In ritardissimo, una fic per il compleanno di Hana!!!! Mi spiaceva averlo trascurato, visto che per la festa di Kaede l’avevo scritta…e anche se la kitsune ha sempre la priorità, mi piace molto anche Hanamichi altrimenti non gli avrei mai affidato la felicità del mio Kaede! ^^ Quindi anche se ormai nella storia che sto scrivendo siamo arrivati all’estate, fate un passo indietro, in questo contesto la madre di Hana e Kaede ancora non si conoscono (ricordate "An year with you"?)…Dedicata a Ria, dal momento che si parla del compleanno del suo Hana e visto che i suggerimenti per i dolci giapponesi li devo a lei, con un pensiero a Calipso, a Greta e ad Angie. Kaede che prepara un dolce per Hanamichi me lo ha suggerito una carinissima dj hanaru della Shimizumisaki, una di quelle con loro due chibi-maghetti!!!! ^^ Lì Kaede preparava una torta per Hana…che tenero !!! ^^

 


 

For you

di Nausicaa

 

Un altro primo aprile!

Sai che novità, potreste dirmi voi, di primo aprile ce n’è uno ogni anno (sarebbe strano e preoccupante se non ci fosse…) e questo lo so benissimo, ma visto che è il giorno del mio compleanno ne sono particolarmente felice!!!!

Certo, c’è la spiacevole combinazione che è anche il primo giorno di scuola, ma non importa…ho scoperto che in Occidente non è così, quindi dall’anno prossimo potrò festeggiare standomene a casa (a letto!) con Kaede, senza rotture scolastiche.

E poi la giornata è iniziata benissimo! Immaginate: io e Kaede nella penombra…lui che mi fa gli auguri, io che lo possiedo…la volpe trasformata in un gattino fuseggiante, dopo, fra le mie braccia…io che lo possiedo di nuovo, perché di lui non ne ho mai abbastanza…aaaaaaahhhh…sospir…

E poi ci siamo dovuti alzare per prepararci per la scuola!!!! No, ma dico, vi rendete conto?! Ma chi volete che ci pensi alla scuola, adesso?!

Ora siamo in cucina e stiamo bevendo un succo di frutta alla velocità della luce, perché ovviamente siamo in ritardo ed essere messi in punizione dal primo giorno sarebbe deprimente; però…mi piace Kaede con la divisa, mi ricorda il nostro primo incontro, anche allora era aprile…

Ok, non mi dilungo oltre, tanto sapete già che ormai siamo al terzo anno, che io, la kitsune e Yohei siamo in classe insieme e che quest’anno sarò vice-capitano dello Shohoku…vi è stato già raccontato in altre fic!!!! Certo, è quel ‘vice’ che mi disturba, ma che volete farci? I geni sono sempre incompresi…

Quello che non sapete è che mia madre è riuscita a prendersi un permesso per il pomeriggio e mi ha chiesto di raggiungerla per stare un po’ insieme, fino a quando non dovrà riattaccare con il suo turno massacrante; ci tiene tanto, la mia mamma, a trascorrere qualche ora con me ogni primo aprile…ma non vuole che vada da lei in ospedale, dice (a ragione) che gli ospedali intristiscono mentre questa è una giornata felice, da vivere serenamente.

Secondo me, il programma della giornata sarà simile a quello del mio scorso compleanno, ma ne sono contento, è come un rituale: faremo merenda fuori, passeggeremo chiacchierando e mia madre mi darà il suo regalo! In genere indovina sempre!!! Sì, voglio dire…mi fa sempre regali indovinati, cose che mi piacciono!!! Del resto, è la degna madre del tensai…speriamo che si confermi tale anche quest’anno!!!!

Ovviamente Kaede non ne vuole sapere di venire con me, anche se glielo sto chiedendo da un’ora! Dice che è un momento fra di noi, fra madre e figlio, e che lui sarebbe di troppo.

"Kaede, tu non sei mai di troppo per me! Anzi, ti dirò che a volte mi sembrano di troppo gli altri fra di noi…in fondo…non ti piacerebbe se vivessimo su un bell’atollo disabitato?" già mi vedo la scena…il sole, il mare, lui semispogliato…

"No".

