DEDICHE E RINGRAZIAMENTI:a tutte le persone che leggono e commentano i miei lavori, perché siete preziosissime.

NOTE:
sapete cosa dice la legge di Murphy? Ecco,allora cominciate a scavare…”^^ Comunque è la prima volta che scrivo una scena di sesso, perciò abbiate pietà di me…

DISCLAIMERS:Ru e Hana sono di papà Inoue…e dopo aver letto questo obbrobrio dubito che me li lascerà usare ancora…


Forever Yours

di Masha

 

Appoggiato con la fronte al vetro freddo della finestra osservo malinconicamente la pioggia cadere sulla città.

Tra le mani stringo una tazza di the che sorseggio piano.Il liquido ambrato scivola bollente nel mio stomaco donandomi una piacevole sensazione di calore che purtroppo si spegne fin troppo in fretta.

Ho freddo.

Sono in casa,il riscaldamento è quasi al massimo ed indosso un maglione pesante,rubato dall’armadio in cui mia madre conserva ancora gli abiti di papà, eppure ho così freddo.

Ma so che non è un freddo dovuto alle condizioni climatiche.

No,viene da dentro, dal profondo della mia anima.

È S. Valentino,una festa che personalmente non ho mai amato:e come potrebbe essere altrimenti per uno che non ha mai avuto una ragazza?

Per tutti questa è una giornata particolare,da trascorrere con una persona speciale.

Per me,invece, è solo l’ennesima dimostrazione del fatto che nessuno mi ami.

Quest’anno poi,se possibile,è ancora peggio degli altri.

Per un attimo mi sono illuso che qualcuno che non fossero i ragazzi della mia armata o mia madre avesse capito che Hanamichi è molto di più del megalomane rissoso che mostra agli altri,ma da come si è evoluta la situazione non ne sono più tanto sicuro.

E il mio cuore è andato per l’ennesima volta in pezzi.

Sorrido amaramente e mi stacco dalla finestra per andare a posare la tazza ormai vuota nel lavello.

Mentre esco dalla cucina il mio sguardo cade sul cuore di cioccolata che ho lasciato sul tavolo quando sono rientrato.Lo fisso per qualche istante ponderando cosa farne prima di tornare sui miei passi e gettarlo con un gesto di stizza nella spazzatura.

Tanto,ormai,non mi serve più.

Mi reco in salotto,dove mi lascio andare di malagrazia sul divano,stringendomi di più nel maglione di mio padre.

Così forse posso illudermi che lui sia ancora qui con me e che mi stia abbracciando forte come quando ero bambino,e credevo che tra le sue braccia tutte le mie paure e i miei dolori si sarebbero magicamente annullati.

Ma lui non c’è più.

Ed è in giornate come queste che sento in maniera straziante la sua mancanza,quando tutto va storto e avrei bisogno di rassicurazioni,appoggio e qualcuno che mi indichi la strada giusta da seguire.

Sospiro passandomi una mano sugli occhi.

Mamma non c’è,è a Tokyo per un corso di aggiornamento di una settimana,così posso concedermi il piccolo lusso di un attimo di debolezza senza che lei entri nella stanza e si preoccupi vedendomi triste. Fa già così tanto per me, si ammazza di lavoro per permettermi una vita decente ed è il minimo che possa fare mostrarmi allegro e sorridente in ogni situazione.

Ho imparato ad essere forte,a nascondere i miei veri sentimenti,per lei.Perché se mi lasciassi andare,se crollassi, perderebbe l’unico appiglio che ha per far fronte al dolore della perdita dell’uomo che amava…le sono rimasto solo io.

Ma è difficile quando in realtà non sono altro che un ragazzino di sedici anni,spaventato e bisognoso d’affetto.

Un affetto che credevo di aver trovato in Rukawa, un ragazzo quanto di più lontano da me ci possa essere, ma che a poco a poco si è insinuato nella mia mente. E nel mio cuore.

Tutto è cominciato quasi un mese e mezzo fa.

Beh…lui a dire il vero mi piaceva già da un po’, sebbene facessi fatica ad ammetterlo persino con me stesso.

