Disclaimers. I personaggi di SD appartengono a Takehiko Inoue ecc. ecc. 


Fuoco

parte IV

di Kinuko


Rukawa, non era più andato a trovare il rossino, nemmeno quando questi era tornato dall’ospedale, non ce la faceva, aveva troppa paura, paura di sapere che per Hanamichi, non contava assolutamente nulla, che lo odiava come sempre…. Era comunque costantemente aggiornato.

In palestra non si faceva altro che parlare del fatto, che presto sarebbe tornato a giocare più in forma che mai.

Gli allenamenti erano stati più duri del solito quel giorno, Akagi aveva torchiato tutti in maniera impressionante, ma finalmente erano finiti e pian piano si erano diretti alle docce.

La volpe fu uno degli ultimi ad uscire, si diresse verso il posteggio delle biciclette, ormai si stava avvicinando l’inverno, si poteva già vedere gli sbuffi di fumo uscire dalla bocca.

Si diresse lentamente verso casa, non aveva voglia di passare un'altra serata da solo, ma cosa poteva fare, non aveva molta scelta.

Suo padre era tornato a casa per un breve periodo, in cui non lo aveva minimamente considerato, troppo impegnato in chissà quali affari.

Era ripartito quasi subito, non lo aveva nemmeno salutato.

Sospirò, credeva di esserci abituato, ma da quando si era innamorato di Sakuragi, non riusciva più ad essere così indifferente a tutto come prima.

I suoi sentimenti si erano come risvegliati dal lungo sonno in cui riposavano beati, e ora facevano di nuovo a pugni tra loro.

Si era allenato per anni all’indifferenza più totale, ed ora….Tutto in fumo…

- Maledizione!-

- Non scaldarti tanto stupida Kitsune, non ci sei abituato, potrebbe farti male…. Se ti si scioglie il ghiaccio poi come facciamo?-

Il timbro caldo di quella voce lo riportò bruscamente alla realtà, e per poco non cadde dalla bicicletta.

- Ha… Hana…. Hanamichi?!-

- Il grande tensai in persona! Come te la passi volpe?!-

- Ma… ma che… che ci fai qui?!-

Rukawa era completamente partito, non riusciva a connettere.

L’unica cosa che riusciva a fare, oltre balbettare, era guardare il rossino con uno sguardo inebetito, era più bello che mai…. i capelli più lunghi, erano raccolti in una coda di cavallo, che andava a sfiorare il collo, il colorito era tornato quello di sempre, e aveva acquistato peso, non eccessivamente, ma così stava veramente bene…. bellissimo…

- Ma che fai? Stupidissima volpe, ora balbetti anche?-

L’espressione accigliata di Rukawa, scatenò la risata fragorosa di Hanamichi

“Non sei cambiato… non sei cambiato… sono felice Hanamichi!”

- Entriamo? Qui fuori fa un freddo cane!-

-…-

Rukawa non si era nemmeno accorto di essere giunto davanti casa, assorto com’era da tutti i suoi pensieri, si chiese da quanto tempo il rossino fosse lì fuori al freddo, ad aspettarlo.

- Certo che, non sei cambiato per niente, eh volpe?! Non parlare troppo o ti si consumerà la lingua.-

Rukawa lo guardò un po’ perplesso, ma non fece commenti, si limitò a far entrare il rossino in casa, lo fece accomodare sul divano, mentre lui si andava a cambiare.

Mille pensieri gli frullavano per il cervello, mille emozioni si susseguivano nel suo cuore. Mentre il suo volto rimase impassibile, era riuscito riacquistare un po’ d’auto controllo dopo la sorpresa iniziale.

Si chiese cosa mai potesse volere il rossino da lui…

Hanamichi intanto si guardò in torno, era veramente una bella casa, molto grande, dalla porta finestra si poteva intravedere un bel giardino, era seduto sul divano in un salotto veramente spazioso.

Solo quello era grande quanto il suo più la cucina.