…la solita risposta indisponente…

"Grrr…al mio ritorno ti farò un corso accelerato di romanticismo, dannata kitsune! Sicuro di non voler venire con me?" tentiamo ancora, non fa mai male…

"Sì, sono sicuro- Kaede mi guarda con i suoi bellissimi occhi blu, mentre se ne sta raggomitolato sul divano a leggere una rivista di basket- Da quando vivi qui con me, tu e tua madre vi vedete molto meno…" mi spiega con la sua voce morbida.

Gli sorrido e allungo una mano per carezzargli dolcemente i capelli: "E va bene…tornerò per l’ora di cena comunque, kitsune…quello che non capisco è perché tu voglia darmi il tuo regalo soltanto stasera!" protesto in tono accusatorio.

"Ho deciso così…e adesso vai o arriverai in ritardo" replica Kaede, perentorio. Ma c’è ancora una cosa…

"Prima di uscire, però, voglio un bacio…" gli sussurro, chinandomi su di lui. Mm…le sue labbra sono buone e fresche, questo volpacchiotto risponde con passione al mio bacio e…AAAHIOOO!!!!!

"KITSUNE!!!!!" insomma, mi ha dato un pizzicotto! Solo perché nell’impeto della passione la mia mano si era casualmente insinuata nei suoi pantaloni!!!!

"Non è il momento giusto, do’aho! E ora vai!" mi ripete, accigliandosi.

Ok, non è aria…quello che la kitsune non ha ancora capito, comunque, è che è SEMPRE il momento giusto…

"Va bene, va bene…- borbotto irritato, avviandomi verso l’ingresso per uscire finalmente di casa- A più tardi, stupida volpe!".

"Hn".

Chiudo la porta e mi dico che Kaede era strano, sembrava volersi liberare di me!!! La cosa dovrebbe irritarmi e invece no: il mio sesto senso (che nel tensai è particolarmente sviluppato) mi dice che la sua reazione ha a che fare con il mio compleanno. Del resto, sarebbe proprio da lui: volermi preparare una sorpresa, ma senza farmelo capire e magari poi negando perfino di averlo fatto per me, presentandola come una casualità. Ne sarebbe capace, credetemi.

Kaede è fatto così…

È meraviglioso.

 

 

Finalmente è uscito! E spero per lui che torni tra tre ore o non farò in tempo a preparare tutto…

Hn…il mio do’aho vuole il suo regalo, ma io ho bisogno di tempo per farlo: stamattina, senza che lui se ne accorgesse, ho lasciato sul tavolo della cucina un biglietto per Yuriko-san, perché si recasse al supermarket a comprare quanto avevo elencato e lei, naturalmente, lo ha fatto. Ho già controllato mentre Hanamichi era nell’altra stanza! Per farla breve, gli preparerò qualcosa da mangiare, qualcosa di dolce!

È un po’ uno sforzo per me, perché a me non piace mangiare, non sono un tipo goloso, quindi anche il cucinare non ha nessuna attrattiva ai miei occhi…però ho scelto di dividere la mia vita con un ragazzo che a riguardo la pensa in modo diametralmente opposto e che si ingozzerebbe dalla mattina alla sera; voglio preparargli un dolce perché so che gli piacerebbe e perché sarebbe un regalo non comprato da me, ma FATTO da me; una volta avevo sentito dire che se si ama qualcuno è bello farglielo capire anche dedicando tempo a lui, impegnandosi per fare qualcosa solo per lui…

Non so quanto ci sia riuscito finora, ma oggi voglio fare così, per ringraziarlo dell’amore di cui mi ricopre, che è veramente tantissimo…e per fargli capire quanto lo ami anche io…

Bene, ho già deciso cosa cucinare.

Ho il rifornimento per i mitarashi dango, le polpettine di tofu: non è un piatto difficile da realizzare…lo so perché talvolta, da bambino, osservavo Yuriko-san che li cucinava per me e per mio padre…però oggi è il compleanno del mio do’aho e per festeggiarlo come si deve serve anche qualcos’altro!!! Una torta.

