DISCLAIMER: i personaggi appartengono al sensei Takehiko Inoue
NOTA I: forse Hana è un po' meno OOC in questo capitolo ^^''
ALTRE NOTE: alla fine.



Friends

parte 3

di Chikara




Goodfellas


"Se non sbaglio, oggi non devi andare al lavoro, giusto?" fu la domanda che Kaede fece al rossino una sera, pochi minuti prima di uscire come sempre per divertirsi.
Hana lavorava tutti i fine settimana, facendo il turno di notte in una videoteca del quartiere, per arrotondare l'assegno che lo stato gli passava con tanta misericordia ogni mese, ma che, da solo, sarebbe bastato a sfamare appena un gattino inappetente.
"Sì, il proprietario ha deciso di riorganizzare il negozio quindi terrà chiuso per un po' di giorni" rispose Hanamichi, sorpreso da quella domanda insolita.
"Ti va di venire con me?" propose allora l'amico.
"Grazie ma ho già prenotato un posto sotto le coperte del mio letto" rifiutò gentilmente Hana "Sono stanco morto e approfitterò di questa vacanza inaspettata per riposare".
"Come vuoi, se cambi idea mi trovi al solito locale"
"Ok, buon divertimento"

Il rossino si preparò una cenetta veloce, guardò un po' di tv e poi come programmato si infilò sotto le coperte, addormentandosi quasi all'istante.
Un suono insistente e fastidioso arrivò però a disturbare il suo riposo. Aprì gli occhi, ancora appiccicati dal sonno, e gli occorse mezzo minuto buono per capire che era stato il telefono a svegliarlo.
"Pronto" biascicò con la voce impastata dal torpore.
"Sakuragi sei tu?" domandò una voce lontana e disturbata.
"Non sento niente, ma chi è?" si informò sempre più irritato.
"Sakuragi sono Sendoh" si presentò, gridando, il ragazzo al telefono.
"Sendoh, ma che diavolo vuoi a quest'ora?1"
"Ti chiamo dall'Eden, Rukawa si è cacciato in un guaio decisamente grosso!" lo avvisò Akira con una certa urgenza.
"Quella Kitsune sa cavarsela perfettamente da sola, non ha bisogno del mio aiuto. Buonanotte" borbottò Hanamichi con il chiaro intento di riattaccare.
"Lo farebbe se non dovesse battersi contro sei energumeni e non fosse completamente ubriaco!" strillò allora Sendoh in preda al panico e a quelle parole Hana si sollevò di scatto dal letto, del tutto lucido.
"Arrivo subito, tu intanto cerca di tenerlo lontano dai guai!"
Dieci minuti dopo Sakuragi arrivò al locale trafelato per la corsa che aveva fatto e quello che vide lo accecò dalla rabbia. Un tizio più alto e grosso di lui, infatti, stava prendendo ripetutamente a cazzotti la Volpe mentre altri due energumeni lo tenevano saldamente per le braccia.
"Che… che state facendo?" urlò furibondo, la vecchia fibra di teppista che tornava a tendersi sotto la pelle scura.
I tre si bloccarono immediatamente.
"Ehi bellezza, se non vuoi fare la stessa fine di questo stronzo, non t'immischiare in cose che non ti riguardano!" lo ammonì subito uno.
"Si da il caso che quello stronzo sia un mio amico e se non lo lasciate immediatamente vi ammazzo!" sibilò Hana senza trattenersi.
I ragazzi lo guardarono un po' sorpresi, poi scoppiarono a ridere fragorosamente.
"Beh tesoro, sarà un vero piacere fotterti" dichiarò quello che sembrava il capo, prima di continuare "Il tuo culo mi sembra molto più appetitoso di questo bastardo!"
"Perché non vieni a sfilarmi i calzoni?1" lo provocò Hanamichi.
In un attimo tutti gli energumeni gli furono addosso, compreso i tre che prima stavano in disparte a godersi lo spettacolo, ed Hana cercò principalmente di difendersi, almeno finché un grido non lo avvertì che anche i suoi amici erano arrivati.
