Salve a tutti! Questa è la prima fanfic che pubblico: io mi sono divertita a scriverla, e spero che voi vi divertiate a leggerla!

Non so se sia una HanaRu o una RuHana… Ho ancora le idee un po’ confuse!

Ricordo che questi appetitosi fanciulli non mi appartengono (altrimenti starebbero legati al mio letto con le catene ^_^) e che non ci guadagno nulla a scrivere le stupidaggini che seguono!

Un grazie a tutti quelli che avranno il fegato di arrivare fino alla fine e un GRAZIE DI ESISTERE al mitico Inoue che ha creato l’amore della mia vita, Rukawa!

 


Forever Love
di Junda

Capitolo V
Forever Love

 

Gli piaceva sentire la neve che si scioglieva sul suo viso e glielo bagnava. Avrebbe anche potuto piangere in quel momento e le lacrime si sarebbero confuse sulle guance già umide. 

Si, forse poteva piangere. Riversare nel pianto tutto quello che gli stava opprimendo il petto e lo stava quasi facendo soffocare; tutte le emozioni che si andavano accumulando nel suo fragile cuore, non ancora abituato a sussultare e a soffrire così spesso. Né a palpitare di gioia per uno sguardo. 

Poteva lasciare che le lacrime esprimessero tutto ciò che non erano capaci di fare le parole e i gesti. 

Forse per una volta poteva concedersi di essere un semplice ragazzino di 16 anni, impaurito dalla vita. Confuso e bisognoso d’amore….

Ma dei passi dietro di lui lo fecero tornare bruscamente alla realtà. Ricacciò indietro le lacrime, come si era abituato a fare fin da bambino, e si voltò.

E lui era lì.

E il cuore gli schizzò in gola, anche se la sua faccia rimase inespressiva. Come una maschera di porcellana.

Hanamichi era incredibilmente imbarazzato.

Aveva preso la sua decisione, ma man mano che era avanzato verso Rukawa, la sua baldanza si era affievolita. E ora che lui si era voltato a guardarlo, si era ritrovato senza parole. Vedeva solo quegli occhi blu: lontani e irraggiungibili, si stagliavano sul suo volto più bianco di quella neve che lentamente si posava sulle loro teste.

Doveva dirgli qualcosa. Ma non era affatto facile trovare le parole adatte…

E di certo Rukawa non era un tipo comprensivo. Anzi lo sguardo ostico che gli stava rivolgendo gli fece capire che la cosa sarebbe stata davvero dura.

Inspirò e poi cercò di dare un tono calmo alla sua voce. Non doveva balbettare! Non questa volta:

- Dovrei parlarti. -

Rukawa era spiazzato. 

Forse Hanamichi non aveva liquidato quello che era successo tra loro, come aveva fino a quel momento pensato.

E ora era arrivato il momento dei chiarimenti.

- Ok. -

Aveva paura che il tono della sua voce risultasse troppo emozionato, e così si limitò a quella beve parola e subito abbassò lo sguardo. 

- Facciamo due passi? -

Chiese Hanamichi. Perché non voleva parlargli lì, sapendo che i ragazzi della squadra li stavano osservando incuriositi. Non voleva che qualcuno interrompesse quel momento.

Rukawa annuì e cominciarono a camminare, ignari dei volti stupiti dei loro compagni!

Avanzavano lentamente, fianco a fianco, in silenzio. Lasciando che la neve si posasse sui loro giubbotti, sulle loro sacche sportive, sulle loro teste chinate. 

Fu solo quando raggiunsero un parchetto che si fermarono.

Un soffice strato bianco aveva ricoperto quasi tutta l’erbetta, ma qualche ciuffo verde spuntava fuori dando un tocco di colore a quella distesa candida.

Rukawa poggiò la schiena contro un tronco d’albero e affondò le mani nelle tasche, lasciando cadere il borsone per terra. E Hanamichi fece altrettanto col suo. 

Si fece coraggio e sollevò i suoi occhi verso il volto di Rukawa. 

