Fiori
delicati
di
Unmei
Oggi il mare è così blu.
Sì, probabilmente non è più blu del solito, ma in questa giornata di fine
giugno, con il sole che splende, senza una nuvola in cielo, con la brezza
che mi scompiglia i capelli, con i miei amici vicino, mi sembra che tutti
i colori ed i profumi siano più splendidi e vivaci.
Ci siamo tutti e quattro.
Gawl, Masami, Koji ed io.
Dovremmo essere in cinque, dovrebbe esserci anche Natsume. Ma è come se ci
fosse, no?
Natsume c'è, nel codice genetico di tre di noi, e nei cuori di tutti e
quattro.
Natsume c'è anche in tutto il mondo che ci circonda, perché, come disse
Kanae, è stata la sua morte, in fondo, il fattore scatenante che ha
permesso tutto questo. Ora lo capisco.
E capisco anche perché lei, nella sua lettera ci ha chiesto di non essere
tristi per la sua morte..... perché lei era felice di riuscire finalmente
a prendere una decisione da sola. Libera.
Oggi sarebbe il compleanno di Natsume, per questo siamo qui, su questa
spiaggia a fare un picnic.
È stata un'idea di Masami..... un modo, credo, non solo di onorare la sua
memoria, ma anche per sentire di nuovo vicina la sua migliore amica
perduta.
Per l'occasione la nostra padrona di casa ha voluto mettere da parte la
sua cucina 'nouvelle chinois' a favore di piatti più semplici e
tradizionali, che Gawl desidererebbe mangiare subito.
Ho detto mangiare?
Mi correggo: ingozzarsi.
Infatti è per questo che ora lui e Masami stanno battibeccando come al
solito: lei vuole che prima si monti il tavolino, inaugurando il nuovo set
da pic nic che ha comprato per l'occasione, mentre fosse per lui andrebbe
benissimo sedersi per terra mangiando direttamente dalle vaschette.
E così......
"IO HO FAME!!! Perché devo sprecare tempo a montare tutta quella roba?
Fammi mangiare!"
"Scimmione incivile! Non possiamo mangiare seduti per terra, i piatti che
ho tanto amorevolmente preparato si riempirebbero di sabbia."
"Oh, capirai! Il gusto potrebbe solo migliorare!"
"CHE COSA?! Tu sei..... sei..... prendi questo!"
"AAHHHIIIAAAAA! Il mio piede!!!"
Li guardo da lontano e sorrido; beh, è bello sentire che tutto è tornato
come sempre, e per quanto loro litighino so benissimo che si vogliono
bene, è chiaro..... devono solo maturare un po'.
"Quei due stanno spaventando i gabbiani."
Commenta Koji, venendo a sedersi accanto a me, sul pontile, a guardare le
onde che si infrangono davanti a noi.
"Sì, però è divertente ascoltarli, vero?"
Annuisce quietamente, ed io lo osservo. Ha legato i suoi capelli meno
strettamente del solito, ed ora, lunghissimi, sono scossi dalla brezza
gentile. Le braccia, lasciate scoperte dallo smanicato, hanno un'aria
forte, ma sono per niente abbronzate. Abbiamo entrambi bisogno di sole, me
ne rendo conto, ed ora che lo scorrere del tempo finalmente non è più una
minaccia, possiamo permetterci anche di riposare, di divertirci, di
passeggiare sulla spiaggia e stare all'aria aperta.
Ora possiamo vivere, abbiamo un mondo in cui farlo, finalmente.
Lui improvvisamente volta la testa verso di me, ed i nostri occhi si
incrociano.
Quei suoi occhi intensi color mogano.
A tanti sembrano freddi, sempre persi dentro a chissà quale calcolo
matematico; io so che non è così.
So che lui non è un automa, so che ha le sue debolezze, come noi tutti,
solo che vuole disperatamente tenerle a bada.
Certe volte per questo mi sono arrabbiato con lui.
Quando la sua indifferenza per le cavie dei nostri esperimenti mi feriva.
Quando mi sembrava che volesse solo testare la resistenza di Gawl,
disinteressandosi alle conseguenze.
A quei tempi ne soffrivo, poi, però.....
Ho capito che non è così.
Ho capito che lui si chiude per essere più forte, e che l'essersi trovato
ad essere, tacitamente, il nostro leader lo ha costretto ad isolare ancora
di più il suo cuore.
Così che le ragazze dell'istituto da subito sono rimaste incantate da lui,
così bello, ed affascinante..... e al tempo spesso così spaventate da non
osare quasi rivolgergli la parola.
Ma Koji non è freddo, non lo è affatto. Ormai lo so.
Il suo discorso con la dottoressa Saito alla conferenza..... quando quella
donna affermava che i sentimenti fanno solo parte dell'istinto alla
riproduzione, alla conservazione genetica, e che sono del tutto superflui
alla vita..... e che nel futuro, grazie alla genetica, un emozione come
l'amore sarebbe diventata inutile.