Il giorno del primo allenamento dopo la pausa natalizia con i ragazzi della squadra abbiamo deciso di uscire a bere qualcosa e stranamente anche Rukawa ha accettato di venire con noi.

Al momento di tornare a casa ci siamo ritrovati a percorrere un tratto di strada assieme,da soli. Un attimo prima stavamo camminando in silenzio senza neanche guardarci e l’attimo dopo il mio corpo ero schiacciato tra quello della kitsune e il muro di cinta di una casa,la sua bocca incollata alla mia. Dopo qualche secondo di  comprensibile smarrimento ho risposto al bacio,a cui è seguita una discussione culminata con la decisione di provare a metterci insieme per vedere se avrebbe potuto funzionare.

Ma le cose tra noi non sono cambiate più di tanto.

A volte ci troviamo a pranzo in terrazza,ma non ci siamo mai visti al di fuori della scuola o degli allenamenti. In questo periodo non ci siamo scambiati che pochi baci e carezze e Ru non ha mai neanche accennato al fatto che mi ami o che provi un qualsiasi tipo di attrazione nei miei confronti.

E non lo ha dimostrato neanche con i gesti,purtroppo.

Mai nei suoi occhi o nelle sue carezze ho letto il desiderio di spingersi oltre ai semplici baci e fare l’amore con me.

Per questo dopo averci pensato a lungo avevo deciso di approfittare dell’imminente festa degli innamorati per intavolare il discorso e chiedergli se volesse portare il nostro rapporto su un piano più intimo.

Così,da perfetto cretino quale sono, ho rifiutato l’evidenza dei fatti.

Sono andato nella migliore pasticceria di tutta Kanagawa a comprare un cuore di cioccolata per lui,ho passato una notte insonne a pensare al luogo e al momento ideale in cui consegnarglielo, alle parole con cui avrei accompagnato il mio dono e la mia richiesta di un appuntamento per stasera,durante il quale avrei affrontato il discorso che mi stava a cuore.

Nonostante il timore per la sua reazione sono andato a scuola pieno di speranza e immensamente felice all’idea di passare il S. Valentino con il ragazzo di cui sono innamorato, ma Rukawa mi ha evitato per tutto il giorno,saltando anche il pranzo in terrazza con me.

Potevo forse aspettarmi una risposta più esauriente di questa ai miei dubbi?

Chiaramente,se avesse provato qualcosa per me gli avrebbe fatto piacere trascorrere del tempo con il suo ragazzo oggi,che è il giorno degli innamorati,ma se n’è guardato bene…e io posso solo concludere che di me gliene importi ben poco.

Sono rimasto così deluso e ferito dal suo comportamento che ho saltato gli allenamenti pur di non incontrarlo,perché se me lo fossi trovato davanti avrei rischiato di riempirlo di botte o peggio ancora scoppiare in lacrime come una femminuccia.Ho preferito tornarmene a casa a fronteggiare la crisi da solo,sia che si tratti di spaccare tutto quello che mi capita sotto mano che di piangere ininterrottamente fino all’ora di andare a dormire…

Il suono improvviso del campanello mi impedisce di crogiolarmi ulteriormente in questi pensieri che stanno scadendo sempre di più nel patetico.

Balzo a sedere di scatto.Chi potrà mai essere a quest’ora del venerdì sera?

Yohei è da escludere,stasera aveva un appuntamento con la sua ragazza. E i guntai di solito telefonano prima di passare da me.

Mi alzo malvolentieri dal divano e vado da aprire.

Rimango assolutamente basito di fronte al mio visitatore inaspettato, del resto chi lo sapeva che avesse il mio indirizzo?

“Che cavolo ci fai tu qui?” lo accolgo acidamente dopo essermi ripreso dallo smarrimento momentaneo causato dalla sua apparizione.

“Non sei venuto agli allenamenti,oggi” mi risponde tranquillo Rukawa con voce bassa e la sua solita espressione marmorea.

Scrollo le spalle senza ribattere.

Prima mi evita per tutto il giorno e poi si presenta a casa mia per chiedermi il perché della mia assenza dall’allenamento…chi lo capisce è bravo!

“Non mi fai entrare?”