Già, Rukawa doveva essere ricco sfondato, ma questo già lo sapeva.

Dopo il risveglio all’ospedale, le cose per lui erano andate decisamente meglio.

Sua madre era ritornata quella di sempre, tutto era ritornato come prima o quasi…

Naturalmente suo padre non c’era più, al contrario il senso di colpa restava, specialmente di notte… non riusciva a dormire bene, ma la psicologa da cui era in cura, già da qualche settimana, gli aveva assicurato che a lungo andare, il dolore si sarebbe mitigato e con lui anche l’idea che fosse solo colpa sua.

Lui non ci credeva, se anche il dolore per la morte di suo padre col tempo, si fosse attenuato, sapeva benissimo che con il senso di colpa avrebbe convissuto per tutta la vita.

Lui non voleva andare dalla psicologa, non era matto, ci andava solo per far contenta sua madre, e perché molte volte le sedute erano a tre, lui la psicologa e sua madre appunto.

E queste erano quelle che preferiva, sì perché lì riusciva a percepire tutto l’amore che sua madre provava, faceva tutto questo solo per lui… perché voleva che guarisse.

Guarire….

Anoressia…. Ecco cosa avevano detto i medici.

Stato anemico causato da anoressia, questa la diagnosi di dimissione.

Era anoressico, solo perché aveva saltato qualche pasto? Ridicolo!

Ridicolo….

Già….

Solo che anche ora faticava a mangiare, il cibo gli dava la nausea, era riuscito a mettere su qualche chilo, con molta fatica.

Tutte quelle storie sul fatto di non piacere a se stessi, di non riuscire ad accettarsi per quello che si è, non centravano assolutamente nulla con lui.

La psicologa affermava che lui era come un gatto che si mangia la coda… senso di colpa, uguale a non accettazione di sé, uguale anoressia.

Cazzate…

Semplicemente non aveva fame, tutto il resto erano solo cazzate.

Un rumore improvviso lo riportò alla realtà ed al motivo preciso per cui era andato da Rukawa…

In realtà non sapeva bene nemmeno lui perché era lì, sua madre gli aveva detto che Rukawa era stato all’ospedale, il giorno stesso del suo ricovero, e Yohei gli aveva raccontato la scena successa a scuola, con Haruko.

Ma poi più nulla, non si era più fatto vedere né all’ospedale, né a casa, non gli aveva nemmeno telefonato per sapere come stava….

Ridicolo…. Stava veramente cadendo nel comico.

Perché mai la volpe avrebbe dovuto telefonargli o fargli visita, erano nemici sì odiavano…

Ma si odiavano veramente?…. Lui non n’era più tanto certo, da parte sua la cosa era scemata ormai da un bel po’, da prima che Yohei si mettesse con Haruko, e da parte della volpe?

Se non fosse stato così perché avrebbe fatto tutto quel casino a scuola? Perché andarlo a trovare in ospedale? Ma soprattutto perché non era più andato a trovarlo?

C’era rimasto male, ecco la verità, aveva creduto di contare qualcosa, sperava… si sperava di contare qualcosa.

Anche se non sapeva bene cosa.

Beh! In realtà sapeva benissimo cosa avrebbe voluto da Rukawa, e non era certamente amicizia, al ritorno dall’ospedale aveva avuto tutto il tempo per schiarirsi le idee, capire i suoi sentimenti per quella stupidissima volpe…

E ciò che aveva scoperto non gli era piaciuto per niente, la volpe gli mancava terribilmente, gli mancavano gl’insulti, le scazzottate, ma più di tutto gli mancava lui… 

Rukawa entrò in salotto, il rossino era assorto in chissà quali pensieri, si soffermò per un attimo a guardarlo, c’era qualcosa che non andava, non sapeva definire cosa, forse lo sguardo, solo un po’ più cupo, il sorriso invece era sempre lo stesso, meraviglioso….

- Vuoi bere?-

Hanamichi sollevò lo sguardo, e rimase di sasso.