Forse in un primo momento era intervenuto perché aveva visto Masami in
difficoltà, ma poi.....le sue parole, mi hanno fatto battere il cuore, e
non le dimenticherò mai.
"Io penso che gli umani, in qualunque società, non possano vivere
privandosi dei sentimenti che li legano gli uni agli altri."
Prima che pronunciasse questa frase vidi il suo sguardo combattuto, come
se cercasse di guardare a fondo dentro di sé. Non sono certo le parole di
una persona insensibile.
E poi era così infuriato quando Kanae ha permesso che Gawl venisse
sconfitto; irrazionale, per una volta. Nonostante avesse capito che quella
era l'unica possibilità per cambiare il flusso del destino, non riusciva a
tollerarla.
Kanae.
Ovvero, Koji a venticinque anni.
Ora che ci penso mi domando come ho fatto a non capirlo, quando li ho
visti faccia a faccia. Come abbiamo fatto, tutti quanti, a non
accorgercene?
Kanae..... quell'uomo aveva l'assoluta e incondizionata fiducia della
dottoressa Saito. Era sempre al suo fianco, ed io mi domando..... mi
chiedo.....
..... se per conquistare tanto affidamento non si fosse rimesso solo al
suo talento di scienziato. Mi chiedo se non fosse diventato anche il suo
amante, per assicurarsi una posizione sempre in primo piano, nei progetti
di quella donna.
Un simile pensiero mi fa provare qualcosa di strano. Qui, alla bocca dello
stomaco, una sensazione stringente di.....
Gelosia?
Già? Lui è un mio collega, un mio amico, il mio compagno, da quando è
diventato qualcosa di più? Io non capisco questo sentimento, non l'ho mai
provato, non ho mai visto nessuno..... amarsi. Non c'era amore nel nostro
mondo, tutto era un immenso e freddo laboratorio.
Beh, sì..... Masami e Gawl indubbiamente si amano, altrimenti non si
darebbero così tanto sui nervi l'un l'altro, ma il mio rapporto con Koji
non può essere lontanamente paragonabile con quello di quei due.
Ed allora?
Sempre che sia amore, come mi devo comportare?
"Cosa c'è, Ryo?"
La sua voce è pacata e profonda come sempre, fin troppo matura per un
ragazzo che non ha ancora compiuto diciotto anni. Ma dopotutto noi non
siamo mai nemmeno stati bambini, o ragazzi, giusto?
Possiamo solo cercare di recuperare adesso, che finalmente ne abbiamo la
possibilità.
Il suo sguardo è così diretto che mi fa arrossire, e distolgo gli occhi,
tornando a fissare il mare. Resto in silenzio qualche minuto, prima di
iniziare a parlare.
"Koji, tu non pensi mai che tutto questo..... tutto questo in fondo
potrebbe essere un'illusione? Il mondo creato dai desideri di Gawl può
essere solo una piccola cellula temporale, separata dal resto del tempo,
tenuta in piedi solo dalla sua volontà."
Altro silenzio, e attendendo la sua risposta mi stringo le ginocchia al
petto. So già che non tenterà di rassicurarmi, lui dice solo la verità,
espone sempre i fatti. Dovrei farlo anche io. Siamo scienziati.
"Sì, questa potrebbe essere un'unica, isolata particella di tempo, al di
la della quale i conflitti e la storia potrebbero ripetersi sempre tali e
quali. Forse.
Forse invece siamo riusciti davvero a riparare al danno che in fondo fummo
noi stessi a provocare. O magari abbiamo solo dato inizio ad un nuovo
spazio-tempo, completamente diverso, mentre in quello vecchio le cose
proseguiranno come le conoscevamo. La verità, Ryo, è che non so
risponderti. Ma ha davvero importanza? Io credo che ciò che conta davvero
è che ora siamo qui..... in un mondo che non verrà mai dominato da Kubere.
Non voglio farmi domande, e..... voglio dimenticare anche l'esistenza
della cellula inclusiva."
Probabilmente ha ragione lui; come che stiano in realtà le cose, noi ora
siamo qui.
Anche se alle nostre spalle ci fosse un mondo distrutto, non possiamo
tornare indietro.
E nemmeno lo voglio: ora che finalmente siamo felici. Possiamo avere un
futuro.
Ma ancora non sono tranquillo, qualcosa mi turba.
Un pensiero infantile, me ne rendo conto, ma ci penso spesso, dal giorno
in cui ho scoperto la verità.
Guardo ancora Koji, e penso a Kanae.
Penso al dottor Nekasa, e mi spaventa il fatto che io e lui eravamo la
stessa persona. Penso al suo volto smagrito, alle sue occhiaie, alle lenti
spesse..... alla sua nevrosi e al suo colorito pallido. Chiudo gli occhi,
sperando che l'immagine scompaia dalla mia testa.
"Tu..... diventerai ancora più bello, ed io invece..... hai visto....."
Mi sto rendendo ridicolo, lo so, ma ormai non posso rimangiare quello che
ho detto.
Ho persino ammesso davanti a Koji che lo trovo bello! Forse farei meglio a
raggiungere gli altri due, fare da paciere come al solito ed aiutarli a
preparare il tavolino.