Sbuffo al suo tono impassibile,ma mi faccio da parte e lo lascio entrare in casa. Almeno metteremo fine a questa storia e io avrò tutto il weekend per curarmi la ferita,prima che mia madre sia di nuovo qui e io torni ad essere l’Hanamichi Sakuragi unico vero Tensai del basket mondiale che con il suo comportamento fa ammattire compagni di squadra e avversari.

Rukawa si accomoda su una poltrona e io gli volto le spalle,tornando a fissare fuori dalla finestra l’acquazzone che è calato d’intensità. Dopo alcuni minuti di silenzio,durante i quali solo il ticchettio della pioggia all’esterno fa da compagno al suono dei nostri respiri, prendo la parola.

“Perché sei qui?” domando con tono burbero.

“Non sei venuto agli allenamenti”

“E allora?”

Ru sembra interdetto di fronte alla mia accoglienza quasi ostile e ci mette un po’ prima di reagire

“Volevo sapere come mai”

“Non sono affari tuoi,volpe” ribatto seccamente.

Non mi sembra che gli sia interessato molto di evitarmi per tutta la giornata e saltare il nostro appuntamento per il pranzo proprio a S. Valentino, che cosa vuole da me ora?

“Hana, si può sapere che cos’hai?” mi chiede con una leggera traccia di irritazione nella voce.

Ah…il signorino è irritato dal mio comportamento…

Ma se non mi sbaglio sono io qui quello che dovrebbe esserlo!

Lo ignoro continuando a guardare fuori dalla finestra.

Kaede si alza per avvicinarsi a me,che nel frattempo ho serrato i pugni lungo i fianchi,e mi posa una mano sulla guancia per farmi girare verso di lui.

“Lasciami stare!” allontano bruscamente la sua mano,guardandolo con astio “E non chiamarmi Hana”

Seppure sorpreso Rukawa non si arrende e mi afferra entrambe le braccia,riportandomi vicino a sé.

“Non fare l’idiota!E dammi una spiegazione esauriente per il tuo comportamento. Adesso”

Cerco di liberarmi ma la sua presa è ferrea.

“Smettila di darmi dell’idiota, stupida volpe! Ti sei preso gioco di me anche troppo. Volevi farmela pagare per tutte le volte in cui ti ho insultato e picchiato? Volevi ferirmi e ridurmi il cuore in pezzi? Beh,lo ammetto:complimenti Kaede,ci sei riuscito alla grande!E ora che te l’ho detto e hai ottenuto quello che volevi sei libero di andartene”

Il mio compagno di squadra mi lascia andare di colpo e mi fissa incredulo.

“Hana,ma che cosa stai dicendo?Sei impazzito?”

Comincio a tremare,mentre le lacrime che avevo trattenuto finora prendono a scorrermi lungo il viso.

Sono un imbecille!

Mi ero ripromesso di non piangere di fronte a lui e invece è proprio quello che sto facendo.

Sono già talmente ridicolo in questo momento che non devo temere di peggiorare la sua opinione nei miei confronti rivelandogli tutto quello che mi è passato nella testa in queste ultime ore.Come un fiume in piena riverso su di lui tutto il dolore per il suo comportamento odierno,l’angoscia nel sapere il mio amore non ricambiato anche se di fatto potevamo considerarci una coppia.

Ma con mia sorpresa durante il mio discorso Kaede non si mette a ridere. Sono confuso…mano a mano che continuo a parlare la sua espressione si addolcisce sempre di più,fino alle mie parole finali “Ho bisogno di avere accanto una persona che mi ami,non qualcuno che si prenda gioco dei miei sentimenti” mormoro.

Rukawa si avvicina di nuovo a me,prendendomi il viso tra le mani

“Stupido,stupido do’aho!” mi rimprovera.

Beh,è una reazione legittima la sua. E del resto me lo aspettavo già prima di cominciare a parlare.Però…fa ugualmente un male cane.

Sto per ribattere qualcosa,ma me lo impedisce.

