DISCLAIMER: i personaggi appartengono al sensei Takehiko Inoue
NOTA: Hanamichi torna ad essere OOC ^^''



Friends

parte 4

di Chikara




Sempai


La preoccupazione di Kaede fu certamente eccessiva: per tutto il campionato invernale, infatti, non ci fu storia. Lo Shohoku sbaragliò ogni squadra che incontrò, compresi il Kainan e il Ryonan, e, arrivando al primo posto seguito dallo Shoyo, ottenne per il terzo anno consecutivo la classificazione al torneo nazionale.
Tuttavia, dopo un campionato invernale così sfolgorante, Hanamichi organizzò per i suoi kohai una serie di partite massacranti. L'ultima cosa che voleva era perdere il torneo perché la sua squadra, credendosi imbattibile, aveva preso troppo alla leggera gli avversari.


Sakuragi entrò negli spogliatoi dopo aver riordinato assieme a Haruko i dati che avevano raccolto durante gli allenamenti e, contrariamente a quello che si era aspettato, non li trovò deserti.
"Kida, che ci fai ancora qui?" domandò sorpreso il rosso.
"Capitano!"
Il playmaker della squadra era seduto su una panca, con indosso solo i calzoni della tuta, la schiena nuda appoggiata alla parete e un asciugamano a coprirgli interamente la testa.
"Qualcosa non va? Ti senti poco bene?" continuò a riempirlo di domande Hanamichi, adesso lievemente preoccupato.
Il ragazzo scosse la testa rassicurandolo: "No, tutto bene. Mi ero solo fermato a pensare e ho finito con l'addormentarmi, che scemo!"
"Sei solo stanco, ci stiamo allenando molto in questi giorni"
"Beh sì… Adesso è meglio che vada però, ci vediamo domani capitano" lo salutò frettolosamente il kohai.
"Certo a domani".
Il ragazzo finì di vestirsi velocemente, ma Hana lo fermò proprio quando stava per uscire.
"In ogni caso, per qualsiasi problema sai dove trovarmi…"
Kida guardò con rispetto e gratitudine il suo sempai e, sorridendo rassicurato, lo ringraziò prima di
lasciarlo solo negli spogliatoi.


