DISCLAIMER: I pg usati impropriamente in questa fic, sono stati creati dalla mente geniale di Inoue, quindi sono di sua esclusiva proprietà!



Festa a sorpresa

parte IV

di Kieran


Tutto cominciò quella sera.

Da quel momento la mia testa si riempì di lui.

Ed io non riuscii...o non volli...contrastare il frenetico fluire dei miei pensieri.

E segnai la mia condanna.


FESTA A SORPRESA



**25 dicembre**

I membri delle quattro squadre di Kanagawa erano riuniti all'interno del palazzetto di basket, raggruppati per team: quel giorno sarebbe iniziato il mini torneo, e le prime due squadre a scendere in campo sarebbero state il Kainan e lo Shoyo.

Ma, prima di dare inizio alla partita, alla quale assistevano un discreto numero di spettatori, il direttore dell'albergo aveva qualcosa di cui parlare.

- Ragazzi, ieri sera è accaduto un fatto increscioso: qualcuno ha rubato le chiavi della palestra e si è introdotto qui furtivamente. Non vorrei sospettare di voi, ma sembra ovvio che la persona che è entrata qui, lo ha fatto per giocare a pallacanestro, visto che abbiamo trovato un pallone abbandonato in mezzo al campo.

Hanamichi per poco non si sentì mancare: il volpino aveva rubato le chiavi? Maledizione, adesso sarebbe finito nei guai pure lui per colpa della volpe congelata.

- Se è davvero stato uno di voi, per favore si faccia avanti; non abbiamo intenzione di punire nessuno, ma è ovvio che quel gesto non può passare sotto silenzio.

Un brusio appena accennato serpeggiò tra i giocatori, poi una voce glaciale, inflessibile, per nulla scossa, fece tacere tutte le altre.

- Sono stato io.

Tutti si voltarono verso Rukawa.

- Perché l'hai fatto, ragazzo?

- Avevo voglia di fare due tiri.

- Sì, ma perché non hai chiesto le chiavi, invece di rubarle?

- Me le avreste date?

Il direttore dell'albergo esitò, poi evitò di rispondere.

- Perché te ne sei andato senza chiudere?

- Ho sentito che qualcuno si avvicinava e mi sono defilato.

- E...eri solo?

- Sì, certo.

- Non è vero!

Tutti gli occhi si spostarono verso Sendo, anche quelli inflessibili di Rukawa.

- Io ero con lui!

- Cosa? Tu? Ma se quando sei arrivato, noi eravamo qui già da un pezzo!

Stavolta tutti guardarono Hanamichi, che si accorse troppo tardi di aver parlato.

- Idioti, dovevate starvene zitti.

- Cosa? E farmi coprire da te, Kitsune? Piuttosto la galera!

Akagi si avvicinò in modo pericoloso ad Hanamichi.

- Si può sapere in quanti eravate? - ringhiò alle sue spalle facendogli drizzare i peli sulle braccia.

- Solo noi tre. - rispose Sendo; Maki intervenne sorridendo bonario.

- Una sfida tra fuoriclasse, vero? Non sapete proprio resistere.

- Tu stai zitto, nonnetto, che non sai proprio di cosa stai parlando! Io sono l'unico fuoriclasse, e non ho bisogno di nessuna sfida, per dimostrarlo!

- Ehi, rosso scimmia, vedi di portare rispetto per chi è più importante di te!

- Tu che c'entri, Nobu-scimmia?

- Adesso basta! - urlò Akagi paonazzo in viso: affibbiò un pugno in testa alle due matricole della sua squadra, mentre Maki tratteneva Kiyota per la maglia. Fujima cominciò a ridere, imitato da gran parte dei presenti. Solo i giocatori dello Shohoku si sentivano sprofondare dalla vergogna.

A Rukawa, Hanamichi e Sendo, fu affidato l'oneroso compito di ripulire la palestra dopo ogni incontro.

***


**31 dicembre**

Il penultimo giorno del torneo vede di fronte le squadre dello Shoyo e dello Shohoku.

A tredici secondi dalla fine, la squadra di Fujima è sopra di due punti.

Miyagi è in possesso del pallone ed ascolta nervosamente il conto alla rovescia che Ayako fa alle sue spalle: deve passare immediatamente a qualcuno, ma sembrano tutti marcati.

Dieci secondi.

Rukawa con uno scatto si libera del suo uomo, che però non molla e lo insegue ma va a sbattere contro un muro irremovibile. Il numero dieci dello Shohoku.

Rukawa è libero.

Passaggio di Miyagi.

Cinque secondi.

Rukawa si trova di fronte a Fujima, ma si ferma, fa un balzo all'indietro, tira a canestro.

Viene spinto da dietro, la palla colpisce il ferro e non entra. Fallo.

Due secondi.

- Non sbagliare, Rukawa! - urlò Ayako sventagliando minacciosa; Haruko si stringeva le dita minute, diventate bianche per la pressione.

Il numero undici non la stava ad ascoltare: tirò il primo. Rete, pulita, senza sbavature.

Riprese il pallone, fece un paio di palleggi e si fermò: lanciò un solo, glaciale sguardo al numero dieci che gli sorrise annuendo appena.