La volpe si era cambiata, ora non indossava più la solita divisa informe, ma un dolce vita nero che gli aderiva al corpo muscoloso mettendolo in risalto, e un paio di jeans anch’essi neri che modellavano le gambe ben fatte.

Non l’aveva mai visto in tenuta informale, stava veramente bene… era davvero bello.

La carnagione chiara risaltava, in un contrasto di nero e chiaro, che lo faceva sembrare ancora più etereo.

I capelli neri ricadevano a ciocche ribelli sulla fronte e sul collo, ma più di tutto gli occhi, non erano freddi come al solito, erano quasi caldi e dolci.

Arrossì, e uno strano calore si accese al basso ventre.

Lo ignorò.

Possibile…. Che la volpe lo stesse guardando con dolcezza, o forse era solo pietà?

Hanamichi non riusciva a decifrare il suo sguardo, sperava solo che non fosse pietà.

- Ehm… si grazie un succo di frutta se ce l’hai-

La volpe si diresse in cucina e ne uscì poco dopo, con un vassoio su cui erano posati due bicchieri di succo, e delle patatine, li mise sul tavolino basso davanti al divano e si sedette sulla poltrona, di fronte a Hanamichi.

Lo sguardo fisso a terra.

- Grazie… non mi chiedi neanche come sto, volpaccia?-

-…-

- Ok, ok ho capito arriviamo subito al dunque…. Perché non sei più venuto a trovarmi?-

Hanamichi fissò quel volto bellissimo, gli occhi sempre incollati al pavimento, in attesa…

-…-

- Non ti sforzare troppo volpe, sai ti si potrebbe staccare la lingua!-

-…-

- Ehi stupida kitsune, guarda che ti sto parlando, e la vuoi piantare di fissare il pavimento come se fosse la cosa più bella di questo mondo?-

-…-

- Insomma la vuoi finire d’ignorarmi baka!-

-…-

Hanamichi si stava arrabbiando, forse aveva sbagliato nel pensare che le cose potessero cambiare…in fin dei conti lo sapeva che sarebbe andata a finire così, cosa si aspettava? 

Se le cose per lui erano cambiate non significava che lo fossero anche per la volpe, aveva avuto la sua risposta…. Silenzio assoluto.

Bene ora sapeva.

Magnifico!

Ora sapeva di non contare nulla! E allora perché era così arrabbiato? Non aveva il diritto di pretendere nulla infondo.

Il petto gli faceva male, lacrime cocenti cercavano a tutti i costi di fuoriuscire da i suoi occhi.

Basta! Non poteva restare un minuto di più, aveva già fatto abbastanza la figura dell’idiota.

Si alzò, e si diresse verso l’uscita.

- Ci vediamo volpe…-

- Non andare…-

Appena un sussurro…

- Cosa?!-

-… non andartene, rimani …-

Hanamichi si bloccò stupito, possibile che la volpe gli avesse detto di rimanere?

- Scusa!-

E gli aveva anche chiesto scusa! 

Hanamichi guardò fuori dalla porta, ormai già aperta, per vedere se stesse nevicando…. Non si accorse che Rukawa gli si era lentamente avvicinato da dietro, l’abbracciò, facendo scivolare le braccia intorno ai fianchi snelli di Hanamichi, che sussultò a quel contatto, ma non si divincolò, rimase fermo, con il fiato sospeso, i pensieri confusi, e quel calore al basso ventre che diventava sempre più intossicante, al quale si aggiunse una strana sensazione di sfarfallio nello stomaco.

Richiuse la porta, vi poggiò sopra la fronte.

Brividi d’eccitazione corsero lungo la schiena di Rukawa, che appoggiò, a sua volta, la guancia sulla spalla del rossino.

Rimasero fermi così per diversi minuti, senza parlare, ognuno perso nei suoi pensieri.

Fu Rukawa a rompere il silenzio creatosi.