"Scusa il ritardo Hana!" fece Noma, mettendosi al fianco del compagno.
"Ce n'avete messo di tempo!"
"È tutta colpa di Takamiya!" si giustificò Okuso con un ghigno divertito "Non riusciva ad entrare in questo vicolo".
I ragazzi scoppiarono a ridere ed i sei energumeni, sentendosi ignorati, si infuriarono ancora di più.
Per l'armata Sakuragi tuttavia non fu un problema occuparsi dei teppisti, erano grossi ma goffi e in un attimo furono a terra con tutte le ossa ammaccate.
"Accidenti quanto mi mancava una bella rissa come si deve" proclamò Taka divertito.
Hanamichi però era concentrato in altro, si piegò sul verme che lo aveva provocato e, afferrandolo per i capelli, disse con rabbia: "Allora bello, non dirmi che i tuoi bollenti spiriti si sono già raffreddati!"
Il ragazzo mugolò qualcosa così il rossino gli tirò di più i capelli e, scuotendolo violentemente, ringhiò: "Non ho sentito".
"Quel… quel bastardo si è scopato il mio uomo!" farfugliò a fatica lo scimmione, mentre il sangue gli dipingeva le labbra e i denti di rosso.
Hana guardò verso Kaede, sostenuto da un Akira incredulo per quello che aveva appena visto e per la facilità con cui quei quattro ragazzi avevano steso i sei gorilla, e domandò: "È la verità?"
"Tsè, non mi ricordo nemmeno come si chiama, figuriamoci se sapevo che si faceva scopare da un altro!" mugolò la Volpe, rintronato dalle botte e dai fumi dell'alcool.
Sakuragi gli credette. Kaede si divertiva ad andare a caccia di ragazzi carini e disponibili, ma non avrebbe mai sedotto volontariamente una persona già impegnata, qualcuno lo aveva fatto con sua madre e lui non aveva gradito per niente. Ad ogni modo quella non era una scusa valida per andare con il primo sconosciuto che gli passava accanto, quando si fosse ripreso Hanamichi gli avrebbe fatto una ramanzina che non si sarebbe dimenticato per il resto dei suoi giorni.
In quel momento però doveva pensare allo stronzo che aveva ridotto il suo amico in quello stato, così tornò a rivolgersi al malcapitato.
"Sentito?" fu la domanda retorica che gli fece "Adesso ti do un consiglio: cerca di parlare un po' di più con il tuo ragazzo o magari vedi di soddisfarlo un po' di più a letto, ma non prendertela con gli altri se il tuo amichetto è una puttana, chiaro?"
"CHIARO?" gridò di nuovo, strattonando la testa dell'altro per convincerlo a dargli una risposta.
"Chi… chiaro" balbettò sfinito lo sconosciuto.
"Bene, cerca di ricordartelo mentre sei dal dentista a farti rimettere i denti!" concluse Sakuragi lasciando la presa sul tipo ormai svenuto. Voltandosi verso Kaede poi gli prese un braccio e se lo fece passare sopra le spalle, cingendogli subito dopo la vita per sostenerlo meglio.
"Hai chiamato il taxi come ti avevo chiesto?" domandò infine a Sendoh.
"Certo a quest'ora deve essere già arrivato".
"Bene, grazie di avermi avvisato!" lo salutò Sakuragi.
"Figurati, io non sarei stato in grado di fare molto!" dichiarò con una certa vergogna l'ex-porcospino del Ryonan.
"Grazie anche a voi ragazzi" Hanamichi si rivolse alla sua armata "non ce l'avrei mai fatta senza il vostro aiuto!"
"È sempre un piacere prendere a cazzotti un po' di brutta gente" lo rassicurò Noma.
Hana sorrise per ringraziarli di nuovo, dopodichè domandò a Kaede: "Ce la fai a camminare?"
Rukawa fece un debole cenno affermativo con il capo e, sostenuto dall'amico, iniziò a muoversi per raggiungere l'auto che li avrebbe riaccompagnati a casa.

