Antares: E rieccoci qui!!!!!!!!!!!!!! YUPPIE!!!!!!!!

Shohoku Team: Ancora????????

Antares: Si, si, lo so… ma potreste almeno fingere un po' di entusiasmo… sniff, sniff…

S.T.: Tsk

Antares: Mi sento vagamente incompresa…. 

Rukawa in particolare: Umpfh! trad:  Ma nasconditi.)

Antares: QUOQUE TU, RUKAWA…  dopo tutto quello che ho fatto per te….

R.: Hun!  (trad: sai che roba!!!)

Antares:  BUAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!

 

*DLIN-DLON*

Comunicazione di servizio

L’autrice è in piena regressione infantile.

Vi preghiamo di leggere la sua fic, mentre noi tenteremo di riportarla al suo stato “normale” prima che abbiate finito, onde possa ancora ammorbarvi con i suoi soliti sproloqui.

Vi ringraziamo per la comprensione.

 *DLIN-DLON*

 


Feels like Home

parte II

di Antares


A casa, finalmente.

Un posto vuoto e freddo, quattro mura di mattoni e solitudine e… protezione.

No, forse il termine più adatto è isolamento.

Ma non importa.

Va bene così.

Anche se mi sento lacerare dentro…

Anche se il leggero rimbombo dei miei passi lungo il corridoio sembra il rintocco di un orologio a mezzanotte…

Ma non importa… davvero.

Io sono qui, tra queste pareti, al sicuro… come un topo in gabbia.

No, stai sbagliando Kaede.

E lo sai benissimo anche tu.

Non c’è niente che possa realmente proteggermi da quello che sento, dal mio cuore che sussulta, ogni battito che assomiglia alla sua voce che chiama il mio nome…”Kaede”…

 

E’ assurdo. Assurdo. ASSURDOOO!!!!!!

Come posso aver permesso a quella testa rossa di entrarmi così dentro, di legarsi così indistricabilmente ai miei pensieri???

Io sono Rukawa Kaede, io non ho bisogno di nessuno, io…

Io… ho paura.

Si, dannazione, si, ho paura.

Una folle, cieca paura.

Paura di ciò che ho scoperto di me stesso, paura di dimostrare ciò che provo… paura di non riuscire ad averlo o di perderlo…

No, io non voglio che sia così!!

Non è giusto.

NON è GIUSTOOO!!!

Mi lascio lentamente scivolare lungo il muro; sento il pavimento gelido e non posso non rabbrividire al contatto… ironia della situazione: il freddo kitsune che rabbrividisce…

Perché non riesce a capire che non sono solo quello che sembro??

Sono così stanco… è come se tutto mi fosse piombato addosso all’improvviso, la piena consapevolezza di quello che realmente desidero e la sicurezza che proprio non lo potrò avere.

Nascondo il viso tra le mani… sento il calore delle lacrime bruciarmi gli occhi…

Lasciati andare, Kaede.

Lasciati andare, prima di affogare…

Un singhiozzo.

Un altro.

Un altro ancora.

Tra le mura della casa vuota, nient’altro che il rumore della mia dolorosa solitudine.

 ***

 Cammino piano, quasi trascinandomi lungo il marciapiede.

Non riesco a far cambiare direzione alla mia mente… 

Rukawa…

La gente che incrocio si scosta, lanciandomi occhiate preoccupate; non devo avere una faccia rassicurante.

Mi sento… strano.

“Che diavolo gli sarà preso a quel volpino?” penso per l’ennesima volta, in una sorta di assillante ritornello.

Non ho mai visto Rukawa così sconvolto, a pensarci bene non l’ho mai visto mostrare alcuna emozione…

E quello che è accaduto prima…le sue grida, le sue lacrime… bhè, è tutto decisamente fuori dall’ordinario.

Non è stata certo la prima volta in cui l’ho stuzzicato, proprio non capisco quale sia stato il problema.

Forse non avrei dovuto, magari sta passando un brutto momento…

Alt! AAALLLTTT!!!

Io che mi preoccupo per quella volpe???

Io non avrei dovuto prenderlo per i fondelli????

Sakuragi, stai impazzendo.

Non c’è altra spiegazione.

Lui è Rukawa Kaede, la tua nemesi, il tuo nemico, il tuo rivale, il ragazzo che da un po’ di tempo a questa parte infesta tutti i tuoi pensieri…

AAARRRGGGHHHHHHH!!!!!

Ma da dove cavolo è uscita ‘sta idea?????

Io amo Haruko.

Haruko ama Rukawa.

Io odio Rukawa.

Ecco, è tutto così semplice.

Pulito.

E allora perché sento come se tutto stesse andando per il verso sbagliato????

***

Adoro la  sensazione dell’acqua calda che mi scorre per la schiena..

è così riposante, così incomprensibilmente protettiva… 

io avvolto in un bozzolo di tepore, il mondo fuori, lontano, quasi dimenticato…

La testa mi  si fa leggera, priva di pensieri, priva di dolore…

Lascio che l’acqua mi accarezzi, ancora e ancora, perché è come perdersi, come rimanere ipnotizzati dalla luce e restare inerti, a galleggiare , solo vuoto e non sentire…

 niente dolore, niente solitudine…

Cos’è….

