DISCLAIMERS i personaggi sono tutti nostri!!!Tutti tutti!!!!!
NOTE Niki, char e fede li gestisco io mentre Mika mamy...



Fiore nell'acqua

di Mikako e Parsifal

Parte 6/?


Nikolas si allontana ed è come se ad ogni passo precipitasse in un abisso, un passo dopo l'altro ed uno spaventoso desiderio di tornare indietro, schiacciarlo nuovamente al muro e fare l'amore con lui. 
Qui.
Adesso.
Affonda le unghie nel palmo delle mani, ferendosi, costringendosi a proseguire, lo vuole ma capisce che non è il momento.
Però quanto è difficile! 
Andarsene senza girarsi a guardare, senza prenderlo fra le braccia per rassicurarlo, per dirgli che va tutto bene... ma va effettivamente tutto bene?
Ormai si è ridotto a vivere come un automa, si alza, va a scuola, studia, solo perché deve farlo.
Per non pensare.
A Mika, a sua madre.
Sua madre... è due settimane che non la vede e suo padre non gli dice nulla... perché? Non capisce che ha bisogno di sapere, di vederla?
Gli manca così tanto... non ne può più.
La sua vita sta andando a pezzi e l'unica cosa per cui ancora valeva la pena andare avanti sta scomparendo.
E allora che senso ha? Ha il suo sogno è vero... per tanto gli è bastato, quando Claude è partito è stata l'unica cosa che l'ha tirato fuori dalla disperazione, ma adesso non basta.
Non basta più.
Ha bisogno di Mika, che lo stringa, che lo protegga. Di parlare, di confidarsi, di vivere ancora.
E' al limite.
Arriva davanti alla sua porta, ma non vuole stare da solo... Char è uscita con la sua migliore amica e in casa non c'è nessuno.
Guarda incerto la porta di fronte alla sua.
Fede.
Senza pensarci due volte suona il campanello e sta li, le mani abbandonate sui fianchi e l'espressione di chi non sa chi è e perché esiste in volto.
Coi capelli neri che coprono il viso nascondendo i magnifici occhi verdi dietro una cortina di seta nera.
Sente il rumore della porta che si apre e poi il silenzio.
Gli rimbomba dentro, nell'anima, suono assordante e terrificante.
Poi le mani gentili di Fede gli sfiorano il viso, costringendolo a guardarlo negli occhi, i suoi  occhi viola, sono così sconvolgentemente intensi e belli da rabbrividire quasi  mentre li si osserva, e la sua espressione... come se avesse capito tutto prima ancora che Niki pronunci una sola parola. 
Con i capelli biondi che gli ricadono intorno al volto sembra un angelo, puro e dolce.
Gli accarezza una guancia e mormora - vieni qui- ... e Niki si precipita fra le sue braccia, facendosi piccolo e nascondendo il viso nel suo torace, ne aveva un bisogno così grande, così assoluto! 
Perdersi e finalmente lasciarsi andare, non preoccuparsi di nulla, di Mikael, di sua madre, di suo padre, di nulla.
Nemmeno del suo cuore.
Annullarsi e basta.
In un respiro leggero.
Le braccia di Fede lo stringono e le dita gli accarezzano teneramente i capelli, dolce, rassicurante, bello.
Come se nulla, in quel momento, fosse accaduto.
Fede sta raccogliendo, lentamente, i cocci della sua anima e li incolla nuovamente, permettendogli di andare avanti, di sperare ancora.
Lo conduce sul divano sedendosi, Niki che gli si rannicchia subito contro e Fede non si lamenta, non dice nulla, l'amico ha bisogno di calore e protezione, lo capisce benissimo.
Dev'essere successo qualcosa con Mika, qualcosa che non si aspettava e adesso non sa cosa fare.
Lo legge nei grandi occhi smeraldini, spalancati come se avessero visto Charity appena sveglia con la sua espressione da " guardami e ti ammazzo " in viso.
Così fragile e delicato, sembra un'opera d'arte, delicata ed eterea.
Aspetta, accarezzandogli il braccio pigramente, aspetta e basta. 