“Lasciami finire di parlare. Durante la pausa non sono salito in terrazza perché il professore di inglese mi ha trattenuto in classe e non perché non volessi stare con te. E se tu fossi venuto agli allenamenti te lo avrei spiegato”

Il volpino mi stringe tra le braccia e il suo alito caldo mi sfiora un orecchio

“Se tu ancora non lo avessi capito voglio essere io quella persona” sussurra prima di premere le sue labbra sulle mie in un bacio tenero e delicato.

Il cuore prende a battermi furiosamente nel petto:sbaglio o questa volpaccia ha appena ammesso,certo nel suo linguaggio criptico,di amarmi?

“Ru,tu…”

“Ti voglio bene,Hana.Scusami se non te l’ho dimostrato in questo mese in cui siamo stati insieme.Temevo di correre troppo andando oltre e chiedendoti di fare l’amore con me così presto. Avevo paura che tu potessi spaventarti e decidessi di lasciarmi,per questo mi sono limitato ai baci benché di desideri da impazzire”

Adesso sì che sono davvero felice,le sue parole hanno spazzato via in un lampo tutti i dubbi,le incertezze,le paure.

In silenzio prendo la mano del mio Kaede e lo conduco al piano superiore, nella mia camera da letto. Lui ha ammesso di desiderarmi e io aspetto questo momento da quel primo bacio che ci siamo scambiati per strada…e quale migliore occasione della giornata degli innamorati per realizzare il nostro desiderio di fonderci fino a diventare una persona sola?

Rukawa si ferma,esitante, sulla porta della mia stanza.

“Hana…?” sussurra incerto

Mi limito a sorridergli piano.

Sì amore,sono sicuro di quello che sto facendo.

Voglio fare l’amore con te e voglio farlo adesso.

Comincio a spogliarmi con lentezza,liberandomi del maglione e della t-shirt bianca che indossavo sotto di esso,rimanendo a torso nudo, e mi stendo sul letto allungando le braccia verso di lui in un inequivocabile gesto d’invito.

Passano pochi istanti e Kaede è sopra di me che mi bacia con tutta la passione che non mi ha mai dimostrato in precedenza.

Le sue mani percorrono insaziabili ogni centimetro del mio corpo, spogliandomi dei pochi abiti che ancora indosso mentre io faccio lo stesso con lui. Ci fermiamo solo quando siamo entrambi nudi e visibilmente eccitati. Lo sguardo che Kaede mi rivolge è carico di ammirazione,passione…amore…tutti sentimenti che mai avrei creduto possibile vedere rivolti a me. E so con assoluta certezza che nei miei occhi lui può leggere le stesse emozioni.

Lentamente, studiando con attenzione ogni mia reazione, il volpacchiotto mi fa scorrere una mano lungo il torace, fino a raggiungere il mio sesso teso, che comincia ad accarezzare piano, strappandomi ansiti di piacere sempre più alti ed incontrollati. Le mie mani, intanto, continuano a percorrere lo splendido corpo alabastrino del mio mante,le spalle ampie, la schiena flessuosa, i fianchi torniti, i glutei sodi…carezze appena accennate e per questo così sensuali che gli provocano sospiri rochi.

Kaede prosegue con i suoi tocchi intimi sulla mia erezione pulsante fino a condurmi quasi al limite. A quel punto, ignorando le mie richieste di avere soddisfazione, allontana la mano per portarla alle mie labbra, che ne accolgono le dita candide e affusolate che mi hanno dato tanto piacere al loro interno.

Le succhio avidamente,leccandole ad una ad una come se fossero una prelibatezza e il mio gesto accende una luce ancora più appassionata negli occhi della volpe. Non potendo resistere ancora per molto, Rukawa toglie le dita dalla mia bocca e le fa scivolare lungo tutto il mio corpo, per portarle alla piccola apertura tra le mie natiche.

Cercando di essere il meno brusco possibile mi penetra con il primo dito, strappandomi tuttavia un piccolo gemito di dolore. Per alleviare il mio disagio allunga il volto verso il mio concedendomi un bacio mozzafiato, mentre comincia delicatamente a massaggiarmi aumentando a poco a poco il ritmo e andando ad aggiungere un secondo e un terzo dito al primo.

Mi stacco dalla sua bocca ansimando pesantemente.

Le sue dita dentro di me non mi bastano più, sento il bisogno di avvertire il suo membro in profondità.

