I figli dell’odio

Capitolo II - L’inizio…

di Nike

I giorni proseguirono lentamente senza che Harry per altro notasse la differenza. Sempre uguali sempre sciatti e privi di significato,,, solo il Quidditch riusciva a distrarlo per un po’ dai suoi lugubri pensieri.

Disteso sul suo letto, sbuffava frustrato stringendo in un pugno le lenzuola sotto di se. Il motivo del suo disappunto era molto semplice ma altrettanto fastidioso.

Con suo grande stupore erano ormai da parecchi giorni che si era ritrovato più volte a pensare a Malfoy, cosa che gli risultava snervante poiché mai prima di allora aveva dedicato anche solo un oncia dei suoi pensieri al biondo serpeverde, e se l’aveva fatto era stato solo per insultarlo mentalmente e progettare un modo “carino” per farlo scomparire dalla faccia della terra.. Eppure ogni volta che era stato costretto a vederlo durante le lezioni congiunte, Harry non poteva fare a meno di lasciare indugiare il suo sguardo sulla sua figura, come  cercando una risposta ai dubbi che quello scontro aveva provocato. Ripensandoci Malfoy pur sembrando lo stesso fottuto arrogante di sempre, sghignazzava poco e rideva di gusto ancor meno.. come lui del resto… effettivamente dopo tutto quello che era successo ci sarebbe stato ben poco da ridere.  Non aveva smesso di odiarlo anzi, ma da allora gli era rimasta quella insana sensazione di sentirsi stranamente in comunione a lui. Era quello il problema: il sapere che Malfoy era probabilmente l’unico in grado di capire in pieno la situazione .“maledizione…” pensò “ devo essere impazzito… come ho fatto a dedurre tutto questo da un semplice sguardo? I malfoy sono tutti uguali Draco compreso”. E come sempre ogni volta che ci pensava subito gli comparivano gli odiosi visi di Lucius e di Bellatrix e  in automatico si ritrovava a pensare alla morte di Sirius…le emozioni che provava erano talmente forti che la cicatrice gli bruciava non poco; il suo era un circolo vizioso di pensieri di cui avrebbe volentieri fatto a meno cosicché più volte si ritrovò a desiderare intensamente di possedere anche lui un pensatoio come  quello di Silente, così da liberarsi dai ricordi scomodi almeno per un po’.

 “ la pagherai” gli aveva  detto  alla fine della scuola . A volte il griffyndor si augurava che lo facesse veramente…si augurava che il cercatore slytherin concretizzasse le sue minacce e mettesse fine alle sue sofferenze.

“ ma tu guarda che razza di idee mi vengono in mente. “ Proprio in quel momento qualcuno busso alla porta.

-          Harry sei qui ?? Posso entrare?- e senza neanche aspettare la risposta del moro, Ronald Weasley entrò senza tanti preamboli.

-          scusa ma prima di entrare non dovresti aspettare che ti diano il permesso- disse Harry un po’ scocciato.

-            Ehm scusa, ma…- le orecchie di si tinsero all’istante di rosso. Da un po’ di tempo a quella parte Ron non sapeva più che pensare dell’amico. Alle volte era così depresso e taciturno da sembrare catatonico. Non capitava di rado che rimanesse in quello stato semicomatosa per giorni. E sinceramente non sapeva se preferiva quello stato a quello furibondo e imbronciato di cui altre volte era preda. Allora era così furioso e aveva una lingua talmente tagliente che era preferibile stare alla larga . Ormai non sapeva più come comportarsi sembrava che qualunque cosa gli desse fastidio. L’unica certezza era che il suo umore era sempre pessimo. Hermione lo aveva avvertito che harry per un po’ non sarebbe stato lo stesso… ma ormai erano più di 4 mesi che la situazione non cambiava!  Constatando sulla sua persona che in quel momento era nello stato “furioso”, Ron mortificato per l’ennesima volta non seppe più cosa dire, e harry sentendosi un emerito stronzo per essersi sfogato col suo migliore amico, ebbe a malapena il coraggio di borbottare  con un sorriso forzato che era solo una battuta; “ma a chi la do a bere” pensò. Ma ciò basto al rossino che non voleva altro che crederci così insieme scesero in sala comune e raggiunti da Hermione si diressero a pranzo. Hermione era insolitamente chiacchierina. Harry si domando se non  fosse per il suo stato di quasi totale mutismo. E la cosa lo faceva arrabbiare ancora di più. Non voleva che lo compatissero. Sforzandosi di mantenere la calma ricordandosi che quelli erano gli unici amici e persone più care che aveva, si trattenne da zittire malamente Ron e Hermione che nel frattempo si erano messi a discutere proprio mentre lui stava cercando di buttare giù qualche boccone.

