DISCLAIMER: i personaggi appartengono al sensei Takehiko Inoue
NOTA: Hanamichi continua ad essere OOC ^^''
Friends
parte 2
di
Chikara
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Hanamichi si sedette sul divano tirandosi le lunghe gambe al petto e,
portandosi subito dopo la tazza di caffè alle labbra per nascondere un
profondo sbadiglio, biascicò ancora mezzo addormentato: "Allora che è
successo di così catastrofico da buttarmi giù dal letto alle tre di
notte?"
"È per mio padre…" spiegò Kaede.
"Come mai non sono per niente sorpreso di sentirtelo dire… Che è
successo?"
"Mi ha buttato fuori di casa".
"E che hai combinato questa volta?" si informò per nulla
preoccupato Sakuragi.
"Mi ha trovato in salotto con Akira!"
"Allora?"
"Beh eravamo distesi sul divano e non propriamente vestiti"
confessò Kaede senza troppo imbarazzo.
"Ti sei fatto beccare a fare sesso con un ragazzo a casa di tuo
padre!" ripeté incredulo il rossino "Kami, Kaede, sei incredibile…
Non hai un briciolo di pudore!" continuò sempre più indignato.
"Dovevamo andare a casa sua, ma i suoi sono tornati prima dalle vacanze
a causa del mal tempo, così l'ho portato da me" tentò di giustificarsi
l'amico "In genere il vecchio non torna prima delle undici dal lavoro,
ma a quanto pare ieri erano tutti in vena di sorprese".
"Hai provato a parlare con lui?"
"Non ci penso nemmeno, finalmente mi sono liberato di quel vecchio
bigotto! Se mi vuole, si immaginerà sicuramente che sono venuto da te".
"Fa come ti pare, hai tutto il diritto di gestire come più preferisci la
tua famiglia" affermò il rossino un po' contrariato "Comunque
Sendoh che ti ha detto?".
"Se l'è data a gambe appena ha visto mio padre così furioso"
"Mh certo che ti scegli proprio dei tipi coraggiosi!"
"Però è un'ottima scopata" constatò ammirato Rukawa.
"Potresti evitare di essere così brutale, almeno quando parli con
me?" lo ammonì seriamente Sakuragi.
"Scusa, dimenticavo quanto possano essere delicate le tue orecchie"
"Mi stai prendendo in giro?"
"Affatto"
"Ad ogni modo io sto morendo di sonno" dichiarò Hana, dopo aver
sbadigliato per l'ennesima volta "Tu fai quello che vuoi. La camera
degli ospiti sai dov'è. Se deciderai di stabilirti qui, domani mattina ti
dirò le condizioni, ok?".
"Va bene, buona notte" lo salutò Rukawa.
"Notte"
Quando, poche ore dopo, Hanamichi si svegliò andò a controllare la stanza
accanto alla sua e vi trovò Kaede che dormiva tranquillamente, così richiuse
la porta e si diresse in cucina per preparare la colazione.
Il volpino si alzò solo a mezzogiorno passato e trovò il compagno seduto al
tavolo della cucina, concentrato nello svolgimento degli ultimi esercizi di
matematica rimasti per le vacanze.
"Mhh… giorno…"
"Buon giorno Kitsune, dormito bene?
"A meraviglia… Che stai facendo?" domandò incuriosito Kaede,
avvicinandosi al tavolo.
"Non lo immagini?" rispose sbuffando l'amico.
"Nh… dopo me li farai copiare, vero?" ne approfittò al volo il
moro.
"Dipende da quanto sei disposto a sborsare…"
"E andiamo non fare il taccagno!"
"Ok, ok… Allora, hai deciso cosa fare?" si informò Hanamichi
tornando subito serio.
"Prima sentiamo le tue condizioni".
"Voglio che all'inizio di ogni mese mi lasci quarantacinque mila yen e
che mi faccia dormire la notte" espose le sue regole Hanamichi.
"Cioè?"
"Conoscendo la tua vita notturna, non voglio essere svegliato nel cuore
della notte da rumori molesti e imbarazzanti" cercò di essere più
chiaro.
"Quindi non vuoi che porti ragazzi a casa"
"Esattamente, l'ultima cosa che voglio è che tu trasformi questa casa in
un bordello. E poi i vicini mi conoscono tutti, ho un buon rapporto con loro,
non voglio creare problemi. Chiaro?"
Kaede non rimase a riflettere nemmeno un istante prima di dichiarare: "A
me va benissimo".
"Perfetto"
Il rapporto fra Kaede e Hanamichi aveva avuto un'evoluzione molto complessa
nei due anni che erano trascorsi da quando si erano conosciuti per la prima
volta, giurandosi odio eterno.