E finalmente Niki parla.
Dice tutto, tutta la sua indecisione, tutta la sua rabbia, la sua sofferenza per il comportamento di Mikael, le sensazioni travolgenti che ha provato stretto a lui e la dannata paura di non farcela.
E poi la confessione più grande, quella che, insieme a Mika, lo sta distruggendo: - credo che mia madre stia morendo, Fede - .
Non dice altro.
E' troppo grande quello che prova, la sofferenza e il desiderio di vederla; - E' capitato tutto insieme... Mika, mia madre... io non ce la faccio più! Tutta questa tensione fra me e Mikael è troppo per me.- 
Il dolore è troppo profondo per fare qualunque cosa, parlare o perfino piangere.
- Domani è il mio compleanno, se vuoi posso organizzare una festa.-
Silenzio.
I pensieri di Niki volano rapidi, Fede che fa una festa di compleanno... assurdo.
Lo sta facendo solo per lui, per aiutarlo con Mika.
Forse è l'occasione giusta per parlare, per conoscersi di più...
- Grazie - e poi basta.
Appoggia la testa sulla spalla di Fede e resta a crogiolarsi nel suo abbraccio, senza pensare più a nulla, senza più dolore e angoscia, sfumati nel respiro calmo di Fede, come se lo stesse cullando.
- Suona per me- mormora piano, lui non dice nulla, si scioglie dolcemente dall'abbraccio, gli sfiora i capelli con un bacio e si siede al pianoforte.
- ti voglio bene-
lo raggiungono le parole di Niki, penetrando nel suo cuore, sorride e comincia a suonare il " Notturno " di Chopin, con passione come sempre, in un modo così ... sconvolgente.
Come se fosse l'ultima volta, come se dovesse perdersi dentro la sua musica.
C'è tutto se stesso li dentro e tutto quello che prova per Niki, per l'unica persona che abbia mai infranto il muro di silenzio che si è costruito.
Il brano finisce e nella stanza si alza lieve e sommessa la risposta di Fede: - anche io -.

Nike, la sua fedele e cara amica.
Nike, con quegli occhi trasparenti come una lastra di ghiaccio, gelidi e taglienti quando lui fa qualche cazzata o quando difende coloro che ama dalla stupidità della gente.
Caldi come una giornata di Luglio, di quelle limpide e serene, così azzurre da far male al cuore, (almeno a un cuore ferito come il suo ) quando vogliono proteggerti.
Quando scrutano nella tua anima per cercare le parole che tu non dici. 
Nike e la sua cascata di capelli rossi, ricci e lunghi che gli ricoprono le spalle in una cascata di fuoco.
Bella e dolcissima Nike.
La sua vittoria alata.
Perché non si è innamorato di lei?
Dopo un attimo però respinge quel pensiero... " ne... sono fuori di testa ormai! La mia reazione sarebbe stata identica.
La verità è che io ho paura di amare.
E di diventare così pazza e crudele come mia madre.
O senza orgoglio né carattere come mio padre.
L'unico risultato sarebbe quello di avere un' amica in meno.
La guarda muoversi tra i fornelli, alle prese con la cioccolata che sta preparando per farlo rilassare e infondergli un po' di calore.
- Un giorno o l'altro mi sbatterai la porta sul muso e mi manderai al diavolo.-
E' seduto sulla sedia davanti al tavolo e ha i gomiti appoggiati al vecchio legno di quercia segnato da anni di bimbi piccoli, di compiti fatti., di temperini "provati"  li sopra.
- Oddio, non definirei muso il tuo delizioso viso... magari " " "faccia da schiaffi " sarebbe più appropriato...- alla espressione seccata di Miakel ride con soddisfazione, il viso piegato un po' a sinistra, maliziosa con un pizzico di sensualità. 
E Mikael sussulta... " Nikolas, come gli assomiglia adesso..." fisicamente sono agli antipodi, eppure... Nike gli mette tra le mani una tazza calda e fumante.
- Più che altro ti è andata bene, i miei fratelli sono andati in giro a far danni e quindi c'è via libera... se no subivi l'ennesimo terzo grado...- e lui rabbrividisce involontariamente.
