DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!

DEDICHE: questa fic la dedico ad un’autrice che appezzo, che stimo e adoro per il suo modo di scrivere e di essere. A te Hymeko per avermi donato forti emozioni con le tue fic, per avermi fatto divertire, piangere e imbarazzare da morire!!>///<

Vivi questo giorno con la tua solita allegria, con tutto il tuo essere… si felice e festeggia!!^^

Tantissimi auguri Hymeko!!!^O^

RIGRAZIAMENTI: grassie Chikara per avermi dato l’ispirazione per cominciare questa fic!!! Spero ti piaccia!!^////^

NOTE 01: l'avevo in mente già da un anno ma, non trovavo l'ispirazione.... ed ora eccomi qua!!^O^ Buona lettura e leggete le note!!!^^"""

NOTE 02: la fic in questione può procurare malesseri, da febbre a vomito a calvizie.... ^^""" quindi l'autrice non si prende responsabilità!! Siete avvisati!!!>_<

 

 

GIOCO D'AZZARDO

 

di Lucy

 

 

Il grande tavolo da gioco occupava tutto il centro della sala, mentre sul tappeto verde spiccavano i numeri neri e rossi, numeri particolari: perdenti o vincenti.

Attorno al tavolo tre uomini.

Due hai lati comodamente seduti su delle poltroncine e a capotavolo il croupier che seduto su uno sgabello più alto osserva i due uomini.

Quello alla sua sinistra era il suo capo, quello che per tutti quegli anni si era preso cura di lui, ma allo stesso tempo lo aveva trasformato in quello che ora rappresentava: la punta di diamante del casinò.

La camicia candida modellava perfettamente le sue forme, mentre il candore della stoffa faceva risaltare la sua pelle dorata, e i suoi capelli rossi che birichini giocavano con il colletto ben inamidato.

La mano pronta ad iniziare l'ultima sfida tra il suo capo e l'uomo alla sua destra.

Osservò con i suoi occhi nocciola quel volto androgino.

La pelle candida in netto contrasto con i pelli neri come il cielo senza stelle, gli occhi blu così freddi ed intensi capaci di far tremare di paura ogni avversario.

Ma non lui.

Lui era nato su quella nave, addestrato per far vincere sempre il suo padrone.... osservò il vecchio uomo.

Lo vedeva sotto stress continuo, si vedeva benissimo che non sapeva cosa fare.

Mister Taoka era nervoso: passava lo sguardo dal suo avversario a quello del rossino.

Era preoccupato, stava perdendo una grossa somma e poi quello yakuza era il più conosciuto nella illegalità... infin dei conti tutti sapevano chi era Kaede Rukawa, detto la volpe.

Tutti conoscevano bene la sua smania di vittoria.

Quello che Kaede Rukawa voleva... la otteneva, sempre.

L'uomo si portò una mano sul nodo della cravatta allentandolo.

 

"Allora Mister Taoka???"

 

La domanda di Rukawa fece sussultare il gestore del casinò.

Cosa doveva fare??

Vide gli occhi blu del giovane scurirsi maggiormente mentre le labbra perfette si aprivano per mormorare la sua richiesta.

 

"Questo sarà l'ultima puntata, io punto tutto quello che vede davanti a me...." mormorò indicando tutte le fish, per poi continuare ".... e lei punterà..... lui...." disse gelido indicando con un gesto tizzo il rossino.

 

"Co... cosa....? Tu vorresti Sakuragi???" balbettò Taoka, non credendo alle proprie orecchie.

 

"Si... allora??" disse scocciato dal volto bianco come un cencio del dirigente mentre gli occhi nocciola di Sakuragi rilucevano di rabbia.

 

"Mister Taoka, non può farlo per davvero!!!!" gridò il rossino alzandosi dalla sua postazione, battendo le mani sul tavolo.

L'uomo guardò la sua punta di diamante.... non poteva, ma.... ma aveva perso parecchi soldi, ora doveva solo vincere.... in fin dei conti era facile.

Hanamichi gli era fedele... mai l'avrebbe tradito.

Avrebbe puntato su un numero qualsiasi, e al lancio della pallina il suo croupier l'avrebbe fatto vincere.

