I personaggi di Yu Yu appartengono agli aventi diritto.

Sono di nuovo io! Questa sta diventando una serie...chiedo ancora scusa per la mia versione personale di Hiei... è così romantico, non assomiglia proprio a quello vero!
Sorry


First Month

di Jpnir


Era passato ormai più di un mese dal giorno in cui Kurama aveva fatto ritorno a casa, utilizzando una pianta speciale per cancellare, seppur a malincuore, la memoria della madre riguardo ai due giorni in cui era stato assente da casa.
La vita di Shuichi era così tornata a scorrere regolarmente: la famiglia, la scuola, i compiti, il tempo libero. Con un elemento in più: Hiei.
Dal giorno in cui si erano confessati i loro sentimenti i due trascorrevano tutto il tempo possibile insieme, ora che si erano ritrovati non volevano lasciarsi più, in nessun momento: quando Kurama era a scuola Hiei lo aspettava sul tetto dell'edificio, impegni permettendo, e durante l'ora del pranzo Kurama lo raggiungeva.
Passate le ore pomeridiane tornavano poi a casa assieme, e Hiei (sempre entrando dalla finestra) attendeva sdraiato sul letto di Kurama che lui avesse finito i compiti, poi finalmente si dedicavano un po' a loro: quando la madre di Shuichi era in casa uscivano, altrimenti restavano in casa a guardare la televisione, e infine la sera si coricavano assieme: per dirla tutta non erano mai andati oltre il baciarsi, stare abbracciati e tenersi per mano, ma pare che per ora ad entrambi andasse bene continuare semplicemente a godere della tanto bramata presenza dell'altro.

