Note: come sempre i personaggi (purtroppo) non sono miei (ti piacerebbe!! NH&R non c’è bisogno di infierire ndIchi)

 

Stavolta a chi toccherà essere citato nella mia opera?? Rullo di tamburi…………………………………

 

Alla mia gemella, Elfo tutta per te..spero proprio di averti sorpresa..e che anche questa ti piaccia “un sacco” >_<  bye-cycle ^^

 

Naturalmente spero piaccia anche a tutti coloro che si apprestano a leggere ^_^

Ichigo

 




 


 

 

Febbre d'amore

 

di Ichigo

 



 

Il suono ritmico del pallone da basket che veniva sbattuto contro il pavimento della palestra rimbombava per tutta l’enorme stanza. Sembrava tutto tranquillo come al solito. Per quanto potevano definirsi tranquilli gli allenamenti del club di basket allo Shohoku: con un Hanamichi sempre in perenne discussione con il capitano perché veniva escluso dalla squadra e costretto ai fondamentali; Ryota che non perdeva occasione  per corteggiare Ayako, la quale puntualmente lo richiamava all’ordine con una sonora sventagliata e Mitsui che sfotteva i due, chi per un motivo, chi per un altro. Solo Rukawa era sempre silenzioso e concentrato sul gioco, eccezion fatta per qualche sporadico e quasi sussurrato “do’hao” all’indirizzo del rosso, che di risposta molto spesso oltre gli insulti arrivava anche alle mani.

Però, quel pomeriggio non era lo stesso. Hanamichi non protestava, né faceva vanto della sua genialità in campo. Non si sentiva ispirato, e il motivo era che non c’era gusto  a vantarsi di sé, se nessun ti dava importanza, o meglio se qualcuno, QUEL qualcuno non replicava.

Il capitano fu alquanto entusiasta nel vederlo fare i suoi esercizi in religioso silenzio, chissà quali pensieri occupavano la sua mente per renderlo così concentrato, comunque decise di non indagare oltre e ringraziare in silenzio perché, ne era più che certo, non sarebbe durato per sempre.

Nonostante fosse presente in campo, Rukawa era muto più del solito e Hanamichi non ne capiva il motivo, più volte l’aveva provocato, ma lui niente, non l’aveva calcolato neanche di striscio e la cosa lo infastidiva non poco.

“Maledetta kitsune surgelata!” borbottò tra sé e sé.

Comunque giunse  finalmente l’ora di tornare a casa ed entrando negli spogliatoi vide che anche il numero 11 li seguiva, cosa strana e sospetta, solitamente prolungava i suoi esercizi. Mentre uscivano, il Tensai ebbe un lampo di genio (io direi più di stupidità ndIchi). Vide Rukawa che faceva per andarsene e lo raggiunse di modo che, entrambi fossero sulla soglia della porta e si scontrarono uscendo in contemporanea, e come era prevedibile rimasero “incastrati” tra la porta e il muro, il piano era perfettamente riuscito, vai con la seconda parte. “Ehi baka kitsune, sei sempre tra i piedi, lascia passare il genio”. L’altro al suo fianco si limitò a guardarlo, ma nei suoi occhi non c’era il solito gelo, né poteva leggere il suo insulto preferito nei suoi confronti. Si limitò a fare un passo indietro lasciando il numero 10 sulla porta che perse l’equilibrio e cadde in avanti faccia a terra.

Poi il moro senza badare al sonoro “sbonk” né domandare informazioni sulla sua condizione, se ne andò in silenzio precedendo tutti fuori alla palestra. Hanamichi ancora a terra era più perplesso che mai e rivolse uno sguardo interrogativo ai compagni che nel frattempo lo aveva raggiunto e con un alzata di spalle Mitsui si limitò a dire “non guardare me”.

 

Il giorno successivo stessa scena, tanto che Akagi cominciava a ringraziare la sua buona stella. Hanamichi non smise di fissare Rukawa per tutto il pomeriggio, anche il giorno era strano, lavorava e si impegnava come al solito, non sbagliava un canestro (non ho idea di dove tu voglia andare a parare, né tantomeno sono sicuro di volerlo sapere, però di qualunque cosa si tratti, io sono pur sempre Kaede Rukawa e sono perfetto ndRu O__O nIchi  nh? NdRu_confuso ha…ha.. Hai  parlato ndIchi_ancora_più_confusa  è_è ndRu), ma Hanamichi lo trovava..come dire..fiacco, stanco.