Hana scese dal taxi, pagò l'autista e aiutò l'amico a scendere, tenendolo finché non arrivarono in camera di Kaede che appena libero si stese, completamente cotto, sul proprio letto.
"No, no, no, tirati su" gli ordinò l'altro, cercando di non urlare troppo, provando una sincera compassione per lo stato in cui doveva versare la sua povera testa "Dobbiamo ancora medicare quelle brutte ferite, vuoi che la tua faccia rimanga sfregiata come quella di un mafioso?"
"Voglio solo dormire" mugolò la Kitsune con un tono lamentoso.
"Lo farai dopo, ora vieni in bagno con me" gli impose l'altro con maggior autorevolezza.
"Mh"
"Su dai non fare il bambino!"
Sakuragi lo trascinò quasi con forza in bagno, lo fece sedere sul coperchio chiuso del water e, appoggiandolo al muro, prese garze, acqua calda e medicinali per lavare con cura i tagli e ripulirli dal sangue, applicando subito dopo una pomata sui lividi e del disinfettante sulle ferite.
"Ite!" saltò su Kaede improvvisamente sveglio.
"Così impari a cacciarti nei guai in maniera tanto stupida" lo ammonì severamente l'amico.
"Quel vigliacco ha aspettato proprio la sera che mi sono lasciato andare!" borbottò in sua discolpa il moro.
"C'era bisogno di bere in questo modo!" continuò la sua predica Hanamichi "A te non piace nemmeno la birra… Ecco fatto!" esclamò dopo aver messo anche l'ultimo cerotto.
"Questa sera ero triste…"
"E perché eri triste? Hai trovato il primo ragazzo che ha rifiutato una tua proposta?"
Kaede, con una faccia da cucciolo bastonato, annuì con la testa e per poco Hana non scoppiò a ridere. Non riusciva a credere che esistesse qualcuno tanto coraggioso (o stupido) da rifiutare la proposta di un ragazzo come Rukawa; oltretutto in quel momento l'amico aveva un'espressione così tenera e indifesa… L'alcool su di lui aveva proprio degli strani effetti!
"Accidenti, ed era carino?" si informò, rivolgendogli quella domanda come se stesse parlando con un bimbetto di tre anni, il sermone definitivamente rimandato al giorno dopo quando Kaede sarebbe stato un po' più ricettivo.
"Il più bello di tutti!"
"Mi dispiace… lo conosco?" continuò la sua indagine l'altro.
"Sì"
"E chi è?"
"Non te lo dico"
"Ehi volpino non ti fidi di me?"
"No… ma…"
"E allora dimmi chi ti ha reso così infelice, così gli mollo un pugno in faccia!" scherzò ancora il ragazzo dalla pelle ambrata.
Kaede ridacchiò, sembrando davvero un bambino in quel momento.
"Perché ridi, adesso?" chiese senza capire Hana.
"Perché sei tu quello che ha rifiutato il mio invito"
A quelle parole Hanamichi si allontanò dal volpino come se lo avesse folgorato.
Che stava dicendo?
Non era possibile che il moro fosse rimasto così male per il suo rifiuto. Lui aveva persino creduto che fosse un invito di circostanza, che insieme avrebbero preso una bibita al banco e poi ognuno per la propria strada, lui ad annoiarsi a morte e l'altro a fare strage di cuori.
"Com'è possibile io… io non capisco…" balbettò improvvisamente sconvolto e, voltandosi di scatto per uscire dal bagno, andò a sedersi sul divano.
Kaede stava sicuramente delirando, era tutta colpa del suo stato, molto probabilmente lo stava scambiando per un'altra persona.
"Hana…" lo chiamò una voce bassa alle sue spalle.
Hanamichi si voltò per vedere Kaede che, barcollando, lo raggiunse e lo abbracciò forte da dietro.
"Scusa, non dovevo dire niente…"
"Dire cosa, Kaede, io non capisco!"
"Che ti adoro, che sei l'unica persona che ho, la sola con cui voglia giocare a basket" Fu la strana e confusa dichiarazione di Rukawa.
"Non sai quello che dici, Kitsune" cercò di farlo tornare in sé l'amico "Sei ubriaco e molto probabilmente hai sbattuto la testa".
"Lo so, da sobrio non troverei mai il coraggio di dirti una cosa simile!"
"Perché?"
"Perché ancora non sarei capace…"
Kaede parlava in maniera sconclusionata e Sakuragi faticava a capirlo.
"Capace di cosa?"
"Di renderti felice come ha fatto Yohei. Ho troppa paura di fare una cazzata colossale e perderti per sempre, anche come amico, e allora… sarebbe davvero la fine per me".
Kaede scavalcò il divano e strinse forte Hanamichi che, sebbene confuso e sorpreso, riuscì a rispondere a quel dolce abbraccio.
Restarono a lungo in quella posizione, seduto Hana, semisdraiato Kaede con la faccia affondata sulla pancia dell'altro, e la Volpe finì inevitabilmente con l'addormentarsi. Al rossino non restò altro da fare che portarlo nella sua camera, sfilargli velocemente maglia e pantaloni, metterlo sotto le coperte e, prima di uscire dalla stanza per ritirarsi nella propria, scostargli i capelli lucidi dalla fronte, depositandovi un bacio veloce.


