DISCLAIMER: i personaggi appartengono al sensei Takehiko Inoue
Friends
epilogo
di
Chikara
So far, So Close
Kaede era arrivato in America da poco più di un mese e già era diventato famoso
in tutto il campus: era titolare della squadra di basket, le ragazze
stravedevano per lui e, proprio per questo motivo, ogni ragazzo faceva a gara
per diventare suo amico.
"Mph..." sbuffò Kaede, scagliando l'asciugamano nella propria borsa
"Peggio di quelle stupide galline in Giappone!"
"Essere famoso ha i suoi vantaggi, ma anche molte seccature!" lo
prese in giro il ragazzo accanto a lui.
"Hn… Per me solo seccature capitano!" rispose Rukawa piccato.
"Sei un tipo un po' strano, te lo ha mai detto nessuno?" domandò
divertito l'altro.
"Una sola persona"
"Quella che sta con te?"
"Mhm"
"E che fine ha fatto questa persona?"
"In Giappone con un braccio appeso al collo e un paio di costole
rotte!!"
"E… e sei stato tu a ridurla così?" chiese il capitano 'leggermente'
spaventato.
"Nh… un incidente" lo informò Rukawa, divertito dalla sua reazione
"Mi raggiungerà non appena è guarita".
"Mi dispiace, è per questo che non si è trasferita con te?"
"Già, dovrà tenere il gesso ancora qualche giorno e poi c'è tutto il
tempo della riabilitazione"
"Adesso capisco perché non ti arrabbi mai quando Michael ti prende in
giro!" osservò il ragazzo più grande.
"Non mi arrabbierei in ogni caso" precisò Rukawa "Mi fido
ciecamente. Hana non mi tradirebbe mai"
"Deve essere molto bello avere un rapporto così profondo con una
persona… E sai, un po' t'invidio!"
Kaede sorrise: era più che bello, era meraviglioso.
"Senti, con gli altri abbiamo deciso di andare a mangiare fuori questa
sera, ti unisci a noi?" gli propose il capitano.
"Volentieri, grazie"
"Dici sul serio, bene! Allora andiamo" esclamò sorpreso l'altro
"Ma se lo sapesse 'Hana' che cosa direbbe?" lo prese in giro.
Kaede sbuffò, alzando gli occhi al cielo al ricordo delle sue ultime parole.
"Mi ha spedito qui a suon di urla. Mi ha detto che se per quando
arrivava non mi ero fatto almeno una ventina di amici mi avrebbe ucciso. Non
sono un tipo molto socievole…"
"Accidenti che caratterino!" osservò il capitano della squadra di
basket "Non vedo l'ora che arrivi, sono proprio curioso di fare la sua
conoscenza".
L'alto ragazzo dalla capigliatura scarlatta e dalla pelle lievemente brunita
entrò nella portineria del dormitorio, attirando immediatamente l'attenzione
delle ragazze e non solo. Con passo sicuro si avvicinò alla signora della
reception, le comunicò i propri dati e la donna gli riferì il numero della
sua stanza, consegnandogli immediatamente le chiavi.
Hanamichi si diresse in camera per posare i bagagli e dopo una doccia
rinfrescante decise di uscire per cercare una certa Volpe di sua conoscenza.
Quando mise piede in corridoi il rosso andò ad urtare un altro ragazzo e
subito gli porse le sue scuse.
"Non ti preoccupare" rispose al volo l'altro e, guardando il numero
della camera da cui era uscito, domandò: "Tu sei il nuovo compagno di
stanza di Rukawa?"
"Sì, perché?"
"Beh, in bocca al lupo!"
Sakuragi lo guardò con un'espressione sorpresa e allora lo sconosciuto
continuò a parlare: "Non lo dico per spaventarti, ma non ha certo un
caratterino facile. È il nuovo idolo dell'università, ha decine di ragazze
che gli sbavano dietro ma lui non ne considera nessuna, sta sempre sulle sue,
non parla mai con nessuno o quasi, sembra molto affiatato solo con il gruppo
di basket… già mi sono dimenticato di dirti che è un fuoriclasse in quello
sport".