 

"Accetto.... bene io punto su...."  ma la frase dell'uomo venne interrotta dalla voce fredda di Rukawa.

 

"No, prima il croupier lancerà la pallina e poi punteremo...."

 

Gli occhi di Taoko divennero enormi.

Come avrebbe fatto adesso??

 

"Vai... la... lancia...." mormorò balbettando, ora aveva paura poiché poteva perdere la bravura di Sakuragi, strinse le mani a pugno ed aspetto il via.

 

"Rien ne va plus!" esclamò il rossino toccando la ruota che alla sua dolce carezza iniziò a girare.

I numeri si susseguivano rapidi.

Rosso.

Nero.

Rosso.

Nero.

 

La pallina pronta.

 

Rosso.

Nero.

Rosso.

Nero.

 

E il rumore della caduta.

 

Rosso.

Nero.

Argento.

Rosso.

Nero.

Argento.

 

Sotto gli occhi dei tre uomini.

 

"Coraggio è il vostro giorno fortunato...." esclamò Sakuragi guardando Taoka che immediatamente puntò le fish sul numero da lui scelto.

"Quattro nero..." disse fissando lo yakuza che subito dopo fece la sua scommessa.

"Undici rosso..." e coprì il SUO numero.

 

Gli occhi nocciola seguivano la piccola pallina argentea girare per i numeri, mentre la ruota piano piano rallentava la sua corsa..... nero..... rosso.... nero... rosso....

..... gli occhi incatenati...

Toc-toc-toc-toc....

La pallina decideva il loro destino.

E toc.

Numero....

 

"Undici rosso...." mormorò Sakuragi con occhi enormi.

 

Agilmente Rukawa si alzò dalla poltrona nera, e con passi felini si avvicinò al rossino, lo prese per un polso e lo tirò giù dallo sgabello. Ma Sakuragi non voleva andarsene con quell'uomo e facendo resistenza esclamò.

 

"Lasciami.... non sono un oggetto!!" disse gridando sulle ultime parole.

 

Rukawa fece finta di non sentirlo e per evitare altri problemi si girò fulmineo verso Hanamichi, portò indietro un pugno e sprofondò nel suo stomaco.

Il giovane non pronto a tale colpo, spalancò gli occhi e svenne, lasciandosi andare in avanti tra le braccia della volpe la quale, con uno schiocco di dita chiamò a sè i suoi due uomini migliori.

"Portatelo sulla nostra nave....." mormorò ai due che prendendo ognuno di loro un braccio del ragazzo, per poi portarlo sopra i loro colli, lo condussero fuori da quella nave.

L'aria salmastra colpì in pieno i volti dei due ragazzi.

Il più alto si portò una mano tra i capelli, vedendo se la sua pettinatura avrebbe resistito, dato che aveva messo poco gel.

"Dai Akira!!Aiutami che questo rossino pesa!!!" borbottò l'altro con voce truce, mentre una folata di vento fece tremare il pontile, ed aprire la giacca nera dell'uomo.

"Va bene Hisashi... dai siamo presto arrivati!!" disse contento l'altro appoggiando piede sul suolo dell'oyot di Rukawa.

"Bene ed ora portiamolo nella stanza del capo!!" esclamò malizioso Hisashi, ben sapendo cosa voleva farci il capo con quel rossino tutto pepe!!

Pochi attimi ed entrarono, appoggiarono il giovane sul letto ed uscirono sul ponte, ad aspettare insieme agli altri Rukawa che scortato da Ryota saliva sulla sua imbarcazione, lasciando sull'altro pontile Taoka immobile.

Ad un cenno di Rukawa tutti si misero a lavorare, mentre il sottoscritto si recava nella sua camera.

Passò per il lungo corridoio candido, gli bastò fare dieci passi che arrivò davanti ad una porta, aprì ed entro nella semi-oscurità.

Chiusa la porta si appoggiò ad essa.

 

I suoi occhi corso subito verso il letto dove un corpo dorato dormiva beatamente su un fianco, come se quel ragazzo con i colori del sole e del fuoco lo stesse aspettando.

Sorrise ferino.

Le mani candide corsero a sbottonare la giacca nera, per poi lasciarla scivolare lungo le spalle tornite, verso le braccia atletiche e poi a terra. Subito dopo le mani si occuparono a sciogliere la cravatta la quale, venne gettata su una poltrona accanto al letto.

