DISCLAMER:  i pg non sono miei, ma di Mr. Inoue, che continua imperterrito a non volermeli cedere.......... CATTIVO!



 


Frammenti

parte III

di Nuel


 

Finalmente avevano dimenticato una finestra aperta. Da un po’ di tempo i suoi due umani erano diventati inflessibili nell’ impedirle di uscire, era inutile che miagolasse, che si strusciasse, che facesse le fusa, e persino che si affilasse le unghie sul divano....... niente da fare: non la mandavano fuori! Ma lei voleva uscire!! Non si tiene una gattina chiusa in casa a primavera! Ma sapeva che, prima o poi, uno dei due sarebbe stato distratto! Sgattaiolò in giardino, balzando sicura dalla finestra. Annusò l’ aria e miagolò soddisfatta. Prese decisa la via del cancello e passò comodamente tra le sbarre di metallo, attraversò la strada senza guardare e saltò sul muretto della casa di fronte. Un moscerino attirò la sua attenzione, lo puntò, agitò nervosamente la punta della coda, e fece un grande balzo per acchiapparlo........ il moscerino volò via tra le sue zampe, passandole davanti al musetto nero che si protendeva inutilmente per morderlo.


 

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-Nuel? Nuel dove sei?- Sakuragi chiamò inutilmente la sua gattina, cercandola per tutta la casa.

 

-Cosa c’è, Hana’?-

 

-Non trovo Nuel....-

 

-Strano, di solito è sempre tra i piedi per giocare-

 

-Uff! E io che volevo darle la pallina nuova che le ho comprato!-

 

Rukawa si mise a chiamare la bestiola ed a cercarla col suo ragazzo, non era normale la sua assenza da intorno le loro caviglie.

 

Passando davanti alla porta della camera dei suoi genitori, Rukawa fu colpito da un soffio d’ aria improvviso......

 

-Hana’!- Chiamò con quanta voce aveva.

 

Sakuragi corse di sopra, preoccupato.

 

-Non hai chiuso tutte le finestre stamane, prima di andare a scuola?-

 

-Io.... l’ avevo socchiusa...-

 

-Deve averla aperta il vento!-

 

-Ma siamo al primo piano! Non può essere saltata giù.......-

 

Rukawa lo guardò scuro. -Da chi dicevamo che ha preso?-

 

Sakuragi fece una smorfia ricordando il modo in cui Nuel si era arrampicata sull’ albero di Natale, l’ inverno passato, o di come avesse spiccato un volo dalla cristalliera della signora Rukawa, in salotto, fino al lampadario, o di quando si era intrufolata nella borsa da basket di Kaede e non se ne erano accorti fino a che non si era messa a miagolare disperata, a scuola....... si, Nuel poteva esser saltata giù dal primo piano!

 

-Dobbiamo cercarla!- convennero entrambi.

 

Uscirono di casa con ancora le uniformi scolastiche in dosso e si divisero per cercarla lungo le due strade che si allungavano davanti a casa Rukawa.


 

Rukawa cominciò a camminare velocemente, chiamando il nome della sua pestifera gattina e guardando in ogni angolo in cui vedesse il minimo movimento, chiedendosi da quanto fosse uscita e quanta strada poteva avere fatto. Tanta, temeva. Uscì dal suo quartiere, decidendo ogni volta quale strada seguire, senza avere la minima idea di quale fosse la strada percorsa realmente dalla piccola fuggiasca. "Senza contare- pensò- che può aver tagliato per i giardini!"


 

Sakuragi, dopo quasi due ore di ricerche infruttuose, si ritrovò davanti alla scuola. Sospirò e si diresse in palestra, facendo due tiri, avrebbe pensato meglio a dove poteva cercare ancora.

 

Si fermò all’ ingresso della grande costruzione: c’ era qualcuno dentro. Occhieggiò all’ interno, per vedere di chi si trattasse. Ridevano. Incuriosito aprì rumorosamente la porta salutando Miyagi e la sua Ayako che, evidentemente, non si erano accorti che gli allenamenti erano finiti da un pezzo.

 

-Che sei venuto a fare, guastafeste!- Lo accolse subito con entusiasmo il capitano.

 

Sakuragi sghignazzò. -Sono venuto a controllare che la palestra fosse chiusa a dovere! E voi che ci fate ancora qui?-

 

-Non sono affari.....-

 

-Stiamo vagliando i depliant di varie università- Intervenne Ayako.

