Tanti auguri dolce Leyla…sei una persona fantastica, un'amica (e una complice…) eccezionale, una fanwriter incredibilmente brava…grazie per la splendida giornata passata assieme, mi sono divertita tantissimo nonostante tutto ^_- spero di rivederti presto perché mi maaanchi!!!!
Con tutto il mio affetto, buon compleanno.




Gigolò

di Hymeko


Hanamichi sorrise soddisfatto: anche senza controllare l'indirizzo, la casa era certamente quella. Il bocciolo di rosa rossa abbandonato accanto al cancello, era una prova inconfutabile.
'Bel posto'
pensò, mentre si chinava a raccogliere il fiore…poggiò le labbra sui petali ancora chiusi, inebriandosi delle sottili volute di profumo che sprigionavano…i suoi passi risuonavano leggeri sul vialetto di ciottoli, tra bassi arbusti ben curati e cespugli di rose potati…cinto da una siepe molto alta, il giardino era al riparo da sguardi indiscreti, protetto anche da una piccola macchia di alberi che spuntava da dietro la casa.
'Proprio come piace a me…tranquillo e riservato'
Gli piaceva davvero, quella casa…anche la porta di legno su cui aveva appena bussato, gli trasmetteva una magnifica sensazione…forza, sicurezza, calore.
L'uscio si schiuse, inondando i vasi colmi di giunchi di una luce soffice e dorata…sul viso preparò il suo miglior sorriso, quello perfetto per far conoscenza con un nuovo cliente.
"T-Tu?!"
Quella voce, aveva qualcosa di molto noto…Hanamichi spalancò gli occhi, mentre la associava a monosillabi a malapena spiaccicati:
"Rukawa?!"
Gli occhi del volpino erano fissi sul bocciolo di rosa che teneva fra le dita…era lui, davvero lui?
"B-Blue eyes?"
mormorò il rossino, ricordando il nick che gli era stato comunicato.
"Sì…"
Rukawa annuì, scostandosi una ciocca dagli occhi…
'Effettivamente è il più adatto a lui…'
Hanamichi si grattò la testa, valutando il quadretto in fretta…
'…bè poteva andarmi peggio…forza, è solo un lavoro come un altro!'
"Allora, non mi fai entrare?"
domandò, sorridendo con scioltezza, gonfiando il petto perché risaltassero i muscoli scolpiti.
"Hn"
Il volpino si fece da parte, chiudendo la porta alle sue spalle…con un cenno, lo superò, portandolo su per le scale, fino ad una camera con un letto all'occidentale, addossato a una parete. Sul comodino lì accanto brillava fioca la luce di un abat-jour, posizionato sulla minima intensità…la lucentezza flebile inondava la stanza, bloccandola in un crepuscolo irreale.
"Wow, che bella finestra! Mi piace!"
Oltre i vetri, profondamente incassati nella parete accanto al giaciglio, brillavano lontane le luci della città…un fiume che non aveva potuto vedere, divideva il quartiere da quelli più caotici della metropoli.
Hanamichi si voltò con un movimento fluido, e si sedette con grazia sul davanzale interno della finestra, le gambe a penzoloni che sfioravano la morbida moquette sul pavimento…sul suo viso regnava un sorriso malizioso…nei suoi occhi, Rukawa vedeva migliaia di luccichii promettenti meraviglie…
"I tuoi?"
"Hn?!"
Si riscosse dal momento di apatia…l'altro doveva aver capito il suo imbarazzo, e tentava di far conversazione…sforzo da premiare, conoscendo i loro rapporti…
"A Tokyo…sempre"
Hanamichi sorrise davvero, stavolta…scese dalla finestra, lo prese per mano e tornò indietro, contento che il compagno non si fosse opposto…si sedette ancora nel profondo incasso, e gli cinse la vita con le gambe, stringendolo contro di sé e regalandogli un sorriso che lo fece rabbrividire:
"Smettila di essere così teso…stanotte ti farò scordare tutto, il mondo lasciamolo fuori da questa stanza…lasciati andare Kaede"
Un sussulto, due occhi blu notte spalancati…un'enorme soddisfazione colmò il rossino, che gli prese una mano e ne baciò le dita, una a una, con molta lentezza partendo dalle unghie fino alla base delle falangi, leccandole piano in una silenziosa promessa, un'immagine di qualcos'altro…
Rukawa socchiuse gli occhi, nascondendoli a quelli color caffè del compagno di squadra, il primo che nella nuova scuola avesse osato chiamarlo per nome, neppure Ayako si era spinta a tanto nonostante la maggior confidenza…stava giocando, lo sapeva che lo stava stuzzicando per eccitarlo, per farlo reagire…e ci riusciva maledettamente bene, i capelli carmini come quella rosa e la pelle abbronzata, mai come allora gli erano parsi tanto magnifici…da succhiare, da leccare centimetro per centimetro, baciare fin farla diventare rossa e piena di succhiotti…quel calore che iniziava a scombussolargli il corpo lo voleva far sentire anche a lui, farglielo assaggiare tutto perché comprendesse quanto lo faceva impazzire…
"Bravo, così, calmati…lasciati andare…"
Rukawa si abbassò su quel corpo che lo stringeva con sicurezza, fino a una soffio dalla sua pelle…Hanamichi tese il volto verso di lui, gli offrì la bocca come una ragazza al suo ragazzo…le loro labbra vennero in contatto, si unirono in un morbido, caldo primo bacio.
"Questo te lo passo come omaggio"
mormorò il rossino, leccandosi lentamente le labbra…Rukawa deglutì, la saliva che aveva resa lucida la sua bocca reclamava d'esser succhiata…ingordo, si abbassò ancora su di lui, chiedendo di saziarsi con un nuovo incontro.
"Ah ah ah!"
Il volpino rimase interdetto, quando l'altro spostò la bocca…Hanamichi infilò una mano nella giacca, e ne tirò fuori un cartoncino plastificato, che gli tese.
"Hn?"
"Le mie tariffe…meglio esser chiari fin dall'inizio"
gli spiegò, scrollando la testa.
"Hn"
Nell'angolo in alto a sinistra, si snodava elegante il nome dell'agenzia, la Red Roses…Rukawa scorse velocemente i prezzi, mentre l'eccitazione si trasformava in una strana acredine, nel fondo dello stomaco…non sapeva cosa si fosse immaginato, eppure non gli piaceva più, quella situazione…non era così, che sarebbe dovuto andare…non fra loro due…
"Ci sono delle voci cancellate"
notò, mentre la mente tentava di ricordare le sensazioni appena provate…
"Sono cose che non faccio"
spiegò semplicemente il compagno, giocando coi bottoni della sua camicia, inconsapevole dell'effetto deflagrante che gli provocavano i polpastrelli sulla sua pelle, separati solo da un sottile cotone…
"Cioè?"
Solo allora la realtà della situazione faceva capolino nella sua mente, rischiarandola: Hanamichi Sakuragi era un gigolò…faceva sesso a pagamento…e non da poco, a giudicare dagli angoli rovinati del cartellino con le tariffe…
'Dio si dà via per soldi…'
L'altro smise di accarezzargli il petto, e alzò gli occhi su di lui…Rukawa si sentì trafitto da uno sguardo acuminato, duro, segnato dalle intemperie…totalmente diverso, da quello sempre visto…
"Non farti venire in mente strane idee capito volpaccia? Comunque, non faccio giochetti sadomaso e qualsiasi cosa lasci segni troppo evidenti sulla pelle, e stupri"
"Cosa?!"
Non poteva aver capito bene…doveva essersi sbagliato. Lo pregava, mentre vedeva la matricola scuotere stancamente il capo, quasi preparato alla sua reazione…
"Frusti, cinghie e cose simili lasciano segni sulla pelle, come potrei lavarmi dopo gli allenamenti con certe tracce sul corpo? Per i succhiotti basta una speciale pomata, ma tracce troppo evidenti non spariscono in una notte. Anche se scommetto che non era questo che volevi sapere…"
Sorrise soddisfatto, quando l'altro annuì.
"Bè, non sono esattamente stupri, perché chi lo fa è più che consenziente…diciamo che il gigolò fa finta che la casa del cliente sia sua, e si mette…a fare una doccia, ad esempio…il cliente entra di soppiatto e gli salta addosso e…va bè, hai capito. Ma comunque è del tutto volontario, la nostra agenzia controlla rigorosamente i precedenti, e ci sono delle guardie accanto alla porta, per le ragazze…non ci sono rischi, se è quello che pensi! Non più che camminare da soli per strada…"
Rukawa assentì, seppur poco convinto…non gli sembrava una gran rassicurazione, che il rossino…
"E comunque io non li faccio, non mi abbasso a certe cose, sono veramente da malati mentali, anche quelli che li pensano dovrebbero andare tutti a farsi curare!"
"Concordo…"
mormorò l'altro, accarezzandogli i capelli…erano belli, lui era bello, tutto era magicamente perfetto…eppure non lo desiderava più…non voleva più quel corpo che a chissà quanti aveva venduto, in cambio di denaro…gli faceva male da morire sapere di non essere né il primo né il secondo, ma solo uno dei tanti a cui s'era piegato…solo per soldi, nessun sentimento…
"…ma che orari fai?"
Non lo aveva mai visto stanco, agli allenamenti, ma sospettava che fosse un…lavoro…faticoso…
"Ecco un inaspettato lato di una volpe curiosa! Venerdì notte e sabato fino alle otto di sera…tutte le settimane. Sono orari rigidi non pensare di sforare, che devo riposare e fare i compiti"
"Hn…"
Che cosa fare, ora che aveva quello splendore fra le braccia…non lo sapeva.
Avrebbe potuto tutto ma non voleva nulla in realtà, non così per soldi…aveva chiamato quell'agenzia per sfogarsi e passare una notte senza sognarlo, ma invece era giunto proprio lui…lui si dava via come una puttana…gli si sarebbe concesso solo per gonfiarsi il portafogli…
"Perché lo fai?"
Doveva saperlo…aveva bisogno di una risposta…ma Hanamichi sorrise, senza allegria:
"Anche se rispondo alle tue domande, non significa che ti dica tutto…allora, quale preferisci?"
domandò tutto allegro, come quella domanda non fosse stata pronunciata…
"Hn?"
"Blu rosso giallo, pesca fragola menta tropical…che preservativo preferisci?"
Hanamichi ghignò, davanti al sopracciglio inarcato dell'altro:
"Non lo faccio mai senza…ho finito quello viola, ma ho il tipo Golden, il preservativo dei campioni!"
"…Pretty Woman, o sbaglio?"
Una vera risata…era riuscito a strappargliela, eppure vederlo così felice non faceva altro che caricare il suo cuore d'ulteriore tristezza…
"Allora anche tu sai essere simpatico, volpino! Questa sì che è incredibile!"
"Non lo fai mai senza?"
Rukawa accarezzò lentamente il dorso della mano, che ancora gli tendeva le piccole bustine sigillate…era calda, senza un velo di sudore, come non provasse agitazione…probabilmente era così calmo per…abitudine.
"No, e non chiedermelo…il preservativo lo uso sempre è la regola se vuoi me…non propinarmi storie sulla tua perfetta salute perché la cosa non cambia chiaro?"
"Hn…"
Era felice, in realtà, che lo usasse sempre…nessuno almeno era realmente entrato in contatto con lui…nessuno l'aveva mai realmente inondato…
"…a me va benissimo il preservativo, anzi…però…"
Rukawa lo guardò negli occhi, alzandogli il viso, due dita poggiate sotto il suo mento…Hanamichi non si era opposto a quel gesto, s'era lasciato comandare come fosse…avvezzo, o addestrato…
"…voglio sapere se l'hai fatto molte altre volte"
Nella stanza, per qualche attimo, si sentì solo il ticchettio dell'orologio…una macchina passò piano, invadendo il locale con la luce troppo alta degli abbaglianti…sul volto del rossino, i lineamenti disegnarono ombre dure come pietra, gli occhi divennero due pozzi neri e impenetrabili…non c'era più gentilezza in lui…infine la macchina finalmente si allontanò, e Hanamichi gli strizzò l'occhio, ammiccando con un sorriso sbarazzino.
Senza aggiungere altro.
Rukawa chiuse gli occhi, incapace di resistere alla pesante cappa di oppressione che si sentiva addosso…sapere che era stato fra le braccia di chissà quanti uomini gli impediva di respirare, bloccava i suoi polmoni in un rantolio sordo, nel profondo di sé sentiva l'animo scricchiolare…non poteva passare la notte con lui…non per soldi…lo amava troppo per abbassarsi a tanto…
"Vattene"
mormorò, allontanandosi…
Le gambe di Hanamichi fecero resistenza per un attimo, poi lo lasciarono andare…Rukawa si girò, dandogli la schiena, rifiutandosi di soffermarsi ancora sul suo volto…che certamente in quel momento stava mostrando una forte sorpresa…
"Vattene, ho cambiato idea non ho più voglia di farlo"
Bugie che gli scorrevano dentro come acido, lasciandogli profonde ustioni sull'animo, già duramente colpito da quella scoperta…
"Ma Rukawa…"
"Ti ho detto di andartene!"
Il suo indice scattò verso la porta, e nessun suono provenne più dalla sua bocca…Hanamichi, incredulo, scivolò giù dal davanzale, camminando piano fino a lui:
"Che hai?"
Rukawa non rispose, congelato nel suo silenzio, col dito che ancora indicava l'uscio…Hanamichi sbuffò, mandandolo mentalmente a quel paese:
"Mi hai fatto perdere tempo per niente! Spero almeno di essere in tempo per qualcun altro!"
sbottò, mentre si chiudeva la porta alle spalle, senza molta gentilezza.
I suoi passi colmi di rabbia si allontanavano nel corridoio, Rukawa li sentiva…stava andando da un nuovo cliente, non aveva rinunciato…avrebbe passato la notte fra le braccia di un qualcuno, se non lui un altro uomo lo avrebbe preso…
"Non era questo che dovevi fare…"
Voleva che andasse a casa in realtà, che dormisse solo, coi suoi sogni…che solo delle lenzuola fresche di bucato toccassero la sua pelle bronzea…ma i suoi passi, ormai troppo fievoli per essere sentiti, lo stavano portando a una notte di sesso sfrenato con un estraneo…
"No"
Era già nel corridoio, prima di accorgersene…un lungo corridoio e dei gradini lo separavano da lui…corse rischiando di scivolare, fiondandosi giù per le scale, le foglie delle piante in vaso che frusciavano al suo passaggio…Hanamichi fece appena in tempo a girarsi, prima di trovarsi schiacciato contro il muro, con Rukawa che gli baciava freneticamente le labbra, un ginocchio fra le gambe e le mani che frugavano ovunque, sul suo corpo.
La lingua del volpino leccò insistentemente le sue labbra, soffermandosi sui monticelli carnosi al centro…le mordicchiò lentamente, soddisfatto dai gemiti che l'altro non riusciva a trattenere…le sue gambe cedevoli lo stavano trascinando a terra, sul piccolo pianerottolo fra due rampe di scale…infilò le mani sotto la sua maglietta e corse a trovare i suoi capezzoli…
Hanamichi gettò indietro la testa, appena i polpastrelli dell'altro iniziarono a pizzicarli…era incredibile quanto fossero sensibili al tocco del volpino, migliaia di volte avevano subito quel trattamento eppure con Rukawa era…qualcosa di nuovo.
Inconsciamente, spalancò piano le gambe per lui, alzando il bacino perché l'altro avvertisse la sua erezione…sentì la maglietta che gli veniva tirata su, verso l'alto, e che passava sopra la sua testa…una bocca ingorda si gettò sul suo petto, e urlò quando labbra insaziabili iniziarono a ingozzarsi con la sua pelle, ad appagare la propria arsura succhiandogli avidamente i capezzoli…venivano tirati, succhiati con forza, persino morsi con violenza…eppure godeva anche di quel dolore, non capiva il perché ma ogni cosa Rukawa decidesse di fargli gli riempiva gli occhi di lacrime di pura libidine…iniziò a mordersi a sangue una mano, per non urlare tutto il piacere che sentiva sfondargli il corpo…
"Alza il bacino"
La sua voce gli arrivò da lontano, e istintivamente annuì…obbedì trasudando soddisfazione, mentre i pantaloni gli venivano rudemente strappati e gettati lontano…i boxer fecero in fretta la stessa fine, e la stessa bocca sadica calò sul suo pene, catturandolo completamente…Hanamichi urlò, sciogliendo finalmente la sua voce da ogni costrizione, libera come lo faceva sentire libero di godere il compagno di squadra…ancora la sua bocca succhiava, si muoveva su di lui, riservando al suo membro di carne bollente lo stesso trattamento riservato ai suoi capezzoli…una lingua molle e viscida lo accarezzava, concentrandosi sulle vene che pulsavano lungo la sua asta…dita impazienti si divertivano a molestare i suoi testicoli, schiacciandoli piano, pizzicandoli e lambendoli con la saliva che gli colava lungo il corpo…
Calore, sudore, ansiti e gemiti, odore di erotismo…la gola di Rukawa veniva puntualmente colpita ogni volta che l'altro alzava violentemente i fianchi, per farsi prendere più in profondità, dove il calore era maggiore…la sua bocca lo stringeva forte, le labbra premevano sul sesso così duro, così eccitato che sembrava sul punto di esplodere…il volpino sentiva così anche il suo, ancora intrappolato nei pantaloni, dolergli incredibilmente, tentare di sfondare il tessuto…non ce la faceva più, ne sentiva il bisogno come più della vita, doveva penetrarlo e trasformare quei gemiti di piacere in urla di perdizione totale…
Hanamichi fu costretto a spalancare gli occhi: una violenta ondata di freddo s'era impossessato di lui, il calore che lo stava portando alla dannazione si era spento all'improvviso, quella lingua maledetta che lo faceva disperatamente godere non c'era più…gli occhi velati gli permettevano solo di intravedere Rukawa inginocchiato fra le sue gambe, che si sistemava qualcosa di blu sul membro eretto:
"Q-Quello blu?"
si sentì dire con un fil di voce, trovandosi anche molto sciocco.
"In fondo sono Blue Eyes…"
gli rispose il volpino, con poco fiato anche lui…
"…ti hanno mai scopato contro dei gradini?"
Hanamichi sbatté gli occhi, tentando di controllarsi…l'altro gli indicava la scala poco distante…lì avrebbe goduto…con uno scatto si portò contro gli scalini, poggiando i gomiti contro la base di uno, allargando le gambe perché l'altro potesse sistemarsi al meglio contro di lui…urlò, appena la punta della lingua di Rukawa iniziò a tormentargli l'ano, ad allargarlo un po' senza però prenderlo completamente…
"Vieni vieni vieni!!!"
Piegato dalle sue suppliche, Rukawa si posizionò contro di lui, e lo prese con un'unica spinta profonda…Hanamichi urlò, il dolore che non esisteva neppure, c'era solo il piacere per quell'intromissione nella sua carne stretta…troppo eccitato per poter soffrire iniziò a spingersi contro di lui, accompagnandolo con movimenti fluidi ma brutali, con cui lo riceveva nelle profondità di sé…non comprendeva come fosse possibile ma Rukawa premeva sempre il punto giusto, dentro di lui, quel piccolo luogo da dove esplodeva il suo piacere…spinte e godimento, spinte e godimento…le scale risuonavano delle loro urla, la moquette sui gradini era tutta macchiata di gocce di sudore e di lacrime di piacere…non bastava mai e allora pregava perché l'altro lo prendesse con più forza, sfondasse quel corpo che si apriva senza resistere, arrivasse in profondità in lui come nessun altro aveva mai fatto…
Rukawa gli afferrò il membro con una mano, mentre con l'altra lo aiutava a impalarsi contro di lui…non avrebbe mai pensato di farlo così eppure lo stava prendendo ferocemente, il loro accoppiamento non aveva più nulla d'umano, solo sesso selvaggio e animalesco, crudo e implacabile, il loro istinto era solo quello di continuare a scoparsi finché non avessero raggiunto l'appagamento totale…anche l'altro godeva, lo sapeva dalla violenza con cui il rossino si gettava contro di lui, per prenderlo ancora più a fondo…dalle parole che usava per spingerlo a usare tutta la sua forza per fotterlo…dalle grida inarticolate che mai s'erano sentite in quella casa…
Lo sapeva che stava godendo e che lui era la causa, e allora lo accontentava e lo prendeva fino in fondo, fin dove poteva arrivare col suo sesso duro, mentre le sue urla lo imploravano di andare più in là…un'ultima spinta particolarmente violenta e Rukawa si trovò estasiato, là dove il suo intestino compiva un'ansa, il punto estremo di dove poteva arrivare…venne in quel calore strettissimo, che nessuno sembrava aver mai violato, urlando al mondo il suo possesso totale e incondizionato su quel corpo…come di riflesso, Hanamichi si riversò nella sua mano, la sua voce non più forte come prima, solo un roco, stanco gemito.
Lentamente, Rukawa gli passò una mano attorno alla vita, e lo fece stendere su un fianco…non voleva staccarsi da lui, non voleva scivolare fuori dal suo corpo, finalmente l'aveva posseduto e finché rimaneva in lui poteva continuare a farlo…Hanamichi gemette quando l'altro lo fece voltare, e il volpino dovette arrendersi…con delicatezza, con la prudenza che non aveva avuto nel prenderlo, scivolò fuori da lui, appoggiandosi col petto alla sua schiena, sentendo il suo cuore che correva come i polmoni, per riprendere fiato.
"Tutto a posto?"
mormorò, quando si furono finalmente calmato un po'.
