Ciao a tutti questa è la prima su Slum Dunk che pubblico, perciò siate buoni.
Serie: Slum Dunk
Paring: RuHana
Note 1: la storia è un AU e i personaggi sono OOC.
Note 2: in questa ff le relazioni e i matrimoni omosessuali sono accettati.
Nota 3: alcuni personaggi, però, sono di mia invenzione.
Note 4: per il momento è PG, ma più avanti diventerà NC-17.
Nota 5: perdonatemi per gli eventuali errori grammaticali, di ortografia e di battitura che sicuramente ci saranno.
DISCLAMER: i personaggi non sono miei ma di T. Inoue. Per la storia e il titolo invece ho preso spunto da un romanzo di Christine Dodd, autrice di romanzi rosa. Io non ci guadagno niente.

 


 


 

 

Fuoco di passione

 

parte VIII

 

di Andromeda87

 



A letto Rukawa sistemò il cuscino dietro di sé, si appoggiò alla testiera e passò mentalmente in rassegna il registro della banca. Si, riusciva a vedere dove la falsificazione aveva causato una lenta, ma inesorabile fuoriuscita. Avrebbe voluto picchiare Akira per questo. Ma non poteva. Non poteva, perché Mr Kogure diceva che non poteva. Chiudendo gli occhi, Rukawa pensò agli uomini dalle facce truci nel piccolo ufficio della Banca d’Inghilterra. Rukawa c’era andato per chiedere che si trovassero e si arrestassero le canaglie che falsificavano e distribuivano le sue banconote, e invece quei signori, che erano stati chiamati dal governo, avevano minacciato Rukawa di arrestarlo per aver permesso di falsificare il denaro della Banca di Inghilterra sulla sua proprietà. A quei signori non era importato che Kaede avesse dichiarato la sua innocenza; si erano limitati a fissarlo con sguardo duro e gli avevano detto che avrebbe dovuto essere più attento a quel che avveniva sulle sue terre. L’avevano informato che Akira faceva parte del gruppo di falsari, e quando non ci aveva creduto, avevano esibito la prova: firme apposte da Sendoh sugli acquisti di inchiostro e carta.
Rukawa ancora non riusciva a capire; non capiva ancora che cosa avesse indotto suo cugino a darsi al crimine? Ma che importava adesso? Quelli del governo avevano messo in chiaro che per il reato di falsificazione la pena era l’impiccagione, e se Rukawa non avesse scoperto il giro di falsari, sarebbe stato impiccato, anche, lui. Così, su istruzione di quei signori, Rukawa aveva assunto Akira, gli aveva fornito informazioni, dato accesso a un falso libro contabile della banca, chiesto consigli e, soprattutto, lo teneva d’occhio. Il governo aveva piazzato uomini in casa di Rukawa e Mito era il loro capo. Lui non lavorava direttamente per lo stato, aveva una sua agenzia investigativa. E mentre lui controllava la situazione dall’interno, spacciandosi per maggiordomo, gli altri uomini avevano seguito Akira dappertutto. Ma era stato tutto inutile. Akira li aveva sempre seminati. Rukawa scivolò più in basso nel letto. La sua stanza brillava di colore, il ricco blu - viola dell’iris, con sfumature scarlatte e bagliori d’oro. Il fuoco scoppiettava allegramente nel camino, sebbene fosse una notte calda.
“ Mi sono addormentato. Sto sognando! Realizzò, compiaciuto dall’acutezza della sua decisione.
Un bel sogno, ammise un momento dopo. Un bellissimo sogno.
Un uomo stava davanti al camino, la schiena girata verso di lui, la mano posata su una sedia. Era stagliato contro le fiamme ed era completamente nudo, il che rendeva il sogno più bello.