Nel complesso comunque il suo umore era tornato abbastanza accettabile…tanto che gli riuscì di fare qualche battuta e dovette ammettere che il merito era anche dei suoi due amici. Per lo meno i lugubri pensieri erano meno presenti. Dopo pranzo andarono un po’ in biblioteca. In seguito finita la pausa si diressero all’aula della successiva lezione. Proprio mentre stavano dirigendosi  in aula il moretto ebbe modo di scoprire che era quella di pozioni.” Di bene in meglio”Commento sarcastico. Si era completamente dimenticato che quel ora toccava a pozioni….

 Harry nel G.U.F.O. era riuscito a prendere una O( cosa di cui ancora si stupiva e non poco…) e così Piton  che quel anno era stato costretto ad abbassare i suoi standard, era stato costretto ad accettarlo nel suo corso, seppur con una smorfia di disgusto; in questo modo harry poteva ancora sperare di diventare un auror prima o poi.

 Si sedette al suo solito posto seccatissimo e più deciso che mai a non lasciarsi surclassare nuovamente dal cattivo umore, quando la sua attenzione fu attratta da un certo biondo che accompagnato da un ben noto moro dagli occhi marini, aveva fatto il suo ingresso.

Blaise zaini ovviamente. I soliti Tiger e Goyle non c’erano dal momento che non erano riusciti a farsi accettare da Piton. Il moro griffyndor più volte si era chiesto come faceva uno come malfoy ,che seppur considerasse un idiota non era di certo uno stupido, a stare con due tipi che condividevano un neurone in due… escluso Zabini gli “amici di Malfoy “ erano decisamente dei minorati mentali.  Il giovane dai capelli biondo platino si sedette tranquillamente al suo solito posto. Il griffydor che si era aspettato l’espressione di sempre accompagnata dal ghigno di superiorità (che tante volte avrebbe volentieri cancellato con qualche pugno se solo avesse potuto), noto per la prima volta che era cambiata. In apparenza la solita insolenza e beffardagine ma in realtà essa era più tesa del solito, e carica di una gelida durezza.

Gli riuscì alquanto difficile seguire le lezioni di Pozioni in quelle condizioni. Il suo umore instabile oscillava tra il furioso e il depresso, in una matassa di confusione che harry lo sapeva era stata l’apparire del biondo che aveva risvegliato. Come se non bastasse Piton ce la metteva tutta per rendere le cose ancora più complicate appioppando alla classe una pozione complicatissima con una fila di ingredienti e complicate istruzione da seguire. Harry faceva il possibile per salvare il salvabile guardando disperato dalla parte di Ron che non se la cavava granché meglio di lui. Hermione come al solito non aveva avuto problemi e ammirava soddisfatta il suo lavoro .

Harry fece appena in tempo a finire che quest’ultimo diede subito ordine di consegnare le pozioni, Nonostante tutto Harry era abbastanza soddisfatto di sé. “Poteva andare peggio… molto peggio” si disse guardando nel calderone. Mentre cercava di versare il suo contenuto nella provetta, uno spintone lo sbilanciò in avanti rovesciando la pozione e il pentolone compreso. I serpeverde scoppiarono tutti in una fragorosa risata. Si girò di scatto per vedere chi era stato ma dietro di lui non  c’era nessuno…  com’era possibile?? Non gli sfuggi però la risata di malfoy, e gli scherni dei serpeverde. - malfoy …- bisbiglio. Il griffydor dagli occhi di giada se ne stava immobile sentendosi di colpo un cretino matricolato per avere pensato anche solo per un secondo che

         Harrry …- aggiunse Hermione che stava dietro al rosso, la quale temeva che stesse per scoppiare da un momento all’altro. – si può ancora rimediare…- ma non fece in tempo a finire la frase che” un gratta e netta” risuonò alle sue spalle, accompagnato da una serafica espressione di Piton- dovresti ringraziarmi per aver pulito quel sudiciume … Potter. Un altro non classificato-

