Note: i personaggi non sono miei…e per fortuna loro….ma li prendo ugualmente in prestito e ci faccio quello che voglio….

 

Ciao a tutti!!! Qui parla Miko…allora questa è la nuova fic….spero che vi piaccia… ci ho messo un bel po’ per scriverla,ma come la rileggevo la cambiavo,non mi piaceva come andava avanti e non riuscivo a completarla…forse perché ne stava scrivendo altre 3…va beh piccoli dettagli…

Comq cosa dire di nuovo,l’ispirazione non so proprio da dove mi sia venuta….perchè la mia mente malata ha pensato senza che io gliene abbia dato il commando e quindi mi è venuta questa idea…non so perché le idee mi vengono sempre in strani momenti,quando ho pensato questo mi stavo facendo la doccia,e la mia mente stava fantasticando su delle nuove fic. La mia mente è proprio contorta. Dovete sapere,anche se forse non vi importerà granché…che le mie fic la maggior parte le penso sotto la doccia…è un luogo in cui mi viene l’ispirazione...va beh era irrilevante…lo so… dopo queste ultra mega non importanti notizie,vi lascio alla lettura,sempre che non avete rinunciato dopo aver letto il preambolo….baci baci…

Buona lettura.

Miko.


 


 

 

Exchange

 

di Miko

 



 

Festa di Tanabata,la squadra dello Shohoku si reca al tempio per la festa in compagnia della manager e della nuova vice Haruko Akagi. Durante il tragitto seguirono i  soliti battibecchi tra i membri della squadra che come al solito trovavano il loro capro espiatorio in Hanamichi,il quale subiva per tutti i compagni il pugno del Gorilla. Staccato dal resto del gruppo camminava Rukawa,mani in tasca e sguardo di vetro,scansava i bambini che correvano per le vie come se fossero stati dei nemici per la sua incolumità mentre si prendeva le urla del suo compagno di squadra più casinista che si affrettava a soccorrere i piccoli infanti spaventati dalla loro grandezza. Non sentì nulla,impassibile continuare ad andare avanti,trovava tutto ciò un’inutile perdita di tempo,a quell’ora poteva essere a casa sua, sul divano a guardare la tv e a ronfare placidamente e invece…no…gli è toccato andare a quella stupida festa. Tutto quello che vedeva lo irritava,lo sfarzo,gli odori nauseanti provenienti dalle bancarelle,il chiasso,i bambini…ma soprattutto le ragazze…in questo caso attratte non solamente da lui,ma anche dal rossino,che per la serata non poteva non mettersi che un’aderente maglia nera che fasciava il suo torace meravigliosamente, con dei jeans a vita bassa che mostravano una parte del suo fondoschiena e aderivano alle sue gambe muscolose…e lui…non poteva che essere geloso. Geloso per come questo si comportava con la babbuina,perché lui avrebbe voluto che quelle parole,quegli sguardi,fossero rivolti unicamente a lui,ma ciò era impossibile che accadesse,tutto si prospettava infatti immutabile e monotono.

 

<< Ehi…c’è Sendoh…EHI PORCOSPINO CHE CI FAI TUTTO DA SOLO?>>

 

Esclamò il rossino con la solita sicurezza avvicinandosi all’avversario,questo lo guardò e gli sorride,ma il suo sguardo era volto a guardare quello del volpino che lo fissava come sempre impassibile,anche ora che Sakuragi era li vicino a lui. Sapeva  bene infatti che il moro si era preso una sbandata colossale per il rosso ma questo non se ne era accorto minimamente, tutte le volte che vedeva quella scena Sendoh,si chiedeva come poteva essere così cieco e non accorgersi dei sentimenti altrui.

