DISCLAIMER: Tutto di Inoue...che noia...



Festa a sorpresa

parte III

di Kieran


12 a 8.

Per Rukawa.

Hanamichi si stava impegnando con tutto se stesso, ma aveva il fiatone e la speranza di riuscire a battere il volpino cominciava a scemare. Ma lui non si arrendeva mai!

Scattò sulla destra, si fermò e si mosse a sinistra: Rukawa aveva previsto tutto e gli fu davanti immediatamente, ma sembrò perdere l'equilibrio e Hanamichi ne approfittò per oltrepassarlo.

Canestro.

- Eh eh, Kitsune, non puoi fermare il genio!

- Mpf, sei stato fortunato.

- Sì, certo, continua ad illuderti!

Palla a Rukawa.

Finta sulla sinistra, scatto a destra, blocco, giro su se stesso e...

Rukawa si fermò un attimo e Hanamichi gli rubò facilmente il pallone ridendo soddisfatto.

- Comincia a tremare, schiappa! Il genio del basket ha deciso di mostrarti tutta la sua classe!

Azione elementare: finta a destra, scarto a sinistra.

Canestro.

12 pari.

Ma stavolta Hanamichi capì che qualcosa non andava: Rukawa non aveva neppure provato a fermarlo. Raccolse il pallone e tornò verso di lui, che però sembrava assolutamente tranquillo.

- Che ti succede, Kitsune? Vuoi arrenderti?

- No.

- Allora perché non mi hai fermato? Certo, capisco che incuto terrore nei miei avversari, ma...

- Idiota.

- Ehi, Baka, perché non t'impegni? Ah, aspetta, ora ho capito! Non mi affronti perché temi che se vincerai dovrai avermi intorno per altri nove giorni! Ma non succederà, te lo posso garantire!

Gli spinse il pallone nello stomaco, ma questa volta il volpino barcollò pericolosamente e Hanamichi si lanciò a sostenerlo prima che cadesse a terra. Gli circondò il corpo con le braccia stringendoselo contro il petto e Rukawa gli si abbandonò chiudendo gli occhi.

- Che ti succede, Rukawa? - urlò il rosso allarmato; il numero undici riaprì gli occhi fissandoli nei suoi.

- Niente, sto bene. Lasciami.

- Non dire idiozie, sembri...cazzo! Hai bevuto senza aver mangiato nulla! Sei ubriaco, idiota!

- Sto bene, mi gira solo un po' la testa.

- E bravo! Torniamo in albergo, ti prenderò qualcosa da mangiare.

Rukawa provò a replicare, ma la porta della palestra si aprì ed entrambi i giocatori dello Shohoku si voltarono per vedere chi stesse entrando; Rukawa fu colto da un altro capogiro e stavolta dovette aggrapparsi alla tuta del rosso per non cadere a terra.

Il pallone rimbalzò rumorosamente sul parquet.

All'ingresso della palestra, avvolto in un pesante giaccone invernale, c'era uno dei loro acerrimi nemici, con gli occhi spalancati ed i capelli sparati in aria. Il leggendario sorriso era sparito dal suo volto.

- Sendo...cosa ci fai qui?

L'asso del Ryonan rispose abbozzando un sorriso.

- Sai dirmi solo quello, Hanamichi?

Rukawa cercò di staccarsi dal rosso, ma Hanamichi lo strinse inconsapevolmente di più: il suo corpo lo riscaldava e rassicurava allo stesso tempo, donandogli l'impressione di proteggerlo dalle parole del porcospino.

Sendo osservò la scena con sguardo spento.

- Strano: tutti credono che voi vi odiate, ed invece non fate altro che recitare una parte.

- Cosa?! - urlò Hanamichi sorpreso; si affrettò a lasciare Rukawa, spingendolo all'indietro, ed il volpino barcollò finendo seduto a terra.

- Ehi, idiota, cosa pensi di fare? - ringhiò alzando lo sguardo verso di lui. Hanamichi capì che era proprio partito.

- Non è come pensi, Sendo! Rukawa è ubriaco e io...

- Tu ne stai approfittando? - esclamò Sendo spalancando gli occhi ed avvicinandosi a grandi passi al volpino; la mascella di Hanamichi gli toccò il petto.

