DISCLAMEIRS: Tutti i personaggi che conoscete in questa storia sono di
Takehiko Inoue gli altri li ho inventati... Aimi e Soffio d'argento
compaiono in questa fic!!^^
NOTE:
le solite coooooooooseeee... all'inizio mi aspetto minaccie di morte!!^^
Sappiate che non è minimamente progettata sta roba!!>.< Questo è un capitolo
di transizione.. sostanzialmente cianciano e basta...-.-
Flaute
parte II
di
Eny
Ayako urlò disperata rifugiandosi tra le braccia di Miyagi per proteggersi
dall'attacco delle due belve che, inferocite, avevano spiccato un balzo
per raggiungerli. Ognuno in cuor suo sperava che quei mostri li
risparmiassero, che le personalità di Hanamichi e Akira non fossero state
del tutto surclassate dal potere dei Mewters.
Ma
quando videro la ferocia con cui i 'cuccioli' avevano deciso di smettere di
giocare le loro speranze erano mutate in terrore.
Ma le
cose non andarono come programmato. I mewters spiccarono un salto che a
tutti pareva avesse il fine di attaccarli, ma quando i due animali li
scavalcarono raggiungendo un impreparato domatore, non poterono far altro
che ringraziare il cielo.
Rukawa era semplicemente rimasto fermo.
Quando Hanamichi, spiccando il salto, gli era sfrecciato di fronte, i loro
occhi si erano incatenati per un istante, prima che, con un ruggito feroce,i
due esseri magici si avventassero sull'uomo che urlò di sorpesa. Hanamichi
addentò preciso la carotide mentre Sendo azzannava con violenza lo stomaco.
-Nooooo!!!!! Io...Fermi!!- le urla strazianti dell'uomo si persero in vagiti
soffocati, gemiti indistinti,ansiti strozzati.
In un
delirio di suono di carni lacerati, ringhi bassi e suoni gutturali, il
domatore venifa squartato e sbranato dai mewters famelici.
Ayako
urlò nascondendosi il volto tra le mani mentre Mitsui correva in un angolo
rimettendo il pranzo. Miyagi chiuse gli occhi disgustato.
Kogure vomitò con foga mentre l'odore nauseante di sangue e carni squartate
riempiva pungente l'aria. Rukawa si era portato la mano a coprirsi la bocca
e il naso. Il flauto rotolò dimenticato mentre le due belve concludevano il
loro macabro banchetto. Sangue cupo e denso scorreva per terra, guizzando
tra le membra dilaniate. Il corpo ebbe ancora dei tremiti e poi il sangue
riprese a zampillare. I due mewters divoravano quello che riuscivano,
staccando pezzi di carne e gustandoli affamati. Lo sguardo di Rukawa si
portò sullo strumento poco lontano da lui imbrattato di sangue. Senza
pessarci lo afferrò di corsa impugnandolo. I due mewters alzarono lo sguardo
drizzando lo sguardo svelando, infine, il corpo sbrindellato. Il volto
irriconoscibile, il ventre squartato ferocemente, il candore del costato
sporcato dal sangue cupo che scorreva denso a fiotti. Dalle arterie lacerate
e visibili zampilli carminio uscivano come una fontana. Il sangue scorreva
sul parquet dapprima seguendo i binari creati dall'incastrarsi delle assi di
legno, poi troppo denso e abbondante, invadeva tutto col suo fetore.
Altri
conati giunsero alle orecchie del ragazzo che si sforzava di non cedere allo
sguardo minaccioso delle belve che si avvicinavano ringhiando a lui. Le
lunghe zanne ormai tinte di sangue, gocciolavano in un misto di saliva e
sostanza rubina. I musi imbrattati di sangue, il loro passo felino e
ondulato. Non seguivano una traiettoria dritta, ma intrecciavano i loro
cammini per confonderlo.
-Non
mi fate paura. Lo volete?- disse mostrando il flauto portandolo di fronte a
se. La mano ferita ancora imbratta di stille carminio.
I due
Mewters ringiarono ferocemente in risposta mentre gli occhi di Rukawa si
riducevano a due fessure.
