Salve
a tutti! Sono Kuji13! La ff per Slam Dunk viene dal fatto che
è uno dei miei manga preferiti, quindi…oggi poi un mio amico mi ha
fatto una menata sugli omosessuali che non finiva più…e sinceramente mi stava
per venire un attacco di ulcera perforante, l’amore va in una sola direzione,
l’importante è riuscire ad amare, non credete anche voi? Per questo
quasi per “vendetta” mi è venuta questa ff che spero di riuscire a
farvi leggere al più presto. Come saprete i personaggi non sono miei ma del
grande e immenso INOUE!
Baci, baci e ola by Kuji13.
Feelings
di Kuji13
Part
1: Confusion (Sakuragi)
Lo
amo.
Non
ci ho messo molto a capirlo.
Un’eternità
ad accettarlo.
Lo
odio.
Perché
è sempre e comunque migliore di me, e perché mi odia.
Perché
lo amo.
All’inizio
pensavo fosse semplice attrazione fisica e non me ne preoccupavo, Rukawa è
bellissimo, elegante nei movimenti e sensuale, tutto di lui mi attrae i capelli
scuri, la pelle bianca, gli occhi profondi, somiglia davvero ad una statua
perfetta.
E
come una statua è freddo e impassibile, non lo odio per questo, è il suo
carattere e a volte lo ammiro per la sua capacità di estraniarsi da tutto e
concentrarsi.
Come
quando gioca, non posso negare che sappia subito entrare in partita, meglio di
me che tendo sempre a pensare ad altro.
Lo
amo, ma lo odio anche.
Per
quella sua aria superiore, perché è strafottente ed egoista, nella vita come
nel gioco, e perché lo amo, perché lui non sarà mai mio e io non sarò mai
suo.
A
volte credo d’impazzire, ho dentro di me i due sentimenti più forti che si
possano provare, entrambi verso la stessa persona, e non è facile riuscire ad
ordinarli, anzi, quasi impossibile.
Part
2: Ordinary life (Sakuragi)
“Sakuragi!
Cretino! Muoviti!” è il gorilla, nel riflettere mi sono fermato a bordo
campo, si avvicina, parte un pugno, ma oggi non è giornata, lo schivo e blocco
la mano, lo fisso dritto negli occhi.
“Piantala
Akagi, il gioco è bello quando dura poco” sibilo, lascio la presa, è
stupito, come tutti.
Al
diavolo, non m’interessa.
“Bene,
per oggi abbiamo finito!” urla agli altri “Sakuragi, tu ti fermi qui per i
fondamentali” ancora? Pensavo di aver superato quella fase, beh, per oggi
niente, se non vado a casa per un’ora decente chi cucina?
“Non
se ne parla, ho di meglio da fare” rispondo, mi giro e mi avvio agli
spogliatoi, sento addosso gli sguardi allibiti di tutti.
Anche
il suo, per un attimo, poi lo sento chiaramente ricominciare a palleggiare e a
tirare a canestro.
La
sua indifferenza…fa male…molto male.
Oggi
è un altro giorno, mia madre sta per tornare e decido di andare all’aeroporto
per andarle incontro, salterò gli allenamenti.
“Hanamichi!
Che sorpresa vederti! Pensavo fossi a basket!” la mamma è molto felice di
vedermi.
“E’
tanto che non stiamo un po’ io e te…e poi volevo farti una sorpresa” lei
sorride.
“Splendido!
Allora faremo una serata tu ed io” in realtà ci ho già pensato, glielo dico
mi abbraccia, da quando mio padre è morto siamo molto uniti, anche se lei è
spesso via per il suo lavoro di fotografa.
Siamo
a cena in uno dei migliori ristoranti della città, mamma ed io siamo dei gran
chiacchieroni, ho preso molto da lei, i capelli rossi, gli occhi il
temperamento, mentre da papà la passione anche se scoperta tardi, per il
basket.
“Dimmi,
come va con Rukawa?” lei sa che mi piace, avevo una paura folle che mi
disprezzasse perché amo un altro ragazzo, invece si è detta felice che
provassi dei sentimenti tanto forti per qualcuno, dopo aver perso mio padre, che
per me era tutto e molto di più.
“Come
sempre, gli sono del tutto indifferente” mi prende la mano e mi sorride dolce.
“Non
si può non volerti bene, tesoro…hai tante buone qualità se ne accorgerà
anche lui”
“Ti
voglio bene, mamma”
“Anche
io, tantissimo”
Part
3: What’s happen? (Rukawa)
Oggi
mi ha stupito, e non poco.
Ero
abituato alle sue scene da buffone, mi aspettavo che esplodesse con Akagi.
Invece
niente, era serio, molto serio.