- Non farlo mai più! Ti prego non farlo mai più!-

- Cosa?-

- Promettimi che non lo farai mai più, promettimi che non mi farai più spaventare in questo modo, ero così preoccupato…. prometti!!-

Hanamichi era sempre più confuso, la volpe preoccupata? Per lui?

- HANAMICHI!…. PROMETTIMELO!-

Rukawa strinse di più la presa, calde lacrime cominciarono a rigargli il volto, non voleva che il rossino se n’accorgesse, ma non riusciva a trattenerle, e non voleva nemmeno spostarsi, era così bello stare abbracciati.

- Te lo prometto Kaede… ma ora smetti di piangere o mi rovinerai il maglione nuovo-

- Do’aho.-

Un sorriso appena accennato incurvò le labbra del rossino, forse non aveva poi sbagliato, allora contava qualcosa per quella stupidissima volpe, bene, ora tutto stava nel capire cosa.

Per lui ora mai erano, più che chiari i sentimenti che provava per quella gelida kitsune.

- Ora devo andare…. Mia madre si starà chiedendo dove sono finito.-

Così dicendo riaprì la porta, Rukawa a malincuore lo lasciò andare, Hanamichi non si voltò, ma arrivato a metà del vialetto si bloccò.

- Domani è domenica… ti andrebbe se andassimo al parco, potremmo allenarci un po’, è tanto che non gioco, sempre se ti va kitsune!-

- Hn…-

- Lo prendo come un sì, stupidissima volpe, passo verso le due e vedrai che domani il grande tensai ti farà mangiare la sua polvere!-

Così dicendo corse fuori dal cancello, senza voltarsi, e senza dare il tempo a Rukawa di controbattere, ma con il cuore che batteva all’impazzata per la felicità.

Aveva avuto la sua risposta.

E ne aveva avuta anche altra… ora ne era certo, lo amava!

Si era perdutamente, irrimediabilmente innamorato di Kaede Rukawa, il ghiacciolo ambulante.

Era felice…f elice perché dopo quel pomeriggio era quasi sicuro che anche la Kitsune lo amasse!

E se non fosse stato così, poco importava, perché lui, Hanamichi Sakuragi detto il tensai, lo avrebbe fatto innamorare…. a tutti i costi.

La trappola per volpi stava per scattare.

 

Rukawa era impaziente, erano già le due passate e di Hanamichi neanche l’ombra, forse se n’era dimenticato, o peggio non voleva più allenarsi con lui, l’attesa lo stava uccidendo.

Stabilì di darsi una calmata, si stava comportando come una ragazzina al primo appuntamento.

Assurdo…

Ormai erano quasi le tre, quando decise di telefonargli, forse gli era successo qualcosa.

- Pronto qui casa Sakuragi.-

Una voce di donna rispose al telefono, certamente la madre del rossino.

Rukawa non si ricordava una voce così dolce, ma probabilmente le circostanze del loro incontro non erano state le migliori.

-…-

- Pronto?!-

- Buon giorno signora, sono Rukawa… è in casa Hanamichi?-

- Oh! Rukawa! Ciao come stai? Bene spero! No, mi spiace Hanamichi è uscito da un po’! Non mi ha detto dove andava. Doveva venire da te forse?-

- Si…-

- Bene! Molto bene! Le cose si muovono finalmente! Comunque non ti preoccupare è uscito già da un po’, sarà lì tra poco, vedrai.-

- … grazie!-

- Rukawa?-

- Si?-

- Senti… Hanamichi per caso ti ha già parlato del suo problema?-

- No! Quale problema?-

- Oh beh! Lascia stare non importa, preferisco che sia lui a parlartene, è più giusto così! Comunque stai tranquillo, si risolverà tutto per il meglio ne sono sicura…. Hanamichi è forte. Tu stagli vicino ok? Ti saluto Rukawa e grazie di tutto! Ciao!-

Rukawa era rimasto con la cornetta in mano, a quale problema si stava riferendo? Sembrava una cosa seria, anche se poi aveva cercato di sdrammatizzare.

