Ciao a tutti questa è la prima su Slum Dunk che pubblico, perciò siate buoni.
Serie: Slam Dunk
Paring: RuHana
Note 1: la storia è un AU e i personaggi sono OOC.
Note 2: in questa ff le relazioni e i matrimoni omosessuali sono accettati.
Nota 3: alcuni personaggi, però, sono di mia invenzione.
Note 4: per il momento è PG, ma più avanti diventerà NC-17.
Nota 5: perdonatemi per gli eventuali errori grammaticali, di ortografia e di battitura che sicuramente ci saranno.
DISCLAMER: i personaggi non sono miei ma di T. Inoue. Per la storia e il titolo invece ho preso spunto da un romanzo di Christine Dodd, autrice di romanzi rosa. Io non ci guadagno niente.

   




 


 

 

Fuoco di passione

 

parte II

 

di Andromeda87

 



 

Davanti alla perplessità di Ayako, lord Rukawa si passò le dita tra i capelli, scompigliandoli completamente e rendendosi, per qualche oscura ragione, ancor più attraente.- Un bambino. Ho bisogno di un bambino, E’ mio immenso desiderio apparire ri-spe-ta-bi-le.-
Se la sua spiegazione doveva servire a illuminare Ayako, non fu così; ma Ayako era convinta che non gli importava che capisse il suo problema, ma solo quello che desiderava. Cosa che, invece, non aveva ancora compreso.
- Che ne direste di spiegarvi meglio, milord? - lo incalzò.
I suoi denti si strinsero - denti bianchi e regolari, notò Ayako - e lo guardò furioso quasi che potesse in qualche modo biasimarla per la sua difficile situazione. La sua voce aveva un tono derisorio quando spiegò: - ci sono persone nel nostro paese che mi considerano…un tipo disdicevole. Un libertino. Un donnaiolo. In altre parole, inadatto a frequentare…gente perbene.
Attraverso la porta, Ayako scorse la sagoma di un uomo. Hanamichi era ritornato e si aggirava senza farsi vedere.
-Essere considerato rispettabile ha molta importanza per voi? - Ayako stentava a crederlo. Non sembrava il tipo d’uomo a cui importava l’opinione altrui.
- Un uomo che si lascia che si lascia influenzare dalle convinzioni degli altri non è un vero uomo. Lo si potrebbe anzi definire una donna. - Ridacchiò come se la battuta l’avesse divertito.
Ayako non rise.
- Ma io sono un banchiere. Mio nonno ha fondato la Rukawa Bank. Resterebbe molto deluso se la mia reputazione si rivelasse dannosa per l’istituzione cui ha dedicato tanto tempo e fatica. Non permetterò a nessuno di offuscare il nome dei Rukawa.-
I suoi sentimenti sembravano quasi ammirevoli, anche se Ayako si chiedeva se l’uomo si preoccupasse veramente per la banca, suo nonno e il nome della famiglia, o se, invece, il suo interesse primario fosse invece la sua rendita personale.
- E’ un triste giorno per l’Inghilterra quello in cui un uomo che ha un’a,mante è considerato più rispettabile di un uomo che abbraccia una gamma più ampia di uomini. - Si morse il bel labbro.
- Una vera ingiustizia.-
Il conte non fece caso al suo sarcasmo. - Naturalmente. Così voglio un orfano. Lo porterò a casa mia, sarò gentile con lui e lo terrò con me a sufficienza per assicurarmi di nuovo i favori di sua Maestà. Ma nel frattempo non potete aspettarvi che me ne occupi personalmente!
Ayako ora capiva il suo piano, e rimase senza fiato davanti alla crudeltà del suo intento. - Volete assumere un istitutore perché vada in un orfanotrofio a cercarvi un bambino con cui ingannare temporaneamente società e regina? Milord, non sarei capace di chiudere occhio se io… -
Hanamichi apparve sulla soglia, in luce. Era bagnato fradicio, con i capelli rossi, tagliati all’altezza del colletto, che gli ricadevano scarmigliati sul volto e gli occhi nocciola che brillavano come quelli di un demone, mentre fissava Ayako. Annuendo vigorosamente, l’uomo indicò lord a Rukawa, poi se stesso.
Ayako scosse la testa.
Lord Rukawa pensò che stesse scuotendo la testa a lui, e si appoggiò all’indietro, sorridendo. - Via, Miss Ayako. Scrupoli? Non potete permetterveli. Avete fondato questa scuola solo due mesi fa, e da quel che mi risulta, avete sistemato un’unica istitutrice a tempo pieno. Sposerà il visconte Ruben questo mercoledì, se ho letto correttamente l’invito, e come suo marito è improbabile che vi procuri altre entrate. Voi, i vostri altri educatori e le vostre altre educatrici lavorate saltuariamente come insegnanti di danza o qualcosa di simile.-
Sapeva troppo e Ayako era dibattuta tra il fissare lui o osservare Hanamichi mentre continuava la sua pantomima.
- Ascolto le chiacchiere, Miss Ayako. E se ne fanno parecchie sulla vostra scuola, poche sono gentili. Avete bisogno di me. Avete bisogno del mio denaro.-
Tirò fuori il portafogli dalla tasca e posò un assegno sulla scrivania.
Ayako non voleva guardarlo, ma non potè farne a meno. Cento sterline.