Ma
dopotutto, a me che cosa importa? Mi odia e io non ho tempo da perdere a pensare
ad un idiota come quello.
Akagi
è preoccupato, mi ha persino chiesto se sapevo qualcosa, io?
“No”
gli ho risposto e basta, non avevo altro da dire.
Esco,
prendo la bici e mi avvio a casa, fa freddo pedalo un po’ più in fretta per
non congelare, arrivato vedo che non c’è nessuno, come sempre, pianto la bici
ed entro.
C’è
un messaggio in segreteria, lo cancello senza ascoltarlo.
Sakuragi
era proprio strano.
E
basta! Ci ho pure pensato troppo…perché l’idiota continua a venirmi in
mente? Lasciami in pace! Vattene! Ma non se ne va.
La
sua immagine seria resta li, stampata in testa e no si schioda, finché
finalmente non mi addormento.
Oggi
è un nuovo giorno, come sempre salgo in bici e mi appisolo, non ci posso fare
niente, nemmeno la musica mi scuote, arrivo e armeggio col lucchetto.
“Ciao
Sakuragi” una voce femminile, è la Akagi, quello che vedo è incredibile, lui
la sorpassa senza nemmeno cagarla.
Che?
Il mondo cade domani, l’idiota che non guarda l’oca? Pazzesco.
Ancora?
Ma perché cavolo perdo tempo per riflettere su quello che fa il cretino? A me
non interessa, lo devo ignorare come sempre e andrò tutto come al solito.
Arrivo
al mio banco e mi ci addormento sopra, ma non riesco a dormire bene, così mi
limito a stare con gli occhi chiusi e la testa tra le braccia.
E
non capisco perché di nuovo la sua immagine mi si ferma in testa, ok è strano,
e allora? Lui mi odia, la cosa finisce li.
Part
4: Why you hate me? (Rukawa)
Non
è venuto agli allenamenti, Akagi non ha detto niente in merito, strano.
Prendo
la bici e mi avvio a casa, trovo le luci accese.
“Ciao
Kaede, cambiati, usciamo a cena” è mia madre, salgo e mi metto le prime cose
che vedo, poi scendo e salgo in macchina.
Siamo
tutti e tre qui a tavola, mio padre parla, mia madre annuisce e io sto zitto,
come sempre, le cose che dicono sono completamente prive d’interesse.
Mi
guardo in giro, un macchia rossa…rossa?
La
coppia davanti a noi si alza e lo vedo, anzi li vedo, l’idiota con una ragazza
un po’ più grande, gli stessi capelli rosso fuoco, gli sorride e gli prende
la mano.
Lui
indossa un paio di pantaloni neri lunghi, un dolce vita bianco e un maglione
nero a coste sopra, sta davvero bene…
Lei
gli dice qualcosa, lui annuisce poi si alzano e si avviano a braccetto.
Mi
si chiude lo stomaco.
“Io
me ne vado” mi alzo ed esco.
L’immagine
dell’idiota è impressa a fuoco nella mia mente, niente non se ne vuole
andare.
Ed
oggi è di nuovo qui, Akagi gli ha chiesto spiegazioni, lui è stato zitto, la
cosa incredibile, è che non mi ha rivolto i suoi soliti insulti, non ci siamo
nemmeno picchiati, niente di niente.
Ma
a me non interessa! Basta! Lui è l’idiota, il cretino, buffone ecc. ecc.
potrei andare avanti all’infinito, e lui uguale…a pensarci bene…chissà
poi perché mi odia…
Part
5: Indifference (Sakuragi)
Ho
passato due giorni infernali, ora sto lentamente tornando alla normalità.
Però
mi sono stufato di picchiarlo, d’insultarlo, cerco solo di dimenticarlo e lo
ignoro.
O
almeno ci provo, perché quando lo vedo giocare cado in trance e mi sembra
d’essere ipnotizzato.
Stasera
mi fermo qui, devo recuperare un po’ prendo un pallone, fisso il canestro,
tiro…centro.
Sto
migliorando me ne accorgo bene e pensare che ho iniziato per Haruko, già quasi
non la saluto più, tanto lei sbava dietro a Rukawa…e come darle torto?
Tiro…canestro.
“Incredibile”
una voce, la sua voce, calmo, devo stare calmo, non farmi provocare, mi giro
piano.
“Che
vuoi? Se sei qui per criticare o litigare, sappi che non ho ne tempo ne
voglia” che sicurezza, ragazzi! Ma dentro mi sento peggio di un cream caramel…
“Uno,
contro uno?” propone, vedo nei suoi occhi la sfida…ci siamo già sfidati una
volta, e avevo perso miseramente…forse potrei…NO!
“Ti
piacerebbe vero? Umiliarmi come l’altra volta, beh, te lo scordi” mi giro
del tutto e me ne vado, non posso sopportare oltre il suo sguardo.