Rukawa era freddo, altezzoso e scontroso, Sakuragi appassionato, casinista ed
espansivo, ma l'interesse comune per il basket e la scomparsa di Yohei li
avevano fatti notevolmente avvicinare, frantumando così la maschera che
entrambi indossavano.
La Kitsune non era affatto egoista - come tutti credevano - ma si era
rivelata per quello che era veramente: un ragazzo simpatico e acuto, con un
debole per i ragazzi carini e svegli disposti a divertirsi con lui. Il
Do'aho, invece, era risultato tutt'altro che idiota; chi lo conosceva bene,
infatti, sapeva che il rossino era un tipo veramente affidabile e maturo,
gentile con tutti, ma particolarmente dolce e generoso con i suoi amici. Il
primo doveva il proprio carattere al difficile rapporto che aveva da sempre
con il padre, ricco uomo d'affari che non sopportava l'idea che il figlio
perdesse il suo tempo dietro ad una palla arancione e un milione di ragazzi
diversi; il secondo, vissuto fino a pochi anni prima in un istituto, si
comportava da sbruffone per non mostrare a nessuno le sue debolezze.
A distanza di due anni Kaede e Hanamichi erano diventati amici inseparabili
nonché la coppia d'oro del basket a livello nazionale.
La porta della palestra si spalancò improvvisamente e le persone che
entrarono catturarono l'attenzione di tutti, anche degli irriducibili -
principalmente le fan scatenate di Hanamichi e Kaede - che erano lì ad
assistere agli allenamenti, nonostante l'afa insopportabile dell'estate.
"Certo però che fa un certo effetto vedere quella scimmia urlatrice con
il numero quattro sulla maglia!" notò decisamente perplesso Mitsui.
"Perché sentire le ragazze gridare il suo nome invece che insultarlo non
è impressionante?!" aggiunse Miyagi altrettanto sconcertato.
"A me invece questa cosa fa venire l'esaurimento nervoso… Se penso a
tutte le camicie che quei due mi hanno fatto sudare inutilmente!" fu
l'inevitabile commento di Akagi.
"Erano momenti difficili per entrambi, ragazzi, cercate di capire"
intervenne allora l'ex-vicecapitano dello Shohoku.
"Kogure ha perfettamente ragione" lo assecondò Ayako, proseguendo
entusiasta "il passato conta ben poco… Guardateli adesso, è uno
spettacolo per gli occhi vederli giocare!"
"Mh, solo perché giocano contro delle mezze calzette!" la smentì
scherzosamente Hisashi, vedendo avvicinarsi Hanamichi.
"Io non parlerei così quando Kida può sentire" stette al gioco il
nuovo capitano "È un pochettino suscettibile".
La matricola, infatti, fissando lo sconosciuto con uno sguardo omicida, si
affrettò a domandare: "Chi diavolo sono questi, capitano?"
"Loro sono i nostri sempai del primo anno di liceo e di quello
scorso" spiegò Sakuragi.
"Già, alcuni di loro li ho visti nella foto dei campionati
nazionali" dichiarò con una certa emozione Aizawa, un'altra matricola
"Lui era il capitano Miyagi, lui la guardia Mitsui e lei la manager che
si chiama…"
"Ayako" gli suggerì il suo compagno Nogami.
"È vero, Ayako… Ma gli altri due chi sono?" domandò Aizawa, sicuro
di non averli mai visti.
"Lui è Kogure e lui Akagi, erano rispettivamente il vicecapitano e il
capitano quando io ero una matricola, in pratica sono stati loro ad
insegnarmi a giocare a basket" dichiarò Hanamichi senza troppi problemi.
I kohai guardarono allibiti prima il loro capitano e poi i due ragazzi.
"Vuoi… Vuoi farci credere che prima del liceo tu non conoscevi il
basket?" domandò Kida, balbettando per l'incredulità.
"Proprio così" rispose il capitano, grattandosi la nuca per il
lieve imbarazzo.
"Eri una schiappa, e lo sei ancora" lo provocò Rukawa dalla lunetta
dove stava tirando.
"Ehi Kitsune, come ti permetti!" saltò su il rossino "A volte
riesco a batterti".
"Una volta su tre!"
"Riesci a vincere sempre con solo lo scarto di due punti…"
"Più che sufficienti, mi sembra" continuò imperterrito con le sue
provocazioni il volpino.
"… e solo per fortuna!"
"Mm, Do'aho".
"Teeeme baka Kitsune!"
E mentre le due
punte dello Shohoku continuavano a beccarsi, gli altri rimasero ad osservarli
con il sorriso stampato in faccia: certe cose non erano cambiate per niente.
