Note 1: la storia è un AU e i personaggi sono OOC.
Note 2: in questa ff le relazioni e i matrimoni omosessuali sono accettati.
Nota 3: alcuni personaggi, però, sono di mia invenzione.
Note 4: per il momento è PG, ma più avanti diventerà NC-17.
Nota 5: perdonatemi per gli eventuali errori grammaticali, di ortografia e di battitura che sicuramente ci saranno.
DISCLAMER: i personaggi non sono miei ma di T. Inoue. Per la storia e il titolo invece ho preso spunto da un romanzo di Christine Dodd, autrice di romanzi rosa. Io non ci guadagno niente.


 


 

 

Fuoco di passione

 

parte V

 

di Andromeda87

 


 

Mio Dio, che cosa ho fatto?”
Questo pensava Hanamichi mentre stava viaggia insieme a Cat nella carrozza di Lord Rukawa. Si era lasciato trasportare dalla sua impulsività un’altra volta, ma nonostante rischiasse il licenziamento non poteva permettere che Cat rimanesse ancora in quel inferno. In silenzio, fissò la bimba sporca, goffa e malvestita davanti a sé. Anche se era un uomo, si era già occupato in passato di bambine ed era in grado di farlo anche con Cat.
Ma il silenzio durò poco, perché Cat si inginocchiò davanti a lui in quello spazio ristretto. Afferrando la mano di Hanamichi, gliela baciò e con voce timida e grave disse:- Grazie, signore. Grazie per avermi portata via da quel posto. Non pensavo di poter più sperare, e adesso giuro, signore, giuro sulla tomba di mio padre e mia madre che farò tutto quel che vorrete. Sarò brava. Non vi creerò nessun problema. Non saprete neanche che ci sono. Sarò bravissima.-
- Oh, ti prego alzati!- Sgomento da tanta gratitudine, Hanamichi tirò indietro le dita. Cat gli aveva ricordato tanto se stesso, quando si sforzava di fare tutto ciò che voleva suo padre.. Per il bene di sua madre, cercava disperatamente di accontentarlo, e anche per il suo bene. Aveva vissuto sperando di udire una parola di lode e desiderando un suo sorriso.
Non avrebbe assoggettato questa bambina a quel genere di tormento.
- Se sapessi in cosa ti ho cacciata, potresti non essere tanto grata.-
Goffamente, Cat scivolò sul sedile opposto. I suoi occhi nocciola erano grandi e timorosi.- So. Il padrone voleva un maschio.-
- Anche questo.- Ma come faceva a dirle che il padrone non l’avrebbe adottata veramente. Hanamichi era sempre stato una persona sincera, ma dire a Cat la verità, voleva dire farla soffrire ancora, e non potava permetterlo. Perciò per il momento non avrebbe detto niente alla piccola.
- In realtà- asserì coraggiosamente Hanamichi- non a me non ha mai detto che voleva un maschio. Inoltre le tue qualifiche ti rendono un candidato migliore di qualsiasi altro bambino per gli scopi del padrone.-
- Qualifiche, Mr Sakuragi?-
Hanamichi sorrise dolcemente.- Si, certo. Sei educata e parli bene. Lord Rukawa potrà mostrarti ai suoi amici senza temere che tu lo metti in imbarazzo.-
Le dita sporche di Cat si agitarono sul suo grembo.
- Ha intenzione di mostrarmi ai suoi amici?-
- Lord Rukawa sarà orgoglioso di te- spiegò Hanamichi.- Vorrà presentarti.-
- Oh.- Cat si morse il labbro, poi confesso:- sono piuttosto timida. Gli altri bambini si prendono gioco di me per questo.-
Allora Hanamichi disse:- Sciocchezze. Non sei timida. Guarda con quanta calma ti sei presentata a me dopo che ti avevo erroneamente scambiata per un bambino. E guarda con il tuo coraggio nel recuperare il mio orologio! No signorina, non sei affatto timida. Sei una leonessa di fronte alle avversità.-
- Sul serio?-
- Ma certo.- mentre Hanamichi rispondeva la carrozza si fermò dinanzi al palazzo di Rukawa.