Un appuntamento che i due non trascuravano mai era il bagno del giovedì sera.
La prima volta era stato Kurama che, timidamente, aveva chiesto a Hiei se aveva voglia di fare il bagno assieme.
Hiei aveva risposto altrettanto timidamente di sì, e quella sera, dato che la madre di Shuichi non era in casa, avevano fatto un lungo bagno, a mollo nell'acqua calda, dimenticandosi ancora una volta di ogni pudore, senza fare niente più che stare abbracciati, con le pelli bagnate piacevolmente a contatto tra loro, senza spingersi oltre che lavarsi la schiena a vicenda e sorridere, pieni di beatitudine.
Nelle settimane successive si erano recati ai bagni pubblici, poichè, come diceva Hiei parlando con Kurama, "Tua madre non si decide a levarsi dalle scatole, Shuichi!"
Per quel quarto giovedì, che oltretutto segnava un mese esatto dal giorno in cui lui e Kurama si erano dichiarati, Hiei aveva un suo progetto particolare.
Quel pomeriggio, lui e Kurama si ritrovarono come al solito nella stanza di Shuichi.
"Facciamo il bagno anche oggi?", chiese ad un certo punto Kurama.
Hiei annuì, la sua solita ed involontaria espressione imbronciata sul volto. 
"Allora però dobbiamo andare di nuovo al bagno pubblico..."
"No, stasera non ci andremo."
"Ma Hiei..."
"Andiamo da un'altra parte. Fatti trovare alla grotta alle otto."
E così dicendo Hiei saltò fuori dalla finestra dove era come al solito appollaiato.
"La grotta?!", disse Kurama correndo alla finestra, pur sapendo quanto fosse inutile, perchè Hiei era sicuramente già lontano.
La grotta. Sapeva benissimo di che grotta stava parlando Hiei.
Era il posto in cui lo aveva portato un mese prima, e nel quale si erano confessati il loro amore.
Forse Hiei aveva in mente qualcosa di diverso per quella sera?
Ma quanto diverso?
Ormai aveva smesso di sperare che anche Hiei fosse un fanatico delle date come lui, non ci sperava più che si ricordasse dell'anniversario di quel fatidico giorno.
E invece forse era così...ma allora cosa sarebbe successo quella sera?
Si accorse che il cuore gli batteva all'impazzata.
"No," si disse, "lo Youko qui sono io. Se a me non è ancora venuto in mente di.... insomma se io... come può allora lui..."
Kurama si accorse ben presto di farsi dei problemi da ragazzina al suo primo appuntamento, ma non per questo smise di tormentarsi tutto il pomeriggio con domande e dubbi, finchè arrivò l'ora di uscire.
Kurama si avvolse nel suo cappotto e si avviò verso la grotta, procedendo prima con passo umano, poi utilizzando la velocità che la sua natura di Youko gli conferiva.
Una volta arrivato alla grotta, però, si ritrovò solo. La luna oscurata dalle nuvole mandava una luce tanto flebile da non concedere a Kurama di vedere più in là di qualche metro dal punto in cui si trovava.
Fece passare qualche minuto, poi si decise a parlare.
"Hiei?", chiamò.
Nessuna risposta.
Poco dopo, un rumore di qualcosa nell'acqua.
"Ah, vuoi giocare, eh?", pensò.
Si avviò verso l'ingresso della grotta.
Una volta arrivato al suo interno vi trovò acceso il solito fuoco, al cui fianco stavano ripiegate la tunica di Hiei e la sua sciarpa, segno che doveva proprio trovarsi nell'acqua.
Kurama si svestì e uscì dalla grotta.
Lontano dal tepore del fuoco, si accorse di stare congelando. Aveva freddo, molto più freddo di quella mattina in cui aveva nuotato nel fiume.
Brancolando nel buio arrivò sulla riva del fiume.
Mise un piede nell'acqua, ma subito lo ritrasse di scatto: era gelida. 
"Altro che romanticismo...", si disse, sfregando le mani sulle braccia nel vano tentativo di scaldarsi un po'.
Ad un certo punto si decise ed entrò nell'acqua.
Si costrinse a soffocare sul nascere i gemiti che il freddo gli dettava di fare, e nonostante il freddo pungente che ormai gli attanagliava le membra continuò ad avanzare, in silenzio.
Non voleva chiamare Hiei, voleva stare al suo gioco, teneva le orecchie ben tese e cercava di non fare rumore. E congelava.
"Non ce la faccio più...", pensò, i denti che battevano dal freddo."Adesso esco e..."
Non finì nemmeno di pensare la frase, che una mano sbucata dal nulla andò a tappargli gli occhi, e prima che potesse reagire qualcuno gli si era appiccicato alla schiena e gli spingeva la testa sott'acqua.
Kurama urlò.
"Hiei!", urlò, ma era sott'acqua e sapeva che nessuno l'avrebbe udito. Era così intorpidito dal freddo che non riusciva neppure a reagire.
Ad un certo punto la mano scomparve da sopra la sua testa, e Kurama subito riemerse e, tossendo, respirò a pieni polmoni, il cuore che quasi scoppiava dallo spavento.
Quando aprì gli occhi, rimase meravigliato dalla scena che gli si parò davanti, e per un momento si dimenticò di ciò che era appena successo.
Intorno a lui, nell'acqua, tra gli alberi, in mezzo alle canne di bambù che costeggiavano le rive del fiume, una miriade di candele dalle fiamme rosse, bianche, blu ed arancio illuminavano di mille riflessi le acque del fiume.
Rimase a bocca aperta nonostante i capelli gocciolanti ed il corpo tremante.
Si accorse che c'era qualcuno dietro di lui, e si voltò.
Pochi passi più indietro c'era Hiei, in una delle sue rare apparizioni sorridenti.
"Mi piaci di più con i capelli bagnati...", disse.
A Kurama si riempirono gli occhi di lacrime. Il sorriso sul volto di Hiei scomparve, e si avvicinò a Kurama in tutta fretta.
"Cosa c'è ancora di sbagliato? Perchè piangi?"
Kurama gettò le braccia al collo di Hiei. Voleva stringerlo, baciarlo e mangiarselo. Era così felice che avrebbe potuto mettersi ad urlare.
Anche Hiei cinse con le braccia la schiena di Kurama.
"Ti amo", disse.
"Ti amo anch'io", rispose Kurama.
Restarono ancora un po' immersi nell'acqua, poi uscirono dal fiume, ancora una volta mano nella mano.

 


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