Disclaimers: I personaggi continuano a rimanere miei^___________^


Giochi per adulti

parte VI

di Ljlith


Distolgo a forza i miei occhi dal suo corpo, mi costringo a farlo, perché per quanta possa essere piacevole quella vista, devo riuscire a trattenermi dal saltargli addosso.
 
se lui si comporta così.
se lui si muove così.
se lui mi guarda a quel modo.
se io continuo a vederlo così davanti ai miei occhi.
come potrei reprimere il mio istinto?
dove potrei trovare la forza?.
 
Fisso lo sguardo davanti a me in un punto imprecisato della cucina e aspetto di calmarmi.
Sento chiaramente i battiti del mio cuore.
Possibile che lui non li senta, possibile che non si accorga di come sono cambiato, di come mi comporto nei suoi confronti ora a differenza di ieri sera?
 
Lui lo sa cosa provo.
L'ha capito.
ma chiaramente vuole che sia io a dirgli quello che già conosce, vuole che gli confessi quello che ho nel cuore.
quello che mai a nessuno ho dovuto dire.
quello che potrebbe cambiare la mia vita subito dopo averlo confessato ad alta voce
 
Questa situazione però m'infastidisce, non mi ci sono mai trovato prima ed è ora che la affronti in prima persona.
 
Devo dirgli di essermi innamorato di lui, perché mentre lui penserà a tutto ciò che può comportare la mia frase, io mi sarò finalmente reso conto di aver fatto la cosa giusta.
 
Mi sarò finalmente sincerato dei miei sentimenti
 
Vedrò la sua reazione e saprò cosa lui pensa veramente di me.
 
Non credo che ieri sera mi abbia mentito, è possibile che sia stato vittima di un colpo di fulmine, a molti capita.
 
Solo che di solito i molti non sono nella nostra stessa situazione.
 
Noi siamo gay e lui ha già un compagno, un compagno di cui è innamorato.
come posso competere con una persona che non conosco. con una relazione che per quanto breve è in ogni caso più lunga della mia con lui fin'ora..
 
Non ci conosciamo nemmeno veramente.
 
Il silenzio che ci circonda è carico di tensione
 
Il mio cuore non ha la minima intenzione di rallentare la sua corsa e capisco che non lo farà..
 
Ritorno a posare il mio sguardo su di lui e lo scopro a fissarmi.
Ha l'espressione di un bambino, un bimbo che osserva un giocattolo meraviglioso e fragile, un gioco che desidera molto, ma che ha anche paura di rompere e questo mi fa sciogliere ogni resistenza.
 
Mi alzo e d'istinto m'inginocchio davanti a lui e lo abbraccio, lo stringo forte a me, forse troppo e lui si agita tra le mie braccia, si divincola per liberarsi e io lo lascio andare immediatamente.
 
Lui certo non può sapere quanto questo suo gesto mi abbia ferito.
 
Lo guardo un attimo e subito dopo abbasso lo sguardo, mi alzo e mi allontano di qualche passo da lui, lasciando che di me possa vedere solo le spalle.
 
Lo sento alzarsi e la sua voce mi fa sussultare, un suono acerbo in un mondo fatto fin'ora di silenzio e di emozioni.
 
"Scusa.. non me l'aspettavo, mi hai spaventato!..
Perché ti comporti così? Cos'hai?"
 
Mi volto piano e quasi con rabbia gli urlo in faccia ciò che avrei voluto confessargli con dolci parole: "Mi sono innamorato di te! Possibile che tu non te ne renda conto?"
 
La sua espressione fa quasi ridere ora.
Quasi, ma non nella mia situazione, ora sono teso come una corda di violino, in bilico tra un milione di sentimenti ed istinti differenti Vorrei urlare, vorrei piangere, baciarlo, picchiarlo, ridere, fare l'amore con lui, scappare da qui.
 
Eppure resto immobile, incapace di un qualsivoglia movimento.
 
