NOTE: dovrebbe essere un 'seguito' di Fili Intrecciati, spero che sia abbastanza comprensibile anche per chi non l'ha letto. Se volete un riassunto sono a disposizione.
E poi i personaggi non sono miei, non mi appartengono, e mi diverto solo un sacco a infilarli in queste situazioni assurde!


Fuoco oscuro

di Dhely

Parte 8/?


Shuu sospirò avvilito di fronte all'espressione sconvolta di Ryo.
"Hei, mi spiace ma non so che dirti. Non mi hanno spiegato tutto per filo e per segno ma ti assicuro che . . ehm . . è molto poco probabile che Shin scenda a farci la colazione."
Ryo si passò una mano fra i capelli.
"Ma sono le nove passate! Non può stare ancora domrendo! Sta male? E Seiji? 
E da quando ognuno fa colazione per conto proprio?"
Shuu scosse il capo.
"Vuoi del pane tostato?"
"Non voglio del pane tostato! Voglio capire che diamine sta succedendo!"
Shuu sospirò mettendosi seduto.
"Primo, farai meglio a calmarti, secondo Seiji è già sceso ed è fuori a meditare o a fare chissà che, terzo se hai fame ti conviene farti da mangiare perché Shin non scenderà a farti la colazione. Questi sono i fatti. 
Cos'è che vuoi sapere, di preciso?"
Ryo crollò sulla sedia.
"Ma cosa è successo? Sono stato via . . due . . tre giorni! Che disastro è successo?"
Shuu tossicchiò.
"Non credo si possa chiamare 'disastro', solo che . . mhm . . - scosse lentamente il capo - hei, voglio dire, dopo tre giorni da che tu hai mollato Shin e Seiji ha mollato Touma, voi due partite per un fine settimana da soli. Non credi che qualcuno possa 'fraintendere'? Se poi c'è qualcosa da fraintendere, ovvio . . "
Ryo lo fissò, allucinato poi si passò una mano sul viso, sconfortato.
"Tu credi che io e Seiji . . "
"Non importa molto quel che penso o credo io, ti pare? Io l'ho notato ma poi ognuno di voi può fare quel che gli pare. Solo che . . mi capisci . . vista la situazione la tua decisione di portarti dietro Seiji era un po' equivoca."
"Non era affatto equivoca! Seiji stava male!"
"E Touma non sta bene! E tu sei un coglione, Ryo, fattelo dire! Non capisco cosa ti aspettavi che ci fosse ad attenderti a casa. Shin che ti correva incontro gettandoti sul capo petali di rose?"
Ryo lo fissò furibondo.
"Non è il momento di fare battute, Shuu!"
"Non è una battuta, è una costatazione. Siete esasperanti! Sembrate tutti stare pretendendo dagli altri solo le cose che non potranno mai darvi! Uff.- sbuffò appoggiando i gomiti al tavolo poi cercò di sorridere. - Ma almeno la tua vacanza è andata bene?"
Ryo arrossì fino alla punta dei capelli tossicchiando una qualche scusa.
"Sì . . bene . . la spalla non mi fa quasi più male . . "
"Mhm . . non era questo che volevo sapere . . ci hai provato?"
"Shuu! Ma credi che io sia . . - gli mancò la parola, tossì arrossendo ancor di più - Bhè comunque non sono affari tuoi!"
Ryo si alzò di scatto dalla sedia dirigendosi verso il frigo. Tutto quello era assurdo. Aveva sperato che con la mattina tutto si aggiustasse, che Shin gli dicesse che la storia di dormire con Touma era solo uno scherzo per fargliela pagare, che Seiji si facesse vedere stare un pochino meglio e invece era tutto un disastro peggio che prima.
Shuu sogghignò divertito alle sue spalle.
"Ah! Allora ci hai provato e il nostro ghiacciolino ti ha dato picche! Ci avrei scommesso!"
Ryo si voltò di scatto verso di lui, non sapendo bene se essere più imbarazzato o più furioso.
"Cooosa! Ma sei scemo? Per chi . . cosa credi che . . - gli sfuggirono le parole, semplicemente non riusciva a tenere insieme una frase, si chiarì la voce e poi sbottò - . . oh, dannazione!"
Si passò una mano fra i capelli mentre Shuu sospirava semi rassegnato davanti a lui.
"Non bisogna essere dei geni per mettere insieme le cose e ci conosciamo per troppo tempo per non credere che Seiji avrebbe rifiutato. Già mi è parso strano che lui e Touma . . bhè . . voglio dire . . hai capito, no?"
Ryo sollevò il capo, confuso.
"Bhè, non proprio. Di che parli?"
Shuu arrossì abbassando la voce.
"Andiamo, Ryo! Quando si sono messi insieme io non avrei mai creduto che Touma sarebbe riuscito a . . bhè, avere dei rapporti con lui! A livello di sesso intendo. Voglio dire, se tui guardi Seiji ti sembra . . bhè, non so spiegarti, ma non mi sembra quello che sotto le lenzuola possa . . ehm . .'rendere' più di tanto. Non mi sembra interessato a certe pratiche, ecco."
Ryo lo fissò quasi allucinato poi si scosse.
"Ma che razza di discorsi fai?!"
Shuu sollevò le mani in segno di resa.
"Hey, non volevo mica offendere nessuno solo che caspita, viviamo insieme da un sacco di anni, mi permetterai di essermi fatto un'idea di voi abbastanza generale, no? E Seiji non mi sembra proprio un cultore della Sacra Arte!"
Ryo si rabbuiò.
"E di me che idea ti sei fatto?"
"Ok, ok, non dovevo dirtelo. Scusa, solo che non credevo che tu saresti stato il più sensibile sull'argomento!"
"Il più sensibile?! Ma come? E poi che argomento e argomento, sono solo squallide illazioni . . . "
"Saranno anche illazioni, ma Seiji *non* te l'ha dato, vero?"
" . . no."
Shuu gli battè una mano su una spalla vedendo il suo volto impallidire a morte.
"Ecco, vedi, lo sapevo. Anche Shin ne era convinto."
Ryo spalancò la bocca, stupefatto.
"Shin? Che centra Shin adesso?"
"Ne abbiamo parlato spesso."
"Di me e Seiji?!"
Shuu scosse il capo.
"Ma no, di voi in generale, e lui ha avuto da Seiji la stessa impressione che ho avuto io. E sai che Shin le persone riesce a capirle con una sola occhiata."
Ryo stette lì a fissarlo a bocca spalancata per un lungo, lunghissimo attimo poi scosse il capo.
"Tutto questo è . . ridicolo . . e assurdo . . e adesso Shin è nel letto di Touma e staranno parlando di come è Seiji a letto e di come sono io?!"
Shuu arrossì.
"Bhè, non credo proprio, Ryo. Se è davvero solo una messinscena per farvi ingelosire, devi convenire con me che è una recita decisamente ben fatta."