Ora era veramente preoccupato.

Mezz’ora dopo suonarono alla porta.

Hanamichi era finalmente arrivato.

- Dove cazzo sei finito si può sapere?! E più di un ora che ti sto aspettando! Ho perfino chiamato casa tua, credevo ti fosse successo qualcosa! Ti costava fatica avvisarmi, eh! Idiota?!-

Rukawa era veramente furioso, oltre che preoccupato, e il guardare Hanamichi con quel sorriso beota stampato in faccia, non migliorava di certo la situazione.

- Mi stai prendendo in giro stupido idiota?!-

Hanamichi continuava a sorridere…. Un sorriso bellissimo…. Rukawa si sciolse un po’, ma non troppo, ok era completamente sciolto, ma non voleva dargli la soddisfazione di vederlo andare in pappa solo per un sorriso.

E che sorriso…. e quelle labbra…. Sembravano così morbide…. Voleva assaggiarle…. voleva…

- Tu parli troppo per i miei gusti volpe!-

 Rukawa, si riprese in tempo per vedere Hanamichi che gli piazzava in mano un sacchettino da cui s’intravedeva perfettamente un pacchetto con della carta colorata.

Un regalo? Per me?

-….?-

Rukawa fissava meravigliato il sacchettino, era rimasto senza parole, non che ci volesse molto, ma questa volta nemmeno il suo cervello funzionava.

Non era sciolto, era completamente liquefatto!

- Che fai stupida kitsune non lo apri?!-

-…-

Rukawa lo guardò, poi senza dire nulla si voltò e si diresse dentro casa.

Arrivato in salotto si sedette sul divano con il pacchetto stretto tra le mani.

Hanamichi lo seguì e si sedette al suo fianco.

- Se continui a stingerlo così finirà che lo rompi, baka kitsune! Lo vuoi aprire o no!-

- Perché?-

- Come perché? Stupidissima volpe! Perché è un regalo, e i regali vanno aperti-

- No… perché il regalo?-

- Oh insomma! Bisogna per forza avere una motivazione per fare un regalo a qualcuno? Se non lo vuoi basta che lo dici! Vorrà dire che lo terrò per me!-

- NO!… no! Ora l’apro…-

Rukawa aveva urlato, ma non ci fece caso, il cuore batteva all’impazzata, sembrava quasi volesse uscire dalla cassa toracica, lo sentiva rimbombare nelle orecchie, se fosse andato avanti così sarebbe sicuramente morto per infarto.

Il rossino rise sotto i baffi….

Cominciò a scartare il pacchetto con misurata lentezza, la mani tremavano un po’, non aveva il coraggio di guardare Hanamichi in volto, se lo avesse fatto, non sarebbe riuscito a mantenere l’auto controllo, gli si sarebbe gettato a dosso e gli avrebbe strappato tutti quegli inutili vestiti che indossava e poi l’avrebbe baciato con passione, e poi….

Si stava già eccitando…

Basta! Si concentrò sul regalo…. see più facile a dirsi che a farsi, Hanamichi gli si era avvicinato di più, sentiva il suo fiato caldo sul collo…

“O dio…ed ora che fa?! “

Una mano si era posata delicatamente sulla sua coscia….

“Hanamichi stai mettendo a dura prova la mia forza di volontà, se non ti conoscessi bene direi quasi che lo stai facendo apposta”

La mano, stava scivolando lentamente verso l’alto, verso….

Si stava eccitando sempre di più…. Ancora un po’ e non avrebbe più potuto nascondere, ciò che si stava ingrossando nei suoi pantaloni.

“Hanamichi smettila! Allora vuoi proprio che ti violenti! Che ti sbatta a terra e ti violenti sul tappeto del salotto? Non resisterò a lungo ti prego… smet… no… continua Hanamichi…. continua…”

Finalmente era riuscito a scartare il regalo, ed ora si trovava di fronte ad una graziosissima scatoletta di velluto blu con due cordicelle pendenti.