La sua espressione nel frattempo è passata dallo sbigottimento alla dolcezza  mi si avvicina lentamente e posa la sua mano destra sul mio braccio, come a sondare il terreno. Probabilmente ha intuito che per smuovermi ho bisogno di un contatto, ma ha percepito inoltre di doversi muovere con cautela, perché la mia reazione avrebbe anche potuta essere violenta.
 
Esco da quello stato di shock in cui ero praticamente caduto.
Penso al modo di troncare il discorso che ho appena iniziato Non voglio soffrire così tanto, non voglio vedere la sua espressione impaurita, non voglio mai più che mi abbandoni in maniera tanto dolorosa ai miei pensieri, allo smarrimento, alle conclusioni più o meno sbagliate scaturite da un gesto, da uno sguardo, anche solo da un'impressione.
 
Senza nemmeno guardarlo tento di iniziare un discorso che nemmeno io conosco 
Apro la bocca, ma non trovo le parole, non ho il coraggio di dirgli nulla..
 
Lui forse intuisce i miei pensieri o forse è giunto alle mie stesse conclusioni e si discosta un po' da me per vedermi bene in volto.
 
E' più basso di me, non di molto, cinque centimetri al massimo, quel tanto che comunque gli rende difficile incontrare il mio sguardo direttamente e a questa distanza.
 
"Non andare via.
non voglio.
resta ancora un po'.
se ti va parliamo."
e dolcemente mi prende la mano e mi trascina dietro di sé, di nuovo verso il divano
Si siede nello stesso posto che occupava fino a pochissimo tempo fa, poi scosta quello che c'è di fronte a lui sul tavolino e mi fa segno di sedermici.
Senza opporre resistenza faccio quello che dice e così ci ritroviamo uno di fronte all'altro.
 
Com'è possibile che mi sia ridotto in questo stato?
Mi faccio trascinare come un bambolotto da un marmocchio che per quanto attraente è pur sempre un ragazzino e comunque il mio unico punto debole.
 
Cerco di riprendere il controllo della situazione, più che altro di me stesso, mi volto e cerco da bere sulla monticciola di cose ammucchiate sul tavolino
Trovo del succo di frutta e, pur non essendo proprio la mia idea di "qualcosa da bere", lo verso in un bicchiere lì vicino e centellino dal bicchiere come se fossi un espertissimo assaggiatore di bevande.
 
mi sono ridotto a cercare di perdere tempo con ogni piccola scusa..
anche solo un bicchiere di succo d'arancia mi aiuta ad estraniarmi dal presente, a cercare che il problema, che la situazione che non sono in grado di gestire esista...
 
non né posso più, DEVO trovare il modo per uscirne, per risolvere la situazione!
 
Poggio il bicchiere di fianco a me e mi volto con decisione verso di lui:
"Senti, so che mi sto comportando come uno stupido, mi dispiace, non mi sono mai trovato in una situazione come questa e non so come comportarmi.."
 
"Vorresti dirmi che non ti è mai capitato di innamorarti di nessuno? Ma è una cosa tristissima!."
Pronuncia queste semplici parole con un'espressione di commiserazione sul volto che mi fa reagire in modo brusco
 
"Smettila di guardarmi così!
Non ho mai avuto bisogno di innamorarmi di qualcuno!
.e poi non pensi che magari se non mi sono mai innamorato, vuol semplicemente dire che non avevo ancora incontrato nessuno per cui valesse la pena perdere la testa?"
 
Lo fisso cercando di essere il più risoluto possibile, i pugni stetti sulle mie ginocchia, la bocca serrata come a dichiarare che quel che ho appena affermato non ammette repliche
E' semplicemente ciò che penso e ciò dev'essere chiaro anche a lui
 
Evidentemente ha capito che è meglio non tornare su quest'argomento e cambia espressione, il suo viso tende a farsi più rilassato e la sua bocca torna a muoversi con quel suo fare sensuale:
"Allora che dobbiamo fare ora?
Che intenzioni hai?"
 
