La Casa
di Jar Shannara
*fic in gara al
Concorso Original &
Slash del FORUM YSAL
Sai ricordo
soprattutto questo all’inizio, si perché di queste cose c’è sempre, si un
inizio…
Ricordava la faccia dell’agente immobiliare quando aveva indicato con un
dito la forma della casa, glielo aveva detto, sembrava divisa a metà con il
recinto che ne tagliava in due la proprietà, due identiche metà, speculari,
era quasi divertente secondo lui trovarsi a allungare una mano oltre e
pensare gia di mettere mano sulla proprietà di qualcun altro.
Si quella faccia non gli era piaciuta per nulla, anzi glielo aveva reso
antipatico cosi si era liberato di lui in poco tempo ed era rimasto padrone
del suo nuovo alloggio.
Quasi non ci credeva di avere tanto spazio solo per se due piani..si e poi
stanze grandi sai quelle con i soffitti in alto nessuno spazio angusto, ogni
cosa poteva…stare comoda in quella casa.
Solo che all’inizio credeva fosse per quello che era piena di rumori,
sembrava rimbombare tutto quando ci passava attraverso, proprio perché cosi
vuota.
Anche se non ci volle molto perché si accorgesse che provenivano dal muro.
Si il muro che era il divisorio tra le casa o nella casa se si può dire.
Quel muro che correva dall’entrata lungo il corridoio per un bagno e fino
alla sua camera.
Ogni tanto sentiva dei tonfi sordi come se fossero dei pugni, soprattutto
nel cuore della notte lo svegliavano di soprassalto, tanto che se scendeva a
piedi nudi e silenziosamente si avvicinava con l’orecchio al muro gli
sembrava di sentire dei bisbigli.
Probabilmente gli inquilini a fianco dormivano ben poco la notte ma per il
resto lui non ricuciva di certo a chiederlo perché non li vedeva mai,
probabilmente avevano davvero degli orari differenti.
E la sua vita continuo cosi in quella casa piena di rumori strani finche non
si accorse che aveva anche una cantina a disposizione.
All’inizio nemmeno voleva scendere per la botola con quella scaletta di
metallo, sul soffitto c’era solo una stupida lampadina con un filo che
scendeva quasi a sbattergli sul viso.
E ciò che vide era davvero impressionante, solo il soffitto era in pietra,
il resto..sembrava un buco scavato nella terra, le pareti per quanto lisce e
il pavimento erano in terra, nessun sostegno, nulla che nascondesse e
rendesse meno coscienti che erano sotto terra.
Per di più solo vicino all’entrata c’erano alcuni scaffali vuoti e
polverosi, null’altro indicava che si potesse utilizzare nemmeno l’agente
gliene aveva mai parlato.
Gli ci volle del bello e del buono sai per scendere giù con una torcia di
quelle potenti, aveva…spazio….un enorme spazio disse che si era messo a
contarlo coi passi, ed era troppo, tanto che a un certo punto era tornato
indietro, gli era sembrato di finire fuori, disse proprio cosi, FUORI solo
che era senza senso era una cantina, nulla di più ma probabilmente era una
cantina unica senza divisione sotto la casa, perciò rischiava di finire per
ritrovarsi dalla parte dell’altra..casa.
E tutto quello spazio buio non gli piaceva cosi semplicemente si dimentico
della cantina fingendo che non ci fosse, almeno finche non ricuciva a
parlarne con gli altri proprietari.
Continuo a passare del tempo con l’orecchio che spesso era appoggiato al
muro divisorio,me lo diceva, c’erano sempre rumori stani e aumentarono col
passare del tempo, sembrava che la casa fosse…rumorosa anche quando lui
stesso non si muoveva anche quando i rumori non arrivavano dalla casa
accanto.
Fu una stupida perdita d’acqua, quella della lavastoviglie che non usava mai
e che era li da prima lui arrivasse, che lo costrinse a scendere giù per
controllare col tecnico se era il caso di rompere da sotto per sistemare la
tubatura.
Ma fu colpa sua, o la sua fortuna diceva, se rimanendo li sotto senti
qualcuno muoversi lontano alle sue spalle.
Oh, sul momento ovviamente non gli era sembrata una bella cosa, anzi anche
se sapeva che era una mattina assolata, la cosa gli era piaciuta davvero
poco.
Anzi meno.
Solo che quando si era girato aveva visto e illuminato una figura slanciata
che si avvicinava.
Credeva di morire sul colpo finche non lo aveva salutato.
