Disclaimer:I personaggi sono miei ed ho il diritto di farci quello che mi
pare
Giochi per adulti
di Ljlith
Parte 1/?
…
mmmmhhhh…..
…………
dove sono?
questa non è casa mia…
……….
Sono intontito, quello che percepisco mi giunge completamente ovattato, è
come se avessi dormito per anni…
non riesco ancora a capire…
l'unica sensazione chiara e il freddo che mi stà scuotendo da questo
torpore
il freddo è talmente intenso che mi provoca dei brividi violenti, solo ora
mi rendo conto di essere nudo…
non solo…
nudo e legato….
Sono in piedi, appoggiato con la schiena ad una parete, le braccia sono
sopra la mia testa, un polso legato sull'altro da una corda che sale verso
il soffitto ed è fissata ad un gancio piuttosto robusto.
…in che situazione mi sono cacciato?
e soprattutto chi mi ha conciato così?…
Tento di tornare con la memoria alla sera precedente…
****flashback****
Come ogni venerdì sera sono andato ad uno dei soliti locali per gay che si
trovano in periferia, quale avevo scelto ieri?
Ah, già..il "Black Wall", un locale che frequento poco, per
nessuna ragione in particolare, forse perché non mi dice nulla di ché e
non ho mai trovato nessuno di particolarmente interessante..
ieri sera però…
Chi ho incontrato?….
…mi ricordo un paio di ragazzi, roba da poco comunque, non ci ho fatto
nemmeno nulla…
…poi, quando mi ero deciso a cambiare locale, proprio mentre mi stavo
alzando dallo sgabello che occupavo davanti al bancone del bar, delle
braccia mi hanno cinto la vita da dietro e qualcuno mi si è appoggiato
delicatamente alla schiena
"Vai già via?"
La sorpresa mi aveva fatto irrigidire…
Mi sono voltato lentamente, mentre lo sconosciuto allentava la presa e si
scostava quel tanto per permettermi di metterci uno di fronte all'altro
Strano non l'avessi notato prima, forse era entrato mentre m'intrattenevo
con qualcuno o semplicemente era rimasto nell'ombra..
Veramente un bel ragazzo, poco più basso di me, dall'aria docile, castano
chiaro con i capelli lisci portati sciolti sulle spalle e due occhi azzurri,
quasi trasparenti, vivaci come mai né ho visti, soprattutto in questi
locali…
Le sue labbra carnose si muovevano sensuali mentre mi diceva di fermarmi a
fare due chiacchiere con lui.
"Due chiacchiere", proprio simpatico il ragazzino!
Sappiamo entrambi che il nostro incontro porterà a ben altro che due
chiacchiere…
Mentre lo seguo mi domando quanti anni possa avere.
Osservandolo mentre si accomoda ad un tavolo nella parte più nascosta del
locale, direi una ventina su per giù…
comunque ha proprio un bel culetto…
…e certamente lui lo sa, altrimenti non si fascerebbe in quei jeans che
così bene evidenziano questa sua rotondità. Ha un bel fisico, le spalle
ampie e la vita stretta, sicuramente frequenta una qualche palestra per
mantenere un fisico del genere.
Non vedo l'ora di levargli di dosso quella felpa blu, vorrei proprio vedere
com'è messo a pettorali…e non solo…
Lui comincia a parlare nervosamente di cose inutili, mentre io lo guardo
incuriosito
Chissà da dove ha tirato fuori l'audacia che ha dimostrato poco fa?…
Lo interrompo bruscamente, alzando una mano per zittirlo: -"Prendi
qualcosa da bere?"
Mi guarda titubante e dopo poco risponde: -"Un Martini secco,
grazie…"
"Ok, aspettami qui!"
Mi alzo e vado deciso verso il bancone
L'ho fatto più per lui che per me, sembra che io l'abbia colpito parecchio,
ma si capisce anche che ora è parecchio confuso sulla situazione in cui s'è
messo.
Andando a prendere da bere gli lascio un po' di tempo per riflettere sul da
farsi, non mi sembra che abbia afferrato come andrà a finire la
serata…
Torno al tavolo lentamente e poggio il bicchiere di Martini davanti a lui,
fissandolo negli occhi a lungo, volutamente
Poi mi siedo e poggio la birra davanti a me, sempre continuando a fissarlo.
Mi piace giocare con i cuccioli…
Lui mi guarda confuso, poi posa lo sguardo sul suo bicchiere e se lo porta
alle labbra per assaggiarlo o per riprendere il controllo, questo non posso
saperlo e non m'interessa…
Lentamente seguo e imito i suoi movimenti con il mio boccale pieno.
Sorseggio la birra e poso il bicchiere di nuovo sul tavolo di legno.
Il ragazzino si scuote dal torpore in cui l'avevo fatto cadere fin'ora, alza
lo sguardo puntandolo deciso su di me e decide che è venuta ora di
presentarsi:
"Non t'ho ancora detto come mi chiamo! Piacere! Io sono Kayvon e tu
come ti chiami?"(^__^tenero no?)
Mi porge la mano come se fosse un evento importante.
Io sorrido alla sua semplicità, prendo con forza la sua mano e gli
rispondo: "Piacere mio! Il mio nome è Eric" naturalmente non è
il mio vero nome, nessuno usa il proprio nome in questi locali.