Con pochi passi lenti raggiunse il letto e si sedette accanto al bel rossino.

Piano con le punte delle dita tracciò il bicipite, sentendo come una scossa quando il ragazzo disteso si lasciò andare supino. La mano si appoggiò con tutto il palmo sul petto, sopra il cuore, per ascoltare il lento e dolce battito di vita.

L'altra mano si mosse verso il fianco perfetto, assaggiandone la rotondità, piano poi risali verso la sorella e lentamente tutte e dieci dita iniziarono a sbottonare la candida camicia. Appena dopo cinque bottoni una mano curiosa si appoggiò al petto dorato, assaggiando la setosità della pelle ed il calore che essa trasmetteva. Un brivido percorse il corpo disteso che piano piano si svegliava lusingato da quelle gentili carezze, che tramutavano il suo sangue in lava ustionante.

Gli occhi blu fissavano quella pelle finalmente scoperta, la camicia ancora nei pantaloni neri ma il torso nudo, accogliente dove spiccavano due capezzolini in cerca di attenzione.

Un lampo violetto attraversò le sue iridi mentre la sue labbra iniziarono a baciare un capezzolo, per poi prenderlo tra le labbra, succhiandolo piano mentre le mani accarezzavano dolcemente la pelle sempre più calda.

 

"Mahhh.... che diavo... ah....lo..."

 

Mugolò la voce impastata dal sonno del rossino, che si era risvegliato accecato dal piacere che sentiva sul proprio corpo.

Gli occhi nocciola si posarono su una chioma nera, mentre sentiva delle labbra torturargli un capezzolo, mentre l'altro veniva accarezzato e lusingato dalle dita umide.

Quando si rese conto di cosa stesse succedendo iniziò a ribellarsi.

"No, no... io... non... voglio... non...." la bocca si socchiuse più forte "haaaaaaaaaaaaaaa!!!" gridò più che mai mentre i denti iniziarono ad seviziargli il piccolo bocciolo.

Kaede risalì con il volto il petto e baciando la pelle tesa, giunse ad un orecchio.

"Ma quanto gridi.... dai, lasciati andare...." sussurrò per poi inserire piano la lingua nell'orecchio, facendo inarcare il corpo disteso.

Quel movimento fece perdere il sangue freddo della volpe, che rapida tirò su le gambe, e si distese accanto alla sua vittima.

Hanamichi si sentiva accaldato, e quando quella lingua dispettosa scese lungo il suo collo si agitò ancora di più.

"Non... fer...ma...ti...." mormorò cercando di non farsi sopraffare da quel calore intossicante.

Ma il suo carnefice non lo ascoltò.

Rapidamente salì sul suo corpo, per poi lasciarsi andare con tutto il peso su quello del rossino il quale, a quel contatto gemette forte.

I muscoli dei loro corpi combaciavano perfettamente, rendendoli unici in tutto l'universo.

Il volto androgino fissò quello di Hanamichi che respirava affannosamente.

Gli occhi blu sussurravano a quelli nocciola pensieri, pensieri lussuriosi... dove i loro corpi si sarebbero incontrati ed uniti.

Kaede posò le sue labbra su quelle rosse come ciliege, assaporandone la vellutata morbidezza, subito dopo, stanco di quel misero contatto iniziò a leccare sapientemente il labbro inferiore.

Cercando uno spazio per entrare.

All’ennesima pressione.... fu concesso l'accesso al suo paradiso.

Le lingue iniziarono a rincorrersi, sfiorarsi dolcemente, fuggire per assaggiare il sapore dell'altro... perlustrando ogni angolo più segreto.

Si lasciarono ansimanti.

E legati da un filo di saliva, che univa ancora le labbra separate.

"..... ti voglio...." disse solo lo yukuza prima di posare le sue labbra sulla gola dorata, mentre con il suo corpo trovava uno spazio tra le gambe semi aperte dell'altro.

I fianchi a contatto scatenarono una scarica elettrica per tutto il corpo di Sakuragi.

"Ahaaaa.... non...." ma la sua bocca venne chiusa da quella dell'altro.

Fu un bacio dolce e passionale.

Le lingue si scontravano e duellavano.

