GAME Second Level di Hisoka Round V
Assurdo. Tutto ciò era assurdo. Che senso aveva avuto incontrare quella youkai dallo sguardo triste, conoscere il suo dolore senza poter fare nulla, per vedersela poi morire tra le braccia? Ingiusto. Tutto ciò era dannatamente ingiusto.
La gran rabbia nei confronti di Sanzo, che non aveva esitato un solo attimo a fare fuoco, e ancor di più quella che provava per se stesso, per non essere riuscito ad impedire tutto ciò, gli aveva fatto provare una morsa soffocante al petto...., la sensazione che l'aria gli venisse meno, ... un calore crescente che pareva volergli bruciare le vene... Solo grazie alla mano intuitiva di Hakkai, che aveva aumentato la morsa sulla sua spalla trattenendolo, era riuscito a frenarsi dall'aggredire verbalmente e fisicamente il bonzo, ma anche volendo non avrebbe fatto più di un passo perché pochi secondi dopo la morte della bella youkai il 'piccolo' Gojyo perse i sensi accasciandosi tra le braccia del bel demone dagli occhi verdi.
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Nella leggerezza del dormiveglia avvertiva una presenza dolce al suo fianco. Conosceva molto bene la persona che gli era vicino, aveva imparato da tempo a riconoscere la sua aura protettiva. E pensare che all'inizio della loro convivenza essa gli risultava quasi fastidiosa, la dolcezza e la dedizione che riceveva non erano assolutamente richieste e soprattutto non vi era assolutamente abituato, il che lo rendeva nervoso, nell' ignoranza di come avrebbe dovuto comportarsi e reagire a quelle nuove sensazioni che suscitavano in lui. Ora invece.... Ora le avvertiva come indispensabili per la sua esistenza. Sembravano colmare il vuoto profondo che caratterizzava la sua anima di mezzo demone, come se lo scaldassero in un abbraccio senza fine. Le palpebre si sollevarono pesantemente con il risveglio della coscienza. Un soffitto sconosciuto, uno dei tanti scorti negli ultimi anni di vita. La luce soffusa del tardo pomeriggio penetrava dalle tende della finestra aperta, mosse da una leggera brezza ...
- " Gojyo, come ti senti? " eccola, la voce amabile che attendeva di risentire al suo risveglio...
- " ....Dove siamo? " chiese sorvolando la domanda postagli da Hakkai
- " Siamo tornati alla locanda del villaggio .... " Hakkai non si mosse dalla sedia posta al fianco del letto, attendendo in silenzio una risposta ...
- " ....Mi sento strano...." rispose poi portandosi una mano sulla fronte
- " Bhe, non è da tutti crescere in poche ore di 7, 8 anni " rispose ironicamente il demone
Gojyo, come illuminato, si sollevò bruscamente dal letto rischiando di crollare a terra per lo sbalzo di pressione, afferrato prontamente dall'amico.
- " Non preoccuparti, sei ritornato quello di sempre, non sei più un bambino " disse quasi leggendogli nel pensiero e aiutandolo a coricarsi
- ".....e gli altri? " domandò riferendosi a Goku e Sanzo
- " Sono nella loro stanza..." dopo una breve pausa aggiunse..." Senti Gojyo..., a proposito di Sanzo..."
- " Lo so. Non è stata colpa sua, lui ha reagito come sempre...Probabilmente al suo posto avrei agito alla stessa maniera... " disse come rassegnato a quella che era la verità dei fatti.
- " Sanzo è impulsivo per natura ma in quel momento non poteva certo immaginare ...."
Non terminò il discorso e il silenzio calò tra i due...
- " Bene. Io vado ad avvisare Sanzo e Goku che ti sei svegliato..." disse alzandosi dalla sedia
- " Aspetta ! " Gojyo lo afferrò per il braccio destro con un espressione negli occhi di dispiacere, tristezza, costernazione e...profondo imbarazzo.
- " Scusami. Hakkai non so se potrai mai perdonarmi per quello che ti ho detto l'altro giorno, per quello che ti ho fatto..., ma ti assicuro che non accadrà mai più. Io ... davvero non so cosa mi sia preso, sono stato uno scemo. Se puoi cerca di perdonarmi ... per favore.... " Gli occhi del rosso sostenevano senza titubanza lo sguardo serio del demone, che lentamente si distese in un dolcissimo sorriso.
- " Non preoccuparti, non sei l'unico ad esserti comportato da stupido...Anch'io ho le mie colpe per non essere riuscito a capirti prima, ... per non essere riuscito a comprendere i miei stessi sentimenti..." Gojyo non comprendeva a cosa si riferisse Hakkai, o meglio immaginava ma non poteva credere che si riferisse proprio a quello.... Restò quindi in silenzio sperando di riuscire a catturare il vero senso delle sue parole.