- Forse sono audace solo quando le cose vanno male- ribattè cauta Cat.- Una chiara indicazione di coraggio- assentì Hanamichi. Il giovane Tim, il valletto, aprì lo sportello. Teneva l’ombrello in una mano e offrì l’altra alla piccola, ma Cat scese da solo. Allora Hanamichi dopo essere sceso, senza aiuto naturalmente, disse:- Ah. Un’occasione per la nostra prima lezione. Una signora deve sempre permettere al valletto di porgere la mano quando si scende da una carrozza.-
Cat alzò lo sguardo sull’impassibile servitore in livrea.- Posso scendere senza il suo aiuto.- Poi, pensando di aver magari offeso i suoi sentimenti, aggiunse:- ma grazie lo stesso, signore.-
La bocca del valletto si contrasse per il riso represso. Ma gli piaceva la cortesia della bambina. Hanamichi lo capì dal rigido inchino che fece.
Rukawa doveva tenerla.- Bene- aggiunse.- Si dovrebbe sempre ringraziare i domestici, chiamandoli per nome se è possibile. Lui è Tim.-
- Tim- ripetè Cat.
- Adesso sta dritta, spalle indietro.
Cat si raddrizzò.
- Vieni con me e ricorda, sei una leonessa.-
- Si, Mr Sakuragi.- rispose abbastanza coraggiosamente Cat.
Ma la sua manina si insinuo in quella di Hanamichi, e Hanamichi abbassò lo sguardo su di lei, sorridendo incoraggiante:- E’ così che si fa!- disse mentre salivano le scale che portavano alla massiccia doppia porta che costituiva l’ingresso della residenza di Rukawa.
- Lord Rukawa è gentile?- chiese Cat all’improvviso.
- Molto gentile, naturalmente, quando decide di esserlo.- Rispose Hanamichi, poi bussò alla porta, e accennò un saluto col capo a Mito quando aprì.
- E’ questo il bambino?- chiese Mito mentre Hanamichi faceva entrare Cat nell’atrio.
-E’ questo il padrone?- Chiese Cat.
Mito rispose:- No, signorina. Io sono il nuovo maggiordomo.- Poi rivolgendosi ad Hanamichi disse:- Lord Rukawa è nello studio. Mr Sakuragi, vi consiglierei vivamente di far fare un bagno alla bambina prima di presentarla a milord.-
- Si, ha bisogno di un bagno.-
- Neanche per sogno- borbottò Cat.
Poi mentre Hanamichi la trascinava di sopra. Cat sciolse la presa e incomincio a guardare la casa. Prima si soffermò sull’imponente ingresso. Poi sulla serie di stanze che si affacciavano sull’ingresso. Cat si affacciò nel soggiorno e le sue esclamazioni risuonavano nel silenzio. Hanamichi la seguiva, osservando affascinato l’espressione stupita della mattina di Natale, e tutto questo rafforzò la sua determinazione a tenere l’orfanella. Poi Cat sbirciò attraverso la porta aperta della biblioteca di Rukawa e si nascose frettolosamente dietro a Hanamichi.
Hanamichi guardò con aria di sfida l’uomo che venne verso di loro.
- Mr Sakuragi, è questo il bambino?-
- Milord, questo è effettivamente il vostro bambino.- Affermò con sicurezza Hanamichi.
- Fatelo entrare.- Disse Rukawa, con la sicurezza di un uomo che non veniva mai contrastato, Rukawa le girò la schiena e ritornò nel suo rifugio.
Hanamichi avanzò, tirandosi dietro Cat. Sulla soglia, disse:- Sarebbe meglio che il bambino si lavasse e si cambiasse prima di incontrarvi.-
- No.-
- Molto bene.- Disse Hanamichi, con stizza prendendo per mano Cat, la trascinò dolcemente nello studio, poi la spinse avanti con una mano sulla sua schiena.
Kaede si era seduto sulla scrivani e osservava la scena. Poi il suo sguardo si posò su Cat. Sgranò gli occhi, e si raddrizzò. In tono irato, disse:- Mr Sakuragi, questa è una bambina.-
- Molto astuto da parte vostra, milord- ammise Hanamichi.
- Perché non avete scelto un bambino?-
- Non ce n’erano di adatti.-
- Che cosa significa, non ce n’erano di adatti?-
- Cat era l’unica bambina dell’orfanotrofio con le qualifiche necessarie.-
- Le qualifiche necessarie?- Esclamò.- Di che cosa diavolo state parlando?-
