Ok….scusate la lunga attesa^^;;;; E’ che questa fic mi mette sempre in crisi e se mi manca l’ispirazione è finita….cmq come potete notare ce l’ho fatta a scrivere il nuovo capitolo!*_* I personaggi di Weiss Kreuz non appartengono a me ma al rispettivo autore…io li sfrutto e basta per soddisfare la mia perfidia! ihihi!^_^
Freihet und Gewissen parte VII di Miyuki Il viaggio di ritorno era stato terribile...per quanto le strade della città fossero deserte e le loro auto corressero veloce, non sembravano arrivare mai a destinazione. Per non parlare poi dell’umore che aleggiava tra i passeggeri… Farfarello se ne stava sul sedile posteriore con lo sguardo perso fuori dal finestrino, la sua espressione era più impenetrabile del solito, quasi fosse tornato quello di un tempo, e le sue mani stringevano con forza l’impugnatura della sua spada. Nagi si stava sforzando con tutto sé stesso di non mettersi nuovamente a piangere…i suoi occhi erano comunque lucidi e nascondevano malamente una tristezza mai vista mentre se ne stava con la testa appoggiata alla spalla del suo unico compagno. Gli altri erano in un rigoroso silenzio, non sapendo cosa dire per alleggerire il loro lutto, se mai era possibile. Nessuno di loro sapeva poi cosa fosse accaduto a Schuldich….Aya non aveva dato loro alcuna spiegazione. Dopo la strana ed improvvisa reazione dei due Schwartz, Ken stava per domandare loro cosa avessero quando comparvero Omi e Youji tutti trafelati con ancora addosso le divise dei verkünded. Questi li informarono rapidamente dell’accaduto e che Aya e Schuldich erano ancora nell’edificio in fiamme. Pochi istanti dopo comparve il leader dei Weiss…solo…con una strana espressione sul volto. Gli bastò un solo scambio di sguardi con Farfarello per capire che loro due già sapevano. Quando Omi gli chiese che fine aveva fatto il tedesco lui gli rispose semplicemente che non dovevano più aspettare nessuno. Così anche gli altri capirono la terribile verità…Schuldich era morto. Ed ora eccoli fare tutti ritorno a casa. Loro che erano partiti gioendo di aver trovato finalmente un appiglio per svelare il mistero della Zerstörung, erano tornati moralmente distrutti dalla perdita del loro amico. Nagi e Farfarello si mossero come automi su per le scale che conducevano all’appartamento…ed i Weiss non erano da meno. Una volta dentro il giovane telecineta si gettò a peso morto sul divano…il compagno rimase in piedi affianco ad esso. Fu allora che Aya decise finalmente di farsi avanti. “Farfarello…Nagi…penso di dovervi una spiegazione…” “Che importanza vuoi che abbiano le tue parole…sappiamo già quello che è successo…abbiamo sentito l’ultimo saluto di Schuldich.” rispose l’irlandese senza la minima tonalità nella voce. “Mi ha salvato la vita…è morto per proteggermi.” continuò “Ha portato a termine la sua vendetta…ha ucciso l’assassino di Carwford.” Quella frase generò uno strano guizzo nell’iride dorata del ragazzo, sembrava compiaciuto e dispiaciuto allo stesso tempo…poi sospirò. “Non avrebbe mai vissuto senza di lui…sapevo da tempo che sarebbe finita così, anche se speravo di sbagliarmi.” “C’è un'altra cosa” ed il rossino ficcò una mano nella tasca del suo impermeabile “Prima di morire mi ha detto di consegnarti questi – aprendo il palmo e mostrando le due fedi – e di riferirti che la vita è troppo breve per sprecare tempo inutilmente.” Farfarello prese gli anelli e li fissò alcuni istanti intensamente, mormorando poi qualcosa di incomprensibile e voltandosi per avvicinarsi alla finestra del salotto. Dopo questo i Weiss decisero di lasciarli in pace. Manx e Birman erano terribilmente dispiaciuto per quella perdita ed anche Omi lo era, che fu trascinato via da Youji, che gli aveva passato un braccio attorno alle spalle in un mezzo abbraccio. Ken si limitò a seguire Aya fuori dalla sala, come avesse percepito un tacito invito. I due Schwartz rimasero soli e per lungo tempo in silenzio…l’unico ‘rumore’ che si poteva percepire era lo scorrere dei loro pensieri. Ora, del loro gruppo, non restavano che loro due. Nagi era sprofondato in un