"…sì"
gli rispose Hanamichi, senza riuscire comunque a voltare la testa…le sue palpebre abbassate, il capo abbandonato su un gomito…al limite del sonno, giaceva fra le braccia del volpino, senza forze.
"Ce la fai ad alzarti? Fa freddo qui…andiamo a letto"
"S-Sì…"
"Forza…"
Resistendo al capo leggero, che gli ciondolava appena, Rukawa si tirò in ginocchio, e preso l'altro per le spalle, lo fece alzare in piedi…si morse le labbra, mentre il cuore riprendeva a corrergli…le sue mani cinsero la vita nuda del rossino, il corpo di questi che s'era abbandonato contro il suo, la fronte sulla sua spalla…pelle nuda contro pelle nuda, il sudore che si miscelava mischiando i loro sapori salati…il volpino appoggiò un bacio sulla nuca di Hanamichi, cullandolo dolcemente per rimandare la separazione da quel luogo che li aveva visti uniti, per la prima volta.
"R-Ru…"
"Ssshhh…ora andiamo"
Il rossino alzò il volto, cercando gli occhi dell'altro…Rukawa si sentì annullare in quel mare di scura ambra, che il velo posato dalla stanchezza non era riuscito a rendere opaco…lentamente, abbassò il volto e gli catturò le labbra, in un bacio tenero che concludesse con dolcezza quel primo incontro bollente.
"Andiamo"
sussurrò piano, per non disturbarlo troppo…Hanamichi annuì, e appoggiato a lui, lo seguì su per le scale.
………
"Ah…"
Hanamichi socchiuse le palpebre, esplorando la stanza buia con lo sguardo…sul muro sopra di lui, una finestrella con scure tende chiuse bloccava la luce esterna…doveva essere ancora notte fonda, perché gli unici bagliori che filtravano erano troppo deboli per appartenere al sole.
Si passò la lingua sulle labbra: esattamente come le sentiva, erano secche e screpolate, piene di piccole pellicine morte. Anche la gola era riarsa, la bocca gli sembrava fiaccata…tentò di deglutire, ma non ci riuscì…
'Sono mezzo disidratato…'
pensò, senza rinunciare a sorridere.
Si massaggiò la fronte, tentando di trovare la forza per alzarsi e scendere in cucina…ma qualcosa si mosse accanto a lui, stendendogli una braccio di traverso lungo il corpo, quasi avesse intuito la sua intenzione di allontanarsi dal letto, da lui…
'Rukawa!'
Un flash lo abbagliò: stava lavorando, ed era finito nel letto di Rukawa!!!
…aveva fatto sesso con il gelido volpino…
'Gelido un tubo…questo si finge freddo perché gli fa comodo!'
Ripensò con un brivido a ciò che l'altro gli aveva fatto, a dove l'avevano fatto…tossì piano, riuscendo quasi a soffocarsi persino con l'aria. Si passò di nuovo la lingua sulle labbra…aride, secche come prima…aveva caldo, sentiva il sangue scorrergli solido, come fosse gelatina…aveva bisogno d'acqua, non era abbastanza lucido per pensare.
Lentamente, spostò il braccio del volpino, che mugolò ma non fece partire una rissa…non era in una bella posizione, il letto era attaccato al muro e lui aveva dormito proprio contro la parete…avrebbe dovuto scavalcare Rukawa, col rischio di svegliarlo e prendersi un cazzotto sul viso, e certo non ne aveva voglia…con attenzione, si portò sopra di lui, scivolando piano sull'altro lato del letto e posando i piedi sulla moquette.
'È andata…'
pensò, rilassandosi.
"Dove vai?"
Hanamichi sussultò, lasciandosi sfuggire un grido…il volpino gli aveva cinto la vita, e l'aveva tirato indietro, contro di lui…poteva sentire i suoi capezzoli premergli contro la schiena…
"H-Ho sete…hai il sonno leggero…"
rispose, chiedendosi come avesse fatto a svegliarlo.
Rukawa gli fece girare gentilmente il viso, e lo baciò:
"Hn, hai le labbra secche…e ho sentito freddo, senza più la tua presenza accanto a me"
"Ah…"
Il rossino ringraziò il cielo, che l'altro non potesse vedere il rossore che aveva tinto le sue guance…
"…rimani qui, vado io…ci picchio ancora contro gli spigoli di questa casa, non mi va che ti riempia di lividi"
Prima che potesse controbattere, Hanamichi si sentì spingere indietro, di nuovo nell'abbraccio delle lenzuola, rese calde dalla vicinanza dei loro corpi…sotto di lui il materasso si rialzò, libero dal peso del volpino…pochi passi resi felpati dalla moquette, e poi una porta che si chiudeva…era solo, nella tana della volpe, che…si era preso il disturbo di andare a prendergli da bere.
Ok, la scusa era buona, ma…era pur sempre un gentilezza nei suoi confronti, sarebbe bastato accendere la luce, in fondo…e tutto quell'interesse per lui, e le tante parole spese…
Distogliendolo dai suoi pensieri, la porta si aprì e si richiuse.
"Hai fatto in fretta…"
"Hn"
"Avrei potuto andare io, accendendo la luce…"
"La lampadina in sala s'è fulminata poco prima che tu arrivassi"
"Ah…"
Le punte di due dita s'erano posate nel mezzo del suo petto…lentamente, presero a scorrere sul suo pettorale destro, oltrepassando un capezzolo…percorsero leggere la clavicola, soffermandosi sulla sua morbida curva prima di tuffarsi dalla spalla fino al sensibile incavo del gomito…una carezza simile al solletico di una piuma, che scivolò fino al suo polso, dove si soffermò un attimo, ad avvertire le sue pulsazioni prima di oltrepassarlo e giungere al palmo, che grattò teneramente, come fosse la testolina di un gattino…
(o di una volpetta…me la incarta e la spedisce…n.d.Hymeko)
…Hanamichi ridacchiò, nel buio. Quelle attenzioni, era difficile associarle a Rukawa…le dita del volpino s'erano intrecciate alle sue, con una stretta affettuosa gli stava sollevando la mano, fino a mezz'aria…dove qualcosa di fresco s'appoggiò al suo dorso.
"Tutto questo per porgermi il bicchiere?"
"Hn"
fu l'unico suono che ottenne.
L'acqua scivolò fresca nella sua gola, lungo il suo sterno fin nello stomaco, come una colata di ghiaccio…Hanamichi rabbrividì, ristorato e di nuovo lucido.
"Ci voleva proprio"
"Ne vuoi ancora?"
"…sì, grazie"
Mostrando una perfetta padronanza di sé nel buio, Rukawa prese il bicchiere e lo riempì di nuovo…mentre si dissetava, Hanamichi non poté evitare di pensare che prima aveva agito così col solo scopo di toccarlo.
"Grazie"
"Hn"
Ci fu un rumore di vetro su legno, poi una mano circondò la vita del rossino, e lo ritirò sul materasso…una bocca, che poteva appartenere alla tenebra, si appropriò della sua, massaggiandola piano con la lingua…Hanamichi la schiuse, ma l'altro non entrò…
"Sono di nuovo morbide…le tue labbra"
"Ah…sì"
Istintivamente, il ragazzo leccò dove era passata la lingua di Rukawa…effettivamente si stavano idratando…
"Perché ti dai tanto da fare?"
gli era sfuggita…troppa la curiosità, in lui…per qualche attimo gli rispose solo il silenzio, prima che un bisbiglio roco gli carezzasse la pelle…
"Perché mi interessi…voglio sapere perché lo fai"
'…è solo incuriosito…dal mio essere gigolò…nient'altro…solo dal sesso…'
"E tu, non dormi più?"
"Eh?"
Non si aspettava che parlasse ancora…soprattutto che lo attirasse a sé, facendogli poggiare il viso contro la sua spalla, per dormire…e che iniziasse a carezzargli la schiena in un lentissimo movimento ondulatorio, un'ipnotica lusinga che gli stava facendo di nuovo chiudere le palpebre…il suo calore, il suo profumo, i dolci arcani sussurri alle sue orecchie…cancellavano il dispiacere…
"Dormi…continua a dormire…"
La fatica si ripresentò a lui, col suo conto salato…avvinto da quell'incontrastabile manto di premura, Hanamichi fu inghiottito di nuovo dal sonno, abbandonandosi alle braccia del volpino.

Rukawa sbadigliò piano, sbattendo le ciglia perfette. Un peso caldo gli gravava sulla spalla sinistra…ma non aveva bisogno di guardare, per sapere chi fosse. Non lo aveva dimenticato un attimo, nemmeno nel sonno…che sonno in realtà non era stato sul serio, piuttosto quella condizione di dormiveglia che gli permetteva di essere comunque vigile…sempre al centro della sua mente, era stato semplice sentirlo alzarsi e scavalcarlo…e prevenirlo, scendendo lui di sotto.
Non si sarebbe mai perdonato se si fosse fatto male, quel corpo creato apposta per farsi toccare…incapace di resistere, si voltò sul fianco e lo strinse forte a sé, immergendo il volto nel rosso vivo dei suoi capelli, la pelle che rabbrividiva per il fiato leggero con cui l'altro lo accarezzava.
Finalmente era suo…finalmente lo poteva stringere fra le braccia.
Non sapeva se esserne felice o meno…lo aveva, ma per soldi…felicità o solo illusione? Non lo capiva.
'E non lo comprenderò mai col suo corpo nudo così vicino…'
Lentamente, lo liberò dal suo abbraccio, con attentenzione…i primi raggi del sole battevano sul suo volto stanco, che ancora recava i segni di quella nottata…ombre sotto gli occhi, piccole rughe sugli zigomi, minuscoli emblemi rosso violacei sulla pelle…
'Così stanco…'
Rukawa posò un bacio sulla sua tempia, poi disattivò la suoneria della sveglia e riassettò le tende, perché si lasciassero sfuggire meno luce possibile.
………
La luce era molto più forte…gli batteva direttamente sulle palpebre, era impossibile rimanere addormentato. Aprì gli occhi, guardandosi in giro. Quella stanza…la ricordava, l'aveva vista la sera precedente, prima di uscire e essere raggiunto da…Rukawa, che…che…
"Ah già…"
mormorò, mettendosi a sedere e stiracchiando le lunghe membra intorpidite…
"…non mi era mai capitato di essere tanto stanco la mattina"
Un sorriso gli illuminò il volto, al ricordo di ciò che avevano fatto…gliene capitassero più spesso, di clienti giovani e prestanti come il volpino!
"A proposito…che ore sono?"
Guardò l'ora, e sbiancò. Tardi, tardissimo…all'agenzia lo avrebbero ucciso!
"Cellulare, dov'è il cellulare?"
Iniziò a tastare freneticamente il letto, scendendo e guardando in ogni angolo, un ragazzo nudo che rivoltava le lenzuola in una cerca frenetica…nel panico più totale, tentò di richiamare alla memoria dove l'avesse messo…non l'aveva tolto dalla giacca…
"I vestiti! I miei vestiti!"
Non c'erano in quella camera, nemmeno sotto il mucchio di lenzuola…poi ricordò:
"Le scale, mi ha spogliato là!"
Hanamichi si gettò addosso un lenzuolo, e corse verso le scale…troppo veloce per lo slancio, non fece in tempo a fermarsi, quando si trovò davanti il padrone di casa in yukata, inginocchiato a pulire un pianerottolo:
"Peggio di un bisonte!"
sbottò questi, recuperando una spugna.
"Perché non mi hai svegliato i miei vestiti devo telefonare!!! Maledetto volpino!!!"
"Li ho appoggiati sul divano…perché tutta questa fretta?"
rispose questi, riprendendo sbadatamente a pulire, mentre gli occhi non facevano che sbirciare fra i lembi del lenzuolo.
Hanamichi non badò a ciò che faceva, e si precipitò giù dai gradini:
"Devo chiamare in agenzia sono in ritardo per l'incarico di oggi!!!"
Rukawa si sporse oltre il corrimano, e gli diede una voce:
"Aspetta, li ho chiamati io prima, oggi stai ancora con me"
Sorrise fra sé, quando uno stralunato rossino riapparì in fondo alle scale, con l'aria di chi non ci stava capendo nulla:
"Eh?"
"Ti ho prenotato anche per stamattina e oggi pomeriggio, chiama se vuoi conferme"
L'altro lo osservò gettare la spugna in una bacinella e sparire di sopra…era dunque così curioso per la sua professione, da prenotarlo ancora? Era così interessante?
Si sbloccò appena fu solo, e iniziò a pigiare con forza sui tasti, quasi li volesse sfondare.
………
"Che c'è?"
"Sei stato fortunato che sia successo proprio oggi! Di solito nessuno rinuncia a un appuntamento con me…"
'Più che fortuna, è che per averti oggi pagherò il doppio…'
Rukawa cancellò quel pensiero e lo attirò a sé, posandogli le mani sui glutei, e scatenando il suo rossore:
"Scimmia rossa, ti stai vantando un po' troppo!"
"Ma come ti permetti!!! Io sono un Genio anche in queste cose!!!"
Hanamichi tirò indietro la testa, pronto per rifilargli una possente craniata, ma Rukawa lo gelò, sventolandogli un indice davanti al volto e mettendogli l'altra mano sull'inguine:
"Fai il bravo…ricordati che sei mio…"
e gli posò un bacio sul naso, con un piccolo schiocco.
"Ma ce li hai i soldi? Le hai viste le mie tariffe, io sono d'alto borgo!"
"Hn…non ho problemi di soldi. Tu lo fai per guadagnare?"
"Certo!"
Rukawa strinse gli occhi, tentando di sondare ciò che passava nella mente dell'altro:
"Perché? Non porti abiti o accessori firmati, e vieni a scuola coi mezzi o sul motorino di Mito…"
Qualcosa accadde negli occhi dell'altro, il volpino lo vide passare in fretta, come se un lucchetto si fosse chiuso dentro di lui…Hanamichi si appoggiò al suo petto, e lo baciò piano.
"Segreto"
bisbigliò appena si fu staccato.
"Hn"
non avrebbe ottenuto altro da lui in quel momento, era più saggio non insistere…
"Ti ho preparato un bagno, e c'è uno yukata pulito che ti aspetta…approfittane, mentre preparo la colazione. Seconda porta a destra, dopo camera mia"
"Ok, capo"
Il rossino gli strizzò l'occhio, e sparì su per le scale.
………
Sobbalzarono assieme, disturbati dal rumore troppo forte del campanello, che li aveva costretti a sciogliersi dal loro bacio profondo.
Rukawa si alzò scuotendo nervosamente la testa, facendo segno con la mano al compagno di rimanere sul divano…sradicò via il suo sguardo di forza, dal bel petto di lui, che si alzava e abbassava frenetico fra i lembi aperti dello yukata…era incredibile che non lo avesse ancora spogliato e preso…tutta la mattina a baciarsi e null'altro, non era decisamente da lui…
Aprì distrattamente la porta, tentando di cancellarsi dagli occhi i piccoli succhiotti che gli aveva lasciato sulle clavicole, e i segni dei suoi denti che si erano impressi sulla quella pelle come fosse argilla…solo che al contrario dell'argilla non avrebbe recato quei segni per sempre, doveva continuare a farglieli e rifarglieli, in eterno…se solo avesse potuto…
"Ehm…mi scusi io dovrei andare…"
"Ah…sì"
Rukawa pagò il ragazzo delle consegne a domicilio, e tornò in casa col cibo…aveva un vago ricordo di averlo ordinato, anche se non era stato semplice col rossino che gli faceva…rabbrividì, mentre inevitabilmente il suo sesso si risvegliava a quel ricordo…quella bocca calda…
"Ah, il pranzo! Meno male, iniziavo ad aver fame…"
La bocca di Hanamichi rimase socchiusa, appena questi ebbe notato lo stato del compagno…
"…ma anche tu mi pare!"
sottolineò, inarcando un sopracciglio, ma pur sempre divertito…
"Hn…mi calmerò, mangiamo"
Non desiderava ancora farlo suo di nuovo…non era pronto, un'idea aveva lambito la sua mente ma non si era lasciata acciuffare…un pensiero spinto ma non ancora del tutto rivelato, nato mentre passavano la mattinata a esplorarsi con la lingua…non credeva potessero esserci giochini tanto spinti da fare con quel muscolo che avevano in bocca…ma il rossino gliene aveva insegnati un sacco, dandogli anche ripetizioni quando non era certo di aver capito bene…non avevano fatto altro dopo colazione, prima baci profondi e lussuriosi, poi mani insaziabili e curiose, e infine di nuovo nudi a leccarsi a vicenda, senza cioccolato o panna, niente che potesse coprire il vero sapore dell'altro…poi quell'idea appena abbozzata…
…e lui che l'aveva rivestito piano, richiudendo lo yukata, lasciando scoperto solo il suo petto per depositarvisi tutti i suoi baci…aveva trovato confusione nel suo sguardo profondo come la terra, sapeva che si era aspettato un rapporto completo ma non aveva detto nulla…era abituato alle stranezze dei suoi clienti, non aveva fiatato, quel silenzio più pungente di tutte le domande del mondo…Hanamichi aveva chiuso gli occhi e si era abbandonato alla balia della sua bocca, alla sua lingua che sembrava non volersi più staccare dalla sua pelle, alle sue labbra che avevano succhiato ogni fascio dei suoi muscoli, fino a far arrossare la cute…
"Cos'hai in mente?"
"Hn?"
Quegli occhi penetranti, che lo osservavano oltre un boccone di sushi, stretto fra le punte delle bacchette, volevano una risposta…
"Se vuoi fare qualche gioco spinto a me va benissimo…ricordati che non mi devono restare segni, già me ne hai fatti troppi sul petto! Sei una volpe davvero ingorda, lo sai?"
aggiunse, quasi ad addolcire il tono della considerazione.
Niente segni…l'idea fiorì luminosa, nella mente del volpino…bastava che non lasciasse segni…
"Se non te ne lascerò…"
chiese con una punta di titubanza, spaventato dall'idea di sentirsi uccidere quel capriccio…
"Potrai fare ciò che vorrai"
concluse Hanamichi, sollevandogli il morale.
"Hn…finiamo di mangiare"
"Rukawa a che pensi?"
Il volpino alzò gli occhi dalla porzione di sushi…i loro sguardi si fusero in un attimo di complicità, per poi scindersi per raggiungere il viso dell'altro, accarezzandolo:
"Non ti lascerò lividi"
"Sarà…ma io inizio a preoccuparmi lo stesso"
"Idiota"
Hanamichi rise, con la spensieratezza che lo contraddistingueva, quell'impronta caratteristica che lo avvolgeva a scuola, ma che sembrava non aver più avuto, da quando era lì, forse nascosta o soffocata…
"Non me l'avevi ancora detto oggi, lo sai?"
"Hn"
"Sempre il solito!"
Il rossino fece sparire l'ultimo boccone di sushi, e s'appoggiò col gomito al tavolo:
"Allora, che vuoi fare? Guarda che se non hai una bella idea ti mollo qua e me ne vado!"
"Stai buono…vado a prendere il necessario…tu mettiti comodo e guarda un po' di tv"
Rukawa sparecchiò velocemente la tavola, gettando i rifiuti e lavando bicchieri e bacchette…davanti a lui, riflessa sulla plastica lucida dell'anta sopra il lavello, si disegnava la sagoma del compagno, appoggiato alla finestra a osservare il mondo fuori dalla loro alcova…il moro si morse l'interno delle labbra, per non gettare tutto e avvinghiarsi a quella schiena larga, che conosceva a memoria ma che non la smetteva di farsi ammirare…nascondere il viso nell'incavo della sua spalla e tenerlo sempre con sé, per tutto l'infinito…
"Io vado in salotto, allora"
"Hn"
Con calma, senza ascoltare il rombo del suo cuore, Rukawa terminò di preparare la cucina…la sua mente era già al corpo nudo del rossino, steso sopra il materassino del futon che aveva posizionato sul piccolo tavolo…uno splendido sedicenne abbronzato, su un giaciglio immacolato…una rosa rossa fra mille bianche, coi polsi e le gambe legati, per lui…per essere suo…
"Puoi venire"
Quasi un balbettio, solo il tono basso l'aveva mascherato…Hanamichi rientrò nel piccolo locale, stupido che proprio lì si sarebbe consumato il loro secondo incontro…inarcò un sopracciglio, quando vide quattro corde per saltare adagiate sul futon.
"Niente segni…grazie a queste"
Hanamichi annuì, l'altro aveva prevenuto le sue proteste mostrandogli della gommapiuma e…
"Perché le ginocchiere?"
quelle proprio non le capiva…
"Vedrai…infilale"
gli soffiò il volpino sulle labbra, prima di chiudergliele con le proprie e spingerlo indietro, fin contro il bordo del mobile.
"R-Ru…lasciami il tempo!"
Lo respinse, con ferma gentilezza, tastando con un pizzico di sospetto le ginocchiere che non si era accorto di artigliare…Rukawa gli sfiorò una guancia con le labbra, prima di voltarsi:
"Vado a prendere i preservativi…fai con calma"
Hanamichi deglutì, osservandolo sparire oltre il salotto…quella volpe era strana, decisamente strana…possessiva, ma anche dolce e appassionata…doveva esercitare tutto l'autocontrollo che possedeva, per non...aprirgli il suo animo.
Da quella notte…da quando era stato tanto gentile a prendergli l'acqua…si era accoccolato contro di lui e aveva impiegato un po' per addormentarsi, cullato in quel calore ovattato che aveva cancellato anche i suoi pensieri acri…tepore che ancora desiderava…si stava addentrando in una giungla pericolosa, iniziava a rischiare di non essere più solamente sesso…e quella era una cosa che non poteva permettersi…
"Sei pronto?"
