DISCLAIMER: Uhm...la prox volta ne farò uno cumulativo...cmq, tutto è di Inoue!
^^
Festa a
sorpresa
parte V
di
Kieran
Solo poco prima di cena, Akagi lasciò libero Hanamichi permettendogli di
salire in stanza e prepararsi per la serata speciale; il rosso corse come
un forsennato per le scale, senza pensare che non ce n'era alcun bisogno.
Quando entrò in stanza, la trovò vuota: maledizione, aveva desiderato
ardentemente di potersi trovare di fronte Rukawa, per parlare di quello
che era successo e magari...continuare da dove erano stati interrotti.
Sospirò cercando di convincersi che non c'era alcuna fretta: anzi, poteva
approfittare del tempo a disposizione per riflettere seriamente su quello
che era successo.
Si erano baciati. Dato di fatto.
Ma perché? Perché non aveva potuto fare altro che accarezzare il suo petto
nudo? E perché era arrivato a sfiorargli le labbra senza neppure
rendersene conto?
Ma, cosa più importante, quando si era innamorato di lui?
Già dal primo giorno, quando aveva scorto quelle emozioni diverse sul suo
volto solitamente inespressivo, aveva avuto pensieri strani, riguardanti
la sua bellezza indiscutibile.
Poi aveva provato l'impulso irresistibile di trascorrere con lui la serata
di Natale, anche se si era giustificato camuffando il suo interessamento e
tramutandolo in pietà: nessuno doveva restare solo la notte di Natale,
neppure Mr. Stalattite!
Che bugia!
Ma l'aveva raccontata a se stesso e ci aveva pure creduto...
E quando si era ubriacato, in palestra, e se lo era trovato fra le
braccia? E la gelosia provata quando Sendo se l'era portato via? Ancora
adesso si chiedeva cosa avesse fatto il porcospino e si sentiva rodere!
E poi il suo sorriso.
Non c'erano parole per descriverlo!
Ma gli aveva aperto il petto, infilandosi di prepotenza nel suo cuore. Ed
ogni minuto che trascorreva con lui, anelava quel sorriso, pregando come
un dannato perché lo rivolgesse a lui e non a...Sendo! Maledizione!
L'unico, preziosissimo sorriso di Rukawa, era stato rivolto ad un altro!
Ed a nulla serviva la consapevolezza che il volpino non fosse cosciente di
ciò che faceva!
Infilò le mani nelle tasche della tuta e lanciò uno sguardo alla sveglia
sul comodino: aveva ancora mezz'ora, quindi poteva fare con comodo. Si
sedette sul davanzale della finestra, nello stesso punto in cui per la
prima volta il viso di Rukawa era cambiato.
Guardò verso il lago, dove ormai non era rimasto più nessuno...no, c'erano
due figure, nascoste parzialmente da un albero spoglio rivolto al cielo.
Erano molto vicini, quasi alti uguali; non vedeva i loro volti, perché
coperti da un basso ramo, ma quando i loro corpi si strinsero uno contro
l'altro, capì che si stavano baciando. E la sua mente tornò al SUO bacio.
Sorrise beatamente ed appoggiò la testa contro il vetro della finestra...se
qualcuno lo avesse visto lo avrebbe certamente preso per un guardone! Ma
quando i due si separarono, tornando verso l'albergo mano nella mano,
Hanamichi sbarrò gli occhi per la sorpresa.
***
- Ehi, svegliati, siamo in ritardo per la cena.
Quelle parole giunsero soffocate alle orecchie di Hanamichi: si era steso
per riprendersi dallo shock subito, ma si era addormentato.
- Allora, vuoi muoverti? Se non ti alzi immediatamente, ti sveglio a modo
mio!
Hanamichi bofonchiò qualcosa, poi si girò su un fianco ed aprì appena gli
occhi: aveva la mente appannata e la testa gli pulsava come sempre, quando
si addormentava di giorno.
Scorse un paio di gambe, che però si piegarono e si trovò di fronte lo
stupendo Rukawa...con un'espressione lievemente divertita.
- Allora, ti svegli da solo o vuoi che t'infili a forza sotto la doccia? -
gli chiese a bassa voce; Hanamichi gli sorrise.
- Mm...sono sveglio.
- Bene, perché mi sa che sei un po' troppo pesante da sollevare.
