DISCLAIMER: I pg sono di Inoue Sensei.
Festa a
sorpresa
parte I
di
Kieran
È cominciato tutto con una semplice ed innocua frase pronunciata
dall'autoritaria Ayako.
- Passeremo insieme la settimana di Natale, dal 23 dicembre al 02 gennaio.
Semplice. Autoritaria. Senza possibilità di replica.
- Perché? - chiedo lamentoso: già da un paio di settimane pregustavo un
fine anno esplosivo e fuori di testa insieme alla mia Armata!
- Campo d'allenamento: chi non si presenta non giocherà fino alla fine del
campionato. E questo vale per tutti, chiaro? Niente finte malattie o lutti
in famiglia. Non verrete al campo solo se sarete ricoverati in ospedale,
reparto "terapia intensiva"!
Mi scappa un "megera" e la sventagliata arriva con tanto di telefonata. Ma
non la scanso: le lascio credere di potermi comandare. In realtà, la mia
mente geniale ha già elaborato tutto.
Tranne quello che invece è successo.
Perché all'epoca non conoscevo un dettaglio importante.
E se anche l'avessi conosciuto non gli avrei dato peso.
Ma ora quel dettaglio mi ha rovinato la vita.
E non solo la mia.
Ora sono seduto sulle rive del lago ghiacciato, osservando il cielo
perlato, punteggiato da milioni e milioni di soffici, leggeri, evanescenti
fiocchi di neve che si sciolgono a contatto con le mie lacrime brucianti.
Eh sì, io, Hanamichi Sakuragi, sto piangendo.
Ma cosa può aver fatto piangere il grande genio?
Ve lo state chiedendo, vero?
D'accordo, vi permetterò di tornare indietro nel tempo, esattamente il
giorno della partenza per questo magnifico luogo di villeggiatura che
inizialmente mi aveva incantato, ma che ora è opprimente e soffocante come
una prigione che non ha neppure uno spiraglio che lasci filtrare la luce.
Una prigione che si richiude attorno al mio cuore, strappando lacrime ai
miei occhi vuoti.
Bene, basta parole: non capireste nulla comunque, non potreste mai
interpretare il mio dolore.
Buffo, non sono mai stato così profondo in vita mia!
Ma basta parole, ho detto!
Bene, immergetevi in questo flashback, poi tornate da me, perché se
resterò solo per molto, credo che sfonderò a craniate la lastra di
ghiaccio che ricopre il lago in letargo.
E poi mi lascerò affogare.
Quindi, per favore, fate in fretta a tornare da me.
FESTA A SORPRESA
**23 dicembre**
"Cacchio, lo chalet di cui parlavano è un enorme albergo a cinque stelle
con almeno 100 stanze! Ehi, quella è una piscina coperta...palestra e
campo da calcio...e questo è solo ciò che si vede dall'esterno! Chissà
cos'altro nasconde all'interno!".
- Ehi, Sakuragi!
"Eh, eh, sono appena sceso dal pullman e già i miei fans mi assillano per
un autografo". Hanamichi Sakuragi si voltò con espressione trionfante, che
presto mutò in una smorfia.
- Sendo? Che ci fai tu, qui?
- Come, non lo sai? - rispose il giocatore del Ryonan sbandierando il suo
sorriso migliore - Le prime quattro squadre di Kanagawa sono state
invitate dall'albergo per disputare un torneo...tutta pubblicità,
suppongo.
- Merda, qui ci sarà da sgobbare, altro che settimana riposante fra la
neve!
- Ah, Mitchi, tu vedi sempre tutto nero! Pensa che avrai un'occasione in
più per vedere il Genio in azione.
- See, figurati!
- Ehi, Hanamicccchi!
Il Genio in questione sorrise felice: solo una persona parlava in quel
modo.
- Ragazzi, siete già qui?
Yohei, Okusu, Noma, Takamiya: la sua armata! Hanamichi aveva accettato di
buon grado di salire fino lassù solo perché il suo incredibile genio aveva
escogitato un piano per farsi raggiungere da loro: ehi, che capodanno
sarebbe stato, altrimenti?