Kaede fermò la registrazione della partita imprecando e, andando ad aprire la porta, si domandò chi potesse mai essere alle undici della sera.
"E tu che ci fai qui?" volle sapere, sorpreso, trovandosi Kida davanti.
"Il capitano è in casa?" si informò imbarazzato il playmaker.
"No" fu la risposta concisa di Rukawa e il ragazzo più giovane abbassò lo sguardo deluso.
"Entra, sarà qui a momenti"
"Grazie"
"Accomodati pure dove vuoi" disse il più anziano dei due, indicando al kohai il piccolo salotto.
Kida si sedette sulla poltrona accanto al divano.
"Posso offrirti qualcosa da bere?"
Il ragazzo scosse la testa, mentre le mani chiuse a pugno sfregavano nervosamente sulla stoffa ruvida dei jeans, e Kaede tornò a sedersi sul divano, riavviando la riproduzione del nastro.
"È la partita di ieri?" domandò Kida per interrompere, anche solo per un istante, quel silenzio imbarazzante.
"Già" fu la poco incoraggiante risposta del vicecapitano.
I ragazzi rimasero a guardare la partita in completo silenzio fino a pochi minuti dalla fine, quando la chiave che entrava nella serratura annunciò l'arrivo del rossino.
"Kaede abbiamo ospiti?" si informò Hanamichi dall'ingresso, prima di esclamare il nome del compagno "Shinobu!"
Il ragazzo scattò in piedi come una molla per salutare il suo capitano.
"Stai pure comodo, mi cambio e sono subito da te" cercò di metterlo a suo agio Sakuragi, tornando pochi minuti dopo con in mano due gelati.
"Non sapevo che eri qui così… spero che vaniglia e cacao ti piaccia!" dichiarò il ragazzo mentre porgeva quello alla stracciatella a Kaede.
"Oh non importa era per te, sempai, io…"
"Andiamo non fare complimenti, prendilo pure".
"Beh, allora grazie!"
I compagni di squadra continuarono a guardare la partita e non appena fu finita Rukawa schiacciò il tasto rosso del telecomando per spegnere il televisore, esclamando: "Come immaginavo, Do'aho, i Raptors hanno vinto. Mi devi mille yen".
"Devo ricordarti la pietosa sconfitta che ti ho inflitto la partita scorsa?!" lo stuzzicò con un certo divertimento Hanamichi.
"Tsè"
"Diciamo allora che siamo pari!"
"Mh"
Shinobu guardava sorpreso quella strana scenetta.
Rukawa-sempai era un tipo così introverso e taciturno! Eppure con il loro capitano sembrava completamente diverso.
"Ma… voi due state insieme?" domandò con impudenza ma con una naturalezza irrefrenabile.
Hana diventò rosso come un pomodoro mentre Kaede, fulminandolo con gli occhi, smentì la sua ipotesi, e continuò: "Sei venuto qui per farci il terzo grado?"
"Oh no" replicò notevolmente imbarazzato Kida "Avevo bisogno di parlare con il capitano di un problema personale, poi vi ho visto così intimi e allora non ho potuto… Ma forse mi sto lasciando influenzare…"
"Ehm, Shin, che ne diresti di partire dall'inizio?" propose confuso Hanamichi "Io non ci sto capendo niente!"
"Sì scusate"
Il ragazzo si schiarì la voce e iniziò a balbettare il suo problema: "Ecco vedete… io penso… sì insomma credo di essermi innamorato di Nogami!"
Hana e Kaede lo guardarono decisamente perplessi.
"No scusa, fammi capire, tu e Nogami non state insieme?" domandò incredulo il vicecapitano.
"Eeh!! No, ma che ti salta in mente?" saltò su il play "Siamo solo amici. Beh, almeno finora lo eravamo, ma adesso io… sento di provare qualcosa di più e ho paura di dirglielo".
"Paura del tutto inutile" commentò secco Rukawa "Nogami è completamente perso, forse più di te. Ma come accidenti avete fatto a non accorgervene prima???"
"Ecco io…"
"Kitsune lascialo in pace!" intervenne prontamente il rossino "È normale che una persona si senta confusa quando un sentimento sicuro come l'amicizia cambia in qualcosa di così incerto come l'amore"
"Mh"
"È proprio così che mi sento: confuso" gli diede ragione il ragazzo più giovane.
Hana lo guardò negli occhi e, rassicurandolo con il suo sorriso gentile, gli confidò: "Kei non aspetta altro che una tua dichiarazione. Noi che osserviamo tutto con più distacco abbiamo avuto la possibilità di notarlo con certezza".
"Dici davvero capitano?"
"Certo, sta tranquillo!" lo incoraggiò il sempai "Digli quello che provi veramente, non c'è bisogno che tu cerchi parole speciali per descrivere tutto, adesso sei troppo confuso per saperlo fare, basta un semplice ti amo e il resto verrà da sé…"