- Aprila!-

La voce di Hanamichi era roca, dolcemente bassa e sensuale, sussurrata proprio vicino al suo orecchio, un brivido elettrizzante lo percorse per tutta spina dorsale.

Infine aprì anche la scatoletta, all’interno un bigliettino…. blu… con una scritta bianca….

*Ai shiteru kitsune*

 

 

“Fuoco…. Basta veramente poco per accendere la scintilla in me…. aria e ossigeno… tu sei il mio combustibile…. La mia dannazione…. La mia tentazione più perversa…. Non credevo fosse possibile… bruci la mia gelida anima e la rendi cenere… e non te ne accorgi neppure…. Io e te… ghiaccio e fuoco… sciogli il mio gelo… e ne fai un incendio…. Ed io… io mi sto bruciando al rovente fuoco della tua anima….”

 

Rukawa si voltò a guardare Hanamichi…. Nel farlo sfiorò con il naso quello del rossino, occhi spalancati fissi in occhi dolcissimi… Hanamichi gli posò un lieve bacio sulle labbra…. Rukawa sussultò ma non sì mosse… aveva atteso per troppo tempo questo momento, non poteva fuggire ora…. Il bacio di Hanamichi si fece più audace dato che la volpe non sì ritraeva…. Il rossino temeva che fosse più per la sorpresa che per coscienza di ciò che stava accadendo… ma continuò imperterrito…. leccò il labbro inferiore di Rukawa poi passò a quello superiore… morbide e dolci…. Non credeva che la bocca della volpe fosse così buona…. Voleva entrare… voleva assaggiarne l’interno.… La sua richiesta fu esaudita e per entrambi si spalancò il paradiso.

Le lingue duellavano, danzavano… sempre più frenetiche, le mani si muovevano autonomamente esplorando, toccando ogni centimetro di pelle scoperta, scivolarono sul tappeto.

Il corpo di Rukawa era bollente.

Hanamichi si trovava sotto di lui…. La volpe non aveva mai provato una sensazione simile, era pazzesca…. La bocca del rossino era calda, vellutata, morbida e invitante.

Nemmeno nei suoi sogni migliori l’aveva immaginata così.

Nemmeno quella volta nel parco era stata così esaltante.

Le carezze si fecero più audaci… Rukawa tolse il maglione del rossino e cominciò a baciargli il collo, scendendo verso il torace…

- Togliti la maglietta…-

Hanamichi non se lo fece ripetere, tolse la maglietta rimanendo parzialmente nudo davanti a lui.

Il desiderio stava salendo vertiginosamente, così come la sua erezione.

Rukawa prese mordicchiargli un capezzolo già turgido, lasciando scie di saliva intorno all’aureola scura…

- Ahh…. Ruka… wa…-

La volpe si spostò un po’ più di lato e fece scivolare la mano destra, con cui stava accarezzando i morbidi capelli del rossino, direttamente sull’erezione e prese a muoverla lentamente.

La stoffa spessa dei Jeans non era sufficiente a nasconderla, il rossino a quel contatto, chiuse gli occhi e inarcò la schiena, gemendo piano, le sue labbra dischiuse erano una tentazione troppo forte per Rukawa, che vi posò di nuovo le proprie in un bacio delicato.

Il bacio poi, divenne più intenso e profondo, la mano intanto, si era spostata ad abbassare la zip dei jeans.

- Solleva il sedere…- 

- Kaede… cosa… cosa vuoi fare?…-

- Sssh… sollevalo!-

La voce di Rukawa era arrochita dal desiderio, Hanamichi ne sentiva l’erezione contro la sua coscia.

Alla fine fece ciò che gli era stato chiesto e la volpe con un movimento fluido, fece scivolare i jeans e gli slip fino alle ginocchia, lasciando scoperti i genitali.

Ora era completamente nudo, sotto il peso schiacciante della volpe, nudo e vulnerabile.