 

-Università?-

 

-Si, tra poco bisognerà fare le preiscrizioni, così diamo un’ occhiata ai vari corsi, sai, Ryota non ha ancora deciso-

 

L’ espressione di Miyagi non sembrava molto entusiasta.

 

-E tu, hai già deciso, invece?-

 

Ayako annuì. -Giurisprudenza! Mia madre ha uno studio legale, così non avrò troppe difficoltà col lavoro, una volta laureata.-

 

-Hai capito perché sono così infelice? Dovrà studiare tantissimo, e io non la vedrò più!-

 

-Non hai nessuna idea, Miyagi?-

 

-Credo di non avere altra scelta che ripiegare su psicologia...... mi sembra la meno impossibile, almeno a guardare Mitsui!-

 

-E quando sarai laureato, ci sposeremo, e, mentre io lavorerò nello studio di mia madre, tu starai a casa ad occuparti dei nostri cinque figli!- Scherzò lei facendogli quasi venire un colpo.

 

-A....Aya’, amore, non credi di correre un po’ troppo?-


 

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Finalmente Rukawa sentì un miagolio familiare e scorse una codina nera intrufolassi nella finestra aperta di una graziosa bifamiliare con un piccolo giardino ed un canestro attaccato al muro.

 

Suonò, sperando che i padroni di casa gli dessero il gatto senza tanti discorsi, voleva tornare a casa.

 

-Chi é?......... Rukawa! Entra!-

 

Rukawa rimase sbigottito a guardare Mitsui che, a torso nudo, era apparso sulla soglia.

 

-Che sorpresa! Come mai da queste parti?- Gli chiese con un sorriso.

 

-Non sapevo che fosse casa tua..... mi è scappato il gatto, e l’ ho visto entrare da una finestra- Spiegò mentre entrava.

 

-Non è casa mia........... Kimiiiiiiiiiiiiiii’! Indovina chi c’è!-

 

-Non lo so.......... che bella sorpresa!- Kogure scese dalle scale, finendo di abbottonare la camicia.

 

Da una porta laterale Nuel sbucò e prese a salire le scale, subito intercettata da Kogure che la prese in braccio tra i suoi miagolii di protesta.

 

Rukawa guardava i suoi sempai che non vedeva da alcuni mesi come se qualcosa gli sfuggisse.

 

-Dai, ti va un the? - Gli chiese Kogure, cordiale come sempre -Così in tanto ci racconti come vanno le cose allo Shohoku-

 

Nuel prese ad annusare e curiosare per tutta la stanza mentre il suo umano e gli altri due bipedi consumavano quella bevanda puzzolente che chiamavano the. Le venne proprio voglia della sua ciotola di latte fresco!

 

-........ Sono contento che la squadra stia andando bene, ma, piuttosto, Sakuragi come sta?-

 

-Non mi sembra ancora possibile che voi due riusciate a vivere nella stessa casa!- Aggiunse Mitsui ridacchiando.

 

-Sta bene. In effetti non è sempre una convivenza facile.......... comunque ce la mettiamo tutta!- Fece un mezzo sorriso che li sorprese piacevolmente.

 

-AAAAAAAAA Quanto siete fortunati!- Piagnucolò Mitsui, aggrappandosi a Kogure e guardandolo atteggiando un broncio da "adesso piango".

 

-Con i tuoi sempre in viaggio potete stare sempre insieme....... chissà quando Kimi’ ed io potremo cominciare a vivere per i fatti nostri!-

 

-Hm?-

 

Kogure ridacchiò imbarazzato.

 

-Hisashi, credo che Rukawa non fosse a conoscenza della nostra relazione, fino a trenta secondi fa!-

 

Rukawa li guardò sorpreso, mentre Mitsui si rendeva conto di quello che aveva fatto..... e decideva di non aver fatto nulla di male!

 

-Beh, era ora che lo sapesse!- E rivolse un sorriso orgoglioso al loro ospite, in attesa della sua reazione.

 

-Allora, auguri, ragazzi!- Gli sorrise -Quant’è che state assieme?-

 

-Ad occhio e croce..... direi...... quattro anni, anche se con una pausa di un anno e mezzo!-

 

Rukawa quasi si soffocò col the che gli era andato di traverso.

