KONNICHIWA PEOPLE!

Ecco a voi la mia prima fanfic… il mio primo disastro… beh, speriamo che non sia proprio un fiasco totale! Io ci ho messo tutto il mio impegno, spero che chiunque la legga trovi qualcosa di sé fra le mie parole.

Dedico questa fic a tutte le persone che amano, nonostante la vita non sia sempre così clemente nei loro confronti!

Infine, un grazie speciale (con inchino) a Inoue-sensei… grazie per aver creato una squadra tanto speciale, perché senza questi formidabili boys la mia vita sarebbe stata un disastro!

And now… let’s start!

 


Forget about the world

di Hotaru

 

E’ l’alba. Un altro giorno sta iniziando.

Con te al mio fianco.

Mi giro nel mio futon*1: tu sei qui, accanto a me.

Dormi rilassato e assorto in chissà quali tipo di sogni.

Spero tu stia sognando me.

Dormi. Dopo una notte d’amore. 

Non solo sesso. No. Quello lo puoi fare con chi ti pare, quando il tuo corpo ha dei bisogni.

Noi, ieri notte, abbiamo fatto l’amore. Ed è stato bellissimo.

Ti ho sentito mio. Ma a dire il vero ero io ai tuoi piedi. Ero io a essere nelle tue mani.

Ma quelle mani non sono altro che per me. Quindi è come se fossi io a dominarti. 

Le tue mani. Candide, affusolate, grandi, quasi fragili. 

Le tue mani: così diverse dai tuoi occhi. Scuri, di un blu impenetrabile, gelido come l’acqua di un ghiacciaio. Sprezzanti, determinati, sicuri.

Sicuri di ciò che provano per me. Sicuri del tuo amore per me. Ieri sera ne ho avuto la certezza.

Continuo a guardarti. Sei bellissimo. Dannazione se sei bello, Kaede. 

Al tuo confronto io mi sento un piccolo fungo ai piedi della grande quercia.

Non che io sia brutto. Sento di avere un certo fascino; ma in te si coniugano un carattere introverso, misterioso, per certi versi tetro, con una bellezza vivida, evidente a tutti, alla quale è ben difficile resistere. Almeno per me.

In te percepisco questa ambiguità. E’ un lato del tuo essere che mi affascina. Mi incuriosisce. Mi cattura e non mi fa smettere di volerti. Anche se mi spaventa. Non posso negarlo: talvolta non riesco a capire fino in fondo il tuo atteggiamento. E’ questo tuo essere impassibile di fronte ai fatti, alle persone, alle emozioni.

Temo che un giorno tu possa esserlo con me. Temo di poterti perdere. Kami*2, cosa diavolo sta pensando? So che non potrà mai essere così. Perché se dovessi perderti, io perderei me stesso e quindi non avrei più ragione di soffrire. Per sempre.

Il grande tensai*3 Sakuragi che dipende da una baka*4 kitsune*5?! Vorrei che non fosse così. Ma se lo negassi, mentirei solo a me stesso.

Ti guardo. I capelli, gli occhi, le labbra, il collo, il petto. E’ tutto così semplice, silenzioso, meraviglioso. Vorrei che tutto il mondo iniziasse a girare vorticosamente, mentre noi stessimo fermi per l’eternità. 

Noi e il nostro amore, che ci completa, ci avvolge. Questo amore che, se gli altri sapessero, rinnegherebbero. Rifugerebbero. Un amore tanto sublime, quanto condannato.

Se perdessi anche te, il tuo sostegno a chi potrei mai appoggiarmi? La gente è così falsa, sa solo criticare, puntare la canna della pistola alla tempia del condannato. E sa sparare. Ma sa anche lavarsi le mani, affermando che è solo colpa nostra se siamo diversi. Diversi da cosa, da chi. 

Eppure se la nostra diversità consiste nell’aver trovato l’amore, che sia. Che ci chiamino pure diversi. Che continuino ad illudere loro stessi credendo di essere nel giusto. A me basta aver te, Kaede. Il tuo amore è sufficiente perché io possa sopravvivere e affrontarli.

Ecco, sto piangendo. 

Già: è facile dirlo. Andare contro tutti. 

Affrontare il mondo.

Sembra un suicidio.

Forse lo è.

Ma a me va bene così.

Morire per amore.

Morire per te.

Tutto per te.

Ti guardo: sei ancora nella stessa posizione. Di lato, con il braccio sinistro allungato verso il mio futon.

Mi avvicino al tuo collo. Appoggio le mie labbra sulla tua pelle. Voglio il tuo sapore.

Scendo di poco, fino alla spalla. Ora avrei bisogno di calore da te. Ma non mi va di svegliarti. Preferisco lasciarti nel mondo dei sogni. Almeno lì sarai al sicuro da tutti i giudizi.

Un’altra lacrima mi riga il volto. Scende lungo la guancia e cade sulla tua. 

Mi chino su di te perché voglio asciugartela con le mie labbra.