Hana sorrise, divertito dal pensiero che gli Americani erano dei gran
chiacchieroni… E per dirlo lui, ce ne voleva!
"Senti, visto che sai tutto di questo Rukawa, mi sapresti dire dove si
trova adesso?" ne approfittò subito Hanamichi per trovare il suo volpino
"Sono curioso di conoscerlo".
"È in giardino a studiare con i suoi compagni di squadra" fu
l'immancabile risposta dello sconosciuto "Prova sotto il grande salice,
vicino al laghetto, in genere vanno sempre lì".
"Ti ringrazio sei stato molto gentile" lo salutò Hana.
"Figurati!"
Il nuovo arrivato si incamminò verso la direzione indicatagli e già da
lontano riuscì a scorgere delle persone sedute sotto l'albero.
Si avvicinò in silenzio e quando il biondino appoggiato al tronco lo guardò
sorpreso gli fece cenno di tacere e continuò ad approssimarsi finché,
inginocchiatosi dietro alle spalle della Volpe, gli coprì gli occhi con le
mani e, chinatosi verso il suo orecchio, gli sussurrò nella loro lingua:
"Indovina chi c'è dietro di te!"
Rukawa si voltò di scatto, incredulo, e nel momento in cui lo vide in
perfetta forma e in tutto il suo splendore lo attirò con forza verso di sé,
circondandogli il collo affusolato con le braccia. Subito dopo le sue labbra
andarono a divorargli la bocca e solo quando si separarono, diversi minuti
dopo, Kaede si ricordò di non essere solo.
"Ru…Rukawa" balbettò sconvolto il capitano "Che sta
succedendo, è uno scherzo vero?"
"Nessuno scherzo Robert" affermò con decisione il volpino "Lui
è Hanamichi Sakuragi, il mio ragazzo, e gioca a basket anche lui".
"E così la famosa Hana in realtà è un lui!" scoppiò a ridere il
compagno accanto a lui.
"Non vi ho mai parlato di una lei!" si difese furbamente il moro.
"Ma tu non parli proprio…" brontolò un altro amico "Poi è
ovvio che nascano malintesi!"
"A quanto vedo hanno già imparato a conoscerti" constatò pensieroso
Hanamichi "Mi fa piacere Kitsune" concluse con un sorriso.
"Come lo hai chiamato?" gli domandò il capitano della squadra.
"Kitsune, nella nostra lingua significa volpe" spiegò il rossino,
I ragazzi si misero tutti a ridere: in effetti Rukawa aveva un che di volpe
artica.
"Do'aho" sbottò come sempre Kaede.
"E questo?"
"Significa idiota" lo illuminò soddisfatto il giovane compagno.
"Sei incorreggibile, tu chiami 'Idiota' il tuo ragazzo?"
"Lui non è romantico come me!" esclamò Hanamichi fingendosi
imbronciato.
"Vediamo se ti faccio cambiare idea!" lo sfidò Kaede, afferrandolo
per un braccio e trascinandolo via.
"Ehi aspetta Kitsune, non mi presenti i tuoi amici?" cercò di protestare
Sakuragi
"Più tardi Hana" lo ammansì il volpino con un tono di voce profondo
che l'altro non sentiva da troppo tempo "Adesso voglio stare da solo con
te".
Rimasti soli, stupefatti per l'accaduto e curiosi di conoscere al più presto
il loro nuovo compagno, i membri del club si guardarono sbalorditi l'uno con
l'altro.
"Ma era veramente Kaede quello?!"
"Incredibile, si è sciolto come un cubetto di ghiaccio al sole!"
E rimasero silenziosi, pensando che in fin dei conti le presentazioni
potevano aspettare e tornando a parlare tra loro parecchi minuti dopo, a
fissare il punto in cui erano sparite le due matricole.
OWARI
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