Ariecchime! Torno con una fic su OP, pairing: SanjiXZoro (e chi se no?=P), non è il seguito di quella vecchia (chiedo perdono Meryl Senpai T_T) ma una nuova, che sinceramente fa avverare un mio "piccolo sogno" (chi mi conosce lo sa =P) ma fa sembrare Zoro un gran bastardo...mah, tanto noi sappiamo che non è così *__*
I personaggi sono naturalmente di Eiichiro Oda Sensei, anche se ogni tanto mi approprio di Zoro :Q_
La dedico a tutte le mie amicicce via web che in questi 3 mesi di assenza mi sono mancate tanto tanto...vi vojo bene =***



Fiori d'arancio

di Dodoria


La luce del sole filtra dalle spesse imposte in legno.

E' già mattina...è già "quella" mattina.

Apro un occhio e fisso il soffitto per qualche eterno istante. Vorrei che tutto si fermasse qui, che tutto finisse. Perchè sono sicuro di non riuscire ad arrivare sano di mente a fine giornata. Questa giornata, che sarà la più lunga e dura della mia vita...

Una fitta mi stringe il cuore, facendomi ansimare per qualche secondo; nascondo la testa nel cuscino, come uno struzzo nasconde la testa sotto terra, e respiro forte. Sento ancora addosso il tuo profumo...intenso e profondo, come se ti avessi accanto in questo momento. Mi alzo a sedere sul letto, passandomi una mano nei biondi capelli spettinati cercando inutilmente di tenerli a bada; fino a qualche tempo fa eri tu ad accarezzarmi il viso e la testa appena mi svegliavo...ti vedo ancora qui, davanti a me, sorridermi in quel modo così dolce ma duro al tempo stesso, quel sorriso che mi dava la gioia di vivere.

E se adesso è tutto finito...per chi vivo io? Un'altra dolorosa fitta al petto mi costringe a smettere di pensare al passato...devo farmene una ragione. Anche perchè quest'oggi dovrò sorridere come niente fosse, avvolgendo il mio cuore sofferente in una spessa tela di indifferenza, e fare l'AMICO, come ai vecchi tempi.

Come prima.

Mi mordo leggermente le labbra. Prendo un profondo respiro e mi alzo, avvicinandomi lentamente alle imposte di legno; dopo averle aperte mi immergo nell'accecante luce mattutina. Un alito di vento fresco mi colpisce sul volto ponendo fine al mio dormiveglia: accendo una sigaretta che giaceva mezza spenta in un bicchiere di vetro e tiro una profonda boccata di fumo, che si espande immediatamente in gola e poi nei polmoni. "E dire che stavo smettendo" mormoro tra me e me, mentre osservo la cenere cadere dalla finestra e spargersi nell'aria.

Come ti comporterai quest'oggi? Sarai agitato? Oppure celerai le tue emozioni come hai sempre fatto? Non ti immagino sai...vestito di tutto punto, preciso come non mai, camminare piano mentre le forti note dell'organo ti accompagnano in quel breve ma intenso tragitto...chiudo gli occhi. La sigaretta che stringevo tra le dita cade, colpendo di striscio il balcone sottostante e finendo il suo volo nel verde prato che circonda la reggia di Alubarna. Sono un cretino...sono un cretino! Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno prima o poi! Eppure mi trovo qui, come un deficiente tradito, a pensare e ripensare mandando in fumo il cervello!

Intreccio le mani appoggiando i gomiti sullo stipite della finestra e socchiudo piano gli occhi. Il cielo è terso e luminoso nonostante siano solo le sei di mattina. Solo qualche nuvoletta bianca qua e là, manco a sperarlo un acquazzone che rovini tutto...inarco leggermente un angolo della bocca, poi scoppio in una sonora risata. Mi sto comportando proprio come una vecchia fiamma mollata senza spiegazioni...acida, gelosa e cattiva. Sinceramente non pensavo esistesse in me un sentimento simile...eppure desidererei tanto che questo giorno non esistesse, o che il mondo esplodesse adesso non lasciando traccia.

Tu sei mio o di nessuno.

O perlomeno, così credevo.