Ci mancherebbero anche loro... quando ha seguito il suo impulso cedendo al bisogno di confidarsi con lei non ha pensato assolutamente ai suoi due fratelli, due adolescenti terribilmente gelosi di quella splendida sorella, terribilmente alti e robusti, terribilmente tutto. 
- Tranquillo, abbiamo almeno un paio d'ore prima che si stufino della biondina che ha telefonato a Sacha...-
Si rilassa visibilmente e sorseggia la sua cioccolata "mmm... com'è buona... calda e profumata... come Niki..."
Con un gemito affonda il viso nella cioccolata fino a sentire il suo calore con la fronte.
Sono passate ventiquattro ore dall'ultima volta che l'ha visto.
Da quando è venuto nei calzoni con un semplice movimento del suo ginocchio.
Quella mattina a scuola non si sono visti, Nikolas non l'ha cercato e non se l'è sentita di farlo lui.
Ma sa che è solo rimandato.
Si rivedranno... e lui, per la prima volta in vita sua, non sa cosa fare.
Non lo sa assolutamente.
E questo lo terrorizza.
La voce dolce di Nike lo riscuote dai suoi pensieri.
- Non vuoi parlarmene? Della cosa che ti tormenta, intendo...-
Lui sospira piano. Beve un'altro sorso di quella delizia bollente e prova un masochistico piacere nell'ustionarsi la lingua...se lo merita questo dolore, non è nulla se confrontato con quello di Nikolas.
- O della persona...- alza gli occhi e la guarda, si è seduta di fronte a lui e gli sorride, aspettando che sia pronto... ma quando mai lo sarà?
E così inizia... e solo per un momento è incerto e titubante... poi parte veloce, sempre più... fino a sembrare un fiume in piena. 
- Ci siamo baciati, su al castello, nel mio posto preferito... dopo un pomeriggio meraviglioso.-
Nike non gli chiede di chi stia parlando.
Sarebbe completamente superfluo.
- Abbiamo passato delle ore meravigliose... eppure se dovrei parlartene, descriverle... non saprei come fare, cosa dire. Nella mia mente c'è soltanto quel bacio devastante. Unico. Tu mi conosci bene... sai che metà delle ragazze che mi attribuiscono sono inventate e con l'altra metà ci gioco... ne ho baciate. Certo... e anche profondamente ma... non ho mai provato niente del genere.- 
La sua voce assume un tono profondo, perso in se stesso e per un attimo Nike lo invidia.
Le emozioni che quel bacio gli ha dato devono essere state immense.
- Sono stato così vicino a perdermi... cosi vicino... le sue braccia, la sua bocca, il suo sapore... e la morbidezza dei suoi capelli, quel calore intossicante... non avrei voluto che smettesse mai. Se esiste  veramente un paradiso io e Niki ci eravamo in mezzo, annullati completamente l'uno tra le braccia dell'altro.-
Non ha il minimo imbarazzo nel parlare delle sue emozioni più profonde con una ragazza.
Non con Nike.
- Mi sono fermato quando mi sono reso conto di amarlo... e allora mi sono fatto prendere dal panico e sono scappato. Letteralmente.-
Tace, non dice nulla, ha già parlato troppo.
C'è anche quello che è successo ieri... quell'attimo di follia bruciante tra le sue braccia.
Quel ginocchio contro di lui, il desiderio di entrargli dentro, fino in fondo.
Di possederlo e farsi possedere da lui.
Ma non riesce a dirglielo.
Non ce la fa a confessarlo neanche a se stesso.
- Cosa pensi di fare adesso?-
La voce di Nike trema leggermente... è difficile ascoltare parole simili e restare indifferenti.