-Venite a prenderlo!- urlò. Cosa volesse fare nemmeno lui lo sapeva.
Volevano il fluato?
Che
venissero a prendersi quel fottutissimo strumento!
Che
lo sbranassero pure! A lui non importava nulla!
Di
riflesso si portò il flauto alle labbra.
Non
ne aveva mai suonato uno, ma sperava che l'oggetto, in quanto magico, non
necessitasse di lezioni per essere suonato. Chiuse gli occhi prendendo a
soffiare nel tubo argenteo.
Le
sue mani si muovevano da sole sui fori producendo una melodia diversa da
quella suonata dall'uomo. Allegra, eppure dolce e melodiosa.
Una
musica magica, antica...
Che
aveva il potere di acquitere il cuore delle persone.
Di
infrangere le loro paure.
Di
domare gli indomabili.
Una
musica ormai dimenticata da tempo.
Sendoh saltò sollevando la zampa pronto a colpire, ma gli artigli colpirono
poderosi Hanamichi che si era messo in mezzo. Il rossino atterrò con grazia
ignorando i quattro profondi solchi nella carne. Kaede continuava a suonare
ignaro di tutto e Akira abbassò le orecchie mortificato dal suo attacco.
Hanamichi scosse la testa in segno di perdono e si accucciò ai piedi di
Kaede.
Rukawa si sentiva strano...
Un
calore improvviso gli aveva invaso il corpo.
Non
aveva mai suonato un flauto in vita sua.
Eppure sapeva esattamente come muovere le lunghe dita diafane.
Rapide, veloci precise.
Un
movimento meccanico memorizzato a fondo nel suo corpo.
A lui
non arrivava alcun suono se non quello dello strumento.
Non
aveva paura di essere attaccato dai Mewters, sapeva che non l'avrebbero
fatto.
Il
motivo gli era sconosciuto, ma sapeva non l'avrebbero attaccato.
Non
si curava del cadavere nauseabondo a pochi passi da lui.
Non
avvertiva gli sguardi dei suoi compagni.
Terminò il brano abbassando il flauto sospirando.
Si
sentiva un po' stordito, ma tutto sommato stava bene. Abbassò lo sguardo
incontrando quello di Hanamichi.
Quegli occhi nocciola...
Il
suo Hana...
-Hana...-
sussurrò inginocchiandosi ad accarezzare il pelo morbido dell'animale.
Aveva
domato i Mewters.
Colui
che senza saperlo, aveva in se il potere per dominare le due belve più
feroci di tutta la storia della Terra.
-Kami
Sama...- balbettò Koshino osservando Sendoh che si avvicinava a Rukawa con
la coda tra le gambe dispiaciuto di averlo attaccato. Ora che li guardavano
meglio i Mewters erano davvero enormi...
Arrivavano alla vita di Rukawa, che ora, inginocchiato era alla loro
altezza.
-Sei
ferito piccolo...- mormorò Rukawa notando i quattro graffi profondi nella
carne. Sendoh uggiolò pentito.
Hanamichi si strusciò contro il volpino con affetto, come se lo avesse
riconosciuto e Kaede non potè fare a meno di stringere a se quel cucciolo
enorme.
-Li
ha domati...- balbettò Mitsui.
Hanamichi si stacco lentamente da Rukawa prendendo a leccare premurosamente
la mano che lui stesso aveva ferito.
Ad
ogni sua lappata i tagli si rimpicciolivano, finchè, alla fine, il potere
della belva, non li fece rimarginare completamente, lasciando al suo posto,
la vellutata pelle lunare.
-Sei
stato molto bravo Rukawa...- una voce angelica e femminile fece voltare lo
sguardo dei presenti. Sospesa a un paio di metri da terra, vi era una
ragazza dai lunghi capelli rossi e due smeraldi lucenti incastonati in un
viso pallido. I capelli fulvi cadevano dolcemente sulle esili spalle coperte
da una veste alquanto insolita: una lunga tunica argentea legata in vita da
una sottile cintura di stoffa blu cobalto. I piedi nudi sospesi a pochi
centimentri da terra.
Le
mani diafane coperte in parte dalle lunghe e larghe maniche scintillanti.