Si alzò e si diresse al suo armadio, mentre Hanamichi non distoglieva lo
sguardo da lui: gli sembrava di buonumore e la cosa di per sé, era davvero
incredibile. Sbadigliò con le lacrime agli occhi, poi si costrinse a
mettersi seduto, gemendo per il mal di testa; Rukawa gli si avvicinò
tenendo in mano gli abiti che avrebbe indossato per la festa.
- Che c'è?
- Niente, ho mal di testa...mi viene sempre quando dormo di giorno.
- E allora perché hai dormito?
Hanamichi lo guardò in tralice.
- Perché avevo sonno.
Rukawa cominciò a sbottonarsi la camicia, senza guardarlo, ma Hanamichi
deglutì saliva: mamma mia, quanto era sensuale...o forse era meglio dire
erotico! Non distolse mai lo sguardo dalle sue dita lente e non si accorse
che il volpino lo stava guardando, fino a quando si fermò. Allora alzò lo
sguardo incontrando i suoi occhi...e si sentì le guance in fiamme.
- Cosa stai guardando? - chiese piano Rukawa; non sembrava infastidito
dalla cosa e Hanamichi prese un po' di coraggio.
- Sto guardando te.
Rukawa sembrò piacevolmente colpito dalla sua risposta e si sedette
davanti a lui sul letto, lasciando che la camicia si aprisse e denudasse i
suoi muscoli scolpiti. Hanamichi si sforzò di guardarlo in faccia.
- Rukawa...noi...ehm, credo che dobbiamo parlare.
- Mm...di cosa?
- Come, di cosa? Cioè...noi, prima...
- Ci siamo baciati.
Hanamichi spalancò gli occhi di fronte alla naturalezza del ragazzo.
- Sì, ma...quello che volevo dire... - non sapeva come continuare, ma
Rukawa non attese.
- Stai forse cercando un modo gentile di dirmi che è stato un errore?
La sua espressione era indecifrabile: non sembrava delusa, ma nemmeno
sollevata. Cosa si aspettava che rispondesse? E lui, cosa voleva dirgli?
La verità? Ma se Rukawa lo avesse respinto, come si sarebbe comportato...o
sentito? Il volpino continuò a fissarlo negli occhi.
- Dimmi la verità, Hanamichi, non temere una mia reazione. Capirò,
qualsiasi cosa vorrai dirmi.
Ma Hanamichi capì perfettamente quello che doveva dire: il suo volpino lo
aveva chiamato per nome.
- Beh...d'accordo: ma prima di parlare ancora, che ne dici di continuare
da dove ci avevano interrotto?
Poi successe: Kaede Rukawa, l'essere più bello che madre natura avesse mai
concepito dall'inizio dei tempi (SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE Hana, sei
proprio partito! ^^;; NdK; Ehi, se arrivata a rompere le palle? Te n'eri
stata zitta fino adesso! NdH; Sì, ma questa non potevo lasciartela passare
liscia, è troppo demenziale! NdK; L'hai scritta tu \_/ NdH; Infatti, ora
rimedio: caro lettore, fingi che questo piccolo paragrafo non sia mai
esistito! ^^ NdK; Non facevi prima a cancellarlo? NdH; Zitto tu, e
continua a pensare demenze! NdK)
Poi successe: Kaede Rukawa, il ragazzo più freddo ed inespressivo che
madre natura avesse mai concepito (Non ti sembra di esagerare all'opposto,
adesso? NdH; No, non direi! ^^ NdK), aprì il suo viso in uno stupendo
sorriso.
Solo per lui.
E Hanamichi spalancò la bocca per la sorpresa: Rukawa non era ubriaco,
sapeva bene quello che stava facendo! Ed infatti il volpino si chinò verso
di lui e ne approfittò per prendere il controllo del bacio più
appassionato che Hanamichi avesse mai provato in vita sua (ehm...ehm...era
il secondo, no? ^^ NdK).
Ben presto Hanamichi si ritrovò disteso sul letto, con il corpo di Rukawa
sdraiato sul suo; e non solo le loro labbra non potevano evitare di stare
a contatto, ma anche le mani di Hanamichi non potevano evitare di vagare
sulla pelle bollente della schiena del volpino.
Quando dopo alcuni minuti, però, Rukawa si spostò per guardarlo negli
occhi, con il fiato accelerato ed un'espressione infuocata, il rossino non
poté trattenere un gemito di disapprovazione.
- Non ne hai mai abbastanza. - mormorò il volpino sfiorandogli le labbra;
Hanamichi fermò le mani sulla sua schiena, sorridendogli.
