Disclaimers. I personaggi di SD appartengono a Takehiko Inoue ecc. ecc.
Fuoco
parte III di
Kinuko
Yohei
era preoccupato, Hanamichi non era ancora arrivato, era strano che non si
presentasse a scuola sapendo che c’era un compito in classe importante,
tanto più che i suoi voti ultimamente lasciavano molto a desiderare, se
non avesse superato l’esame d’inglese, quest’anno rischiava
seriamente la bocciatura.
“Stupido
Hanamichi, ma dove ti sei cacciato?!”
Cosa
gli era preso da un po’ di tempo a questa parte? Non era più lui, da
quando era successa quella brutta faccenda in cui era morto suo padre.
Si
comportava come il solito, faceva lo sbruffone, ma il suo atteggiamento
risultava forzato,
Si
sentiva colpevole, Yohei lo sapeva, non gliel’aveva mai detto
chiaramente, ma lo intuiva, da allora… non era stato più lo stesso, si
era come spento….
E
quello stupido non voleva l’aiuto di nessuno.
Era
sicuro che perfino Rukawa se ne fosse accorto.
Rukawa,
eccolo che entrava, forse lui sapeva qualcosa, ne dubitava, ma poteva
sempre tentare.
-
Ehm… ciao Rukawa! Hai
visto per caso Hanamichi mentre entravi?-
-…-
-
No, perché sai… non è ancora arrivato… non è da lui arrivare in
ritardo, poi oggi c’è anche il compito in classe… beh non importa…
scusa! Arriverà sicuramente tra poco, ciao!-
-…-
-
YOHEI !-
Haruko
era piombata in classe con le lacrime agli occhi….
-
Yohei!…. Hanamichi…. oh Yohei ….-
-
Calmati Haruko! Se piangi così non capisco nulla! Cos’è successo a
Hanamichi?-
-
E' stato ricoverato d’urgenza, all’ospedale… non so dove… me lo ha
detto mio fratello…. è stato male ieri notte… si trovava al parco….
è svenuto… oh Yohei…-
-
Ma… ma… non sai cos’è successo? Se sta bene?-
-
No… no… non so nulla di più…. So solo che non sta bene… che…-
Rukawa
era impallidito di colpo.
“Nel
parco?… Hanamichi è in ospedale… il mio Hanamichi ricoverato in
ospedale… non sta bene… NO! Non è possibile…. Hanamichi…”
-
DIMMI SUBITO COS’E’ SUCCESSO!-
Rukawa
si era diretto come una furia verso Haruko, l’aveva afferrata per le
spalle, scotendola con forza.
-
Io… io non lo so…-
-
DIMMI SUBITO COS’E’ SUCCESSO! SUBITO!-
-
… non lo so!… Accidenti io non lo so!-
-
Calmati Rukawa, adesso lasciala le stai facendo male!-
Yohei,
cercava di togliere la sua ragazza dalla morsa d’acciaio in cui Rukawa
la stava stringendo, la scrollava furiosamente, mentre Haruko non smetteva
di piangere, poi d’improvviso la lasciò andare, scagliandosi il più in
fretta possibile fuori della porta, lasciando un allibito Yohei, a
consolare la sua Haruko.
“Hanamichi
ricoverato all’ospedale… Hanamichi non sta bene…”
Questo
era l’unico pensiero che girava, a circuito chiuso, nella mente di
Rukawa da quando si era scagliato fuori della porta di classe, e per tutto
il tragitto verso l’ospedale.
Correva
come un pazzo, in bicicletta, doveva sapere cos’era successo al suo
rossino, voleva sapere se stava bene, ma soprattutto voleva vederlo.
Per
poco non finì sotto un camion, mentre attraversava la strada senza
guardare.
Non
aveva mai corso così, in tutta la sua vita.
Arrivò
senza fiato, lasciò andare la bicicletta di colpo, tanto da rompere il
fanalino della luce anteriore, ma non ci badò.
Voleva
vederlo al più presto, sapere se stava bene, solo questo contava.
Che
stesse bene.
Hanamichi
si trovava disteso su di un letto, coperto solo da un lenzuolo bianco, in
una piccola stanza singola, nel reparto di medicina.
Era
mortalmente pallido, quando lo vide, per poco Rukawa, non si sentì male.