Stava offrendo se stesso, al ragazzo che tutti consideravano la sua nemesi, con il carattere più difficile che avesse mai conosciuto, il ragazzo più bello e pericoloso che avesse mai incontrato.

Lo amava….

Gli stava offrendo tutto se stesso ed il suo cuore, sperò di non uscirne completamente annientato.

Il suo cuore ferito sanguinava già da molto tempo ormai, non avrebbe resistito ad un altro fallimento.

La volpe trattenne a stento un gemito, non credeva che il rossino fosse così dotato, il membro si ergeva eretto e pulsante, con la mano sfiorò una goccia di liquido perlato, Rukawa si portò il dito incriminato alla bocca.

Hanamichi gemette nuovamente a quel contatto, lo aveva appena sfiorato, ma ciò era bastato per far partire una scarica elettrica lungo tutto il corpo.

-… ti piace?…-

Rukawa non aveva bisogno di una risposta, bastava guardare in volto il rossino per capirlo.

La testa estesa all’indietro, gli occhi chiusi… in attesa…. Il collo scoperto.

La volpe vi posò un bacio, poi con la lingua prese a leccarlo scivolando giù in un bacio bagnato verso l’incavo, più giù verso l’altro capezzolo.

Poi di nuovo a ritroso verso la bocca.

Intanto la mano prese ad accarezzare il membro duro, prima delicatamente, poi con movimenti sempre più veloci, sulla punta sensibile e lungo tutta la lunghezza, per poi tornare al centro del piacere.

Hanamichi stava quasi impazzendo, si sentiva bruciare, non riusciva ancora a credere che tutto questo stesse veramente accadendo, che fosse veramente la volpe ad accarezzarlo in quel modo, baciandolo così appassionatamente.

Gli piaceva.

Da impazzire….

La sua bocca era dolce sulla sua

Meravigliosa….

La sua mano calda che si muoveva su di lui.

Stupendo….

Rukawa la sua nemesi….

Il suo rivale…..

Colui che aveva considerato per lungo tempo il suo nemico, ora, lo stava facendo impazzire…. Dal piacere.

Voleva solo che non finisse…

Lo amava….

Lo voleva….

 

Rukawa stava perdendo il controllo, avere Hanamichi sotto di sé, nudo… poter finalmente baciare quelle labbra rosse così tanto sognate, sentire il membro caldo e pulsante, eccitato per lui, lo fece impazzire del tutto.

Inchiodò il rossino completamente a terra e con la mano libera gli allargò una gamba.

Lo voleva, dio come lo voleva, il membro eretto gli doleva quasi nei jeans stretti.

Allargò anche l’altra gamba posizionandosi con il proprio corpo tra di esse impedendone così la chiusura, sentì la propria erezione crescere ancora, ormai era eccitato all’inverosimile.

Il profumo del rossino lo inebriava, i suoi gemiti lo facevano impazzire di piacere.

Ora con la mano libera prese ad accarezzare, i capelli… così morbidi…

Il collo… la schiena…. I glutei… sodi…

Il torace….

Stuzzicando un capezzolo, mentre con l’altra continuava a pompare il membro duro.

Non riusciva a credere di averlo finalmente per sé, di sentirlo gemere di piacere.

Il piacere che lui gli procurava….

Dio! Era così sensuale, abbandonato fra le sue braccia, sentiva che se avesse continuato in questo modo, sarebbe venuto nei boxer come un ragazzino alla prima esperienza.

Ma in fondo, gli andava bene anche così, le sue carezze erano solo per Hanamichi, era tutto per lui…

Nessuno era mai riuscito a fargli provare sensazioni così esaltanti, così folli, lo amava…. Lo voleva…. e voleva che anche il rossino provasse le medesime sensazioni, voleva farlo godere, quanto godeva lui nell’averlo.

Hanamichi era vicino a venire… Rukawa lo capiva da come muoveva i fianchi assecondando il movimento della mano.