La mattina Kaede si svegliò come sempre molto tardi, trovando il rossino intento nella lettura di una rivista, seduto sul divano.
"Buongiorno Kitsune" lo salutò il coinquilino non appena lo vide "In cucina ti ho lasciato del caffè, deve essere ancora caldo. Le aspirine le trovi sul secondo ripiano dietro la specchiera del bagno".
"Sei stato tu ha riportarmi a casa 'sta notte?" domandò Rukawa, massaggiandosi le tempie per scioglierle dal dolore martellante che le attanagliava.
Come previsto da Hanamichi, il volpino non si ricordava niente.
"No, è stata la fata turchina" sbottò sarcasticamente il suo salvatore "Chi vuoi che sia stato?1"
"Per quello che mi ricordo anche il gatto con gli stivali!" replicò sullo stesso tono il volpino "Comunque grazie!"
"Di niente" rispose Hanamichi poi, come se si fosse ricordato qualcosa in quel momento, esclamò "Ah, mentre tu ronfavi ha telefonato Sendoh, mi ha chiesto come stavi e mi ha pregato di dirti di richiamarlo non appena ti saresti svegliato".
Kaede sbuffò e andò in cucina a prendere il suo caffè e subito dopo l'analgesico, tornando in salotto per sedersi accanto al rossino.
"Che stai leggendo?"
Hana lo guardò un po' sorpreso.
"Che c'è?" volle sapere Rukawa.
"Perché non lo richiami? Se non sbaglio Sendoh è il tuo amante preferito!"
"Mh…"
"Mh cosa?" chiese Sakuragi.
"Mi ha stancato anche lui"
"Hai detto la stessa cosa per Matsumoto, Takamasu, Miwa, Ikezawa… Vuoi che continui?" lo prese in giro Hanamichi.
"Non posso mica continuare a portarmi a letto tutti i giocatori di basket della prefettura!"
"Adesso che mi ci fai pensare, sono più di tre giorni che non esci con nessuno e ieri ti sei ubriacato, non ti sentirai mica male Kaede?"
"Do'aho!"
"Do'aho un corno, è preoccupante…"
Hana faceva di tutto per sdrammatizzare, ma il cuore gli martellava furioso nel petto: possibile che lo stesse facendo per lui, che fosse vero ciò che gli aveva dichiarato nella strana notte appena trascorsa?!
"Mh… Forse ho altro a cui pensare" ipotizzò Kaede con un tono di voce a metà fra il serio e l'ironico "Tra meno di due settimane inizia il campionato invernale, te lo sei dimenticato capitano?"
"Niente affatto, anzi ti va di andare a fare due tiri al campetto?" propose subito il rossino per sfuggire ai suoi pensieri.
"Mi infilo la tuta e arrivo" accettò al volo l'amico.



*Tsuzuku*


NOTA II: so che ho già scritto una scena in cui uno dei protagonisti si dichiara all'altro sotto l'effetto dell'alcool (nella mia fic Cambiamento) ma, a costo di sembrare ripetitiva, mi sembrava l'unica soluzione possibile per rimanere fedele alla trama che avevo in mente.

NOTA III: il titolo di questa terza parte è ripreso dal film capolavoro di Martin Scorsese "Quei bravi ragazzi". Chi non lo ha visto fili subito a vederlo!! >.<