Notò come dopo un tiro o una schiacciata si fermasse a riprendere fiato e si asciugasse la fronte con la spugnetta che portava sempre al braccio, mentre invece di solito correva subito da una parte all’altra.

Se non lo conoscesse bene avrebbe giurato di trovarlo affaticato. Decise però di non pensarci e tornare ai suoi esercizi, ma questo non servì a molto perché la sua poca concentrazione gli procurò una sgridata dal gorilla e una serie di esercizi post-allenamento. Però quella sera non era solo, anche l’asso dello Shohoku (come prego? NdH ehm, l’altro asso dello Shohoku?? NdIchi  non perfetto ma, già meglio ndH)rimase a fare i suoi esercizi.

Hanamichi terminò prima di lui e andò a farsi la doccia dicendosi che se aveva le forze per continuare a giocare allora la sua era solo una preoccupazione inutile. Stava tornando in palestra per andarsene, quando si fermò incerto dietro la porta e lo osservò spiccare un salto pronto per la schiacciata e centrare un perfetto canestro. Lo vide tornare a terra leggero poi però, gli si piegarono le ginocchia e cadde sul pavimento. Sakuragi fece per entrare, ma lo vide rimettersi subito in piedi e raggiungere la palla rotolata poco distante. Attese ancora qualche secondo per poi entrare in palestra con il suo solito buonumore e gridare a gran voce: “ah ah ah ah anche per oggi il genio ha finito e dato il meglio di sé e ora và a casa, addio volpe spelacchiata” e lo salutò con una mano mentre quello distrattamente gli lanciò un occhiata e mormorò un “nh!”di saluto. Hanamichi però non era del tutto tranquillo c’era un pensiero che lo assillava e non lo lasciava in pace, anche la sera prima era stato inquieto. Poi..la rivelazione arrivò non appena fu davanti al cancello della scuola.

Si voltò e corse velocemente verso la porta e..

“Rukawa!!” urlò raggiungendo il ragazzo che stava sdraiato sul pavimento proprio sotto il canestro. Si inginocchiò accanto a lui e lo prese tra le braccia chiamandolo: “Ru..Rukawa rispondimi!” gli diede dei piccoli schiaffetti sulle guance un po’ arrossate, ma niente.

Lo sollevò in braccio e raggiunti i materassini, ce lo stese sopra. Lo scosse un poco e il moro aprì gli occhi leggermente “ do..do’hao?” sussurrò e cercò di tirarsi su, ma Hanamichi lo fermò e lo fece stendere di nuovo. Rukawa obbedì non aveva le forze per litigare.

“Tu hai la febbre!” gli disse il rosso sfiorandogli la fronte

“nh!” fece l’altro facendo spallucce..

Hanamichi lo guardò con rimprovero: “ma sei scemo? Da quando sei così? Aspettami qui, guai a te se ti muovi da lì” corse nello spogliatoio e bagnò un asciugamano con l’acqua fredda e tornato dal moro gli e lo posò in fronte . Non appena Rukawa sentì  quel sollievo si rilassò  e distese i muscoli del viso. Hanamichi fu un po’ sollevato . Meno male che era tornato indietro, la scena a cui aveva assistito poco prima non voleva  abbandonarlo, poi a quella si ricollegarono le immagini di Rukawa durante il regolare allenamento e per finire la strana sensazione che aveva provato la sera precedente quando anche se per poco gli aveva sfiorato le braccia.  Erano molto calde e lui lo sapeva bene, di solito erano fresche, non era la prima volta che aveva avuto modo di toccare il corpo del volpino durante le loro scazzottate, e così era rientrato con un dubbio e l’aveva trovato a terra.

“Kami..” sospirò, il cuore batteva all’impazzata. Venne sottratto dai suoi pensieri dal mugolio sommesso di Rukawa, gli cambiò l’asciugamano ripiegandolo dalla parte fresca.

Purtroppo non poteva lasciarlo solo per andare a chiamare qualcuno e non aveva cellulare, l’aveva lasciato a casa, quando serviva quel maledetto aggeggio.. E dubitava che il solitario volpino ne avesse uno (ma, io veramente.. ndRu zitto tu! Per esigenze di copione ne sei sprovvisto ndIchi).