Harry strinse i pugni e si morse le labbra nel tentativo di reprimere l’istinto di saltare al collo di piton e strozzarlo, ma mantenne il sangue freddo e non si scompose. Guardò impotente la porzione di pavimento dove prima c’era quel che rimaneva della sua pozione . Ron e Hermione sgomenti lo trascinarono fuori dall’aula prima che commettesse qualcosa di irreparabile. Ma sbagliarono i calcoli poiché quello fu il momento che malfoy scelse per ridere di gusto mentre Blaise imitava la sua espressione quando era caduto il pentolone con la sua pozione. “  E allora harry avrebbe veramente fatto qualcosa di irreparabile se i suoi amici non lo avessero trattenuto nella paura che concretizzasse i suoi propositi. Quella risata …la stessa di bellatrix. “hanno ucciso Sirius! Hanno ucciso sirus! Non dimenticarlo più harry” si disse.

La collera che lo aveva invaso lentamente scemò. Senza dire niente se ne andò lasciando i suoi amici li. Le ore seguenti harry le fece nel mutismo più totale e una volta che le lezione erano finite, si diresse nell’unico luogo capace ancora di dargli un senso di pace: il lago. La gelida brezza serale d novembre gli scompigliò i capelli dandogli un piacevole senso di frescura e procurandogli un brivido che lo fecero sentire vivo e libero.

 Il cielo era plumbeo, e minacciava di piovere da un momento all’altro ma ciò non lo preoccupava.

Era stanco…avrebbe tanto voluto chiudere gli occhi e avere la certezza di non poterli riaprire mai più. Non era soltanto malfoy, era un po’ tutto. Si sentiva solo…e desiderava tanto qualcuno che potesse comprendere un infinitesima parte di quello che stava passando. Per quello si era stupito di Draco. Per un attimo di follia, aveva sperato che anche lui sentisse lo stesso. Ma malfoy, era sempre un malfoy, riflettè harry. … “ il figlio di un maledetto stronzo non può che esserlo a sua volta. Sospirò.

-          hai intenzione di congelarti qua fuori ancora per molto, eh harry?- a parlare era stata una simpatica rossa di sua conoscenza. Ginny weasley.

-          come mi hai trovato? Questo posto dovrebbe essere segreto… nessuno sa di questo mio rifugio in questa sponda del lago…

-          mi sottovaluti troppo Harry… in fondo sono la degna sorella di Fred e George! Non ti preoccupare comunque non lo dirò a nessuno… ma ti disturbo?

Harry fece cenno di no e poi la invito a sedersi accanto a lui. Ginny era l’unica la cui presenza non gli risultava mai indigesta, e se poteva cercava di non prendersela con lei.  Lei non gli faceva ramanzine, rispettava il suo silenzio, ed era una brava ascoltatrice. Lui la considerava una sorella minore, e lei d’altro canto non trovava in lui altri se non un ottimo amico.

 Per un po’ stettero in silenzio, ma poi Ginny lo interruppe parlando della sua giornata. Il moro griffyndor si limitava ad ascoltarla, ma non poteva fare a meno di sorridere ogni tanto per i resoconti confusionari che gli faceva Ginny. Alla fine visto che il freddo si faceva sempre più pungente e i loro stomaci reclamavano cibo, si diressero al castello parlando del più e del meno, cosa che gradì molto dal momento che non gli serviva che una bella chiacchierata di cose che non fossero” Voldemort / guerra/ distruzione…”.  Fu così che Harry venne a sapere delle ultime novità, tra le quali il fatto che Ginny non stesse più con Dean.

-          Davvero?? Ron  sarà contento immagino

-          Certamente… sai com’è … se fosse per lui mi chiuderebbe in convento!

-          Be dai in fondo cerca di proteggerti; ma come mai hai lasciato  Dean?? Cos’è che ti ha fatto cambiare idea?

-          Be’ veramente…- Ginny non potè non arrossire.

-          Un indizio….? – Ginny scosse la testa negativamente.

-          Almeno la casa…- chiese Harry animato da un curioso interesse.

-          É….Oh Harry non pensare male… ma è un serpeverde

-          Che cosa??- esclamò un incredulo Harry. Ma non ebbe il tempo di sentire una risposta di lei, che  alcuni membri dell’ex  ES si diressero verso l’ingresso dove si erano fermati loro.

-          Harry è successo una cosa orribile! Poco fa Neville è stato portato in infermeria, sembra che stia parecchio male dicono che abbia battuto forte la testa. Si è scontrato con alcuni serpeverde ma non sappiamo chi…

Harry sbiancò  e senza neanche stare a sentire il resto del racconto andò a cercare chi riteneva responsabile.