C’è una pasticceria non lontano da qui, e noi ci passiamo vicino quando torniamo a casa dopo gli allenamenti…uno di quei locali con tanti tavolini dove ci si può sedere per gustare le fette di torta esposte nel vasto bancone…ne hanno davvero molte varietà e ad Hanamichi piacciono tanto…spesso, arrivati presso quel tratto di strada, vedo che i suoi passi iniziano a deviare verso la porta d’ingresso del locale e mi viene da sorridere, perché lui inizialmente lo nega e dice che no, che non ha fame e che è una mia impressione, ma poi d’improvviso mi ritrovo trascinato dentro…Hanamichi è capace di mangiare due o tre fette di seguito e di finire anche la mia, se serve!!! Ma è buffo quando mostra la sua golosità e a me piace quando ci sediamo in quel locale e ce ne stiamo lì tranquilli…

Inoltre, proprio ieri Yuriko-san ci ha fatto trovare delle fragole nel frigorifero: non mi piace molto l’idea della frutta fuori-stagione, ma ormai pare che le cose vadano così e soprattutto le fragole piacciono moltissimo alla testa rossa! Affinità di colore? In poche parole, sto per preparargli una torta da decorare con la panna e con le fragole! La scelta non è stata difficile, anche perché quando si tratta del cibo Hanamichi ha un che del tritarifiuti e ingurgita tranquillamente e con gusto qualsiasi cosa abbia davanti!!! Ottimo…

Per prima cosa, dispongo tutti gli ingredienti di fronte a me, sul tavolo, per averli subito a portata di mano: sono sicuro che procedendo con ordine e precisione non dovrei impiegarci troppo tempo…hn…se dovesse essere il do’aho a cucinare qualcosa di appena un po’ elaborato, scommetto invece che la cucina alla fine sembrerebbe un campo di battaglia!

Sento all’improvviso uno dei miei gatti che mi si struscia contro le gambe; abbasso lo sguardo e vedo Mickey che mi fissa come fa quando vuole essere preso in braccio, ma io scuoto il capo: "Non adesso…mettiti buono da qualche parte…" gli sussurro e lui miagola per protesta, ma deve aver riconosciuto il mio cenno di diniego perché si allontana un po’ e si acciambella in un angolo.

Bene, iniziamo! Per prima cosa rileggo le istruzioni da un volumetto che ho trovato quasi nascosto nella libreria dello studio di mio padre…deve essere appartenuto a mia madre, vedo che alcune ricette sono sottolineate e, non so perché, ma questo mi fa provare una sensazione di tranquillità…

Non sembra difficile: devo mescolare tuorli d’uovo, zucchero a velo, farina, fecola (chissà cos’è…), un po’ di scorza di limone e poi amalgamare il tutto…amalgamare…vorrà dire mescolare, sarà un sinonimo!

E gli albumi? Ah, dopo devo montarli e incorporarli…hn…

Scopro che rompere le uova non è la cosa più facile del mondo, come invece sembrerebbe e ci metto più del previsto per non far cadere scagliette di guscio nella ciotola e per separare bene i tuorli dagli albumi…uno dopo l’altro, aggiungo tutti gli ingredienti, così come dice la ricetta…

Credo che vada bene, ora ci sono gli albumi da montare; scruto con una certa perplessità la frusta da cucina, oggetto che mi sembra un po’ ridicolo, ma mi dico che non dovrei avere problemi: sono un giocatore di basket e il mio polso è agile, saprò pur adoperare questo aggeggio, no? No?! Perché il risultato non è come quello della foto, allora?!

Hn.

Forse, nel timore di eccedere non ho mescolato con la forza necessaria…ecco, ora decisamente va meglio! Anzi, direi che basta così…adesso devo amalgamare il tutto…

Odio questo impasto!!!!

Perché è così poco compatto? Sospiro, cercando di mantenere i nervi saldi e di ragionare freddamente…ma certo! Devo soltanto aggiungere un po’ di farina e tutto andrà a posto…spero…pare di sì…

E ora mi serve una tortiera, per portare a termine questa prima parte della ricetta. Mi avvicino alla grande credenza e mi accorgo che, dal suo angolo, Mickey mi osserva quasi incuriosito, forse meravigliato per i gesti inusuali che mi sta vedendo fare; passo vicino alla finestra e lancio un’occhiata fuori: nel giardino ci sono gli altri miei gatti che riposano al sole, godendosi l’aria tiepida dei primi giorni di primavera.

Apro lo sportello del mobile e dopo un rapido esame prendo il tegame che mi sembra più adatto, uno con i bordi alti, lo dicono anche nel libro, e con quello torno al tavolo per versarvi l’impasto ottenuto.

Il gatto miagola e io alzo gli occhi verso il suo musetto nero.