- Ti piace?…vuoi che continui?-

- Si!… ahh!… Ti prego… Kae... de!… non ti fermare… ti prego!-

- Si!… Hana-kun ma si fa a modo mio!…-

Detto questo, scese a baciargli l’addome piatto, giù fino la parte interna delle cosce, per poi risalire a baciargli il membro eretto.

A quel contatto il rossino sussultò.

- Ahh! Kaede!… cosa!…-

Con la lingua cominciò a leccare la punta sensibile del pene, lo leccò con movimenti circolari e lenti, assaggiando finalmente il suo sapore.

Un sapore pungente, ma nello stesso tempo dolce, sapore di buono…

In fine lo prese completamente in bocca.

Cominciò a succhiare, e a leccare il membro su tutta la sua lunghezza, scese a succhiargli le palle, per poi risalire fino al punto più sensibile, riprendendo a leccare e succhiare con movimenti lenti, che strappavano al rossino gemiti inarticolati di piacere.

Puro piacere….

- Ru… fermati!… Kaede… sto per…-

Rukawa lo ignorò continuando in quel delicato lavoro di suzione. 

Poco dopo il rossino venne…. Hanamichi inarcò la schiena in un ultimo gemito di piacere, un flusso caldo uscì da lui, svuotandolo del tutto, mentre Rukawa continuava a succhiare e inghiottire, quel nettare prelibato che gli aveva inondato la bocca, facendolo sentire felice.

Era felice.

Il rossino ricadde sul tappeto stremato, e rimase così ad occhi chiusi, per interi minuti ascoltando il battere furioso del suo cuore, respirando il profumo dei capelli di Rukawa, che aveva poggiato il capo sul suo torace.

Era felice… non credeva potesse essere così bello… poi si riscosse.

- Ru… scusa… io sono stato un’egoista… tu…-

- … stai tranquillo Hana abbiamo tutto il tempo….-

- E' stato magnifico…. Tu sei stato magnifico….-

Il battito dei loro cuori stava tornando lentamente alla normalità, anche se l’erezione di Rukawa pulsava dolorosamente all’interno dei jeans stretti.

Neanche una doccia ghiacciata sarebbe servita a qualcosa, ma non se la sentiva di forzare il rossino, quindi rimase sdraiato con il viso poggiato sul torace assecondandone il movimento. 

- Ai shiteru, kitsune.-

- Ai shiteru, Hanamichi.-

Il rossino lo guardò stupito arrossendo un po’, Rukawa si era dichiarato, gli aveva detto…

- Ripetimelo!-

- Hn?!-

- Ti prego ripetimelo, volpe-

- Ai shiteru, do’aho!-

- E' mai possibile che tu debba sempre aggiungere qualcosa di troppo stupida volpe?-

Lo guardò, con un espressione che non sapeva se essere arrabbiata o divertita, poi si ricordò di essere completamente nudo, mentre Rukawa era completamente vestito la cosa lo indispettì un po’, voleva vedere la sua volpe nuda, voleva sentire la sua pelle a contatto, voleva….. voleva fare l’amore con lui….

Voleva che Rukawa godesse come lui aveva goduto, sentirlo gemere al tocco delle sue mani e della sua bocca.

Sentì il pene ergersi nuovamente, era di nuovo eccitato!

- Perché tu sei ancora vestito?-

- Perché ero troppo concentrato su di te… do’aho!-

Hanamichi diventò ancora più rosso.

- Bene, volpaccia! Vorrà dire che rimedieremo subito!…-

Così dicendo si mise a sedere ed invertì le posizioni, ora Rukawa era sotto di lui, ansimava pesantemente il viso arrossato, ed uno strano luccichio negli occhi.

- Ma… non avevi detto di voler andare al parco per un allenamento?-

Rukawa lo guardava con uno sguardo malizioso negli occhi scuri.

- Taci! Stupidissima volpe, l’allenamento lo facciamo qui, a casa tua…-

La telefonata era stata completamente dimenticata….

***

fine quarta parte



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