"Bene, venite tutti qui" si decise finalmente a rientrare nel suo
ruolo di capitano Hanamichi "Questi ragazzi hanno gentilmente accettato
la mia richiesta di venire a giocare contro di voi" spiegò seriamente
"Consideratela la prova decisiva prima dell'inizio del campionato
invernale. A seconda di come giocherete questa partita, infatti, sceglieremo
i tre titolari che comporranno la squadra assieme a Rukawa e me. Tutto
chiaro?"
Un coro di sì arrivò in risposta.
"Bene, mettetecela tutta e giocate con tranquillità come sapete
fare" li esortò Sakuragi prima di rivolgersi all'amica "Ayako fai
tu l'arbitro?"
"Certo!"
Quando gli ex-giocatori dello Shohoku tornarono dagli spogliatoi, la partita
ebbe inizio.
Ovviamente per le matricole non ci fu alcuna speranza di vittoria, ma
dimostrarono comunque notevoli capacità, perdendo solamente con uno scarto di
dodici punti.
"Complimenti ragazzi, avete formato un'ottima squadra" li elogiò
Kogure mentre si riposava a bordo campo con gli altri.
"Il merito non è certo nostro, quei ragazzi sono già bravi" si
affrettò a replicare Sakuragi.
"Oh ma io non mi riferivo certo alla loro bravura!"
"In effetti, non è facile formare una squadra così unita con tanti galli
nel pollaio" osservò Mitsui "A guardarli bene, sembrano sei Rukawa
dei vecchi tempi!"
"Mh" sbuffò Kaede senza prendersela troppo, dal momento che
l'ex-guardia aveva perfettamente ragione.
"Ci dica, Mister, qual è il segreto del suo successo?" lo prese in
giro Miyagi.
"Ve l'ho detto, la mia è solo fortuna" si schernì ancora Sakuragi
"Sono così tanti che mi posso permettere di gridare 'Chi non passa la
palla è fuori' tutto qui. È …"
Ma in quel momento fu chiamato da uno dei suoi ragazzi.
"Scusate torno subito" si congedò Hana per un attimo.
"Non date retta a quel do'aho" li esortò Rukawa non appena l'altro
si fu allontanato.
"Che vuoi dire?" chiese Ayako.
"La fortuna non c'entra niente" dichiarò il moro con convinzione
"Hana è veramente… grande. Avete giocato con i miglior giocatori della
nostra prefettura provenienti dalle medie e all'inizio era un vero disastro.
Ognuno giocava per mettere in mostra sé stesso e non pensava minimamente alla
squadra, se adesso giocano così è tutto merito di Hanamichi"
"E come ha fatto?" domandò stupito Ryota.
"Non c'è un modo particolare, lui li fa sentire tutti importanti, tutti
dei campioni, ma se qualcuno comincia a montarsi troppo la testa viene subito
ridimensionato, perdendo un one-on-one con lui tipo per venti a sei"
"Accidenti, è migliorato così tanto?" si informò Akagi sempre più
incredulo.
"Nh… da non credere" ammise Rukawa "Le nostre sfide non
finiscono mai prima di due ore e se perdo per un istante la concentrazione è
la fine. Da un certo punto di vista io sono ancora migliore per la tecnica,
ma per quanto riguarda la resistenza e la strategia Hana è imbattibile!"
"Senti, senti… Mi piacerebbe sfidarlo" dichiarò Mitsui stuzzicato
da quelle novità.
"Pure a me!" lo assecondò l'ex-capitano.
Quando Sakuragi tornò non poté fare a meno di notare gli occhi 'lampeggianti'
di Hisashi e fu inevitabile la domanda: "Ehm, è successo qualcosa in mia
assenza?"
"Tutti quanti non fanno altro che dirmi quanto sei migliorato…" lo
sfidò al volo Mitsui "Che ne dici di un due contro due? Il gorilla ed io
contro te e Rukawa!"
"Ok, sai che non so dire di no ad una sfida" accettò subito il
rossino "Tu Volpe ci stai?"
"Certo"
Venticinque minuti dopo Hana e Rukawa avevano vinto per venti a dodici.
"Hana accidenti!" imprecò Ryota "Ma da dove hai tirato fuori
quelle finte?"
"Non lo so, mi vengono così e poi il volpino mi facilita molto la vita…
ehi Akagi ma che stai facendo?"
Il gorilla aveva i lucciconi agli occhi e stava sbattendo ripetutamente la
testa contro il muro, rimpiangendo di non essere più il capitano di una
squadra simile.
"Mi dispiace Akagi, ma allora non ero proprio in me!" si scusò
Hanamichi ridendo.
Akagi scoppiò a piangere ancor più fragorosamente e scappò via di corsa,
rifugiandosi all'interno degli spogliatoi.