- Quest'albergo è uno sballo! Ci siamo anche persi un paio di volte!
- E scommetto che ti hanno ritrovato in cucina!
- Ciao ragazzi, siete qui anche voi?
"Oddio è qui accanto...che profumo di vaniglia...che voce dolce, che
sorriso schietto e gentile."
Hanamichi non poté evitare di guardare Haruko e perdersi nei suoi occhi
scuri che erano gentili anche se, probabilmente, stava salutando i suoi
amici per pura cortesia. Ma Akagi interruppe i suoi pensieri soavi
cominciando l'attribuzione delle camere.
***
- No, no e poi NO! Piuttosto vengo in stanza con te, gorilla!
- Piantala Sakuragi, Rukawa non ti darà nessun fastidio!
- Tanto quello dorme sempre! - Miyagi gli bisbigliò all'orecchio, ma
Hanamichi non se ne accorse.
"Ora è tutto chiaro, ora capisco perché ero l'unico a non essere stato
informato di nulla! Hanno tramato alle mie spalle fin dall'inizio!"
- Io avrei un'obiezione...
- Bravo Kitsune, dillo anche tu che non sei degno di stare in camera con
me!
- Do'hao.
- Oh Oh, ragazzi, voi siete gli assi della squadra, ma dovete imparare a
collaborare! E quale modo migliore di cominciare, se non conoscendosi
meglio?
"Eh, no, questa non l'accetto! La convivenza con la volpe mi rovinerà la
vacanza!"
Hanamichi si avvicinò al coach pronto a sottoporlo alla "tortura della
pappagorgia", ma Ayako si frappose estraendo dal nulla il suo ventaglio ed
il rosso desistette dai suoi propositi: quando la manager aveva quello
sguardo assassino, era inutile protestare o cercare di farle cambiare
idea.
Come se un grave peso gli fosse calato sulle sue spalle, Hanamichi lasciò
che la sua schiena s'incurvasse; ma la risata dei suoi amici, che avevano
assistito a tutta la scena, gli restituì un po' di grinta: aveva perso la
battaglia, ma non la guerra!
- Bene, baka Kitsune, io mi prendo il letto più vicino alla porta, così in
caso d'incendio sono il primo ad uscire...capisci, per il bene della
squadra. L'armadio di destra è il mio e la mattina sono il primo ad usare
il bagno. Tutto chiaro?
Ovviamente, Rukawa fece tutto il contrario.
***
- Non posso crederci, ragazzi! Mezz'ora insieme e vi siete già pestati!
- E' tutta colpa tua, gorilla! Lo sapevi bene, quando hai deciso di
metterci nella stessa stanza!
Anzai Sensei si avvicinò ai due ragazzi incerottati e doloranti, con
sguardo stranamente serio.
"Cavoli, stavolta la faccia del coach è proprio nera!"
- Hanamichi, Kaede ora ascoltate le mie parole, perché non sto scherzando:
se vedrò altri lividi sui vostri corpi non vi permetterò di prendere parte
al torneo. Voglio che impariate a convivere civilmente.
"Figurarsi! Come chiedere a Superman di farsi una collana di criptonite!"
- D'accordo. - disse Rukawa: a lui interessava solo giocare.
- Bene, ed ora andate, avete tutta la giornata a disposizione. Ci vediamo
per cena.
E la giornata trascorse piacevolmente: dopo un lauto pranzo, Hanamichi e
la sua banda si fiondarono sulle piste da sci, anche se solo Noma e Yohei
sapevano sciare. Ma per Hanamichi fu uno spasso ugualmente: neppure Haruko
sapeva sciare e si unì alla banda per imparare. E non le importava se
facevano delle figuracce galattiche! Era allegra e gioiosa, come sempre,
ed a volte Hanamichi si fermava ad osservarla mentre si guardava intorno
con occhi brillanti: ascoltava ed assaporava l'aria e la neve frizzanti e
le urla di una sessantina di ragazzi festanti, tutti appassionati di
basket.