I miei occhi chiusi si aprono all'improvviso quando sento le dita di Koji
scorrermi tra i capelli; mi volto verso di lui, e ho il batticuore, e gli
vedo sul viso uno dei suoi rari e incantevoli sorrisi.
"Quello era un altro te stesso, Ryo. Un uomo sofferente di amnesia,
completamente solo, senza nient'altro oltre i suoi studi. Aveva l'anima
distrutta, e questo distruggeva il suo corpo. Per te ora sarà tutto
diverso. Hai ricordi belli e ricordi brutti a cui affidarti..... Non
passerai più tutta la tua vita chiuso in un laboratorio, senz'altro scopo
che le tue ricerche..... e soprattutto non sei solo, adesso. Lo sai,
vero?"
Deglutisco, e sento un preoccupante pizzicare nei miei occhi; me li
strofino con una mano, e senza rendermene conto appoggio il capo alla
spalla del mio compagno.
"E in tutti quegli anni ti ho avuto a fianco senza mai accorgermene. Se
almeno avessi capito, se i miei ricordi fossero affiorati prima, avrei
potuto aiutarti. Invece hai dovuto fare tutto da solo!"
"Ti ricordi ciò che disse Kanae, sull'elicottero? Che ti riconobbe non
appena vide Nekasa. Ha forse avuto parole di biasimo verso di te? No.....
E visto che io stesso sono Kanae, allora posso dirti che il suo unico
dispiacere deve essere stato il vederti soffrire senza poterti aiutare.
Senza poter fare nulla per esserti accanto come avrebbe voluto. E quando
Takuma Nekasa ha finalmente ricordato di essere Ryo, è stato con il suo
amico fino all'ultimo, anche se sapeva che significava morire. Quindi
averti al fianco, per Kanae e per me, non può essere che motivo
d'orgoglio."
Koji tace per un momento, e poi con voce più leggera aggiunge:
"Questi discorsi non sono proprio il mio forte."
Alzo il viso verso di lui, e vedo che mi sta ancora guardando. E mi sento
come paralizzato.
Se almeno capissi quali sono esattamente i miei sentimenti. Ci ho pensato
tante volte, in questi ultimi tempi, ho avuto pensieri strani, sogni ancor
più strani, e ho avuto paura e indecisione.
Come ora.
Indecisione: perché non so esattamente cosa sia tutto questo.
Se sia amore, o un'amicizia al limite di se stessa.
O un legame tra fratelli, perché in fondo è quello che siamo.
E soprattutto non so cosa prova lui, quindi..... paura.
Paura che se facessi un passo falso potrei perderlo.
Che se ora provassi ad avvicinare le mie labbra alle sue, per chiedergli
un bacio, lui potrebbe tirarsi indietro, e staccarsi da me, e
disapprovarmi.
Però continuo a chiedermi cosa proverei, baciandolo.
So che se lo facessi almeno capirei finalmente i miei sentimenti, potrei
rendermi conto se è solo curiosità, amicizia, o se davvero mi sono
innamorato di lui.
Perché sarebbe anche la prima volta che mi innamoro, quindi credo che sia
scusabile tutta questa confusione.
Socchiudo le labbra. Vorrei dirglielo, vorrei spiegargli, ma non è facile;
continuo a guardarlo, come se sperassi che lui legga nei miei occhi ciò
che non riesco a dire. Mentre lo guardo, mi rendo conto di quanto sia
vicino il suo viso, i nostri nasi quasi si sfiorano.
Oh, Koji..... quanto vorrei possedere la sicurezza che possiedi tu!
Ma poichè tu sei una persona forte, se tu provassi qualcosa per me, non
avresti avuto paura a dirmelo, invece fino ad ora hai sempre taciuto,
quindi.....
Quindi.....
"Ryo, senti....."
"AAHHHHH!!!!!!! RAGAZZI AIUTATEMI; MI VUOLE PICCHIARE!!!!"
Io e lui ci giriamo contemporaneamente, stupiti, quasi sussultando alla
voce agitata di Gawl che ha interrotto la frase appena iniziata da Koji.
Il nostro compagno sta correndo a grandi passi lungo il pontile, verso di
noi, inseguito da Masami che brandisce minacciosa un grosso cucchiaio da
insalata.
"Ingordo, vieni qui! Quel sushi era per tutti quanti!"
Io e Koji ci facciamo da parte bruscamente, mentre Gawl continua la sua
corsa passando in mezzo a noi.
Non si rende conto di essere arrivato alla fine del pontile e non riesce a
fermarsi, cadendo così in acqua e innaffiandoci con una marea di spruzzi.
Koji brontola un 'idiota'.
Masami tira il mestolo sulla testa di Gawl, minacciandolo di altre
rappresaglie.
Io ridacchio. Tutto è proprio come deve essere.....
Nonostante le mie incertezze, credo di essere un ragazzo molto felice e
fortunato.
E forse .....un giorno riuscirò anche a confidare a Koji tutti i miei
pensieri.
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