Dio se era bello! Come poteva esprimere a parole quello che provava nel guardarlo? Nel lasciarsi stregare da quel volto perfetto e misterioso?

Sbuffò, un po’ a disagio. Rukawa non fiatava. Era solo in attesa, calmo all’apparenza. 

Ma dentro si sentiva bruciare.

- Beh, ecco…… io…….tti …ri…ricordi… -

No, così non andava! Stava balbettando ancora, si stava rendendo ridicolo! 

- Mi ricordo cosa? -

Intervenne Rukawa, sollecitandolo ad andare avanti.

Hanamichi tossicchiò cercando di darsi una calmata. E riprese:

- Ti ricordi quando nello spogliatoio… -

- Mi hai baciato? -

Hanamichi sussultò mentre il suo volto assunse un colorito rosso fuoco! Stava cercando un modo meno esplicito per dirlo, ma Rukawa era stato fin troppo schietto!

- E quello che hai fatto! - Ribadì Rukawa.

“Si lo so, ma detto così sembra un crimine!” pensò Hanamichi, mentre le sue dite si muovevano freneticamente. Per un attimo pensò di scappare via. 

No, non poteva essere così vigliacco!

- Ok! Ti ho baciato. Come mai non mi hai chiesto spiegazioni poi? -

Rukawa si accigliò, interdetto. Non si aspettava una simile domanda. E non aveva una risposta…

Perché non aveva chiesto spiegazioni? Era troppo imbarazzato? Troppo confuso? Timoroso di affrontare i sentimenti di Hanamichi e i propri? Non lo sapeva. 

- Te le chiedo ora le spiegazioni! -

Hanamichi serrò la mascella leggermente irritato. 

Già! Rukawa non si scopriva mai troppo! 

- Va bene. Ora ti spiegherò… -

Rukawa chiuse gli occhi per un istante, assaporando il silenzio irreale che per un attimo era calato nel parco. Quello sarebbe stato l’ultimo momento di quella fase della sua vita.

Dopo le parole di Hanamichi, qualunque cosa gli stesse per dire, tutto sarebbe cambiato! 

- Quella volta io ho agito d’impulso… -

- Come sempre! -

Sussurrò Rukawa, con una punta di tenerezza nella voce. 

Hanamichi annuì:

- Si, è vero. Agisco sempre d’istinto. Forse sbaglio e forse combino tanti guai. Non sono bravo come te, che non ti lasci turbare da nulla… -

- E chi te lo dice? -

- Beh, il tuo comportamento… -

- Non sempre si è quello che si sembra, sai? -

- Già, aveva ragione Yohei! -

Rukawa lo guardò con aria interrogativa. Che c’entrava ora Mito? Ma Hanamichi scosse la testa e continuò:

-  Lascia stare! Comunque, anche se forse non sei così freddo come appari, sei almeno capace di essere razionale, di non lasciarti sopraffare dall’irruenza… - 

- Si chiama passionalità la tua! -

Hanamichi arrossì lievemente. 

- Si… si, forse, si chiama così… - stava perdendo il filo del discorso. Rukawa lo stava confondendo….

- Ma perché mi hai baciato? Non me l’hai ancora detto! -

Di nuovo così esplicito! Accidenti a lui! 

Hanamichi si portò una mano dietro la nuca, grattandosi i capelli:

- Già! Sto tergiversando un po’…… ma non è facile per me, Rukawa! - 

- Non è facile dire cosa? -

Rukawa lo stava mettendo alle strette. Con la sua aria tranquilla e imperturbabile era riuscito comunque a fargli la domanda diretta.

E allora doveva essere altrettanto diretto.

Doveva.

Ora o mai più!

Si diede uno strattone al giubbotto con un gesto meccanico. Solo per tenere le mani occupate. 

Ma qualcosa scivolò per terra affondando nella neve.

Entrambi guardarono in basso: in quel manto candido spiccava un pacchetto colorato avvolto da un nastro rosso.

Il cd.

Era rimasto per tutto quel tempo in quella tasca ed ora eccolo spuntare fuori. Proprio in quel momento!