Kida aveva gli occhi lucidi, avrebbe voluto alzarsi e abbracciare forte al collo il capitano, tanta era la gratitudine che provava nei suoi confronti. L'unico motivo che lo tratteneva si chiamava Kaede Rukawa, non essendo per niente sicuro della reazione che questo avrebbe avuto.
Il ragazzo, dunque, si limitò ad alzarsi e fare un profondo inchino per ringraziare i sempai dei consigli e della loro ospitalità, prima di schizzare fuori della porta e sparire a tutta velocità giù per le scale.
"Ma secondo te va a parlare con Nogami, adesso?" domandò dubbioso e anche un po' preoccupato Hanamichi.
"È abbastanza matto da farlo!" esclamò Kaede lievemente divertito.
"Mah…" sospirò il rossino prima di proseguire "Comunque ci sono rimasto davvero male, anche io credevo che quei due stessero già insieme!"
"E pensare che non ci ho provato con Nogami per questo motivo!" affermò con un certo fastidio il volpino.
"Stai scherzando, vero?! Sono nostri compagni di squadra; vuoi rovinare…"
Le labbra di Kaede si piegarono in un ghigno divertito e Hana mise il broncio.
"Non c'è niente da ridere, Kitsune!" lo rimproverò Sakuragi "Hentai come sei non sarebbe stato poi così strano".
"Non ti preoccupare, Do'aho, i nostri piccoli discepoli sono tutti integri… Almeno per quanto mi riguarda".
"Ecco bravo, vedi di farceli rimanere, soprattutto ora che sta iniziando il campionato nazionale!"
"Agli ordini capitano"
"Puoi smetterla di prendermi in giro, per favore?"
"No"
"No, che significa no?"
"Significa no"
"Perché?"
"Perché è troppo divertente farlo!"
"E un mio pugno sul naso è divertente?"
Kaede continuava a ridere, mentre con le mani alzate in segno di resa prometteva che non lo avrebbe più fatto.
"Avevo portato un video da guardare insieme" disse improvvisamente Hanamichi "Ma forse è troppo tardi adesso!"
"Sei stanco, vuoi andare a dormire?"
"No"
"Nemmeno io" lo informò Kaede "Infila la cassetta, io vado a prendere i plaid".
Qualche minuto dopo i ragazzi erano raggomitolati sul divano a guardare il film che Hanamichi aveva portato dal videonoleggio.
"Hana..." lo chiamò dal nulla Rukawa.
"Cosa?"
"Grazie per il gelato"
"Figurati"


Il mattino dopo Kida aspettò Sakuragi all'entrata della scuola e quando lo vide arrivare lo ringraziò ancora per l'incoraggiamento, informandolo che Nogami ricambiava i suoi sentimenti e aveva accettato di stare con lui.
Le cose però nei giorni seguenti si fecero più tese; sia Hana sia Kaede, infatti, notarono che la guardia faceva di tutto per evitare Shin.
"Che cosa può essere successo?" si chiedeva preoccupato il capitano "Io non capisco, eppure sembrava che le cose si fossero sistemate fra di loro!"
"Beh, io ho un sospetto…" mormorò pensieroso il moro.
Il vicecapitano fermò il play, chiedendogli di restare dopo gli allenamenti, e nel momento in cui negli spogliatoi non fu rimasto più nessuno, Kaede partì all'attacco con il suo interrogatorio.
"Abbiamo notato che Nogami ti evita, che gli hai fatto?"
"Io niente" si difese immediatamente Kida "Noi, come dire, abbiamo avuto una piccola discussione".
"Lo hai costretto a fare l'amore con te?" chiese Rukawa fulmineo e diretto come una fucilata, facendo sgranare inverosimilmente gli occhi di Kida.
"No, assolutamente no!"
"Però lo hai forzato" lo costrinse ad ammettere il sempai.
"Io…"
"Chiedigli scusa" ordinò brusco Rukawa "Kami, come si fa ed essere così idioti?!"
"Kaede calmati!" lo esortò a quel punto Hanamichi, prendendo in mano la situazione.
"So che tu lo ami molto, Kida, e che il suo rifiuto può sembrare una mancanza di fiducia nei tuoi confronti, ma non è così…"
"Ma capitano, è così sbagliato desiderare di fare l'amore con la persona che più amo?" bisbigliò il play, stanco di non capire.
"Assolutamente no!" lo tranquillizzò Sakuragi "Ma è sbagliato forzare una persona che ancora non è pronta a farlo. Shin, dopotutto sarà lui a ricevere te, sarà lui a sentire dolore e offrirti la parte più intima del suo corpo. Nel momento in cui lo farete ti donerà tutto sé stesso, per questo motivo è un passo molto importante per lui e deve farlo solo quando è pronto e veramente deciso".
"Ho capito" sospirò Kida più calmo e anche un po' rassegnato.
"Certo che sei proprio tonto se non riesci ad intuire queste cose!" lo rimproverò Rukawa.
"Non tutti sono dei playboy come te, Kitsune!" parlò in difesa del kohai Hanamichi.
Shin ridacchiò divertito mentre ringraziava il suo capitano.
"Ma questa volta non devi ringraziare me" lo corresse Sakuragi "Non sono stato io ad intuire quello che stava succedendo…"
Kida guardò sorpreso il suo vicecapitano che, sbuffando imbarazzato, si voltò dall'altra parte.
"Beh, allora grazie tante sempai"
"L'ho fatto solo per la squadra" si affrettò a precisare il moro "Fra poco inizieranno i campionati nazionali e non voglio distrazioni".
"Non accadrà, ti prometto che risolverò tutto al più presto" assicurò deciso Kida e, lasciando Hanamichi e Kaede alquanto perplessi, scappò via dagli spogliatoi in un lampo.