- COOOOOOOSAAAAAAAAAA?! Sei impazzito? Io approfittare di lui? Mi sa che sei tu quello ubriaco!

Sendo non lo stava più ad ascoltare: era inginocchiato accanto a Rukawa e gli parlava piano.

- Vieni, ti riaccompagno nella tua stanza.

Il volpino lo guardò con occhi appannati, poi un incredibile, impensabile, assolutamente inconcepibile sorriso, gli attraversò il viso (ehm...scusate, forse ho un pochino esagerato ^^;;;; ndK).

E lo rese stupendo.

Hanamichi e Sendo ebbero la stessa reazione: si immobilizzarono, non riuscendo a distogliere lo sguardo.

Ma Rukawa riprese la sua espressione indifferente, cercando di rialzarsi da solo.

- Io non ho bisogno di nessuno.

Barcollò, gli si piegò un ginocchio, si raddrizzò e si avviò all'uscita della palestra: Sendo lanciò uno sguardo verso Hanamichi, ancora inebetito per lo spettacolo

"meraviglioso, stupendo, sublime"

cui aveva assistito. Si alzò di scatto e corse a prendere la giacca di Rukawa, poi lo fermò sulla porta e lo costrinse ad indossarla. Gli circondò le spalle con un braccio e lo riaccompagnò in albergo.

E Hanamichi sentì che il suo stomaco si chiudeva.

Perché Sendo era innamorato di Rukawa.

***

Hanamichi, dopo che Sendo e Rukawa se n'erano andati, era rimasto in piedi in mezzo al campo, capace solo di fissare la porta dalla quale lui era uscito.

E il "lui" in questione, era Rukawa.

Il suo sorriso...era stato più forte di un pugno improvviso nello stomaco, più bello di un'alba avviluppata nella nebbia, più incredibile di una pioggia di meteoriti.

E non riusciva a toglierselo dalla testa.

"Perché, perché continuo a pensare al suo sorriso? Perché ogni volta che mi ha mostrato un pezzettino di sé, io sono solo stato capace di guardarlo estasiato, pensando che non ho mai visto niente di più bello in tutta la mia vita? E perché, quando l'ho visto insieme con Sendo, un nodo mi ha serrato la gola e l'impulso di massacrare il porcospino di botte, mi ha quasi soffocato? Cosa succede? Rifletti con calma, idiota, probabilmente non è niente di così strano: tu e Rukawa stavate bene insieme, sembravate quasi amici...quasi! Poi Sendo è entrato in palestra, cominciando a blaterare come una vecchia bavosa, e Rukawa ha...Kami, quant'era bello! No, cavolo! Torna in te! Perché ti sei sentito così male quando il porcospino ha portato via Rukawa? O scemo, è così semplice! Sei sempre stato possessivo riguardo ai tuoi amici, ti ha sempre dato fastidio quando qualcuno attirava la loro attenzione distogliendola da te! Ed ora con Rukawa è lo stesso: voi due eravate sulla buona strada e avreste anche potuto diventare amici...o qualcosa di più..."

- Cosa? - disse piano nella quiete della palestra; buffo, stava diventando pazzo!

"No, niente discorsi strambi, stasera: probabilmente lo champagne ha dato alla testa anche a te, non c'è altra spiegazione. E adesso basta, torna alla festa e divertiti!"

Non importava se non aveva risposto alle domande che si era posto.

S'infilò il giaccone ed uscì dalla palestra dimenticando di chiuderla alle spalle, poi s'incamminò lentamente verso l'albergo, notando appena le luci festose nel salone.

Davanti a sé vedeva solo le "sue" gote arrossate, gli immensi occhi blu confusi, il suo sorriso.

- Basta! - urlò quasi: cambiò direzione e corse verso le rive del lago, impedendo ai suoi pensieri di infastidirlo oltre.

***

Quando tornò in stanza, erano passate le due da alcuni minuti; non sapeva bene perché, ma non si era aspettato di trovare lì Rukawa. Un angolo della sua mente lo aveva convinto che Sendo non l'avrebbe lasciato solo con lui, ma che se lo sarebbe tenuto stretto finché il volpino non fosse stato in grado d'intendere la situazione.