^^^^^

"Ripetimelo."
Shin sospirò appena a metà fra il seccato e il divertito.
"Ancora? Ma sarà la trentesima volta che . . "
"Sì, sì, lo so. Ma voglio che me lo ridici di nuovo. Sei *sicuro* che Ryo non avesse addosso il sapore di Seiji?"
Shin sorrise mettendosi a sedere sul letto.
"Touma, nonostante non sia una cosa di cui ne vada fiero, so che odore ha Seiji e ti assicuro che Ryo non ci ha fatto l'amore. Può averlo baciato, questo sì, ma nulla di più."
Fissò Touma incrociare le braccia dietro il capo con uno sbuffo seccato, nudo fra le lenzuola chiare e si tese a baciargli una guancia.
"E' inutile che cerchi di ammansirmi! Sono . . furioso!"
Shin gli sfregò la fronte contro il petto mordicchiandogli piano la spalla.
"Non sei furioso, sei geloso. Ti sei preparato all'idea che quei due fossero finiti a letto e, invece, di fronte all'affermazione che si sono solo baciati vai in crisi. Sei davvero un pessimo menefreghista!"
Sorrise poi si tese un poco, gli prese un labbro fra i denti succhiando piano. Lo sentì tremare mentre gli passava le dita sottili fra i capelli castani poi un gesto secco, un colpo di reni e si ritrovò imprigionato sotto quel corpo, fra le sue braccia. Touma rideva.
"Piccolo pesciolino . . "
Shin rise a sentire quei baci scendergli lungo il collo, la lingua tracciargli indosso sentieri serpeggianti, piccoli morsi per farlo tremare . . riuscì ad allontanarselo di dosso appena in tempo per riuscire a respirare.
"No!"
Gli scivolò via dalle braccia e Touma si trovò a fissarlo stupefatto oltre ogni dire.
"No?! Da quando tu sai dire anche no?!"
Scoppiarono a ridere entrambi poi Shin scosse il capo passandosi le mani sul petto.
"Ho bisogno di farmi una doccia. Se vuoi accompagnarmi ne sarei ben felice."
Fece appena in tempo a terminare la frase che Touma lo raggiunse spingendolo contro il muro, baciandolo con forza. Quel corpo sottile che premeva contro il suo era morbido, gli si muoveva flessuoso addosso, ed era tiepido e dolce. Touma gli morse una spalla, poi il collo, mosse le dita lungo la colonna vertebrale, facendogli il solletico, facendolo quasi soffocare per cercare di tenere la voce bassa. Shin tremò da capo a piede, arcuando la schiena, facendogli scivolare le braccia attorno al collo mentre le loro labbra si mordevano con voracità. Al terzo assalto la parete alle sue spalla parve cedere.
La porta si aprì di scatto e Touma finì lungo disteso per il corridoio coprendo con il suo corpo quello altrettanto nudo di Shin. Si fissarono per un attimo negli occhi e non riuscirono a non ridere. Poi Shin si tese, aggrappandosi al suo collo, alle sue spalle, Touma gli morse l'orecchio facendolo gemere e di nuovo le labbra sulle labbra, le dita affondate in quei capelli blu, gambe che si avvolgevano intorno alla vita e il fiato che non finiva mai per dei baci lunghi com l'eternità e profondi come il mare . . giù, crepacci senza nome di morbida oscurità e di braccia avvolgenti e di sorrisi e piacere.
Shin sollevò appena le anche, sfregandosi contro il suo compagno che lo ricambiò con una lunga carezza sul fianco poi, ansanti, i baci divennero più lievi, più brevi, la lingua spuntava appena, e giusto ogni tanto, da quelle labbra, ad assaggiare brandelli di pelle sempre diversi. Meraviglioso.
Shin mugolò piano qualcosa, Touma sorrise.
"Allora, un posto nella tua doccia me lo sono guadagnato?"
Shin annuì con un sorriso.
"Non mi sembrava dovessi conquistarti qualcosa . . "
Risero sottovoce, persi uno negli occhi dell'altro. Shin gli circondò il capo con forza, rotolando sopra di lui, mettendosi a cavalcioni.
"Ok, mi hai preso. Adesso mi tocca la penitenza?"