baratro di assoluta tristezza. Si sentiva vuoto, privato di una parte importante della sua anima….in fondo due delle persone che aveva imparato ad amare come se fossero la sua vera famiglia erano morte…la loro perdita gli stava facendo più male della scomparsa dei suoi genitori, che aveva ucciso con le sue stesse mani, con i suoi poteri in un impeto di rabbia. A quel tempo si era sentito tremendamente in colpa ed aveva cominciato seriamente a credere di essere il mostro, la creatura del demonio che sua madre e suo padre pensavano che fosse. Ma dopo anni atroci, durante i quali aveva dovuto imparare a cavarsela da solo…anni passati al confine con l’inferno…ecco che uno spiraglio di luce si era fatto strada tra l’oscurità che avvolgeva il suo cuore ed aveva cominciato a disperdere le ombre. Quella luce provvidenziale non era stata altro che la comparsa dei suoi tre compagni. Ed ora Crawford e Schuldich erano morti….aveva bisogno di conforto…aveva bisogno di sentirsi dire che tutto si sarebbe risolto per il meglio…così, in cerca di rassicurazioni che non era certo di trovare, fu il primo a rompere quel pesante silenzio, il suo sguardo puntato su Farfarello. “Che cosa facciamo adesso?” L’irlandese si voltò lentamente a fissarlo…nella mano stringeva ancora i due anelli dei suoi compagni. “Continuamo a vivere…non possiamo fare altro.” “Farfie….io non so se ce la faccio questa volta…” mormorò il giovane giapponese mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di quelle lacrime che aveva trattenuto fino ad allora. Farfarello gli si avvicinò e gli si sedette accanto sul divano…gli accarezzò il volto con una mano cercando in qualche modo di consolarlo ma le lacrime continuavano a scorrere incessanti. “Dobbiamo resistere Nagi….dobbiamo portare a termine questa storia anche per Crawford e Schuldich.” “Ma come possiamo anche solo sperare di farcela!? La Zesrtorung è un’organizzazione che vanta migliaia di uomini al suo servizio! Non ce la faremo mai!” “Invece si…guarda quanto abbiamo fatto in questi pochi giorni.” “Ed infatti li abbiamo persi entrambi per questo!” ribattè Nagi quasi urlando “Io non voglio perdere anche te! Non lo sopporterei! Io ti amo troppo per…” ma non riuscì a finire la frase perché si tappò di scatto la bocca con una mano…si era lasciato sfuggire una confessione che non avrebbe mai dovuto fare. Voltò lo sguardo altrove per non fissare Farfarello…non avrebbe sopportato un suo rifiuto o peggio ancora, la sua indifferenza. Sapeva che il compagno era cambiato molto in quegli ultimi mesi ed era stato proprio per quello che si era innamorato di lui (non che non provasse già prima una forte attrazione per lui ma la presenza di Toto lo aveva distratto da quell’importante dettaglio) ma anche se era cambiato non era certo che fosse ancora in grado di provare sentimenti come l’amore….e se anche lo provasse non era detto che quel sentimento fosse indirizzato verso di lui. Il ragazzo dai capelli argentati intanto fissava il compagno completamente spiazzato…l’unico occhio che aveva era spalancato per la sorpresa. Nagi lo amava? Com’era possibile? Lui non era nessuno. Era una creatura odiata da Dio che non era degna dei sentimenti di nessuno…e non era neppure in grado di provarli…..eppure era tornato a ‘sentire’ di nuovo….che fosse un segno del destino? Gli tornarono in mente le parole di Schuldich, su come aveva cercato di convincerlo a confessarsi….anche i suoi ultimi respiri erano stati indirizzati a lui. Alla fine Farfarello decise di muoversi, ora che sapeva la verità non aveva più nulla da temere. Afferrò Nagi per una spalla e lo fece lentamente voltare verso di lui…lo sguardo del ragazzo era basso, timoroso di incontrare il suo per scoprire di non avere nessuna speranza. “Nagi…guardami…” Il moretto, con fare esitante, eseguì la richiesta….e finì per perdersi nell’espressione più dolce che avesse mai visto sul volto di Farfarello. Non stava sorridendo ma i suoi occhi sembravano…felici. Senza dire nulla ne dare il tempo a Nagi di capacitarsi delle sue azioni, si chinò su di lui e posò le sue