Shockato
Rimango inebetito di fronte ad una richiesta del genere
 
"Come -che intenzioni ho- ?
Quali intenzioni?
Io mi sono dichiarato!
Mi sembra più che ovvio che ora la decisione di come possano procedere la cose tra noi spetti unicamente a te!"
 
Il suo viso si tende leggermente, devo averlo innervosito. 
ma perché?
Cos'ho detto di tanto sbagliato?
 
"E così adesso la responsabilità la scarichi tutta a me?.
Ti sembra giusto?
Tu mi vieni a dire di esserti innamorato di me e io dovrei decidere per
tutti e due!
Ti sei reso conto di quanto questo gesto risulti egoista?
Credi forse che lasciando tutto sulle mie spalle il tuo compito finisca?
Io ti ho detto ieri che mi sono innamorato di te a prima vista..
Ci siamo innamorati reciprocamente uno dell'altro, dobbiamo prendere assieme una decisione.
Troppo facile pensare di aver fatto già la tua parte!"
 
Oddio!
Non ha mai fatto un discorso così lungo..
Non credevo né sarebbe mai stato capace.
 
Però ha ragione, sapevo fin dall'inizio dei suoi sentimenti, non è giusto addossargli completamente la responsabilità di una decisione.
 
"Senti Kayvon.
Prima di tutto dobbiamo pensare al tuo compagno, non credi?"
 
^Tin^
Ho pronunciato la parola fatidica, adesso sì che è teso.
 
"Tutto bene?
Mi spiace ma prima o poi avremmo dovuto parlarne."
 
"Sì, hai ragione.
scusa ma proprio non mi era venuto in mente che ci sarebbe stato un qualche problema."
 
"Scusa Kayvon?
*Problema*
Il tuo ragazzo sarebbe un *problema*?
Non avevi detto di amarlo?
E io chi sarei un incidente?" la rabbia mi ha fatto esplodere, ma sono fortunatamente riuscito a trattenere la collera.
Altrimenti invece che sputargli addosso quelle parole gli avrei spaccato la faccia a suon di pugni!
 
Mi alzo di scatto e mi allontano velocemente da lui, andando verso il bancone della cucina.
Se fossi rimasto vicino a lui un attimo di più non mi sarei potuto trattenere oltre dal picchiarlo
 
"No, non hai capito.
intendevo che per una nostra possibile relazione, lui è effettivamente un problema!
Non puoi non ammettere che io sia nel giusto!
E tu per me non sei assolutamente un errore!
Sei una delle più belle cose che mi siano mai capitate!"
Dicendo queste parole si alza e si dirige verso di me, non supera il bancone che ci divide, ma lo lascia tra di noi e mi prende le mani tra le sue poggiandole sul piano di lavoro.
 
"Devi sapere qualcosa di noi due..
Io e il mio compagno abbiamo un rapporto un po'. particolare.
Vedi, lui è sposato."
 
"COSA? Come sposato?"
"Sì
Vedi lui stà cercando di lasciare sua moglie, ma è difficile.
Lei è depressa, il loro bambino ha dei problemi piuttosto seri di salute e lei ha della crisi ansiose piuttosto gravi..
Appena la situazione si sarà sistemata, tutto si aggiusterà."
 
"Oh, insomma!
Non ci credi nemmeno tu!!!!!!"
 
"No ti sbagli!
Il nostro rapporto è molto speciale, ci amiamo molto e lui deve sistemare le cose prima di stabilirsi da me!
Lo desidero anch'io!
Io abito qui, lui viene quando può e mi da anche una mano a pagare le spese, come se abitassimo già assieme."
 
"Insomma ti tratta come una mignatta!"
Sbam
 
Non ce l'ho fatta
Gliel'ho urlato in faccia e lui mi ha schiaffeggiato con una potenza che non credevo possedesse..
 
Non è lo schiaffo che mi ha fatto male però
 
Tutto quello che mi stà dicendo, tutto quello che ci stà accadendo mi stà scombussolando.
 
 


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