Ma ultimamente a tutti gli uomini nudi che avevano invaso ultimamente la sua camera da letto, questo era la perfezione. Questo era giovane, e incarnava bellezza e innocenza. I suoi capelli rossi, gli toccavano le spalle, e risplendevano. La spalle erano larghe, i muscoli scolpiti e uno splendido fondoschiena. Come nella vita reale, fissò il suo corpo finché gli occhi non gli fecero male e pensò che probabilmente non si sarebbe avvicinato, né avrebbe baciato le sue labbra o gli sarebbe andato incontro nudo per abbracciarlo finché non l’avesse guardato in faccia. Così , con penoso sforzo, alzò lo sguardo dai lisci, rosei e tanto invitanti capezzoli sul suo viso. E gridò.
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Quel uomo fissava Mr Sakuragi in un modo strano. Non lo guardava così ieri, e Cat non capiva perché avesse gli occhi così sgranati e fosse tanto sospettoso. Mr Sakuragi non aveva cambiato aspetto o altro. Quando lord Rukawa entrò in classe lui disse:- milord. Non vi aspettavamo così presto. Non sono ancora le undici.-
- Non riuscivo a dormire- rispose lord Rukawa stizzito.
Cat si era alzata appena entrato nella stanza e fece un inchino.
Lui le lanciò un occhiata e disse:- sei pulita. Rimani tale.-
- Si, milord. Se rimango pulita non dovrò fare altri bagni, vero?-
- Oh, No. Non mi coinvolgerai in questa battaglia. Mr Sakuragi, le impartisca la lezione. Ho delle cose a cui pensare.- Dirigendosi in fondo alla classe, incominciò a camminare su e giù, e ogni volta che Cat guardava dalla sua parte, lui stava fissando Mr Sakuragi.
All’improvviso, mentre la lezione continuava, lord Rukawa disse:- dunque, non ti piace fare il bagno.-
Cat alzando lo sguardo rispose:- mia mamma soleva farmi fare il bagno. Mi strofinava forte la pelle, e l’ha fatto anche Sisi, la cameriera che mi ha lavato ieri. Perché alle donne piace tanto l’acqua?-
- Le signore, vogliono vedere bambini puliti.-
- La vista dev’essere migliore della sensazione.- ribattè Cat.
- Non essere impertinente.-
- No, signore.-
Ma lord Rukawa la guardò, poi guardò Mr Sakuragi, poi di nuovo Cat. In tono da cospiratore disse:- le signore fanno un gran chiasso per un po’ di sporco, non è vero?-
Po afferrando un sedia, Rukawa la girò e vi si mise a cavalcioni. Appoggiando il mento sullo schienale, chiese:- cos’altro ti fa venire voglia di gridare?-
Cat ci pensò un momento, poi rispose:- quando Mrs Fallow mi chiudeva nell’armadio, gridavo e prendevo a calci la porta.-
- Chi è Mrs Fallow?- Chiese Rukawa.
- La vecchia megera che dirige l’orfanotrofio.-
- Cat, una signora non deve ami usare parole simili.-
- Avete ragione Mr Sakuragi. Mrs Fallow è la direttrice dell’orfanotrofio.-
- Brava, Cat.- Disse poi Sakuragi.
- Ha tutta l’aria di essere un’orribile vecchia…strega- osservò Rukawa.- Perché ti chiudeva nell’armadio?-
- Perché di notte piangevo e svegliavo gli altri.- disse Cat.- Poi urlavo anche alle corse di cavalli. Quando papà mi portava.-
Rukawa guardò Cat stupito.- Tuo padre ti portava alle corse di cavalli?-
- Si, signore.-
- Ti piacevano le corse di cavalli?-
- Le adoravo. Mi piaceva l’odore di polvere e di paglia e il modo in cui la gente saltava su e giù e tutte quelle grida. A volte, se lo chiedevo bene, il proprietario mi lasciava accarezzare il cavallo…-
- Non potete condurre una bambina alle corse dei cavalli.- Disse Sakuragi.
- No, suppongo di No.-
- Ti piacciono i cavalli?- Disse allora Rukawa a Cat.
- - Si. Moltissimo. A mio padre piacevano i pomellati, mentre io adoro i bai.-
- Io ho un baio e anche un pomellato. Possiedo infatti una coppia di entrambi. Allora che ne dici di venire a fare una passeggiata con me?-
- Sarebbe fantastico.-
- Bene. Mr Sakuragi venite con noi?-
- Non ho altra scelta, milord.-
 
Continua
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Ringrazio tutte per i vostri commenti e per l
apprezzamento nei confronti della mia fic. Spero di non deludervi con il seguito.