Il primo bacio

di Giulia

*fic in gara al Concorso Original & Slash del FORUM YSAL

 

«Uffa! Non ce la faccio più. Anche stavolta non sono riuscito a rimorchiare.» Strillò entrando nella stanza senza bussare.
«Sto ascoltando la musica, abbassa la voce per favore.» Ribatté Leonardo continuando a fissare la parete e alzando il volume.
Ma Simone spense lo stereo e lo girò dalla sua parte con tutta la sedia.
«Io entro qui distrutto a confidarmi e tu preferisci ascoltare la musica? Ma che razza d’amico sei?»
«Uno che non ha tempo da perdere dietro le tue fisse.»
«Non è una fissa, è un problema reale il mio!- Disse indignato- Che vuoi capirne tu! Tu ne hai quante ne vuoi di ragazze, sono io quello che non ha neanche uno straccio di fidanzata!»
«Ecco visto che tanto non posso capire perché mi devi sempre rompere le scatole anche a casa con questa storia?»
«Perché tu sei l’unico amico che può capirmi.»
«Dì piuttosto l’unico che non ti prende in giro.»
«È lo stesso. Tanto se non volevi che te ne parlassi saresti già andato a spifferarlo in giro.»
Sul suo viso comparve un sorrisetto ironico «E chi ti assicura che non l’ho fatto?».
Simone si rabbuiò immediatamente «Se l’hai detto a qualcuno ti gonfio.» Ringhiò chiudendo un pugno.
«No dai, scherzavo!- sorrise portando le mani avanti- Come sei permaloso. Non l’ho detto a nessuno. Non sai proprio scherzare tu.»
«No, per niente e non sono neanche paziente e tu lo sai.»
«Tu sei nevrotico amico mio! E se ne accorgono tutte le povere sfortunate con cui esci. È per questo che nessuna ci sta.»
«Ma non è solo questione che non ci stanno! È che non si lasciano neanche baciare.»
«Purtroppo immagino che sia fiato sprecato dirti che forse non dovresti aggredirle come fai di solito, vero?»
«E questo che vorrebbe dire? Che sono un tipo violento che spaventa le ragazze e per questo quelle scappano?»
«No, no certo. Qualunque ragazza amante degli uomini un po’ rudi e degli stupratori cadrebbe ai tuoi piedi con un piccolo contributo finanziario.»
«Non scherzare! Lo sai che io le donne non le compro. Sono troppo idealista per farlo.»
«Si, come no! O magari sei troppo al verde…» Disse a bassa voce girandosi a trafficare sulla scrivania.
«Che cosa hai detto?»
«Niente, niente.- Fece il vago cambiando velocemente discorso-Cosa hai fatto questa volta, le sei saltato addosso appena è entrata in macchina?»
«No, spiritosone, è che arrivati al cinema ha incontrato un paio d’amiche e mi hanno subito tagliato fuori dalla serata. Era come se non ci fossi! Parlava solo con quelle svampite. Così dopo mezz’ora di film sono uscito dicendo che andavo al bagno e me la sono filata.»
«Questo non mi sorprende, piuttosto mi stupisce che non ti sia fatto rimborsare il biglietto.»
«No, non mi andava di discutere. Mi sono infilato in un’altra sala e mi sono visto uno schifo di film sugli alieni davvero forte. Così almeno non ho buttato i soldi.»
«Giusto! Ora che mi hai raccontato tutto questo posso tornare alla mia musica?»
«No, non ho intenzione di arrendermi. Questa era la volta buona…”
«Non è la prima volta che te lo sento dire o sbaglio? Per te è sempre la volta buona e vai sempre a finire in bianco.»
«Cos’è, ti diverte interrompermi sempre?» Il suo tono non era affatto amichevole.
«No. Scusa, scusa continua pure.» Cercando di fare un’espressione seria.
«Allora…- Riprese fissandolo severamente- …come dicevo; questa volta l’avrei sicuramente convinta a lasciarsi baciare…»
«Già il sogno di tutte le ragazze: farsi sbaciucchiare in un cinema puzzolente che non vende neanche i popcorn.»
L’occhiata feroce dell’amico lo fece ammutolire all’istante e visto che l’altro rimaneva in silenzio lo incitò: «Dai, racconta. Lo sai che mi dà fastidio quando ti interrompi durante un discorso.»
Simone sbuffò minaccioso e poi riprese a parlare.
«Insomma!- Disse alterato- non ti lascerò in pace finche non avrò avuto il mio bacio!»
«Oh, cavolo! Te l’ho già detto; non so come si fa a farsi baciare da una ragazza. Non mi è mai capitato di doverne convincere una.»
«Ecco, appunto. Lo Vedi?»
«Cosa?» Piagnucolò.
«Che a te le ragazze non hanno mai detto di no! Devi avere qualche segreto per farle cadere ai tuoi piedi. Non c’è altra spiegazione!»