E ancora non era molto convinto per quanto si ritrovò a camminare verso la
persona che lo aveva salutato.
Rideva poi quando mi raccontava che era cosi che aveva conosciuto il suo
vicino di casa, non poteva essere stato un incontro più strano nella sua
vita e nemmeno più bello, avresti dovuto vedere come gli si illuminavano gli
occhi quando ne parlava.
Da li sembrava quasi che per magia i rumori che lo avevano infastidito fino
a quel momento si acquietassero, c’era silenzio ora un silenzio appagato,
morbido, anche perché forse non era più solo.
Non che questa fosse una costante, ma ora amava quella casa in un modo
incondizionato, si diceva cosi non il caso , il quartiere ma la casa perché
gli aveva fatto incontrare l’amore.
Ti tralascio i particolari sai?
Lui parlava a ruota libera felice , oh non sai quanto felice, di come le sue
serate di erano colorate, non potrei dire che a me piacesse ciò che
raccontava mi dava una sensazione strana, anche se so quello che so ora e
non chiedermi di più fammi raccontare.
Dicevo…si che era felice, ma non ci misero molto ad arrivare i problemi, sai
se passi ancora di la puoi chiedere se qualcuno vuole raccontare.
Come quel
Volta che lo avevano trovato a vagare vicino al ponte inebetito talmente che
pensarono si drogasse, giusto perché so che te lo chiedi, no gli fecero gli
esami quella volta, ho controllato la sua cartella clinica non trovarono
niente, e quello fu l‘inizio.
Da li arrivarono lamentele come se piovesse, cominciò a non piacere ai
vicini, lo vedevano entrare sempre nell’altra casa e si preoccuparono, si
davvero si preoccuparono non guardarmi cosi, e lasciami parlare,
telefonarono spesso alla polizia, credevano che come entrasse li, poteva
entrare da loro o che si inventarono non so alla fine dovettero intervenire
proprio una volta, non poterono rifiutarsi, è cosi che è arrivato qui, lo
trovarono seduto per terra che conversava con l’aria, me lo raccontarono,
sembrò una farsa gridava che non potevano entrare cosi e che violavano la
libertà che non c’era motivo per nulla, credeva di essere portato fuori come
se volessero metterlo al rogo perché stava dal suo ragazzo.
Nemmeno quando gli mostrarono delle foto prestò fede a una sola parola,
cercarono di capire e non ci riuscirono cosi finì qui.
Non stava male qui diceva, sai si sapeva adattare gli mancava lui e non
capiva perché fosse il mondo a essere folle.
All’inizio faticarono a tenerlo qui, voleva tornare capisci, a casa.
Alla fine si risolse a starsene buono, ma lo si vedeva da come guardava
verso ogni porta che avrebbe preferito scappare.
Eppure riuscì a farsi dare l’idoneità per quella gita.
Andavano tutti i matti al giardino zoologico, e non rompere se li chiamo
cosi, l’autista non ci pensò, ne io che li accompagnavo…nessuno passammo
l’incrocio sai quello lungo il vialone quello in periferia, e li impazzì del
tutto arrivò dall’autista e risuci a aprire le porte in corsa.
Ti giurò, saltò giù come una gazzella, e eravamo..si in quattro persone
sane, gia sane, che lo videro correre per il marciapiedi verso…casa sua
urlando…che stava tornando.
Eravamo in quattro e lui chiamò un nome..ti rendi conto..nessuno …è riuscito
a ricordarsi il nome che dissementre entrava dal cancello e scompariva
attraverso al porta.
Cioè, gli siamo corsi dietro, giuro su dio …ci avremmo messo mezzo minuto,
ma ti rendi conto che il chiavistello e la catena al cancello erano a terra?
E la porta era spalancata, c’era un macello di foglie e sporcizia dentro..ti
giuro, ma sono stato il primo a entrare, ti avranno parlato di come sia
riuscito a fare quella fuga incredibile,
ma ti assicuro, io sono entrato per primo poi c’è stato il casino e sono
entrati tutti, ma ho avuto un attimo di tempo, mentre mi guardavo attorno
per cercarlo e ti giuro nella sporcizia che copriva il pavimento, non
c’erano le sue impronte.
Ora prendimi in giro se ti ho tenuto tutta la serata a bere con me per
raccontarti questo.
Ma sai ci sono sere che non riesco a dormire bene perché ricordo quando è
sceso si e ha gridato..quel nome non lo ricordo bada bene ma a volte nel
sogno mi sembra di ricordare…e ho paura a tornare a casa da solo.
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