"Eh no, cazzo, andava tutto troppo bene! Ti pareva che quello non si
metteva in mezzo! Guardalo, come se la tira perché è capace di scendere
con 'sti cosi! Che poi è un principiante, si vede benissimo...eddai,
Harukina, piantala di guardarlo!"
- Immoooooooonsooooo!
- Teeeeeemeeeeeeee!
**24 dicembre**
Anzai Sensei costrinse i suoi ragazzi ad essere in palestra alle sette in
punto, perché avevano dei turni rigidissimi da rispettare; verso le nove e
mezza, Hanamichi stava tornando in stanza, per indossare la tuta da sci:
la levataccia mattutina cominciava ad avere effetto sul suo corpicino
indifeso...ma il pensiero di trascorrere un'altra intera giornata con
Harukina, lo risollevava di morale e riempiva di vita. Si sentiva
orgoglioso per il modo in cui si era comportato il giorno prima:
l'imbarazzo di starle accanto era svanito quasi subito, e si era rilassato
come mai prima. Forse vederla cadere, ruzzolare e riempirsi di neve,
gliel'aveva fatta apparire come un qualsiasi altro essere umano! Ed era
stata pure ridicola, quando la punta di uno sci si era conficcato in un
cumulo di neve fresca costringendola a gambe all'aria!
Infilò la tessera magnetica nella serratura ed entrò pronto a buttare a
terra la sacca, ma quando entrò vide che Rukawa lo aveva preceduto. Era
seduto sul davanzale della finestra, con gli auricolari alle orecchie; non
lo aveva sentito. Hanamichi pensò di fargli prendere un colpo, ma quando
vide l'espressione del suo viso s'immobilizzò: sembrava... malinconica.
Anzi, proprio triste.
"Oh cavolo, e quelle? Non saranno lacrime! No, non può essere!"
Per un attimo Hanamichi fu colto dall'impulso di chiedergli se andasse
tutto bene, ma il borsone gli scivolò di mano cadendo rumorosamente a
terra; Rukawa sussultò appena e si voltò verso di lui. Il suo viso era
tornato di pietra ed il rosso si chiese se non avesse avuto le
allucinazioni! Quello era il solito freddo, scostante, odioso Rukawa!
Senza neppure guardarlo frugò nel proprio armadio prendendone una maglia
di lana ed i jeans, poi si chiuse in bagno per cambiarsi lontano da lui.
***
Verso le otto di sera, tutti i giocatori invitati per il torneo erano
riuniti nel salone da pranzo, aspettando che i loro piatti fossero
riempiti di fumanti manicaretti natalizi. Ogni squadra aveva un suo
tavolo, ma Hanamichi era riuscito ad ottenere che la sua Armata si unisse
allo Shohoku.
Quando finalmente le pietanze cominciarono a girare per i tavoli, le
chiacchiere dei ragazzi si sovrapposero in un allegro chiacchiericcio.
- Ehi, Sakuragi, lo mangi quello?- sputacchiò Takamiya all'indirizzo del
rossino.
- Non provarci, grassone! - gli urlò contro Hanamichi, spostando
rapidamente il suo piatto di cibo dalle grinfie dell'amico. Dalla parte
opposta del tavolo, c'erano i senpai, intenti ad intavolare una
discussione su quel periodo dell'anno.
- Che bello il Natale! - esclamò Kogure con gli occhi che brillavano.
- Sei il solito romanticone, Kimi-kun!
- Vuoi farmi credere che a te non piace, Hisashi?
- A me piacciono i regali! - proclamò Mitsui, facendosi più vicino
all'altro ragazzo e sorridendogli malizioso.
- E scommetto che stasera ne avrai uno speciale! - Ryota cominciò a
ridacchiare, fino a quando la voce alterata della sua adorata Ayako non lo
fece smettere all'istante.
- Idiota, - ringhiò la ragazza - fatti gli affari tuoi!
- Scusate, senpai...- intervenne il povero Yasuda, che non aveva capito
molto di quella strana conversazione - Di che regalo parlate?