 

Nuel si girò incuriosita dai colpi di tosse del suo umano.

 

-Quattro anni? Vuoi dire che stavate insieme già al liceo?!-

 

-Dal primo anno- Puntualizzò Kogure con un sorriso dolce che non lasciava dubbi.

 

-Quando lasciai la squadra, ruppi con Kimi’ perché non ce la facevo a stargli vicino in quello stato e vederlo continuare a giocare, ma lui non ha mai avuto occhi per nessun’ altro, benché qualche occasione gli sia capitata, e quando sono tornato a giocare........ beh, dopo un po’ ci siamo rimessi assieme-

 

-E non se n’è mai accorto nessuno! Come avete fatto?-

 

-I nostri genitori non sono così accondiscendenti, così non abbiamo molta scelta, anche adesso. Quando avremo finito l’ università cercheremo un appartamento per vivere assieme, ma per ora dobbiamo accontentarci.-

 

-Già! Per fortuna i signori Kogure ora sono in pensione ed hanno scoperto che viaggiare è molto divertente, così, in loro assenza, io posso passare qui tutto il tempo che voglio!-

 

Mitsui palesò apertamente la sua gioia per l’ assenza dei genitori del suo ragazzo afferrandolo e stampandogli un bacio su una guancia che fece arrossire il povero Kogure, che cominciò a ridacchiare imbarazzato.

 

Dopo qualche altra chiacchiera, Rukawa ripartì con la sua micina in braccio, salutandoli e promettendo di passare a trovarli ancora.


 

-Credi che durerà tra quei due zucconi?- Chiese Mitsui andando a sdraiarsi sul divano, dopo aver indossato una maglietta leggera.

 

-Credo sia un po’ presto per saperlo.........- Gli rispose Kogure, sdraiandosi sopra di lui. -Dipende da quanto hanno imparato l’ uno dall’ altro, da quanto si amano e dalla loro volontà di stare assieme........- Lo baciò delicatamente sulle labbra, lasciando che poi Mitsui lo inseguisse per un nuovo bacio. -Dipende da tante cose: se hanno imparato che per fare l’ amore non serve fare rumore....-

 

Mitsui sorrise, sapeva che quello era un invito a riprendere il "discorso" che lo scampanellio di Rukawa aveva interrotto, ma, associare la parola "rumore" a Sakuragi, era un diversivo troppo divertente.

 

Mettendogli il broncio Kogure cominciò a giocare con i suoi capezzoli attraverso la stoffa, ricevendo un mugolio di piacere in risposta. Ora l’ attenzione del suo "aiutante" era di nuovo tutta per lui.

 

-Dove eravamo rimasti?- Bisbigliò Mitsui sensualmente, mentre infilava le mani sotto la camicia del suo esigente interlocutore per accarezzargli la schiena.

 

-Stavi dicendo che vorresti che ti togliessi la barba-

 

-Si, non mi riconosco in un personaggio con la barba!-

 

-Secondo me l’ investigatore privato che milita ai confini della legalità così è più realistico-

 

-Ma sono io che ti ho ispirato quel personaggio, e non voglio la barba! Che ne diresti se cominciassi a baciarti pungendoti dappertutto con quei pelacci sul viso?!-

 

-Che tu non ne hai, ed allo studioso che lo aiuta nelle sue indagini non importa!-

 

-A proposito del piccolo studioso occhialuto.....- Con un colpo di reni invertì le loro posizioni, premendo il "suo" piccolo storico occhialuto tra se ed il divano -......non sarebbe ora di pepare un po’ il loro rapporto?- Ammiccò cominciando a mordicchiargli il collo.

 

-Pensavo, ai tuoi verrebbe un colpo se scoprissero che l’ autore del racconto erotico più in voga ultimamente, serializzato da tanti mesi sulla più discussa rivista gay del momento, è il loro bravo e timido Kiminobu!-

 

-Non lo sapranno mai, al meno che "qualcuno" non glielo vada a dire........ ma non so quanto gli convenga! E poi è un poliziesco dai risvolti erotici, non un racconto erotico!-

 

-Mmmm.- Concordò Mitsui tirando un bottone della camicia con i denti.