- Dobbiamo scendere, altrimenti qualcuno verrà a cercarci. - continuò
Rukawa; Hanamichi assunse un'espressione pensierosa.
- Fingiamoci malati.
Risatina incantevole di Rukawa.
- Penserebbero che ci siamo pestati e addio finale.
- Mm...d'accordo. Ma prima di andare...ecco...volevo chiederti...
- Da quando ti fai tutti questi scrupoli? Di solito dici quello che pensi
e basta. - mormorò Rukawa pericolosamente vicino alle sue labbra;
Hanamichi sorrise.
- Vuoi smetterla di rigirarmi contro le mie stesse framphh...
Rukawa gli chiuse la bocca con un altro bacio infuocato e Hanamichi lo
strinse con forza contro di sé, invertendo le posizioni sul letto; si
appoggiò al suo corpo, sfiorando il sesso dell'altro con il proprio, e si
ritrasse sorpreso. Cavolo, erano entrambi al limite!
Rukawa lo guardò incuriosito.
- Cosa c'è?
- Niente...non hai detto tu che è ora di scendere?
- Hn...
Hanamichi scoppiò a ridere e si alzò con un balzo dal letto, andando a
prendere qualcosa dall'armadio; Rukawa lo guardò mettendosi a sedere, poi
quando il rosso cominciò a sfilarsi la maglia, gli si avvicinò lentamente.
Hanamichi non riuscì a fare altro che fissare i suoi movimenti felini.
- Se vuoi posso aiutarti. - mormorò Rukawa, ma Hanamichi indietreggiò
andando a sbattere contro l'armadio; il volpino si fermò assumendo
un'espressione contrariata.
- Cosa ti succede?
- Niente, è che io non...
- Hai cambiato idea? Non mi sembravi così restio, prima.
Hanamichi si abbassò nuovamente la maglia e si avvicinò al moretto
sorridendogli ed infilandogli le dita fra i capelli.
- Baka Kitsune, cosa vai a pensare? Non ti sei accorto di nulla? Se ora tu
mi spogli, finisce che ti prendo immediatamente, sul pavimento.
Rukawa inarcò le sopracciglia, sorpreso, però poi sorrise sensuale.
- E tu credi che mi lascerei prendere così facilmente?
- Ti opporresti?
Si fissarono negli occhi ancora per qualche istante, poi i loro visi si
avvicinarono irrimediabilmente; Hanamichi dovette compiere un immane
sforzo per allontanarsi da lui.
- Basta! Ma siamo due maniaci!
Rukawa scoppiò a ridere e Hanamichi non riuscì a chiudere la bocca prima
che la mascella avesse toccato il pavimento.
***
- Ehi, Kitsune, perché non mi hai detto che domani è il tuo compleanno?
Rukawa non rispose e continuò a camminare guardando i disegni del soffice
tappeto che percorreva tutto il corridoio; Hanamichi lo guardò
incuriosito, senza però poter evitare di pensare che vestito completamente
in nero sembrava ancora più bello.
- Non lo festeggio mai. - mormorò infine; anche se si accorse che era
restio a parlarne, Hanamichi non poté evitare di soddisfare la sua
curiosità.
- Davvero? E come mai?
Il viso di Rukawa s'incupì ancora di più e Hanamichi decise di lasciarlo
in pace; solo, cominciò a chiedersi se l'idea della festa fosse buona.
- Volevo farti un regalo, ma non ho avuto la possibilità di scendere in
paese. - disse allora cambiando argomento; Rukawa si strinse nelle spalle.
- Non importa, ti ho detto che non lo festeggio.
Giunsero all'esterno del salone, le cui porte erano chiuse, ed Hanamichi
lanciò un'occhiata al volpino, notando che era ancora rabbuiato. Si guardò
rapidamente intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno, poi lo
spinse contro una parete schiacciandolo con il proprio corpo, e gli tolse
il respiro con un bacio mozzafiato.
Dopo alcuni istanti, si staccò e senza dire nulla spalancò le porte del
salone, ridacchiando quando vide, con la coda dell'occhio, che Rukawa
cercava di ricomporsi.
***
La serata trascorse rapidamente per Hanamichi, che però soffrì per la
maggior parte del tempo: avrebbe voluto stare accanto a Rukawa,
festeggiare con lui l'arrivo del nuovo anno, ma le due matricole dovevano
comportarsi come sempre, di fronte agli altri, quindi si evitarono.
Lui se ne stava insieme alla sua Armata, ascoltando con un solo orecchio i
loro propositi per il nuovo anno, mentre cercava di non distogliere mai lo
sguardo dall'altro.
