DISCLAIMER i personaggi sono tutti miei^^ NOTE questa è una delle prime
originali che scrivo...quindi commentate, ditemi se volete continuare a
leggerla o posso pure fare a meno di postarla :PPP ahhhhhhhh nn c'è niente
di soprannaturale qui...(no perkè mia amdre credeva ke uno dei personaggi
fosse un vampiro...ma NON è cosi^^)
Follia
di Mikako
Parte 3/?
PACE
"uscirò
porterò anche oggi
la mia affabile gabbia in città
incontrerò
pochi o molti visi
conosciuti e lontani,
come abbracci
su cartolina illustrata"
I capelli setosi di Fabien ricadono davanti al viso, spargendosi sulla
superficie fredda del banco.
Si allunga cercando di leggere di nascosto il quaderno della sua vicina di
posto, boccoli violetti le ricoprono il volto e i profondi occhi neri sono
nascosti ora da un oceano di malinconia e sofferenza, quelle poesie, strane,
inquietanti quasi, sono l'unico modo in cui Shadè Amiel comunica con
l'esterno, l'unico modo in cui il suo ostinato silenzio nei confronti del
mondo si spezza.
Il silenzio dell'anima, del cuore, il silenzio di chi non vive nel mondo ma
se n'è creato uno suo.
O forse non ha nessun mondo.
Una mano bianca, sottile, si alza affondando nei capelli e sparendo un
attimo in quella massa di ricci.
Incantato il ragazzo segue quel gesto, come se ne dipendesse la sua stessa
vita… è strano come quando si ama qualcuno tutti i suoi gesti acquistino
una luce particolare, un valore che altrimenti non avrebbero.
E in fondo è così anche per la gente, noi non la vediamo, in realtà non
vediamo nessuna delle persone che ci circonda…solo quando incominciamo a
volergli bene allora iniziamo anche a capirle e allora esistono.
Per noi esistono.
La sua anima.
Completamente silenziosa. Shadè potrebbe quasi sentire il vuoto, come
una pesante cappa di piombo.
Non spera più nulla.
Non vuole più nulla.
Solo un po' di pace. Un po' di pace dentro. Vede Fabien che si sporge per
leggere ciò che ha scritto, ma non le importa. Gli occhi rimangono vacui,
la voce continua a non voler uscire.
Se parlasse si potrebbe frantumare.
Quando non dici nulla perché se solo apri bocca scoppieresti a piangere.
E non ti fermeresti più.
Vorrebbe solo un po' di pace.
Un po' di pace.
Vede gli occhi adoranti di Fabien, e la sua voglia di aiutarla, di amarla.
La vede ma non può fare nulla. Tutte quelle cazzate sulla scelta, sul fatto
che ognuno può decidere come affrontare i problemi e come vivere…sono
appunto solo questo: cazzate.
Lei non ha scelta.
Lei non ha mai avuto nessuna scelta. Per Shadè la libertà non esiste.
La voce della professoressa, come una presenza estranea, irritante, in quel
vuoto che la circonda e la penetra.
"Sahdè…i tuoi voti sono un disastro…parli raramente e quando lo
fai dici cose senza senso…vorrei che tu da oggi studiassi con fabien"
e le mani che si contraggono un attimo, uniche testimonianze del disagio che
le è scoppiato dentro.
E il ragazzo se ne accorge.
Per un attimo è come se un punteruolo gli si conficcasse nel cuore.
Lei non lo vuole. Ma lei non vuole nessuno a parte suo fratello.
Getta la testa indietro scrollando i suoi lunghi capelli castani, l'invidia
di tutte le ragazze, invidia che maschera la voglia di affondarci le mani e
sentirli su di se. Ma lui non vuole nessuna. Lui vuole solo Shadè. Con un
intensità quasi dolorosa. Non saprebbe neppure dire perché, che cosa l'ha
fatto innamorare così? In questo modo così assoluto?
È una sciocchezza.
Tutti l'hanno liquidata così. Ma lui non da retta a nessuno, solo al suo
cuore…e forse soffrirà ma almeno avrà tentato.
Gli studenti affollano i corridoi… il suo spazio… la sua testa.
La testa.
Come una campana di vetro, vetro completamente nero.
I capelli tinti, i vestiti stravaganti, il sorriso finto.
E il vuoto dietro a tutto questo.
Deve muoversi, trovare Alaistair e tornare a casa, finita una tortura ne
inzia un'altra. Una mano si posa su di lei all'improvviso e qualcosa dentro
di lei si spezza. Dentro di lei. I ricordi implacabili la sommergono,
piegandola. Si porta le braccia a coprire il volto, ripiegandosi su se
stessa, gli occhi spalancati e terrorizzati, gli occhi di qualcuno che, li,
non c'è. E l'urlo soffocato, abortito in gola, silenzioso e terribile.
Fabien la guarda sconvolto, ma cosa diavolo stà succedendo' perché shadè
si comporta così? Non sopporta la vista della paura sul suo bel volto e
questa è più che paura. È terrore puro. Cerca di avvicinarsi,
abbracciarla, fare qualcosa per lei. Lui voleva solo mettersi d'accordo per
lo studio non certo farle del male! Poi una voce gelida lo blocca e due
braccia si avvolgono protettive attorno a Shadè. Alaistair.
È arrivato come se fosse stato richiamato dal grido silenzioso della
sorella, è arrivato e l'ha sottratta alla vista degli altri, passandole una
mano lungo la schiena, calmandola.
Lo sente mormorare rassicurante " ci sono io, non preoccuparti,
ci sono io qui" e shadè, che si era ritratta spaventata da Fabien, si
aggrappa a suo fratello, come se avesse solo lui in tutta la terra e lui la
stringeva con identica disperazione.
Fabien sente le lacrime affacciarglisi agli occhi, è così triste quella
scena, loro sue abbracciati, come due naufraghi, un abbraccio che non è
neanche un abbraccio ma un volersi fondere uno nell'altro.
E la voce sommessa che mormora : "non lasciarmi" gli si strige il
cuore. Così piccola. " mai" la risposta che le sussurra
all'orecchio Alaistair "mai".
La prende in braccio, continuando a mormorare parole rassicuranti nel suo
orecchio allontanandosi tra la folla che li osserva incuriosita, lasciando
Fabien da solo con un mare di dubbi e preoccupazioni. Che cos'è successo?
È stata la sua mano, il suo tocco a scatenare una reazione così? Non era
mai successo prima. D'altronde nessuno ha mai cercato di toccare shadè… o
piuttosto nessuno c'è mai riuscito. Lei sfugge fra le mani come un gatto. E
l'interrogativo che rimbomba nella sua testa.
La certezza.
"Scoprirò cosa ti è successo Shadè, riuscirò ad aiutarti."
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