I personaggi di Dragon Ball
appartengono ad Akira Toriyama e a tanta altra gente fortunata
Fusione
di Genkai
“...Sion!”
Questa
volta era fatta, c’erano riusciti, era un unico essere meravigliosamente
forte e potente. L’energia nei loro muscoli li inebriava e credevano di
essere l’essere più forte dell’universo. Purtroppo questa sensazione
durava anche troppo poco, ma era splendida. Improvvisamente erano di nuovo
separati. Davanti a lui non c’era il
Goten bambino dei tempi di Majin-Bu, ma l’adolescente muscoloso
ed allenato che incontrava spesso. Anche lui era adolescente. Per la prima
volta si guardò intorno, erano nella stanza dello Spirito del Tempo e,
notò con stupore, erano completamente nudi. Goten sembrava non farci
neanche caso, ma lui si sentiva tremendamente imbarazzato.
“Ehi
Trunks, io ho fame, mangi qualcosa con me?” senza neanche attendere una
risposta Goten si girò e si diresse alla dispensa. Era ipnotizzato dai
glutei di Goten che si contraevano e si rilassavano nel camminare. Ogni
muscolo di quel corpo stupendo era tonico e scattante, una meraviglia da
guardare. Era eccitato, come mai lo era stato in vita sua. Goten stava
tornando dalla dispensa, cos’avrebbe pensato di lui se avesse visto la
sua eccitazione? Come minimo che il suo migliore amico era un pervertito.
Cercò di girarsi di scatto, ma i muscoli delle sue gambe non sembravano
volersi muovere, se ne restò così immobile senza possibilità di
nascondere il suo membro duro ed eretto. Goten era ormai davanti a lui e
lo guardava in volto con un sorriso.
“Bhè
che c’è, non hai fame? Io dopo la fusione, ho una fame che mangerei un
dinosauro! Trunks? Ci sei? Terra chiama Trunks! Se c’è qualcuno in casa
risponda!” Così dicendo Goten lo osservò dalla testa ai piedi. Non
poteva non aver notato lo stato in cui versava Trunks. Goten si girò come
se non avesse visto nulla di strano, posò il cibo sul tavolo.
“Trunks,
sei ingiusto!”
“Ch...che
cosa?”
“Sì
non è affatto giusto che tu sia eccitato e io no!”
Senza
alcun preavviso Trunks si sentì prendere per una mano e tirare verso uno
dei letti. Le gambe molli non opponevano alcuna resistenza, giunto davanti
al letto Goten si fermò e spinse Trunks sul letto. Lo guardava
dall’alto le mani posate sui fianchi.
“Adesso
voglio divertirmi un po’ anch’io!”
Goten
si butto sopra di lui e, senza tanti complimenti, cominciò ad
accarezzarlo, a leccargli e mordicchiargli un capezzolo che s’inturgidì,
Trunks sentì qualcosa dentro di sè sciogliersi e prese a ricambiare le
carezze del compagno. Sentiva la punta del pene sfiorare i duri addominali
di Goten e quasi venne. Goten se ne accorse e si staccò.
“No...
non ti lascerò venire così in fretta, voglio farti godere più a lungo
possibile e voglio godere altrettanto!”
Si
girò e cominciò a mordicchiargli le dita dei piedi. Trunks vedeva il
sedere e la schiena di Goten che ondeggiavano davanti ai suoi occhi e tra
le gambe aperte la virilità del compagno che andava ingrandendosi ed
indurendosi.
“Basta!”
ansimò, lo afferrò per i fianchi e si tirò a sedere, adesso era Goten
ad essere sdraiato. Si chinò e baciò con forza, fu la lingua di Goten ad
insinuarsi nella sua bocca facendolo gemere senza ritegno, si staccarono
boccheggianti. Erano avvinghiati in un abbraccio che non lasciava spazi
alla fantasia. Le mani di Goten che esploravano la sua schiena scesero
fino al sedere per stringere i glutei. I loro membri strusciavano l’uno
contro l’altro portandoli molto vicini all’orgasmo. A fatica Trunks si
staccò dall’abbraccio e si spostò lungo il corpo dell’amico fino a
prenderne in bocca la turgida virilità. Invadeva tutta la sua bocca e la
lingua che stimolava la punta congestionata faceva gemere Goten.