Ma si era sbagliato: il suo eterno rivale era steso nel suo letto, profondamente addormentato. Aveva le coperte tirate fin sotto il mento ed i suoi capelli arruffati gli coprivano parte degli occhi.

Gemette appena quando la luce accesa gli colpì il viso, ma non si svegliò; Hanamichi lo osservò per alcuni istanti, poi si costrinse a rinchiudersi in bagno. Aprì il rubinetto dell'acqua fredda e vi buttò sotto la testa, rabbrividendo in tutto il corpo: doveva scacciare quei pensieri maledetti!

Rimase immobile per quelli che a lui sembrarono solo alcuni minuti, ma che dovevano essere molti di più, visto che all'improvviso Rukawa bussò alla porta.

- Ehi, stai bene? - chiese con voce assonnata; per la sorpresa, Hanamichi fece un balzo e batté la testa sotto il rubinetto.

Rukawa lo sentì e cercò di entrare, ma il rosso si era chiuso a chiave.

- Rispondi, idiota! Cosa stai facendo?

Hanamichi si appoggiò un asciugamano sulla testa ed aprì trovandoselo davanti: era pallido, forse più del solito, tutto scarmigliato e con un'espressione seccata.

- Che domande fai? Da quando si chiede ad uno in bagno, cosa sta facendo?

- Hai aperto l'acqua venti minuti fa, permetti che mi chiedevo cosa stessi facendo?

- Ti preoccupi per me?

Rukawa inarcò appena un sopracciglio.

- No, ma non vorrei avere un cadavere sulla coscienza...anche se, se proprio dovessi scegliere...

Hanamichi rimase colpito dalle sue parole, però poi non poté evitare di mettersi a ridere.

- D'accordo, questa volta mi hai fregato! Di un po', va meglio?

- Sì.

Un dubbio colse Hanamichi.

- Quando sono entrato in stanza, tu eri sveglio?

"Cavolo, e se si fosse accorto che l'ho fissato?"

- No, ma mi hai svegliato quando ti sei chiuso in bagno. Potevi anche evitare di sbattere la porta.

- Scusa, mister orecchie fini, da come russavi credevo che non ti saresti svegliato prima di primavera.

Rukawa si strinse nelle spalle, poi si voltò e si avvicinò al letto, sfilandosi la maglia del pigiama; restando a dorso nudo, si voltò verso Hanamichi che dovette compiere un incredibile sforzo di volontà per guardarlo in faccia.

- Ehi, mi hai messo tu il pigiama? Che bravo, dovresti fare la mamma.

Hanamichi non rispose: maledetto Sendo, si era preso un po' troppe libertà...e chissà cos'altro aveva fatto quel maniaco!

- Ru...Rukawa, tu non ricordi proprio nulla?

Il moretto fece spallucce infilandosi una maglia pesante e cominciando a sfilarsi i pantaloni; a quel punto Hanamichi finse di cercare qualcosa nell'armadio.

- No...ehi, non avrai approfittato dell'occasione.

- Ma cosa dici?! - urlò Hanamichi voltandosi rosso in faccia; l'espressione di Rukawa lo raggelò.

"Idiota, il volpino non ha sottinteso nulla! E adesso come ti giustifichi?"

- Ehi, calmo; cosa ti prende?

- Io...io non tollero che qualcuno mi accusi di non essere leale.

Rukawa annuì con il capo.

- Bene: quindi la sfida è ancora aperta.

- Sfida? - chiese Hanamichi ormai nel pallone: si era accorto che l'altro era rimasto solo con i boxer, per di più neri e attillati.

"Merda, Hanamichi, riprenditi!"

- Sì, la sfida uno contro uno! Ehi, idiota, sicuro che non sei ubriaco?

"Reagisci!"

- Ecco...ah ah, Rukawa, ti sei ubriacato con un solo bicchierino di spumante! Sei una mammoletta!

- Mm...sono astemio, idiota! Ed inoltre ho bevuto a stomaco vuoto.

- Se sei astemio perché hai bevuto?

Rukawa gli lanciò una breve occhiata, poi uscì dalla stanza; Hanamichi si affacciò alla porta guardandolo allontanarsi nel corridoio.

- Ehi, Kitsune, dove vai?

- Ho fame.


(CONTINUA)




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