Shin si chinò a un centimetro dalle sue labbra.
"Sì, e . . "
Click.
Nessuno di loro si era mai accorto di che terribile rumore facesse una porta che si chiudeva. Ora quel rumore li fece quasi sobbalzare terrorizzati. Shin in un milionesimo di secondo riuscì a domandarsi chi potesse essere, maledicendosi per essere stato così poco discreto e convincendosi che poteva essere solo Natstuti. Con gli altri dividevano un legame, e se si fosse avvicinato uno di loro, l'avrebbe sentito. A meno che qualcuno non andasse in giro di proposito schermato così pesantemente . . riuscì anche a stupirsi.
Seiji aveva accompagnato la chiusura della sua porta con una mano, che era ancora appoggiata sulla maniglia, mentre con l'altra teneva un libro. Aveva sul volto un'espressione così vuota che poteva sembrare che lui, in corridoio, non vedesse assolutamente nessuno.
Touma si mise a sedere di scatto, tirandosi vicino Shin con un atteggiamento protettivo oltre ogni dire, passandogli una mano sulle spalle e abbracciandolo con forza, lasciandogli appoggiare il capo contro il suo petto. Seiji, se notò il movimento, non lo fece vedere, si limitò a passare a un passo da loro per dirigersi verso il piano di sotto.
Shin si scrollò di dosso quell'abbraccio, il cuore che gli faceva male. 
Perché era così schermato? Perché non lo sentiva? Sapeva che, in quella situazione forse non era proprio il caso che si preoccupasse, ma . .
"Seiji! - e quando l'ebbe chiamato, quando lo vide fermarsi senza voltarsi si rese conto di non sapere cosa dire. - Stai . . va tutto bene?"
Che domanda stupida! Se lo disse da solo quando la sentì uscire dalle sue labbra. Seiji riuscì appena ad annuire in silenzio quando Touma li interruppe.
"Non ti preoccupare per lui, Shin. E' abituato a vedermi rotolare con altri uomini. La prima volta è stata con Ryo, adesso con te. - Si mise in piedi tendendogli una mano per fare altrettanto - Dopo tutto se lui non è abbastanza per darmi quel che voglio, è normale che cerchi altrove, no?
Andiamo."
Shin annuì prendendogli la mano anche se Touma non lo stava guardando, aveva gli occhi fissi su quella schiena, dritta e ferma a pochi passi da loro. Non un tremito, non un cedimento. Seiji non si voltò neanche. 
"Già, Shin, non preoccuparti. Sto bene, grazie."
Nient'altro. Si mosse piano, allontanandosi da loro.
Gli occhi di Touma erano pieni di ombre scure e amare. Era furioso . . anzi, più che furioso. Shin sapeva che se avesse seguito l'istinto sarebbe andato da Seiji e l'avrebbe *picchiato*. Sì, era questo che vedeva in lui, questa furia, questa rabbia . . l'avrebbe picchiato e insultato e avrebbe pianto, avrebbe urlato tutto quello che aveva dentro, tutte le cose che non riusciva ad ammettere neppure a se stesso, avrebbe mischiato le proprie lacrime col sangue che avrebbe tirato fuori da Seiji a furia di chiaffi e pugni e poi l'avrebbe leccato via dicendogli che se era ammalato, *voleva* essere ammalato anche lui, non voleva lasciarlo, non *poteva* vivere senza di lui . .
Seiji non diede loro neppure un appiglio, neppure la più remota possibilità di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Scomparve semplicemente alla loro vista, impassibile e impossibile come sempre, la perfezione incarnata che era, non toccato da sentimenti o paure o gelosie che avrebbero potuto rovinare la sua integrità.
"Maledetto bastardo figlio di puttana."
La voce di Touma era a un passo dalle lacrime, Shin gli si appoggiò contro, delicato.
"Vuoi . . andare a parlargli? Basta che ti avvolgi un . . "
"Non ho nulla da dirgli. - chinò il capo verso di lui, si sforzò di sorridere - E poi io ho una cosa da fare con te, se non mi sbaglio!"