"Ah?"
Non l'aveva sentito rientrare, perso nei sogni che il suo cervello aveva iniziato a permettersi, dopo quella notte…
Rukawa non diede segno di essersi accorto di nulla…lentamente, gli sciolse la cintura e fece scivolare a terra lo yukata, che si afflosciò con un basso sospiro…i suoi polpastrelli si posarono sulle sue cosce, e tintinnando la pelle già velata di sudore risalirono lentamente, fino ad incontrare la sua vita…il volpino lo strinse a sé, avvicinando il volto al suo ma senza baciarlo, lasciando che fossero i loro sguardi a parlarsi…
"R-Ru…"
"Ssshhh"
Senza fretta, senza sciogliere il legame fra i loro occhi, il moro lo spinse indietro, finché la sua schiena non fu stesa sul futon morbido…le mani bianchissime scivolarono via dalla sua vita, scendendo fin alle cosce atletiche…
"Siediti sul tavolo"
Hanamichi obbedì, issandosi sul bordo del tavolo, nel poco spazio che l'abbraccio dell'altro gli concedeva…lo sguardo blu percorse il suo corpo, soffermandosi sull'inguine nudo, e sulle ginocchiere che risaltavano, unico strano indumento…
"Sdraiati"
Di nuovo, il rossino fece come gli era stato chiesto…sussultò leggermente, quando la sua schiena si abbandonò al fresco tessuto del materassino…sentiva il cuore battergli all'impazzata, in attesa fremente di scoprire le intenzioni del suo cliente.
"Solleva le ginocchia, così…"
Rukawa gli portò le ginocchia fin quasi sopra il petto, poi girò attorno al tavolo, portandosi al capo opposto, e passò un'estremità di una corda attorno a un suo ginocchio, fissando l'altra alla gamba del mobile, ripetendo l'operazione con l'altro arto.
"Tu sei pazzo!"
sbottò il rossino, appena il compagno fu tornato di fronte a lui…il suo inguine spiccava indifeso fra le sue gambe spalancate e legate, la sua apertura era perfettamente all'altezza del membro del compagno…istintivamente, si portò una mano a coprirsi il ventre.
"Non ho finito"
replicò Rukawa, cingendogli delicatamente un polso con la gommapiuma…un capo di una fune si sovrappose al materiale spugnoso, mentre le dita sottili del volpino scorrevano lungo il resto, fino all'altro capo che fu allacciato a un sostegno del tavolo…presto Hanamichi si ritrovò con le ginocchia legate alle gambe vicino alle sua testa, e i polsi a quelle accanto al volpino.
"Sarò ripetitivo…ma tu sei pazzo"
commentò, tentando di muoversi.
"Sei molto scomodo?"
C'era un filo di preoccupazione in quella voce…Hanamichi scosse la testa, rilassando la schiena. Non era fastidiosa, come posizione, solo un po' insolita…il futon sotto di lui gli dava comodità, la gommapiuma e le ginocchiere evitavano che si ferisse…non era male…
"Bene…perché ho decido di mettere in pratica i tuoi insegnamenti, di questa mattina"
"Eh?"
Cogli occhi spalancati, non poté far altro che osservare il viso del volpino che si abbassava lentamente, un soffio alla volta, fino al suo inguine…le punte dei suoi capelli raggiunsero per primi la sua pelle, accarezzandola come tanti raggi di tiepida luna…le sue labbra si posarono sulla pelle del suo sesso, senza schiudersi ma scorrendo lentamente, in basso, fino alla sua apertura, mentre dalla sua bocca incredula, quelle carezze impalpabili traevano gemiti rochi e disperati.
"Ssshhh…"
Rukawa alzò lo sguardo, oltrepassando la cascata di fili di notte che pioveva sulla sua pelle bollente, incontrando i suoi occhi colmi di piacere…scintillavano ai raggi del sole, che portavano alla luce tutto il desiderio che regnava in lui…senza indugiare oltre, allungò la lingua, e ne posò la punta sulla sua apertura, immobilizzandosi.
Hanamichi soffocò un urlo, voltando di scatto la testa e mordendo ferocemente il futon…dalla punta umida appoggiata al suo ano sentiva scendere rivoli sottilissimi di saliva, che scorrevano su di lui quasi fossero il risultato di un orgasmo…Rukawa si mosse e le stelle accecarono Hanamichi, soffocandolo con ondate di piacere, che seguivano il movimento spiraleggiante della lingua su di lui…prima sui suoi testicoli, poi lungo la sua asta eretta…il volpino stava mantenendo fede a ciò che aveva detto, sperimentando tutte le tecniche apprese, torturandolo per farlo godere…nel fresco della cucina sudava abbondantemente, i muscoli si tendevano nel tentativo di liberarsi e afferragli la testa, per farlo stare giù a completare l'opera, ma le funi lo tenevano bloccato, lasciandolo in totale balia dei desideri dell'altro…
Rukawa piegò lateralmente la testa, e i suoi capelli piovvero contro la parte sensibile di una delle sue cosce…sentì la pelle che stava assaggiando rabbrividire, e la voce di lui incrinarsi…allungò le labbra, e iniziò a succhiare la base del suo membro, inebriandosi dell'odore della sua virilità.
L'altro era quasi al limite…non si curava più di non urlare, né di rimanere fermo…si scuoteva sul tavolo, spostando il materassino da sotto di sé, andando a contatto col tavolo freddo…non sembrava infastidito, anzi il contrasto fra gelo e vampate di calore pareva eccitarlo ancora di più…
Spostò la bocca un po' più in basso, mentre salivano alte le proteste del compagno…senza preavviso, infilò due dita dentro di lui, iniziando a prepararlo alla penetrazione…il momento d'irrigidimento del rossino fu subito sostituito da un nuovo tipo di piacere, appena Rukawa ebbe iniziato a sollevargli con la lingua i testicoli, per poi farli ricadere, su e giù, una leccata e poi un tuffo nel vuoto, un brivido di fresco…e poi di nuovo un calore umido, che prometteva di portarlo in alto, ma che lo ricacciava sempre nella disperazione del nulla…la stanza rimbombava di gemiti e insulti, di preghiere e di minacce, di lacrime di piacere insoddisfatto e di libidine sempre nuova…al culmine dell'eccitazione di entrambi, il volpino tolse le dita dal suo calore, si infilò un preservativo e iniziò a penetrarlo.
Hanamichi spalancò gli occhi, mentre la punta del suo sesso scivolava in lui, e si bloccava…lunghi, lunghissimi istanti di immobilità…poi di nuovo avanzava, aprendolo con delicatezza, lasciandogli il tempo di abituarsi a quell'arrivo…ancora nessun movimento, e a seguire una spinta dolce e decisa…urlò inarcando la schiena, quando finalmente il pene dell'altro fu completamente racchiuso nel suo corpo.
Rukawa affondò le unghie nei suoi fianchi, per tenersi in piedi…non ricordava il suo calore tanto intenso, la sua passione così travolgente…la testa gli girava, i sensi in tilt dalle sensazioni che quella carne stretta gli causava…il delirio della possessione si impadronì di lui, gli occhi fiammeggianti uguali a quelli del suo amante…abbassò le palpebre e si spinse violentemente dentro di lui, godendo di quella carne che si rilasciava, facendolo arrivare in profondità, che si richiudeva al suo allontanarsi per poi riaprisi per accoglierlo…iniziò una corsa folle dentro e fuori di lui, il suo corpo lasciava e rincorreva quello bloccato sul tavolo, in sua totale balia, perso nelle urla di godimento che non poteva soffocare…Rukawa gli tenne stretto il bacino e si dannò in quelle ultime spinte profonde, che fecero venire prima Hanamichi con uno schizzo che gli finì anche sul volto…poi lui stesso in quelle profondità ardenti…
Lentamente, scivolò fuori dal suo corpo, stentando a reggersi sulle gambe…gli mancava il fiato, la vista era appannata eppure sapeva di dover resistere, una voce più forte di tutto gli ricordava che non era solo lì, che il rossino era certamente più stanco di lui…a fatica, si ripulì, togliendosi il preservativo e sciogliendo i nodi più vicini a lui, baciando i suoi polsi, poi liberando le ginocchia…Hanamichi non reagì a quella scarcerazione, rimanendo abbandonato su un tavolo, stremato. Solo le gocce di sudore che scorrevano sul suo petto avevano energia…
"…tutto a posto?"
L'altro annuì piano, poi si rannicchiò su un fianco:
"Ho freddo…"
"Hn"
Rukawa barcollò fino al salotto, prese una copertina e si trascinò di nuovo fino a lui…gli si stese accanto, stringendolo fra le braccia, e coprì entrambi col plaid.
Dovette reprimere un sorriso, quando l'altro si accoccolò con un sospiro contro il suo petto…la sua pelle rabbrividiva ancora, il suo cuore continuava a battere più forte del normale…il volpino iniziò a sfiorargli la fronte con dolci baci, sussurrando al suo orecchio parole colme di premura.
Hanamichi chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla presenza del compagno, un nido di attenzioni che non aveva mai ricevuto da un altro cliente…le mani di Rukawa gli sembravano ali morbide, la sua voce musica d'arpa, tutto quel calore gli arrivava direttamente al cuore, avrebbe voluto rimanere per sempre stretto fra quelle braccia, che non facevano mancare nulla…quiete, calore, riposo…
………
"Ehi?"
Riaprì le palpebre, sbattendole alla luce forte che pioveva su di lui…qualcuno lo stava chiamando, posandogli miriadi di baci attorno all'orecchio…
"Stiamo rischiando di cadere, non volevo svegliarti…"
Hanamichi mugolò una protesta, quando il corpo caldo contro cui aveva dormito si allontanò da lui…inconsciamente allungò una mano per afferrarlo, per tenerlo a sé, per tornare a essere avvolto in quelle magnifiche sensazioni ovattate…
"Attento, non voglio che cadi…"
Il rossino scosse la testa, schiarendosela…Rukawa, nudo, lo guardava preoccupato, senza minimamente badare alla sua mano, che gli stringeva un polso.
"Ho dormito?"
L'altro annuì, allungando le dita per riassettargli una ciocca di capelli…Hanamichi sospirò, quando i suoi polpastrelli gli massaggiarono delicatamente la fronte.
"C-Che ore sono?"
domandò, osservando le ombre lunghe che si proiettavano nella cucina.
"Quasi le quattro e mezza"
"Kami…"
sussurrò, mettendosi a sedere.
Rukawa annuì, gli occhi fissi sulla perfetta nudità che l'altro ostentava senza badarci…senza rendersene conto, lo strinse di nuovo fra le sue braccia, posandogli un bacio sulle labbra.
Hanamichi gli allacciò le mani dietro al collo, tenendolo gentilmente pigiato contro di sé…il tocco fra le due bocche fu un inconsistente battito di cuore, leggero come un raggio di luna.
"Andiamo a fare una doccia?"
mormorò il moro quando si staccò, senza tuttavia lasciarlo andare.
L'altro annuì, scivolando oltre il bordo, appoggiandosi completamente contro di lui per sostenersi...Rukawa rafforzò la stretta su di lui, avvolgendo completamente quel corpo nel suo abbraccio, cullandolo piano...avrebbe trascorso la vita, così.
"Ru…ho bisogno di una doccia"
"Hn"
A malincuore, il volpino lo lasciò andare…ma fra sé sorrise soddisfatto, quando notò che sulla sua pelle si era formata una sottile pelle d'oca, per la lontananza da lui…
"Tu vai pure, io rimetto un po' a posto qui…ci vediamo sotto la doccia"
Hanamichi annuì, e sparì verso le scale…appena fu fuori vista, Rukawa gettò nella spazzatura il preservativo usato, radunò tutto il resto nel materassino del futon e gli corse dietro col malloppo, ansioso di raggiungerlo sotto l'acqua calda.
"Già fatto?"
mormorò questi, quando si infilò nel getto accanto a lui.
"Hn"
rispose semplicemente Rukawa, prendendolo per la vita e attirandolo a sé.
Rabbrividì, quando il respiro sfuggito a Hanamichi gli sfiorò la pelle…l'acqua calda non bastava a calmargli i sensi, non placava il desiderio che aveva di lui, non cancellava la voglia di possederlo che lo prendeva ogni qualvolta lo aveva fra le braccia…gli pareva di essere un vagabondo, nel pieno del deserto, e che Hanamichi fosse la sua acqua, con cui viveva…aveva bisogno senza riserve di accostarglisi, di immergersi in lui perché altrimenti sarebbe morto…lo desiderava…
Si morse le labbra, allontanando quei pensieri…l'altro probabilmente era stanco, ancora provato dal suo giochetto di poco prima, non aveva dormito abbastanza per recuperare…non poteva farlo suo, nonostante il sangue gli pulsasse forte nella testa prese una spugna, la imbevve di sapone e iniziò a massaggiargli la schiena, scendendo lungo il suo corpo fin dove le sue braccia riuscivano ad arrivare, sui glutei e sulle cosce, poi lungo i fianchi e di nuovo sulla colonna vertebrale…
I gemiti che sfuggivano al rossino, erano un piacere altrettanto bello, non lo stava possedendo eppure si sentiva ugualmente completo, il benessere di Hanamichi era il suo…con delicatezza, lo costrinse a girarsi, ad appoggiare la schiena contro il suo petto…la spugna zeppa di schiuma percorse lentamente il suo torace, sfregando piano i capezzoli che si inturgidirono nonostante le carezze insistenti dei rivoli d'acqua bollente…lo sentiva rilassato, fra le sua braccia…debole e indifeso…totalmente abbandonato a lui.
Rukawa si spostò al suo fianco, per guardarlo sul volto mentre lo lavava, nel silenzio irreale sospeso fra lo scorrere dell'acqua…Hanamichi perse un attimo l'equilibrio, e appoggiò una mano alle piastrelle, per sostenersi.
Con una smorfia, la ricacciò sotto l'acqua bollente, sfregandola con vigoria, fino a far arrossare il palmo.
"Che c'è?"
Il volpino non aveva compreso, quel gesto.
"Eh? Ah…è che non mi piace appoggiare la pelle nuda alle piastrelle della doccia…l'acqua è fredda, è fastidioso!"
"Hn…"
Rukawa gli prese con fermezza la mano in una delle sue, e con l'altra massaggiò il palmo con la schiuma, finché il liquido trasparente che li abbracciava non ne ebbe cancellato ogni traccia.
"…non ti hanno mai chiesto di farlo sotto la doccia?"
Hanamichi sbatté le palpebre, sorpreso…di nuovo quell'interesse, per il suo lavoro e non per lui…
"Sì…"
Una ciocca di capelli neri velò lo sguardo dell'altro, quando questi inclinò leggermente il capo…
"…mi adatto"
concluse con semplicità, poggiando il capo sulla sua spalla bianchissima, godendosi in totale tranquillità quell'oasi di pace, che la doccia e soprattutto la presenza rassicurante del volpino erano per lui, in quel momento…
"Ti sei eccitato?!"
domandò sbigottito dopo un attimo…Hanamichi gettò un'occhiata verso il basso, dove il sesso della volpaccia si drizzava glorioso…
"Per così poco?!"
"Hn"
Rukawa lo intrappolò fra le sue braccia, premendolo contro di sé…lo osservò arrossire, deliziato da quell'incredibile pudore che ancora conservava, nonostante tutto…lo voleva, lo desiderava lì, in quel momento, farlo suo sotto la doccia, entrare e perdersi in lui…fra quelle gambe che si schiudevano al contatto col suo membro duro, eccitato da lui, per lui…lo bramava lì, nonostante le sue parole, pochi istanti prima…aveva bisogno di soddisfarsi, ma il suo cuore gli imponeva di non andare contro i suoi desideri che aveva condiviso con lui, lasciandogli sfiorare l'animo…
"Non riuscirò a masturbarti…"
bisbigliò, il sangue che defluiva dal suo cervello…
"Eh?"
Il compagno gli posò un bacio sulla punta del naso, e uscì dalla doccia…rovistò nel fagotto che aveva portato su dalla cucina, ne estrasse un preservativo e si asciugò il pene, prima di infilarselo…reso quasi pazzo dalla lontananza dal rossino, tornò velocemente nel cubicolo, attirandolo prepotentemente a sé e affondando il viso nei suoi capelli intrisi d'acqua.
"R-Ru?"
"Girati"
gli rispose questi, leccandogli piano un orecchio.
Hanamichi annuì, e si voltò lentamente…si chinò in avanti, allungando le mani verso il muro, ma prima che le sue palme potessero toccarlo Rukawa lo prevenne, afferrandogli i polsi e tirandogli indietro le braccia, a stretto contatto col suo copro…
"Ma…"
Il volpino lo zittì, coprendogli la bocca con la propria, e infilando delicatamente due dita dentro di lui…il ragazzo fra le sue braccia si irrigidì un attimo, per poi perdersi nelle sensazioni che quelle dita iniziavano a fargli provare…
"Ti sosterrò io…affidati a me"
Incapace di resistergli, Hanamichi si lasciò circondare dal suo abbraccio…Rukawa gli passò un braccio attorno alla vita, l'altro lo teneva dal fianco sinistro fin alla spalla destra, e poi lo prese, affondando dolcemente in lui, perché pensasse di essere preso dal petalo di un fiore…
Hanamichi chiuse gli occhi, lasciandosi colpire dal getto frenetico dell'acqua…sentiva il sesso di Rukawa entrare e uscire dolcemente da lui, un ritmo leggero che lo violava con rispetto, senza causargli alcun dolore…accompagnato dai loro gemiti strozzati, il piacere cresceva lentamente, in un mulinello luminoso diverso dalle due precedenti esperienze…Rukawa lo stava prendendo in un altro modo, gli stava chiedendo di affidarsi del tutto a lui, le sue braccia lo sostenevano perché non toccasse le pareti, perché il loro amplesso rimanesse incontaminato…stava realizzando ciò che desiderava, un'unione in una doccia che tenesse conto anche di lui…si abbandonò contro di lui, le mani strette sul proprio sesso congestionato, lontane dalle pareti fredde…tutto era calore, l'acqua, l'aria, il respiro che si spingeva in un suo orecchio, il corpo stretto dentro di lui, quel corpo che continuava a infrangere i propri movimenti contro quel minuscolo bocciolo, che lo faceva impazzire…
Il volpino si irrigidì, esplodendo in quel corpo che sembrava nato per accoglierlo…in un amplesso fatto di soli gemiti, la sua voce esplose forte, incontrollata…ad essa si unì quella del rossino, una nota più alta, che si inarcò mischiando il suo seme con l'acqua loro amante.
………
"…stai bene?"
"…sì"
Hanamichi voltò un pelo la testa…erano passati pochi istanti dal loro orgasmo, e Rukawa era ancora dentro di lui…incontrò i suoi occhi, che scintillavano come stelle racchiuse in una piccola conca…le sue labbra lo attraevano come profumato cocco di un'isola lontana…allungò la bocca e la posò sulla sua, un gesto naturale e istintivo, un dovere che si sentiva di compiere.
Rukawa rispose al bacio, approfittandone per scivolare lentamente fuori da lui…attento a non spostarlo troppo vicino alle pareti, si portò al suo fianco, cingendolo per la vita.
"Andiamo a riposare?"
chiese il rossino, quando si furono staccati…sul suo viso, nel suo sguardo, c'era la stanchezza che Rukawa aveva già notato, quella notte.
"Hn"
Chiuse l'acqua, riparandolo col proprio calore dal freddo improvviso…Hanamichi sorrise e si lasciò guidare da lui fuori dalla doccia, fra le braccia di un enorme asciugamano di spugna bianchissima.
"Vuoi asciugarti i capelli prima di riposare o…"
"Va bene così, ma il letto è tuo"
Il moro alzò le spalle, conducendolo al loro giaciglio…non gli dava fastidio che si impregnasse d'acqua mischiata al suo sapore, ne bevve una goccia dal suo pomo d'Adamo, quando si coricarono assieme.
"Puoi puntare la sveglia?"
"Hn?"
Hanamichi indicò il quadrante:
"Fra un paio d'ore dovrei andare…se vuoi fare altro svegliami prima"
"Hn. Dormi, ti chiamerò io"
Represse un sorriso, quando l'altro inarcò un sopracciglio…i due mondi in cui vivevano si erano mischiati, per un attimo…lo studente che era, e il lavoro che faceva si erano incontrati…
"Fidati"
Troppo stanco per andare oltre, il rossino annuì, e posata la fronte sulla spalla dell'altro, si addormentò di colpo.
………
"Ecco, tieni"
Hanamichi osservò attentamente l'assegno che l'altro gli tendeva, controllandone importo e firma…una volta passato il controllo, annuì soddisfatto.
"Bene, a lunedì"
Nonostante tentasse di nasconderlo, i suoi occhi abituati alla sua vivacità erano consapevoli della stanchezza profonda di cui l'altro era preda…Rukawa bloccò la porta con un braccio, impedendogli di uscire:
"Sicuro di non voler restare ancora? Solo a riposare, intendo"
Il rossino scosse il capo, liberando con fermezza il passaggio…trovava pericoloso, rimanere lì…
"Devo andare a casa. Ci vediamo lunedì"
"Hn"
"Ah, Rukawa…"
Il volpino si immobilizzò appena oltre la porta quasi chiusa, da cui scappava uno zampillo di luce che saturava il viso serio dell'altro.