-          harry che cosa hai intenzione di fare?’- gli chiese spaventata ginny.

-          Vado a trovare e a punire i colpevoli mi sembra ovvio

-          ma non sappiamo neanche chi sono…

-          su questo non ci sono dubbi. “ malfoy sto arrivando”-E aumentò il passo seguito da una preoccupata Ginevra weasley.

Non sapeva neanche dov’era ma era certo che l’avrebbe trovato. La fortuna venne in suo aiuto ed ecco che alla fine del corridoio lo vide . Stava camminando da solo per giunta il corridoio era deserto. Solo quando ormai erano a pochi metri il biondo si accorse dell’altro e si fermò di colpo.- San potter e piattola weasley che sorpresa …dove pensate di andare?? Questa è la parte riservata ai serpeverede non potete…-  E fu allora che scattò qualcosa. Harry che con tutto il fiato che aveva in gola esclamò - expelliarmus!-

 Prima che lo slytherin riuscisse anche solo a reagire. Poi  e agguantò quest’ultimo per la collottola sbattendolo al muro.

-          ti credi così intelligente malfoy?? Vediamo se avrai ancora il coraggio di sorridere dopo che ti avrò rifatto i connotati.- gli sbraitò puntandogli la bacchetta addosso.

-           Dovrei aver paura Potter??

-          Si dovresti furetto!-

-          O lo sfregiato mi minaccia…- disse facendo una finta smorfia di paura. - e di grazia come mai tutte queste attenzioni per me???

-          Come se non sapessi cosa è successo a Neville…

-          Oh gelatina paciock…Poveretto si è fatto male…?

-          .Stai attento a non provocarmi. Dammi solo un altro pretesto, uno solo e io….

-          Ti sembra questo il modo di abbaiarmi contro…ops  volevo dire parlarmi- il moro a quelle parole  gli sganciò un pugno così forte da ribaltarlo a terra. La risposta del biondino non si fece attendere e subito ricambiò “il favore” al moro griffyndor. Ginny corse a chiedere aiuto, imbattendosi subito in Zabini che stava venendo a d avvertire l’amico di quello che era accaduto.

-          presto corri malfoy e harry  stanno si stanno azzuffando!- 

Nel frattempo i due non avevano affatto smesso di lottare. Malfoy  era riuscito a togliere la bacchetta a Harry e l’aveva usata per lanciargli un incantesimo contro, che l’altro però schivò. Il colpo però stava per colpire Ginny, che era giunta in quel momento con Blaise, se non che quest’ultimo gridando protego evitò il peggio.

-          che succede qui!- tuonò piton che nel frattempo era arrivato attirato dalla confusione e interrompendo la colluttazione – Potter ho sempre sospettato che tu non avessi un cervello ma ora ne ho la certezza. Cos’è ti preso la mania dei confronti alla babbana?alzati e allontanati da malfoy!

harry ubbidì permettendo così anche all’altro di rialzarsi, si guardarono in cagnesco. Se fosse stato per loro sarebbe continuata. 

-          Potter dimmi sei stato tu a iniziare?- harry non rispose.

-          Signorina weasley, lei che mi sa dire chi…

-          Io…

-          signorina weasley

- sono stato io signore! – non sopportando che per una sua azione dovesse pagare ginny.

-          Bene…3 settimane di punizione venti punti in meno per grifondoro!Domani signor potter verrà nel mio ufficio e saprà cosa le spetta.E ora fuori dai piedi.-

Lentamente i protagonisti si dileguarono raggiunti dai rispettivi amici che nel frattempo li avevano raggiunti.- Oh harry! –disse hermione -ma che ti è saltato in mente!.- Il moro la scansò e lasciò che Ron lo trascinasse via. Ginny li seguì ma prima di voltare l’angolo si girò e mimo con il labiale un “grazie”a  Blaise . Blaise ricambiò con un ”di niente”, poi squadrò il suo amico che si puliva il labbro ferito e rosso di rivoli di sangue, e si sistemava le ciocche di capelli scomposte... e sorridendo aggiunse- è fatta!

 

 

 

 

 Blaise accompagnò dapprima il suo amico in infermeria per farsi medicare. Poi insieme andarono in dormitorio. Una volta arrivati il biondo slytherin  aprì la finestra e sedendosi li vicino si mise a fumare.