Mentre le mani diafane scendevano lungo il torace scoperto, accarezzando con insistenza i punti che strappavano gemiti più profondi. Le dita slacciarono subito la cintura, giocarono un secondo con il bottone ed aprirono la zip.... finalmente i polpastrelli toccarono il tessuto intimo.

Kaede sospiro contro la pelle seviziata dalla sua bocca.

Si alzò da Hana, sedendosi sulla vita di quest'ultimo.

La luce dell’abatjour posata sul comodino, illuminava quanto bastava la stanza, rendendo fuoco ustionate la pelle di Hanamichi.

Lo osservò incantato.

I capelli scompigliati sui cuscini, gli occhi velati di piacere, le labbra socchiuse dalle quali un filo di saliva macchiava il mento. Il collo segnato dai baci incandescenti, mentre altri segni macchiavano piacevolmente il torace nudo dell'altro.

"Sei bellissimo..." mormorò mentre con un gesto fluido si liberava della camicia, per mostrare agli occhi nocciola la sua pelle setosa.

Un sorriso malizioso incurvo le labbra della volpe, mentre con studiata lentezza si sbottonava i pantaloni scuri. Si alzò dal bacino dell'altro, facendo forza sulle ginocchia per poi lasciare calare un po' i pantaloni, catalizzando su di sè lo sguardo nocciola.

Kaede si sporse sul corpo dell'altro e con studiata lentezza si appoggiò nuovamente a lui, poi si inarcò contro l'altro, facendo forza sul torace, unendoli ancora di più per poi liberarsi dei pantaloni e dei boxer.

Finalmente era libero di muoversi.

Come un serpente iniziò a strusciarsi sul corpo caldo steso sotto di lui, facendo incendiare entrambi corpi. Piano scese lungo il corpo dorato, giungendo con il volto sopra i pantaloni aperti, afferrandoli con le mani e tirandoli verso il basso.

Portando con sè anche la biancheria intima, lasciando scoperta millimetro per millimetro la virilità di Hanamichi.

Accarezzò con dita impazienti ogni singolo muscolo di quelle colonne d'Ercole.

Beandosi dei rochi gemiti che riusciva a strappare alla sua 'vittima'.

Giunto alle caviglie, glieli tolse, prima da un piede e poi dall'altro. Già che c'era gli tolse anche i calzini, baciando dolcemente il dorso del piede.

Alzò gli occhi e notò lo sguardo bruciante di Hanamichi.

Kaede lo guardò malizioso.

Come aveva fatto in precedenza risalì quel corpo, cospargendolo di baci e leccate fugaci, assaporando ogni singolo muscolo.

"Kae... d....dai....non...." mugolò Hanamichi portandosi una mano alla bocca, mentre il fiato caldo del moretto faceva rabbrividire la pelle sensibile del sua virilità.

"Shhhh... ora viene il bello...." disse spireleggiando sul corpo di Hana, alzandosi su un braccio e portando la sua mano al cassetto del comodino, recuperando una pallina argentata e un mazzo di carte da gioco.

"Ma... cosa....???" esclamò un po' preoccupato il ragazzo disteso.

Osservò lo yakuza sedersi sulle proprie ginocchia mentre il i due sessi si sfioravano, facendo gemere entrambi.

Le mani della volpe posarono il bordo di una carta su un capezzolo, iniziando a torturare la piccola punta, giocandoci,  graffiando la pelle sensibile..... facendo inarcare la schiena del rosso, che a quel piacere misto dolore si sentiva accecato.... voleva di più....

Lasciò la carta sul piccolo bocciolo.

Intanto un'altra carta veniva fatta passare sull'altro bocciolo, ma questa volta il bordo stuzzicava la piccola corona rosata...

"Ahaaaaaa...." si lamentò Hana.

Il suo corpo si lasciava graffiare e stuzzicare da quei cartoncini, donandogli un piacere immenso.... non avrebbe mai immaginato che il lieve doloro lo avrebbe portato ai cancelli del piacere puro.

Altre carte vennero usate nella stessa maniera: grattando e stuzzicando i muscoli del torace.

"......ed ora viene il bello...." mormorò la volpe, posando il bordo di una carte sulla punta della virilità tesa di Hanamichi il quale, e quel gioco iniziò a dimenarsi, non per il lieve doloro ma per il piacere che provava.