Questo rumore, oltre lo scroscio dell’acqua…

Il campanello??!!

Ma che diavolo….   Esco dalla doccia, mi avvolgo in fretta un asciugamano ai fianchi e mi precipito giù dalle scale…

Chissà poi perché lo sto facendo.

Potrei fingere di dormine, e lasciare che questo rompiballe se ne vada, ma , non so… 

è come uno strano formicolio sotto la pelle, l’avvisaglia di quell’inconscio desiderio che mi porta a sperare che sia Lui quello che sta suonando…

Smettila, sei uno stupido!!!

Passo davanti alla cucina e getto un’occhiata all’orologio… le undici e mezzo??!!

Il mio cuore aumenta il battito, subito seguito dalle gambe che accelerano l’andatura.

Quasi volo lungo il corridoio, relegando in un angolo della mente la voce razionale che mi intima di calmarmi, di darmi un contegno prima di aprire come un esagitato la porta…

Si, ok…

Un profondo respiro.

Un altro.

Ok… uno, due, tre…

 

Sei tu.

Qui.

Ora.

Hai lo sguardo basso, strofini leggermente i piedi sul tappetino dell’ingresso…

Non ti farò entrare, prometto a me stesso.

“Che vuoi?”

La mia voce è secca, cerco di non dare peso al fatto di essere seminudo di fronte a te, l’acqua ormai gelida che mi scorre in rivoli freddi lungo la schiena.

Mi guardi.

E’ uno sguardo strano.

“Gomen Nasai RuKawa.” 

***

Ma cosa diavolo mi prende?

Non capisco…

Io non mi ero mai sentito così per nessuno…

Sconvolto, in colpa…

E ora… tutto questo per Rukawa…

Non è possibile.

Kuso!!!!!

Non voglio provare queste cose, non voglio sentirmi così… così indifeso.

E’ come se fossi alla sua mercè…

Ma non riesco a farne a meno, non riesco ad impedirmi di sentirmi a questo modo.

Non c’è logica in tutto questo, è una cosa che io non ho mai voluto, né tantomeno desiderato.

Non voglio tutto quello che sto cominciando a scoprire… mi spaventa, mi sorprende… voglio solo essere me stesso…

Ma in fondo… non posso essere pienamente quello che sono senza accettare anche la realtà di quello che provo, ormai è evidente.

Do una veloce occhiata al mio orologio… le undici e un quarto…

Ho camminato a vuoto per più di tre ore?????

Cerco di guardarmi attorno, per capire dove sono finito… non riconosco la via, neppure il quartiere…

Dannazione!!!

Ehi, no, un attimo…. Quella non è la casa di Ruk…?? ( quando si dice il caso ^^)

E adesso? 

Oh, al diavolo.

Mi avvicino alla porta e suono il campanello; anzi, per la verità è come se avessi incollato il dito al pulsante.

La porta si apre.

Lui.

“Che vuoi?”

Perdermi nei tuoi occhi… Capire perché voglio perdermi nei tuoi occhi…

Capire perché fra tutti il mio cuore mi indica di aver scelto te...

“Gomen Nasai, Rukawa”

                                                               Fine 2”  parte 

Antares:   Rukawa brutto cattivo… sniff, sniff… Dov’è il mio ciuccio???? BUUUUAAAAHHHHHHHHH!!!!

*DLIN-DLON*

 Comunicazione di servizio

La direzione:    Ci scusiamo, ma da quanto compare sopra è evidente che non siamo riusciti a recuperare le capacità mentali dell’autrice ( se vogliamo definirle così…).

Abbiamo quindi chiesto al team Shohoku di leggere i disclaimers.

TS:  Chiesto??? E quando mai…

D: Sentite ragazzi, già la situazione è critica di suo…

TS: E a noi che ce frega…

D: Su, su un po’ di collaborazione…

TS: Mumble, mumble… ci pagate?

D :Ma siete impazziti?? 

TS: Allora arrangiatevi!!!!!

D:  Se non si leggono i disclaimers, l’autrice potrebbe passare dei guai, ne uscirebbe distrutta, forse perderebbe la voglia di scrivere…

TS:  ….

D: ….ma forse potrebbe vendicarsi creando chissà quali amenità di fanfiction… Tanto per fare un esempio… una HanaAkagi, oppure una RuHaruko…

TS:  AAARRRGGGHHHHHH! DOVE DIAVOLO E’ IL TESTO CHE DOBBIAMO LEGGERE???????

D: ( viscido sorriso sornione)

TS:  OK, allora… I personaggi (Hana: che poi saremmo noi sfigati) non appartengono ad Antares (Tutti: almeno questo ci è stato risparmiato), L’autrice non ci guadagna  nulla (Mitsui: ci mancherebbe che qualcuno pagasse per leggere le porcherie che scrive  Hana: Che ti lamenti a fare? Su di te non ha ancora infierito…  Mitsui:  Appunto, non ancora… e speriamo che duri) scrive solo per divertimento ( Rukawa: o sadismo??)

D: Bene ragazzi, siete stati molto gentili…

TS: See, See… ricattatori psicologici….

  


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