"…in questa settimana che viene, le ore passate assieme non saranno mai esistite"
Non era un richiesta di silenzio…era un ordine freddamente impartito, che esigeva obbedienza.
"Hn"
Si scrutarono ancora per un attimo, in silenzio…poi il rossino annuì, sparendo silenziosamente nell'oscurità oltre la polla di luce.
Rukawa rimase un attimo a guardarlo, poi chiuse la porta…aveva un altro assegno da preparare, quello che sarebbero venuti a ritirare dopo la partenza di Sakuragi…sperava solo che mantenessero la promessa, che gli dessero sul serio una parte anche di quei soldi.
Non capiva…più ci pensava, meno afferrava cosa stesse accadendo al compagno di scuola.
Si prostituiva…faceva sesso a pagamento, donava il suo corpo per soldi…quei maledetti pezzi di carta erano così importanti per lui, da rinunciare a…che cosa?
Alla dignità?
Non lo credeva…aveva in sé un tale contegno, quando ne parlava, da suggerirgli con abbastanza sicurezza che la cosa non lo toccasse troppo profondamente.
A dei week-end normali?
Forse…ma lavorava solo di sabato, quindi aveva avuto la facoltà di decidere in che giorni darsi…
A una relazione stabile?
Per quel pensiero, lui non aveva una risposta…o forse gli faceva troppo male, pensarne una. Perché altrimenti avrebbe esplicitamente ammesso che lui, non interessava al rossino. Non come ragazzo, al massimo…come cliente.
Abbandonato su un mobiletto, giaceva silenzioso il cordless…l'ultimo numero composto era quello della Red Roses…sarebbe bastato schiacciare un tasto, per prenotarlo di nuovo…il lunedì della settimana successiva poi, era festa…avevano tre giorni di ferie, era quindi possibile che lavorasse anche la domenica…
"Non posso permettere che tu vada con qualcun altro"
Schiacciò quel tasto, e mentre parlava con la segretaria, arrivò il loro inviato…

"Non riesco proprio a capire…hai fatto qualcosa alle responsabili, vero?"
"Hn?"
Senza staccare gli occhi da lui, Rukawa allungò il volto per leccare un capezzolo turgido, che faceva capolino sotto la camicia celeste chiaro.
"Aaaahhhh…buona volpaccia…intendo, nessuno è mai riuscito ad avermi due fine settimana di fila…hhhmmm…sei andato di persona in agenzia e hai fatto gli occhi dolci a qualcuna?"
"Avrebbe funzionato?"
gli bisbigliò l'altro, risalendo lungo la linea dello sterno, fino alla fossetta alla base del collo…allungò la punta della lingua, e diede vita a un massaggio cremoso.
"C-Credo proprio di sì…"
Hanamichi gli afferrò il volto con le mani, e lo portò sopra di sé, alzando di scatto il viso…le labbra del volpino gli sigillarono le sue, la lingua si fece prepotentemente spazio fra esse, affrettandosi ad incontrare la sua compagna ancora racchiusa in quella bocca calda, che sapeva di frutta…i due muscoli umidi iniziarono dolcemente ad accarezzarsi, a studiarsi…le mani dei due ragazzi sgusciavano sui rispettivi corpi, blandendoli con carezze veloci e superficiali, che non portassero alla passione ma a un tiepido affetto…senza staccarsi dalle sue labbra, Rukawa si accomodò al suo fianco, facendolo a sua volta girare di lato, per non pesargli sul corpo…non resistette alla tentazione, e aprì gli occhi per guardarlo, mentre si baciavano…
Sentendo un cambiamento nel modo di baciare dell'altro, o forse avvertito dal suo sesto senso, anche il rossino socchiuse le palpebre, incontrando quelli vispi del compagno…due iridi blu rilucevano dietro le ciglia lunghe, due pupille nere come la tenebra che scintillavano, riflettendo le fiammelle delle candele che li circondavano…
Hanamichi tenne gli occhi aperti, come Rukawa, osservando il suo viso attaccato al suo, illuminato solo dal bagliore tenue di piccoli ceri dalle forme più strane…era stata una sua idea, naturalmente…aveva detto di volerlo fare dolcemente, di voler osservare il suo corpo sudato risplendere in un barlume fioco, mentre lo possedeva…
Due mani sottili lo riscossero dai suoi pensieri, dita veloci che lo stavano liberando dalla camicia, bottoni perlacei aperti con lenta maestria, una zip fredda che si schiudeva lentamente, senza un suono…un palmo posato sul suo sesso, squisitamente possessivo…i vestiti che si ammucchiavano a terra, uno dopo l'altro, mischiandosi come avevano fatto i loro sapori…Hanamichi interruppe il contatto fra le loro labbra, per liberare il gemito che il corpo nudo ed eccitato dell'altro gli aveva provocato, quando s'era sovrapposto al suo…
"Dimmi di che colore lo preferisci…"
lo stuzzicò Rukawa, sventolandogli davanti al volto i preservativi.
"Bastardo!"
gli ringhiò contro l'altro, alzando il bacino per strusciare i loro sessi induriti.
Rukawa scosse sadicamente la testa, portando l'inguine fuori dalla portata di quel giovane abbandonato sui cuscini sparsi sui tatami di camera sua, in mezzo a centinaia di minuscoli lumi…più poteva averlo, più la voglia di non prenderlo lo invadeva, desiderava rimandare il più possibile, per allungare quei momenti incredibili, per portarlo all'esasperazione e farlo godere ancora di più, ma sopra ogni cosa, per fingere di possederlo più a lungo…
"Rukawa!!!"
"Blu rosso giallo, pesca fragola menta tropical…che preservativo preferisci?"
lo canzonò il volpino, usando contro di lui quelle stesse parole che il rossino gli aveva rivolto, la prima volta che l'avevano fatto…
"Rosso bastardo rosso!!!"
Hanamichi non si accorse della piccola risata dell'altro…dopo la sua risposta, due dita erano sprofondate in lui, massaggiandogli l'interno del corpo coi loro movimenti circolari…dalle labbra socchiuse, non poteva impedire che sfuggissero gemiti incontrollati, che ascendevano d'intensità, ogni qual volta il volpino si soffermava sul punto idilliaco del suo corpo, che sembrava attirarlo come una calamita…lì, sempre lì, con insistenza, per farlo gridare sempre di più…spalancò gli occhi, quando le dita affusolate furono velocemente sostituite con la punta guantata del suo sesso…Rukawa era sulla soglia del suo corpo, immobile, in attesa…di lui…
"Vieni…"
bisbigliò Hanamichi, deglutendo a fatica…non era certo la penetrazione a fargli male, tutto il contrario…non averlo in sé, non sentirsi ricolmo del suo pene duro lo torturava…
"Vieni Rukawa"
ripeté, incoraggiando il volpino a penetrarlo…le attenzioni che gli stava dimostrando erano fin troppe, aveva una gran voglia di essere sbattuto con forza, come l'aveva preso la prima volta, selvaggiamente, dando sfogo a tutti i loro istinti più bassi, animaleschi…
"P-Piano…"
Rukawa si ritrasse, scatenando la protesta dell'altro…Hanamichi aveva accennato un movimento brusco, verso di lui…
"…non ti voglio di colpo…"
Il corpo del rossino giaceva sotto il suo, cosparso di gemme di sudore, indorato dalle candele…il suo autocontrollo era pericolosamente tentato di cedere, davanti a quella visione…
"…voglio sentirti aprire lentamente…"
Hanamichi avvampò, mordendosi le labbra…
"…voglio risalire dentro di te, sentendo ogni lembo del tuo intestino…"
L'altro gettò indietro la testa, alla sua nuova, piccola spinta…
"…voglio vederti senza fiato, a chiederti quando ti farò totalmente mio…"
Gli occhi d'ambra fusa splendettero di lacrime, mentre il piacere costringeva la sua anima a sciogliersi, per lui…
"…voglio che in quel momento tu abbia conservato tutta la tua voce, e possa urlare al mondo il piacere totale che starai provando!"
e si spinse con violenza dentro di lui.
E Hanamichi urlò, obbedendo al suo volere, compiendo ciò che Rukawa aveva preparato…il suo corpo fiorì per l'altro, si dilatò per accoglierlo in sé, per stringerlo fra le sue profondità…la luce delle candele si fece di colpo più intensa, il profumo delicato di fiori quasi lo soffocò, tutto era più vivido, reale…in lui, Rukawa s'era mosso, indietreggiando per prepararsi a una nuova spinta…immediatamente il rossino contrasse i muscoli, per stringerlo meglio, con più forza…stavolta anche il volpino dovette urlare, quando si inabissò in lui…
Ogni spinta era un urlo, ogni gemito veniva seguito da un altro ancora più potente, i loro animi erano travolti da una somma di nuove, esaltanti sensazioni…non esisteva più nulla, a parte lo splendore accecante di quell'unione…Hanamichi venne per primo, gettando indietro la testa e affondando la nuca nel cuscino, l'urlo di liberazione totalmente permeato del suo piacere…Rukawa lo imitò pochi attimi più tardi, soffocando un brivido contro il petto del compagno, la sua voce che andava a sostituire l'eco dell'urlo del rossino.
………
"Stai bene?"
Hanamichi socchiuse gli occhi…un viso velato, sopra di lui…o forse i suoi occhi, che recavano ancora tracce di fatica…ma lo riconosceva, era il volpino…preoccupato per lui…
Tentò di muoversi, ma qualcosa lo tenne inchiodato ai cuscini…non solo la stanchezza, qualcosa di più, in lui…Rukawa…ancora in lui…
"Rilassati, adesso esco…"
Un brivido di freddo, quando l'altro iniziò a scivolare fuori da lui…lo sentiva scorrere piano, con grazia per non fargli male, eppure era una sensazione davvero forte, il rimpianto di non poterlo più circondare…era tutto appena finito, eppure già provava nostalgia…
"Dormi…"
"Rukawa…"
Il bagliore di luce che lo circondava da tutti i lati iniziò a spegnersi, al comando di piccoli soffi…nel buio quasi totale, quando solo una piccola stella sembrava vibrare, un manto spesso ma leggero si posò su di lui…una coperta calda, e accanto a lui un cuore pulsante…l'ultima stella si spense, e due braccia gli circondarono la vita, attirandolo a loro…Hanamichi poggiò la fronte al suo petto, e chiuse gli occhi mentre due labbra gli carezzavano la fronte.

"Certo che tu sei proprio fissato!"
Rukawa sbuffò, senza dar peso ai commenti sarcastici dell'altro. Gli passò le braccia attorno al torace, con la scusa di sistemargli i cuscini, ma già che c'era gli rubò un bacio…la bocca di Hanamichi si imbronciò un attimo, ma scemò in fretta, di fronte al pezzetto di pancake che il volpino gli tendeva, in punta di forchetta.
"Sono buoni"
rispose, prendendone a sua volta un pezzetto.
"Vero, ma una tradizionale colazione giapponese, lo sarebbe stata ugualmente!"
"Hn. Quella la puoi mangiare quando vuoi, questa no"
Demoralizzato, il rossino alzò le mani, in segno di resa…sapeva non l'avrebbe spuntata contro il moro, riguardo l'America.
E poi…Rukawa lo stava coccolando, ed era così piacevole, insolito…non sapeva come, s'era ritrovato nel letto, anche se ricordava distintamente d'aver fatto sesso sul tatami…
'Stai a vedere che il volpino ha più forza di quanto non sembri…'
aveva pensato, sbirciando il viso addormentato dell'altro…era davvero bello, con quel profilo perfetto e la pelle bianchissima…forse troppo bello, per uno come lui, che s'era venduto, molto tempo prima…nei suoi sogni, un sentimento ancora nascosto volteggiava leggero, ne era al corrente…però ancora non si lasciava raggiungere, affiorava in certi attimi al suo io cosciente, per poi addentrarsi di nuovo nel suo torbido subconscio…lo infastidiva l'idea di non poterlo raggiungere, percepiva chiaramente la sua importanza, ma…era ancora lontana, irraggiungibile…
Sussultò, quando avvertì due labbra umide posarsi sul suo ventre…nonostante tutto, non riuscì a trattenersi dall'avvampare…il volpino gli stava disegnando gli addominali con la bocca, seguendo ogni curva dei suoi muscoli con la lingua…sembrava così goloso del sapore della sua pelle, così interessato al suo profumo naturale…si erano fatti una doccia veloce, quella mattina, senza nessun impedimento…poi Rukawa l'aveva ricacciato nel letto, ed era sceso a fare i pancake…completamente nudo, com'era in quel momento, accoccolato accanto a lui con un solo sottile lenzuolo a dividerli…e adesso era lui il cibo designato, lui il solo nutrimento desiderato dal volpino…sospirò rilassandosi, senza opporsi alle sue lappate umide, ai piccoli morsi che non lasciavano neppure un alone rosso…
Il moro era risalito fino alle clavicole, e aveva seguito la curva del suo braccio sinistro, come ipnotizzato…si stava gustando l'incavo del suo gomito, il pulsare ritmico del suo polso, le dita contratte che reggevano il piattino…la bocca ben disegnata prese un pezzetto di dolce, e lo portò alle sue labbra…Hanamichi le schiuse, addentando piano il frammento che l'altro gli porgeva, e quasi si soffocò, appena una sua mano si poggiò sul suo addome, poco sopra l'inizio della peluria…spalancò gli occhi, ritrovandosi due pozzi blu piantati nei suoi, che lo tenevano legato a sé mentre quella mano scendeva e saliva, e si spostava di lato, toccando tutto ma non soffermandosi su niente…
Rukawa lo costringeva a fissarlo negli occhi, e Hanamichi vi leggeva un sorriso sensuale, lussurioso, che lo sfidava ad allontanarsi, ben sapendo che non l'avrebbe mai fatto, che era in suo potere, non solo per via del suo lavoro…in un ultimo sforzo di orgoglio, il rossino decise che se proprio doveva farsi toccare, che almeno l'altro lo raggiungesse in ogni suo punto…senza un suono, si adagiò indietro, sui cuscini, e spalancò le gambe, perché Rukawa avesse il miglior accesso possibile, al suo corpo…
Senza un suono, Rukawa spostò il lenzuolo, scoprendo la nudità dell'altro…il piattino col pancake cadde a terra, ma nessuno dei due vi fece caso…sinuoso come un pericolo predatore, il moro si accoccolò fra le sue gambe, spingendole col volto perché si aprissero meglio, per lui…il rossino stette al suo gioco, allargandole di più, e l'altro poggiò la lingua sulla sua pelle, scatenando una miriade di brividi su quella cute…
Hanamichi chiuse gli occhi, mentre sentiva il compagno risalire, verso il suo inguine…si irrigidì, artigliando il lenzuolo, quando la sua lingua seguì la lunghezza del suo sesso, completamente dalla base alla punta, raccogliendo le gocce di sudore lungo la sua asta…non si lasciò scappare un suono neppure quando Rukawa lo prese completamente in bocca, risvegliando la sua erezione…ogni volere del volpino era il suo scopo, era lì per quel motivo, se l'altro trovava piacevole succhiarlo come un lecca-lecca lui…una luce ben nota gli macchiò gli occhi, e lui si riversò nella bocca dell'altro, cadendo sfinito fra le braccia delle coltri sfatte, in attesa…
"N-Non vieni?"
mormorò, schiudendo gli occhi…il volpino era poggiato su un gomito, al suo fianco, e si divertiva a giocare con le sue ciocche scintillanti di sudore…sembrava non avere intenzione, di prenderlo.
"No"
gli confermò questi, spostando una mano sul suo inguine, e portandosi alle labbra le ultime tracce di sperma che vi sfavillavano pallide.
Il compagno deglutì, un po' per la carezza intima, un po' per gli occhi dell'altro piantati nei suoi, mentre si gustava il suo seme…ne aveva incontrati di clienti strani, ma nessuno aveva simili sbalzi di appetiti sessuali…o tutto o niente, il volpino era il primo che ogni tanto faceva una pausa, per gustarselo senza prenderlo.
E lui non capiva il perché…era così bello quando lo possedeva, perché non lo facevano sempre?
"Perché no?"
Forse aveva parlato troppo, negli occhi blu era passato un lampo indistinto…
"Mi piace guardarti riprendere fiato, sei sexy. Molto…lasciati toccare"
Le dita di Rukawa tornarono a lambire la pelle del suo sesso, pizzicandola piano…le sue pupille si spalancarono, alla vista del corpo abbronzato che si inarcava sotto il tocco lieve delle sue mani…il potere di farlo godere scorreva in lui, il sangue che rendeva calda la sua pelle possedeva la facoltà di far deformare il volto di Sakuragi di lussuria…il sudore che fluiva copioso sulla sua pelle impreziosiva il rossore della stessa, tramutandolo in un velo di rubino…
Hanamichi gemeva, perdendo il controllo via via che i suoi polpastrelli si facevano più audaci…Rukawa non si dilettava solo con il suo sesso, ma con l'interno delle cosce, i testicoli, la pelle delicata che lo guidava fino alla sua apertura muscolosa…nulla era risparmiato dal suo tocco, ogni lembo era delicatamente torturato, fino a che non diventava rosso, finché non portava un piccolo marchio di lui…l'altro mescolava gemiti e preghiere, perché lo soddisfacesse senza assillarlo oltre, perché lo possedesse portandolo nel puro piacere che potevano raggiungere assieme…la mano di nuovo sul pene fremente, e senza un minimo di rimorso, il volpino si concentrava per non soddisfarlo, troppo splendido il suo corpo scosso dai brividi per terminare quei supplizi libidinosi, troppo bello mentre scuoteva la testa sul cuscino, le mani aggrappate alle lenzuola e la gambe pericolosamente spalancate, per lui…con un'ultima stretta vigorosa, Rukawa lo fece venire, di fronte a sé, nel suo sguardo…un rivolo di saliva scorse lungo la sua guancia, macchiando il cuscino…
Lasciandolo qualche secondo solo, il volpino andò a lavarsi le mani, poi prese una macchina fotografica e iniziò a scattare foto, di quel corpo ancora abbandonato fra le lenzuola sfatte, i segni dell'orgasmo ben visibili sull'inguine…foto dell'insieme, che già immaginava come desktop del suo pc, un'angolazione diversa per ogni giorno della settimana…ma soprattutto particolari, il volto sopraffatto dalla fatica, le labbra gonfie e segnate dai denti, il torace intarsiato di scie di sudore, l'inguine sporco di gemme opalescenti, visto da sopra e di profilo, per gustarsi perfettamente quelle sue forme squisite…e le sue gambe, lunghe e divaricate, la coscia modellata, le caviglie forti ma sottili…se si accucciava in fondo al letto e scattava, poteva fotografare la sua piccola apertura, coperta da un velo d'ombra e quindi ancora più eccitante…
(Leyla adorata, la memory card zeppa di queste foto te la spedisco con la prioritaria, n.d.Hymeko)
…e di nuovo il suo volto, con quegli occhi nocciola velati di piacere, che fissavano l'obbiettivo senza vederlo realmente, guardando lui senza nulla fra loro…
"Rukawa…"
"Tranquillo non le metto in rete…gira il viso"
Hanamichi annuì, e voltò piano la faccia, affondandone metà nel cuscino fresco…Rukawa allungò una mano per aggiustargli una ciocca, ma si bloccò…la sua bellezza stava proprio nella naturalezza, non la voleva correggere lui, quelle foto dovevano essere frutto solo dello stesso rossino, di ciò che il suo corpo voleva concedergli…la sensualità dell'attimo dopo la passione, e ora il riposo leggero di un ragazzo appena scivolato nel sonno…
Rukawa depose la macchinetta, e coprì il compagno con un lenzuolo, impedendo al filo d'aria che soffiava attraverso la zanzariera di appropriarsi del suo profumo…sperando di non far troppo rumore, scattò ancora alcune foto, immortalando un giovane fra la stretta di coltri bianche, provocantemente addormentato…il lenzuolo si piegava sotto le mani dell'aria, disegnando le sue forme con precisione assoluta, facendole risaltare sul materasso…il volpino impresse tutto quello splendore nella propria mente, e nella memoria della macchina, perché potesse essere suo, anche durante i giorni in cui dovevano star lontani.
………
"Non ero mai rimasto nudo tutto il giorno…"
Hanamichi passò lo sguardo su se stesso…seduto sul tavolo della cucina, si sentiva un po' in imbarazzo, a girar nudo per una casa altrui…si teneva lo stomaco con le braccia, erano sì e no le quattro del pomeriggio, ma dato che avevano saltato il pranzo, aveva fame.
"…sicuro che ti vada bene, se siedo qui? Mi vergogno un po'…"
Rukawa si distrasse un attimo dai gamberoni al curry che stava preparando, e gli lanciò un'occhiata interrogativa:
"Non vedo che ci sia di male"
mormorò, riprendendo a cucinare, sbirciandogli solo di sfuggita l'inguine.
"Bè, almeno tu quel coso addosso ce l'hai!"
sbottò l'altro, rannicchiandosi sul tavolo e lanciando un'occhiata di sbieco al volpino…era nudo anche lui, a parte un grazioso grembiule a ripararlo dagli schizzi d'olio, con una volpetta stampata sul davanti…e in quel momento che gli dava le spalle, Hanamichi poteva gustarsi la sua schiena bianchissima, ma soprattutto il suo bel fondoschiena sodo e perfetto.
"Perché non mi porti del vino bianco, invece di star lì a lamentarti? E a fissarmi il culo?"
"Volpaccia maledetta potevi prepararlo anche prima, il vino!!!"