-Chi
sei tu?- chiese spontaneamente Koshino in un sussurro incredulo.
-Il
mio nome è Soffio d'Argento. E quel flauto, mi appartiene.- disse indicando
con il capo lo strumento tra le mani di Kaede.
-Cosa?- chiese non capendo Mitsui.
-Hai
domato i Mewters Rukawa Kaede. Il tuo potere si è infine ridestato...- fissò
con disprezzo la carcassa lacerata dell'uomo, che, stoltamente , aveva
creduto di essere in grado di domare i Mewters per conquistare il mondo. Gli
occhi della ragazza scintillarono e il cadavere scomparve dalla palestra
senza lasciare traccia. Hanamichi e Akira inchinarono il capo di fronte alla
strana ragazza.
-Cosa
è successo a...- le parole di Akagi furono interrotte dall'urlo di Mitsui
che volteggiava a qualche metro da terra.
-Hanamichi fammi subito scendere!!- tuonò Mitsui mentre il rossino stava
placidamente sdraiato con la testa appoggiata alle zampe e gli occhi fissi
su Mitsui. Le orecchie sollevate e la coda morbida che fendeva l'aria ai
piedi di Rukawa.
-Hana!!
Fammi scendere immediatamente da qui! Che ti salta in mente?!- tuonò il
numero quattordici mentre la tensione della palestra si infrangeva come uno
specchio in tante risate.
-Mitsui che hai fatto?!- chiese Kogure nel tentativo di farlo scendere
afferrandolo per i piedi.
-Ma
niente!! Mi sono solo avvicinato!!- strepitò isterico agitandosi.
Il
rossino sbadigliò rumorosamente.
Rukawa accarezzò la testa della belva e questo mosse le orecchie a punta
adagiando il compagno a terra.
-Ma
che cazzo...-
-Ti
sei avvicinato troppo a Rukawa, Mitsui. Kaede ha domato Hanamichi e Akira.
Ciò significa che ora, finchè non sia Rukawa stesso a dirlo, i due Mewters
non lasceranno avvicinare nessuno ne a lui ne al flauto. A parte me,
ovviamente.- spiegò la ragazza.
-Oh...-
disse Mitsui incapace di proferire altre parole mentre osservava sollevato,
la solida consistenza del parquet sotto le sue scarpe.
-Ora
che succederà...insomma...- balbettò Uozumi.
In
testa a loro mille domande: che cosa era successo...
Perchè Hanamichi e Sendoh erano in quello stato...
Sarebbero tornati normali?
Eppure non riuscivano ad esprimerne nessuna.
La
bocca impastata dallo stupore mentre dubbiosi osservavano i due mewters
giocare innocentemente. Notarono solo ora che le ferite che squarciavano il
ventre di Hanamichi erano sparite.
Rukawa, a pochi passi dai due esseri, fissava con sguardo indecifrabile
Hanamichi.
Il
flauto stretto nella mano pallida.
E un
dolore lancinante trapasargli il cuore.
Il
suo Hana...
Era
riuscito a domare lo spirito della belva magica che albergava in lui.
Aveva
riportato in se Sakuragi.
Eppure...
Eppure nonostante ciò Hanamichi e Sendoh rimanevano così uniti, così
legati...
Perchè!? Perchè non lui?! Lui l'aveva domato!
Lui
era il suo padrone!!
Perchè continuava a preferire Sendoh a lui?!
Perchè?!
I
suoi pensieri furono interrotti dal basso guaito di Hanamichi.
Kaede
abbassò lo sguardo incontrando gli occhi preoccupati del rossino.
-Ehi
cucciolo..che c'è?- chiese gentilmente inginocchiandosi accanto a lui.
Hanamichi posò una zampa sul braccio di Kaede leccandone la faccia.
<Ti
amo...> Kaede sbarrò gli occhi.
Quella voce...
Era
di Hanamichi!
Il
sangue defluì dal suo volto quando incontrò i due pozzi di cioccolato di
Hanamichi.
Non
più quelli selvatici del Mewter, ma quelli della testa rossa.