Fu contenta di essere seduta.
Lei e Hanamichi non avevano bisogno di denaro. Con quello che Hanamichi aveva riscosso oggi, avrebbero potuto sopravvivere un altro mese. Ma…aveva sei giovani bocche da sfamare, sei giovani menti da formare. Solo allora Ayako e Hanamichi avrebbero potuto trovare loro un posto in case rispettabili e incassare la percentuale. Myaghi, la cuoca e Mrs Akubul dipendevano anch’essi da Ayako e Hanamichi. Ammesso che nel mese successivo non accadesse nulla di spiacevole, avrebbero potuto sistemare le nuove ragazze, e il futuro dell’Esclusiva scuola per istitutori e istitutrici sarebbe stato assicurato. Ammesso non accadesse nulla di spiacevole…
- E’ così che lavorato non è vero? Incassate una percentuale e garantite di persona per l’istitutrice o l’istitutore che viene assunto? Ebbene, io vi darò subito cinquanta in più per un istitutore qualificato, e cinquanta sterline per il disturbo di procurare un orfano adatto. Inoltre, pagherò tutte le spese in cui incorrerà l’istitutore per procurare il bambino. Non conosco il prezzo attuale di un orfano, ma posso permettermelo. Venticinque sterline al mese per l’istitutore mentre lavora per me, e alla fine, quando sarò riuscito a convincere la regina Vittoria e il suo formale consorte che sono l’uomo a…- si trattenne in tempo dall’aggiungere un’indiscrezione - bi, quando sarò di nuovo nelle grazie di Sua Maestà, offrirò un ulteriore compenso di duecento sterline.-
Ayako trattenne a stento un’esclamazione di sorpresa. Mentre Hanamichi si muoveva con impazienza, implorando silenziosamente Ayako di accettare. Ma Ayako obiettò:- milord, avete nominato la regina. Non posso in coscienza partecipare ad un’azione che mira ad ingannare la nostra sovrana!-
Lui la guardò furioso.- Non le arrecherò alcun danno, aiuterò la nostra sovrana, come ho fatto in tutti questi anni. E’ per il suo bene.-
In un certo senso, Ayako gli credeva. Quest’uomo con gli occhi freddi e la faccia orgogliosa, aveva un suo onore. A voce bassa, disse;_ ma il vosrto piano è crudele.-
S’impennò all’indietro nella poltrona, le scure, perfette sopracciglia aggrottate per lo sbalordimento.- crudele? Perché crudele?-
- A meno che non abbiate intenzione di adottare il bambino.-
- Questo va un po’ oltre.-
- Allora intendete mentire e digli che verrà adottato, per poi sottrarvi all’impegno?-
- Non ho altra scelta. Non posso confidare a un bambino dettagli del mio piano. Miss Ayako, godrà di ogni vantaggio mentre vivrà con me, e almeno resterà per un po’ lontano dall’orfanotrofio. Non potete dire che è una brutta cosa.-
Ayako ne convenne. Sapeva che gli orfanotrofi erano posti orribili.
- Ma poi, essere costretto a ritornarci….-
- Un punto a vostro favore, e avete ragione. Aiuterò il ragazzo a imparare un mestiere, e gli troverò un posto in casa mia. Sarà il minimo che potrò fare.- Alzò uno sguardo severo su Ayako.- Ma prima dovrà aiutarmi a riconquistare i favori della regina. Adesso veniamo alle mie esigenze.-
- Per l’orfano?-
- No. Un orfano vale l’latro, perché sia un maschio. Le mie esigenze per l’istitutore.-
Forse era l’uomo più bello che Ayako avesse mai visto, ma le faceva girare più la testa con le sue supposizioni, le sue necessità e la sua deplorevole crudeltà. Trattare con lui era come trattare con il diavolo, ma aveva un’aria così implacabile che una sfida aperta avrebbe potuto avere spiacevoli ripercussioni.