"AHAAAAA...." gridò Hana inarcando la schiena, dato che la mano di Kaede aveva impugnato con forza la sua erezione ed iniziato a pompare lentamente, però il piacere era diverso.... infatti la pelle calda della mano della volpe era attenuata dalla carta da gioco, che accarezzava la pelle tesa. L'altra mano, strinse tra le dita la piccola pallina ed iniziò a seviziare la sommità dell'erezione, facendo spalancare e gridare il rossino, che sentiva la biglia fredda giocare pazzamente con il proprio sesso.

Stanco di quel gioco Kaede lasciò insoddisfatto il rossino il quale, cadde all'indietro senza più forza di reagire.

Desiderava.

Desiderava ardentemente che il fuoco accesso nel suo corpo si placasse.

"Sei pronto???" mormorò Kaede.

"D...dai.... non... ce..... la faccio.... più...." bisbigliò l'altro sentendosi prendere da due dita lunghe, che subito iniziarono a muoversi, cercando di allentare la carne stretta.

Quando il corpo del rossino iniziò ad impalarsi su quelle dita, Kaede perse la ragione.... velocemente le tolse, allargò i glutei e in un unica spinta entrò nel compagno.

"AHAAAAAAAAAAA.... SPINGIIIII.... TI PREGO.... FALLOOOOO!!!" gridò il rossino cercando soddisfazione e quando la prima spinta arrivò gridò ancora più forte.

Si sentiva prendere e rilasciare.

Sempre più forte, con passione e amore.

Le grida dei due giovani si unirono in un duetto erotico, impregnando la stanza del sapore indiscutibile della lussuria, della passione, dell'amore.

Ad ogni spinta di Kaede, le mani abbronzate segnavano la pelle candida delle spalle dell'altro... le graffiavano quasi, mentre il piacere iniziava a salire.

Entrambi sapevano che presto tutto sarebbe finito.... finito nell'accecante luce dell'orgasmo.

Quando le spinte si intensificarono, le dita volpine strinse più forte la virilità del rossino, iniziando a pompare più rapidamente.

Fino a quando n colpo più profondo e potente fece inarcare la schiena di Kaede, mentre si ritraeva e rientrava gemendo di puro piacere. In quell'attimo il rossino si sentì completo e gridando rilasciò il proprio seme tra i loro ventri contratti.

Un bacio dolce.

Una dolce ricompensa, mentre Kaede usciva piano.... per poi lasciarsi andare tra le braccia dorate, che mollemente lo strinsero.

Attimi di silenzio dove solo i respiri affannati parlavano tra loro.

"Grazie.... kitsune...." mormorò Hana dando un bacio ai capelli corvini.

Kaede sorrise.

Si scostò e si lasciò andare contro il materasso.

"Do'aho..." disse dolcemente, attirando a se il rossino.

La testa rossa appoggiata al suo torace, le mani unite in una stretta di possessione.

"Baka!!!...però, è vero... se non ti avessi incontrato, ora non sarei libero..." bisbigliò baciando la cute delicata di un capezzolo.

"Nh..." rispose solamente, osservando poi la testa del suo amante alzarsi.

Occhi nocciola carichi di amore nei propri.

"Ti amo...." bisbigliò baciando piano il proprio amante.

"Do'aho...." sorrise, accarezzando il volto del suo ragazzo, "....ti amo, anche io..." esclamò per poi suggellare le loro labbra.

A tentoni si coprirono con il copriletto, stanchi ed innamorati si addormentarono mentre il mare li dondolava piano... portandoli con sè... in un luogo fatto di magia.

 

 

FINE

 

 

La RUbricHANA

 

Lucy: FINITAAAAAAAAAA!!!>//////////////< Finalmente posso ritornare alle mie vecchie abitudini!!!^O^

Aki: quindi ora ritornerai a torturare i personaggi??? ^______^

Lucy: No, Sendo!!^^ Non i personaggi, ma solo Ru!!!^O^

Aki: Sadica!!!^_______^

Lucy: grazie per il complimento!!!^^ Bene ed ora: TANTISSIMI AUGURI HYME!!!!!!!^O^