Senza neanche rendermene conto mi ritrovo davanti al grande specchio che è appoggiato su un lato della camera. I capelli ancora gocciolanti dopo il rilassante bagno, il vestito che indosserò tra poco appoggiato svogliatamente sul letto sfatto: un elegante abito, blu a piccole righine, commissionato ad una importante negozio di moda, una camicia chiara, con tanto di fazzoletto da mettere nel taschino e fiore all'occhiello. Indossare begli abiti è da sempre nei miei gusti, ma questo è fin troppo. Comunque sia mi vesto in fretta, sistemando con accuratezza la cravatta e il fiore...una corolla candida, dello stesso colore del SUO vestito...il mio umore torna tetro: stringo con una cieca furia il fiore soffocandone i petali che cadono, inermi, sul pavimento.

Ricaccio indietro le lacrime, pensando alla scena che mi si parerà davanti fra poco: ormai solo qualche ora mi separa da quell'avvenimento. Tre piccoli colpi alla porta mi riportano però coi piedi per terra. Pronuncio un 'avanti' con svogliatezza, mentre riprendo a sistemarmi il nodo della cravatta.
La porta si apre velocemente sbattendo rumorosamente contro il muro e fa capolino Nami, in uno stupendo abito azzurro che mette in risalto la sua pelle abbronzata e il suo stupendo sorriso; cose che, detto con sincerità, fino a qualche mese fa mi avrebbero mandato in estasi. "Allora signor testimone, sei pronto?" pronuncia con ostentata felicità (Muahahahahahahahahahaha XD Bibi&Zoro rulez! Anche se mi spiace tanto per Sanji...T_T n.d.A.).
Lì per lì mi verrebbe voglia di rispondere senza mezzi termini: 'No, l'idea che il mio amante si sposi con una donna mi fa sentire una merda', ma non voglio complicare ulteriormente l'assurda situazione che sto vivendo, quindi accenno un flebile sì.
"Benone!!!" risponde faceta la navigatrice "Allora andiamo che Bibi ti vuole vedere!" Detto ciò mi afferra per un braccio trascinandomi fuori dalla camera senza tanti problemi. Non ho neanche la forza di puntare i piedi, mi sento come una marionetta in balìa dei fili...e più essi si muovono su di me, più io sprofondo nel buio...

"Forza entra! Io vado a vedere come sta lo sposo!" esclama al culmine dell'allegria Nami, spingendomi nella camera della principessina e chiudendomi la porta alle spalle.
Rimango alquanto estasiato dall'aroma di fiori misto a profumi vari che aleggia nell'aria, provenienti se non erro dalla dozzine di ampolle che Bibi tiene sempre sul comodino...il mio sguardo corre sulle romantiche lenzuola color panna, ornate da pizzi rosa e dall'ordine quasi maniacale che la principessa mette in bella mostra nel pubblico quanto nel privato. Sorrido tristemente lanciando un'occhiata al letto; probabilmente è qui che Zoro e Bibi...un'altra fitta, l'ennesima della mattinata, mi stringe il petto mozzandomi fiato e pensieri.

"Sanji sei tu?" la voce di Bibi proviene dalla stanzetta accanto alla camera, quella contenente tutto il numeroso vestiario della giovane ragazza.
Asciugo con delicatezza il sudore freddo che mi imperla la fronte col palmo della mano: "Sì Bibi sono io...hai bisogno di qualcosa?" pronuncio con calma ostentata, cercando di trattenermi.
La ragazza non aspetta la fine della frase, uscendo dalla stanzetta e lasciandomi letteralmente sbalordito: davanti a me Bibi sembra brillare di luce propria, un sorriso ampio e splendente, un abito candido che mette in risalto tutta la sua femminilità...sembra un angelo sceso miracolosamente dal cielo.
"Sei...stupenda..." balbetto quasi emozionato. Intanto nella mia mente rimbomba una sola frase: 'Questa è la futura moglie di Zoro...colei che te lo porterà via...'
"Ti ringrazio, Sanji!" esclama la ragazza avvicinandosi saltellante e prendendomi le mani tra le sue "So che è un pò presto per indossarlo, ma non ti nascondo che sto morendo dall'agitazione! Mi sento così scema..." sorride, mentre un leggero rossore le colora le pallide guance "Avevo bisogno di vederti...tu hai il dono di tranquillizzarmi...Zoro è sempre così introverso..."

Taci. Taci. Taci...possibile che tu non ti accorga delle pugnalate che mi stai tirando? Possibile che tu sia così cieca?