Tiro. Ferro.

- Rimbalzo!

Hanamichi saltò più in alto di tutti e schiacciò la palla a canestro! Lo Shohoku aveva vinto.

Il rosso e la volpe s'incrociarono senza guardarsi, ma si soffermarono un secondo uno accanto all'altro.

- Bel rimbalzo.

- Bel ferro.

I loro compagni di squadra li guardarono perplessi, ma felici che finalmente quei due andassero d'accordo. Anzai Sensei annuì tra sé, ampiamente soddisfatto: costringerli a convivere era stata un'idea grandiosa.

Ed ora mancava una sola partita per portarsi a casa il torneo.

***

Hanamichi era comodamente spaparanzato su una panchina in riva al lago ghiacciato, accompagnato dalla sua Armata. Guardavano Haruko e Ayako che cercavano d'insegnare a Ryota, Kogure e Yasuda a pattinare sul ghiaccio. E si stavano sbellicando dalle risate.

Dopo l'ennesima caduta degna di un clown da circo, Ryota afferrò la mano che Ayako gli porgeva, riuscendo solo a farla scivolare. La manager gli franò addosso fra le risate di Kogure e Yasuda, ma non sembrò infastidita.

- Sbaglio o quei due hanno qualcosa di diverso? - chiese Yohei e Takamiya ridacchiò.

- Già, sembra che non stiano più male, quando sono insieme...come qualcun altro di nostra conoscenza!

- E' vero, Hanamichi, abbiamo notato che tu e Rukawa andate d'accordo. Vi siete quasi passati la palla, in partita. - bofonchiò Okusu malizioso; Hanamichi li guardò con sufficienza.

- Cerchiamo di andare d'accordo per fare felici il coach ed il gorilla.

- Ah, che stupidi! E noi che avevamo pensato che Rukawa avesse sbagliato apposta l'ultimo canestro per farti prendere il rimbalzo.

- Figurarsi! Quello è così schiappa che ha sbagliato il canestro fondamentale della partita: fortuna che c'è il grande Tensai!

- Schiappa a chi, idiota?

- Ma tu guarda, parli della volpe e spunta la coda!

- Do'hao, Sendo è già in palestra e sta riordinando. Hai dimenticato che dobbiamo scontare una punizione?

- Già, per colpa tua!

- Potevi startene zitto.

- Mi sembra di averti già risposto!

- Su, ragazzi, non litigate.

- Haruko...non stavamo litigando.

Rukawa si voltò e senza dire una parola si avviò verso la palestra; Hanamichi borbottò qualcosa e lo seguì mentre Haruko tornava in mezzo al lago. L'Armata Sakuragi guardò i due campioni dello Shohoku mentre si allontanavano insultandosi.

- L'avete notato anche voi? - chiese Mito con aria furba; Noma sorrise.

- Ti riferisci al fatto che l'ha chiamata Haruko?

Okusu si sporse in avanti.

- Oppure al fatto che non ha sbavato quando se l'è trovata vicino?

Takamiya concluse infilandosi un dolcetto in bocca.

- Oppure perché se n'è andato senza neppure salutarla?

Yohei sorrise soddisfatto.

"Tutto questo...e forse qualcosa di più".

***

Finito di riordinare la palestra, Sendo propose una sfida a Rukawa, che ovviamente non rifiutò; Hanamichi sentì una punta di gelosia roderlo, ma non ebbe il tempo d'intromettersi perché si sentì chiamare piano dalla porta della palestra. Uscì infilandosi il giaccone e si trovò di fronte Haruko, con un pallone da basket.

- Haruko, cosa succede?

- Vieni con me, Rukawa non deve vederci.

Hanamichi la seguì curioso e si fermarono solo una volta che furono entrati nel salone dell'albergo; Haruko gli porse un pennarello nero.

- Hanamichi, firmeresti questo pallone?

- Cosa? Perché? Ho capito, c'è un mio ammiratore che si vergogna...

- No, no Hanamichi! Questo pallone sarà il nostro regalo di compleanno per Rukawa.

- Compleanno?

- Sì, non lo sapevi? Il primo gennaio compirà diciassette anni e noi gli faremo una bellissima festa a sorpresa. È già tutto organizzato...

Hanamichi si perse nelle sue riflessioni, senza più ascoltarla: non sapeva che Rukawa compisse gli anni, ma era deluso del fatto che lui l'avesse detto agli altri...ma no, probabilmente lo avevano letto su qualche scheda, figurarsi se il volpino parlava!

Però era contento di averlo saputo in tempo: forse poteva fargli un regalo personale.

In quegli ultimi giorni avevano trascorso insieme più tempo di quanto non avessero fatto dall'inizio della scuola.

E si erano trovati bene.

Sì, Hanamichi era certo che anche Rukawa stesse bene con lui: avevano fatto a botte solo una volta, dopo quella prima scazzottata, ma non si erano fatti realmente male.

E Rukawa aveva sbagliato apposta il secondo tiro libero: si era fidato di lui e delle sue doti di rimbalzista, rischiando di perdere la partita.

- Hanamichi, mi stai ascoltando?