"Ora non posso giocare con te…sto facendo una cosa per Hanamichi, è il suo compleanno…" gli dico e mi sembra quasi di sentire la voce della mia testa rossa affermare che ormai sono una kitsune fuori di testa se parlo con un gatto e che tra un po’ miagolerò, per comunicare ancora meglio con i felini!!!

Mickey miagola di nuovo, in modo impaziente stavolta, rendendosi conto che non mi sto muovendo per andare a prenderlo in braccio: deve essere irritato…

"Hai ragione- mormoro- Non so chi me l’abbia fatto fare…l’anno prossimo compro al do’aho un bel pacchetto di patatine!!!".

Ma è un modo per schermirmi, anche soltanto con me stesso…

Bene: ho versato l’impasto nella tortiera, adesso devo accendere il forno e regolarlo a 180°…questo è facile! Una volta fatto questo, scopro però con mio grande disappunto che ho impiegato un po’ più del previsto! Potrei anche concedermelo, visto che è la prima volta che cucino qualcosa di elaborato, ma non nego che ne sono infastidito. Kaede Rukawa messo in difficoltà da una torta?! Mpf!

Mentre il forno compie il proprio dovere di cottura, mi prendo una pausa per bermi un succo di frutta e per leggere la seconda parte della ricetta; devo lavare e pulire le fragole e fin lì c’ero arrivato…poi ne devo frullare alcune, devo montare la panna con lo zucchero a velo e amalgamare (comincio ad odiarlo questo verbo!) le due creme. Ovviamente ho comprato la panna a spray, tentare di farla in casa mi sembrava davvero eccessivo! Però…è veramente bella la foto con il risultato finale, mi fa quasi venire fame e mi ritrovo a pensare che ci terrei davvero a regalare qualcosa di simile al mio do’aho…anche perché passeranno anni prima che mi venga in mente di cimentarmi di nuovo nella preparazione di un dolce!!!!!

Decido di accendere la radio e di sintonizzarmi su qualche canale che trasmetta musica, giusto per non addormentarmi con il forno acceso…

Le fragole forse sono la parte più facile, devo soltanto regolare il frullatore!!! Il libro dice che deve essere una crema densa…densa quanto? Che significa?! Controllo il risultato e sono indeciso se continuare a frullarle o meno, ma poi mi rendo conto che questa crema di fragole è come quella delle torte che mangiamo in pasticceria e quindi decido che va bene così. Ora devo montarla con la panna e lo zucchero a velo…questa cosa mi sta stancando più di un allenamento supplementare! Improvvisamente mi rendo conto dell’impegno che diamo ad Ayako quando, in occasione delle nostre riunioni con i nostri ex-compagni di squadra, le chiediamo con assoluta tranquillità di preparare la merenda, sempre includendovi anche i dolci! Finora io non ho mai chiesto niente, ma davvero adesso non lo farò mai, giuro…Oltretutto mi sto rendendo conto che non ce la farò a preparare anche i mitarashi dango, impiegherei troppo tempo; magari potremmo divertirci a farli insieme, stasera o domani…

Però…però mi sento contento: guardo il risultato e vedo questa massa soffice di un bel colore rosato e mi sembra strano pensare che l’ho fatta io!

Mi accorgo che ho quasi finito. Deve solo finire di cuocersi la torta e poi dovrò provvedere al ripieno e alla decorazione…quanti minuti doveva stare in forno? Che ora era quando ce l’ho messa? Oddio, l’ho scordato…ah, ho messo la suoneria, sono stato previdente!!! Manca ancora un po’ di tempo…vorrò dire che intanto inizierò a lavare le ciotoline e gli utensili che ho usato…

"MIAO!".

Mi volto verso Mickey e vedo che si è avvicinato alla sua ciotola. Ma perché devo essere circondato da creature perennemente affamate?!

 

 

"Lui cosa ti ha regalato?" mi chiede mia madre, mentre sono intento a divorare una gustosa coppa di gelato.

Alzo gli occhi per incontrare i suoi e scuoto il capo fingendomi irritato: "Ah, non lo so! Kaede non ha voluto ancora darmi il suo regalo, mi ha detto che me lo avrebbe fatto trovare al mio ritorno".

"Allora significa che è qualcosa a cui tiene molto…sembra che voglia organizzare una sorpresa, non ti pare?" mi sorride lei.

A questo punto sorrido apertamente pure io mentre annuisco: "Credo di sì…spero di sì! Quella dannata kitsune sa essere imprevedibile!".