Il clima fra Kida e Nogami tornò ad essere quello disteso e sereno di un tempo tuttavia, ad un occhio più attento, la guardia sembrava sempre oppressa da un peso che gli tormentava il cuore.
Hana approfittò di un pomeriggio, quando lo trovò da solo ad allenarsi nel campetto del parco, per parlare con lui.
"Kei, che ci fai qui tutto solo?"
"Capitano!" esclamò sorpreso Nogami appena vide il suo sempai.
Il ragazzino arrossì leggermente prima di rispondere: "Avevo bisogno di stare un po' da solo per pensare".
"Allora ti disturbo se ti chiedo di fare due tiri con me?"
"Nemmeno per sogno!" rispose il ragazzo, scuotendo energicamente la testa.
Il rossino e la guardia si piazzarono al centro del campo per dare inizio alla loro sfida, che diversi minuti dopo terminò con l'inevitabile vittoria di Hanamichi.
"Diventi ogni giorno più bravo!" lo lodò soddisfatto Sakuragi.
"Ho sbagliato un tiro da tre" constatò Nogami palesemente insoddisfatto.
"Non ha molta importanza, per quello basta un po' più di concentrazione!"
Kei abbassò lo sguardo, sentendosi evidentemente in colpa.
"Si tratta di Kida vero?" domandò subito Hanamichi, approfittandone per entrare nell'argomento che più gli premeva affrontare con il suo giovane amico.
Il kohai non rispose ma fece un debole cenno di assenso con la testa.
"So che sono cose private, ma se me ne vuoi parlare io sono qui"
La matricola rimase a lungo in silenzio poi chiese a sua volta: "È vero quello che dicono in giro di te, capitano? Mi riferisco a quel ragazzo".
"Parli di Mito?"
Kei annuì di nuovo.
"Sì è vero" rispose sinceramente Hanamichi "Yohei ed io stavamo assieme, vivevamo praticamente insieme e lo amavo molto, due anni fa fu investito da un'auto proprio di fronte alla scuola, morì sul colpo".
"Deve essere stato terribile per te!" mormorò Nogami con gli occhi piantati per terra.
"Beh… Il mio cuore si fermò per molto tempo e tuttora porta impressa una cicatrice che non potrà mai rimarginarsi del tutto"
"E come hai fatto ad andare avanti?"
Hana distolse per un attimo lo sguardo, esitando.
"Perdonami, capitano, sono un impertinente" si scusò Nogami mortificato "Queste sono cose private. Non ho alcun diritto di farti domande simili!"
"No, non importa" lo calmò il rosso "I pettegolezzi non mi piacciono, però non mi da fastidio parlare con un amico".
Kei guardò il capitano con riconoscenza, aspettando in silenzio che rispondesse alla sua domanda, e Hanamichi iniziò a parlare pochi istanti dopo.
"Come ti ho detto, dopo la morte del mio ragazzo caddi in uno stato di profonda depressione. Non sentivo più niente, i bisogni fisici erano spariti completamente, la notte non dormivo mai, persino il basket era solo un modo per sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione. Non provavo più piacere in niente e niente mi stimolava più, i miei ex compagni fecero di tutto per farmi tornare il tipo spensierato e sbruffone che ero prima dell'incidente ma ovviamente nessuno ci riuscì. Non era quello ciò di cui avevo bisogno. Il mio ragazzo era appena scomparso e a me non serviva dimenticare, al contrario, avevo bisogno di qualcuno che stesse ad ascoltare i miei ricordi e che piangesse e ridesse con me…"
"E tu lo trovasti?"
"Sì, almeno in questo sono stato fortunato"
"Posso chiederti chi è?"
"Non lo immagini?" domandò sorridendo il capitano.
"Rukawa"
"Già. Anche se può sembrarti incredibile…" scherzò Hanamichi "Fu l'unico in quel periodo a comprendere a pieno i miei sentimenti e, lentamente, a farmi uscire dal bozzolo che mi ero creato attorno"
Kei non aggiunse altro, solo un cieco non si sarebbe accorto del legame profondo che univa il capitano con Rukawa e adesso poteva comprenderne anche le ragioni.
Dopo diversi minuti di silenzio, decise di confidarsi e ripagare la fiducia del sempai con altrettanta fiducia.
"Shin vorrebbe fare l'amore con me…"
"Ma tu non sei ancora pronto" continuò per lui Sakuragi.
"Io non lo so" dichiarò confusa la guardia "È successo tutto così velocemente… Fino a pochi mesi fa era il mio migliore amico, poi i sentimenti che ho iniziato a provare nei suoi confronti mi hanno radicalmente sconvolto la vita. Ero terrorizzato all'idea di confidarmi con lui e perdere così anche la sua amicizia, ma Shin mi ha sorpreso ancora una volta, dichiarandomi per primo il proprio amore. Io sono stato veramente felice e lo sono tuttora, Shin è la persona più importante della mia vita e per lui farei qualunque cosa, ma…"
"È normale che tu sia così emozionato" lo interruppe il sempai.
"Anche tu lo eri la prima volta?" domandò ansioso Kei.
"Beh, Yohei non mi concesse molto tempo per pensare".
"Ti violentò?" domandò l'altro con un grido strozzato.
"No, certo che no!" si affrettò a chiarire l'equivoco Hanamichi "Però io lo avevo fatto arrabbiare, allontanandomi da lui per una stupidaggine, così per farmi capire che gli appartenevo mi prese lo stesso giorno in cui mi dichiarò il suo amore, e ovviamente io glielo lasciai fare".
"Accidenti" soffiò il ragazzo più giovane, mentre le sue guance si imporporavano per l'emozione dell'argomento trattato.
"Yohei non fu affatto violento" precisò Hana, prima di anticipare la domanda successiva di Nogami "Però fa sempre un po' male, soprattutto la prima volta!"
Kei sussultò leggermente spaventato e Sakuragi si affrettò a rassicurarlo: "Ma il piacere che si prova subito dopo è qualcosa di indescrivibile e tutto è intensificato se questo piacere si condivide con la persona che amiamo. Diventa tutto naturale, le incertezze spariscono assieme ad ogni timore e tu non desideri altro che sentire il tuo compagno entrare in te, arrivando sin nel profondo per diventare una cosa sola nell' anima e nel corpo".
Una lacrima scivolò dall'occhio destro di Hanamichi, rigando la sua guancia abbronzata. Era stato bello fare l'amore con Yohei, lo aveva amato veramente tanto e una parte del suo cuore avrebbe continuato a farlo per tutta la vita, ma adesso il rossino, pensando a quelle emozioni così forti e totalizzanti, aveva solo un volto davanti… e non era più quello di Yohei.
"Wow" ansimò la guardia 'lievemente' scombussolata da quella descrizione.
Hana rise e, asciugandosi velocemente gli occhi per non farsi vedere dal compagno, disse: "Scusa forse sono stato un po' troppo esplicito!"
Nogami scosse il capo ancora sotto sopra e con un filo di voce ammise: "È stato molto… come dire…'educativo'!"
Sakuragi rise, rimanendo seduto sulla panchina a guardare il suo kohai allontanarsi per riprendere la sacca del pallone.
"Pensa a quello che ti ho detto, ma ricordati di farlo solo quando sarai veramente pronto…" fu il suo ultimo consiglio "Per loro è davvero traumatico interrompersi sul più bello!"
Un incendio di dimensioni spaziali si diffuse sul volto del poveretto, facendo scoppiare il suo capitano in una fragorosa risata.
"Stavo scherzando!! Non ci pensare troppo, Kei, e quando si crea la situazione giusta lasciati andare"
"Ho capito, sempai, grazie mille"
Hana alzò la mano per salutarlo e piano mormorò: "Sempre a vostra disposizione…"
Qualche giorno dopo, agli allenamenti, Kida sembrava sprizzare felicità da tutti i pori e Nogami era tornato il ragazzo sereno di sempre.