"Però...sono così felice! Non sai da quanto aspettavo questo momento! Comunque," continua petulante, ignorando il cambiamento del mio sguardo "Anche tu sei molto elegante. Questo abito ti sta davvero bene" si avvicina sistemandomi con nervosismo il fazzoletto nel taschino "Sai...spero che anche tu possa presto provare la mia stessa felicità, Sanji...te lo meriti!"

Queste ultime parole mi provocano un violento capogiro.
Poi...il crollo.

...

Sento in lontananza la tua voce invocare il mio nome. Sono tra le tue braccia. Mi stai stringendo, come facevi di solito...il tuo profumo è forte e inebriante come una droga. Ho bisogno di te, Zoro...ho bisogno di te...

...

Apro gli occhi. Respiro a fatica, come se avessi un macigno appoggiato sul petto. Passo una mano sulla fronte sudata, mentre lentamente capisco di essere nella mia camera; mi guardo attorno, come per capire cosa possa essere successo.
Incrocio il tuo sguardo. Sbianco.
"Come stai?" il tono della tua voce è contrariato e accusatorio. Fisso per un istante i tuoi splendidi occhi scuri, poi con un fil di voce rispondo "Bene..." mi alzo a sedere sul letto, la stanza attorno a me gira vorticosamente per un pò, poi si arresta dandomi una certa stabilità "Ma che è successo?"
"Sei svenuto in camera di Bibi" ancora qual tono accusatorio "Probabilmente ti sei agitato troppo per ciò che succederà oggi..."

Ricordo. Ora ricordo tutto. La frase della principessina mi ha stroncato. E tu, parlando così superficialmente del matrimonio, mi stai inferendo altre profonde ferite su quelle già esistenti e ancora sanguinanti.
"Già...ora ricordo..." mormoro tenendo lo sguardo basso verso le mie mani che, tremanti, tento di nascondere sotto il fresco lenzuolo "Mi dispiace avervi fatto preoccupare..." la voce vacilla.

Il silenzio cala nella stanza. Il mio respiro si fa ancora più affannoso, mentre percepisco con facilità il tuo, calmo e regolare come al solito. Questa tua totale mancanza di delicatezza, in un momento come questo, non mi è accettabile. Alzo gli occhi, trattenendo a stento le lacrime, e visto nuovamente il tuo sguardo superbo ti mollo un sonoro schiaffo.
"Piantala...piantala di comportarti da perfetto idiota!" esplodo, le parole scorrono come un fiume in piena "Come puoi essere così indifferente?!? Non te ne è mai fregato un cazzo di me, questo l'ho capito ma...smettila di guardarmi dall'alto in basso!" le lacrime si fanno incontenibili "Io...so che devo farmene una ragione...ma non pretendere che possa dimenticare quello che c'è stato tra di noi come niente fosse!"

Pensavo scoppiassi. Pensavo mi dessi dell'imbecille e mi prendessi a pugni.
Nonostante tutto il tono di voce che avevo usato era decisamente alto, chiunque avrebbe potuto sentire, anche a porta chiusa, passando per il corridoio.
Invece mi hai semplicemente abbracciato, in silenzio. Ho sentito il tuo petto premere contro il mio volto, il tuo profumo mischiarsi al mio, come una volta. Le tue mani accarezzarmi i capelli, in tono affettuoso. Le tue labbra posarsi poi sulle mie, con delicatezza, in un casto bacio che mano a mano diventava più profondo e bollente...le nostre lingue si sono incrociate, come da tempo non facevano, avide l'una dell'altra.

"Imbecille..." mormori tra un bacio e l'altro, avvicinando le labbra al mio orecchio "Non capisci che così rendi tutto più difficile...?"
Annuisco in silenzio. "E tu non capisci che non posso fare a meno di te...?" resti in silenzio mentre mi avvicino al tuo collo e comincio a baciarlo con delicatezza. Ti sento gemere leggermente...sorrido passandoti una mano sulla schiena, sento il tocco freddo della camicia da 'matrimonio' che indossi...con rapidità la alzo, passando le mani sulla tua pelle...inarchi la testa all'indietro, mentre sento la tua erezione premermi contro la gamba.

"Ti voglio, Zoro...ti voglio...tu sei mio..." mormoro come una preghiera mentre slaccio la camicia e passo a baciarti il petto, sostando con insistenza sui capezzoli ormai duri mentre con una mano ti spingo supino sul letto. Mi siedo sopra di te, in tono di comando, e guardo il tuo volto arrossato inarcando un sopracciglio "La tua bella principessina ti ha mai fatto godere come faccio io?" esclamo sicuro della mia superiorità. Tu prima reagisci male, noto il tuo sguardo furioso e i lineamenti del viso contratti, poi sorridi e scoppi a ridere: "Io quella non l'ho mai toccata...la sposo a scatola chiusa...sai le principesse hanno la loro morale...meno seria di quella di uno stupido cuoco..."

