Miyu- arieccomiiii!!
dopo una lunga pausa, nonché crisi creativa sono tornata a tormentarvi con
questa fic! bwaahahahaha!
Schu- toh…guarda chi si rivede! l’autrice
pazza! *Schu che si toglie la polvere dai vestiti*
Brad- Era ora! Che fine avevi fatto!? Ci
stavamo per mummificare!
Miyu- tu non ti dovresti fare certi
problemi….sei già morto!^_^
Brad- -___-;;;;;;
Schu- non trattare male il mio Brad!è_é
Miyu- ok ok….*si guarda intorno* ma gli altri
due che fine hanno fatto?
Schu- Farfie è andato a far del male a
qualcuno per tenersi occupato…
Brad- mentre Nagi è caduto in letargo durante
l’attesa….
Nagi- zzzzz….zzz….ronf…zz….
Miyu- -____-;;;; ehm….va bene……svegliate Nagi
e recuperate Farfie….è tempo di ricominciare!
B&S- evviva!-__-
Miyu- che entusiasmo!^^;;;;
Freihet und
gewissen
parte IV
di Miyuki
La mattina seguente
l’atmosfera nella casa dei Weiss era decisamente più tranquilla ma c’erano
ancora molti fattori incerti in tutta quella situazione. Non sapevano
ancora se e come aiutare i loro ex-rivali in quella lotta alla
sopravvivenza.
I quattro assassini,
durante la notte, avevano riflettuto a lungo senza però venire a capo di
nulla. Erano ancora troppo scossi dai recenti avvenimenti per potersi
chiarire le idee e la loro mente non ragionava in modo imparziale come
avrebbe dovuto…così decisero di lasciarsi andare al sonno e rimandare tutto
al sorgere del sole.
Una volta svegli i Weiss
affidarono alle due donne il compito di controllare i loro ‘ospiti’ fino al
loro ritorno ed andarono ad aprire il negozio come tutti i giorni per
distrarsi un po’, sperando di trovare lì una soluzione ai loro problemi.
Marx e Birman non fecero nulla per bloccarli, sapendo che era la soluzione
migliore. Si misero invece a preparare la colazione per loro stesse e per
gli Schwartz, che giacevano ancora belli e addormentati in soggiorno.
Nagi era ancora sdraiato
privo di sensi sul divano, ma ormai la febbre era scomparsa completamente ed
era solo questione di tempo prima che si svegliasse. Schuldich e Farfarello,
convinto dal tedesco a prendersi qualche ora di sonno, giacevano poco
distanti.
Fu Birman ad andare a
svegliarli. Si avvicinò all’irlandese e prese a scuoterlo leggermente.
Non gli era passato per
la testa che potesse essere in qualche modo pericolo quello che stava
facendo….ovvero avvicinarsi silenziosamente ad un assassino altamente
addestrato e ‘aggredirlo’ durante il sonno.
L’attimo esatto in cui la
mora aveva cominciato a scuoterlo Farfarello si era svegliato, subito
perfettamente lucido. Con movimenti talmente veloci e meccanici da essere a
malapena visti aveva estratto un pugnale, nascosto chissà dove, con
l’intenzione di conficcarlo nella gola del suo aggressore. Fortunatamente
Birman fu altrettanto rapida e lo afferrò per il polso, bloccandolo.
Solo allora Farfarello
aprì gli occhi e la vide.
“Avrei potuto ucciderti.
Non farlo più.” disse rimettendo il pugnale nello stivale.
“Ma non ci sei riuscito”
rispose sorridendo la mora.
“Hai degli ottimi
riflessi”
“Grazie. Ora sveglia
Schuldich, vi abbiamo preparato la colazione” alzandosi il suo sguardo si
soffermò su Nagi.
“Lasciamolo stare…..più
si riposa prima tornerà in forze.”
“Come vuoi”
Birman si diresse in
cucina, dove Manx aveva già apparecchiato la tavola. L’aria era impregnata
di un profumino delizioso ed invitante mentre delle padelle friggevano sul
fuoco. Poco dopo fecero la loro comparsa i due Schwartz.
“Gűten Morgen….” disse
Schuldich sbadigliando e passandosi una mano tra i capelli spettinati.
“Buon giorno a voi.