Mia madre ride, poi si china a raccogliere una grande busta posata a terra: "Come vedi, io invece sono prevedibilissima…Tanti auguri, Hanamichi" dice, porgendomi un bel pacco regalo, dalla carta colorata e dal nastro dorato.

Eh, in queste occasioni decisamente torno bambino! Devo ricordarmi che siamo in un locale pubblico per non avventarmi sul regalo e non sparpagliare in giro la carta dopo averla stracciata…sapete com’è…la curiosità mi uccide e…oooh…ecco perché anche la scatola è così grossa: la mamma mi ha regalato dei jeans color grigio fumo e un maglione a costine e scollato a V nero…Sono veramente belli…già mi ci vedo, farò una splendida figura!!!!

"Grazie! Appena arrivo a casa me li provo!!" le dico, tutto contento.

"Sono contenta che ti piacciano…è che tu a volte non abbini bene i vestiti ai tuoi capelli!" mi fa notare lei, prendendomi scherzosamente in giro.

"Grrr…ok, può darsi che in passato non avessi chiaro che l’arancione con il rosso sta male, ma ora ci sto più attento!- replico, assicurandomi della morbidezza della stoffa per poi dire- Sono sicuro che piaceranno anche a Kaede! Cioè, non che lui faccia caso a queste cose, però…" e lascio cadere il discorso. Lo so che a volte tendo a mettermi la prima cosa che mi capita fra le mani.

"Però?" indaga mia madre, che deve aver colto la nota di incertezza nella mia voce.

"Niente…è che a volte vorrei essere bello o comunque esserlo ai suoi occhi…" mi stringo un po’ nelle spalle, mi secca far capire che questo complesso è ancora ben presente in me. Ma voi non avete avuto 50 rifiuti e quindi non potete neanche intuire come mi sia sentito!!! E sapete qual è il concetto che più mi è rimasto impresso di tutta quella faccenda? Che in giro dovevano esserci 50 tizi migliori di me!!! Un nervoso che non vi dico…Una volta che ne ho parlato con Kaede, lui mi ha detto che io sono ‘un tipo’, la qual cosa ha un che di sospetto…uhm…avevo sentito dire che questa è la classica risposta quando si chiede un parere su qualcuno che non è attraente!!!

"Non credo che Kaede stia con te per il tuo aspetto fisico" sentenzia mia madre.

Pure lei!!!

"Grazie mille, mamma, hai sempre saputo farmi i complimenti" ironizzo, guardandola un po’ male e imbronciandomi; ma lei non si scompone, appoggia il capo sulla mano e risponde: "In un certo senso è un complimento…che unione è quella che si basa sulla bellezza? Quanto potrà resistere alle difficoltà che ci sono sempre nella vita di coppia? Kaede si è innamorato di te per il tuo carattere, per le tue qualità…ti assicuro, secondo me non potresti chiedere di meglio! E poi non penso che anche tu lo ami soltanto perché è così bello, vero?".

Non ho bisogno di riflettere sulla risposta, scuoto istintivamente la testa: certo, Kaede è bellissimo e questa è la prima cosa che salta agli occhi guardandolo, ma poi io ho scoperto tante altre cose meravigliose di lui…

"No, lo amo perché…perché è lui!!!" e rido e improvvisamente ho tanta voglia di tornare a casa da lui e abbracciarlo forte, stringendomelo contro!!!

ARGH!!! Non lo vedo da un paio d’ore e già la kitsune mi manca da morire!!! Chissà cosa starà facendo, chissà se…

"Hanamichi!".

Vengo riscosso (dovevo avere un’espressione leggermente in estasi) dal richiamo secco di mia madre; la guardo e la sua faccia non mi piace per niente…ehm…perché i suoi occhi sembrano due fessure?!

"Sì?" chiedo, con il tono di chi è regredito a tre anni di età…

"Oggi è il primo aprile…se per la fine del mese non mi avrai ancora presentato Kaede, saranno guai! Credo di essere stata paziente finora, ma tu stai esagerando! Mi hai capito?!".

"Sìsì" la regressione continua…

"Bene" la mia mamma si rilassa e anche io riprendo a respirare normalmente e soprattutto torno alla mia vera età!

"Posso passare per casa, prima di tornare da Kaede?" le chiedo all’improvviso. Be’, non lo avevo previsto, ma anche se sono un genio non posso sapere quando mi verrà in mente una delle mie folgoranti idee!!!