Improvvisamente l’orgasmo di Goten esplose nella sua bocca. Trunk si alzò
stupito e vide Goten, con un’espressione contrita, che si alzò e si
avvicinò per baciarlo. Sembrava volesse assaggiare il proprio sapore
dalla bocca di Trunks. Tra un bacio e l’altro sussurrò.
“Non
ce l’ho fatta a resistere. Stavo impazzendo dal piacere. Adesso tocca a
te”
Si
mise bocconi.
“PrendimiTrunks!”
“Ma
ti farà male!”
“Non
preoccuparti.” Goten sculettò “o non vuoi che sia tuo?”
Vedendo
che Trunks era indeciso, ancora seduto, Goten si alzo e si sedette sulle
gambe dell’amico.
“Avanti
Trunks...” e senza attendere una risposta si premette contro il membro
eretto di Trunks, facendosi penetrare. Trunks si sentì avvolgere dal
calore e un brivido di piacere lo scosse facendogli inarcare la schiena.
Vide che Goten aveva le lacrime agli occhi, ma nonostante questo il più
giovane iniziò a sollevarsi ed abbassarsi all’inizio piano, poi
aumentando sempre la velocità. Trunks gemeva artigliando la schiena del
compagno. Sugli addominali premeva la virilità di Goten che si stava
prepotentemente risvegliando. Sentire il membro duro di Goten sul ventre
fece perdere il controllo a Trunks che con un gemito che era quasi un urlo
venne all’interno di Goten e ricadde sulla schiena, ansimando.
“Oh
Goten....”
“Shhh.”
Con
delicatezza Goten lo girò sulla pancia e si sdraiò sopra di lui, Trunks
sentiva il membro di Goten enorme contro i propri glutei.
“Ti
voglio Trunks! Posso..?”
Trunks
annuì, incapace di proferire parola. Senza volerlo contrasse i muscoli,
Goten incominciò a massaggiarli delicatamente per sciogliere la tensione.
“Se
sei così contratto ti farà male, e non godrai per nulla, rilassati...”
La
punta del pene di Goten si fece strada tra i glutei di Tunks...
***
Trunks
aprì gli occhi di scatto, completamente sudato, le lenzuola pendevano da
un fianco del letto. Trasse un paio di respiri profondi per cercare di
calmarsi. Dalla finestra aperta entrava una leggera bava di vento che
rinfrescava la sua pelle sudata. D’estate dormiva sempre nudo. Nel
piegarsi e raccogliere il lenzuolo per coprirsi un pensiero spiacevole si
fece strada nella sua mente. Era eccitato, e parecchio! Ogni particolare
del sogno era vivido davanti ai suoi occhi, come se lo stesse vedendo in
quel momento.
La fusione, è dai
tempi di Majin-Bu che non la proviamo più. Perchè mi è venuta in mente
adesso. Essere l’uno parte dell’altro, totalmente aperti senza
possibilità segreti, tutto era condiviso, all’epoca l’avevamo preso
come un gioco, ma se succedesse adesso? Cosa farei, come potrei fondermi
con Goten dopo questo sogno? É stato solo un sogno, non vuol dire nulla.
Non significa affatto che sono attratto da Goten, chi non ha sognato una
cosa del genere? Tutti fanno sogni così alla mia età. Ne sono sicuro! É
solo un sogno. A me piacciono le ragazze non Goten e anche a lui piacciono
le ragazze!... Chissà cosa provano le ragazze
a fare l’amore con lui? Certo che ha dei bei muscoli. Sarà
davvero così grande come l’ho sognato?
Lo
schizzo caldo e vischioso sulle sue mani lo riscosse da queste
riflessioni. Guardando quasi con orrore le proprie mani che ancora
avvolgevano il proprio membro, quasi si fossero mosse di propria volontà,
si alzò e corse nel bagno a farsi una doccia fredda.