- Milord, moderate il tono. Siete in presenza di una bambina.-
Si udì bussare alla porta d’ingresso.
Rukawa esaminò di nuovo Cat.- Ci sarà pur stato un maschio…-
- No.- Lo sguardo di Hanamichi cozzò con il suo.- Inoltre, le maniere di Cat sono impeccabili. Ed è onesta. Non farò commenti sulla vostra onestà.-
Mito bussò alla porta aperta interrompendo i due contendenti.- Milord?-
Rukawa non prestò attenzione al maggiordomo, ma notò che la bambina era a disagio, per cui moderò il tono.
- Io non sopporto le donne, e poi che me ne faccio di lei?-
- Esattamente quello che fareste con un maschio- ribatte scocciato Hanamichi.
- Questo è stupido.-
- L’ho sempre pensato- rispose Hanamichi.
- Mr Sakuragi, avete superato ogni limite!-
- Perdonatemi, milord. Pensavo che un uomo come voi approvasse le loro dichiarazioni.-
Cat gli tirò una manica, e Hanamichi si chinò perché potesse sussurrarle:- Vi prego, signore. Drovemmo convincerlo che dono la bambina che fa per lui.-
Hanamichi gli rivolse un’occhiata. Aveva sentito, naturalmente, e naturalmente non esitò a sorridere della sua sconfitta.- Un maschio- annunciò Rukawa- verrebbe con me alle corse dei cavalle, agli incontri di pugilato, e la club. Dove la porto una bambina?-
- Avete fama di libertino- annunciò Hanamichi- portatela con voi lo stesso. Oppure conducete Cat al parco. A una rappresentazione teatrale. A vedere i fuochi d’artificio. Insomma dove portereste vostra figlia.-
Mito mosse un passo esitante nella stanza.- Milord?-
- Fra un minuto, Mito!- rispose irascibile Rukawa.- Mr Sakuragi, un simile itinerario mi annoierebbe a morte!-
La pazienza di Hanamichi sempre esigua, soprattutto con gli uomini sciocchi, saltò di nuovo.- Riflettete, Milord! La regina non assiste alle corse dei cavalli o agli incontri di pugilato.-
- Che ne sapete voi delle abitudini di Sua Maestà?-
- Ne so quanto ne sapete voi, se solo voleste…- Hanamichi riuscì a fermarsi prima di farsi scoprire.- So che si è sposata da poco, e so che il suo consorte è molto serio. E non ci vuole un’aquila per capire che la Regina non resterebbe colpita dalla vostra filantropia se essa implicasse insegnare ai giovani a scommettere!-
Nonostante la palese sconfitta Rukawa mise il broncio.- Questa bambina non mi è di nessuna utilità-
Evidentemente Cat aveva deciso che doveva dare una mano al suo destino, perché si rivolse direttamente a lui.- Scusatemi, signore. Non sono inutile. So fare molte cose, e se mi permetterete di restare, imparerò a essere la ragazzina che state cercando.- Le tremava la voce, ma fissò Rukawa direttamente negli occhi.- Tuttavia prima dovete lasciarmi restare. Prometto di fare tutto quel che volete che faccia, se me ne darete la possibilità-
- Mr Sakuragi, dovete considerarmi un imbecille per aver cercato di farmi un tiro come questo. E’ per caso vostra sorella, o una cugina che avete insudiciato di proposito nella speranza di impietosirmi? Non sono un credulone!-
Cat piegò le mani sui fianchi e disse.- Gli state dando del bugiardo? E’ un bravo signore e mi ha salvato!-
Per un momento Hanamichi pensò che Cat volesse prenderlo a schiaffi. Afferrandola per le spalle, la tenne stretta e disse:- Ho incontrato Cat oggi per la prima volta. Non sto cercando di ingannarvi.- Ma le tremò la voce dato che il suo stesso aspetto era un inganno. Rukawa lo notò, naturalmente, e si alzò in piedi come se volesse sbatterle fuori personalmente.
Ma dalla soglia dello studio giunse la voce cordiale di un uomo anziano.- Ehi, ragazzo, non vieni ad abbracciare il tuo vecchio nonno?-
 
 
Continua….
 
Ringrazio di cuore per chi ha commentato.