labbra su quelle del giapponese. Nagi per poco non prese un colpo e cominciò subito a domandarsi se per caso non stava facendo uno dei suoi soliti sogni…perché solo nei suoi sogni Farfarello avrebbe potuto baciarlo. Alla fine decise di lasciarsi andare, anche se era un sogno era un peccato non approfittarne…chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle sensazioni, passò un braccio attorno al collo dell’irlandese ed iniziò a ricambiare il bacio. Farfarello dal canto suo non aveva mai baciato nessuno prima di allora e quindi l’unica cosa che poteva fare era farsi guidare dall’istinto….il bacio in ogni caso rimase a livelli molto casti. Dopo un po’ i due si separarono e Nagi esitò un istante ad aprire gli occhi per paura di vedere il compagno sparire nel nulla…ma un tocco sul suo volto e tra i suoi capelli cominciò a fargli credere che forse non stava immaginando tutto. “Non sto sognando vero?” “No” “Allora perché….” “Secondo Schuldich avrei dovuto dirtelo prima…non sono ancora pratico di sentimenti lo sai ma credo di amarti.” disse in tutta semplicità…ora anche la sua confessione era fatta. Fu il turno di Nagi di essere incredulo…rimase a fissarlo alcuni istanti non sapendo bene cosa fare o come reagire di fronte al suo desiderio più grande che si era appena trasformato in realtà. Alla fine, con mano tremante ed occhi lucidi sollevò una mano ed accarezzò il volto di Farfarello per capacitarsi che fosse davvero reale. Passò le dita tra i suoi capelli, le fece scivolare sulla sua pelle e sulla benda che copriva il suo occhio mancante….scese fino alla sua guancia e sfiorò le sua labbra col pollice. “Non mi stai prendendo in giro vero?” Farfarello inarcò un sopracciglio perplesso. “Perché dovrei farlo?” “Non lo so….è che mi sembra tutto così surreale…” sussurrò prima di colmare la poca distanza che separava i loro corpi ed appoggiare il capo contro il suo petto. Farfarello non disse nulla, si limitò a passare le braccia attorno alla vita del ragazzo con fare protettivo e ad accarezzare la sua schiena con tocchi lenti e rassicuranti. I due rimasero in quella posizione per alcuni minuti, beandosi semplicemente della compagnia reciproca e della loro vicinanza…..alla fine fu Nagi a rompere il silenzio. “Farfie….ora che hai detto di amarmi….lo sai che sei legato a me da un giuramento?” disse alzando il volto e fissandolo con espressione seria. “Che tipo di giuramento?” “Devi promettermi che non morirai….non devi morire per nessuna ragione….o se proprio non puoi evitarlo devi portarmi con te…..io non voglio restare in dietro Farfie….” mormorò distogliendo lo sguardo per non far leggere la paura ed il timore che splendevano nelle sue iridi azzurre “Ho sofferto per la perdita di Crawford….ed ora sto soffrendo per Schuldich….ma non sopporterei di perdere anche te, te l’ho già detto prima….quindi devi promettermi che non ti getterai in azioni suicide come al solito! So benissimo che hai una bassa considerazione del tuo corpo e della tua vita proprio perché non hai paura della morte e non temi il dolore….ma ti prego, non commettere stupidaggini….fallo per me…” L’irlandese fissò il ragazzo che teneva tra le braccia e gli alzò il volto con un tocco delle dita sotto al mento. Nagi lo aveva messo di fronte ad un difficile giuramento…non che lui non volesse farlo….era solo che sarebbe stato assai difficile da mantenere vista la situazione in cui si trovavano. Ma se questo era un modo per evitare al compagno di soffrire allora avrebbe fatto del suo meglio per mantenere fede alla parola data. “D’accordo…te lo prometto…” disse confermando ulteriormente le sue parole con un cenno del capo, poi un’idea gli balenò nella mente. Senza dire nulla afferrò la mano destra del ragazzo e la sollevò quel tanto che gli bastava da far scivolare uno dei due anelli, che ancora stringeva nel palmo, su una delle sue dita. Subito dopo fece la stessa cosa su di sé col restante. Nagi lo fissò senza capire e stava giusto per dar voce alle sue domande quando Farfarello lo zittì con un cenno. “Schuldich mi ha lasciato questi anelli