L’acqua
fredda gli scorreva sul corpo in rivoletti che raffreddavano e ristoravano
le sue stanche mebra.
ODDIO!!! Mi sono
masturbato pensando a Goten! E non mi sono neanche accorto di quello che
stavo facendo! Goten è un ragazzo, il mio migliore amico! Ma cosa mi
prende.
Alla
sua mente si affacciò l’immagine di Goten sotto la doccia con lui. Cercò
di scacciare quella visione, ma anche se buona parte della sua mente
rifiutava l’idea, il resto del suo cervello ed il suo corpo trovavano
l’idea molto attraente e stimolante. Era di nuovo eccitato.
Non
è possibile, sono un pervertito!
“Trunks!
Trunks! Va tutto bene?”
La
voce di Bulma lo strappò dalle sue cupe riflessioni. Chiuse l’acqua ed
uscendo dalla doccia si avvolse un asciugamano intorno alla vita.
“Sì
mamma, avevo caldo e non riuscivo a dormire così ho pensato di farmi una
doccia.”
Uscito
dal bagno si trovò Bulma davanti.
“Sai
quanto sei stato sotto l’acqua? Almeno mezz’ora. Temevo che stessi
male.”
“Mamma!
Io sono un Sayian, non sto mai male!”
Bulma
lo squadrò dai capelli sgocciolanti ai piedi.
“Ahh
ho capito! Stavi pensando a qualche ragazza?”
Trunks
si sentì arrossire fino alla punta dei capelli e per cercare di
nasconderlo si girò ad afferrare un asciugamano e a passarselo sulla
testa fingendo di asciugare i capelli.
“Uhmm...”
la finta smorfia severa di Bulma si aprì in un sorriso. “Ahh Trunks!”
sospirò “tu sei cresciuto ma per me sarai sempre il mio piccolino.
Fatti abbracciare”
Allargando
le braccia lo accolse e Trunks vi si rifugiò volentieri.
Si
accorse che la vicinanza di un corpo femminile faceva scemare la sua
eccitazione
“Mamma...”
“É
normale, Trunks, alla tua età fare certi sogni e svegliarsi così. Non
preoccuparti, capita a tutti. Ti svelerò un segreto, succede anche alle
ragazze!”
“Veramente?”
“Certo
Trunks è normale, stai crescendo e presto sarai un uomo, mio malgrado, ed
il tuo corpo in questo modo si prepara a nuove esperienze. Adesso torna a
dormire!”
“Grazie
mamma.”
“Buona
notte, piccolo mio.”
“’Notte.”
***
Nella
stanza a gravità elevata Trunks si stava allenando per cercare di
affogare nella fatica i sogni su Goten. Non si allenava così duramente da
molto tempo, avrebbe avuto bisogno di un partner, ma Vegeta era partito
con Bulma per un viaggio, In casa c’erano solo lui e Bra, e Bra non
sarebbe riuscita a fare neanche un passo in quella stanza.
“Ti
serve un partner per gli allenamenti Trunks?”
Con
un sussulto di spavento Trunks si girò e si spaventò ancora di più
quando si trovò davanti Goten.
“Goten!
Che ci fai qui!”
“Ho
pensato che potesse essere una buona idea fare un po’ di allenamento qui
dentro. Quando sono arrivato Bra mi ha detto che avevi avuto al stessa
idea così.. eccomi qua!”
“Ah
bene!” Trunks si sentiva imbarazzato dalla presenza di Goten come se
l’amico potesse conoscere il sogno della notte precedente.
“Dai
cominciamo!”
Si
allenarono duramente per l’intero pomeriggio, all’inizio Trunks si
sentiva impacciato, ma con l’andare del tempo la gioia e la foga del
combattimento presero il sopravvento sui pensieri.
L’altoparlante
si accese con un fruscio.
“Trunks!!
Goten!! É ora di cena! Venite fuori.”