E l'altro in questione, Rukawa, se ne stava seduto da solo su una delle
poltrone, guardando i partecipanti alla festa con sguardo assente:
sembrava ancora più triste di quella mattina e rigirava tra le mani un
bicchiere che non poteva vuotare per non ubriacarsi!
All'improvviso, Hanamichi scorse un'odiata testa a puntaspilli avvicinarsi
al suo volpino: Sendo! Un nodo gli chiuse lo stomaco e strinse con forza
il bicchiere che aveva in mano, rischiando di frantumarlo.
Il porcospino si sedette accanto a Rukawa, sul bracciolo della poltrona, e
si chinò verso di lui dicendogli qualcosa; la volpe annuì senza guardarlo.
- Ehi, Hanamichi, perché non vai là e togli di mezzo Sendo?
Il rosso si voltò sorpreso, fissando il suo migliore amico.
- Come?
Mito ridacchiò e gli si avvicinò parlandogli nell'orecchio.
- In tutta la serata non hai fatto altro che guardarlo! Si vede ad un
chilometro di distanza, che provi qualcosa per lui.
- Eh...ah...io...davvero si vede così tanto?
Mito scoppiò a ridere.
- Sì!
- Beh, comunque non posso fare nulla, altrimenti rischio di fare
arrabbiare Rukawa.
- Perché?
- Perché sono geloso marcio, ma non so come la prenderebbe lui se venisse
a saperlo. E poi, cosa dovrei fare? Andare là, prendere a pugni Sendo e
dirgli di lasciare stare il mio ragazzo?
- Il tuo...quindi Rukawa ricambia?
Hanamichi si morse la lingua, poi tirò da parte il suo migliore amico per
parlare a voce ancora più bassa.
- Senti, Yohei, tu sei il mio migliore amico e mi fido di te come di
nessun altro! Quindi, per favore, non dire a nessuno quello che hai appena
scoperto.
- D'accordo...ma non mi hai risposto: anche Rukawa è innamorato di te?
- Beh...non so se sia proprio innamorato...certo, non si sposta quando io
lo bacio, anzi!
- Cavolo, Hanamichi, sono davvero contento per te! Chi l'avrebbe mai
detto: Rukawa! Pensa che ti avrei visto anche con Akagi, piuttosto che con
lui!
Hanamichi inarcò un sopracciglio trattenendo una risatina: quel nome gli
ricordava qualcosa.
Si guardò intorno cercando il suo capitano e lo vide accanto al banco
degli stuzzichini, mentre guardava un punto alla sua sinistra; seguì la
stessa direzione e sorrise divertito. Non era l'unico a dover fare i conti
con la gelosia.
Si scusò con Mito ed affiancò il capitano, parlandogli a bassa voce.
- Perché non lo raggiungi? - mormorò piano; Akagi sobbalzò, riuscendo a
malapena a non rovesciare il piattino con i vari assaggini.
- Sakuragi! Non devi arrivarmi alle spalle in questo modo!
- Hai la coscienza sporca, Gori? Oppure temi che qualcuno possa capire
cosa stai pensando? - continuò Hanamichi senza guardarlo e riempiendosi il
piatto.
- Cosa...cosa stai dicendo?
- Sai, secondo me formate una bella coppia.
- Tu...di cosa stai parlando?
Finalmente Hanamichi alzò lo sguardo sul suo capitano, cercando di non
mettersi a ridere quando vide che era diventato più rosso della loro
divisa.
- Vi ho visti, questo pomeriggio, in riva al lago. Dovete stare più
attenti, se non volete essere scoperti.
Per poco dal viso di Akagi non fuoriuscì il vapore: i suoi occhi sbarrati
e la mascella serrata lo rendevano comico fuori di ogni misura e Hanamichi
fu costretto a guardare altrove per non ridere. Quanto la faceva lunga!
- Tu...cosa...hm...ecco...
Stavolta il rosso non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa
risata facendo voltare verso di lui i ragazzi che li circondavano; in meno
di un secondo Uozumi fu al fianco di Akagi, con sguardo minaccioso.
- Cosa succede? - chiese fissando Hanamichi, ed il rosso cercò di
asciugarsi le lacrime dagli occhi.
- Niente, Gori sta per esplodere! - ricominciò a ridere sguaiatamente e
Akagi posò il vassoio afferrandolo per il collo del maglione e tirandoselo
contro il viso.