per un motivo….voleva farci sapere che lui e Crawford sarebbero sempre stati con noi anche se ora sono morti….quindi in loro memoria ognuno di noi porterà uno di questi anelli…e fino a quando saranno al nostro dito nessuno di noi dovrà morire, perché abbiamo l’obbligo di vendicarli e portare a termine questa missione….dici che è sufficiente come giuramento?” Il giapponese fissò il compagno profondamente sorpreso dall’idea che aveva avuto, soprattutto perché non pensava che Farfarello potesse escogitare qualcosa di così toccante, ma ben presto l’espressione del suo volto si raddolcì e sulle sue labbra comparve il primo sorriso della serata. Lo abbracciò nuovamente con forza ed affondò il viso nell’incavo della sua spalla. “Hai avuto un’idea meravigliosa….” sussurrò prima di aggiungere con voce più flebile “Ma io….ho bisogno di un ulteriore conferma…….” “Cosa vuoi che faccia?” Nagi rimase un attimo in silenzio. “Fai l’amore con me questa notte….” disse infine. Farfarello si immobilizzò di colpo e si allontanò lentamente dal compagno per poterlo fissare dritto in volto. Il ragazzo era serio, lo vedeva chiaramente, ed era anche determinato ma non era certo se sapesse davvero quello che gli stava chiedendo di fare. “Nagi…non penso sia il caso….non vorrei farti del male….e soprattutto non saprei da che parte cominciare…” Il moretto sorrise. “Non importa….basta he tu segua il tuo istinto…e poi ci sono sempre io a guidarti….non sono più vergine da tanto tempo dovresti saperlo….” Quelle parole si insinuarono una alla volta nella sua mente mentre ricordi passati tornavano ad affiorare. Ricordava un bambino di otto anni che si aggirava scosso nel cuore della notte per la loro vecchia abitazione, dopo essersi svegliato di soprassalto a causa di uno dei suoi soliti incubi…un bambino che spesso veniva a sedersi al di fuori della sua cella in cerca di un luogo tranquillo in cui dimenticare. Ricordava i discorsi tra Crawford e Schuldich riguardanti il passato di Nagi la prima settimana che lo avevano portato da loro, nel tentativo di trovare un modo per ammorbidire quel ragazzino sempre sul chi vive e che non si fidava di nessuno. Ricordava la missione in cui Nagi era stato costretto a diventare l’amante di un politico per poter scoprire i nomi di alcuni informatori che avrebbero dovuto successivamente uccidere. Ricordava molte cose….e nessuna di esse piacevole. Una forte rabbia gli montò in corpo e la sua iride dorata brillò di una luce cupa e pericolosa. Se solo avesse saputo il nome di quegli uomini li avrebbe uccisi uno per uno nel modo più atroce che conosceva….ed uno come lui ne conosceva molti di ‘trucchetti’ per far soffrire le persone. Fu la voce di Nagi a distrarlo da quei pensieri ed a fargli completamente dimenticare la sua furia omicida. “Farfarello….ti prego…” disse con espressione supplicante. L’irlandese lo fissò alcuni istanti e poi sospirò. Non poteva negarglielo ed in fondo anche lui lo desiderava. “D’accordo….” “Grazie…” Con questo Nagi sorrise e si strinse nuovamente a lui, posando le sue labbra su quelle del compagno in un bacio casto che ben presto divenne molto passionale. Il moretto aveva schiuso le labbra per andare con la lingua a sfiorare quelle di Farfarello in un tacito invito ad imitare le sue mosse, invito che il ragazzo colse al volo ed i due si trovarono così impegnati in un intimo duello con le loro lingue. Si separarono solo alcuni minuti dopo per riprendere fiato e Nagi sfruttò proprio quel momento per prendere la mani del compagno e scivolare con lui a terra, stendendosi su uno dei loro futon. I due ripresero a baciarsi, con Farfarello steso sopra a Nagi, ed allo stesso tempo iniziarono a privarsi dei loro vestiti, che per quello che avevano in mente di fare erano decisamente di troppo. Man mano che si spogliavano le loro pelli vennero messe in mostra ed un lampo di tristezza attraversò i cristalli azzurri del moretto quando quest’ultimo vide il corpo nudo di Farfarello interamente ricoperto di cicatrici. In teoria avrebbe dovuto aspettarselo….sapeva quello che il ragazzo dai