"Non farci caso, Hana, in realtà è molto felice di vederti così
sereno" lo tranquillizzò immediatamente Kogure "Ultimamente non ci
siamo più visti e quando ce ne siamo andati non stavi molto bene…"
"Già"
Per un attimo l'espressione del rossino diventò triste, ma si riprese
immediatamente e con un bel sorriso propose: "Allora che ne dite di
recuperare un po' di tempo perduto andando a cena tutti insieme questa
sera?"
"Ottima idea" accettò al volo Miyagi "E ovviamente paga Rukawa
visto quanto è ricco!"
"Te lo puoi scordare…" smontò subito il suo entusiasmo Kaede
"Non ho il becco di un quattrino!"
"Ci prendi in giro?" domandò scettico Mitsui.
"Ti sembro il tipo?"
"Ve lo confermo io ragazzi" intervenne Sakuragi "Il paparino
lo ha buttato fuori di casa. Adesso vive in affitto da me e lavora come tutti
i comuni mortali per mantenersi".
"Accidenti ci dispiace!" mormorò Ayako preoccupata.
"A me no" tagliò corto la Volpe.
"Allora è deciso" stabilì Hanamichi con un sorriso soddisfatto
"Mentre voi recuperate Akagi, Kaede ed io ci mettiamo d'accordo sui
titolari e poi vi raggiungiamo".
I ragazzi si ritirarono nell'ufficio dell'allenatore, assente in quei giorni
per motivi di salute, e cominciarono a discutere per stabilire la rosa di
giocatori che per quell'anno avrebbe costituito la loro squadra.
"Allora siamo d'accordo" annunciò Hanamichi dopo diversi minuti di
confronto "Kida playmaker, Nogami guardia ed Ishii ala grande".
"Mh"
Il capitano comunicò i nomi dei titolari, promettendo agli esclusi che anche
per loro ci sarebbero state occasioni per giocare, dopodichè dichiarò la fine
degli allenamenti e assieme a Rukawa raggiunse gli altri negli spogliatoi.
La serata con i vecchi amici trascorse tranquilla fra ricordi e racconti
veloci sulle loro nuove vite. Miyagi aveva avuto finalmente ragione sulla
povera Ayako e la relazione fra Mitsui e Kogure continuava a meraviglia.
Insieme presero un po' in giro Rukawa per la sua natura da playboy e Hana per
il suo inaspettato successo.
"Allora, vogliamo parlare del fan club del nostro rossino!" lo
stuzzicò Hisashi.
"Non vorrei sbagliarmi" gli diede spago Ryota "ma credo che
sia diventato più numeroso di quello di Rukawa!"
"Peccato non facciano altro che sprecare il loro tempo!" constatò
Ayako con un sorriso divertito.
"È quello che dico sempre anche io!" borbottò Rukawa a mezza voce.
"Quelle ragazze si stanno solo divertendo" intervenne Hanamichi
"Molte di loro hanno già il ragazzo".
"Come sei diventato tollerante!" dichiarò Mitsui "Se non
ricordo male qualche anno fa le chiamavi, e cito testualmente le tue parole:
'Brutte oche starnazzanti' ".
"Qualche anno fa mi proclamavo il genio dei geni, ero coinvolto in una
rissa al giorno e sopportavo a malapena la mia ombra" affermò il rossino
con serenità, facendo capire loro quanto fosse ulteriormente cambiato e
maturato dall'ultima volta che si erano visti.
"Sono molto felice che tu sia riuscito a trovare una tua
stabilità…" affermò l'ex-mamma chioccia dello Shohoku.
"Ti ringrazio, effettivamente sto meglio. Penso ancora molto a Yohei, ma
ogni suo ricordo è diventato dolce, adesso non mi fa più soffrire".
I ragazzi non dissero niente per rispettare quei tristi pensieri, ma fu
proprio il rossino a sdrammatizzare: "Però, nonostante tutti i miei
sforzi, non sono proprio potuto tornare il buffone di una volta… Quella parte
non mi si adattava più!"
"Do'aho, per te sarebbe sempre perfetta invece!" lo stuzzicò come
al solito la Kitsune.
"Solo perché sono bravissimo a recitare!" si difese immediatamente
Hana.
"O forse perché quella del 'do'aho' in fondo è la tua vera natura…"
"Vogliamo parlare della natura scontrosa della Kitsune
spelacchiata?!"
"Mh"
"Baka!"
"Do'aho!"
"Ma a casa passate tutto il tempo a discutere in questo modo?"
intervenne allarmata la loro amica.
"Ovviamente no!" esclamò Sakuragi divertito "È uno
spettacolino in ricordo dei vecchi tempi, tutto per voi!"
"Oh grazie molte!" disse sarcasticamente Mitsui.
"Davvero onorati" aggiunse Ryota "ne sentivamo proprio la
mancanza!"
E Hanamichi non poté fare a meno di mettersi a ridere, coinvolgendo
inevitabilmente anche i vecchi amici.
*Tsuzuku*
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