La
voce di Bra li riscosse dal combattimento serrato che avevano ingaggiato.
Trunks si accorse che erano praticamente abbracciati e si svincolò. La
parola magica “cena” aveva risvegliato i loro stomaci sayian, mai
sazi, così in pochi minuti erano fuori dalla stanza ad elevata gravità.
“Dunque
ragazzi, io esco a cena con degli amici, voi fate quel che vi pare, c’è
un sacco di roba nel freezer che potete mettervi da soli nel microonde e
cucinarvi! Ma per carità, prima di tutto fatevi una doccia! Puzzate come
due animali!”
“Daccordo
Bra. Buon divertimento”
Una
volta uscita la ragazzina i due Sayian si ritrovarono in cucina.
“Allora
Trunks cosa facciamo tu fai la doccia intanto che io comincio a preparare
la cena o viceversa? Trunks? Ci sei o ci fai?”
Oddio siamo da
soli in casa, cosa faccio? Bhè niente di diverso dal solito, una bella
doccia e poi la cena, poi...
“Preparo
io la cena. Tu vatti a fare una doccia”
“Ok,
vado nel tuo bagno.”
Rinasto
solo Trunks aprì il freezer cercando di concentrarsi sulle buste di cibi
surgelati davanti a lui, ma il rumore dell’acqua lo distraeva, non
riusciva a fare a meno di pensare a Goten sotto la doccia, l’acqua che
scorreva lungo i suoi muscoli tonici e la pelle chiara. Non si rese conto
che il rumore dell’acqua era cessato, finchè non si trovò davanti
Goten vestito solo di un asciugamano.
“Allora
cosa si mangia di buono? Ehi ma non hai ancora preparato niente! Uffa
finisce sempre che devo fare tutto io! Vai a farti la doccia che in pochi
minuti sarà pronto”
Trunks
corse fino alla proprio stanza e nel bagno, poteva sentire l’odore di
Goten nell’aria della stanza. Sotto il getto d’acqua si sentì al
sicuro. Ma di nuovo la visione di Goten in quella stessa doccia tornò a
tormentarlo ed eccitarlo.
É una tortura,
non posso credere che adesso anche sentire il suo odore mi possa eccitare!
Non vedo l’ora che quest’orrenda giornata finisca, per lo meno sono
talmente stanco che almeno non sognerò! ma chi voglio prende in giro? Ho
ancora energie da vendere!
Il
profumo che saliva dalla cucina lo attirò quando era ancora solo vestito
di un asciugamano, come Goten.
”Oh
finalmente sei sceso, ce ne hai messo di tempo. Che ne dici di bere un
po’ di vino assieme alla cena? Ho trovato queste due bottiglie”
“Va
bene.” Trunks voleva a tutti i costi comportarsi come se tutto fosse
normale e cercando di dissimulare la tensione che lo attanagliava assentì.
Cenarono
seduti sul divano giocando alternativamente all’ultimo videogame
acquistato da Trunks.
Le
bottiglie furono svuotate rapidamente e più alcool entrava loro in
circolo peggiori erano i risultati al videogame, ridevano sguaiatamente
l’uno dell’altro, quasi totalmente ubriachi.
“Sai
Trunks, ho fatto un sogno questa notte!”
“Cosa?”
“Ti
ricordi quando papà e Piccolo ci insegnarono la fusione? Bhè ho sognato
cha ci fondevamo, ma quando ci separavamo di nuovo non eravamo dei
bambini, ma come siamo adesso!”
“Davvero?
Anch’io ho fatto lo stesso sogno! Figurati che poi nel mio sogno
finivamo a letto insieme!” mentre rideva Trunks si rese conto di quello
che aveva appena detto e la sbornia gli passò completamente, si aspettava
che Goten non reagisse troppo male, magari, essendo ubriaco, si sarebbe
fatto una bella risata e la cosa sarebbe finita lì. Contrariamente a
tutte le sua speranza Goten divenne improvvisamente serio e lo fisso negli
occhi.
“Come
mi piacerebbe...”