Gli incontri che si fanno sono solo per una notte e non è né necessario né
salutare dare in giro i proprio "dati", per poi correre il rischio
di beccare la classica piattola che una volta che ti ha puntato non ti si
schioda più di dosso…
Probabilmente anche Kayvon non è il suo vero nome, ma guardandolo bene non
mi sembra il tipo da mentire sul proprio nome, probabilmente non ha mai
pensato all'eventualità di crearsi "uno pseudonimo", chiamiamolo
così.
Gli lascio delicatamente la mano e torno a giocherellare con le dita sul
boccale che piano piano stò svuotando, mentre lui mi parla.
Accarezzo quasi senza accorgermi le forme del bicchiere, gioco con la
condensa che si forma all'esterno del vetro, poi mi rendo conto di quanto
possa essere erotico un gesto del genere e mi faccio più audace.
Passo l'indice sul bordo del boccale un paio di volte per attirare la sua
attenzione su quello che stò facendo.
Lui continua a parlare, ma lentamente il suo sguardo si sposta dai miei
occhi alla mia mano, lo stò letteralmente ipnotizzando con questo
giochetto.
Quando lo vedo abbastanza interessato faccio scivolare il mio indice dentro
il bicchiere per bagnarlo con la birra, poi lentamente porto il dito alle
labbra e lo faccio scivolare da un labbro all'altro come se mi mettessi un
rossetto.
Quello che vede evidentemente gli piace perché senza rendersene conto
smette di parlare e fissa il suo sguardo sulle mie labbra mentre serra
nervosamente le sue.
Divertito schiudo le mie e vi faccio passare il mio dito, a questo punto lui
deglutisce evidentemente eccitato dalla sceneggiata.
Sono sempre stato bravo a fare questi giochetti.
Succhio il mio dito e lo faccio muovere lentamente dentro e fuori dalla mia
bocca.
Lui è ormai succube dei miei movimenti.
Interrompo il gioco, ma solo momentaneamente levando il mio dito dalla
bocca.
A questo punto voglio capire se si tratta davvero di una serata puntata al
sesso(come ormai sembrerebbe) o alle sole sue due chiacchiere, ma non glielo
chiederò certamente a parole.
Lo guardo e lui rialza i suoi occhi verso i miei: "Ti piace la
birra?"gli chiedo con voce resa roca dall'eccitazione del momento
Lui non apre la bocca ma lentamente annuisce.
Sono seduto sulla sedia alla sua sinistra, siamo vicini e prendo in mano la
situazione con maggior determinazione.
Alzo il mio boccale, bevendo, sempre fissando i miei occhi in quel mare
chiaro che sono i suoi.
Poggio di nuovo il mio bicchiere sul tavolo e mi avvicino alle sue labbra…
"Dimmi se ti piace questa" e senza lasciargli nemmeno il tempo di
capire cosa stesse succedendo lo bacio.
Naturalmente s'irrigidisce appena le nostre labbra si toccano, ma dopo pochi
secondi si rilassa completamente lasciandosi quasi andare contro di me.
Ricambia il bacio avidamente e dischiude le labbra quasi subito.
Comincio ad accarezzargli la lingua con la mia e senza nemmeno bisogno di
insistere più di tanto ingaggiamo una lotta serratissima.
Lotta su cui naturalmente ho il sopravvento.
Continuando a baciarlo, faccio scivolare una mano sotto la sua felpa, che
scopro porta direttamente sulla pelle nuda.
La sua pelle è liscia e tesa, trovo un suo capezzolo e comincio a
stuzzicarlo in maniera maligna.
Lui mugola di piacere, mi stacco dalla sua bocca il tempo necessario per
fargli riprendere un po' di fiato.
Il suo viso è arrossato, sembra quasi un bambino in questo momento, un
bambino che ha fatto una gran bella corsa, infatti respira affannosamente.
La sua espressione fa intendere che vorrebbe tornare a correre anche subito.
Io gli sorrido malizioso e sposto la mano che fino ad un attimo prima aveva
giocato con uno dei suoi capezzoli, sull'inguine.
"Cos'abbiamo qui?"
La sua erezione è considerevole e pulsa sotto i jeans, il mio contatto dev'essere
frustrante per lui.
Infatti chiude gli occhi e mugola disperato al quel tocco.
Il gioco che ho cominciato mi diverte parecchio, ma certo non ho intenzione
di portarlo a termine nel locale.
Sempre facendogli sentire la mia mano sul suo membro, mi sposto in avanti e
gli sussurro in un orecchio:
-"Ti va di andare da qualche altra parte?"
Poi mi discosto e lo guardo malizioso.
Non può non aver capito cosa voglio ormai….
Le espressioni sul suo viso si susseguono ad una velocità incredibile,
passano dall'eccitato allo stupito, poi indeciso e titubante quindi
timidamente decide: -"Casa mia ti va?"
Sorrido e naturalmente gli rispondo di sì, è proprio alle prime armi,
portarsi a casa uno appena conosciuto in un locale gay….
Si alza piano e mi guarda come se non credesse a quello che gli sta
succedendo…
"Sei sicuro di volerlo?"gli domando per l'ultima volta
Non ho intenzione di violentare un ragazzino, ma dev'essere sicuro di ciò
che vuole perché non glielo domanderò più, questa sarà la prima e
l'ultima volta che gli darò la possibilità di tirarsi indietro.
Lui resta fermo un momento, abbassa lo sguardo poi lo rialza quasi subito e
mi fa segno di sì con la testa: "Andiamo, abito a due passi da
qui.."
Si volta ed io esco con lui dal locale e lo seguo per quelle strade buie e
deserte.
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