^^^^^

Seiji si sedette sulla poltrona in sala, aprì il libro che aveva con sé e non si stupì dal vedere che tutte le lettere sulla pagina stavano correndo in tondo. Aveva creduto che il mondo gli stesse cadendo addosso, invece era già chiaramente diventato polvere. Il fatto che lui non se ne fosse accorto non era una cosa molto strana, in quel periodo pareva non accorgersi di nulla.
Non aveva sospettato di Touma e Shin fino a che non li aveva visti rotolarsi nudi in corridoio. Ovviamente era stato stupido, anzi, avrebbe dovuto essere felice, almeno Touma aveva qualcuno al suo fianco, aveva scelto un compagno presente e gentile che, se gli esiti degli esami fossero stati positivi, non sarebbe scappato ma l'avrebbe aiutato.
Era tutto assolutamente perfetto. E allora perché gli faceva male il cuore?
"Seiji, posso disturbarti?"
Sollevò piano il capo, incrociando lo sguardo di Shuu, appena rientrato dal cortile. Aveva il telecomando in mano e accese la televisione.
"Dimmi pure."
"Hai per caso visto Shin?"
Seiji annuì piano.
"Stava andando a farsi una doccia."
Shuu lo fissò un po' interdetto poi si strinse nelle spalle.
"Ok, grazie e . . scusa se ti ho disturbato . . "