É ubriaco! Non lo
pensa veramente, se domani se ne ricorderà ancora si vergognerà da
morire e non ne riparleremo mai più!
Trunks
si sentiva la bocca arida e si umettò le labbra, gli occhi di Goten
brillarono, mentre seguivano i movimenti della lingua di Trunks.
Goten
gli si avvicinò con lentezza, di nuovo sobrio anche lui.
“Dico
davvero Trunks, mi piacerebbe fare l’amore con te!” il sussurro fu
seguito da un rapido morso al lobo che fece rabbrividire Trunks fin nel
profondo del suo animo.
Goten
cambio leggermente posizione e baciò Trunks. La pressione delle sue
labbra aumentò gradualmente, fino a travolgere ogni tentativo di
resistenza di Trunks, che afferrò i capelli di Goten e strinse a sè
l’amico. La lingua di Goten s’intrufolò tra le sue labbra dischiuse e
quando le lingue si sfiorarono entrambi gemettero di piacere.
Gli
asciugamani sparirono velocemente entrambi eccitati si guardarono come se
si vedessero per la prima volta. Trunks sentiva il membro eretto di Goten
premergli contro una gamba e questo lo eccitava sempre di più. Goten lo
inchiodò contro lo schienale del divano e lo prese in bocca, era stupito
dalle dimensioni, ma si adattava perfettamente. Cominciò a leccarlo con
lentezza, osservando tutte le espressioni di piacere di Trunks. La lingua
di Goten che titillava la punta della sua virilità lo portò quasi in
paradiso. Gemeva e ripeteva il nome di Goten con voce roca.
“Oh
Goten, Goten sto... sto per
venire, non resisto.”
Inarcandosi
spinse più in fondo alla bocca di Goten e in un’esplosione di piacere
venne nella bocca dell’amico.
Goten
si leccò le labbra, guardando Trunks che ad occhi chiusi giaceva esausto,
sudato e ansimante sul divano. Trunks aprì un occhio e lo guardò.
“Se
fai così...” prese fiato raccogliendo le poche energie che gli
rimanevano, Allungò una mano e trascinò Goten al suo fianco. Si girò di
lato e cominciò ad accarezzarlo lentamente, giocando coi capezzoli
piccoli e duri, quando lo vide rabbrividire si chinò a mordicchiarne uno.
Goten sussultò emettendo un roco suono inarticolato, le sue mani infilate
nei capelli di Trunks accarezzavano la testa e scesero lungo il collo e la
schiena, piegò la testa e prese a tormentare un orecchio del compagno,
ridacchiò nel sentire la nuova e prepotente erezione di Trunks.
“Adesso
voglio godere anch’io...”
Trunks
lo guardò in tralice e accarezzò languidamente l’inguine di Goten, gli
morse ancora una volta un capezzolo e prese a baciare ogni centimetro di
pelle del torace dell’amico, Goten rabbrividiva ad ogni bacio, mentre le
mani di Trunks accarezzavano dolcemente il membro eretto del compagno.
Goten voleva di più, ma non era sicuro di quanto Trunks volesse dargli o
concedergli, non sapeva come farglielo capire o come chiedergli di più,
sentiva lunghi brividi di piacere corrergli lungo la schiena, ma quando le
labbra di Trunks sfiorarono la sua virilità gli sembrò d’impazzire.
Voleva urlare il suo nome, sentiva la gola bloccata, non riusciva ad
emettere alcun suono, ma quando la lingua di Trunks lo sfiorò Goten
credette di essere giunto alla punta massima di piacere che un uomo
potesse provare e quando cominciò a succhiare leggermente dalla gola di
Goten eruppe un grido di piacere folle, Trunks lo stava portando in
paradiso, era sicuro, non avrebbe resistito ancora molto. Gli artigliò le
spalle
“No
Trunks, aspet...” mentre veniva non riuscì ad emettere altro che un
sordo mugolio.
Giacque
ansante sul divano, mentre Trunks si rialzava.
“Andiamo
di sopra. Staremo più comodi!”
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