Ti tiro un pugno: "Fanculo, di questo stupido cuoco senza morale non ti sei mai lamentato, mi pare..."
Infilo una mano sotto i pantaloni e afferro il tuo sesso pulsante, cominciando a muovere su e giù la mano, con calma...ti sento aumentare i gemiti, incontrollati, mentre le tue mani si infilano sinuose sotto la mia camicia: "No...non potrei mai lamentarmi di te..."
"E allora..." continuo "Perchè lo fai? Perchè ti allontani da me?" Il tono della mia voce è debole e stanco, tanto che la mia mano si ferma e torno a tremare come un bambino in attesa della sgridata materna.
"Perchè...tra noi non può funzionare, Sanji..." esclami dopo qualche secondo di silenzio "Il nostro rapporto è immorale...come pensi ci possa giudicare la gente?"

Ti osservo per un pò, il viso stupido e incredulo: "Da quando ti interessa così tanto il giudizio della gente? Da quando ti basi sugli altri per decidere della tua vita? Non lo hai mai fatto...è solo perchè io sono un uomo? E' questo che ti mette in soggezione davanti agli altri?"
Tu sorridi in modo volutamente cinico; poi ti siedi sul letto e mi fissi negli occhi mettendomi stranamente a disagio: "Non lo so, Sanji...non lo so. E' solo che pensando a noi due mi sento insicuro...come non lo sono mai stato"

Tutta questa sincerità, che leggo oltretutto nei tuoi occhi spenti, mi commuove. Ti accarezzo una guancia, passando le dita sulle labbra, sugli occhi, sui capelli; poi la appoggio sul tuo petto, in direzione del cuore. Lo sento battere forte, ma non è per l'eccitazione di poco prima...è qualcosa di più profondo, più intimo. Più vero.
"Io ti amo...non posso rinunciare a te. Non voglio vedere quella fede al tuo dito...Zoro..." sto per dire qualcosa che non devo. Mi fermo appena in tempo, fisso per un pò i tuoi occhi in cerca di una risposta. Poi sospiro alzandomi dal letto e sistemandomi la camicia.

Non ti fidi di me...non hai fiducia in noi. Capito questo, è inutile insistere. "Alzati e sistemati i vestiti. La tua bella ti aspetta all'altare..." il tono di voce è alto e molto, molto cinico mentre continuo imperterrito ad aggiustarmi il nodo della cravatta "Io non posso fare altro...se il problema è tuo e non vuoi risolverlo..." prendo la cravatta che indossavi poco prima e te la lancio addosso "...goditi il tuo ipocrito matrimonio. Ma non aspettare che, passata questa giornata d'inferno, io venga a trovarti...finito oggi, non mi vedrai mai più"
Non aspetto risposte che oltretutto, non farebbero altro che peggiorare la situazione. Mi avvio a passo spedito verso la porta, la apro e sparisco nel corridoio. Dietro di me, solo il silenzio, interrotto da dei singhiozzi sommessi.

...

Nella piccola chiesetta in stile occidentale l'aria è calda e afosa; siamo circa una cinquantina, senza contare le migliaia di sudditi che ostacolano l'ingresso e che, agitati, non vedono l'ora di poter ammirare la loro principessina e unica erede al trono in abiti nuziali.
Da parte a me, Nami in tutta la sua bellezza rigira nervosamente un mazzolino di fiori tra le mani mentre Usop e Rufy, accaldati e mezzi sudati, sventolano furiosamente un libricino cercando un attimo di ristoro dalla terribile calura. Chopper è stato invece incaricato al ruolo di paggetto e portare, nel momento clou della cerimonia, il cuscinetto di seta bianca, scrigno delle due fedi nuziali (maccheccarinoooo!!! ^o^ n.d.A.).