 

-Basta! Quanti bottoni vuoi strapparmi!- Lo rimproverò Kogure cominciando a salvare l’ ennesima camicia che aveva subito l’ assalto del "mostro dei bottoni".

 

-Allora accontentami e falli mettere assieme!-

 

-E va bene, ti svelerò un mistero: ti ricordi quando l’ investigatore, nel quarto capitolo, si era ritrovato bendato in quella casa per appuntamenti e poi aveva passato la notte con un misterioso amante? Era il suo assistente, che però non ha voluto rivelarsi.......-

 

-NON E’ GIUSTO PERO’!!-

 

-Cosa?-

 

-In quel capitolo il piccoletto si è dato un gran da fare e tu mi avevi promesso di "provare" assieme tutte le parti dei protagonisti!!!.......... Certe cose, invece, TU, con me, non le hai mai fatte!-

 

Kogure arrossì violentemente, mentre il suo Hisashi lo fissava con cipiglio assassino.

 

-Mi..... mi vergognerei troppo a fare certe cose!-

 

-A si?- Gli chiese minaccioso Mitsui cominciando a stuzzicare con la punta della lingua il piercing al capezzolo del suo troppo timido amante.

 

Kogure reagì inarcandosi ed allacciando le gambe dietro la schiena del suo provocatore.

 

-Beh, forse....... se avessi lo stimolo giusto........-

 

Con un sorriso tutt’ altro che rassicurante, Mitsui tolse gli occhiali a Kogure, con un movimento reso sicuro da anni di pratica e li appoggiò sul basso tavolino al loro fianco.

 

-E sentiamo, che stimolo vorresti?- Gli sussurrò facendolo rabbrividire di piacere ed aspettativa.

 

-Lascio ogni scelta alla tua fantasia- Gli rispose pregustando già i minuti a venire.

 

Mitsui gonfiò il petto contro il suo, avvolgendolo in un abbraccio possessivo e baciandolo con passione e dolcezza. Scherzare piaceva ad entrambi, ma non c’ era niente di più bello della loro tranquilla e normale realta.

 

Mitsui cominciò ad accarezzare quell’ adorabile fossetta sulla schiena, dovve gli piaceva baciarlo e da cui faceva partire tante lunghe leccate che arrivavano fino alle spalle, per poi ridiscendere fino al sedere che adorava mordere anche se Kiminobu gli aveva detto tante volte di non farlo.

 

La sua mano scivolò giù, a sfilargli i pantaloni, le dita si infilarono nel solco tra le natiche e cominciò piano a tastare la sua proprietà, a prepararla ad accoglierlo dentro di sè. Non avevano più bisogno di tanti convenevoli, ormai, la familiarità dei loro gesti, dei loro riti quotidiani, l’ emozione che ancora li coinvolgeva ogni volta che facevano l’ amore, o che semplicemente si tenevano per mano, era la prova che il loro rapporto sarebbe durato per sempre.

 

Si sollevò per lasciare spazio a Kogure che lo stava liberando degli indumenti superflui e, lentamente, entrò in lui, baciandolo. Mentre si muoveva lentamente, assaporando l’ eccitazione crescente di entrambi, le mani del suo amante si infilarono tra i suoi capelli, cominciando ad accarezzarlo. Si sorrisero.

 

-Dovresti spuntarli, sai? Cominciano ad essere un po’ lunghi-

 

-Hai ragione, appena ho un po’ di tempo vado dal barbiere- Lo baciò dolcemente, dando una spinta più decisa e Kogure piegò le braccia dietro il suo collo, imprigionandolo nel suo abbraccio.


 

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-Siamo a casa!- Annunciò Rukawa rientrando con Nuel in braccio.

 

-Meno male, ero preoccupato!- Gli andò in contro Sakuragi baciano il suo ragazzo ed accarezzando la bestiola che subito cominciò a fare le fusa.

 

- Lo sai che ero preoccupato per te, piccola delinquente! Dove l’ hai trovata?-

 

-E’ una lunga storia, te la racconto mentre ceniamo, ho una fame!-

 

-Io non sapevo più dove guardare!-

 

Rukawa gli sorrise abbracciandogli un fianco. -Era scontato che la trovassi io!-

 

-E perché, scusa?-

 

Posandogli un bacio sul collo, con fare ammiccante, gli chiese: -A chi dicevamo che somiglia?-


 

Continua.......
 



 

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