I campionati nazionali erano iniziati nel migliore dei modi, l'albergo in cui erano ospitati era completo di ogni confort e le stanze incredibilmente spaziose.
Hana distribuì velocemente i compagni nelle varie camere, lasciando per ultima quella delle due matricole titolari.
"Kida, Nogami posso parlarvi un attimo" li chiamò in disparte il rossino e i ragazzi si avvicinarono immediatamente.
"Vi metto in camera insieme perché non mi sembra corretto dividervi in un momento così importante, però promettetemi che penserete prima di tutto alle partite"
"Che vuoi dire?" domandò sinceramente stranito il play.
Kaede sbuffò e, alzando gli occhi al cielo, prese la parola: "Significa che non devi fare sesso con lui prima delle partite, perché vi vogliamo al massimo della forma".
Kida arrossì e non si accorse nemmeno della gomitata che il suo capitano aveva tirato alle costole di Rukawa.
"Scusa se ci impicciamo così della vostra vita privata però…"
"Oh non temere, capitano, è normale che tu ti preoccupi per noi" si sbrigò a toglierlo dall'imbarazzo Shinobu "Ti prometto che saremo responsabili, grazie per la fiducia che ci hai dato".
"Di niente, adesso raggiungi pure la tua camera con Nogami"
"Sì"
"Mh, quel ragazzo è svenevole" commentò Kaede, stranamente irritato, una volta rimasto solo con il compagno.
"Ma se è un teppistello!" dichiarò invece Hanamichi.
"Kida un teppistello?! Scodinzola come un cagnolino quando lo guardi o gli rivolgi la parola!"
"Ha solo rispetto per i suoi sempai" continuò a difenderlo Sakuragi "Lo fa anche con te, quando ti guarda andare a canestro i suoi occhi si illuminano per l'emozione".
"Comunque è fastidioso quando fa lo 'smanceroso' con te…" borbottò Kaede a bassa voce.
"Come scusa?" finse di non aver sentito Hana.
"Mh… Niente, andiamo in camera"
Hana sorrise, seguendo in silenzio il volpino.
Kami Sama, era geloso! Non riusciva a crederci.