Sedetevi! Il cibo sarà pronto tra pochissimo!” disse Manx passando da un
fornello all’altro “Spero vi piacciano le uova strapazzate su pane tostato.”
“Con la fame che ho
potrei mangiare anche uno dei piatti preparati da Farfie!” disse il rossino
sedendosi su una delle sedie e servendosi una bella tazza di caffè fumante.
L’irlandese lo fissò
malissimo ma si sedette a sua volta a tavola.
“Mi fa piacere vedervi di
un umore…migliore.”
“Veramente mi sento
malissimo, un vero schifo….ma per riuscire ad andare avanti bisogna pur
sforzarsi ad essere allegri no?”
“Già…purtroppo la vita
continua…”
“Una vera sfortuna
direi…” mormoro con tono cinico il tedesco mentre sorseggiava il suo caffè.
“Dove sono i padroni di casa? Non vengono ad assicurarsi che non li
pugnaliamo alle spalle?”
“Sono usciti. Sono andati
ad aprire il negozio, lasciandovi alle nostre amorevoli cure!” disse Manx
portando a tavola quattro piatti esageratamente colmi di cibo, ma con la
fame che avevano nessuno osò protestare.
Nella cucina cadde un
profondo silenzio durante tutta la durata della colazione. Ognuno era perso
nei propri pensieri, più o meno allegri, e sembrava non avere la minima
voglia di parlare. Alla fine fu Farfarello ad interrompere quella cupa
quiete.
“Non si fidano ancora di
noi vero?”
La sua non era una vera e
proprio domanda, era più un’affermazione che cercava conferma.
Birman alzò gli occhi dal
suo piatto e li puntò sull’irlandese. I due si fissarono a lungo poi la mora
sospirò tristemente.
“No…e sinceramente non
posso dargli torto. Non è una situazione facile da accettare….e decidere di
far parte di questa missione significa rischiare parecchio….”
“Come se non lo
sapessimo” sbuffò Schuldich.
“Hanno solo bisogno di
pensare….e credo che la vostra sfuriata di ieri sera abbia aperto loro gli
occhi. Fino a quando non prenderanno una decisione, rimarrete qui e noi due
vi proteggeremo per quanto ci è possibile farlo….sul resto si deciderà a
tempo debito.”
“A me sembra un piano che
fa acqua da tutte la parti…ma credo che non ci possiamo lamentare…in oltre
Brad ha detto di fidarsi di voi e lui non ha mai sbagliato…” disse il
tedesco accarezzando inconsciamente il suo anello.
Birman fissò con sguardo
colmo di tristezza e comprensione il membro degli Schwartz. Sia lei che Manx
avevano compreso il tipo di rapporto che legava il telepate al loro capo. Un
discorso come quello che aveva pronunciato la sera prima era inconfondibile,
almeno per loro, senza contare la violenza e la rabbia con cui si era
avventato contro Aya. Potevano immaginare perfettamente quello che stava
provando e quello che gli passava per la mente nel pensare alla persona
amata morta.
Voleva lasciarsi andare e
raggiungerlo ma allo stesso tempo non poteva proprio per rispetto del gesto
che Crawford aveva compiuto.
Avrebbero voluto
aiutarlo….ma non potevano porre rimedio al suo dolore.
“Non ho ancora avuto
l’occasione di dirvelo ma….mi dispiace molto per la morte del vostro
compagno….so cosa significa perdere qualcuno di caro.”
Schuldich non rispose ma
abbassò la testa. Allora intervenne nuovamente Farfarello a salvare la
situazione.
“E’ già da un po’ che
volevo chiedervelo…perché state facendo tutto questo per noi? Cosa ci
guadagnate?”
“Nulla…lo facciamo per
semplici motivi personali.” rispose brevemente Manx ma l’amica sapeva che
questo non bastava a saziare la curiosità del ragazzo. Meritavano di sapere
l’intera storia.
“Vedete, io avevo un
fratello di tre anni più grande che si da il caso fosse anche il fidanzato
di Manx. Noi tre formavamo una specie di super-trio imbattibile…assieme
riuscivamo a risolvere qualsiasi indagine che ci affidava Persia.” afferrò
il proprio bicchiere di spremuta e ne bevve un sorso per schiarirsi la gola
“Un giorno di sei anni fa, però, scomparve nel nulla per poi ricomparire
alcuni giorni dopo completamente cambiato. Aveva lo sguardo spento, la voce
piatta e priva di qualsiasi sentimento. Entrò in casa e preparò una piccola
valigia, ci disse alcune parole senza senso del tipo che doveva andare, che
era stato scelto e poi uscì come era arrivato. Da allora non lo abbiamo più
rivisto.”