^^^^^

Acqua che scivolava sui loro corpi che si sfioravano e si toccavano, e cercandosi si allontanavano, per poi rituffarsi l'uno contro l'altro affondando in abbracci e baci lunghi come anni.
Touma lo spinse con forza contro il muro della doccia, come se volesse far aderire ogni centimetro della sua pelle con la propria, come se volesse conoscere ogni curva, ogni ansa di quel corpo morbido e meraviglioso. 
Shin rideva . . Shin rideva sempre quando faceva l'amore e Touma se ne ubriacava. Ogni movimento, ogni tocco, ogni bacio aveva in cambio una reazione definita, netta, chiara. Niente corteggiamenti, niente lunghi giochi cerebrali, non le ore passate a parlarsi, a guardarsi, non quei giochi estenuanti che lo facevano affogare, che gli facevano smarrire la cognizione del tempo e rendevano il piacere un qualcosa di . . di diverso, come di non importante.
Per Seiji non era *mai* importante, era come se lui si nutrisse di altre cose, come se per lui l'importante stesse ad un altro livello. Il suo corpo era meraviglioso ma lui non . . non ci prestava molta attenzione, non s'interessava a cosa gli veniva dato. Gli diceva di essere felice ma raramente gliel'aveva dimostrato. Quando mai s'era messo a ridere così?
Quando mai gli scivolava fra le braccia in quel modo gemendo piano e soffocando il piacere in sospiri e carezze? Quando mai i suoi occhi avevano brillato in quel modo? Quando mai l'aveva sentito così dolce ed abbandonato fra le sue braccia? Sotto le sue carezze?
Mai. Seiji non si abbandonava mai . . per lo meno non tanto spesso da fargli pensare a 'sempre'.
Shin si tese quando lo fece voltare, il viso contro il muro, e gli sorrise, gli occhi socchiusi a sentire la sua mano scivolargli sulla schiena, sulle gambe, cercò di sistemarsi meglio per accoglierlo e quando sentì che Touma si stava inginocchiando sussultò dallo stupore.
"Cosa?"
Un morso. Un morso secco e deciso sul sedere, seguito da tanti più piccoli, più leggeri. Shin gorgoglò il suo stupore poi rise e poi iniziò a tremare.
"Ti piace, eh . . ?"
Shin strinse i pugni affondando le unghie nella carne.
"Touma . . "
Touma si mise in piedi lentamente, nuove carezze, nuovi baci, un sorriso e poi lo penetrò. Boccheggiò senza fiato per un attimo mordendogli la spalla mentre Shin tremava e si muoveva piano contro di lui.. Gli baciò quei meravigliosi capelli castani bagnati e appiccicati al collo, poi prese a muoversi seguendo il proprio piacere pulsare e la cadenza dei gemiti del. . pesciolino che aveva fra le braccia.
E pensare che qualcuno diceva che preferiva rimanere in astinenza piuttosto che fare sesso con su un preservativo. Che cazzata! A parte il fatto che era *l'unico* modo in cui potesse scopare qualcuno in quel momento, ma poi . . bhè, non era tanto male, bastava farci l'abitudine. Che fosse anche merito di Shin non lo metteva in dubbio. Anche se lui aveva un bisogno folle e disperato di . . di scopare. Strinse i denti cercando di cancellare tutto quello che aveva nella testa, ma non riuscì a non pensare a quello sguardo che non era arrivato, Seiji *non* si era voltato, non aveva posato gli occhi su di lui e lui non aveva potuto insultarlo, non aveva avuto la scusa per guardarlo in viso, per . .
Inghiottì il ringhio che stava per squassargli al gola. Avrebbe dovuto mettersi a urlare, scopare Shin urlando come un pazzo, voleva che venisse lì, Seiji, e lo vedesse, voleva potergli sputare in faccia che finalmente si rendeva conto di cosa fosse scopare una persona che gli diceva di trovarlo attraente, che non passava le ore a fare il prezioso, che non andasse conquistato a ogni respiro, a ogni carezza. Una persona *normale*, come lui non era mai stato. Perché Shin non era uno stronzo, bastardo, frigido cuore di ghiaccio come Seiji! E lui aveva bisogno di affogare, aveva bisogno di dimenticare tutto, ogni cosa, anche la rabbia, anche il rancore, si sentiva un drogato a caccia di una dose, per scordare, per annebbiarsi i sensi in una overdose di endorfine . .
Gli circondò la vita con un braccio avvolgendo le dita intorno al sesso di Shin e iniziando ad accarezzarlo a ritmo con i suoi movimenti. Lo vide . . e lo sentì gemere e contorcersi cercando di tenere la voce bassa, cercando di non agitarsi troppo, ma resistette poco. Gli venne tra le dita con un grido che fu incapace di trattenere e Touma lo seguì ben felice.
Quando uscì da quel corpo caldo e delizioso, gli si appoggiò contro e si lasciò abbracciare. Sentì le labbra di Shin posarsi come farfalle sulle palpebre, sulle guance, le sue dita fra i capelli, altre carezze leggere, dolci. Touma sorrise.
"Shin, sei al cosa migliore che mi sia mai capitata in questo ultimo periodo . . "
Lo sentì sorridere.
"E pensa che qualcuno è convinto che la vendetta non sia piacevole . . " 
Touma sorrise chiudendo gli occhi. La vendetta era estremamente piacevole, era tutto ciò che la circondava che faceva male. Un male terribile. 

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