- Questa è una domanda da un milione di dollari. Ho cercato di prendere tempo e allontanarmi un po' da lui... ho paura certo... non mi vergogno a dirlo. Ho paura di lasciarmi andare, ho paura di amarlo troppo. Di amarlo male. Ho paura di diventare come i miei. E di ferirlo. Vorrei... forse vorrei soltanto del tempo per leggermi dentro... ma lui non me lo permette. E, sinceramente, non posso dargli torto.-
Nike si alza in piedi, prende le tazze ormai vuote e le mette nel lavello, poi torna accanto a lui, invece di sedersi appoggia le mani sulle sue spalle e inizia un lento e delicato massaggio. 
Mikael chiude gli occhi, rilassa improvvisamente i muscoli... 
" Dio che meraviglia " pensa beatamente... poi la voce carezzevole della sua amica gli giunge come un balsamo per le sue ferite: - Puoi prendertelo con lui il tempo. Il tempo per conoscervi meglio, per capire anche i vostri pensieri, le vostre ferite... le pazzie nascoste. Avete saltato tutti i preliminari, attirati completamente e totalmente l'uno dall'altro. Può essere bello e dolce,,, diverso dalla passione ma altrettanto appagante.-
Tace... per i suoi gusti ha parlato anche troppo.
Mikael sospira, piano...
- Hai ragione, come sempre del resto. Soltanto tu riesci ad avere sempre ragione senza essere irritante.- 
Lei sorride piano, eppure ha ancora qualche cosa da dire prima di considerare chiuso l'argomento.
- Però stai attento... non farlo aspettare troppo. Perché lui è pronto... sei soltanto tu quello che ha bisogno di tempo... dammi retta Mik, non farlo attendere più del necessario.-
L'atmosfera magica viene spezzata dall'entrata di due uragani biondi pressoché uguali.
I ragazzi si staccano velocemente... ci manca adesso una scenata di gelosia.
Sacha e Shadow, che hanno solo un anno di differenza, li guardano con gli occhi socchiusi, minacciosi... e Mikael osserva incredulo i nuovi pircing che si sono fatti fare dall'ultima volta che li ha visti.
" Naso e sopracciglio c'erano già... si sono aggiunti quello della bocca e... uno, due, tre nuovi alle orecchie... non oso pensare al resto del corpo..." ricorda con un brivido quello al capezzolo che gli ha visto ad Agosto in piscina..." blu elettrico... quella ciocca è blu stavolta, l'ultima volta era viola... sarebbero anche carini se non si conciassero così..."
ma si guarda bene dal dirlo chiaramente.
- Bè... già di ritorno? E la bionda esplosiva?-
Questo basta a distogliere l'attenzione da Mikael per concentrarla su loro stessi: - si figurati...l'abbiamo fatta fuori in meno di un'ora...non ha proprio resistenza, il biondino dell'altro ieri invece è durato di più... vero Sacha?- e mentre Nike cerca di prenderli a sberle ( senza peraltro riuscirci...) Mikael ha il sospetto che non scherzino poi tanto. 
Il messaggio gli arriva quando è sull'autobus per tornare a casa... è di Nikolas e gli fa andare il cuore in gola... come sempre del resto. 
- Devo andare ad un compleanno ( Fede ) e vorrei portare qualcuno. Posso invitarti? E' per domani sera...-
Si appoggia al muro e chiude gli occhi... Si, ci andrà... e cominceranno a conoscersi meglio.
Senza baci devastanti in mezzo.
Spera.
Fino a quando ci riuscirà?

E' una strana sensazione vedere la casa di Fede, di solito vuota, così straripante di gente, merito di Char che non appena saputo della festa si è trascinata dietro metà città, un po' minacciandoli un po' implorandoli... anche se, a dire la verità, non ha dovuto implorare poi molto le ragazze!
Mikael è al tavolo per prendere qualcosa da mangiare e Fede non si vede, probabilmente si è defilato in camera, lui odia la gente e la confusione.
Vede Mika accarezzare con la mano il pianoforte e si avvicina dicendo: - Attento, se Fede ti vede che tocchi il piano sfodera tutta la sua grinta e ti scuoia.-
Lo vede girarsi e sorridere in quel modo un po' ironico un po' dolce che ormai ha imparato ad associare a lui.
- A te piace la musica del piano?-
Una domanda urlata quasi, per farsi sentire attraverso la musica assordante che rimbomba dappertutto, anche nell'anima.