Le partite si susseguirono una più spettacolare dell'altra, erano estremamente dure e di altissimo livello, chi perdeva la concentrazione era fuori, ma i ragazzi dello Shohoku erano caricatissimi e affrontarono ogni sfida con la massima determinazione.
Risultato: lo Shohoku si ritrovò in finale per il secondo anno consecutivo contro il Sannoh.
"Guarda un po' chi c'è là!" notò incredulo Hanamichi, indicando all'amico le tribune.
"Ma è venuta mezza Kanagawa?!" sbottò a sua volta Kaede.
"Comprese quelle scalmanate del tuo fan club!"
"Vogliamo parlare delle tue?" replicò prontamente il volpino.
"Le mie non sono così oscene!"
La partita cominciò e, come previsto, fu incerta fino alla fine, nessuna delle due squadre dominò a lungo sull'altra ma il fischio finale diede ragione al club di Kanagawa, anche se per due soli punti di scarto.
Era stato bellissimo: uno sguardo, un'intesa, il volpino che eseguiva il suo ultimo tiro libero, il ferro, il salto di un angelo dai capelli rossi e gli occhi di oro liquido, la conquista di un rimbalzo e infine lo spettacolare slam dunk che aveva fatto esplodere il pubblico per il nuovo punteggio - Shohoku 88 / Sannoh 86 - mentre la sirena dichiarava, inesorabile, i vincitori del campionato nazionale, per il secondo anno consecutivo.
I ragazzi scoppiarono a piangere, reagendo tutti allo stesso modo: di corsa a sommergere il loro capitano e il vice, veri responsabili di quella vittoria.