Sbuffando, il rossino esibì tutta la sua agilità, saltando giù dal tavolo…Rukawa si perse dietro al tendersi dei suoi muscoli riflesso in un tostapane ben lucido, rischiando di bruciare la loro cena…
"Eccolo qua…che bel colore che hanno!"
"Hn"
Caldo, nudo, e appoggiato contro il suo braccio sinistro…il volpino si morse l'interno delle labbra, per non spegnere il gas e avventarsi contro di lui, e prenderlo di nuovo lì sul tavolo della cucina…i vapori del vino versato nella padella bollente risalirono fino alle narici, causando loro un lievissimo girare di testa…inconsapevoli dei suoi pensieri, le labbra di Hanamichi s'erano posate sulla sua spalla, scambiando bacetti con la sua pelle, e carezze con le sue scapole…
"Hana…"
L'altro alzò gli occhi, senza staccarsi da lui, i denti che ancora stringevano un lembo della sua cute…invidiosa, la sua bocca si tese verso il suo volto, per riappropriarsi delle labbra che in cuor suo sapeva esser sue, di diritto…
"Ahi!"
Hanamichi balzò indietro, la mano alla bocca, succhiandosi il dorso accanto al pollice…dimentico della cena, il volpino si precipitò ad aprire il rubinetto, prendendo per mano l'altro e portandogli l'arto scottato sotto il getto d'acqua tiepida.
"Ah!"
"Ssshhh…così non ci sarà troppo sbalzo di temperatura"
L'acqua scorreva, recando via con sé il dolore…la chioma rossa si posò contro quella corvina, i volti vicini, a un soffio…Rukawa gli cinse la vita con un braccio, lo strinse a sé, avvolgendolo nel suo calore…Hanamichi socchiuse gli occhi, abbandonandosi alla sua stretta gentile ma ferma, affidandoglisi con totale fiducia, inspirando i profumi dell'ambiente che li circondava…
"La nostra cena"
ricordò all'altro troppo preso a toccarlo, per notare che c'era ancora del cibo sul fuoco…
"Hn…sono importanti?"
quella frase scatenò una risata argentina…Hanamichi si sciolse dal suo abbraccio, tornando ad accoccolarsi sul tavolo freddo:
"È solo una goccia d'olio Ru…e quei gamberi hanno un aspetto troppo invitante!"
"Hn"
sospirando rumorosamente, perché il rossino lo sentisse, Rukawa tornò ad occuparsi del loro pasto…in pochi minuti, tutto fu pronto, e i due erano stesi l'uno fra le braccia dell'altro a imboccarsi di bocconi di gambero e asparagi lessati, innaffiati da buon vino bianco.
"Sei un cuoco fantastico"
confessò Sakuragi, succhiando con fare allusivo un asparago che il volpino teneva fra le dita.
"Solo quello?"
rispose questi, fintamente offeso…voleva sapere cosa pensava di lui, quella pazza, folle scimmia rossa.
"No…sei anche bravo a far sesso…sono contento di passare queste ore con te"
Rukawa posò un calice sulle sue labbra, e lo aiutò a bere…dallo stesso, prese un lungo sorso, dal punto dove lui aveva bevuto…vino bianco ghiacciato, col sapore del rossino che intanto continuava a sfiorargli le costole…
"Ti stai divertendo? Con me?"
Il calice fu svuotato, in un sorso, e Hanamichi rotolò nel suo abbraccio, appoggiando il mento contro il suo petto…nel suo sguardo, brillava una luce sbarazzina, vispa, che prometteva ore folli passate a godere…
"Mi piace molto stare con te, sei giovane e figo, molto meglio di quelli che con cui sto di solito"
'…è ubriaco'
Non era molto corretto farlo parlare, mentre non aveva molta coscienza di sé…Rukawa ne era consapevole, eppure le parole gli sfuggirono dalle labbra, di volontà propria:
"…è da molto che lo fai?"
Hanamichi sorrise birichino, leccando un gamberone che teneva fra le dita:
"…un po'"
Rukawa deglutì, mentre la pancia dell'altro si sfregava, forse volutamente forse no, contro il suo sesso, da cui iniziava a spandersi un pericoloso calore…
"…con molti uomini?"
Un morso, e un pezzetto del crostaceo svanì oltre le labbra dell'altro…
"Uomini…e donne"
mormorò, leccandosi le dita.
"D-Donne?"
Il rossino annuì piano, abbassando il volto per guardarlo di sfuggita:
"Sì…non ho mai detto di farlo solo coi maschi. Ma non hai idea di quanti gay ci siano a Kanagawa! Se si dichiarassero, sarebbero gli eterosessuali a doversi nascondere!"
"P-Perché?"
Non capiva, ora meno di prima…quella sua fame di denaro, a cosa era dovuta? Perché anche con le donne, non gli bastavano i maschi? Era gay, bisessuale, etero…a cosa era disposto a piegarsi, per soldi?
"Perché ti prostituisci?"
Aveva bisogno, di quella risposta…ma il rossino non sembrava più disposto, a stare al gioco…o forse la sua resistenza all'alcool era maggiore di quella che Rukawa aveva previsto…
"No no no volpaccia! Non è giusto che sia sempre tu a chiedere, e io a rispondere…dimmi un po' tu, perché hai chiamato uno gigolò? Potresti avere chiunque, e gratis!"
Decisamente, era più sobrio di quanto sembrasse…Rukawa scivolò indietro, attirandolo su di sé, cingendogli le spalle con le braccia:
"Volevo un esperto, che mi facesse distrarre come si deve"
'…per dimenticare te…'
"E hai trovato il migliore!"
Hanamichi brindò alla propria salute, scolandosi direttamente dalla bottiglia il fondo del vino.
"Adesso rispondi alla mia domanda, però"
"No no no!"
Rukawa si ritrovò il petto bagnato di goccioline di vino, e un dito dell'altro che gli sventolava davanti al naso:
"Tu hai risposto solo a una domanda, io a tante! O mi dici qualcosa di più, o facciamo sesso!"
"…è giusto che ognuno abbia i suoi segreti"
sentenziò il volpino, rigirando di scatto le posizioni e stendendosi su di lui…il liquido sul suo petto si stampò sulla pelle dell'altro, formando piccole chiazze uguali, sulle due cuti…metà su uno, metà sull'altro…
"Andiamo di sopra, ho altro liquore"
Rukawa rotolò giù dal divano e, afferratolo per un polso, lo trascinò su per le scale, fino in camera sua…la casa risuonava delle risa di Hanamichi, che sembrava aver cessato di cercare di contrastare l'alcool, affidandosi alle sue morbide volute…rideva, barcollando a zigzag sulle scale, aggrappandosi al compagno per sostenersi…spesso le sue mani scendevano a carezzare l'inguine del moro, che non comprendeva se lo facesse per caso o volutamente…
"Dai, ci siamo…ecco il letto…"
A peso morto, il rossino vi ci si abbandonò sopra, le braccia spalancate, le ginocchia piegate all'indietro…Rukawa si coricò su di lui, ammaliato da quella visione lasciva, soggiogato al suo volere, il cuore e l'animo smarriti irrimediabilmente…
"Dammi da bere"
gli chiese Hanamichi, tendendo il viso…il volpino si versò della vodka nell'incavo della mano, e la fece gocciolare nella sua bocca, sulla sua lingua che si tendeva a leccare le lacrime di liquore che resistevano alla forza di gravità…
"Ancora"
"Fammi stendere"
Rukawa prese il suo posto sulle lenzuola, e si versò il liquore sul ventre, una chiazza incolore ma profumata…afferrò Hanamichi per la nuca e gli tirò giù il volto, perché lo ripulisse…finalmente anche lui poteva gemere, per i tocchi della lingua dell'altro…finalmente poteva subire ciò che gli aveva fatto, quella mattina…lappate, succhiotti, lascive carezze…sul suo ventre, era concentrato il piacere nel mondo.
E lui, non riusciva a tenere gli occhi aperti, lasciando che fossero le sensazioni a guidarlo nei labirinti della passione, il tocco di lui ad accompagnarlo al limitare della pazzia…
Hanamichi aspirò dal suo ombelico le ultime gocce di vodka, ma non le mandò giù, riservandole per il volpino…gli accarezzò col naso le labbra, una muta richiesta d'ingresso, e poi le lasciò colare nella sua bocca, accompagnate dalla sua lingua…sussultò, il suo gemito fu soffocato da quelle labbra ambiziose…le dita di Rukawa s'erano fatte largo dentro di lui, lo stavano allargando con dedizione, badando al suo piacere…
"Dissetami…voglio bere ancora!"
E mentre si impalava contro quelle dita, il rossino allungò una mano e afferrò una bottiglia a caso, era azzurra e bella, risaltava così bene fra le altre…tremava, eppure riuscì a versarne abbastanza nella bocca del volpino, senza spanderne troppa sul cuscino…la volpe beveva, buttando giù come fosse acqua, allungando il volto per succhiare direttamente dall'imboccatura della bottiglia, e non perdere nulla di quell'ambrosia possente…
"Adesso bevi tu!"
Rukawa non riusciva più a controllarsi…non aveva mangiato molto, era quasi a stomaco vuoto e quell'idiota aveva scelto il liquore più forte che aveva in casa…la stanza attorno a loro vorticava indistinta, i mobili dai contorni sfumati parevano innaturalmente distanti…solo il ragazzo che aveva accovacciato su di sé restava fermo, ancorato a lui dalle dita affondate nella sua carne…la bottiglia si alzava ed abbassava, quell'acqua turchina spariva velocemente nel corpo del rossino, la sua erezione pulsava fino quasi a incendiarlo…lo voleva, aveva disperatamente bisogno di lui…aumentò il numero delle dita in lui, la pressione su quel punto particolare…Hanamichi gridò inarcandosi, la bottiglia finì per terra mentre il liquore, in miriadi di gocce che si muovevano al rallentatore, schizzava i loro corpi mischiandosi al sudore traslucido…
"Rukawa facciamolo!"
Il volpino liberò le dita, afferrò un preservativo e se lo infilò…
"Stenditi!"
Hanamichi eseguì, trovandosi a pancia in giù, schiacciato sul materasso dal peso del compagno…due mani rapaci gli spalancarono i glutei, e il mondo d'improvviso si spalancò alla luce…mentre Rukawa lo impalava con un'unica spinta gridò, troppo eccitato per provare dolore…le sue urla risuonarono di nuovo nella stanza, al ritmo dei movimenti con cui l'altro si faceva strada dentro di lui, aprendogli il corpo per possederlo totalmente…come fosse un macchinario, sentiva il pene duro che entrava e usciva, sfregandosi su e giù contro la sua carne, colpendogli sempre il punto che lo faceva godere…gridava, mentre la saliva scorreva ai lati della sua bocca e gli occhi non riuscivano a rimanere aperti, accecati dal godimento che Rukawa lo forzava a provare…non riusciva nemmeno più a muoversi, il volpino lo bloccava con tutto il suo peso, obbligandolo a stare fermo e a riceverlo senza andargli incontro, ad schiudersi violentemente per lui, al comando dei suoi movimenti…il petto contro la sua schiena, le mani che gli strofinavano il sesso, il corpo in lui che continuava a farlo impazzire e quella bocca insaziabile che insisteva a tormentargli la gola…non capiva più nulla, non provava nulla all'infuori di una straordinaria felicità di essere lì, sfondato così, in quel momento…
Venne per primo, inarcandosi contro Rukawa, invadendogli le mani col suo seme…avvertì indistintamente l'altro affondare ancora in lui, per poi liberarsi nel preservativo…e poi il freddo, all'interno, la solitudine…Rukawa che si agitava un attimo, e poi giaceva mollemente al suo fianco, accarezzandogli i capelli, bisbigliandogli parole indistinte all'orecchio…e poi un bicchiere fresco contro le sue labbra, e un liquido bruciante che scorreva a forza in lui…
"Cos'è?!"
ansimò, mentre il fuoco lo riaccendeva, cancellando d'un colpo la stanchezza.
"Liquore all'uovo…molto alcolico"
rispose con un filo di voce il volpino, rosso in viso…sembrava provato, da quel che avevano fatto, e le guance erano ancora imporporate, forse per il liquore…
"Dammene ancora"
Non avrebbe dovuto bere, lo sapeva, ma quel girare ovattato della sua testa, gli piaceva da morire…essere senza freni, senza preoccupazioni, per una volta non dover temere realmente nulla dal cliente…con Rukawa poteva lasciarsi andare, poteva concedersi un momento di distrazione…l'altro si sarebbe preso cura di lui…
"Hn"
Rukawa afferrò dei cubetti di ghiaccio, e li gettò nel bicchiere annaffiandoli poi del liquido cremoso, arancione, fragrante…anche solo quei vapori diedero alla testa al rossino, non abituato a bere in quel modo, il sentore dolciastro che cancellava ogni sua paura, che faceva apparire tutto facile, e bello come il volpino sopra di lui…
"Bevi anche tu"
Gli tese il bicchiere, e il liquido lo riempì per metà, mentre grosse gocce colavano sul suo petto abbronzato, e lui rideva forte mentre l'altro si precipitava a leccargliele via tutte, e poi ne faceva cadere altre così poteva ricominciare da capo, fra risate allegre e un po' sciocche, e carezze sempre più spinte…
Il moro buttò giù tutto d'un fiato il liquore, e singhiozzò forte, scatenando l'ilarità del rossino…con un colpo di reni, Hanamichi ribaltò le posizioni, portandosi sopra di lui, a quattro zampe…sorrideva, il suo stesso sorriso riflesso in quello ubriaco dell'altro…si mordeva le labbra, mentre lui se le leccava, cancellando ogni traccia di quell'elisir intossicante…sbatteva le palpebre tentando di schiarire la vista, per fissare meglio gli occhi scintillanti del compagno, che sembravano un mare ricoperto di diamanti lucidissimi…lentamente, abbassò il bacino, fino a far sfiorare le punte dei loro sessi di nuovo eccitati…le sue mani ghermirono i polsi della volpe, li portarono sopra la sua testa, era il suo turno di averlo alla propria mercé…
Rukawa si lasciò dominare, stuzzicato dal modo di fare lascivo del rossino, dalle sue intenzioni…ricordava vagamente che non aveva mai preso iniziative, che s'era sempre piegato ai suoi desideri, che non gli aveva mai chiesto nulla…ora invece era lui a dominare, a decidere il ritmo, cosa sarebbe accaduto e come…ed era sexy, tremendamente sensuale con quella luce diabolica che splendeva dietro il velo d'alcool, nelle sue pupille…stava giocando col fuoco, lo sapeva, eppure…aveva una gran voglia di scottarsi…
"Ti piace Rukawa?"
"…sì"
La punta del suo pene gli stava accarezzando i testicoli, muovendoli piano…Rukawa sentiva la bocca dello stomaco contrarsi, mentre il suo sesso fremeva dimenticato, baciato solo dall'aria…
"Vorresti qualcosa di più?"
Lentamente, senza staccare la punta dalla sua pelle, Hanamichi girò attorno alla base del suo membro, strofinando le due aste, una contro l'altra…
"No, non ti mordere le labbra…non per così poco…"
Sorrise, malizioso…e lentamente s'abbassò su di lui, la sua apertura contro la sommità del corpo eccitato dell'altro…ondeggiò il bacino, fra i sospiri di Rukawa, disegnando il minuscolo contorno del suo ano, come il sesso del volpino fosse una matita…poi lo accarezzò con violenta lentezza, avanti e indietro, perché ne sentisse bene i bordi e l'impercettibile avvallamento al centro…si premette su di lui, perché avvertisse i muscoli che s'allargavano un po', ma tuttavia che non li penetrava…
"No no no volpaccia!"
S'era teso verso l'alto, per tentare di prenderlo…ma Hanamichi aveva previsto quella mossa e s'era spostato di scatto, sfuggendo al suo raggio d'azione, con un ghigno soddisfatto…
"Non ce la faccio più idiota!"
Un'implorazione, la prima che sfuggiva alle sue labbra…lo voleva, lo desiderava, sarebbe esploso se non lo avesse posseduto subito, immediatamente!
Si liberò dalla sua stretta, e iniziò a masturbarlo…voleva vederlo godere, anche senza essere dentro di lui…voleva che diventasse pazzo, nello stesso modo in cui lo aveva sconvolto…voleva che si impalasse su di lui e che godessero assieme!
"Ru!"
"Hana!"
Senza più resistere, Hanamichi si calò su di lui, mentre Rukawa alzava in bacino…fu come l'esplosione di una stella, i loro corpi che si incontravano scatenarono scariche di luce…attratti l'uno dall'altro trovarono subito il modo giusto per scatenare solo piacere, movimenti fluidi e perfetti che avevano solo il fine di farli godere…sudore, gemiti, l'odore del loro amplesso, la stanza ne era totalmente invasa, i loro sensi erano persi nel mare della realtà sconvolta dalla lussuria…
Continuava, ad alzarsi ed abbassarsi su di lui, sfondandosi su quel fallo grosso e duro, che si apriva sempre più strada in lui…quando l'aveva dentro, si sentiva soffocare dal piacere…quando era lontano da lui, era come morisse di solitudine…incompleto, difettoso, ecco cos'era, senza Rukawa sprofondato in sé…
Troppo bello, per non poterlo abbracciare…il volpino invertì le posizioni, e di scatto rientrò dentro di lui, con un colpo violento…Hanamichi spalancò la bocca, gli occhi fissi nel vuoto, senza emettere un suono…era venuto, a quello schianto fortissimo, con cui Rukawa era giunto nelle sue profondità…si era ficcato furiosamente dentro di lui, col suo corpo gonfio, deciso forse a prenderlo totalmente, a farlo definitivamente suo…e lui era venuto, scosso dai tremiti, sciolto da quell'ardore, obbligato da quella possessione brusca a raggiungere l'orgasmo, contro il ventre bianchissimo…e Rukawa continuava a spingere, forse non s'era accorto di nulla, troppo accecato da ciò che provava…spinte possenti, mani che gli stringevano la schiena, ansiti acuti che gli penetravano nei padiglioni auricolari…un'ultima spinta e anche il volpino venne, urlando tutto il suo piacere, crollando sul corpo sotto di lui, mischiando il sudore delle loro fatiche…
"…Hana?"
Il rossino socchiuse gli occhi, infreddolito…perché si era alzato da lui? Il suo cuore correva forte, il suo respiro era ancora corto…perché nonostante fossero ancora stanchi, non si preoccupava di riprendere fiato?
"Sono ancora dentro di te…"
Annuì, avvampando lentamente…lo sentiva, il suo sesso, che ancora gli apriva il corpo…lo avvertiva in tutta la sua lunghezza, esistere ancora in lui…
"…dimmi perché ti prostituisci"
"Eh?"
Non capiva, non comprendeva quelle parole, erano solo un insieme incomprensibile di suoni che gli infastidivano le orecchie…
"Sono ancora chiuso dentro di te, non puoi mentirmi non puoi rifiutarti: dimmi perché lo fai"
Era vero…non poteva dirgli di no, lo stava ancora possedendo, questo gli dava un senso di- potere?- su di lui. Era suo, gli apparteneva, la sua mente e il suo animo non potevano rimanergli oscuri…
"T-Te lo farò vedere domani…promesso"
Un attimo di titubanza, le sue parole soppesate contro un piuma…poi Rukawa annuì, abbassandosi a baciargli le labbra…e mentre lo baciava, una mano scese a lambirgli un fianco, distraendolo dal sesso che scivolava fuori da lui.
Quelle attenzioni non bastarono a stroncare un gemito colmo di rimpianto…Hanamichi si girò sul fianco, nascondendo il volto contro il suo petto, rannicchiandosi contro di lui, lasciandosi avvolgere dal suo calore protettivo…Rukawa lo strinse a sé, circondandolo con le sue braccia forti, deliziato da una sensazione mai provata prima, che ancora ristagnava dentro di lui…non era stato il solito amplesso, ma qualcosa di indefinibilmente più profondo, un modo di farlo che…non aveva mai sperimentato prima.
Non aveva un nome, per ciò che provava…ma prima di scivolare nel sonno, si augurò che potesse ripetersi all'infinito.
………
Di nuovo, riaprì gli occhi indolenziti, quasi brucianti…cos'era quell'orribile sensazione che gli corrodeva lo stomaco, impedendogli di riposare? Si sentiva stanco, stremato…i muscoli gli dolevano, ogni volta che muoveva la schiena, una fitta leggera ma persistente gli deformava il viso in una smorfia…
Una luce pallida sgusciava attraverso le tende socchiuse…le braccia che lo tenevano stretto erano quelle del volpino, ancora addormentato accanto a lui…lo invidiava, da morire…anche lui avrebbe voluto riposare, e invece non faceva altro che scivolare nel dormiveglia, per qualche decina di minuti, e poi ritrovarsi a fissare il soffitto…perché era tanto inquieto? Il suo corpo, il suo animo…cosa avevano di tanto importante da comunicargli, da farlo penare così?
Si provò la febbre, posando l'esterno d'un polso sulla fronte…nulla, era fresca, anche se sudata…
Il viso di Rukawa s'avvicinò al suo, nel sonno, posandogli le labbra accanto al collo…Hanamichi poté ammirarne il perfetto splendore, quella bellezza che rasentava l'incredibile…era qualcosa legato a loro, a tenerlo sveglio? Il fatto…di avere come cliente, un compagno di squadra?
Ma Rukawa non avrebbe parlato, non era nel suo interesse…si maledisse, per aver bevuto tutto quell'alcool…non riusciva a ragionare lucidamente, aveva la mente così frastornata…e così calda.