- Eh? Ah sì, scusa. Dammi qua, firmo anch'io.

- Sono contenta: sapevo che sareste diventati amici.

Hanamichi appose la sua firma tra quelle di Jin e Kiyota.

- Nobu-scimmia ha firmato? - chiese incredulo e Haruko rise divertita.

- Sì, l'ha costretto Maki! È stata una scena comica!

- Tutto è comico, quando si tratta di Kiyota.

- Ehi, scimmia rossa, ti ho sentito sai?

***

Finito il loro turno di allenamento, Rukawa e Hanamichi corsero in stanza per farsi una doccia: avevano ancora il corpo coperto da lividi e non potevano mostrarsi agli altri.

Come da accordi, quel giorno toccava prima a Rukawa e Hanamichi si preparò gli abiti con cui cambiarsi, chiedendosi cosa regalare al volpino. Presto Rukawa uscì dalla doccia con indosso solo l'accappatoio e Hanamichi si affrettò a rinchiudersi in bagno.

Dopo un quarto d'ora, ne uscì già pronto per la cena, ma si accorse che Rukawa si era addormentato ancora con l'accappatoio indosso.

"Possibile che dorma sempre? Devo fare uno studio sulle volpi siberiane e scoprire se è normale!"

La morbida spugna era aperta sul davanti, lasciando scoperti il lungo collo ed il petto liscio. Ipnotizzato dalla sua pelle marmorea, Hanamichi non poté fare altro che avvicinarsi e sfiorargli il petto caldo con le dita. Si sentì attraversare da una scossa elettrica piacevole, eccitante.

"Sono innamorato di lui"

Spalancò gli occhi a quella consapevolezza, ma questa volta non ricacciò i suoi pensieri: le sensazioni che stava provando sfiorandolo, non lasciavano scampo ai dubbi.

Senza quasi accorgersene, si trovò con le labbra quasi sulle sue: sentì il suo respiro caldo e regolare solleticargli il viso, odorò il profumo del docciaschiuma sulla sua pelle fresca.

Quasi si sentì mancare quando i suoi occhi di mare si spalancarono fissandosi nei suoi; ma, invece di allontanarlo, quelle iridi che ora non erano più di ghiaccio, lo incatenarono impedendogli di spostarsi.

Anzi, ebbero l'effetto contrario: appoggiò le labbra sulle sue.

Inconsapevolmente strinse le lenzuola, aspettandosi di essere colpito, ma poco alla volta si rese conto che Rukawa rimaneva tranquillo ed arrendevole.

Aumentò la pressione sfiorando con lievi baci ogni angolo di quelle labbra morbide e sensuali, sentendosi poi morire quando si schiusero appena. Le solleticò con la lingua per un attimo, poi entrò nella sua bocca cercando di non perdersi la minima sensazione.

E si sentì in paradiso quando la lingua di Rukawa cominciò a danzare con la sua.

Poco a poco il bacio diventò appassionato, infuocato, e Rukawa mise una mano dietro la nuca del rosso, per impedirgli di allontanarsi. Dal canto suo, Hanamichi stava esplorando ogni millimetro del fianco nudo del moretto, con mano febbricitante.

Furono costretti ad interrompersi quando qualcuno bussò alla porta: si separarono con uno scatto guardandosi sorpresi.

- Hanamichi, Akagi vuole parlarti immediatamente.

Era Mitsui. Hanamichi si raddrizzò con uno scatto, avvicinandosi alla porta senza voltarsi: non poteva distogliere lo sguardo da lui, caldo come il sole, sensuale come la luna.

Maledisse Akagi e Mitsui, ma si costrinse a socchiudere la porta; la guardia dello Shohoku lo guardò inarcando un sopracciglio.

- Ehi, Sakuragi, che succede? Sembri accaldato ed hai il fiatone.

Hanamichi richiuse la porta alle spalle, prima che Mitsui vedesse Rukawa mezzo svestito, ma non rispose. Mitsui scoppiò a ridere.

- Scommetto che tu e Rukawa stavate per prendervi a pugni!

- Già...cosa vuole Akagi?

- Credo che voglia parlarti della festa di stasera: dopo la mezzanotte diventerà la festa per il compleanno di Rukawa. Chissà poi perché si sono dati tanto da fare per quel surgelato.

- Già...

Per il resto del pomeriggio Hanamichi non ebbe più un momento libero per andare a cercare Rukawa. Il gorilla lo costrinse a restargli accanto mentre discuteva con il responsabile dell'albergo i particolari della festa.

Ma non li stava certo ad ascoltare: riviveva continuamente quel bacio, il tocco deciso e vellutato della sua mano fra i capelli, la sua carne di fuoco sotto l'accappatoio. In un'occasione aveva dovuto persino scusarsi e correre in bagno, per timore che qualcuno notasse la sua erezione.

Sembrava incredibile, ma era cotto di Rukawa!

Ed il volpino aveva ricambiato il bacio!

Possibile che fosse ancora mezzo addormentato e non si rendesse conto di quello che stava facendo? No, si erano baciati per alcuni minuti...neppure lui poteva essere così tardo!


(CONTINUA)






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