 

<< Non mi andava di uscire con nessuno visto che qualcuno era già impegnato allora non mi è toccato altro….>>

 

<< Eh….la mia squadra ha tanto insistito a uscire con il tensai che alla fine gli ho dovuti accontentare…questa è la popolarità>>

 

<<Do’hao…>>

 

<< La verità fa male anche tu desideravi uscire con il Tensai…lo so benissimo…>>

 

Si,era quella la verità,a lui sarebbe piaciuto da matti avere un appuntamento a quattrocchi con il rossino…in qualunque posto si trovassero,da soli. Per un attimo nella mente di Rukawa balenò l’idea che questo avesse capito i suoi sentimenti verso di lui,ma sembrava davvero troppo ingenuo,lui sapeva nascondere benissimo ciò che provava,era praticamente impossibile che lui se ne fosse accorto. Quindi scartata l’ipotesi ritornò sui suoi passi nel mentre che Sendoh cercava invano di staccarsi da Hanamichi e avanzare verso di lui,per il solito motivo che lo portava nelle sue vicinanze,lo voleva,voleva mettersi con Rukawa a tutti i costi,avrebbe fatto tutto pur di toccarlo,baciarlo,gli andava bene solamente questo,perché sapeva di non poterlo mai avere. Forse l’unico modo era drogarlo,ma era troppo sleale,lui lo voleva presente e non sballato.

 

<< Ehi Kaede…che ne dici facciamo un giro da quella parte….>> disse speranzoso,era difficile farlo demordere da qualche cosa,se poi quella cosa lo interessava tanto…il volpino si voltò,sguardo indifferente e aria di insufficienza,per tutta risposta si girò verso di lui e sollevò le sopracciglia in segno di negazione per quella proposta.

Sendoh a quel punto si sentì fiacco…tutte le volte,tutte che ci provava,lui reagiva in quel modo. Si era accorto che aveva ancora il rosso alle calcagna che non si spostava mai da lui.

Non capiva veramente cosa potesse volere.

 

<< Ma insomma…perché diavolo mi stai sempre attaccato al culo…mi lasci perdere,sappi che ho da fare!>>

 

<< Se quel daffare è con Rukawa allora te lo puoi scordare…>>

 

Il moro rimase colpito da quella risposta, << Non sapevo che mi amassi a tal punto da essere così geloso,ma lo sai bene,io sono un’hentai…>>

 

<< Non me ne frega un cazzo di te…io amo lui…amo Rukawa…>> disse confessando per la prima volta i suoi sentimenti,forse,però,alla persona sbagliata.

 

<< Nooooooooo…non ci credo….tu…lo ami….questa e bella,ma lui non vuole nessuno è questa la parte divertente>> rispose,dicendogli una bugia per cercare di fargli abbandonare un possibile progetto di confessare i suoi sentimenti. Ma proprio non si aspettava…

 

<< Lui mi ama allo stesso modo…ma non ha il coraggio di dirmelo e io  a lui…quindi per ora,le cose rimangono così,portandoci a comportarci normalmente…o quasi,tra sguardi sottecchi e sbirciatine negli spogliatoi…sembra sia questo il nostro destino…>>

 

Non lo aveva mai visto così serio,duro forse,in fondo era un amore che da entrambi le parti non sarebbe mai stato confessato. E questo giocava tuttavia a suo favore, poteva ancora provarci con il bel numero11,tanto se aspettava a loro poteva anche invecchiare e morire. Quindi…carpe diem…. Come diceva ogni volta…quella notte ci avrebbe riprovato sino a che non lo avrebbe avuto e se no la mattinata successiva.

Un altro giocatore dello Shohoku osservava la scena di Sakuragi e Sendoh,nascosto dietro un albero si trovava Hisashi Mitsui,innamorato segretamente di Sendoh,che correva dietro a uno che non lo voleva e invaghito ugualmente da Hanamichi,che fino a quel momento non aveva capito quali erano i sentimenti per il numero11.

Si vedeva infatti lontano un miglio  che tra quei due c’era qualcosa,però non lo avevano mai ammesso a loro stessi,quindi per ora sperava in un rapporto con almeno uno dei due.