Hanamichi si chinò e lo raccolse.

La carta sembrava sgualcita e i riccioli del nastro avevano cominciato ad allentarsi.

Quando si rialzò notò che Rukawa lo stava guardando.

- Questo è un regalo… - mormorò Hanamichi. 

- E per chi? - Chiese Rukawa. In realtà fremeva perché lui continuasse con quel discorso. Con le spiegazioni per il bacio.

Ma Hanamichi sembrava assorto.

Poi, porgendogli il pacchetto, sussurrò imbarazzato:

- Per te. -

Rukawa lo prese, un po’ titubante. Non capiva. 

- L’avevo comprato il giorno del tuo compleanno… - spiegò Hanamichi. 

Doveva parlare. Dire tutto:

- La ragazza del negozio di musica mi ha detto che era una cosa rara e preziosa e che dovevo regalarlo ad una persona speciale. -

Le pupille di Rukawa si dilatarono stupite. 

Cosa tentava di dirgli Hanamichi?

- Dai aprilo. -

La sua voce vibrava. 

Rukawa, con mani tremanti cominciò a stracciare la carta. 

E poi vide: il cuore gli balzò in gola.

- Ma, come hai fatto a trovarlo? - Chiese, ancora incredulo.

Hanamichi alzò le spalle:

- Sarà stato un segno del destino! -

Rukawa lesse il titolo dell’ultima canzone: FOREVER LOVE. 

Poteva sentirne le note se chiudeva gli occhi e lasciarsi trasportare dalla dolcissima melodia.

- Grazie. - Sussurrò.

- Aveva ragione la commessa... - Riuscì a rispondere Hanamichi con un filo di voce. Rukawa attese che si spiegasse meglio e Hanamichi continuò: - Tu per me sei una persona speciale. Io ti voglio bene. -

L’aveva detto. Ci era riuscito, finalmente.

Guardò Rukawa, ma questi aveva chinato la testa e per qualche secondo rimase così. Immobile e silenzioso.

- Hai capito cosa ho detto? - Chiese Hanamichi, quasi impaurito.

Senza alzare il viso Rukawa gli rispose:

- Certo che ho capito! sto aspettando che queste stupide guance tornino del loro colore normale! -

Hanamichi non capì. Allora gli sollevò il mento con due dita.

Rukawa aveva le gote scarlatte.

Gliene sfiorò una con il dorso della mano e sentì che bruciava.

- Ma che ti succede? -

Chiese, preoccupato e confuso.

Rukawa gli bloccò la mano con la propria, con dolcezza:

- E' la prima volta in tutta la mia vita che mi sento così emozionato. -

Hanamichi era incredulo.

Non riusciva a capire del tutto quelle parole….

- Hanamichi? -

La voce di Rukawa era una lieve carezza. 

Hanamichi sussultò, sentendosi chiamare per nome. Era bello sentire il suo nome pronunciato dalla voce di Rukawa.

- Hanamichi…. Anche io ti voglio bene. -

E gli baciò la mano.

Hanamichi sentì improvvisamente le gambe tremare: era pazzo di gioia. Aveva voglia di mettersi a ballare, a gridare, a correre come un matto sotto la neve.

Gli sembrava un sogno…..

Ma no, che non era un sogno!

Rukawa era così bello, così reale, così vicino.

Si sporse in avanti. 

Rukawa fece lo stesso e per un istante si fissarono intensamente. 

Poi ognuno guardò le labbra dell’altro. 

E finalmente si baciarono. Un bacio lieve. Una pressione leggera. Un semplice assaporarsi. 

Timidamente le loro lingue si cercarono, per poi intrecciarsi. Morbide. Languide. Vogliose.

Hanamichi spinse Rukawa contro il tronco, senza staccare le labbra dalle sue.

E Rukawa gli cinse la vita con le braccia, attirandolo a sé. 

Hanamichi spinse il bacino contro Rukawa, strusciando la sua erezione, trattenuta dallo slip e dal tessuto felpato della tuta, contro la coscia di Rukawa.