- Piantala di ridere, idiota! - ringhiò a denti stretti; Hanamichi tornò
serio e fissò i suoi occhi bollenti, a pochi millimetri dai suoi.
- Ehi, capitano, forse non ci siamo capiti: per me siete una bellissima
coppia. - mormorò; Akagi non lo lasciò, ma sembrò calmarsi un poco.
- Cosa vuoi? Ricattarci?
Stavolta Hanamichi sgranò gli occhi assumendo un'espressione buffa.
- Ricattarvi? E questa come ti salta in mente? Ehi, Gori, credi che abbia
qualche pregiudizio perché tu e Uozumi siete due ragazzi? Guarda che non
hai capito proprio niente!
- Non me la dai a bere, Sakuragi: ci giudichi diversi, vero?
Hanamichi sogghignò divertito, poi avvicinò ancora di più il viso al suo,
arrivando a sfiorargli il naso.
- Ehi, Gori, guarda che tu ed io siamo nella stessa situazione: ed ora, se
mi fai la grazia di lasciarmi andare, credo che andrò a togliere il mio
innamorato dalle grinfie di un certo porcospino.
Quelle parole scioccarono Akagi che lo lasciò andare incredulo; Hanamichi
si ricompose e batté una mano sulla spalla di Uozumi prima di dirigersi
verso Rukawa.
Sendo era chino su di lui, arrivando a sfiorargli i fili di seta nera che
costituivano i suoi capelli, ma il volpino continuava a guardarsi intorno,
apparentemente senza ascoltarlo.
Hanamichi si piazzò davanti ai due a gambe larghe ed entrambi alzarono lo
sguardo su di lui: Rukawa indifferente, Sendo infastidito.
- Ehi, volpe, vuoi ballare?
Rukawa lo guardò incredulo, arrossendo appena e Hanamichi abbozzò una
risata.
- Baka, non farti venire un infarto, stavo scherzando!
- Sakuragi, sei venuto qui sperando che Rukawa si ubriachi di nuovo? Gli
hai offerto tu da bere? - sputò velenoso Sendo. Hanamichi lo guardò
oscurandosi in volto.
- Che vai blaterando, Sendo?
- Visto che ti è andata male la prima volta, vuoi riprovarci?
- Di cosa state parlando? - chiese gelido Rukawa e Sendo lo guardò
indignato.
- La sera in cui ti sei ubriacato, Sakuragi ha cercato di approfittarne,
ma io sono arrivato in tempo!
"Vuoi giocare sporco, eh? Beh, so farlo anch'io!"
- Ehi, porcospino, aspetta un attimo! Se non sbaglio sei tu quello che lo
ha portato in stanza e lo ha spogliato!
Rukawa sgranò gli occhi guardando i suoi due pretendenti.
- Non l'ho spogliato, gli ho solo fatto indossare il pigiama!
- Potevi benissimo metterlo a letto vestito! Hai mai dormito con gli abiti
indosso?
Rukawa interruppe i due litiganti, rivolgendo uno sguardo sferzante al
giocatore del Ryonan.
- Tu! Prega solo che io mi convinca che non mi hai sfiorato nemmeno con un
dito, perché se mai dovessi avere dei dubbi in proposito, considerati
morto fin da ora! E tu! - ringhiò poi alzandosi e fronteggiando Hanamichi.
Lo prese per le braccia e lo sbatté con forza contro il muro avvicinando
il viso al suo.
- Cosa faresti se ora io ti baciassi di fronte a tutti? - bisbigliò.
Hanamichi si sentì esplodere le guance.
- Co...cosa? Io...
- Do'hao, stavo scherzando, non farti venire una sincope! E non essere
geloso di Sendo, ogni volta che vedo il suo sorrisino ebete, mi viene
voglia di prenderlo a calci.
- Ragazzi, vi prego, non litigate almeno per questa sera! - esclamò una
preoccupata Haruko dietro di loro; Rukawa lasciò Hanamichi dirigendosi
verso il banco dei dolci.
Il rossino le sorrise, ma non certo rivolgendosi a lei: Rukawa si era
fidato di lui, ignorando le parole del porcospino!
Akagi si affiancò alla sorella, guardando Hanamichi con occhi spalancati e
mascella tremante.
- Tu...Rukawa...
Hanamichi lo interruppe annuendo con il capo e Haruko guardò entrambi
senza comprendere il loro comportamento.