Lentamente, si allontanò un po', cercando refrigerio…il cuscino freddo smorzò un po' quelle vampate che lo arrostivano, dandogli un po' di respiro…il volpino mugolò e tese le mani, tentando di riprenderlo…Hanamichi ne intrecciò una con le sue, lambendogli il volto, rassicurandolo…come aveva previsto, l'altro non si svegliò.
'Cosa mi succede?'
Non aveva la forza di tormentarsi anche del volpino…il malessere profondo che lo affliggeva bastava a metterlo ko, anche senza preoccuparsi per lui.
Cos'era, di sbagliato? Cosa non andava? Cosa lo faceva star male, provocando quella nausea?
Spostò lo sguardo sulle bottiglie semivuote che giacevano in disordine sul comodino…alcune erano ancora piene, altre beatamente rovesciate, col liquore sparso in macchie opache sul tatami…quella vista lo fece sorridere…Rukawa ne avrebbe avuto, per pulire.
Lì accanto, giaceva un preservativo usato, colmo del seme freddo del volpino, e più in là la bustina vuota…un preservativo e una bustina…
Hanamichi sbatté gli occhi, tentando di ricordare…un preservativo e una bustina, per un incontro sessuale…
…ma erano state due le volte, in quella stanza…
Si voltò di scatto su un fianco, ispezionando il tatami alla ricerca di tracce dell'altro preservativo, quello della seconda volta, che avevano usato…di certo l'aveva messo, il volpino non s'era mai scordato…
…però lui s'era impalato prima che potesse infilarselo…
Due grosse lacrime scesero lungo le sue guance…ricordava, la scena scorreva limpida davanti ai suoi occhi, il secondo rapporto sessuale che avevano avuto su quel letto, quella notte…
Rukawa l'aveva preso senza preservativo, ma non poteva dargli la colpa…era stato lui a stuzzicarlo, lui a giocare, lui ad andargli incontro, a metà strada…
Singhiozzò, senza tentare di soffocarli, quei singulti…si era fidato, gli stava tornando in mente…fidato del compagno, anche se entrambi erano in preda all'alcool, fidato che non sarebbe mai accaduto, con lui…e questo gli faceva ancora più male…
"Che cosa c'è?"
Lo sapeva si sarebbe svegliato, ma non gli importava…rifiutò le mani che tentavano di asciugargli le lacrime e, copertosi col lenzuolo, si racchiuse a riccio, contro la testiera del letto, a piangere.
………
"Che cosa c'è?"
Hanamichi respinse l'ennesimo tentativo d'abbracciarlo…il volpino abbassò le braccia, molli lungo i fianchi. L'altro sembrava starsi riprendere, un po'…con la testa, accennava al pavimento.
"M-Mi hai preso…"
La voce impastata, rendeva difficile comprendere le parole…
"…senza"
bisbigliò, mandando giù rumorosamente, sfregandosi le guance coi palmi delle mani.
Rukawa non capì subito, e si sporse…a terra, fra il liquore rovesciato, c'era un preservativo usato.
Uno solo…e loro lì lo avevano fatto due volte.
"Non sono malato!"
sbottò, irato.
"Non è per questo…"
"Allora che hai da piangere?"
Non lo guardava, non riusciva a fissarlo in volto…cosa lo aveva sconvolto tanto? Il rossino non s'era fatto problemi a offrirsi a lui come oggetto sessuale, a dirgli che era uno dei tanti…cosa poteva esserci di peggio, di quello? Cos'era, a farlo sentire tanto umiliato?
"Non posso aiutarti, se non me lo dici"
bisbigliò, ammorbidendo il tono…aveva esagerato un po', prima…il sentimento che provava per lui, gl'imponeva di scusarsi…
"Non puoi far nulla…non più"
"Non posso tornare indietro…ma posso aiutarti ad andare avanti, se ti fidi di me"
Non aveva mai visto i suoi occhi in quello stato…abbattuti, senza un briciolo di dignità, di considerazione, per se stesso…umiliato…
"Non mi puoi aiutare…non puoi ridarmi la mia verginità"
Rukawa sbatté gli occhi, senza capire…
"Verginità?"
Hanamichi annuì, abbassando il volto:
"Lo so quel che stai pensando…non sono più vergine da un pezzo. Ma…avevo giurato che mi sarei dato senza preservativo…solo alla persona di cui mi sarei innamorato…il preservativo rappresentava una barriera fra me e questo mondo…"
e indicò tutta la stanza, dove regnavano evidenti i segni del loro piccolo festino erotico…
"…come se avessi conservato la mia verginità, perché nessuno mi aveva mai realmente toccato…prima di te…e tu adesso l'hai presa…per soldi e non per amore…"
Rukawa non poté dire nulla. Non aveva parole, per consolarlo, nessuna per cancellare ciò che aveva fatto, non sarebbe servito a nulla dirgli che l'amava, non ci avrebbe mai creduto, in quel momento.
E soprattutto…non possedeva nulla per coprire il dolore sordo che gli martellava le tempie, che gli sbatteva in faccia la realtà…Hanamichi non lo amava, non provava per lui nulla in più che verso un comunissimo cliente, o…non sarebbe stato tanto prostrato da quel che avevano fatto.
"Mi dispiace…"
bisbigliò infine, una frase fatta che non dimostrava nulla, del suo stato d'animo.
Il rossino si limitò a sorridere tristemente, asciugandosi lacrime che non scorrevano più da molto:
"Non è stata colpa di nessuno…eravamo ubriachi, e anch'io…ti ho provocato per bene…in fondo, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, meglio con te che con un estraneo"
Non era vero, Rukawa lo percepiva…si stava facendo forza, per cosa? Per superare quel momento subito, per continuare a prostituirsi come nulla fosse? Per tirare avanti con quella vita schifosa?
"Mi faccio una doccia…ti va bene se vado via prima?"
Annuì, osservando in silenzio il compagno sparire oltre la porta del bagno…iniziò subito a riordinare, gettando via quel preservativo maledetto come prima cosa, se lo avesse buttato nel cestino forse non se ne sarebbe accorto…scosse la testa, era pia illusone…lavorare lo aiutava a concentrarsi, su una soluzione…
………
"A presto, volpe…no, conosco la strada"
Rukawa rimase immobile, accanto al suo letto, tristemente mezzo rifatto. Se n'era andato, senza praticamente dirgli più nulla, senza dargli un briciolo di tempo per tentare di tirarlo su…solo, in mezzo a una città che sentiva di certo ostile, col peso di quella notte sull'animo, e senza nessuno con cui condividerlo…
Tirò un pugno al comodino, facendo sussultare gli oggetti che c'erano sopra…i bicchieri tintinnarono, i tappi si rovesciarono a terra, seguiti da…
"Il libretto degli assegni?"
L'aveva lasciato lì per averlo vicino, per…pagarlo senza perdere troppo tempo. Per limitare il più possibile accenni al suo maledetto lavoro…
Però non l'aveva retribuito, quell'idiota non gli aveva detto nulla, intorpidito nel suo bozzolo di dolore…aveva la scusa per corrergli dietro! Un po' squallida, ma pur sempre un buon motivo per seguirlo!
Si infilò una penna e il libretto in tasca, e scese a precipizio le scale, saltando i gradini…uscì dalla porta come un forsennato, correndo subito verso la fermata della metro, dall'altra parte c'era il fiume non poteva di certo essere andato di là…
Scese di corsa nella stazione, e tentò di indovinare dove si fosse diretto…non ne aveva idea, non aveva indizio di dove abitasse! Se stava andando a casa…rabbrividì, pregando che non avesse in mente di andare da un altro…
'Eccolo là!'
Malinconicamente in piedi, accanto a una macchinetta, a prendersi da bere…due sorsi da una lattina, poi Hanamichi infilò la tessera nella biglietteria, e scese le scale…Rukawa aspettò qualche attimo e lo seguì, avevano bisogno di privacy per chiarirsi, non di una sceneggiata in mezzo a una stazione della metro…
Il treno arrivò subito dopo, e non fu difficile per lui scendere alla stessa stazione…probabilmente, l'altro non si sarebbe accorto di lui neanche se l'avesse seguito palleggiando, troppo stordito da quello che era successo, si muoveva a memoria, quasi quella strada fosse incisa nel suo DNA…
'Dove sta andando?'
Non lo stava inconsciamente guidando a un quartiere residenziale, ma alla zona delle facoltà scientifiche, degli ospedali, delle costosissime fondazioni mediche private e dei centri di riabilitazione…quasi legato a un filo invisibile, camminava senza mai voltarsi, senza un briciolo d'esitazione, senza incertezze…quasi fosse quella, la sua casa…
Lo vide frenare di botto la sua marcia sicura, e avvicinarsi a un negozietto di fiori…Rukawa si nascose dietro un chiosco di crêpes, osservandolo mentre tirava fuori una banconota dalla tasca, la lisciava e la consegnava alla commessa, in cambio di un piccolo mazzo di boccioli chiari.
'Un parente malato?'
Non capiva…perché proprio lì, era una visita tanto urgente, da non poter essere rimandata? Perché non un altro giorno, dopo essersi ripreso…da ciò che lui gli aveva fatto?
Scosse freneticamente il capo, non era stata colpa sua…non tutta, almeno…che si poteva pretendere da due ubriachi fradici? Eppure il rossino c'era rimasto male, male davvero…forse aveva pianto, nella sua doccia…se solo avesse potuto sentirlo, esserne certo…
Dopo che fu entrato in una struttura, riprese il pedinamento, ringraziando il cielo che avesse deciso di fare le scale…lo tallonò in silenzio fin al terzo piano, poi contò fino a quindici e varcò la porta oltre cui era sparito…non si curò degli sguardi ammiranti delle infermiere, ispezionando il piano alla ricerca di lui, cercando la sua figura, che certo risaltava fra i camici bianchi…
'Che silenzio…'
Non si era preoccupato di guardare che reparto fosse, e solo dopo qualche secondo se n'era reso conto, del silenzio opprimente che regnava fra quelle mura, tinteggiate di tristezza…non c'erano bambini che schiamazzavano, non sorrisi o volti distesi…solo quell'atmosfera per lui indecifrabile, scolpita sulle tetre facce dei visitatori, volti di chi non ha speranza nel futuro…solo il personale non ne recava i segni, ormai immune al dolore…
"C-Che cosa ci fai tu qui?"
Rukawa strinse gli occhi, dandosi mentalmente dell'idiota.
Si era fatto scoprire, non aveva più badato a lui, troppo distratto dal guardarsi in giro…si girò piano, e Hanamichi era lì, di fronte a lui con in mano un vaso pieno d'acqua fresca, ma negli occhi due oceani traboccanti di dolore…ricordava distrattamente che la sua voce aveva tremato, ritrovandoselo lì davanti…fin a che punto lo aveva ferito?
Lo…odiava? Era forse giunto a detestarlo?
Lo avrebbe costretto a parlare, se avesse smesso di guardarlo con quegli occhi al limite della disperazione…
"I-I soldi…pensavo ti sarebbero serviti"
Gli fece vedere il libretto, odiandosi come non mai…era certamente lì per una persona speciale, si disse invaso di gelosia, e lui se ne usciva con qualcosa che lo riportava al suo lavoro, che indubbiamente stava tentando di dimenticare, in quel momento…
Hanamichi fissò piattamente i foglietti bianchi, senza dar peso alla loro importanza…senza dire una parola superò il compagno, proseguendo nel corridoio fra gli sguardi dei presenti…Rukawa non fece nulla, attendendo almeno un suo cenno…ma quando l'altro fu sparito in una stanza, si precipitò dietro di lui, entrando senza bussare.
"Nemmeno qui mi lasci in pace?"
I fiori bianchi spuntavano lunghi dal vaso, chinando dolcemente il capo sul comodino…le spalle di Hanamichi erano curve come non mai, schiacciate dal peso delle responsabilità, il volpino lo capiva, erano per quell'uomo addormentato, attaccato ai macchinari per le respirazione assistita, che giaceva disteso nell'unico letto presente…
"…mio padre"
lo prevenne il rossino, interrompendo per lui quel silenzio imbarazzato…o forse, per farla finita coi misteri, una volta per tutte…per condividere finalmente quel peso, che aveva sempre portato da solo…
"Mi spiace…"
rispose Rukawa, ben sapendo che l'altro non gli avrebbe mai creduto…Hanamichi infatti si limitò a rimanere in silenzio, fissando i petali ancora celati, che racchiudevano in un abbraccio il cuore del fiore…molti minuti passarono, scanditi solo dal ticchettio dell'orologio, mentre le parole che avrebbero voluto scambiarsi si rifiutavano di nascere…paura, rancore, indecisione…ciò che provavano entrambi, senza saperlo, erano gli stessi sentimenti, con gli stessi nomi…
Chi avrebbe sofferto di più, se se ne fosse andato senza un chiarimento? Rukawa lo sapeva…non era lui, la persona bisognosa di una mano…strinse i pugni, volente o nolente lo avrebbe aiutato, lo avrebbe fatto parlare e…gli si avvicinò, abbracciandolo per le spalle, senza dar peso al suo irrigidimento…
"…è da molto?"
chiese, con un fil di voce.
Il ghiaccio, sul volto di Hanamichi…una maschera dura, impenetrabile, marmorea…
"…tre anni…tre anni di coma…senza mai un miglioramento…"
balbettò piano, dalle labbra tremanti…e il ghiaccio si sciolse, con una lacrima trasparente che rotolò sulla sua guancia, riflettendosi negli occhi del volpino…
"Hana…"
…ma il gelo era tanto possessivo verso quel giovane, che poteva togliere al sole…il suo viso tornò di pietra, e il ragazzo si liberò dall'abbraccio dell'altro, appoggiandosi di spalle alla finestra, nella stessa posizione della loro prima volta, nella stanza del volpino…così bello, anche carico di sofferenza…
"…è stata colpa mia…è colpa mia se è così…non sono riuscito ad aiutarlo…è per lui che lo faccio"
Lo disse senza una traccia di sofferenza, senza dolore, quasi che il suo ruolo di gigolò avesse ripreso il sopravvento…se la voce era atona, erano le mani a parlare per lui…cariche d'amarezza, s'afferravano al muro, sbiancando per la tensione, palesando al mondo quanto fosse difficile per lui, quella situazione.
"Cos'è successo?"
Hanamichi lo guardò, con quegli occhi impenetrabili che Rukawa aveva visto solo negli attori…soppesava la sua domanda, con crudele lentezza, col gusto di tenerlo sulle spine…
"Ti basti sapere che è per pagare il suo mantenimento in vita, se faccio il gigolò…la retta è alta"
Lo disse con tutto l'orgoglio del mondo, di chi è consapevole di fare qualcosa per il bene di una persona amata, per rivedere il sorriso di un padre…Rukawa capiva e ammirava ma, pur detestandosi, lo invidiava…invidiava quell'uomo sul letto, che aveva l'amore del figlio…e invidiava un po' lo stesso rossino, che al suo contrario aveva un rapporto col genitore talmente profondo, da spingersi a donare tutto se stesso, per il suo bene…
"…tua madre?"
Non sapeva che altro chiedere, per togliersi dalla mente quei pensieri…e Hanamichi fece una smorfia, quasi ridendo, senza una briciola di passione:
"Mia madre…credo sia a divertirsi da qualche parte, a Hong Kong o giù di lì…"
Non poté impedire all'amarezza di filtrare nella sua voce, e per quanto impegno potesse metterci, non riuscì a nasconderla.
"Ma…non sa?"
Rukawa non capiva…se era viva, perché non era lì a curarsi del marito, a intervenire per fermare il figlio? Il rapporto coi suoi genitori non era idilliaco, profondo come quello fra i due uomini davanti a lui, ma…comunque continuavano a prendersi cura di lui, a essere affettuosamente distaccati…
"Certo che lo sa. Solo…"
si voltò, senza più la forza di guardarlo in faccia…
"…solo che a mia madre non importa più nulla di papà. Dopo che ebbe avuto l'infarto…"
riprese subito, senza dar modo all'altro di interromperlo, deciso forse a sfogarsi finalmente con qualcuno…
"…scoppiò a ridere, e danzando per casa fra le lacrime, continuava a dirmi che era libera, che finalmente poteva essere felice, e mi diceva che non era stata colpa mia, anzi di stare su che era la cosa migliore che ci fosse mai capitata…io l'ho odiata, le volevo un bene dell'anima ma l'ho odiata, come poteva parlare così di papà?"
Rukawa fece un passo verso di lui, ma le sue parole lo bloccarono di nuovo:
"Lui non l'ha mai picchiata né tradita, mai! Allora perché faceva così? Io non lo so…non lo so neppure ora, perché il loro amore, che era grandissimo, si sia trasformato in odio…so solo che mi propose di partire, noi due…e fare il giro del mondo. Mamma mi adora…ma odia papà…e quando le dissi che sarei rimasto con lui, che dovevo farlo non solo perché è colpa mia ma perché lui è il mio papà, lei mi ha guardato triste…e ha scosso le spalle, dicendomi che sapeva non m'avrebbe convinto. Ha chiesto il divorzio, poi è partita e non l'ho più vista, ma ricevo ancora i soldi per mantenermi, tutti i mesi…solo che non bastano per pagare la retta dell'ospedale, e allora…mi sono dovuto trovare un lavoro"
concluse, voltandosi verso il compagno di squadra.
Non piangeva…aveva superato il momento di debolezza di pochi attimi prima…Rukawa si rese conto che ne doveva aver passati tanti, di quei momenti…e che aveva imparato, sulla sua pelle, a esser forte, a non lasciarsi mai andare, per suo padre e per sé…
"…sono tre anni…"
"…che mi prostituisco? Sì"
Più ne parlava, più il volpino lo vedeva sotto una nuova luce, di forza straordinaria, di resistenza oltre ogni limite, di fiducia incrollabile nel futuro…
"Allora che ne dici volpino, questa è la mia storia…ti faccio pena? La userai per farmi cacciare dalla squadra?"
Quel sarcasmo, volto a punirlo, per aver scoperto il suo segreto, o ad allontanarlo?
"Io ti rispetto, per quello che fai…e non ti farò mai allontanare perché tenti di salvare tuo padre. Ma non capisco…non c'era un posto meno costoso, dove potessero curarlo senza che tu…"
e s'interruppe, incapace di dirlo.
Hanamichi strinse gli occhi, squadrandolo…Rukawa resse il suo sguardo, mai stato tanto profondo, mai così magnetico…
"No…volevo il meglio per lui, come lui ha sempre desiderato il meglio per me"
"Dimmi come posso aiutarti"
Lo disse senza esitazioni, senza indugi, col cuore in mano, offrendolo a lui come mai a nessun altro, prima…ma Hanamichi rise, spezzandolo senza pietà quel cuore immacolato, riversandovi sopra tutta la sua amarezza, tutta la disillusione accumulata, in quegli anni…
"Mercoledì sera c'è l'estrazione della lotteria…il jackpot è arrivato a tre miliardi di yen, fammi vincere quello!"
(circa 22 milioni e mezzo di euro; n.d.Hymeko)
"La…lotteria?"
Il rossino lo prese per un braccio, trascinandolo fuori dalla stanza, senza un briciolo di gentilezza:
"Esatto, fammi vincere quei soldi. E adesso scusa, ma non sei più gradito!"
e gli chiuse la porta in faccia.
Ci volle parecchio perché Rukawa se ne andasse, ficcandosi le mani nelle tasche…il libretto degli assegni incontrò le sue dita, e lui si rese conto che di nuovo non l'aveva pagato, che tutta la sua esistenza ruotava attorno a quello…ai soldi…
'Che siano la soluzione allora!'
………
Con ancora il suono che gli pulsava nelle orecchie sfinite, Hanamichi s'avvicinò alla porta, maledicendo il campanello e tutta l'umanità…aveva mal di testa ed era tardi, chi diavolo andava a rompergli le scatole a quell'ora di sera?
Si massaggiò il collo, tentando di darsi un'aria da duro, benché dentro si sentisse tutt'altro che forte…dopo un buon pianto accanto a suo padre, stava un po' meglio, anche se ancora non poteva credere di aver concesso la sua…quella che si ostinava a chiamare verginità, proprio a Rukawa…
E che lui continuasse a tormentarlo, apparendogli anche sulla soglia di casa.
"Che vuoi?"
Non aveva voglia di parlargli ancora, era troppo stanco per sopportare di vedere quegli occhi blu che lo guardavano, senza comunicargli ciò che pensavano realmente…desiderava solo stargli lontano, che non si sfiorassero mai più, che le loro strade si dividessero per sempre…così da poter dimenticare ciò che era successo…e fingere di esserlo ancora…vergine…
Ma come poteva, se il compagno gli tendeva un bigliettino? Gli sarebbe rimasto qualcos'altro, di lui, oltre a quella sensazione nel profondo…e non era certo di volerlo…
"Non fare l'idiota…è quello che mi hai chiesto. Il biglietto vincente della lotteria"
gli notificò Rukawa, che doveva aver notato la confusione sul suo volto.
Nonostante tutto, un sorriso gli nacque a fior di labbra…prese la piccola busta fra le dita, e chiuse la porta, senza ringraziarlo.

Rukawa si alzò dal divano, scostandosi ciocche di capelli dagli occhi.
Il bussare sgraziato che veniva dalla porta poteva essere solo il suo…gettò un'occhiata al tavolino, dove un velo di fumo candido si alzava dalla teiera. Due tazze da tè facevano bella mostra di sé, accanto a un piatto di dolcetti…tutto era perfetto, anche se in fondo al cuore, dubitava che avrebbero bevuto assieme, tranquillamente…
Aprì la porta, rabbrividendo per il vento gelido che spazzava la regione, quella notte…ma Hanamichi sembrava non avere freddo…
"Si può sapere che hai combinato?!"
lo aggredì questi, la mandibola che fremeva.