Poi fu Manx a parlare.
“Noi fino a quel momento
non avevamo mai sentito parlare della Zerstőrung, non sapevamo neppure che
esistesse…ma la strana scomparsa di Daren ci spinse ad investigare e così
scoprimmo tutto. Da quel momento non abbiamo mai interrotto le nostre
ricerche nella speranza di trovare il nucleo di questa organizzazione e
poterla finalmente distruggere.”
“Che tipo era questo
Daren?” chiese curioso Schuldich, comprendendo finalmente l’interesse delle
due ragazze in quella complicata situazione.
“Se ti riferisci ai suoi
poteri da esper, mi spiace deluderti, ma non ne aveva. Era un normalissimo
essere umano, con delle straordinarie doti fisiche però….dovevate vedere
come correva e cosa riusciva a fare.” disse la rossa, lasciandosi
improvvisamente andare ai ricordi. Lo si capiva dallo sguardo.
“Ed è stato probabilmente
per quello che lo hanno scelto.” concluse Birman “Ora potete capire perché
vogliamo aiutarvi a tutti i costi. Vogliamo impedire che altre persone
soffrano e diventino vittime della Zerstőrung.”
“Speriamo che anche i
Weiss siano della stessa vostra opinione….in quanto alle vittime…siete
arrivate un po’ troppo tardi…” detto questo il tedesco si alzò, con la tazza
di caffè ancora in mano, ed uscì dalla cucina.
I tre ragazzi lo
fissarono scomparire nell’altra stanza e Farfarello scosse la testa
sconsolato. Sembrava sul punto di scusarsi per il comportamento del compagno
ma fu anticipato da Birman.
“Non farlo. Non ce né
bisogno. Sta passando un momento molto difficile e lo capiamo. Prima o poi
gli passerà….sarà dura ma gli passerà, te lo assicuro.”
“Grazie” mormorò,
azzannando distrattamente una fetta di pane tostato.
“Figurati…e per favore,
abbiate pazienza con i Weiss. Non sono cattivi, devono solo abituarsi
all’idea che…”
“…che anche noi non siamo
poi così spietati e senza cuore come avevano creduto.”
“Già….in particolar modo
Aya. Con il suo passato non gli è facile ricredersi su di voi e poi è così
orgoglioso…ciò di certo non aiuta. Ma non vi preoccupate. Sono delle persone
in gamba e sanno capire quando una cosa è giusta da fare.”
Farfarello non aggiunse
altro. Finì la propria colazione e si congedò, andando a raggiungere
Schuldich in salotto. Il rosso era appoggiato contro il muro accanto alla
finestra ed aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Fuori era una splendida
giornata di sole e l’aria era calda, sembrava quasi impossibile che la sera
prima avesse diluviato a quel modo. La luce illuminava il volto di Schuldich
ma non riusciva a sciogliere il dolore nei suoi occhi ne tanto meno il
ghiaccio che imprigionava il suo cuore.
Farfarello non lo chiamò.
Lo lasciò dov’era alle prese con i suoi pensieri. Lui si sedette a terra ed
appoggiò la schiena contro il divano sul quale era addormentato Nagi.
I Weiss tornarono a casa
verso l’ora di pranzo. Avevano avuto tempo a sufficienza per pensare ed
erano finalmente giunti ad una decisione. Avevano anche ritenuto opportuno
tenere chiuso il negozio quel pomeriggio, si erano presi mezza giornata
libera per discutere con gli altri della situazione.
Quando rientrarono
trovarono Nagi ancora addormentato, Farfarello seduto lì vicino a guardare
uno stupido programma in tv e Schuldich in cucina ad aiutare le due ragazze
ai fornelli. Manx era andata a chiedergli aiuto nella speranza di farlo
distrarre per qualche momento dai pensieri tristi.
La rossa, sentendo la
porta d’entrata aprirsi, si affacciò dalla cucina e salutò sorridendo i
quattro ragazzi.
“Bentornati! Com’è andata
giù in negozio?”