- Volete intervistare i nostri istitutori?- Chiese.
- Dirò a voi ciò di cui ho bisogno e provvederete per me.-
Si sentì sollevata, perché la loro attuale selezione di istitutori includeva soltanto Hanamichi, gli altri non erano ancora pronti per affrontare un compito simile.- Di che cosa avete bisogno?-
- Un uomo brutto, che non sia portato a fantasticare, che abbia i piedi ben piantati per terra. Un uomo anziano.- la sua bocca piena formò una linea sottile.- Un uomo anziano che abbia abbandonato ogni speranza di sposarsi, o anche solo di avere una storia d’amore.- Quando Ayako esitò, i suoi denti si serrarono.- Via Miss Ayako, conoscete la ragione. Sono stanco di essere l’oggetto di struggenti sospiri. E’ anche per questo voglio un uomo e non una donna. E inoltre voglio essere sicuro che non mi faccia gli occhi dolci o, Dio me ne scampi e liberi, s’introduca in camera mia e si denudi, com’è avvenuto con la cameriera del piano superiore che avrebbe dovuto essere un po’ assennata.-
- Avrebbe dovuto.- Ayako era tentata di scoppiare a ridere, ma lui era così sincero, e così presuntuoso. In realtà, se non fosse stato per la sua richiesta di un istitutore brutto, Hanamichi avrebbe potuto essere il candidato perfetto. Nutriva poca simpatia per gli uomini in generale, ma soprattutto per le persone come lord Rukawa. Avrebbe infatti potuto sposarsi molte volte, ma aveva sempre rifiutato. E’ altezzosamente, per di più.
Ma gli piacevano i bambini, e lui piaceva a loro. Perché volesse partecipare a un piano che si sarebbe concluso in maniera sgradevole, Ayako non lo capiva. Alzandosi pose fine al colloquio.- Farò del mio meglio per trovarvi un istitutore che risponda alle vostre necessità, milord, ma non faccio promesse.-
Si alzò anche lui.- Provateci- suggerì lui.- Non sono nella posizione di aiutarvi a conquistare rispettabilità, semmai il contrario, temo. Ma il denaro vi permetterà di muovervi con più calma finche non avrete consolidato la vostra credibilità. Cosa che farete. Avete l’aria di chi riesce sempre in ciò che fa.-
- Grazie, milord. Vi informerò presto sui miei progressi.-
- Martedì prossimo- disse lui. Le concedeva una settimana.- Mi aspetto che un istitutore si presenti alla mia porta per allora.-
Annuì. Lui varcò la sogli. Hanamichi si era sparito tra le ombre dell’ingresso per evitare di incontrarlo e, andandosene, lui non guardò né a sinistra, né a destra.
Ayako rimase dietro la scrivania e Hanamichi dietro le scale finche Miyagi non ebbe chiuso la porta d’ingresso alle spalle di lord Rukawa. Allora avanzarono e si incontrarono nell’atrio come avversari armati.
- che cosa intendevi, dicendo che non facevi promesse?- chiese Hanamichi.- Ci penserò io!-
- Il tuo amore per il denaro finirà per metterti nei guai, Hana! Impossibile che tu voglia aderire al suo piano. Lord Rukawa propone uno spregevole complotto per convincere sua Maestà della sua rispettabilità, quando evidentemente, non né ha nessuna.-
- In gioventù…ho avuto occasione di conoscere Sua Maestà.-