"Entra, non ho intenzione di discutere qui"
Il rossino lo superò rudemente, andando dritto in salotto…non vide neanche il tè caldo sul tavolino, ma carico d'ostilità, incrociò le braccia e s'appoggiò al muro, pronto a scattare verso il compagno…
Rukawa non si curò della sua aperta avversione, versando il tè e tendendogliene una tazza…dopo che l'altro non si fu mosso per parecchi secondi, abbassò la mano.
"Si può sapere cos'hai fatto?"
Hanamichi esplose, afferrando un foglietto da una tasca, Rukawa lo riconobbe come il biglietto che gli aveva dato lui, pochi giorni prima…
"Ti ho dato il biglietto vincente, hai vinto no?"
"Sì che ho vinto! Ho vinto il primo premio! Come cazzo facevi a saperlo?"
Il volpino alzò le spalle, come la cosa fosse normale:
"Le lotterie sono truccate"
"Cosa?"
La voce di Hanamichi salì di tono…i suoi muscoli fremevano, dal labbro che si mordeva furiosamente usciva un rivolo di sangue…Rukawa si alzò, un tovagliolino di carta in mano, e lo accarezzò per ripulirlo…
"Non mi toccare!"
Il rossino allontanò di scatto la sua mano, con un colpo secco che risuonò nella stanza…Rukawa rese impassibili i suoi occhi, nonostante il rifiuto di lui gli avesse profondamente ferito l'animo…
"Come hai fatto? Come hai potuto truccare una lotteria nazionale?"
"Mia madre controlla i computer che estraggono i numeri…è stato facile"
Hanamichi sbatté le palpebre, senza capire:
"I computer?"
"Sì…ho comprato il biglietto, le ho chiesto di far vincere questo numero, e poi te l'ho portato"
Lo disse come fosse la cosa più naturale del mondo…
"Hai fatto truccare la lotteria? Ma perché?"
Invece, il rossino era incredulo…non poteva davvero essere arrivato a tanto…
"È così importante?"
"Sì! Maledizione perché l'hai fatto?"
Rukawa gli lanciò uno sguardo obliquo, affilato…
"Non lo capisci?"
sussurrò, sistemandosi ancora le ciocche di capelli…inconsapevole del solo sentimento che si stava facendo largo nell'altro…per la prima volta, l'umiliazione…
"Io non voglio la tua pietà! Non voglio la tua pietà!"
Hanamichi esplose, colpendo con un pugno la parete dietro di sé…
"Io ho un lavoro che mi permette di andare avanti senza la pietà di nessuno! Non la voglio la tua vincita, non voglio i tuoi soldi sporchi di compassione, meglio fare la puttana che vivere per la tua misericordia!"
La mano che teneva il biglietto si chiuse su di esso, accartocciandolo in una minuscola pallina…con tutta la forza che aveva, la scagliò lontano, a farla rimbalzare contro un quadro appeso dall'altra parte della sala…
"Come hai potuto darlo a me? Ci sono milioni di persone che ne hanno bisogno, perché fai distribuire premi solo a chi interessa a te? Con che diritto decidi chi aiutare e chi no?"
"Ma che stai dicendo?"
Il volpino non arrivava al senso del suo discorso…
"Io non ne ho bisogno! Io un lavoro ce l'ho! Avresti dovuto darli a chi ne ha più bisogno di me! O vuoi che mi senta in debito con te, per scoparmi quando vuoi senza pagare?"
"Ma…"
"Lo so che ti diverti con me, per questo mi hai prenotato tanto, ti piace ficcarmelo dentro senza ritegno, vero?"
"No!"
"Non la voglio la tua pietà!!! Ti detesto, hai pilotato l'estrazione per farmi sentire…"
"Non fare lo stronzo! Le lotterie sono sempre truccate! Politici, funzionari, dirigenti…tutti quelli che hanno un po' di potere, premono perché i premi vadano a chi vogliono…anche se di solito sono solo le somme minori, a essere pilotate…questo è il primo caso dove si decide del primo premio!"
"M-Ma…"
Rukawa lo interruppe, indicando con un gesto la casa dove si trovavano:
"Come credi che abbia fatto ad avere questa abitazione? Tutti i soldi di cui dispongo, da dove pensi vengano? Ricompense ai miei genitori, o altri premi pilotati per me"
Hanamichi si staccò dal muro strofinandosi le braccia, quasi il contatto con la parete fredda lo avesse sporcato, come trasudasse corruzione…
"E soprattutto…"
Rukawa si alzò di scatto, e gli urlò in faccia, con una rabbia che il rossino non gli aveva mai visto addosso, prima...
"…fai la puttana per pagare l'ospedale a tuo padre, vivi in una casetta microscopica che mi chiedo come fai a entrarci, sei solo al mondo e mi dici che non ne hai bisogno? Tu per primo sei una delle persone che doveva vincere la lotteria!"
Non si era reso conto di urlare…ma Hanamichi non era una persona che subiva senza reagire:
"Quello che faccio lo faccio volontariamente e in più divertendomi!"
"Tu sei una puttana! Sei una puttana che si fa scopare da chiunque!"
"Almeno sono in pace con me stesso! Lo faccio per mio padre, in armonia col mio corpo, in totale tranquillità!"
"Bugiardo…"
Il tono di voce del volpino s'abbassò paurosamente, di colpo, lasciando il rossino gelato…lo spaventava di più vederlo di nuovo così freddo, pronto a dire chissà cosa pur di ferirlo…
"…se lo fossi sul serio, non ti saresti aggrappato ai preservativi per mantenere un'idea di verginità! E non ti saresti sconvolto tanto, quando ti ho fatto mio!"
Hanamichi sussultò, la risposta che aveva sulle labbra spazzata via da una cascata di sensazioni…il castello di ghiaccio in cui s'era rinchiuso si sciolse come nel mezzo del deserto, e lui fu costretto ad affrontare, di colpo, tutti i dubbi e le perplessità che popolavano il suo inconscio…non poteva rispondere, perché era quello che pensava lui stesso…solo che Rukawa era arrivato a sbatterglieli in faccia, quei pensieri, e…non poteva più ignorarli…
Due lacrime s'infransero sul tappeto…piccole stille cariche di rabbia, che il ragazzo non aveva la forza di contrastare, cadevano proprio davanti a quel volpino…ma Rukawa si voltò, dandogli il tempo di ricomporsi…attraversò piano la sala e raccolse il biglietto accartocciato, prendendosi molto tempo per lisciarlo con cura.
Poi tornò indietro, da quel ragazzo che non piangeva più, che aveva ricostruito la diga dietro cui tratteneva il suo animo…gli tese il tagliando, quel piccolo pezzo di carta da cui sarebbe dipesa tutta la sua vita futura…
Hanamichi allungò una mano, tremante, mentre sul suo viso passavano gli intrecci di pensieri che si scontravano nella sua mente…sfiorò la carta, e la pelle bianca…prese il biglietto, che rimase solo fra le sue dita quando l'altro lo lasciò andare…lo fissò per interminabili secondi, attorniati dal silenzio, poi lo lasciò cadere, accanto ai suoi piedi.
Nello sguardo che si fissò su di lui, Rukawa lesse solo orgoglio indomito, che mai si sarebbe piegato…anche al destino che sapeva lo avrebbe atteso, preferiva la via che s'era scelto…
"Non voglio la tua pietà"
gli confermò, scuotendo rigidamente la testa in un ultimo moto d'orgoglio.
L'altra matricola socchiuse gli occhi, mentre la furia gli montava dentro…se non era riuscito a convincerlo con le buone, probabilmente era il momento di usare le cattive, di dirgli tutto…cogliendolo di sorpresa lo inchiodò contro il muro, le mani che gli stringevano i polsi in una morsa ferrea, i suoi muscoli che spingevano contro quelli non del tutto in forma dell'altro…Rukawa allungò la lingua e gliela passò sulle labbra, infilandogliela in bocca quando questi emise un gemito spezzato…lottò con la sua, strofinandogli il bacino, infilandogli le gambe fra le sue perché le spalancasse per lui…sentiva i suoi gemiti, non aveva la forza di contrastarlo, lo stava umiliando per sfogarsi, ma questo non era ciò che desiderava…
Lasciò andare i polsi, smise di far sbattere i loro corpi, e la sua lingua si fece dolce, carezzevole come le mani che adesso gli vezzeggiavano la schiena, occupandosi di tutti quei punti che sapevano farlo sciogliere…lentamente, senza alcuna fretta, si staccarono…le ciglia abbassate del rossino gli velavano lo sguardo, la sua bocca maltrattata fremeva ancora, lucida…Rukawa dovette farsi forza, per non riprendere a baciarlo…
"Non essere testardo…capiscila…non è pietà! È…"
quello era il momento di mettersi nelle sue mani, infine era giunto l'attimo in cui gli si sarebbe consegnato, anima e corpo…
"…gelosia, una gelosia profonda e inestirpabile…"
intrecciò le dita coi capelli che gli scendevano sulla fronte, a sfiorare quel viso impassibile che lo guardava come non capisse una parola, di ciò che stava dicendo…
"…non voglio…che qualcun altro ti abbia, che ti tocchi…solo io, io ti voglio per me…per sempre…per questo ti ho prenotato tanto, per impedirti di andare con uno sconosciuto, perché sono innamorato di te…"
…un bacio a suggellare quelle parole, un tocco delicato come un petalo di ciliegio trasportato dal vento…
"Amami, se puoi…"
concluse, affidandosi totalmente, a lui, per sempre…
………
"Io…non so cosa dire"
bisbigliò Hanamichi, molto dopo le ultime parole del moro.
"A me basta…che tu accetti quel biglietto"
Rukawa allungò un dito, per sfiorare quelle labbra che s'erano strette…non era servito a nulla, confessarglisi?
"Vuoi davvero continuare a fare…quello che fai?"
Lentamente, più piano dei secondi che l'orologio ticchettava, il rossino scosse la testa, senza riuscire a guardarlo…
"…non voglio più prostituirmi…non voglio più che mi prendano"
bisbigliò alla fine, staccandosi dal muro e appoggiando il petto contro quello del volpino, le braccia lunghe contro il corpo, incapace di alzarle e di abbracciare il ragazzo che lo aveva sottratto a quella vita…
"Andiamo a sederci sul divano?"
L'altro annuì, affidandoglisi totalmente, nella muta speranza di ritrovare accanto a lui, quella serenità che non provava più da così tanto tempo…Rukawa lo fece appoggiare a sé, sul suo petto, il capo nascosto contro la base del collo…era come tenere fra le braccia un bimbo piccolissimo, bisognoso di ogni cura, di affetto e attenzione, e soprattutto di protezione…in silenzio, lasciarono che i loro pensieri scorressero veloci, che i loro animi si riassettassero, dopo quelle confessioni sconvolgenti…
Le mani di Rukawa non riuscivano a spostarsi dalla sua schiena, dalle rotondità dei suoi fianchi…così perfetti, gli riempivano il cuore, che si stampava in sé quelle curve armoniose, temendo di doverle perdere…il rossino, non lo contraccambiava…chissà a cosa stava pensando, mentre lo stringeva…se avevano un significato per lui, quelle coccole…
"Che cosa c'è?"
bisbigliò, quando sentì il corpo fra le braccia irrigidirsi…
"Io…posso chiederti un favore?"
Non lo aveva chiesto guardandolo…il suo viso era fisso a terra, sul pavimento…
"Tutto quello che vuoi…"
Il volpino sentì aumentare la pressione del suo viso sul suo collo…
"P-Potresti prenotarmi all'agenzia, per i prossimi fine settimana? Sì, lo so che ho accettato il biglietto, però…"
strofinò il viso contro la sua clavicola, inebriandosi del profumo del suo corpo, della sua maglietta che sapeva di buono…
"…i soldi non arriveranno mai in tempo per la retta di questo mese, e io…"
Rukawa gli sollevò il viso, rifiutandosi di perdere l'espressione felice che vi sarebbe apparsa:
"Ci penserà mio padre…lavora nell'ufficio pagamenti…te li farà avere in una quindicina di giorni"
Prima della felicità giunse solo incredulità, ma al volpino sembrò ugualmente splendido…
"Hai proprio pensato a tutto, volpino?"
"Hn"
Ridacchiando, Hanamichi si abbandonò al suo abbraccio, chiudendo gli occhi e lasciandosi coccolare dalle sue mani…non doveva far altro che lasciarsi blandire, sfiorare con lentezza dai suoi polpastrelli…il compagno non gli chiedeva che stare fra le sue braccia, con lui, a lasciarsi toccare…non si opponeva a quella richiesta, né lo desiderava, nonostante non sapesse ancora con esattezza cosa provasse, in sé, per Rukawa…
Il calore da cui era circondato annullava il tempo che scorreva, le labbra che si posavano ad accarezzargli i capelli cancellavano piano tutte le preoccupazioni di cui s'era fatto carico, il respiro che gli carezzava la pelle si univa al suo, dimostrandogli che non era solo, non più…la pioggia iniziò a ticchettare contro il vetro, l'aria si rinfrescò…
Hanamichi si accoccolò meglio contro l'altro, avvolgendosi nel suo abbraccio, come in una coperta…una mano del volpino si posò sulla sua guancia, la pelle fredda risvegliò il ragazzo perso nel dormiveglia…
"Andiamo di sopra…riposeremo meglio. Solo dormire, idiota"
Era la prima volta che arrossiva e sorrideva, dopo essere stato insultato…il rossino si alzò per primo, senza staccarsi da lui, e camminò appoggiato a Rukawa anche su per le scale, col suo braccio che gli cingeva la vita…nel buio, sperò che il suo rossore non si notasse, quando passarono sul pianerottolo, dove Rukawa l'aveva amato per la prima volta…
…amato…
Gli si era dichiarato…tutto quello, l'aveva fatto per lui…era innamorato di lui?
"Mi ami davvero?"
Steso fra le sue braccia, di nuovo accoccolato contro il suo petto muscoloso, le mani che giocavano coi lembi dello yukata...
"Sì"
"Nonostante ciò che…facevo?"
"Sì…è stato per un grandissimo gesto d'amore"
"Ru…ho paura"
La bocca di Rukawa gli succhiò piano la pelle delle guance:
"Di che cosa?"
"…del futuro"
Si rannicchiò in sé, stringendosi a Rukawa…
"Spiegami…io ti aiuterò"
"Davvero?"
"Sì…"
"Ho paura…di non avere più uno scopo"
"Hn?"
"Io…vivevo per ciò che facevo nei week-end, avevo uno scopo nella vita, salvare mio padre attraverso il mio…lavoro. Ma ora, che non devo più lavorare…"
Rukawa sentì la suo voce affievolirsi, ridursi a un bisbiglio simile al volo di una farfalla…
"…mi sembra di non esistere, di non aver nulla di serio in cui concentrarmi…sì lo so che c'è la squadra, però quello è solo un gioco per me, la mia valvola di sfogo…non ho nulla che mi renda sicuro"
"Ti rendeva sicuro? Quel…lavoro?"
Hanamichi annuì, stringendo inconsciamente il lenzuolo:
"Quella routine, mi trasmetteva certezza…il guadagnare abbastanza perché mio padre vivesse, mi rendeva orgoglioso, e aiutava a sopportare i miei clienti…il pensiero di fare quello che facevo, per lui…mi sembrava mi rendesse nobile…"
"Sì, questo è vero…"
"E ora che non lo faccio più, mi chiedo…a cosa serva la mia vita…"
"A essere vissuta come quella di un ragazzo della tua età…con spensieratezza"
"…a cosa mi appoggerò, quando i pensieri mi tormenteranno? In cosa li annegherò? Per cosa, vivrò?"
"...per me...ci sono io...vivi per me"
Non era riuscito a trattenersi, dall'offrirglisi…se voleva un'ancora cui aggrapparsi, lui era lì…
"R-Rukawa…"
I loro capelli si intrecciarono, quando il volpino appoggiò la fronte contro quella calda dell'altro…lo sentì ritrarsi, spingersi un po' indietro, ma serrò la presa sulla sua schiena e lo tenne fermo, contro di sé:
"Cosa provi per me?"
"Rukawa…"
Hanamichi deglutì, mentre sentiva il respiro dell'altro sulle sue labbra, ma senza un contatto…
"Dimmelo…"
Annuì, in fondo, glielo doveva…
"…io non lo so…non mi sono mai permesso di provare sentimenti…non so cosa provo per te"
La presa sulla schiena del rossino si allentò, ma il volpino non lo liberò:
"Io non ti lascerò andare…ovunque la tua anima correrà, la mia sarà lì a tentare di raggiungerla…io non ti perderò"
"Rukawa…"
Il moro nascose il viso contro il collo del rossino, come fosse lui quello ad aver bisogno di rassicurazioni…
"Amami..."
Hanamichi girò il viso, senza muovere il resto del corpo…qualcosa gli diceva che avrebbe dovuto allungare le braccia sulla sua schiena e stringerlo a sé, coccolarlo come aveva fatto con lui…ma i suoi muscoli rimasero rilassati, le sue mani non si mossero ad accarezzarlo…
"…io non sono ancora in grado di farlo…"
Lo sentì irrigidirsi, duro come marmo…
"…non posso ancora amare, non ne sono capace…"
"Non provi nulla, per me?"
"Non quello che vorresti tu…"
Gli posò una mano sulla guancia, stupendosi per quella morbidezza, non l'aveva notata prima…
"…non ancora almeno, però…"
Allungò il viso e lo baciò, tenendolo fermo perché non si spostasse…
"…nonostante tutto sono felice che sia stato a prendere la mia verginità…questo vorrà pur dire qualcosa, no?"
terminò con un sorriso, che l'altro sentì attraversare l'oscurità…
"Hana…"
"Dormiamo, volpaccia?"
"Hn"
Hanamichi rise, e si lasciò andare al risposo.
"…Ru?"
chiese, dopo pochi attimi.
"Hn?"
Il mugolio addormentato dell'altro lo fece sorridere, ma aveva altro per la testa:
"Il biglietto…è ancora giù da basso, vero?"
"…hn"
"Ok…buona notte, volpe"
"Hn"

Soffocava…non riusciva a respirare, qualcosa gli serrava le labbra, sottraendogli tutta l'aria…Rukawa spalancò gli occhi, alzandosi di scatto e facendo cadere a terra il compagno.
"Ma che t'è preso?"
borbottò questi, mettendosi in piedi massaggiandosi una natica.
"Mi stavi soffocando…"
rispose l'altro, guardandolo in tralice.
"Non avevo mai svegliato nessuno baciandolo…"
si giustificò il rossino, sedendosi timorosamente sul bordo del letto…
"…mentre tanti hanno svegliato me così…volevo solo vedere cosa si provasse…"
"Non scusarti…morire per un tuo bacio sarebbe per me la più bella delle fini…"
"Stupido volpino non dire una cosa simile!"
Rukawa vide un lampo di paura sfrecciare nei suoi occhi, e allungò una mano, massaggiandogli la nuca:
"Non preoccuparti, io non lascerò…mai. Ma…"
e gli tirò un pugno che lo fece ribaltare sui tatami…
"…io non perdono chi disturba il mio sonno!"
"Maledetto!!!"
Hanamichi si alzò con un balzo e si lanciò contro di lui, tentando di schiacciarlo col suo peso…la volpe sgusciò via di lato, ma la scimmia rossa riuscì a brancarla per un braccio, e a tirarla indietro…il battibecco presto si tramutò in una rissa vera e propria, in cui i soprammobili del volpino rischiarono più volte di schiantarsi a terra…i colpi non facevano male come al solito, ma non erano nemmeno teneri…finché Rukawa, all'ennesimo rotolamento, non si trovò sopra il corpo del compagno, lo yukata mezzo aperto a rivelare il petto dell'altro…
Hanamichi lo vide cambiare…non era più la rissa che cercava, era qualcosa di più importante, desiderava lui, era lui quello che voleva…i suoi occhi non lo guardavano come un rivale, ma come un amante, un compagno di vita, un animo legato dal destino…il desiderio di cui bruciava lo fece arrossire, gli prosciugò la bocca…e si chiese come sarebbe stato farlo con lui, lì, dopo tutto quello che era successo…essere desiderato come persona, e non come oggetto…era una sensazione nuova, per lui…
Non lo respingeva…Rukawa abbassò il volto, e lappò un brandello di quella pelle abbronzata che sprigionava il suo profumo, a pochi centimetri dal suo viso…allungò la lingua per saggiarla di nuovo, beandosi di quella consistenza marmorea, ma…un brivido, su di essa, lo bloccò…il rossino lo guardava impietrito, le labbra azzannate fra i denti, nello sguardo un misto di paura, piacere e terrore…il volpino si sentì morire, mentre si rialzava, allontanandosi dal suo petto…
"Non sei più obbligato a dire di sì per forza"
gli ricordò, coprendolo col lenzuolo…
Scuotendo la testa, Hanamichi si mise a sedere, il viso in fiamme:
"…è che la cosa m'è sfuggita…non so più come affrontarla…non doveva esserci la rissa, io…t'ho svegliato perché volevo chiederti se…hai voglia di venire a conoscere…papà…"
Un abisso si spalancò nell'animo di Rukawa…
"Hana…"
"Tu sei…il primo a saperlo, dopo Yohei e gli altri…e l'unico ad avermi aiutato, gli altri non sanno ciò che facevo…vorrei che tu lo conoscessi"
"Ne sei…sicuro?"