“Come sempre. Siamo stati
aggrediti dalla solita massa di ragazzine assatanate.” disse Ken appoggiando
la giacca su una sedia.
“Già, ma non c’era gusto
senza di voi.” disse Youji avvicinandosi suadente a Manx “Fossero tutte come
voi sarebbe diverso….quand’è che accetterete di uscire con me?”
Manx sorrise
enigmaticamente e non disse nulla a riguardo, conoscendo bene gli
atteggiamenti da casanova del ragazzo.
Youji sapeva
perfettamente di non aver speranze con loro due ma ci provava lo stesso.
Ormai il loro era un semplice gioco di provocazioni.
“Invece di dire
sciocchezze andate a prepararvi. Tra poco il pranzo è pronto.”
“Qui com’è andata?”
chiese Aya con il suo solito sguardo serio.
“Se ti stai riferendo a
noi tre…” disse Schuldich comparendo alle spalle della ragazza “…non ti
devi preoccupare. Siamo stati dei bravi cagnolini!”
Aya si voltò a fissarlo
mentre un’espressione di irritazione gli compariva sul volto. Il tedesco
ricambiò ed i due si misero a fissarsi con sguardo di fuoco.
Schuldich si era
ripromesso di non lasciarsi più andare né travolgere dai sentimenti come la
sera prima….però non poteva evitare di odiare Aya con tutto sé stesso per
quello che aveva detto su Brad, anche se a quel tempo non conosceva ancora i
fatti. Il Weiss invece sapeva di aver avuto torto e di essere stato un vero
stronzo in quell’occasione ma non l’avrebbe mai ammesso a nessuno. Ora aveva
capito che gli Schwartz non erano poi così inumani come pensava, però decise
di non lasciarsi influenzare più di tanto da tutto ciò.
Nonostante tutto neanche
lui riusciva a dimenticare quello che era successo tra di loro in passato,
specialmente a sua sorella….così decise solo di smettere di cercare di
ucciderli a tutti i costi e di attuare una specie di convivenza ‘pacifica’.
Aya fissò ancora qualche
istante Schuldich, poi si diresse verso la sua camera, ignorandolo
completamente.
Il rossino fece dietro
front in cucina come se nulla fosse successo, mentre gli altri osservavano
la scena senza commentare.
“Ehm….che ne dite di
darmi una mano ad apparecchiare?” propose Manx per sviare il discorso.
Il pranzo trascorse in un
silenzio impressionante. Tutti i tentativi di Manx e Birman di cominciare un
discorso civile fallirono miseramente. Perfino Youji che di solito non era
capace di rimanere in silenzio per troppo tempo non aveva proferito parola
se non necessaria.
La situazione sembrava
disperata e le due ragazze cominciarono a temere che non sarebbero mai
andati d’accordo e che i Weiss non avrebbero mai aiutato i loro ex-nemici.
Quando poi Aya cominciò a parlare iniziarono seriamente a temere il peggio.
“Avremmo qualcosa da
dirvi se non vi dispiace.” annunciò senza lanciare un solo sguardo ai
compagni, che erano mortalmente seri.
“Avete preso una
decisione?” chiese Birman con la stessa espressione.
“Si abbiamo riflettuto
tutta mattina e ne abbiamo discusso assieme, giungendo ad un’unica
conclusione.”
“E sarebbe? Parla chiaro
Fujimiya….siamo abbastanza intelligenti per capire questi discorsi.” disse
Schuldich impaziente.
Aya lo fulminò con lo
sguardo ma come prima non ribattè, si limitò a rispondere.
“Accettiamo questa
missione….vi proteggeremo.”
Manx e Birman si
scambiarono il cinque entusiaste e con un peso in meno sullo stomaco. Il
loro piano stava cominciando a girare per il verso giusto. I due Schwartz,
invece, sembravano essere ancora piuttosto scettici.
“Però dal tono della tua
voce mi sembra di capire che c’è un ‘ma’, vero?” aggiunse Farfarello.
“Infatti. Il prezzo del
nostro aiuto è che voi ubbidiate ai nostri ordini. Niente azioni avventate o
colpi di testa. Farete solo quello che decideremo noi e non uscirete da
questa casa se non è strettamente necessario!”
“Magnifico, una bella
prigione senza sbarre!” disse Schuldich profondamente irritato da quella
situazione.