<Ti
amo...> ripetè quella voce nella sua testa.
-Cosa...?- balbettò incapace.
<Avanti baka Kitsune! Ho detto che ti amo!>
Rukawa rimase pietrificato.
-Rukawa che succede?- chiese Akagi che lo vedeva con gli occhi spalancati e
sconvolti...
-Io...- balbettò per poi rendersi conto, che, evidentemente, i suoi compagni
non avevano udito le parole di Hana che ora era accucciato ai suoi piedi e
pigramente scondinzolava. Akira sembrava divertirsi giocando con un pezzo di
legno staccatosi dal pavimento.
Kaede
alzò lo sguardo sentendosi osservato. La Guardiana del flauto lo fissava con
sguardo indecifrabile, mentre i giocatori pendevano dalle sue labbra
aspettando che parlasse.
-Cosa...accadrà a loro...?- balbettò Ayako indicando con il capo i due
Mewters.
-Ci
condurranno nella radura dove potranno tornare a dormire per sempre...-
bisbigliò. Le facce sconvolte dei presenti, la incitarono a spiegarsi
meglio.
-I
mewters sono millenari.- iniziò. -In un epoca dimenticata dagli uomini,
sepolta nel tempo, cancellata da leggende e racconti, belve feroci partorite
da demoni sanguinari, infestavano la Terra.- si fermò per permettere ai
ragazzi di comprendere le parole che proferiva.
-L'unico
rifugio sicuro era la mistica Valle degli astri. Li', dove Sole e Luna
vegliavano costantemente, quei mostri non potevano avvicinarsi. Creature
leggendarie come unicorni, cavalli alati, draghi, sirene, fate ed elfi
popolano questa valle nascosta agli occhi degli uomini. I demoni malefici
che popolavano la Terra, dopotutto, erano frutto dei loro biechi sentimenti
e pensieri, era perciò ovvio che la valle fosse celata ai loro occhi.-
-Aspetta! Ci stai forse dicendo che questa valle esiste ancora?- la
interruppe incredulo Mitsui. Soffio annuì.
-Non
solo esiste, ma io e mia sorella ne siamo le custodi. Ora ascoltate...-
aggiunge con un lieve cenno. I due Mewters avevano smesso di giocare e ora
si ergevano nella loro possenza seduti come statue accanto a Rukawa che
stringeva tra le dita lo strumento incantato.
-Solo
a una stretta cerchia di uomini era concesso l'accesso a quel luogo. Persone
con un potere spirituale puro e probo erano le uniche ammesse in quell'oasi.-
sospirò preparandosi a raccontare il clou della leggenda.
-Come
vi ho già detto, il sole e la Luna vegliano su questo luogo, e in un'era
tragica come quella, anche loro ne risentirono. I saggi chiedevano
disperatamente ai due astri l'aiuto per purificare il mondo da quelle belve
distruttrici. E furono accontentati. Le stelle chiesero ai saggi due bambini
che portassero con loro la notte e il giorno, li avrebbero dotati del potere
necessario.
Chiesero due bambine, per poter essere le custodi delle due chiavi.
E
chiesero uno, uno soltanto dei figli con in se il gelo della notte più
scura, e l'ardore del giorno più afoso come unico e solo domatore.- terminò
con voce pacata. Era chiaro a tutti che i due bambini destinati a diventare
i prescelti erano Akira e Hanamichi, le due guardiane Soffio e la sorella, e
il domatore Rukawa...
-La
luna versò la sua lacrima di zaffiro nel bambino che racchiudeva in se la
notte: Hanamichi. Lei sarebbe stata la sua guida. Il sole, pianse il suo
rubino nel ragazzo che portava in se il giorno:Akira.- i ragazzi
sussultarono. La notte? Hanamichi?