capelli argento aveva fatto a sé stesso in passato…eppure il saperlo non lo aveva comunque preparato a quello spettacolo. Non un solo centimetro di pelle sembrava essersi salvato dalle torture che si era auto-inflitto. Una fitta al cuore lo colpì e lo spinse a sporgersi in avanti per baciare una cicatrice che partiva dalla spalla sinistra ed andava fino al centro del petto…quasi stesse cercando di scacciare una sofferenza che in ogni caso Farfarello non aveva mai provato, almeno fisicamente. Il ragazzo fu tentato di sorridere un poco a quel gesto ma lui stesso era rimasto folgorato dal corpo del suo giovane compagno…che al contrario del suo aveva una pelle perfettamente liscia e levigata…era uno spettacolo che mozzava il fiato. Gli sembrava impossibile che un corpo così piccolo potesse nascondere tutta la forza che il ragazzo aveva dimostrato negli anni passati. I due, dopo aver finito di esplorare il corpo dell’altro con lo sguardo, tornarono a baciarsi mentre passarono ad una esplorazione di tipo tattile. Le loro mani presero a vagare curiose lungo i contorni dei loro corpi alla ricerca di punti sensibili a stimolare mentre affondavano la loro passione in quel bacio profondo che si stavano scambiando. Per Nagi era un compito arduo quello di dare piacere al suo compagno, visto che non sapeva se questo era in grado di provare quella sensazione….al contrario per Farfarello fu facile strappare dei mugolii di piacere al moretto, soprattutto quando andò a sfiorare con le dita i suoi capezzoli. In quel momento decise di abbandonare le labbra morbide di Nagi per andare ad assaggiare l’altrettanto morbida pelle del suo petto, iniziando a disseminare baci lungo il suo tragitto verso il basso….Nagi gli aveva detto di seguire l’istinto e così stava facendo, sperava solo di star facendo le cose giuste….ma dai gemiti che uscivano dalle sue labbra, ora libere, sembrava di si. Si soffermò a lungo a stuzzicare i capezzoli con la sua lingua e con i suoi denti, alternando piccole lappate a lievi morsetti. Le sue mani intanto vagavano irrequiete sul suo corpo, accarezzandogli i fianchi e le gambe…quelle carezze si fecero col passare del tempo sempre più intime e sempre più vicine al centro del piacere del moretto. Quando finalmente avvolsero la sua virilità, Nagi gemette sonoramente e si inarco contro quel corpo caldo steso sopra il suo, invocando il nome del compagno quasi a pretendere di più. Sentendosi chiamare Farfarello smise di tormentare quei due bottoncini rosei e si alzò leggermente per fissare il ragazzo. Il suo volto era arrossato e gli occhi erano vagamente socchiusi, il suo petto si alzava ed abbassava seguendo i suoi respiri irregolari….era davvero bellissimo. “Sto facendo tutto nel modo giusto?” chiese Farfarello abbassandosi a baciargli il ventre mentre la sua mano continuava a muoversi con movimenti lenti sulla sua virilità. Nagi ci mise alcuni istanti a recepire la domanda ed a pensare un’adeguata risposta. “S-si….ti prego…co-continua….non…smettere….” Farfarello allora scivolò con la sua bocca a pochi centimetri dal sesso del compagno e ne baciò la punta, strappandogli un gemito roco. Tolse la mano da esso ed iniziò a leccarlo accuratamente mentre con le dita era andato a giocherellare con le due sfere che stavano alla base. Nagi sotto quel trattamento divenne irrequieto…mosse la testa da una parte all’altra, alzò il bacino in cerca di un maggior contatto, continuò a mormorare tra un ansito e l’altro il suo nome….lo voleva, voleva che lo possedesse in quell’istante o era certo che sarebbe impazzito. Si morse a sangue un labbro quando sentì alcune dita furtive andare a massaggiargli l’anello muscolare che stava nascosto tra i suoi glutei senza però penetrarlo….quello gesto fu la goccia che mando in pezzi l’ultimo barlume di autocontrollo che aveva. “F-Farfie…aahh….Farfie…ti prego…ora…po..possiedimi ora…..” lo pregò con occhi lucidi di piacere, andando ad afferrargli il volto tra le mani per condurlo verso il suo e baciarlo. “Nagi….sei sicuro? Non dovrei…- cercò di trovare le parole adatte ad esprimere