“Se non ti va bene puoi
anche uscire.” disse freddamente Aya, lanciandogli una sfida con gli occhi
“Nessuno ti ferma sai?”
Il rossino non rispose
alla provocazione, si limitò a fissarlo malissimo ed a borbottare qualcosa
in tedesco. Poi intervenne Omi nella conversazione.
“Non prendetela così
male….tutto questo serve solo per proteggervi e mantenervi al sicuro. I
vostri inseguitori non sanno dove siete e non penso che quei tizi dell’altra
sera abbiano riconosciuto Ken o me come membri dei Weiss….quindi fino a
quando starete qui dentro non vi potranno rintracciare. In fondo siamo in
pieno centro e se non ho seguito male i discorsi dell’altra sera, non sono
in grado di trovarvi nella confusione.”
“Ottima spiegazione!”
Youji battè un paio di volte la mano sulla spalla del ragazzo per dimostrare
la sua approvazione. L’altro ricambiò con un sorriso.
“Questo lo capisco ma non
vogliamo essere tagliati fuori dai vostri piani….noi vogliamo vendetta!”
aggiunse il tedesco determinato. Lui prima di chiunque altro bramava
vendetta per una vita distrutta ed un’altra che stava andando in pezzi.
“E l’avrete, statene
certi….solo dobbiamo agire con calma e con un piano ben preciso e
dettagliato.” disse Ken.
“Avete già qualche idea?”
chiese Farfarello, bloccando Schuldich prima che ne uscisse con un’altra
delle sue solite sfuriate.
“Purtroppo no….dobbiamo
ancora pensarci….è una situazione complicata. Bisogna per prima cosa
indagare a fondo su questa Zerstőrung e vedere se riusciamo a scoprire
qualcosa che a voi è sfuggito.” disse osservando Manx e Birman. “Poi
bisognerà pensare a come distruggerla….impresa tutt’altro che facile da
quello che ho potuto vedere….”
I due Schwartz si
scambiarono una rapida occhiata colma di rassegnazione. Non avevano altra
scelta se non quella di fidarsi ed affidarsi completamente ai quattro
ragazzi, sperando di riuscire nell’impossibile…ovvero sconfiggere la causa
di uno dei loro incubi più terribili.
Proprio con questi cupi
pensieri nel cervello, un urlo raggiunse le loro orecchie, facendoli tornare
con i piedi per terra.
“NOOOOOOOOOOOO!!!!”
Farfarello fu il primo a
scattare in piedi, ribaltando la sedia, ed a fiondarsi fuori dalla stanza.
Subito dietro di lui partì Schuldich, seguito dagli altri ragazzi.
L’irlandese aveva agitò
d’impulso. Ancora prima che l’urlo smettesse di risuonare tra le stanze, i
suoi sensi si erano allertati ed avevano riconosciuto la voce. Una voce che
avrebbe distinto tra mille.
Quella di Nagi.
Era stato il ragazzo a
lanciare quel tremendo urlo e Farfarello sentì il proprio sangue gelarsi
nelle vene. Non poteva essere in pericolo! Era in possibile che i verkündend
li avessero già trovati!
Fortunatamente, quando
arrivarono in soggiorno, la stanza era completamente vuota a parte Nagi che
si dimenava come un ossesso sul divano, ancora profondamente addormentato.
Stava avendo un incubo…ed uno piuttosto pesante per averlo spinto ad urlare
a quel modo.
“Nooo! No vi prego! Non
fatelo…n-non voglio! Ho pa-paura….mamma, papà….farò il bravo ve lo giuro ma
non datemi a loro!!” implorò Nagi nel suo delirio mentre calde lacrime
iniziarono a solcargli il volto.
Farfarello si inginocchiò
subito al suo fianco e lo sollevò leggermente dal divano, cominciando a
scuoterlo piano ed a chiamarlo. Gli altri invece si erano raggruppati lì
attorno ed osservavano in silenzio la scena.
“Nagi…ehi Nagi…riprenditi!
E’ solo un sogno! Nessuno ti farà del male!”
Purtroppo Nagi sembrava
proprio non volersi svegliare. Il suo sonno era talmente profondo ed intenso
che lo aveva spinto a rivivere memorie del suo passato e la sua più
terribile paura nello stesso momento.