«Ma quale segreto, il mio è solo talento naturale.» Disse facendo un sorriso smagliante e strizzando l’occhio.
«No! Non ci credo. Dai siamo amici a me puoi dire come fai.»
«Sarà che io non le ossessiono con richieste assurde da maniaco come te.»
«Smettila di scherzare. Tanto non mollo finche non avrò quello che voglio.»
«E tu vuoi un bacio, giusto?»
«Giusto!»
«Davvero? E’ tutto qui? Vuoi solo questo?»
«Si!» Rispose speranzoso avvicinandosi.
«Poi giuri che non mi romperai più? E che…»
«Si, si. Lo giuro.»
«Aspetta che finisca! Giuri…dico sul serio!...giuri che qualunque cosa succederà, quando avrai questo bacio, non te la prenderai con me per nessuna ragione al mondo?»
«Cosa vuoi dire?» La sua espressione non era più raggiante come un secondo prima.
«Senti o giuri e mantieni la promessa o te ne ritorni al cinema a cercare qualche ragazza che al buio ti scambi per il suo fidanzato. Scegli!»
«Va bene.» Disse a mezza bocca.
«Non ho capito. Lo giuri?»
«Si, si! Va bene. Quanto rompi!- Ringhiò- Giuro di non incαζζαrmi per nessun motivo qualunque cosa succeda, basta che mi fai avere il mio bacio (e non mi costi niente).»
«Ok. Siamo d’accordo ma ricordati che hai giurato.»
«Siii! Allora che devo fare?» chiese sospettoso.
«Avvicinati che te lo dico all’orecchio…»
No, aspetta non sono scemo! non vorrai mica darmelo tu il bacio?!?» Disse indietreggiando di un passo.
«E perché no?»
«Noo! Ma scherzi?!?»
«Se pensi che questa esperienza ti possa bloccare la crescita lasciamo stare, ok!» Tagliò corto Leonardo, nella sua voce sembrava esserci una mal celata irritazione.
Simone rimase in silenzio. «…E il mio bacio?»
«Non so che dirti, arrangiati!»
«Deve essere così che conquisti le ragazzine, facendo l’indifferente. Sono sicuro che non te ne frega niente di baciare me o qualcun altro; in ogni caso avresti sempre quell’aria di sufficienza da snob.»
La reazione di Leonardo fu stranamente violenta.«Ma che ne sai? E poi che te ne frega? Guarda che sei stato tu a snobbarmi sta volta. Sei tu quello che non vuole essere baciato.»
«Certo! Certo che non voglio.- la sua voce era stridula e impacciata- Tu non sei gay! Sono sicuro che non hai mai baciato un maschio neanche te e che me l’hai chiesto solo perché sapevi che non avrei accettato.»
«Basta allora! Diciamo che è stato un brutto scherzo, anzi senti mi scuso di averti anche solo proposto questa cosa. E non parliamone più!»
«Stai ritirando quello che hai appena detto? Ma tu non puoi…»
«Non sono stato chiaro prima? Ti chiedo scusa di aver pensato di risolvere il tuo problema in questo modo e per favore chiudiamo qui la faccenda.»
Rimasero in silenzio uno di fronte all’altro.
«Dì, ma tu mi avresti baciato sul serio?»
«Non so, magari se tu ci fossi stato, sì …»
«…Si.»
Leonardo sorpreso cercò di incrociare il suo sguardo. «Si, cosa?»
Simone sollevò appena la testa. «Io e te che…insomma, si, quella cosa. A me va bene… credo che si possa fare, se ti va.» Era rosso come se avesse fatto indigestione di peperoncino.
Leonardo lo guardò curioso. «Non ti tirerai indietro?»
«Ho detto di si, no? Lo sai che non mi rimangio mia la parola.»
«Già.» Rispose con un sorriso un po’ impacciato.
Rimasero fermi entrambi senza saper bene cosa fare.
«Allora…credo che adesso dovresti farti avanti…si, insomma, dovremmo stare più vicini per…farlo, credo.»
Leonardo inspirò ed espirò profondamente. «Ok.»
Avanzò finche non furono molto vicini.
«Devo…devo chiudere gli occhi?» La voce di Simone tremava anche se lui si sforzava di sembrare tranquillo.
«No, se non vuoi.» Anche lui faticava a nascondere la sua indecisione su come muoversi.
Simone gli sorrise per confortarlo e fargli capire che provava lo stesso disagio.
Proprio in quel momento Leonardo si piegò in avanti verso di lui passandogli una mano dietro la testa e gli diede un bacio deciso.
Quando si allontanarono la loro espressione era meno imbarazzata e Leonardo accennò anche un sorriso.
Dopo qualche secondo Simone disse: «Non baci male.»
Leonardo lo fissò stupito e poi scoppiò a ridere di cuore. «Mamma mia! Dovrei sentirmi davvero lusingato per un complimento fatto da un esperto come te!»