“Perché stai piangendo Hanamichi?”

Come? Eri sveglio?

“Non è nulla! Piuttosto, scusa se ti ho svegliato!”

“No. Lo ero già da un pezzo.”

“Non ci credo, dormivi come un angelo.”

“Sei libero di pensare ciò che preferisci, però io ero già sveglio perché mi mancavi.”

“Mmm?!”

“Non ho sognato nulla. Tu non c’eri nei miei sogni. Per questo mi mancavi.”

Hai proferito queste parole con un tono pacato e piatto, senza dare la minima espressività. Ma tu fai sempre così. Con tutti. Qualsiasi siano le cose da dire. Quindi mi ritengo più che fortunato a sentirmi dedicate proprio queste frasi.

“Piuttosto sono io che ti ho interrotto… se vuoi continuare…”

“Con vero piacere!” penso io.

Mi riavvicino alla sua gota. Non aspettavo altro che questo.

Ma Kaede è molto più veloce – e sveglio! - di me e si gira giusto di quel che basta perché le nostre labbra si tocchino.

Finalmente ti posso sentire. Sento la tua bocca che cerca la mia.

Le nostre labbra che si abbracciano per non fare uscire neanche un soffio delle nostre essenze.

Sono scomodo, messo così di lato. Preferisco mettermi a cavalcioni  sopra di te.

Così facendo i nostri sessi si toccano. Gia, non ci avevo pensato. Eravamo ancora entrambi nudi.

Il contato è elettrizzante, mi suscita un rimescolio nello stomaco. E’ una sensazione che mi fa tremare di piacere.

Le tue braccia nel frattempo mi stanno trascinando sempre più in basso, verso di te. Cerchi più che un contatto intimo. Vorresti che io potessi penetrare completamente in te. Un corpo con due essenze distinte. Ma proprio i nostri corpi, questi corpi che ci suscitano tanto piacere, sono un limite invalicabile.

Le mie braccia ti stanno accarezzando la testa. Con la bocca seguo gli zigomi del tuo viso, giù fino al mento. Poi il collo. Poi il torace.

Ti sento ansimare di piacere.

E questo mi fa godere più di ogni altra cosa.

Il contatto fra le nostre virilità si fa sempre più eccitante. Nonostante lo si sia fatto solo poche ore prima, non siamo stanchi. E’ un piacere ogni volta diverso, sebbene sia causato sempre dagli stessi fattori.

Continuo a baciarti lungo lo sterno e a muovermi su di te.

Tu inarchi la schiena ad ogni mia spinta; sei in mia balia. O forse lo sono io di te: perché anche volendo non riuscirei mai a smettere in questo momento né di toccarti, né di baciarti, né di muovermi sul tuo corpo.

E’ qualcosa di ipnotizzante…

“Ka..e..de.. ti amo! 

Questo è tutto ciò che riesco a dire mentre sto per venire.

Pochi istanti dopo anche tu raggiungi l’apice del piacere.

Sfiancati, stramazziamo sul pavimento.

Dopo essermi ripreso, mi metto a fissare il soffitto con aria un po’ rammaricata… mi sarebbe piaciuto che la kitsune qui accanto avesse espresso i suoi sentimenti anche a parole. Ma, a quanto pare, lui era proprio un volpino di poche sillabe.

“Hana-chan…” mi volto verso di lui.

“…wo ai ni”.*6

Grazie Kaede! Questo è il più bel regalo che mi potessi fare!

 

THE END (??)

 

 

Hotaru: “pfff… che fatica! Ma tutto è bene quel che finisce bene!!”

Hanamichi: “wow… me la sono proprio spassata!”

Hotaru: “Arigato*7!!”

Kaede: “beh, io avrei qualche recriminazione da fare… innanzitutto non è che io dica molte battute in questa fic! E poi potevi andarci giù molto più pesante… molte cose sono sott’intese!”

Hotaru: “ehi, ki-chan! Quanto parli ! per prima cosa tu sei il tipo che non ama  molto comunicare, o sbaglio?! E poi ricorda che è la mia prima lemon… non che sia una giustificazione, però…insomma: io scrivo ciò che mi pare e piace! Capito?!”

Chichiri*8: “qualcuno mi ha chiamato?”

Hotaru: “ehi, ma cosa ci fai tu qua?!”

Hanamichi: “e chi cavolo è questo monaco?! Che faccia strana… fammela un po’ toccare…”

Chichiri: “giù le mani dal mio adorato visino, capito?!”

fine sclero di Hotaru ; - P

 

 

NOTE ( per coloro che non conoscono il giapponese…):

*1= letto tipico dei giapponesi;

*2= Dio;

*3= genio;

*4= stupida; 

 *5= volpe;

 *6= ti amo;

 *7= grazie;

 *8= personaggio del manga “Fushigi Yugi”, monaco col vizio di aggiungere sempre “Capito?!” a fine frase e che indossa una infinità di maschere sorridenti per nascondere il suo vero volto.




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