Ragazzi, qui in Sardegna fa di nuovo taaaaaaaaaaaanto ma taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanto caldo....
E io non lo sopporto!!! Ma di solito quando sono nervosa per cose simili mi vengono delle ideuzze... ed è infatti per questo che posto questa fic, che mi è venuta in mente in un caldo pomeriggio di sole in cui il mio quoziente intellettivo era al di sotto della media di quello dei bradipi (poveri animaletti....) Premetto che non è nulla di speciale, non è lemon ma solo un po'... come dire... provocatrice? Una volta tanto ho voluto optare per qualcosa di diverso dai soliti "incontri di coppia"...
Quindi non è strano che nn vi piaccia^^ Ok, ora vi lascio alla breve lettura...
Ah, dimenticavo! Questa fic è dedicata alla mia cara Sis a cui voglio benissimo, anche perché questa è la sua coppia è la sua coppia preferita!.
Ghiaccio
di Kei
"Gooohannnnnn!"
"Ho detto dopo, Trunks!"
Il giovane mezzo Saiyan sbuffò contrariato e si buttò di peso sul letto, lanciando uno sguardo torvo al ragazzo più grande seduto alla scrivania accanto a lui.
Era da una settimana che Gohan aveva preso le vacanze dall'Università, e stava ancora lavorando su una stupida relazione che lo teneva impegnato 24 ore su 24. Trunks non ne poteva più.
"Ma insomma, sei o non sei in vacanza?"
Aveva progettato di passare dei momenti indimenticabili con Gohan una volta che entrambi fossero stati liberi per le vacanze, organizzato gite al mare, al lago e in montagna, e invece Gohan insisteva a lavorare ancora, dicendogli che avrebbe presto finito, e invece ancora lavorava su quelle scartoffie.
E tutto il resto della compagnia, Vegeta compreso ( non riesco a non nominarlo almeno una volta per fic!^^), era al mare.
Era la giornata ideale per stare in spiaggia, dato il caldo torrido, e lui era lì, con il suo ragazzo che lo ignorava completamente, perso com'era nel suo lavoro.
"In questa stanza fa troppo caldo, Gohan… Non potemmo almeno andare a farci una nuotatina nel fiume qua dietro?" propose annoiato, levandosi la maglietta e mandandola a finire in un angolo della stanza.
Lo sguardo di disapprovazione di Gohan fu tutto ciò che ricevette in risposta alla sua domanda.
Trunks sbuffò ora più che contrariato.
"Vado giù a cercare qualcosa di fresco da bere!" disse, sbattendo con un bel po' di forza la porta alle sue spalle, facendo tremare l'edificio.
Scese giù in cucina pestando con forza sugli scalini per trovare uno sfogo. Era davvero arrabbiato con Gohan. Certo, era orgoglioso che il suo ragazzo fosse lo studente più brillante dell'ateneo ma non avrebbe mai immaginato che il prezzo da pagare per questo fosse la totale mancanza di considerazione nei suoi confronti.
Aprì il frigo ormai più depresso che arrabbiato. Quello era il suo Gohan, il ragazzo che non avrebbe mai lasciato un compito a metà per nulla al mondo, che non avrebbe mai sovrapposto il piacere al dovere, neppure per la persona che amava. Era una cosa che in alcuni momenti ammirava, ma in altri, come questi, detestava dal profondo.
Tirò fuori una coca-cola dal frigo, e poi si fermò a pensare che (anche se non se la meritava) anche Gohan avrebbe potuto gradirla… Non c'era dubbio, era stato fortunato a trovare un ragazzo come lui che, al posto di mandarlo al diavolo, continuava a preoccuparsi per lui. Sorrise orgoglioso di se stesso, riempì un contenitore di ghiaccio e risalì le scale. Posò il contenitore sul comodino accanto alla scrivania e guardò il suo compagno intento al lavoro, completamente assorbito, con la fronte corrugata e le labbra rosee strette attorno alla punta della penna.
'Uh', pensò arrossendo 'pensiero sconcio in arrivo…'
"Vuoi?" offerse, spingendo verso il ragazzo il cestello del ghiaccio con le due lattine.
Trunks si sentì sollevare da un peso quando per la prima volta quella sera vide Gohan sorridere genuinamente.
"Grazie." Gli disse, con la sua voce calda e sensuale.
Si sedette sul letto per il momento soddisfatto, non aspettandosi di certo che Gohan smettesse di lavorare in quel momento, comunque.
Aprì la lattina e la svuotò tutta d'un fiato, guardando Gohan che la sorseggiava lentamente, e le gocce che scendevano dalla lattina sul suo mento e poi giù sul collo, lasciando delle scie umide su cui avrebbe volentieri posato le labbra.
Scosse la testa, non era il momento… sarebbe servito solo a frustrarlo ulteriormente, dato che Gohan non sembrava molto partecipe delle sue emozioni.
La lattina finì in un baleno, affievolendo un po' la sete ma quasi per niente il caldo che sentiva ancora.
La posò sul comodino, sdraiandosi bene sul letto e fissando il soffitto con fare pensieroso. Il caldo gli aveva sempre fatto questo effetto. Lo rendeva nervoso e pensieroso, fino a che non infilava la testa nel frigo per un buon quarto d'ora e si faceva calmare i bollenti spiriti.
Sbuffò annoiato e prese a giocherellare con la lattina vuota, mentre una pellicola di sudore andava a coprirgli la fronte inumidendogli i capelli. Si sentiva la bocca asciutta dopo quel misero drink, ma non aveva molta voglia di andare a prenderne un altro. Chiedere a Gohan era ugualmente fuori discussione.