- " Quello che provi tu...lo sento anch'io, Gojyo. L'ho sempre provato ma non me ne sono mai reso conto, o forse ...più semplicemente non volevo accettarlo.Quindi io non ho nulla da rimproverarti, semmai dovrei chiederti scusa per averti involontariamente portato al limite della sopportazione " Gojyo restò sorpreso dalla reazione di Hakkai, pensava, certo, che sarebbe stato difficile ottenere il suo perdono ma mai si sarebbe aspettato una simile dichiarazione. Hakkai aveva appena detto di ricambiare i suoi sentimenti ? Aveva capito bene ? Non era un sogno, vero ? Per la seconda volta, come se il demone avesse intuito i mille dubbi del compagno, si abbassò leggermente su di lui, avvicinando il volto al suo, incastonando i bellissimi occhi verdi in quelli del colore del sangue..., posando le mani ai lati del viso incorniciato dalle lunghe chiome cremisi.
Sangue? Ma davvero gli facevano ricordare il sangue il guardarli ? Se era veramente così allora perché ne era terribilmente attratto? Perché provava piacere nel perdersi in quel colore tanto disprezzato ? Come si spiegava quella profonda e infinita sensazione di pace e dolcezza che erano in grado di trasmettergli quegli occhi ?
- " Gojyo, io ti voglio bene, un bene profondo...Non so spiegarmi quando e come sia successo ma mi sembra di volertene da sempre, di conoscerti da sempre...Essere amato da te è la cosa che più mi rende felice, te lo assicuro " le mani di Hakkai avvertirono le calde lacrime di Gojyo, che socchiuse gli occhi sorridendo amaramente...
- " Ehi..., cosa c'è ora ? Ho forse detto qualcosa di sbagliato? " domandò preoccupato a quella reazione inaspettata. In poche ore aveva visto l'amico piangere per ben due volte. Incredibile a pensarci, visto e considerato che non era mai accaduto nell'arco dei tre anni che avevano trascorso assieme.
- "....Scusami, non capisco cosa mi stia succedendo...., mi sento così...., così stupido....Io non comprendo..." Non comprendeva il perché di quelle lacrime, non poteva sapere che erano dovute alla felicità, al sollievo di sentirsi dire che era amato da qualcuno... Mai in vita sua aveva ricevuto una vera forma di affetto o amore, non quell'amore che lui tanto desiderava almeno, e ora sentiva come se un peso enorme si fosse tolto improvvisamente dal cuore. Come se il ghiaccio che lo aveva sempre circondato avesse cominciato a sciogliersi facendogli avvertire il tepore del sole.
"Cos'è l'amore?" Se l'era sempre chiesto sostenendo di non conoscerlo, ma era vero ? Davvero non sapeva cosa fosse l'amore ? Eppure lui aveva sempre amato. Aveva amato la madre che lo aveva contraccambiato rinnegandolo e disprezzandolo fino alla morte. Aveva amato il fratello Jien che lo aveva sempre difeso e mai odiato o discriminato... Conosceva l'amore, lo conosceva bene invece, così come conosceva le sofferenze che esso era in grado di infliggere.
La totale assenza di amore fa si che non si abbia nulla di importante, ...nulla da difendere, ...nulla da proteggere, ...nulla per cui lottare...nulla per cui valga la pena vivere. Di questo era perfettamente consapevole da sempre, ma ammetterlo sarebbe stato come ammettere di vivere un esistenza inutile, priva di senso, priva di alcun valore. Aveva sempre cercato quell'amore in grado di farlo rinascere e salvarlo dall'insopportabile sensazione di vuoto che viveva nel suo cuore. E ora..., ora, dopo un tempo che sembrava infinito, finalmente poteva dire di amare e di essere amato. Con i pollici Hakkai asciugò le calde lacrime avvicinandosi sempre più al suo volto fino a sfiorargli le labbra con un tenero bacio. Gojyo si abbandonò tra le sue braccia desideroso solo che quel contatto tra loro non avesse mai fine... Proprio quando le labbra del rosso cominciarono a chiedere di più, cercando di fare schiudere quelle del demone per immergersi nel suo calore...
TOC TOC
Qualcuno bussò alla porta costringendoli a separarsi e riprendere le distanze di convenienza.
- " Hakkai sono io, posso entrare ? " la vocina di Goku fece sorridere maleficamente il Kappa mentre Hakkai si avviò ad aprire la porta, nella convinzione che se se si fosse mosso avrebbe ripreso prima la padronanza di se..., padronanza che sentiva essere svanita quasi totalmente durante il bacio con Gojyo.
- " Entra pure Goku " disse aprendogli la porta " stavo proprio per venire a chiamare te e Sanzo per avvisarvi che Gojyo si è ripreso " La scimmia guardò subito verso il letto alla sinistra e i suoi occhi, in principio velati di sottile preoccupazione, si illuminarono in un largo sorriso di sollievo.