-Si,
assurdo quanto volete, occhi d'oro, capelli di fuoco, eppure è lui il
custode della notte e Akira quello del giorno. L'astro notturno donò la sua
lacrima di perla alla bambina destinata alla custodia del sonno delle
creature magiche che dormivano all'interno dei due bambini. La lacrima si
tramutò in un flauto di perla. Il sole cedette la sua lacrima d'argento alla
ragazza custode del risveglio delle due creature. Il fluato che regge Rukawa
è il frutto di quel dono. E infine, donarono all'ultimo bambino il potere di
domare i due essere più potenti della terra, l'unico che può piegarli al suo
controllo. Il suo strumento magico è, anch'esso un flauto, anche se il suo
potere funziona con qualsisasi dei tre flauti utilizzi. Chiunque altro tenti
di farli suoi schiavi, fallisce miseramente, come avete potuto notare. Io,
custode del risveglio, trasformai i due bambini nei due Mewters più di
tremila anni fa. Ripulirono la terra dai mostri sotto il dominio del
Domatore. Una volta che tutto fu finito, Aimi, mia sorella, li sigillò
nuovamente nel corpo dei due ragazzi e assopì il potere del domatore. Mentre
le due guardiane continuano a vivere vegliando sugli strumenti magici, i tre
ragazzi si reincarnano continuamente in modo che in un fututo, se ci fosse
ancora bisogno di loro, potranno nuovamente tornare a combattere.- si
interruppe e la sua espressione divenne furiosa-Ma quell'uomo con l'inganno
e con la magia nera si è impossessata del flauto di cui ero custode e ha
risvegliato i due Mewters senza controllo! Ora, a causa della sua superbia,
i due ragazzi rischiano la vita... una specie di sistema di sicurezza
perimpedire che i Mewters potessero finire nelel mani sbagliate e causare
stragi... Se non riusciamo a farli tornare ragazzi, moriranno....-
-No...-
gemette Rukawa fissando istintivamente il rossino che rimaneva
impertirbabile nella sua posa di mastino.
-Domatore.... Ordina alle bestie di condurvi alla valle. L'unico modo che
abbiamo per salvarli è che Aimi li riaddormenti...- disse categorica.
Le
due squadre fissarono Rukawa che, incredibilmente, sorrise:
-Allora do'hao!- disse rivolto al rossino -Cosa ne dici di tornare umano?
Abbiamo una partita da vincere...- disse con un ghigno come a voler mostrare
quanto loro due fossero imbattibili.
<Ovvio Kitsune!> rispose senza però che i presenti, ad eccezione di Rukawa,
potessero sentrlo.
Akira
latrò balzando in piedi scatenando il suo potere e Hanamichi lo imitò. Con
una musata si caricò Rukwa sulle spalle e col pensiero fece levitare la
squadra dello Shohoku. Akira fece lo stesso col Ryonan. Senza rendersene
neppure conto, i ragazzi stavano volando a velocità sconvolgente tra le
nuvole.
-Ehi!- urlò Koshino -Dove sono Ikegami, Fukuda, Uozumi e gli altri???- la
guardiana gli sorrise mentre volava per conto suo accanto a lui. -Akagi,
Kogure e i tuoi compagni non hanno il potere per vedere la valle! Hanno
perso la memoria! Solo quelli che si trovano qui possono accedere alla Valle
degli Astri!- spiegò dribblando abilmente alcune piccole nubi.
-Hanamichi! Quanto ci vorrà per arrivare alla valle?- chiese Rukawa mentre
si aggrappava al pelo rosso del Mewter. Il rosso volava accanto ad Akira e i
due muovevano le zampe come se stessero semplicemente correndo.
<Un
po' Kit! Abbiamo il tempo...di giocare un po'...> disse con quel tono che
Rukawa conosceva bene.
-Do'hao
No!- lo avvertì severo, ma prima di poter protestava vivacemente, Hanamichi
lo scagliò in aria mentre dribblava le nuvole come se stesse saltando da una
roccia all'altra, lanciando fiammate di potere turchino eliminando strane
creature che venivano loro incontro dalla forma di fantasmi neri.
Rukawa
precipitò perdendo di vista il rossino sotto di lui di diversi metri.
-Do'haooooo!!!!!!!!!!!-
urlò furioso afferrando l'aria sentendosi trascinare dalla forza di gravità
irrimediabilmente verso il basso...
Continua....
Ok...
posso con certezza affermare che questo è il capitolo peggiore che abbia mai
scritto in vita mia...-.-
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