Kogure arrossì imbarazzato, mentre Mitsui e Miyagi cominciarono a
sghignazzare divertiti.
- Ehm...niente Yasuda, continua a mangiare - Ayako aveva messo la parola
fine alla questione, con occhiate minacciose rivolte agli altri tre.
Per Mitsui però non era finita lì, e ne approfittò per lanciare un'ultima
frecciatina a Ryota. Lo guardò con divertita sufficienza, e gli slanciò un
- Scommetto che invece tu non avrai nessun regalo speciale...
La pazienza di Ayako giunse al limite, non le piaceva essere al centro di
QUELLE attenzioni. Ridusse gli occhi a due fessure e cominciò a far
intravedere il suo enorme ventaglio punitivo.
- Non costringetemi ad usare la forza, babbuini!
La sua ira però non venne recepita da Miyagi, che era ancora in uno stato
di depressione totale a causa della battuta fatta poco prima da Hisashi,
mentre le risa di Hanamichi avevano riempito la stanza.
- Sakuragi, lo lasci quello? - chiese Takamiya approfittando dell'attimo
di distrazione dell'amico.
- Ti ho detto di tenere a posto quelle manacce!
Il rossino aveva smesso subito di ridere, ma, mentre riprendeva la cena da
dove era stata interrotta, vide un altro pericolo all'orizzonte. Questa
volta era il suo migliore amico che lo stava tradendo.
- Haruko.- sentì distintamente la voce di Mito chiamare la sua amata
Harukina - Mi passeresti quella ciotola?
Con un balzo felino, riuscì ad impossessarsi della suddetta ciotola, sotto
lo sguardo di Rukawa, seduto disgraziatamente davanti a lui.
- Faccio io, Harukina! - cinguettò rivolto verso la ragazza sorridente -
Tu non devi stancarti.
Immancabile, arrivò il commento della kitsune.
- Che imbecille. - sussurrò. Il, per così dire, autocontrollo di Sakuragi
scemò di colpo, ed iniziò ad inveire contro il ragazzo moro.
- Baka Kitsune, si può sapere perché non ti fai un calesse di fatti tuoi?
Stranamente però questi non colse la provocazione, ma stupendo tutti, si
spostò indietro con la sedia.
- Scusate, mi è passata la fame. Non dovevate mettermi di fronte a quel
coso.
- Cosa?! Io ti... - provò a ribattere Hanamichi. Ma la sua protesta fu
interrotta dal capitano, preoccupato per la salute del suo migliore
giocatore.
- Devi mangiare Rukawa, altrimenti non sarai in forze per la partita.
- Hn...- fu il veloce commento del moretto - Ho tempo fino a dopodomani.
Rukawa si alzò senza aver quasi toccato nulla e si diresse in stanza senza
salutare nessuno; Haruko lo seguì con lo sguardo, poi si voltò verso Anzai,
con occhi pronti a sciogliersi.
- Rukawa sembra molto triste, non pensate?
- Poveretto, l'hanno messo in stanza con Sakuragi.
- Mitsui, vuoi morire giovane?
- Calma Hanamichi, Hisashi stava scherzando.
- Sì Harukina.
Akagi però aveva preso sul serio le considerazioni della sorella.
- Anche a me sembra più strano del solito. Forse qualcuno di noi dovrebbe
parlargli.
Tutti gli occhi dei componenti dello Shohoku si puntarono su una testa
rossa...tranne quelli dell'Armata Sakuragi, che non si distraevano dai
loro piatti.
- Ehi, che avete tutti da guardare? - sbraitò il rosso attirando
l'attenzione anche di un altro giocatore.
- Tu sei il suo compagno di stanza, Hanamichi: devi parlarci tu.
- Coooooosaaaaaaaaa? Tu sei pazzo Akagi! No, non ci penso proprio! Per me
quello può anche decidere di lanciarsi dal tetto! Cosa me ne frega se ha
qualche problema? Che vada dallo psichiatra! Anzi, farebbe prima a
rinchiudersi in manicomio a vita!
- Questo è un ordine, Sakuragi!
- Scordatelo!
(CONTINUA)
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