Un gemito gli sfuggì dalle labbra, e Rukawa in risposta si inarcò contro di lui, eccitandosi al contatto con i muscoli che anche sotto tutti quegli abiti pesanti, si riuscivano a percepire.

Sembrava che non aspettassero altro da sempre. 

Le loro mani si muovevano smaniose, desiderose di sfiorarsi e di darsi piacere.

Hanamichi si staccò per primo. Aveva il fiato corto e le labbra arrossate.

Rukawa lo guardò, quasi tristemente. Non voleva che si staccasse di lui. Improvvisamente aveva cominciato a sentire freddo.

Ma lo sguardo di Hanamichi era dolce e carico di promesse.

Il rossino gli tese la mano:

- Andiamo Kaede.

Rukawa sentì un brivido nel sentirsi chiamare per nome.

Non chiese dove stessero andando.

Intrecciò le sua dita bianche con quelle di Hanamichi e si avviò.

Nell’altra mano stringeva il cd.

E quella canzone riusciva ancora a sentirla: tra i rami degli alberi, tra i fiocchi di neve che scendevano sempre più fitti, tra i ciuffi d’erba.

E s’insinuava tra le loro dita, sulle loro labbra, nei loro occhi….

Nei loro cuori.

 

Forever Love

Forever Dream

 

THE END

 

NOTE

Solo un consiglio: leggete quest’ultimo capitolo ascoltando Forever Love, magari serve a creare l’atmosfera!

Ru – guarda che ormai l’hanno già letto. Questo consiglio dovevi metterlo prima!

Junda – ops! È vero! E vabbè pazienza! Ormai quel che è fatto è fatto!

 

Ru – E’ finita per davvero? Con questo schifo di fine?

Hana – ma che dici Ru? Questo finale è così romantico!

Ru – tu stai zitto, idiota, che sei proprio tu che ti sei fermato sul più bello!

Junda – Bando alle ciance! Sei contento? Ti ho messo una bella scena eccitante……

Ru – ah si? E dove sta? Io non ne ho viste…. L’unica parola un po’ più spinta è EREZIONE!

Junda – ti ricordo che hai 16 anni, bamboccio!

Ru – perché tu a 16 anni che diavolo facevi?

Junda – vuoi starti zitto che mi fai fare brutta figura?

Hana – Ru perché non ce ne andiamo ad ascoltare la canzone, visto che ancora non la conosco!

Kamui – sei  l’unico idiota che non conosce quella canzone!

Junda – scusi, se ne può tornare nelle fanfic su X?

Hana – ma chi era quello?

Ru – uno molto carino!

Junda – Ru la gente pensa che tu sia un ghiacciolo, la smetti di svelare a tutti la tua natura pervertita? Mi sa che è stata l’influenza di Sendo!

Hana – ancora a nominare quell’imbecille?

Sendo – eccomi qua!

Junda – scusa che ci fai in mutande?

Koshino – Sendo dove sei finito torna a letto!

Junda – ah, ora è tutto chiaro!

Ru – hai visto? Loro combinano qualcosa, mentre io mi limito a fare lo scemo sotto la neve!

Junda – giuro che la prossima sarà lemon!

Ru – sarà meglio per te!

Hana – Ru, la canzone!

Ru – che palle questo! La prossima volta mettilo con la Nobuscimmia, va!

Junda – se ci sarà una prossima volta…… mi AVETE STRESSATA! Addio!

Fujima&Hanagata -  autrice, grazie per averci fatto fare la comparsa!

Junda – finalmente qualcuno riconoscente!

Fujima – non è che la prossima volta può scrivere una lemon su me e Hanagata?

Junda – ma siete tutti dei maniaci pervertiti in questo manga????? E bastaaaaaaaaaaaaa………..

 

Grazie a tutti quelli che hanno letto questa fanfiction, spero che vi sia piaciuta.

Grazie anche all’Ysal che mi ha dato questa possibilità.

E grazie a Rukawa perché è l’unica cosa che ultimamente mi fa sognare.



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