Io, per come posso stare, non sento nè caldo nè agitazione. Solo una profonda tristezza e un senso di impotenza; nonostante le mie richieste, le mie preghiere, non sono riuscito ad impedire questo matrimonio. Nonostante le mie insistenze, nonostante tutto...lui ha scelto la ricchezza, la fama...ha scelto LEI.
Finalmente qualcosa si muove. Un'ovazione accoglie l'arrivo di un calesse, portante lo stemma di Alabasta; da lì scendi tu, vestito di un elegantissimo abito scuro e con un mazzo di candide calle in mano. Cammini a passo svelto attraversando il centro della chiesetta, lo sguardo fisso in avanti, uno strano pallore in viso.
Ti fisso con insistenza, mentre colui che celebrerà la cerimonia si avvicina e chiede a me e Nami di avvicinarci ai posti degli sposi, poichè testimoni. Annuisco in silenzio, mentre porgo il braccio alla navigatrice e ci avviciniamo, con passo lento e controllato, al piccolo altare riccamente ornato da rari oggetti ed enormi vasi di fiori.

Nami ti si avvicina e ti da un delicato pizzicotto sulla guancia; io ti guardo, la voglia incontrollabile di baciarti davanti a tutti...ma mi trattengo: un'altra ovazione, più forte e prolungata della precedente, accoglie il calesse color avorio che, senza ombra di dubbio, trasporta Bibi. L'organo comincia a risuonare all'interno della chiesetta. L'odore di fiori sta iniziando a stordirmi, mentre prendo posizione dietro la sedia della sposa.

Lei fa il suo ingresso in scena: l'abito bianco è reso quasi brillante dalle luci accese all'interno e il lungo strascico sul tappeto rosso mette in evidenza la grande signorilità della dama. I suoi passi sono corti e misurati, mentre il Re, al suo fianco, la conduce all'altare. Tutto sembra il lieto fine di una favola, dove la dolce principessina, dopo aver superato mille difficoltà, finalmente si ricongiunge all'amato mentre la strega cattiva giace, senza vita, nel 'bosco scuro' oppure rinchiusa in qualche orrenda prigione.
Bibi, radiosa e sorridente come non mai, nel frattempo ti raggiunge, tu le porgi una mano e, dopo averle passato il mazzo di calle, le sorridi...i nostri occhi però si incrociano e sbianchi nuovamente, mentre la mano che stringe quella della sposa trema senza sosta.

La fine della melodia suonata dall'organo coincide con l'inizio della cerimonia. Il silenzio cala all'interno della chiesetta; anche fuori il popolo di Alabasta aspetta a bocca aperta il momento tanto atteso...il sì.

La funzione ha inizio.

Io assisto senza parlare...il dolore mi trafigge mentre vi giurate amore eterno, mentre TonyTony vi porta le fedi, traballante sulle sottili zampette da renna, mentre lei inserisce la fede al tuo dito e tu...titubante...mi lanci un'occhiata prima di inserirle la sua.
In quel momento gli occhi mi si chiudono da soli, come per fuggire alla triste realtà; ma questo non cambierà le cose, quella fede resterà sempre al tuo dito, anche fra decine di anni...sarai sempre e per sempre il consorte della futura Regina di Alabasta.

...

Il banchetto nuziale, allestito lungo il fiume Sandora, si è protratto fino alla mezzanotte.
Io giacio sdraiato sulla riva umida, la testa appoggiata sulle braccia incrociate, fissando il nitido cielo stellato...ho perso il conto del numero di bottiglie di vino e spumante svuotate nella serata. Tutto questo per...dimenticare? Impossibile farlo...troppo forte ed estremamente impressa nella mente resta la cerimonia di oggi. Troppo crudele e dolce allo stesso tempo.

Allungo una mano verso il bicchiere pieno che ho appoggiato poco fa accanto a me...ma, nonostante mi impegni nella ricerca, non riesco a trovarlo. Comincio a imprecare contro la sfortuna che mi assiste quando sento qualcosa, o qualcuno, bloccarmi la mano.
Giro con delicatezza la testa verso destra, e ti vedo.

Ti vedo, totalmente ubriaco (come effettivamente ben poche volte è capitato), stringermi forte la mano e, sulla tua sinistra, il mio bicchiere, rovesciato a terra. Vuoto.
Cerco di liberarmi dalla presa, ma tu non sei della stessa idea.
"Lasciami..." pronuncio con un fil di voce, dovuto al troppo alcool presente nel sangue che mi rende estremamente docile e, sostanzialmente, sincero "Lasciami andare. Va dalla tua adorata mogliettina, ti starà aspettando a braccia aperte..."
Tu stai in silenzio...poi cominci a succhiarmi le dita della mano, con dolcezza mista a sensualità. Mi alzo a sedere, allontanandoti con l'altra mano e fissandoti con odio...ma come, hai scelto la principessina e ora pretendi di portarmi a letto?