“Cosa faccio?!” si domandò osservando il moro disteso che aveva cominciato ad ansimare, fece per alzarsi quando sentì una mano tirarlo per la maglia, si voltò e vide Rukawa che gli rivolgeva uno sguardo implorante, con occhi semi aperti: “non vado da nessuna parte, prendo qualcosa per coprirti” disse piano, sottovoce. Ru lo lasciò andare e il rosso tornò poco dopo.

Hanamichi si sedette di fianco a lui dopo averlo ben coperto con dei teli di spugna che aveva trovato nel magazzino degli attrezzi: “non sono il massimo, ma..” doveva tenerlo al caldo, la febbre stava salendo.

Gli scostò dolcemente un ciuffo della frangia  che, troppo lungo, gli andava negli occhi e si accorse che si era addormentato, ma almeno sembrava stesse riposando. Mentre si concentrata sul da farsi, si ricordò di un rimedio a quanto pare efficace che si usava in altri tempi e che ricordava di aver letto in uno shojo manga di una sua amica (*____* ndIchi).

Gli si accese la lampadina sulla testa e provò, tentar non nuoce e poi se  anche avesse fallito il volpino dormiva e comunque era troppo debole per reagire in qualche maniera. Quindi facendo molta attenzione a non svegliarlo gli tolse la canottiera e poi si levò la maglia, si distese su quel corpo perfetto e sul petto caldo del compagno di squadra stringendolo poi a sé in un abbraccio.

“In questo modo la febbre dovrebbe scendere” si era detto diventando comunque rosso in volto, meno male che non lo avrebbe visto nessuno. Sotto di sé sentì Kaede abbandonarsi a lui, sistemandosi inconsciamente tra quelle forti braccia e prendendo a respirare normalmente. Hanamichi cullato da quel tepore e dal respiro regolare del moro, cadde stancamente anche lui tra le braccia di Morfeo.

Aprì piano gli occhi riprendendosi dal dolce torpore che l’aveva avvolto e si rese conto che era quasi l’alba perché dalle grandi finestre vide che entrava una luce rosata (allora, tante volte mi ha svegliato alle 5.30 del mattino quella dannatissima luce e ora che mi serve non ne ricordo il colore ç__ç ndIchi).

Si prese qualche secondo per capire dove si trovasse e si rese conto di essere scivolato al fianco del compagno e poggiava la testa sul suo petto, poi..si rese conto di qualcosa che gli stava accarezzando i capelli, si sollevò sul gomito e incontrò lo sguardo di Rukawa, i suoi meravigliosi occhi blu avevano ritrovato la loro luce, anzi per dirla tutta non era  proprio la loro ma, aveva qualcosa di diverso, vi notava dolcezza mentre guardandolo si specchiava nei suoi occhi color del cioccolato.

“S..stai bene?” domandò spezzando per primo il silenzio, ma l’altro non rispose continuando a fissarlo

“io..ecco..non è come sembra, posso spiegare, tu avevi la febbre e non sapevo come fare e da qualche parte ho letto che così..” era un fiume in piena di parole.

Poi finalmente Kaede rispose: “do’hao!” era appena un sussurrò.

Hanamichi arrossì, si divertiva a imbarazzarlo, ma puntualmente rispose meccanicamente con un “baka kit..” ma non poté terminare l’insulto che Kaede che non aveva  spostato la mano dalla sua nuca, spinse la testa rossa verso di sé e allungando il viso gli baciò le labbra dolcemente e come si staccò gli sorrise appena e mormorò: “grazie!”

 

FIN..

 

Ru_che_cancella _la_parola_fine

Ichi: scusa? Cosa stai facendo?

Ru: correggo..continua vorrai dire

Ichi: no, no è finita così

Ru: niente lemon?

Ichi_alza_gli_occhi_al_cielo: oh Kami..ma se sei convalescente!!

Hana: per stavolta è andata, un po’ di riposo

Ichi: qualcuno che è d’accordo con me

Ru: do’hao da quando stai dalla sua parte?

Ichi: ehi!!

Ru: scema! Ti odio!

Ichi: oook, la prossima sarà pwp senhana

Akira: *_________________________________________*

R&H:oddio!!!!

Ichi: eccone un altro..stavo scherzando!

A: ç___ç

R&H_tirano_un_sospiro_di_sollievo

 

FINE