“N-No…..non fatelo! Non
avvicinatevi! Non voglio diventare uno di…di voi!” cercò di allontanare
Farfarello con l’uso delle braccia, credendolo uno dei ‘cattivi’, e lui si
lasciò colpire senza problemi ma senza lasciarlo un attimo “Farfarello…Schuldich….non
portatemi via anche loro…lasciateli in pace…”
“Nagi!! Dannazione
svegliati!” urlò Farfarello scuotendolo più forte. Ormai la sua
preoccupazione stava raggiungendo le stelle anche se non lo dava a vedere.
Non poteva sopportare di vedere Nagi soffrire quel modo.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” urlò Nagi balzando a sedere di colpo e
spalancando gli occhi. Le sue mani afferrarono disperatamente la maglia del
compagno e continuò a borbottare parole disperate e senza senso fino a
quando non mise a fuoco la situazione e l’ambiente.
“Nagi calmati! Ci sono io
qui! Sei al sicuro!”
“Fa…Farfie?” chiese
confuso.
“Si, sono io….è tutto
finito. Era solo un sogno…nessuno ti farà del male!”
L’attimo esatto in cui
terminò questa frase Nagi gli si gettò al collo stringendolo forte e
cominciando a singhiozzare. Farfarello fu preso un attimo alla sprovvista da
un simile comportamento ma poi, tentativamente, ricambiò l’abbraccio.
“Meno male stai
bene…io….li ho visti….stavano cercando di prendermi ma io correvo, correvo e
non sono riusciti a raggiungermi poi…poi…” si zittì un attimo prima di
continuare “Poi mi sono voltato per vedere dove eravate..e….vi ho
visti….seduti su una strana sedia circondata da grandi macchinari e…vi
stavano facendo qualcosa…avevate un’espressione così….così…”
“Shhh….tranquillo…era
solo un incubo! Noi stiamo bene e siamo al sicuro…non temere.” sussurrò
cullandolo leggermente.
Erano state rarissime le
volte in cui aveva visto Nagi in quello stato….e vederlo così proprio in
quel momento gli stava generando una fastidiosa sensazione al cuore. Non era
ancora abituato a tutte quelle emozioni che per anni erano state negate al
suo cuore e alla sua mente.
Continuava sempre a non
provare dolore fisico….in compenso aveva imparato cos’era il dolore
dell’anima.
Farfarello avrebbe fatto
di tutto pur di non vedere più la sofferenza su quel volto da ragazzo troppo
maturo per la sua età. Avrebbe dato la sua inutile vita per quello ma a
nulla sarebbe servito. Nulla poteva risparmiarlo dal dolore, poiché il
dolore era loro compagno da tanti anni e sempre lo sarebbe stato.
Schuldich si avvicinò ai
compagni e posò una mano rassicurante sulla testa del ragazzo tremante e
rimasero così per un po’. Tutti e tre in posa.
I Weiss assistettero alla
scena senza commentare anche se ora ebbero un ulteriore conferma che quello
che stavano facendo era giusto. Ora potevano in qualche modo comprendere
quanto quella situazione fosse terribile per i tre ragazzi e quanto avessero
sofferto in passato, anche se solo in minima parte. Provarono quasi una
certa simpatia e compassione per loro.
Lasciarono il tempo a
Nagi di riprendersi dai suoi incubi e poi furono ovviamente interrotti da
Aya.
“Ora che anche Nagi è
sveglio penso che possiamo cominciare a decidere il da farsi. Più tempo
perdiamo peggio sarà per noi….dobbiamo battere la Zerstörung in velocità.”
Farfarello e Schuldich
lanciarono un’occhiataccia ad Aya. Aveva, senza dubbio, detto delle cose
sensate ma Nagi si era appena svegliato ed era ancora in condizioni
delicate….non sembrava loro il caso di coinvolgerlo subito in discorsi del
genere.
“Forse potremmo lasciare
fuori Nagi per il momento…non mi sembra ancora in forma.” disse Ken, che si
meritò un giudizio positivo dai due Schwartz.
“Non..non vi preoccupate.
Io ora sto benissimo. Voglio partecipare anche io alla discussione.”
insistette il ragazzo, decisamente più calmo ma sempre aggrappato a Farfie.