Non
sembrava nemmeno lui… accanto al letto un’asta della flebo, da cui
pendeva un flacone di fisiologica, direttamente collegato al suo braccio
tramite un deflussore e un ago canula.
Il
liquido gocciolava lentamente, un infermiera gli stava rilevando la
pressione del sangue e la temperatura.
Rukawa
spiava dalla finestrella presente sulla porta, attendendo l’uscita
dell’infermiera per entrare.
Il
medico non aveva voluto dirgli nulla, non era un parente, non era nemmeno
un amico in realtà, ma si era fatto passare per tale.
L’unica
cosa che gli aveva detto era che si stava riprendendo bene.
Si
era sentito subito meglio, fino a quando non l’aveva visto….
Il
dottore gli aveva concesso di vederlo, per pochi minuti, con la promessa
di non farlo affaticare se si fosse svegliato.
Finalmente
l’infermiera terminò il suo lavoro, e Rukawa entrò nella stanza
fredda, l’odore di disinfettante gli provocò un capogiro.
Odiava
gli ospedali, e tutto ciò che si portavano dietro, dolore e sofferenza.
Hanamichi
stava dormendo, il respiro era regolare, la volpe si sedette su di una
sedia di fianco al letto.
-
Mi hai fatto preoccupare stupido do’aho!-
La
tensione finalmente si sciolse, e grosse lacrime cominciarono a rigargli
il viso, irrefrenabili, mentre con le dita della mano sfiorava il volto
pallido di Hanamichi.
Non
sapeva per quanto tempo fosse rimasto così, ad osservare il suo rossino e
a piangere, si riscosse solo quando sentì un leggero bussare alla porta.
Una
donna con una folta capigliatura rossa, entrò nella stanza.
-
Ciao, disturbo? Io sono la mamma di Hanamichi, tu…. Tu devi essere
Rukawa, vero? Piacere di conoscerti, anche se le circostanze non sono le
migliori….-
Posò
uno sguardo triste, su Hanamichi e gli occhi le si riempirono di lacrime.
-
Hn?…-
-
Oh… Hanamichi mi parlava spesso di te prima…. In effetti, sei proprio
bello, ha ragione…. e poi diceva che sei una bomba nel basket… già…
una bomba, diceva sempre così…. Che è uno spettacolo vederti
giocare…. Sì ma…. Non dirgli che te l’ho detto…. lui… lui, non
vuole. E' convinto che tu lo odi…. Lui… io…. o mio dio…. Non so
nemmeno quel che dico, non fare caso a me… io… io non so nemmeno perché
sto parlando al passato… scusa-
Numerose
lacrime presero a scenderle sul viso, mentre tutto il corpo era scosso da
singhiozzi violenti.
Rukawa,
non sapeva come comportarsi, riusciva solo a pensare che il rossino le
aveva parlato di lui, definendolo addirittura bello, non sapeva se ridere
o ricominciare a piangere…
La
donna continuava a singhiozzare, dopo qualche minuto, Rukawa si alzò
dalla sedia cedendole il posto di fianco al letto.
-
Grazie… allora non sei così scontroso, come ti descrive mio figlio-
-…-
Il
suo sguardo, si spostò di nuovo su Hanamichi, aveva smesso di piangere,
ma il respiro era ancora irregolare, intanto con una mano, stingeva con
forza la mano inerme del rossino, mentre con l’altra gli accarezzava il
viso con dolcezza.
Rukawa
notò che era molto simile a Hanamichi, stesso colore di capelli, stessi
occhi, di un color nocciola, che ti scalda il cuore, stessa bocca carnosa
e sensuale, veramente una bella donna.
-
Come… come sta Hanamichi?-
La
donna si voltò verso di lui, lo guardò come se fosse la prima volta che
lo vedeva, ma si riscosse quasi subito, sorridendogli debolmente.
“Stesso
sorriso…”
-
Scusami… io… sono un po’ sconvolta….-
Le
lacrime ripresero a rigarle il volto.