Quasi con fame prese un cubetto di ghiaccio e lo portò alla bocca. Il contatto con il freddo lo risollevò un poco, facendogli scorrere brividi di piacere lungo tutto il corpo. Lo fece lentamente sciogliere in bocca e riuscì per qualche minuto a trovare sollievo. Ma come capita spesso, più bevi e più ti senti assetato. Trunks non riuscì a trattenersi dal prendere un altro cubetto di ghiaccio. Lo portò alla bocca dove lo lasciò scorrere lentamente sulle labbra umide e rosse per la bassa temperatura, succhiandolo lentamente.
Piano lo portò più su, fino a toccare la punta del naso, emettendo un risolino quando una goccia gli scivolò giù verso le labbra. Poi sempre più su, fino ad arrivare alla fronte, alle tempie, con lenti movimenti circolari, rinfrescanti e rilassanti allo stesso tempo. Sorrise beato, con gli occhi chiusi, godendosi il contatto. Piano piano fece scivolare il cubetto giù, dalle tempie sulla mascella, e poi per la curva dolce del collo, fermandosi sulla laringe. Ormai il ghiaccio andava sciogliendosi e goccioline si staccavano scorrendo piacevolmente sulla pelle accaldata, dando sollievo e lasciando scie luminose. La mano scese più giù, lasciando che il cubetto quasi scivolasse nell'incavo tra le clavicole, sulla pelle più sensibile poco prima del petto.
"Freddo…" pensò tra sé il saiyan non riuscendo a trattenersi dal rabbrividire inarcandosi un poco.
Con gli occhi ancora chiusi e con una risatina quasi sommessa provò piano a far scivolare il ghiaccio più giù, sul petto, con un attimo di esitazione, pensando che forse era troppo freddo.
Infatti appena sceso un poco più giù sussultò ritirando la mano. I capezzoli si erano già induriti, in quei pochi secondi, lasciandolo un po' confuso.
'Non credevo di essere tanto sensibile…' Ora il ghiaccio riposava sulla sua gola, dove le dita lo trattenevano.
'Ora ci riprovo', pensò tra sé e sé, aprendo gli occhi e osservando il lucente quadrato che scendeva giù.
Stavolta procedette più lentamente, dando alla sua pelle il tempo di abituarsi, e gemendo piano di piacere sotto quella fredda carezza.
Fece scivolare le dita nel solco tra i pettorali, salendo e scendendo il più piano possibile, godendosi ogni goccia che scivolava via.
Continuò giù, sempre più giù, arrivando al ventre piatto, dando sollievo ai suoi muscoli addominali non tralasciando nessun solco, non dimenticando nessun angolo della pelle oppressa dal caldo. Ma non era più tanto sicuro che fosse il caldo il motivo per cui continuava questo gioco. Infatti non ci pensava più da un bel po'….
Si stufò ben presto di giocare con i suoi addominali, che ormai si erano assuefatti e non erano più così piacevolmente sensibili.
Senza quasi pensarci si ritrovò a guidare il materiale ghiacciato, ormai ridotto di una buona metà, verso un capezzolo, che subito sentì irrigidire, mentre il resto del suo corpo si inarcava freneticamente, sia per sfuggire alla sensazione di gelo, sia per il piacere che provava nel riceverla.
Le sue dita si muovevano circolarmente intorno alla carne sensibile, trasmettendo in tutti i suoi nervi le sensazioni che provava.
Si morse il labbro inferiore per soffocare un sicuro gemito, lasciando che le dita scivolassero da un capezzolo all'altro, lentamente e provocatoriamente, come se la mano non fosse la sua, ma quella di qualcun altro, sicuramente Gohan, che lo tormentava dandogli piacere.
Si inarcò stavolta molto di più su letto che scricchiolava, ma il piacere riusciva a coprire ogni suono, compresi i lenti gemiti che gli uscivano inconsciamente dalle labbra, mentre il ghiaccio si scioglieva e i rivoletti scorrevano lungo il suo petto, e i suoi capezzoli, inturgiditi all'impossibile e completamente bagnati, gridavano piacere ad ogni carezza. Si era terribilmente eccitato e anche nelle parti basse il suo corpo gridava per ricevere appagamento, magari solo una carezza, un contatto fisico leggero, oppure altre ondate di piacevole gelo, ristoratore e dannatamente stimolante.
Trunks non si fermò fino a quando il ghiaccio non fu completamente sciolto e anche allora le sue dita intirizzite continuarono il loro massaggio sul suo petto.
Con impazienza si volse a prendere un altro cubetto dal comodino quando si accorse che qualcuno lo fissava.
Gohan, a bocca aperta, completamente girato verso di lui, il quaderno dimenticato, la penna caduta sul pavimento, lo osservava sbalordito e, da quello che si poteva vedere, anche un pochino eccitato.
Trunks abbassò il capo e arrossì, rialzandolo subito dopo quando si accorse che Gohan si era alzato.
Il ragazzo più grande sorrise maliziosamente, afferrando dalla ciotola un paio di cubetti e poggiando un ginocchio sul bordo del letto, spingendo giù Trunks con una mano.
Gohan fece scivolare la mano sul torace umido del suo ragazzo guardandolo con desiderio e iniziando dove il Trunks si era prima fermato, mormorandogli dolcemente e furbescamente all'orecchio: "Ora, caro Trunks...iniziano le mie vacanze!"
Owari
Ecco, è finita... molto corta e praticamente priva di significato! Ma non dite che non vi avevo avvisato che era strana...
E poi lo sapete che il caldo è deleterio, quindi non è colpa mia! :P
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