Ti avvicini di nuovo: "Ti amo..." mi sussurri in un orecchio, mentre con la mano cerchi di slacciarmi la camicia. Non resisto, il sangue ribolle e con esso anche la mia mente va in tilt. Nonostante in questo momento ti odi, nonostante la tua mogliettina ti aspetti al di là del colle, nonostante la mia ragione mi stia consigliando di andarmene e lasciarti qui, da solo...non ci riesco. Come posso farti capire che ti amo? Come posso, Zoro?!?

Mi sdrai nuovamente sulla terra umida, mi slacci camicia e pantaloni e cominci a baciarmi la pancia, dall'ombelico in giù, fino a quando non sento le tue labbra dischiudersi sul mio sesso e prendere a succhiare e leccare senza sosta, facendomi gemere con forza. Mi sento totalmente sperduto, solo tu resti come punto di riferimento...comincio a ripetere il tuo nome, con velocità crescente, mentre il mio seme ti esplode in bocca estenuandomi.

E mentre respiro con affanno, cercando di riprendermi, tu sei di nuovo sulla mia bocca, con una foga irreprensibile mi prepari a riceverti, sento le tue dita penetrarmi leggermente seguite poco dopo dal tuo sesso che mi travolge, dolorosamente, e le tue spinte che si fanno a mano a mano più forti e profonde...

Restiamo così, nudi e ansimanti, in silenzio per qualche minuto. Il mio corpo sente ancora di te, nonostante la freddezza e la distanza che ultimamente si è venuta a creare tra di noi. E per te? Cosa è stato...?
"Ti amo" affermi abbracciandomi con forza "Io ti amo..."
"Bastardo" sibilo a denti stretti "Mi ami solo perchè la principessina questa notte non ti si concede? Questa...è stata l'ultima volta, Zoro...l'ultima..." mi alzo, mi rivesto velocemente e, dopo aver ancora una volta incrociato i tuoi occhi, al momento colmi di lacrime, mi allontano silenziosamente.
"Sanji!" sento la tua voce urlare il mio nome, mentre, imperterrito, continuo a camminare senza sosta "Sanji, dannazione, vuoi fermarti?!"
I tuoi passi risuonano pesanti sulla riva umida del fiume, e la tua mano calda mi afferra prontamente un braccio "Fermati, per favore...fermati..."

Mi giro verso di te, offeso a morte; ti fisso negli occhi, poi ti vedo cadere in ginocchio, di fronte a me: "Perdonami...perdonami..." la tua voce, rotta dal pianto, pronuncia più volte quella parola facendomi infuriare ancora di più.
"C'è ben poco per cui chiedere scusa, Zoro...ben poco..." stacco la tua mano dal braccio con un gesto di stizza, poi m'incammino a viso basso verso il luogo dei festeggiamenti.

Calde lacrime mi sgorgano dagli occhi...addio, mio unico amore...addio e...buona fortuna.

FINE


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Dodo - Ooooh, ecco fatto...fine un pò squallida ma mica può sempre andare bene, no?

Tap tap tap
Dodo <tutta entusiasta> - Sanji, Zoro! Allora che ve ne pare?
Sanji - Mi fa schifo...
Zoro - Orrenda.
Dodo - D'oh! >_< Maccheccavolo! Possibile che vi lamentiate sempre?! è_é
Sanji - Aveva ragione la dolce Meryl a pretendere il seguito dell'altra...perlomeno io e il mio tesoro stavamo insieme <sguardo sensuale verso Zoro>
Zoro - Già. <ricambia lo sguardo di Sanji>
Dodo - ¬¬ Uffa...ma così...Zoro mio bello si sposa con Bibi...*___*
Sanji - Ecco...è__é Mò vieni di là che di sta cosa dobbiamo parlarne...
Dodo - Nuuuuuu Sanji tu sei un gentiluomo!!! Non mi picchieresti mai, veeeero...?!? Mister samurai aiutami è__é
Zoro - Arrangiati, ben ti sta.
Dodo - Ma t'è preso il morbo di Rukawa?!? O.ò Vabbè va...Sanji fa ciò che devi...com'è difficile la vita di colei che scrive fanfic...sigh...T____T


 



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