Ayako rimase a bocca aperta. Sapeva che i genitori di Hanamichi erano stati ricchi e ben introdotti, ma mai, mai Hanamichi aveva rivelato com’era caduta in basso quando si era verificata la tragedia.
Ayako continuò dolcemente:- Sua Maestà era allora e immagino sia adesso una persona che giudica con discernimento se, ovviamente, sta minacciando in qualche modo lord Rukawa. Ed è circondata da ottimi consiglieri. Credo che possiamo sperare che sarà ben protetta dalle sue macchinazioni.
Ayako non riusciva a credere che Hanamichi avesse tenuto così nascosto il suo background.- Conosci lord Rukawa, allora?-
- Ci siamo incontrati brevemente molto tempo fa. Non ricorderà.-
- Ma…-
- E’ troppo importante per riconoscermi e avevo un nome diverso allora.-
Hanamichi aveva scelto di usare il nome della madre, invece di quello del padre. Ayako non lo biasimava.- Ma i capelli, pochi hanno i capelli rossi.-
- Metterò una parrucca. M a accetteremo, perché abbiamo bisogno di soldi.-
- Non siamo in una situazione così disperata-
- Si, lo siamo.-
- Come sarebbe a dire-
- Te lo spiegherò dopo-
- Ma come pupilarti passare per un uomo brutto e attempato?-
- Quando lord Kemp è morto e ti ha lasciato questa casa, ti ha lasciato anche i suoi vestiti, non è vero? Indosserò quelli.-
- Ma lord Kemp non era alto come te ed aveva una gobba pronunciata.-
- Si, perfetto. Userò una tua cipria chiara, per nascondere la mia pelle abbronzata e metterò degli occhiali, come fanno gli uomini anziani. Me la caverò. Dovrò farlo.-
- E’ come farei con le famiglie che ti hanno assunto in precedenza? Che cosa diranno quando ti vedranno camuffato in quel modo?-
- Sono un istitutore, non una persona frivola e mondane. Come sempre, mi terrò sullo sfondo, e in ogni caso, ho sempre lavorato fuori Londra. La possibilità di incontrare qualcuno che mi riconosca è remota. Comunque correrò il rischio per questa scuola, perché questa è la mia unica chance per concludere la mia vita con una certa agiatezza- dichiarò Hanamichi.- Non rinuncerò al mio sogno proprio ora. Al nostro sogno.-
Ayako si rese conto di quale doveva essere il problema.- E’ stato troppo per te, non è vero? Hai lavorato duramente, passando da una casa all’altra per insegnare a quegli orribili bambini ricchi e viziati. Faresti qualunque cosa per evitarlo, ma te l’ho detto, Hanamichi, sarei lieta di…-
- No!- Hanamichi trasse un profondo sospiro, poi afferrò la mano di Ayako e se la posò a sinistra della schiena - Qui.-
Ayako scoprì uno squarcio nella giacca bagnata. Uno squarcio profondo che andava oltre la camicia. - Cosa…?- Staccando la mano, fissò il punto rosso che le macchiava la mano.- Hanamichi?-
- E’ accaduto tornando a casa.-
- Miyagi!- Gridò Ayako, poi afferrò il braccio di Hanamichi.- Devi sederti. Sei ferito.-
- non lo sono. Si tratta soltanto di un graffio.- Ma Hanamichi si lasciò accompagnare su una sedia.- Ho ceduto non appena la punta ha toccato la carne.-
Miyagi arrivò di corsa.- Miss Ayako? Vedendo la faccia pallida di Hanamichi, chiamò la governante.
La governante di precipitò dentro con due delle allieve a seguito.
- Abbiamo bisogno di bende- ordinò Miyagi.- E acqua calda subito.-
- Sono stato derubato. Ho perso tutto il denaro dell’ultimo mese.- Il mento di Hanamichi tremò.- Se non accetto quest’incarico, siamo rovinati.
 
 
 
Continua….