"Certo, perché?".

"Eheheheheh…vorrei cambiarmi! Mi piacerebbe tornare a casa già indossando i vestiti che mi hai regalato, voglio che Kaede possa ammirare subito questo nuovo look! Dovrebbe piacergli…" considero. Alla kitsune piacciono i colori scuri…

Mia madre ride anche lei: "Ah, bene! Spero che il suo apprezzamento abbia conseguenze positive per la tua serata!!!" scherza.

"MAMMA!!!!".

 

 

Guardo cupamente la torta che fa bella (spero!) mostra di sé sul tavolo…adesso dovrei tagliarla orizzontalmente, farcirla con la crema di fragole e poi ricoprirla con la panna e le fragole che ho lasciato intere.

Sembra facile.

In realtà, non so perché, ho paura di tagliarla male, che alla fine risulti sbilenca o che si sbricioli…ho preso dal cassetto uno dei coltelli grandi, affilati, ma non ho ancora iniziato, eppure mi devo sbrigare: Hana sarà qui tra non molto…questo dolce mi ha preso più tempo del previsto…ok, mi sono stufato! Ecco, questa mi sembra la metà della torta…un colpo netto e via!!! Fatto…

Ormai gli ultimi tocchi sono davvero facilissimi: spalmo per bene la crema fra i due strati e poi ricopro il resto della torta con tante soffici nuvolette di panna…non ci posso credere che ho passato più di due ore chiuso in cucina per fare questa cosa…poi prendo le fragole e le dispongo quasi a formare un disegno…

Hn…peccato che non ce ne siano abbastanza per tracciare i contorni di una scimmietta!!!

Oddio, non ci credo, l’ho finita…giuro che se il do’aho non la mangia lo ammazzo!!! "MEEEOW".

Mickey si struscia di nuovo contro le mie gambe, ma stavolta lo prendo in braccio e mi rilasso quando lui strofina il musetto contro la mia guancia…poi vedo che sporge verso la torta: deve sembrargli appetitosa!!! Mi spiace per lui, ma devo tenerlo lontano, però gli metto davanti la ciotolina in cui era la crema di fragole.

"Non so se possa piacerti, ma è l’unica cosa che posso farti assaggiare…" gli mormoro e il gatto, incredibilmente, sembra trovarla di suo gradimento visto che fa sparire quel poco che ne era rimasto!

A questo punto devo cambiarmi; sempre con Mickey in braccio, salgo in camera e mi vesto velocemente con dei pantaloni bianchi e un maglioncino leggero color indaco…c’è un motivo particolare se ho indossato questo: me lo ha regalato lui… Torno subito in cucina per togliere di mezzo le ultime stoviglie che ho utilizzato e dopo pochi secondi sento la chiave che gira nella porta: Hanamichi è tornato!

Improvvisamente ho un attacco di panico: siamo sicuri che ho messo lo zucchero, vero? Non mi sono sbagliato con il sale…vero? Oddio…

Mi ritrovo a ringraziare la mia solita espressione impassibile che non cambia e non lascia trapelare questi dubbi quando il mio do’aho apre la porta e mi saluta.

"Ciao, amore!!! Come è andato il pom…oh! Che bella torta!!!".

"Grazie".

"Allora sei uscito per comprarla?".

"L’ho fatta io" gli rivelo.

"Ah, e quan…come l’hai fatta TU?!" Hanamichi sgrana gli occhi e questo particolare mi dà veramente sui nervi, così dico piuttosto seccamente: "L’ho fatta io, è il mio regalo per te, quindi ti avviso: comunque sia venuta, qualsiasi sapore abbia tu te la mangi, a costo di ingozzarti a forza!".

Ma forse quell’incredulità l’ho interpretata male, perché Hanamichi mi rivolge un sorriso bellissimo e allunga un braccio verso di me per incitarmi ad avvicinarmi a lui.

"Ti ringrazio tanto, kitsune…- dice, attirandomi a sé- Me la mangerò tutta, stanne certo, anche se dovesse costarmi la vita e…OUCH!! Ehi, mi hai fatto male!" reagisce al mio pugno.

"Do’aho!" gli sibilo; però rimango stretto a lui…quando mi sciolgo dal suo abbraccio noto per la prima volta che indossa degli abiti che non gli ho mai visto.