-
Il medico dice che va meglio, che ha solo bisogno di riposo, sai è
svenuto nel parco… Gli hanno trovato un principio d’anemia… inoltre
dicono che è denutrito…. Che è per questo che è svenuto… io… io
gli ho sempre lasciato il mangiare fatto… credevo che mangiasse…. è
tutta colpa mia… non dovevo lasciarlo solo…. Ma dopo che è morto suo
padre io…-
-
Suo padre è morto?!-
Rukawa
era scioccato, non si aspettava una notizia del genere, ma quando era
successo? Sakuragi non aveva mai detto nulla, o per lo meno lui non aveva
notato nulla, sì forse da un po’ di tempo a questa parte era più
spento del solito, forse più triste, ma aveva pensato che fosse dipeso
dalla scuola, al fatto che ultimamente non andasse bene, aveva anche
notato la perdita di peso, ma non gli aveva dato molta importanza, anzi se
doveva essere sincero lo trovava anche più attraente.
Si
diede dell’idiota, ma come aveva fatto a non accorgersi, come…-
-
Non ha detto nulla?! Tipico di mio figlio, non voler disturbare
nessuno…. Sai è successo qualche mese fa, io non ero a casa, ero fuori
per lavoro, un infarto…. Questo ci dissero i medici. Hanamichi, deve
essersi sentito responsabile, colpevole. Vedi
lui… non è rientrato in tempo, era fuor a fare a pugni con qualche
teppista…. Se fosse rientrato subito a casa forse…f orse mio marito
non sarebbe morto.-
I
singhiozzi si moltiplicarono.
Ora
non lo guardava più, il suo sguardo si era posato nuovamente sul volto
pallido di Hanamichi.
-
Ma sai cos’è la cosa peggiore di tutte? E' che anch’io lo ritenevo
responsabile…. Ho cominciato a non tornare a casa la sera, di giorno non
c’ero mai, non volevo vederlo…. Era troppo penoso per me, non riuscivo
a sopportare il suo sguardo ferito, sapevo che anche lui soffriva… ma…
era più forte di me, io non riuscivo più a guardarlo senza pensare, che
se non si fosse fermato a fare a pugni…. Che se fosse tornato
direttamente a casa mio marito non sarebbe morto… ed ora… ora, per la
mia stupidità stavo per perdere anche mio figlio…-
Rukawa
era pietrificato, non credeva che Hanamichi avesse sofferto tanto, non
poteva comprendere il dolore che la morte di una persona cara porta con sé….
Ma in parte riusciva a comprendere…. Sapeva che l’abbandono porta
ugualmente molta sofferenza….
E
Hanamichi aveva patito l’uno e l’altro.
-
Ma ora rimedieremo vero Hanamichi? Tutto tornerà come prima, io non ti
lascerò più solo… te lo prometto, quando uscirai da qui… sarà tutto
diverso, vedrai.-
Rukawa
era rimasto immobile a guardare la scena…. Forse sarebbe stato meglio
andare…. Meglio lasciarli soli, e poi non voleva trovarsi lì al suo
risveglio.
-
… arrivederci signora….-
Fece
per uscire
-
Rukawa…. Grazie per essere venuto, Hanamichi sarà felice di sapere che
sei venuto a trovarlo, E io sono felice di sapere che c’è qualcuno che
gli vuole molto bene…. grazie…-
-…-
Rukawa
non disse nulla, dallo sguardo non trasparì nessun’emozione, ma la
donna continuò lo stesso.
-
Sai… ti ho visto piangere… Hanamichi ti definisce *ghiacciolo
ambulante* perché non mostri mai, alcun tipo di sentimento…. Per
nessuno. Mio figlio è un po’ sciocco a volte…. Proprio come me…. Ma
non è cattivo, sono sicura che anche lui prima o poi capirà…. È un
ragazzo fortunato il mio Hanamichi….Tu non mollare ok?-
Sorrise
dolcemente…
Rukawa
la guardò sconvolto, gli occhi sgranati, la maschera d’indifferenza in
frantumi….
Possibile
che la mamma di Hanamichi intendesse proprio quello… possibile che i
suoi sentimenti fossero così trasparenti? Guardò il suo sorriso….
forse sì.
Poi
sorrise a sua volta… un sorriso dolcissimo…
-
Ci conti…-
Uscì,
lasciando la madre di Hanamichi a guardarlo un po’ imbarazzata.
Sospirò…
poi sorrise nuovamente al figlio.
-
Peccato non avere quindici anni di meno, eh! Hanamichi? Sarei stata
un’ottima rivale….-
***
fine terza parte
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