***
Poco dopo la mezzanotte ed il conto alla rovescia, le luci nel salone si
spensero e dalla porta principale entrarono quattro camerieri spingendo
un'enorme torta fino al centro della stanza, illuminata da sedici
candeline. La luce si riaccese, ma Hanamichi sentì un improvviso colpo al
cuore: Rukawa era pallidissimo, i suoi pugni erano stretti, la mascella
contratta.
Stava per succedere qualcosa di grave, ne era convinto: doveva fermare
tutto! Ma come poteva farlo?
Già tutti stavano facendo gli auguri al volpino, cantando "Happy Birthday"
ed un'emozionatissima Haruko gli stava porgendo il pallone autografato.
L'espressione di Rukawa divenne così minacciosa che molti
s'immobilizzarono, mentre Haruko si fermò con il pallone a metà strada fra
lei ed il moretto.
Senza dire nulla, ma con i pugni così serrati da avere le nocche bianche,
Rukawa si diresse verso l'uscita del salone. Kiyota ebbe la malaugurata
idea di pararglisi davanti.
- Ehi, imbecille, dove stai andando? Hanno organizzato la festa per il tuo
compleanno e tu sei così ingrato da fare la primadonna anche stasera?
Senza dire nulla e senza preavviso, Rukawa gli sferrò un pugno in pieno
volto, con tutta la forza di cui disponeva; Kiyota finì disteso a terra,
mentre Akagi, Uozumi e Hasegawa si lanciavano per tenere fermo il volpino.
Ma Rukawa si voltò con occhi di fuoco.
- Io non vi ho chiesto questa stupida festa e non so neppure chi sia
l'imbecille che è andato a vedere la mia data di nascita. Ma so che il
regalo non è gradito!
Si voltò ignorando le occhiatacce e gli insulti che riceveva, ed uscì
dalla stanza; senza neppure riflettere, Hanamichi lo inseguì. Lo raggiunse
all'esterno dell'albergo, mentre camminava lentamente sotto la neve e gli
appoggiò il giaccone sulle spalle. Rukawa non lo guardò.
- Cosa ti è successo? - chiese infine il rosso; il volpino si fermò e lo
fronteggiò: era furioso.
- Che c'è di così strano se odio le feste? Devo essere uguale a loro? O a
te? Già, perché tu sei come tutti gli altri! Ve ne fregate di quello che
pensano le altre persone, fate solo ciò che vi piace!
- Noi non potevamo sapere che tu non...
- Se avessi voluto una festa o i vostri auguri, vi avrei detto il giorno
del mio compleanno!
- Maledizione quanto la fai lunga! Non puoi divertirti anche tu, una volta
ogni tanto?
Uno strano lampo di...disperazione...squarciò lo sguardo irato del
volpino.
- Vuoi sapere perché non festeggio il mio compleanno? Vuoi sapere perché
in questo giorno vesto sempre di nero? D'accordo, Hanamichi, allora te lo
dirò! Non lo festeggio perché questo è il giorno più brutto della mia
vita! Perché esattamente il 1° gennaio di sei anni fa, alle tre del
pomeriggio, mia madre morì! E sai perché? Perché era uscita prima dal
lavoro, per prepararmi una festa a sorpresa! Ma aveva così fretta che non
vide l'auto che la investì! È morta per il mio stupido compleanno, per la
mia stupida festa! E quando tornai a casa e non la trovai, mi arrabbiai
molto con lei perché si era dimenticata il compleanno del suo unico
figlio, tutta la sua famiglia! Ma la sorpresa l'ebbi lo stesso! Lei non
tornò mai più da me, mi lasciò solo per sempre! Ora sai perché odio il mio
compleanno e tutte le feste! Credi ancora che sia egoista? Beh, non sono
fatti miei! Non m'importa quello che pensate tu e nessun altro!
Hanamichi rimase senza parole per un attimo, poi cercò di scusarsi.
- Io...mi disp...
- Non voglio la tua pietà! - gli urlò in faccia Rukawa - E non voglio che
qualcun altro venga a sapere ciò che ti ho appena detto...ma tu non saprai
tacere, vero? Tu sei solo un idiota egoista, che sa pensare solo a se
stesso! Non t'importa di quello che pensano gli altri, non t'importa se li
farai soffrire! Beh, sappi, caro mio, che hai risvegliato ogni mio ricordo
doloroso, ogni mio tormento! Spero che tu ne sia soddisfatto!
Lo scansò con uno spintone e si allontanò di corsa, lasciandolo solo in
mezzo a quella silenziosa e desolante nevicata.
(CONTINUA)
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|