“Non
voglio umiliarti, solo giocare” mi fermo.
“Perché?”
“Così”
alzo le spalle ed entro in spogliatoio.
Part
6: And if I… (Rukawa)
“Non
voglio umiliarti, solo giocare” perché pensi che ti voglia umiliare? Non lo
capisco proprio, è di uno scostante che rasente l’incredibile.
Ma solo con me…perché? Con gli altri è ritornato lo stesso.
“Perché?”
non so che cosa rispondergli, il motivo non lo so, voglio solo giocare con lui,
dev’esserci un perché?
“Così”
fa spallucce e se ne va.
Ha
ragione.
Deve
esserci un motivo, finora ci siamo evitati o insultati e picchiati.
Incredibilmente questo mi manca un po’, era un qualcosa che non avevo con
nessun altro.
Ma
è anche vero che erano solo calci e pugni. Perché?
E
se io stessi cambiando? No, è lui che è cambiato sembra maturato d’un colpo
o forse è lui che è diverso da quello che vuol far vedere di se.
Che
la sua fosse solo una maschera? Molto probabilmente si.
E
me ne sono accorto, solo io…solo ora, la cosa che più mi stupisce però, e
che continuo a pensare a lui e non mi da fastidio…anzi…comincia a …a…oh,
no!
Forse…forse…no….ho
capito…e se io…e se io…E SE IO MI STESSI INNAMORANDO DI LUI?
Tremo
nell’aria fredda della sera, mentre cammino, dove sono? No lo so.
E
invece si che lo so…qui abita lui, l’idiota.
E
come se dovessi avere una risposta, e devo averla adesso, vado alla porta e
suono, mi viene ad aprire la ragazza che ho visto al ristorante, mi sorride.
“Tu
devi essere Kaede Rukawa, entra pure, io sono la madre di Hanamichi” e sorride
ancora.
Come fa a sapere chi sono? Chiama Hanamichi…e da quando lo chiamo per nome?
Però ha un bel suono…Hanamichi…
Eccolo,
scende le scale e sgrana gli occhi.
“Eh?
E tu che cavolo vuoi?”
“Hanamichi!
Ti ho insegnato ad essere educato, ma a quanto vedo non sono andata troppo
bene…” lo rimbecca sua madre.
“Mpf…e
va bene! Cammina volpino, seguimi” borbotta, è quasi buffo.
Camera
sua è grande e ordinata, con molti poster alle pareti, persino una Tv e un
portatile nero sulla scrivania, mi fa cenno di sedere sul letto, lui si piazza
su un poltrona.
“Allora?
So bene che abiti ad anni luce da qui, quindi vieni al sodo” inizia.
“Dovevo
vederti” è la verità, ma adesso come vado avanti? Che faccio?
“Ok,
ma perché? Un motivo serio, Rukawa”
“Ecco,
voglio capire…perché mi odi?” respira a fondo, chiude gli occhi poi li
riapre e mi fissa serio.
“Te
lo dirò…ma non sono sicuro che ti piacerà”
Part
7: The truth (Sakuragi)
“Te
lo dirò…ma non sono sicuro che ti piacerà” è il momento, è qui, a casa
mia, devo dirglielo adesso, male che vada mi dirà che mi odia o ci picchieremo.
“Non
importa dimmelo lo stesso” mi alzò dalla poltrona e mi avvicino, sono davanti
a lui, si alza.
“Perché
ti amo” spalanca gli occhi.
Gliel’ho
detto, non l’avrei mai creduto possibile, mi sento come sollevato da un
macigno, lo guardo e vedo una cosa molto strana, ha abbassato gli occhi ed è…arrossito?
Si, non c’è dubbio…pazzesco.
“Scusami…avrei
dovuto capirlo…mi dispiace…ti ho fatto soffrire” eh? Ma che cosa…come?
Da che gli sono saltate fuori queste parole? Che cosa vuol dire?
“Ma…ma…”
balbetto, lui si avvicina e mi abbraccia.
“Credo…anche
io ti amo” mi sussurra.
Chiudo
gli occhi, sento il mio cuore battere veloce, respiro per restare calmo.
Mi
ama.
MI
AMA!!!!!!!!!!
Mi
stacco da lui, lo fisso negli occhi, accenna ad un sorriso, un attimo dopo, sto
unendo le mie labbra alle sue, nel più dolce e bello dei baci.
THE
END
Finita! Vi è piaciuta?
Spero di si…un grazie enorme a tutti coloro che hanno letto fin qui, e anche
a Fra, che anche se in modo indiretto mi ha dato l’ispirazione per
scrivere, baci, baci e ola by Kuji13! ^_______^!!!!!!!!
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