“Kaede,adesso,ti prego” gemo impaziente e il mio amato mi accontenta sostituendo le dita col suo sesso fremente.

Entra piano,tentando di non farmi male, e anche se numerose fitte si propagano lungo il mio corpo il dolore scema velocemente, allontanato dalle parole di conforto che Kaede sussurra chinandosi sul mio volto, travolto dalla passione dei suoi baci e dal movimento deciso e insieme delicato della sua mano che è scesa ad accarezzare di nuovo la mia virilità.

Raggiungiamo il culmine insieme dopo poche spinte, il suo seme bollente nel mio corpo e il mio tra le sue dita.

Kaede si abbandona esausto sul mio petto, stringendomi tra le braccia ed io sollevo una mano ad accarezzargli gentilmente i capelli ed il viso accaldato, mentre i nostri respiri affannati tornano lentamente regolari.

Rimaniamo così a lungo, coccolandoci e beandoci della dolcezza che ha avvolto la stanza sostituendosi alla passione dell’amplesso.

È il mio amore a rompere per primo l’incanto del momento, sciogliendosi dall’abbraccio per alzarsi.

“Dove vai Kaede, rimani qui” mormoro mettendomi a sedere sul setto sfatto.

Non voglio che se ne vada ora.

Ho bisogno di passare la notte con lui, avvolto nel suo calore,e mi piacerebbe che domani stessimo insieme, vivendo finalmente a pieno il nostro rapporto.

Rukawa si infila i boxer scuri prima di avvicinarsi nuovamente al letto e salirci sopra per posarmi un bacio leggero sulla punta del naso.

“Torno subito. Vado solo a chiamare mia madre per avvertirla che non torno a casa”.

Sorrido felice alle sue parole e mi rilasso tra le lenzuola attendendo il suo ritorno, che avviene nel giro di pochi minuti. Tra le mani Kaede tiene qualcosa che dalla mia posizione non riesco a distinguere molto bene.

“Che hai lì?” sono curiosissimo.

Lui mi sorride lieve porgendomi quello che ha tutta l’aria di essere…un cuore di cioccolata?!

“L’hai comprato per me?” domando incredulo

Kaede inarca un sopracciglio con uno sbuffo

“No…me l’ha regalato una mia fan ma siccome non mi piace il cioccolato ho deciso di darlo a te…Ma certo che l’ho preso per te,do’hao!” mi prende in giro tornando a stendersi accanto a me.

Sollevo il cuore per toglierlo dalla pellicola trasparente che lo avvolge e solo ora noto la scritta,fatta con della cioccolata più chiara, che decora il dolce…”Forever Yours”, c’è scritto.

Kaede…

Punto uno sguardo luccicante sul mio koi che in cambio mi fulmina con un’occhiataccia.

“Non una parola Hana! E non farci l’abitudine…questa è un’eccezione dovuta alla giornata particolare”

Ma il suo tono burbero è smentito dal sorriso luminoso che gli distende le labbra.

Gli getto le braccia al collo stringendolo a me più forte che posso.

“Ti amo tanto” mormoro a pochi centimetri dalla pelle della sua spalla posandoci sopra un bacio delicato.

Niente potrebbe rovinare la perfezione di questo momento…

Salto indietro di colpo arrossendo prima furiosamente per poi assumere un colorito cinereo che poco si addice alla mia pelle, sotto gli occhi sorpresi della volpe.

“Kaede…”

“Cosa c’è?” mi chiede preoccupato.

“Il cuore di cioccolata che avevo preso per te…l’ho buttato nella spazzatura credendo che tu non volessi passare il S. Valentino con me…” bisbiglio affranto, abbassando la testa.

Kami, sono un vero impiastro!

E adesso?

Ma come si fa???Devo trovare assolutamente le parole per scusar…

“Do’aho!Potrei anche offendermi per questo,lo sai?” esclama Kaede con una voce tra il divertito e il malizioso, avvicinandosi sinuosamente e imprigionandomi tra le sue braccia prima di spingermi indietro sulle lenzuola

 “Certo,a meno che tu ora non riesca a ricompensarmi a sufficienza della perdita…”

 

OWARI





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