La testa rossa annuì:
"Chi, se non tu? Vorresti venire con me?"
"…sì"

Rukawa appoggiò la sacca col pallone nel cestino della bici, e iniziò a pedalare con la musica nelle orecchie, mentre il sole del tramonto proiettava la sua ombra lunga sulla strada…da quando erano stati in ospedale, non aveva più realmente parlato con lui…erano parecchi giorni che si vedevano solo durante gli allenamenti, e il rossino aveva deciso di comportarsi come nulla fosse successo…i soliti insulti, che però non si trasformavano mai in risse, il Gorilla era particolarmente inflessibile in quei pomeriggi, e bloccava sul nascere le intemperanze del compagno…impedendogli di fare a pugni e quindi toccarlo!
'Maledetto Akagi'
pensò fra sé, mentre si fermava per dar spazio a un'ambulanza…inevitabilmente, il suo pensiero corse all'uomo addormentato in quella clinica privata, il padre per cui il suo rossino aveva donato ogni briciola di se stesso…rabbrividì, mentre il ricordo delle ondate di piacere si mischiava all'amore che provava per lui…
Hanamichi l'aveva presentato come il ragazzo che l'aveva tolto da un brutto pasticcio…era rimasto affascinato dalla naturalezza con cui parlava con lui, nonostante non potesse rispondergli né avere la certezza che lo sentisse…più a fondo conosceva il mondo di dolore in cui era costretto a vivere, più lo amava, ammirandone la forza e la determinazione con cui lo affrontava, andando avanti…il cuore gli doleva, pensandolo lontano da sé, loro che erano stati creati per essere una cosa sola…per amarsi, in eterno…era quello il loro scopo…
Una volta usciti al sole, Hanamichi gli aveva chiesto tempo…non aveva la lucidità di decidere, i suoi sentimenti erano ancora troppo condizionati dalla gratitudine, perché fosse certo di provare qualcosa per lui…poi gli aveva sorriso, più radioso di quel sole alto e caldo, mentre stiracchiava le braccia, tese verso il cielo, rivelandogli che il suo cuore aveva un bisogno immane d'affetto, che quella voragine di sentimenti andava colmata al più presto, che ne sentiva il bisogno…e che era stato benissimo in quei giorni passati fra le sue braccia, che era stato davvero felice che lui l'avesse prenotato per tante ore…
"Dovrà pur voler dire qualcosa…"
Quell'ultima frase, significava che era stato bene con lui, quindi…lo aveva reso felice come gigolò, figuriamoci come ragazzo…Hanamichi stava forse tentando di amarlo?
Scosse la testa, frenando davanti al cancello…non doveva concedersi il lusso d'illudersi…
Smontò ed entrò, senza staccare gli occhi dalla bici, sarebbe stato così bello fare un giro con lui, le sue braccia strette attorno alla vita e la sua risata mentre il vento salmastro del mare gli scompigliava i capelli…
Si bloccò, mentre non il profumo del mare, ma quello di una rosa, gli faceva urlare i sensi.
C'era un bocciolo di rosa rossa, sul vialetto…i petali chiusi, puntavano verso l'angolo della casa, accanto a cui giaceva abbandonato un altro lungo stelo, sormontato da una simile corona rossa…
"Ma che…"
Aveva un'idea, ma era troppo folle per essere vera…raccolse anche l'altro bocciolo e seguì la direzione che indicava, verso il gruppetto di cespugli che accarezzava i tronchi dei pini, sul retro della casa…i suoi passi felpati non producevano suono, sull'erba accaldata…un'altra rosa, che puntava diritta verso la radura, che non poteva ancora vedere…
D'un tratto, il sole che moriva sembrò liberare tutta d'un colpo la sua energia…i raggi bronzei piovevano proprio nel centro degli alberi, quasi fossero le dita dell'astro che accarezzavano quel punto, e il ragazzo che vi si era languidamente disteso…
Rukawa trattenne il fiato, immobilizzandosi per riempirsi gli occhi di tutto quello splendore…fra lui e la terra, si stendeva un morbido telo di velluto blu, del colore del cielo in una notte di luna, spruzzata di stelle…sopra di lui, appoggiati sulla sua pelle, migliaia di petali di rosa, rossi come rubini nati dal cuore palpitante di un vulcano…quel lenzuolo soave copriva il suo corpo, che indovinava essere nudo, dagli sguardi indiscreti del mondo, conservandolo solo per lui…adagiato fra i baci di quei petali, assomigliava alla locandina di una famoso film, ma era ancora più bello…
Si avvicinò piano, attento a non far rumore…il ragazzo dormiva, il suo petto si muoveva con regolarità, i capelli sciolti rifrangevano la luce dell'ultimo sole, accendendosi di mille palpiti dorati…le labbra socchiuse, così carnose ma ben modellate, accarezzavano una voluta che il telo sotto di sé compiva, sul terreno…
'Magnifico…'
Sarebbe rimasto ore a osservarlo così, abbandonato nella natura, amato dal sole e dai fiori…ma il suo corpo urlava, di svegliarlo e farlo suo…mentre la sua mente gridava, per capire cosa lo spingesse, a offrirglisi così…
"Hana…"
Si chinò su di lui, sfiorandogli il collo…il rossino gemette, voltando la testa e schiudendo gli occhi…il velo di confusione passò subito, e quelle iridi magnifiche rifulsero sotto i raggi del sole, quando lo riconobbe…
"Ciao…"
Il volpino gli baciò le labbra, incapace di resistere…
"Che cosa…significa tutto questo?"
Hanamichi sorrise, senza lussuria, indicando se stesso:
"…è per te…mi sei mancato tanto…"
"Hana…"
Non riuscì a dire altro, mentre quelle parole si facevano largo in lui…fu il rossino a parlare, per lui…
"…vorresti fare l'amore con me?"
Rukawa deglutì, artigliando il velluto blu:
"Lo vuoi davvero? Con…me?"
"Sì…"
Quell'innocenza, quelle guance spolverate di carminio, quello sguardo limpido ma pudico…gli si stava offrendo come fosse la sua prima volta…quel tono, quel viso, quegli occhi, relegarono tutto quel che era successo in un mondo lontano, come non appartenesse alla loro vita…
"…mi sei mancato tanto…ti ho pensato in ogni momento…"
Si sentì mozzare il fiato, mentre tutte le implicazioni di quella frase strepitavano nei suoi pensieri…
"…spogliami"
terminò il rossino, inarcando un po' le spalle per porgergli il petto…
Rukawa allungò la mano, e iniziò a spazzolare via dal suo corpo tutti i petali…le sue dita sembravano rivelare all'universo il più grande dei tesori, mentre il sole si attardava a gustarsi la scena…i muscoli sodi fremevano al suo contatto, implorando che durasse in eterno…i capezzoli inturgiditi spuntavano come piccole perle brune, sul suo petto…Hanamichi gemette, quando la mano del volpino passò sul suo inguine, sostituendosi a quei petali con la sua calda freschezza…e urlò, appena il respiro corto soffiò sul suo ombelico, spazzando via l'ultimo frammento rosso, che ancora si ostinava a giacervisi…
"Hana…"
"Vorrei fare l'amore con te…"
Il volpino si alzò, e gli tese la mano…la sua eccitazione gli doleva follemente, ma non voleva che accadesse lì…troppi i rischi, che venissero disturbati…
"Andiamo in casa…non voglio che qualcun altro ti guardi, che nessun altro senta la tua voce…"
Hanamichi annuì, e rialzandosi si avvolse nel telo, precludendo agli occhi blu la magnifica vista del suo corpo…si accorse del suo sguardo famelico su di sé, e camminando all'indietro si mosse verso la casa, invitandolo a seguirlo…
"Ah, potresti prendere quella sacca?"
Rukawa seguì il suo cenno, e vide un borsone che prima non aveva neppure notato…lo afferrò e se lo buttò in spalla, seguendolo col sangue che gli ribolliva nelle vene…il sudore gli colava sul volto, infastidendogli gli occhi…la lingua scattava a inumidire le labbra secche, riarse dal desiderio…
Hanamichi si fermò sulla soglia, attendendolo…Rukawa lo imprigionò contro la porta, senza dire nulla, i loro ansimi erano sufficiente testimonianza dello stato dei loro corpi…il volpino armeggiò con la serratura, trovando per caso la chiave giusta, mentre con una mano esplorava il corpo davanti a lui, che inarcava la schiena e si mordeva le labbra per soffocare le grida, ogni qual volta la mano del moro passava sul suo ventre, senza scendere in una carezza più intima…
La porta s'aprì e il rossino rischiò di volare indietro, senza più l'appiglio contro cui s'era appoggiato…Rukawa lo afferrò per la vita e lo strinse a sé, sorreggendolo e rubandogli un bacio…Hanamichi gli infilò la lingua in bocca, battagliando per il predominio del bacio, per la prima volta…il volpino spalancò gli occhi e si ritrovò a fissare quelli dell'altro, che lo stuzzicavano mentre le loro lingue si leccavano, mischiando i loro sapori mentre le loro salive, unite, scendevano sui lati del loro viso, gocciolando fino a terra…
Rukawa lo spinse contro il muro, strappandogli di dosso il drappo con cui si copriva…Hanamichi gli gettò le braccia al collo, una gamba attorno alla vita mentre l'altro si strofinava con un movimento animalesco contro il suo bacino, seviziandogli il sesso nudo, indifeso…
Con una forza che neppure lui credeva d'avere, il volpino lo sollevò, portandolo sul tappeto del salotto, non sarebbe mai giunto in camera aveva bisogno di farlo suo lì, al più presto…si liberò della sacca e dei vestiti e gli spalancò le gambe, posizionandosi fra esse…
"C-che aspetti?"
gli chiese il rossino, senza togliere lo sguardo goloso dal sesso eccitato che era a un soffio dalla sua apertura…
"I-Il preservativo…"
Rukawa si mangiò le parole, nel trattenersi dall'affondare violentemente in lui…ma Hanamichi si mise a sedere, accarezzandogli la punta del pene con quella della dita:
"Non voglio che ci siano più barriere fra noi…"
"Hana…"
"Vieni…"
e si stese di nuovo, offrendosi a lui, senza indugi…
Il volpino abbassò il volto, e iniziò a leccare la piccola apertura rosea…le grida di Hanamichi ruppero il silenzio irreale della casa, i battiti attutiti delle sue gambe che si contorcevano sul tappeto, somigliavano a quelli di un cuore lontano…
"Rukawa Rukawa sbrigati!!!"
Il moro allungò la punta della lingua e la premette contro il suo ano, muovendola piano per ammorbidire la pelle, e i muscoli che avrebbe presto sfondato…troppo eccitato per aspettare oltre, il rossino iniziò a masturbarsi con vigoria, venendo in pochi attimi nelle sue mani…
"Sei un idiota"
commentò l'altro, osservando il liquido perlaceo che macchiava il ventre del compagno…
"Lo so…"
rispose questi, senza fiato…Rukawa fissò gli occhi nei suoi, e inserì due dita in lui, mentre con la bocca lo distraeva, ripulendolo dal seme tiepido…
Hanamichi sentì le dita affusolate sfiorargli la carne all'interno, farsi largo nel suo corpo…iniziò inconsciamente a muoversi, impalandosi su di esse, aiutandole a scendere in profondità, in sé…gli occhi dilatati, si perdevano in quelli blu del volpino, che lo fissavano estasiato, mentre lo accoglieva nel suo intestino, lasciando toccare sin nell'animo…
"Vieni…ho bisogno di sentirti in me…"
Non era più la passione a dominarlo, ma la necessità della loro unione…Rukawa tolse le dita e scivolò dentro di lui, con lentezza perché Hanamichi sentisse ogni fibra del suo sesso aprirlo…
"Sei così caldo…grosso…"
"Lasciati guardare…"
Rukawa spostò il polso con sui s'era coperto il viso…dalle sue guance rosse, si spandeva sul resto del viso un rossore intenso, radioso…gli occhi limpidi, colmi di lacrime, erano spalancati dal piacere…le labbra socchiuse, imploravano l'aria di entrare e rinfrescarlo, di sedare quell'incendio che lo bruciava, nel profondo…
"Vorrei avere la macchina fotografica"
bisbigliò, scatenando una risata difficoltosa, nel compagno…
"Ti sembra il momento di dire queste cose?"
gli abbaiò contro, indicandogli il suo stesso pene, che spariva inghiottito nella carne abbronzata…
"Hai ragione…sorry"
Per farsi perdonare, Rukawa si spinse in lui con tutta la forza che aveva.
Un fulmine sembrò squarciare il cielo…Hanamichi urlò, gettando indietro il capo, tutto il corpo scosso da quel fremito d'inaudita vigoria…una nuova spinta, e un'altra ondata lo assalì, trascinandolo via dal suo corpo, in un luogo dove la luce era accecante…uno stimolo da parte dell'altro, e di nuovo s'inarcò, artigliando il tappeto in cerca di un'ancora cui aggrapparsi…la mano di Rukawa, che si serrò sul suo sesso, abbatté le sue ultime difese, e il rossino annegò in quella mareggiata di passione, libidine, amore che li coinvolgeva…in lui, il corpo dell'altro entrava e usciva con furore, senza tregua…eppure in quel trasporto sentiva il sentimento del volpino che scorreva in lui, che affondava in quel modo solo per farlo impazzire e godere, perché fosse felice…
Per la prima volta vennero insieme, con un singolo gemito roco che li fece rabbrividire entrambi, Rukawa che fluiva in lui, e lui che chiazzava il ventre del compagno…
………
"Non hai nemmeno aperto la sacca"
brontolò il rossino, muovendosi nell'abbraccio del compagno, che si limitò ad aprire un occhio…
"È proprio necessario?"
"Sì! Li ho presi per te!"
Curioso come un volpe, Rukawa afferrò la borsa e se la tirò contro, aprendo stancamente la zip…all'interno, vasi di sciroppo d'acero, confezioni di corn flakes, caramelle gommose bianche, pacchetti di muffins ai mirtilli e una bomboletta di formaggio spray. Tutta roba americana.
"Idiota"
commentò, soppesando tuttavia interessato la bomboletta spray…la guardava, poi si voltava verso di lui…toglieva il tappo, e osservava di nuovo il rossino…
"Che hai in mente?"
mormorò questi, iniziando a pentirsi di quel regalo…
"Questa…ha risvegliato una certa fantasia…"
"Immagino che abbia me come protagonista…"
"Hn"
Era inequivocabilmente un sì, quindi Hanamichi spalancò le gambe, leccandosi le labbra come invito a iniziare…
"Girati…"
mormorò Rukawa, seguendo con un polpastrello la curva di una sua natica…l'altro annuì, voltandosi a pancia in giù, spalancando le gambe quando il moro gli passò una mano sull'interno cosce…
"Fammi quello che vuoi"
disse, appoggiando il capo sulle braccia incrociate, e osservando impaziente l'agire dell'altro…
"Sei sicuro?"
chiese il volpino, iniziando a sbattere la bombola…
"Sì"
Rukawa deglutì, e fece uscire un po' di formaggio, sporcandoci il beccuccio bianco…senza staccare gli occhi da quelli del ragazzo steso, pronto a smettere a qualsiasi cenno di disagio, lo portò a contatto col suo ano, per poi penetrarlo piano…
Hanamichi avvampò, all'intrusione di quel corpo estraneo, rigido e freddo, nulla a vedere col sesso fremente del volpino…il beccuccio entrò in lui per tutta la sua lunghezza, senza dargli troppo fastidio…non gli faceva male, non era come avere Rukawa in sé ma gli occhi con cui questi lo guardava lo rassicuravano in modo tale, da non fargli provare dolore…
"Sei pronto?"
"…a cosa?"
Rukawa strinse gli occhi, e tese una mano, prendendo una di Hanamichi fra le sue dita…
"A questo"
e premetto il bottone per l'espulsione del formaggio spray.
Hanamichi emise un urlo strozzato, spalancando gli occhi, mentre sentiva la spuma fredda invaderlo…nel momento in cui si espandeva in lui, riempiendo ogni sua cavità, il rumore della fuoriuscita era soffocato dalla sua carne, costretto a rimanere in lui…ogni minimo anfratto della parte terminale del suo intestino, era sommersa dalla schiuma che risaliva sempre di più, gli sembrava che presto sarebbe traboccata nel suo stomaco…
"Stai bene?"
Rukawa smise di premere, e il rossino s'accasciò con un gemito, tremando…era troppo…devastante…
"S-Sì…"
"Hn"
Di nuovo quel rumore, ma stavolta forte e preciso…Hanamichi socchiuse gli occhi, e vide Rukawa che si ricopriva il sesso di formaggio spray…sarebbe entrato in lui lubrificato dal formaggio…
"Sei pronto?"
Accennò un movimento col capo, mettendosi a quattro zampe…Rukawa si posizionò dietro di lui, e lo penetrò con un colpo solo, infilandosi in quella guaina traboccante di spuma morbida…gemeva, troppo stanco per urlare, il ragazzo che stava penetrando…gemeva chiamandolo per nome, mentre si spostava per incontrarlo, muovendosi perché il suo sesso reso viscido entrasse e uscisse con forza da lui…il volpino chiuse gli occhi, avvolto in quel calore molle, in cui poteva tuffarsi senza fatica…Hanamichi gridava, di piacere puro e assoluto, benché lo stesse sfondando non c'era dolore in quel rapporto, solo un'immensa lascivia che faceva godere entrambi, annullando ogni pensiero razionale…
"A-Ancora!!! Rukawa…sbrigati…di più…mettilo di più…"
E il volpino obbedì, affossandosi in lui, aprendolo e trapassandolo, artigliandogli i fianchi e sollevandoli per penetrarlo meglio…
"Ah! N-Non smettere, così…di più…"
Rukawa allungò le mani sul suo sesso, e iniziò a farlo sussultare violentemente, ogni sua spinta corrispondeva a una stretta su di lui, a ogni affondo i suoi testicoli venivano accarezzati dalle sue dita…affondò e uscì da lui, senza più rientrare…
"Noooo!!!!"
Il volto sfigurato dal piacere, Hanamichi si voltò verso di lui, incenerendolo…Rukawa lo gettò a terra di colpo, al limite…lo fece stendere sulla schiena e lo penetrò di nuovo, strappandogli un altro urlo prima di bloccarsi dentro di lui, immobile:
"Voglio guardati mentre godi. Voglio baciarti mentre ti scopo, farti dimenticare tutti gli altri!"
e riprese selvaggiamente a muoversi, pensando solamente a godere, per sé e per Hanamichi…non voleva più che le sue grida sfuggissero nell'aria, e gli tappò la bocca con la propria, assimilando tutti i suoi gemiti…gli afferrò i polsi e li portò in alto, tenendoli fermi con una mano mentre con l'altra riprendeva il massaggio al suo sesso…il rossino sollevò le gambe a cingergli i fianchi, aiutandolo a spaccarlo, a aprirlo sino in fondo…la lingua nella sua bocca, il suo pene affondato che raggiungeva l'ansa del suo intestino…Hanamichi venne, imbrattando la mano e il ventre di Rukawa.
Il moro spalancò gli occhi, sentendoselo venire contro…il suo viso deturpato dall'orgasmo era così bello che lo portò al culmine, facendolo rovesciare in lui…anche il suo gemito fu risucchiato nella bocca dell'altro, prima che si dovessero staccare per respirare di nuovo…
………
"Stai bene?"
Hanamichi sorrise, alzando il viso:
"Finché starai in me, sì…"
Rukawa sospirò, accarezzandogli le labbra con le proprie…il calore del suo corpo iniziava a farsi insopportabile, non sarebbe riuscito a rimanere in lui ancora per molto…
"Perché tutto questo?"
"…perché in questi giorni che non siamo stati assieme…mi sono sentito morire. Ho odiato il Gorilla che ci impediva di toccarci, di picchiarci…e il tempo che ti avevo chiesto per pensare, l'ho detestato come non mai…perché non ero accanto a te"
"Hana…"
"I giorni passati con te, come gigolò, sono stati i più belli…fino ad ora, quando sono stato con te semplicemente per amore"
Il moro socchiuse gli occhi, scostandogli ciocche ribelli dalla fronte sudata…era così bello, steso sotto di lui, con lo sguardo velato dalla stanchezza ma un sorriso unico sulle labbra…
"Mi ami?"
"…sì. Hai liberato il mio cuore dalle catene che gli avevo imposto, e questo cuore s'è reso presto conto che aveva trovato la metà che gli mancava, e che doveva ritrovarla…non desidera stare con nessun altro che il suo salvatore…mi hai ridato un futuro, una dignità, il sorriso…ora dammi anche il tuo amore…"
"L'hai sempre avuto…"
Lentamente, Rukawa uscì da lui, distraendolo con un bacio…poi si stese al suo fianco, afferrando una coperta e coprendo entrambi, incredulo che potesse amare Hanamichi più di quanto faceva già, eppure ogni volta che posava il suo sguardo su di lui, su quella cute stanca e sudata, scopriva un nuovo modo di amarlo, un aspetto di lui che lo faceva impazzire…e si rese conto di essere ormai irrimediabilmente perduto, di non conoscere la via per tornare indietro…e che non desiderava affatto conoscerla…

Fine

Finalmente è finita! Spero che ti soddisfi, forse non è esattamente quello che mi avevi chiesto, ma ci ho messo l'anima perché ti piacesse…in ogni momento della tua vita, ti auguro tantissima felicità. Ti adoro, non smetterò mai di ripetertelo ^*^


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