-          ti ricordo che qua ci dormo anch’io.

Draco fece spallucce e poi scherzosamente aggiunse:- non è mica colpa mai se hai il nasino delicato… e poi ho aperto pure la finestra quindi non hai nulla di che lamentarti.

-          si fa sempre a modo tuo eh??

-          Ovvio. Comunque oggi a pozioni….

-          mmm??- disse con fare innocente Blaise.

-          Dai non fare lo gnorri. So benissimo che sei stato tu a fare quel dispetto a Potter.

-          Non ho saputo trattenermi, anche se in realtà il mio scopo era di farlo reagire per facilitare il tuo scopo , ma a quanto pare ha i nervi alquanto saldi…

-          Non abbastanza considerando poco fa. Comunque anche se sul momento non ha funzionato la tua intuizione era giusta, era proprio quel che intendevo fare io ;  la tua trovata è servito per innervosirlo e farlo scoppiare ora.

Una pausa. Il biondino continuò a fumare,

Blaise immagino fosse per scacciare quel nervosismo, che Draco non avrebbe mai ammesso di avere. Dopo un po’ stanco del silenzio esordì con un – allora??

- allora cosa.

- Be come hai intenzione di andare avanti.

-  non saprei….

- non prendermi in giro! Non puoi dirmi “è fatta” e poi non aspettarti che io ti chieda qualcosa a riguardo… senza contare che ci sono dentro anch’io per tua esplicita richiesta!.- disse Blaise tradendo una nota di indolenza.

-          anche tu ti scaldi ora? Mi dispiace ma niente secondo round.

-          Non scherzare.- Rispose il ragazzo dagli occhi blu petrolio guardandolo di sbieco.

Quello sguardo basto a convincere Malfoy a comunicargli su per giù i suoi piani.- E’ stato davvero “un colpo di fortuna” allora…intendo quello che è successo a Paciock. Certo non per lui, poveraccio- disse Blaise

- Già anche se avrei voluto che Potterino non se la prendesse così tanto. -Disse toccandosi il labbro ferito.

-di che ti lamenti, in fondo ora Potter è in punizione, e così tu potrai chiedere a Piton  di assumerti tu la responsabilità di sorvegliarlo. Era quello che volevi o sbaglio?

- Si ma avrei voluto vedere te al mio posto, impegnato in un duello alla babbana.

- Cosa pretendi in fondo è un suo amico no? Anch’io avrei agito così se fosse capitato a te..

-  a proposito sai chi è stato??

- a quanto ne so è stato quell’idiota di Nott. Anche se non so ben cosa sia successo.

- Nott?? se potter lo sapesse, ma quanto a  pare ha pensato subito a me il bastardo…

- be’ è un buon inizio che ti abbia primo tra i suoi pensieri!

- non era divertente blaise!

- infatti non scherzavo! Secondo te cosa pensi che dovrai fare per avvicinarti a lui tanto da poter portare a termine la missione? Pensaci…di sicuro lui non crederà mai a una tua improvvisa “redenzione”, quindi l’unica è…

- sedurlo.. lo so.- e d’impulso strinse i pugni. Già lui avrebbe dovuto sedurre potter, il suo peggior nemico, la sua nemesi…la sua dannazione…

- Poco male…- disse Blaise interrompendo il flusso di pensieri di draco.

- che cosa?- disse questi sconcertato.

- poteva andarti peggio. In fondo devi ammettere che se Potter , be’ non fosse Potter, non sarebbe poi così male…Non trovi??

- ma che cosa dici blaise??? Sei impazzito…ti ricordo che stiamo parlando dello sfregiato, di san potter, di colui che ha mandato ad azkaban mio padre!- ripose Draco indignato

- era solo un’osservazione…ad ogni modo non avrai alcuna difficoltà. Nessuno sa resisterti o sbaglio?

 Comunque ora devo andare tu rimani pure qui se vuoi, io ti aspetto a cena. A dopo.

Fece per chiudersi la porta…ma prima fece in tempo a dire con un tono tra lo scherzoso e il serio:-.Ma davvero non ci hai mai pensato a quei suoi bellissimi occhi di giada?- e fece appena in tempo a chiudere la porta che malfoy gli lanciò uno schiantesimo.- scherzavo!- rintronò la voce di Blaise, mente scendeva le scale.

ma intanto il danno era fatto e  quella domanda rintronò nella testa di un certo biondo, il quale ebbe paura darle una risposta.