i suoi dubbi – fare qualcos’altro prima?” “La prossima volta…ah…forse….per oggi va bene così….fallo….” E per rendere ancora più concreta la sua supplica, divaricò maggiormente le gambe e le allacciò alla vita del compagno, posizionando la sua virilità praticamente contro la sua apertura. Davanti a quella richiesta Farfarello non poté opporre alcuna protesta quindi iniziò a spingere lentamente dentro al suo corpo. Nagi, non avendo ricevuto alcun tipo di preparazione, sentì un dolore più concreto di quello che avrebbe dovuto provare….ma in fondo la cosa non gli dispiaceva affatto anzi l’aveva voluto lui. Aveva voluto percepire fino all’ultima sensazione di quell’unione tanto agognata….anche il dolore. In ogni caso non riuscì a trattenere due lacrime fuggiasche che iniziarono a scorrere liberamente sulle sue guance. Farfarello, una volta immersosi completamente in quello stretto canale, alzò una mano verso il volto di Nagi e gli asciugò le lacrime. “Ti ho fatto male? Non volevo….” Il moretto non rispose subito, prima prese alcuni profondi respiri per cercare di rilassarsi e quando ci fu riuscito puntò i suoi occhi azzurri sul compagno e sorrise dolcemente. “Non importa….è naturale…ed è qualcosa che posso sopportare senza problemi….” gli allacciò le braccia al collo e lo baciò “Ora fammi tuo…completamente….” Con questo i due iniziarono a muoversi l’uno contro l’altro, stabilendo per cominciare un ritmo lento e profondo, che servì a Nagi per sostituire le ultime tracce di dolore con sensazioni di puro piacere. Poi le spinte cominciarono a farsi più decise e veloci ed il moretto si ritrovò a gemere senza ritegno tenendosi aggrappato saldamente al collo di Farfarello, quasi fosse la sua ancora di salvezza che gli impediva di sprofondare in quel baratro di sensazioni travolgenti. Era una sensazione bellissima quella di riuscire finalmente a fare l’amore con la persona che si ama….niente solo sesso o violenza….niente corpi estranei su di lui e dentro di lui…..solo Farfarello. Anche quest’ultimo era stato scosso profondamente da quelle sensazioni intossicanti e nuove….non aveva mai provato una cosa simile….non si era mai sentito così ‘bene’. I due continuarono ad assecondare l’uno i movimenti dell’altro, facendo crescere sempre di più l’eccitazione e la passione nei loro corpi fino a quando Nagi non si irrigidì e lanciando un urlo roco non si svuotò tra i loro ventri….non ebbe neppure bisogno di ulteriori stimolazioni per venire. Farfarello lo seguì poco dopo, sentendo i muscoli stringersi attorno alla sua virilità e marchiandolo col suo seme come sua esclusiva proprietà. Entrambi si accasciarono stremati ma estremamente appagati sul futon. Il ragazzo dai capelli argento uscì delicatamente dal corpo del suo compagno e gli si sdraiò accanto, per poi attirarlo a sé e racchiuderlo nel suo abbraccio. Nagi gli si accoccolò contro contento mentre sentiva una calda coperta avvolgere il suo corpo. “Grazie Farfie….ora sono più tranquillo…..” mormorò il moretto. “Grazie a te Nagi…..” rispose baciandolo tra i capelli “Non devi più temere nulla….vedrai che ce la faremo…..” “Si…..se tu mi starai accanto posso credere in qualsiasi cosa…..” “Ora riposati….è molto tardi….” “Ok….” disse stringendosi a lui ed affondando il viso contro la sua spalla “Ti amo….” Farfarello sorrise appena. “Anche io…..”
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Il giorno seguente nessuno dei ragazzi si svegliò prima dell’ora di pranzo….erano tutti molto stanchi e provati dagli avvenimenti della sera precedente ma i Weiss furono felici di vedere che gli Schwartz, in particolar modo Nagi, sembravano essersi ripresi in qualche modo dalla morte di Schuldich e sembravano avere una nuova carica, una nuova determinazione a farli andare avanti. In realtà un paio di loro li avevano sentiti quella notte ma non erano certo fatti loro in cui ficcare il naso….in fondo avevano capito che anche loro meritavano un po’ di felicità. Nagi passò due interi giorni no-stop con Omi a lavorare al computer per decodificare le informazioni che avevano rubato