Niki alza le spalle, - a me piace come suona Fede... un piano di per se non è nulla, niente di per se ha un senso, siamo noi che glielo diamo.- 
Sempre assorto nella contemplazione del pianoforte chiede: - come suona Fede?-
Alza lo sguardo e vede gli occhi verdissimi di Niki illuminarsi e perdersi sognanti nel nulla, come se stesse inseguendo un suono leggero o un'immagine così effimera che se solo distogli lo sguardo svanisce.
E quando parla lo fa accarezzando con la mano il piano, lentamente, quasi a ripercorrere le note e le sinfonie che esso ha suonato spesso per lui: - Ohhh, è come mille gocce di cristallo che cadono dentro, c'è una passione, una dolcezza che ti sconvolge.- con la mano incontra quella di Mika giocherellando con le dita e accarezzandola piano, per non perdersi nel mare delle mille emozioni che lo sconquassano, per sentirlo e basta.
Sentirlo ancora.
Quando quella sera si era presentato a casa sua era stato come precipitare, tutte le sensazioni incredibili che prova ogni volta che gli è vicino lo avevano assalito, insieme alla voglia pazzesca di saltargli addosso e baciarlo.
Un forte pizzicotto di Char lo aveva riportato nel mondo e i due avevano cominciato a battibeccare come al solito.
C'è una strana magia nell'aria quella notte.
Nikolas afferra la mano di Mika e lo trascina in terrazza, odia la folla e la confusione, non quanto Fede, ma dopo tre minuti gli viene mal di testa.
L'aria fredda li investe, penetrando nell'anima e disperdendo il troppo calore della stanza, Niki alza il viso al vento, lasciando che gli scompigli i lunghi capelli neri, giocando con le ciocche e accarezzando il corpo.
- E' bellissimo il mondo di fuori, sai cosa mi piacerebbe? Vivere in un palazzo di cristallo. Pensaci... non sarebbe bellissimo? Pieno di luce e di colore... un po' come se vivessimo all'aperto, sospesi sul mondo.-
Mika lo osserva, stringendosi nel suo maglioncino bianco aderente.
Ha un'espressione così rapita, come se stesse inseguendo un'idea nota solo a lui, un sogno quasi, così leggero che se provi a stringere le mani evapora e in fondo Niki è così... un sogno così prezioso da abbracciare forte forte e sperare che non ci abbandoni mai, che non cambi mai.-
- Vivere in un palazzo di cristallo? E se il buoi fosse dentro di noi? Forse bisogna cercare la luce dentro di noi, cercare cosa ci illumina... bisognerebbe aprire gli occhi.-
Niki chiude gli occhi stringendo la mano del ragazzo e sorridendo dice. - Per quello dobbiamo cercare di vederlo più bello possibile!-
La strana nostalgia che Niki ha risvegliato... è a causa sua che sente il bisogno di abbracciarlo' 
E così fa.
Arriva da dietro, sciogliendo le loro mani e passando le braccia attorno al corpo, è bello stare così a guardare la notte, stare così senza pensieri o preoccupazioni, solo con Niki appoggiato al suo torace, con i capelli che gli solleticano il volto e la voce sommessa che lo fa rabbrividire.
- Se riuscissimo a conservare in noi questa pace - mormora...- come un fiore leggero, un nome sublime che quando lo pronunci... è già svanito, se riuscissimo a tenerlo in noi e ripensarci nei momenti in cui siamo tristi e soli...ecco forse allora non farebbe più così male, quel buio dentro di noi, quel nero...- si stringe a lui, appoggiando le braccia sopra le sue e allacciando nuovamente le loro dita, piccoli brividi gli percorrono la schiena e il desiderio si risveglia... ma non vuole rompere quell'istante fra loro, la perfezione assoluta di quel momento.
Ne ha troppo bisogno.
Per ricordarsene in seguito. Nei momenti di disperazione, quando Mikael negherà questo momento o quando sua madre peggiorerà. 