"E questi?" gli chiedo, passando la mano sulla lana morbida del maglione.

"Sono il regalo di mia madre: ti piacciono?" mi domanda a sua volta, speranzoso. Io li osservo con attenzione e annuisco.

"E io…io ti piaccio?" continua Hanamichi, con uno strano tono esitante, il volto un po’ arrossato e lo sguardo fisso nel mio.

Non posso fare a meno di accigliarmi: "Perché me lo chiedi? Certo che mi piaci!- ma poi credo di intuire il perché di questa domanda, quindi aggiungo- Ma non per questi vestiti…mi piaci perché sei tu!" e solitamente non sarei così esplicito o sdolcinato, ma oggi è il suo compleanno e voglio dirgli quello che vorrebbe sentirsi dire più spesso…eppure non mi forza mai a farlo…

Quando lo guardo in viso, mi dico che ho trovato le parole giuste: Hanamichi è raggiante! Mi attira a sé e mi bacia sulla fronte, poi scosta una sedia e si accomoda davanti alla torta.

"Bene, kitsune!!! Non vedo l’ora di assaggiarla, sono sicuro che sarà buonissima!" esclama, con il suo tono più allegro ed entusiasta. E nei suoi occhi passa effettivamente un lampo di golosità…

Io prendo dalla credenza due piatti e le posate, poi taglio due fette del dolce…a questo punto…be’, non è molto da me, ma oggi è una giornata speciale…mi siedo sulle ginocchia del mio do’aho e sento subito la sua stretta affettuosa e possessiva; è capitato altre volte, ma in genere il gesto è stato preceduto da una mia lunga opposizione, mente stavolta l’ho fatto spontaneamente! Lui sembra apprezzare, perché inizia subito a riempirmi di baci il viso e il collo.

"Do’aho, non assaggi la torta?" mormoro io, quando sento le sue mani sotto il maglione.

"Preferisco assaporare prima la tua pelle…".

Ma è meglio che la situazione degeneri più tardi…in fondo ci tengo a che la assaggi e che gli piaccia! E lui lo sa, infatti si ferma e torna a guardare la fetta che è davanti a lui.

"Oi volpaccia, non è un trucco per sopprimermi, vero?" si preoccupa, d’improvviso. Io mi acciglio: "Taci e mangia, do’aho!" lo ammonisco.

Oddio, e se avessi sbagliato davvero tra lo zucchero e il sale…

Al mio monito, Hanamichi prende la forchetta e taglia un pezzetto di dolce. Lo mangia…perché non dice niente?! Stupido idiota, che aspetta a dirmi com’è?!

"Allora?" chiedo, impaziente.

"Ehm…direi che è buona, kitsune, a parte questo sapore salato che forse non era previsto…" dice quasi con imbarazzo.

"Cosa?" impallidisco; no…non ditemi che ho sprecato tutto il pomeriggio…

"Eh? Oi, Kaede, scherzavo!!! Non fare quella faccia, dai!!!!" si affretta a dirmi lui, notando la mia espressione leggermente delusa. Sempre così, il mio Hanamichi: non riesce a fare scherzi di questo tipo se vede che poi qualcuno ci rimane male…

Assapora un’altra forchettata della torta per convincermi e mi dice: "E’ squisita, Kaede, davvero…ti ringrazio tantissimo, mi piace tanto! E mi piace che tu abbia voluto fare qualcosa con le tue mani per me… "lo sussurra quasi commosso.

"Hn".

"Assaggiala anche tu, che aspetti? Non sei curioso di provare la tua creazione?" dice il mio do’aho; poi raccoglie con un dito un po’ di panna e lo avvicina al mio viso e io mi diverto ad assaggiarla così, mordicchiandogli il polpastrello.

In effetti è buona!!!

"Che ti dicevo? È venuta bene…".

"Non poteva essere altrimenti, do’aho" commento placidamente.

"Perché?".

"Perché l’ho fatta io".

"E allora?" Hanamichi ha la faccia di chi sa che non gli piacerà la risposta…

"E allora io sono il numero uno".

"ARGH!!!! KITSUNE!!!!!".

Ma non gli do modo di strepitare troppo: gli circondo il collo con le braccia e mi stringo a lui: "Deficiente…è venuta bene perché l’ho preparata per te!" gli mormoro.

Ti amo con tutto il cuore, Hanamichi…

 

 

Fine^^

 


 

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