- " Gojyo..., come ti senti ? " domandò per prima cosa avvicinandosi allegramente a lui senza nascondere la gioia di rivederlo in forma
- " Come vuoi che mi senta? ...Come rinato...potrei dire " rispose con un ghigno mentre si sollevò nuovamente dal letto cercando di portarsi a sedere sulla sponda
- " E dire che noi eravamo tutti preoccupati...Temevamo che saresti rimasto un moccioso per sempre... "
- " Ehi, tu, stupida scimmia, modera le parole, anche con qualche anno di meno non sarei mai un semplice moccioso ma sempre e comunque un affascinante conquistatore "
- " Sarà..., ma Sanzo già pensava di affidarti ad un istituto di accoglienza dicendo che non saresti stato in grado di proseguire il viaggio in quelle condizioni " ribatté la scimmia felice di poter finalmente riprendere a stuzzicare il suo compagno di liti preferito
- " Che cosaaa ? Quel bonzo corrotto, lascia che mi capiti a tiro e..." non terminò la frase che Sanzo annunciò la sua presenza spostandosi minaccioso al centro della stanza ...
- " ....e....cosa ? Finisci pure la frase Gojyo, cosa stavi per dire di volermi fare ?? " il rumore della S&W che carica il colpo in canna fece sbiancare il rosso che cambiò completamente atteggiamento
- " Ehm..., niente, niente, semplicemente ringraziarti per la tua immensa premura " disse subito, consapevole del caratterino suscettibile del Venerabile Hakkai sorrise divertito, gli piaceva quell'atmosfera, aveva sempre amato lo spirito d'amicizia che c'era tra loro 4, e in particolari situazioni, per lo più di difficoltà, quel clima si avvertiva maggiormente. Per quanto ognuno non ammettesse di essere indispensabile all'altro, per quanto ammettessero di non aver bisogno di nessuno e di credere solo in se stessi, in certi momenti tutto ciò sembrava dannatamente falso, rivelando quanto invece fosse grande l'affetto e il rispetto che li teneva uniti.
- " Vedo che ti sei ristabilito completamente, anche la lingua è ritornata quella di sempre da come che posso sentire. Bene, allora si riparte domani, è inutile metterci in marcia ora che restano solo pochissime ore di luce " ordinò il bonzo, notando poi il volto di Gojyo adombrarsi..." Che c'è? Se hai qualcosa da dire dillo! " disse rivolgendosi chiaramente a lui, come infastidito dalla sua espressione vacua.
- "...Quella donna..." si riferiva alla giovane youkai " che ne è stato di lei ? " Quella domanda era la prima cosa che gli era venuta in mente dopo essersi svegliato ma non aveva ancora avuto modo di porla a nessuno.
Sanzo, Goku e Hakkai si scambiarono una rapida occhiata tra loro dopodiché fu proprio quest'ultimo a rispondere, come in tacito accordo. - " L'abbiamo seppellita al fianco di una piccola tomba che c'era nel giardino della sua casa. Sulla lapide c'era scritto il nome di una persona, probabilmente un suo caro...Pensi che abbiamo fatto bene ? " domandò infine, immaginando che Gojyo potesse avere avuto tempo di conoscerla almeno un po e di giudicare quindi se fosse stata la cosa più giusta da fare. Un profondo silenzio calò nella stanza, Gojyo, per un istante, si perse nei ricordi delle ultime scene che lo videro al fianco di quella mamma rifiutata, mentre i tre amici, rendendosi conto che quell'esperienza non era stata delle più piacevoli per lui, rispettavano pienamente il suo stato d'animo.
- " ...Jishin...Quella era la tomba del figlio. Un mezzo demone come me ucciso da altri demoni durante la fuga da casa...Odiava la sua natura e ancor di più odiava la donna che lo aveva messo al mondo, la disprezzava tanto da volerla abbandonare per sempre rinnegandola.... Non trovate che la vita sia assurda, alle volte ? " domandò infine con un sorriso amaro sulle labbra e gli occhi tristi come poche volte era solito mostrarsi. I tre compagni ora comprendevano meglio tutto il senso di quella disavventura, il perché del suo rapimento, il perché della sua trasformazione fisica...e ancora di più potevano cogliere il dolore di Gojyo per le tante, troppe, affinità che c'erano tra quella demone e il suo passato.
- " Non alle volte. La vita è sempre assurda. C'è sempre qualcosa o qualcuno che ci fa sanguinare continuamente e lentamente ma senza ucciderci. Possiamo morire molte e molte volte pur restando in vita. Si può anche rinascere, certo, ma dipende esclusivamente da noi. Non tutti sono in grado di farlo. Ci vuole molta forza, una forza che si può raggiungere solo dopo aver toccato il fondo. Riemergendo dalle tenebre, forse, si può ritrovare la forza necessaria per una vera rinascita.... Altrimenti non ci resta che convivere con i fantasmi del passato, limitandoci a leccarci le ferite sanguinanti fino alla morte " Le parole del bonzo, che fece quel discorso poggiato al bordo della scrivania fumando la solita sigaretta, sembravano aver fatto centro nel cuore non solo di Gojyo ma anche di Hakkai e Goku, che per un tempo incredibilmente lungo si limitarono a riflettervi in silenzio, perfettamente consapevoli di quanto alla base di quelle parole ci fosse un solido fondo di verità, sentendosi tutti profondamente coinvolti in prima persona.
Continua.....
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