“Bist du sicher? Secondo me dovresti riposarti
ancora un po’…” disse Schuldich.
“Posso sempre farlo dopo”
“Come vuoi tu…” sospirò.
Con questo i ragazzi
tornarono in cucina, dove Nagi rimediò un po’ di cibo e placò il suo stomaco
brontolante. Poi cominciò l’esposizione del piano da seguire.
“Allora….per prima cosa
dobbiamo aumentare le nostre informazioni riguardanti la Zerstörung. Fino a
quando non sapremo qualcosa di più non potremmo agire.” disse Aya.
“Noi vi porteremo tutto
il materiale che abbiamo accumulato con il passare degli anni, sperando di
risparmiarvi un po’ di lavoro.” aggiunse Birman.
“Perfetto. Poi il compito
di scovare altre informazioni andrà in mano ad Omi e Nagi. Omi sappiamo bene
come lavora….ma da ciò che sappiamo anche tu non te la cavi male con il
computer no?”
“Esatto.”rispose il
giovane Schwartz.
“Quindi sta a voi due
indagare a fondo. Girate in tutti siti che vi sembrano banali, controllate
ogni notizia sui rapimenti e confrontatela con le altre a noi
note…infiltratevi dove volete ma cercate di ricavarne qualcosa! Ce la potete
fare?”
“Certamente!” risposero i
due in all’unisono.
“Bene….per quanto
riguarda noi altri…” disse riferendosi a Ken, Youji e alle due ragazze
“Faremo ricerche sul campo, alternandoci per tenere aperto il negozio onde
evitare sospetti e chiacchere nella gente. L’ultima cosa che vogliamo è
attirare l’attenzione.”
“Hai qualche idea da dove
cominciare le indagini?” chiese Manx.
“Da qui” e con questo
gettò sul tavolo un quotidiano che mostrava in prima pagina una foto
dell’edificio in cui abitavano gli Schwartz.
“Ma quella è casa
nostra!” confermò Nagi.
Schuldich, senza esitare,
afferrò il giornale e cominciò a leggere l’articolo ad alta voce, in modo da
rendere partecipi i compagni.
“Ieri sera, in un
edificio nella periferia della città si è verificata una misteriosa
sparatoria. Saranno state circa le sette quando gli abitanti dei vari
appartamenti hanno sentito il primo colpo d’arma da fuoco, seguito poi da
un’altra serie di spari e urla. Il tutto si è verificato nell’appartamento
12 al terzo piano ed i vicini hanno testimoniato di aver sentito chiaramente
i rumori di una collutazione in atto, che si è prolungata per una decina di
minuti. Nessuno ha osato mettere piede fuori dalla propria porta, così non
si ha nessun sospettato per l’accaduto. Infatti quando la polizia arrivò sul
posto, non trovò nessuno. L’appartamento in questione sembrava un vero campo
di battaglia, le pareti erano forate dai vari colpi di pistola e dilaniate
da, si presume, coltelli o armi da taglio. Dei quattro ragazzi che vivevano
lì non si hanno trovato tracce però la polizia ha rinvenuto numerose macchie
di sangue che saranno presto analizzate e confrontate con gli schedari dei
ricercati, nella speranza di trovare gli eventuali aggressori.
Abbiamo chiesto al
commissario del distretto alcune ipotesi sulla dinamica degli eventi e sulla
scomparsa dei quattro coinquilini:< Posso dire con chiarezza che gli
aggressori erano più di uno. Si sono introdotti dalla porta d’entrata,
sfondandola, e devono aver sorpreso i quattro ragazzi, che hanno cercato di
difendersi. Questo spiega le condizioni dell’appartamento……..La mancanza di
corpi, di per sé, mi porterebbe a credere ad un rapimento senza vittime, ma
dalle tracce di sangue siamo giunti alla conclusione che di vittime ce ne
sono state, ed anche diverse…….Speriamo di trovare presto degli indizi che
ci portino a trovare eventuali superstiti e mentre parliamo le ricerche sono
già cominciate……>”
A Schuldich cominciarono
a tremare le mani e non riuscì più a reggere il giornale, lasciandolo
scivolare sul tavolo. In ogni caso quello che aveva letto gli era bastato.