dalla base della Zerstörung….e dopo aver faticato come dei dannati riuscirono nella loro impresa. Le notizie che ottennero però se da una parte li rallegrarono perché in questo modo sapevano concretamente con chi avevano a che fare, dall’altra li abbatterono….perché quei dati non erano tra i più confortanti. Avevano trovato un elenco esorbitante di verkünded con nomi, identità e capacità…e non erano neppure certi che la lista fosse completa….avevano scoperto anche che le basi in loro possesso sparse per il mondo erano almeno una decina, per lo più ‘inattive’, come se stessero rincarando le fila dei loro soldati in attesa di un attacco di massa….altro dettaglio assai inquietante. L’unica notizia positiva era che avevano trovato l’ubicazione della base generale della Zerstörung, dove speravano di trovare la mente di quel folle progetto….il problema stava nel fatto che era stanzionata proprio in Russia, in una landa desolata lontana da qualsiasi centro abitato. Gli otto ragazzi erano tutti seduti attorno al tavolo della cucina e stavano cercando di venire a capo di una decisione….decisione che avrebbe potuto capovolgere in modo definitivo le loro vite. “Nessuno è obbligato a partecipare a questa missione lo sapete…..se accettate dovete esserne convinti fino in fondo….” disse Birman con espressione determinata….lei e Manx avevano già deciso di seguire i due Schwartz…anche la loro era una vendetta personale. Youji rise leggermente, cercando di smorzare la tensione, e si stravaccò con fare distratto sulla sedia. “Mia cara….arrivati a questo punto pensi davvero che ci tireremmo in dietro sul più bello? Io no di certo quindi sono dei vostri….e poi ho sempre desiderato andare all’estero….” “Io lo devo a Schuldich….” si limitò a dire Aya con espressione impassibile ma gli altri ragazzi capirono il suo stato d’animo…..di conseguenza anche gli altri due Weiss si unirono al gruppo quindi quello che restava da decidere era il piano d’azione….più facile a dirsi che a farsi visto che quel luogo probabilmente sarebbe stato pieno zeppo di nemici. Sembravano un branco di pecorelle che stavano per andare di propria spontanea volontà nella tana del lupo. “Per arrivare in Russia non sarà un problema…abbiamo dei contatti nell’esercito….ci potranno far atterrare non molto lontano dalla base…” annunciò Manx. “Quindi questo è un problema in meno da risolvere…..dobbiamo solo occuparci della sorveglianza di quel posto….” constatò Ken non molto entusiasta della cosa. “Tra i dati rubati ci sono alcune informazioni che potrebbero esserci utili…alcune piantine…dettagli sui circuiti elettrici e sugli armamenti….io e Nagi potremmo di certo farcela a creare un varco in tutto questo, con un po’ di lavoro….per il resto ci dovremmo far strada nel complesso con la forza, non vedo altra soluzione….” disse Omi sospirando sconsolato al pensiero di non poter essere utile più di tanto nella loro missione. “Ma siamo sicuri che una volta ucciso questo…Vikar….sarà tutto finito?” chiese Youji un po’ scettico. Vikar era un nome che veniva continuamente ripetuto in molti dei documenti elettronici che avevano rubato….quindi erano giunti alla conclusione che quello dovesse essere il nome, per lo meno quello in codice, del capo della Zerstörung. “Si….ormai dovreste aver capito che senza una mente a controllarli i verkünded non sono altro che delle bambole senza volontà propria…quindi se la loro mente dovesse improvvisamente mancare, loro diventerebbero automaticamente inermi…” spiegò Nagi “Il problema è che non si ha la certezza che riprendano le loro complete facoltà mentali una volta morto questo Vikar…..non conosco il funzionamento della conversione….” e sinceramente non lo voleva neppure sapere….gli venivano i brividi solo a pensarci. Fu la mano di Farfarello sulla sua gamba a tranquillizzarlo ed a scacciare quei lugubri pensieri. “Molto bene allora….non ci resta che andare là per scoprire se le nostre teorie sono giuste…..prepariamoci ragazzi….ci aspetta un compito assai arduo….”
Fine 7 parte
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