Non rimasero a lungo negli spogliatoi, c'era una cerimonia cui dovevano presenziare e subito dopo a fare festa con gli amici per scaricare l'adrenalina che ancora circolava vorticosa nei loro corpi.



Qualche giorno dopo il loro ritorno, Hana e Kaede si ritrovarono con gli altri in un pub di Kanagawa.
"Ehi la volete sentire una favola incredibile?" domandò Sakuragi, non stando più nella pelle dall'emozione.
"Basta che non sia troppo sdolcinata" scherzò Mitsui "mi sono appena lavato i denti".
"Oh non ti preoccupare, non c'entra niente la melassa!" lo tranquillizzò il rossino con gli occhi che scintillavano per la gioia.
"Una settimana fa, il giorno dopo il ritorno dai campionati" iniziò il suo racconto "mi telefona il buon vecchio preside Oijima che mi ordina di raggiungere immediatamente lo Shohoku con Kaede. Dopo una serie di secchiate d'acqua gelida e una mega rissa, riesco a tirare giù la Kitsune dal letto e raggiungiamo l'ufficio del preside, convinti di dover sopportare la solita ora di lagna farcita da complimenti e consigli per il futuro, ma quando entriamo notiamo che il preside non è solo. Oijima ci fa accomodare, ci fa come previsto i complimenti e poi ci presenta il signor Frank Wibbling. Dopo i soliti convenevoli, scopriamo che il caro signor Wibbling vive a New York e che, essendo un appassionato del Giappone, era venuto nel nostro paese per le vacanze estive e aveva assistito casualmente al torneo nazionale di basket. E noi, come del resto voi in questo momento, ci siamo detti 'Molto interessante ma la cosa dovrebbe fregarci?' La risposta l'abbiamo avuta quando Oijima ci ha detto con molta tranquillità che il tipo è l'allenatore della squadra di basket dell'università ***, serbatoio ufficiale dei New York Knicks."
Quattro paia di occhi si sgranarono contemporaneamente per l'incredulità.
"Wibbling è rimasto colpito dal nostro modo di giocare veloce e imprevedibile e quindi della nostra intesa e ci vuole assolutamente nella sua squadra" spiegò con entusiasmo Sakuragi "Ci farà avere una borsa di studio per frequentare l'università e una camera nei dormitori, senza tirare fuori un dollaro!"
"Wow ragazzi che dire…" boccheggiò Hisashi senza parole.
"Noi abbiamo riacquistato l'uso della parola mezzora dopo e personalmente ancora non ci credo" dichiarò il rossino.
"Oh Kami, due miei amici a giocare in America e con ogni probabilità in NBA. È bellissimo!" commentò estasiata Ayako "Sono così felice per voi".
"Ma è giusto così, ve lo meritate perché insieme siete grandi" convenne Kogure.
"No, siete voi grandi" lo contraddisse Sakuragi "Per Kaede è diverso, ma io senza il vostro aiuto e la vostra pazienza non sarei riuscito ad imparare niente!"
"Già è proprio così…" intervenne Akagi, cercando in tutti i modi di celare l'orgoglio con il suo modo di fare brusco "Quindi quando sei là vedi di mettercela tutta e di non deludere le nostre aspettative, altrimenti ti raggiungerò e ti sfonderò la testa a suon di pugni!"
"Non temere capitano, il Tensai diventerà il migliore giocatore del mondo!"
"Tsè, dovrai passare sul mio cadavere Do'aho!"
"Teeme, baka Kitsune, vogliamo scommettere!"
"Nh, ho già vinto!"
"Questo è da vedere!"



*Tsuzuku*