Mentre leggeva si era visto scorrere davanti agli occhi tutta la scena. I
verkündend che entravano di prepotenza in casa loro. Brad che li attendeva
con la propria pistola in mano, pronto a combattere per dare a loro maggior
tempo per fuggire. Vedeva il combattimento disperato del suo compagno e lo
vedeva spararsi con la sua stessa pistola una volta messo in trappola.
“Come potete vedere,
avete anche un altro motivo per starvene buoni e nascosti qui in casa
nostra. Pure la polizia vi sta cercando e se vi trova non penso sarete in
grado di fornire loro delle risposte esaurienti.” disse Aya con il tono di
chi sa di aver ragione.
Nagi e Farfarello
registrarono si e no quello che aveva detto, visto che le loro menti erano
ancora concentrate sull’articolo appena letto e la loro preoccupazione era
rivolta interamente a Schuldich. Sapevano entrambi quanto il tedesco fosse
fragile ed instabile in quel momento e se come ritenevano ovvio, anche lui
aveva notato quel particolare citato dal giornalista, avrebbero dovuto
aiutarlo a superare un probabile collasso nervoso.
Schuldich infatti non
aveva sentito una sola parola pronunciata da Aya. Il suo sguardo era
leggermente vacuo e le sue mani, appoggiate sul tavolo, tremavano ancora
vistosamente. Nel suo cervello vorticava una sola e tremenda consapevolezza.
“Nessun corpo….” sussurrò
con un filo di voce appena percepibile “Nessun corpo…non hanno trovato
nulla….niente…se lo sono portato via…il mio Brad….”
Una alla volta calde
lacrime cominciarono a solcargli il volto. Questo era decisamente troppo
anche per un tipo tenace e forte come lui.
Aveva dovuto abbandonare
Bradley al suo destino nella speranza di salvarsi.Gli avevano detto che si
era ucciso togliendosi la vita. Gli avevano dato il suo anello, come simbolo
di una promessa e del suo amore.
Ed ora scopriva che non
gli era rimasto neppure un corpo da seppellire.
Non ce l’aveva più fatta
a reggere. Non gli interessava più la promessa fatta a sé stesso di non
farsi più vedere così vulnerabile dai Weiss. Non gli interessava se si stava
rendendo ridicolo. Voleva solo dare libero sfogo al suo dolore.
Nagi si alzò lentamente
dalla propria sedia e si avvicinò a Schuldich, posandogli una mano sulla
spalla. Non sapeva cosa fare o cosa dire. Non c’erano parole adatte per
consolarlo a questo punto…ma non poteva neppure lasciarlo in quello stato.
“Schu….fatti forza….lo so
che è una magra consolazione ma ci siamo io e Farfie con te. Noi non ti
abbandoneremo.”
“Ma lui non c’è più….non
mi è rimasto nulla….nulla…”
“Non è vero….hai sempre
questo…” disse Farfarello afferrandogli la mano sinistra ed indicando
l’anello “E poi il suo spirito sarà sempre con te.”
Schuldich fissò
intensamente l’anello e poi singhiozzando si portò la mano alle labbra per
baciarne la fredda superfice in oro. Nagi gli circondò le spalle con le
braccia e lo strinse forte per cercare di trasmettergli un calore ed una
sicurezza che neppure possedeva per sé. Anche per lui era stato un shock
venire a conoscenza di quella notizia, ma nulla era paragonabile a quello
che stava provando Schuldich.
“Credo…di essermi perso
un passaggio…” ammise Youji.
Non era l’unico ad essere
rimasto sorpreso da una simile reazione del rossino, anche i suoi tre
compagni erano nelle sue stesse condizioni. Sapevano che quell’articolo non
diceva di certo cose piacevoli però…..
“Non ci siete arrivati?
Eppure è ovvio!” disse Birman triste.
“Cosa?”
“Loro due erano amanti,
vero?” chiese alla fine conferma Omi.
“Già”
E così la consapevolezza
di questo colpì tutti. Ora riuscirono a capire lo strano comportamento di
Schuldich della sera precedente ed il suo crollo di adesso.
“Nagi….portalo di là e
costringilo a riposare.” disse Farfarello con sguardo sconsolato.
Il ragazzo fece un cenno
d’assenso con la testa e cominciò a trascinare in soggiorno il compagno, che
non opponeva la minima resistenza.
Fine Quarta Parte
Bist du
sicher? = Sei sicuro?
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