Non hanno parlato del giorno precedente, di quello che Niki gli ha fatto e sebbene sappia che quell'attimo è ancora fra loro e che se ne dovrà parlare prima o poi forse adesso è meglio così.
Mikael sente il calore della sua schiena contro il torace, gli penetra nella pelle ed accende in lui mille desideri, tutti così meravigliosamente suoi... Appoggia il mento sulla sua spalla e aspira la lieve fragranza di pino dei suoi capelli.
- E' così perfetto questo momento... vorrei essere in grado di fermarlo per sempre per potertelo donare... quando io non potrò esserti vicino...-
Niki sussulta impercettibilmente... le stesse cose che ha pensato lui... si stanno scambiando l'anima, non aveva mai provato una cosa del genere con nessuno.
Mai.
Mikael lo sente irrigidirsi un attimo per poi lasciarsi andare di nuovo.
- cosa c'è piccolo? Ho detto qualche cosa che non va?-
Ma sa che non è vero, la magia di questo istante è così forte e grande da risultare quasi insostenibile.
" Ti amo " gli ha detto Nikolas l'ultima volta che si sono visti, un sospiro più profondo degli altri, le braccia che lo stringono ancora di più e la sua voce quasi soffocata che precede quella di Niki... 
- Anche io ti amo... lo sai questo, vero? Mi aspetterai Niki? Mi aspetterai fino a quando riuscirò a vincere contro me stesso?-
Il sospiro di Nikolas si perde nelle sue mani che sono salite ad accarezzargli la bocca.
Ed è sulle sue dita che sussurra: - lo so. Lo sento.-
Gliele bacia \ le labbra morbide, setose e la pelle profumata e liscia \
- Ti aspetterò -
Poi gira la testa fino a guardarlo negli occhi e pone un lieve bacio sulle sue labbra, deve ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non approfondire il bacio ma va bene così. 
Per ora va bene così.

La camera è in penombra, le luci soffuse delle candele creano giochi d'ombre sui muri riverberando nell'oro dei capelli di Fede.
Steso sul letto osserva il soffitto ascoltando le voci e la musica che si avvicinano a quelli del piano, basta ricomporli, ricrearli usando un po' di poesia. 
Poi la porta si apre lentamente e una chioma nera fa capolino all'interno della stanza, la attraversa sedendosi sul letto e osservandolo.
Char.
Ha i capelli raccolti in mille treccine che scivolano sulla schiena esaltando la bellezza dei lineamenti, è vestita completamente di nero, una minigonna di pelle cortissima e gli stivali che arrivano a metà coscia, cosce stupende fra l'altro!
Accarezza con lo sguardo il seno pieno e la vita stretta, fasciati da una camicetta di rete nera adagiata sopra una canottiera nera anch'essa.
Beh... l'effetto è notevole.
Non dice nulla e aspetta che la ragazza parli: - Devo darti il mio regalo -
Si mette a sedere a gambe incrociate tendendo la mano con espressione imperturbabile... imperturbabilità che viene immediatamente spezzata quando fra le mani gli viene posta una palla da basket.
- Una palla da basket? - esclama sgranando gli occhi viola. 
- E cosa me ne faccio ? Io non so giocare a basket - le sue parole vengono accolte da un sorrisino malizioso - ma ti insegno io! Cosi poi giochiamo insieme! -
Come se fosse la cosa più logica del mondo.
Osserva gli occhi verdi, un bosco d'estate, fresco, bellissimo, per vedere se sta dicendo sul serio... evidentemente si.
Si passa una mano nei capelli scompigliandoli e scoppia a ridere.
Incredibile, Fede che ride!
Sarebbe da avere quasi paura.
-O. ok, grazie - dice fra le risate, notando com'è incredibilmente graziosa Charity con le labbra imbronciate e il viso da bambina arrabbiata... adorabile.
- Cominciamo quando vuoi tu -
E l'espressione esultante dell'amica gli fa venir voglia di abbracciarla... chissà perché!
Non l'aveva mai presa in considerazione da quel punto di vista... non che non fosse bella ma semplicemente non gli interessava.
Forse ora qualcosa sta cambiando.



 
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