 

Velocemente la squadra fu riunita dal capitano e dalla manager,i quali avevano deciso per tutti che dovevano assistere allo spettacolo pirotecnico che si sarebbe tenuto di li a poco alle spalle del tempio,e che se vi si partecipava,questo era di buon auspicio e quando l’ultimo razzo risuonava nell’aria con il suo botto si dovesse esprimere un desiderio ( NDMiko…questa parte e tutta inventata,ma mi serviva per la storia che fosse così) , quello si sarebbe avverato nel giro di 5 ore e si sarebbe potuto sciogliere solamente al raggiungimento della cosa desiderata.

Ben presto la squadra fu al completo con l’unione anche del membro del Riyonan,che si era aggregato a loro.

 

<< Bene…>> iniziò il capitano <<…ora tutti insieme dobbiamo desiderare che lo Shohoku vinca il campionato!!>> concluse con un sonoro BUU della squadra al termine del discorso,non era stato molto apprezzato il tentativo del capitano di sollevare il morale della squadra che quel giorno non era dei migliori visto che anche il loro membro più casinista era alquanto taciturno e stranamente irrequieto. Per non parlare poi del numero 11 che non si poteva nemmeno avvicinare agli altri che subito drizzava il pelo e graffiava…erano tutti troppo strani,ma particolarmente quei due…e stranamente erano così dall’arrivo del amico avversario che aveva scombussolato l’equilibrio che solitamente si creava tra il numero 10 e il numero 11.

Hanamichi guardò il cielo pensieroso, era stanco…stanco di tutto quello…stanco di quel insulso giro con la sua squadra…sarebbe voluto rimanere con i suoi amici,lo avrebbe preferito mille volte di più…non vedeva l’ora che quei maledetti piccoli fuochi esplodessero in aria e decretassero la fine di quella festa e poi tutto sarebbe tornato come prima.

 

<< Beh Rukawa cosa mi racconti? Ti piacciono le feste??>> continuava imperterrito Sendoh,lanciando degli sguardi divertiti verso il rosso che non si avvicinava troppo al moro in questione.

 

<< No>> rispondeva oramai a monosillabi senza guardarlo negli occhi…perché era negli occhi del rosso che rispondeva e non in quelli della persona che gli stava parlando…quella farsa non sarebbe durata a lungo…si era accorto che probabilmente tutti sapevano…e anche lui sapeva e forse ricambiava…ma con il porcospino in mezzo ai piedi non potevano di certo avvicinarsi e chiarirsi e soprattutto con tutta la squadra,quindi l’unica cosa che era consentito loro era scambiarsi occhiate fugaci e desiderose.

 

Finalmente nel cielo risuonarono i primi fuochi artificiali,tutta la squadra eccetto Rukawa si sedettero sulle gradinate,questo si avvicinò a una persona rimanendo abbastanza lontana da non essere notato e abbastanza vicino da poterla osservare e sentire il suo profumo,come gli fu dietro l’interessato si volto a guardarlo sorridendogli calorosamente…in fondo sapevano di amarsi…era il primo passo che purtroppo era troppo difficile,ma sapevano che ognuno c’era per l’altro e questo era importante…ma la loro quiete idilliaca fu interrotto dal loro più acerrimo nemico,anche chiamato il porcospino…un dongiovanni da strapazzo che voleva a tutti i costi portarsi a letto il volpino e farci chi sa quale pratiche. Lo odiavano…entrambi alla stessa maniera.

 

<< Ehi…tra poco dobbiamo esprime un desiderio…stanno per finire…tra 5 minuti…lo hanno appena comunicato avete sentito….>>

 

Dopo 4 minuti si sentì l’immancabile conto alla rovescia…da sessanta sino ad 1,ovvero quando giungeva il momento di esprimere il desiderio,che in quel tempo si era pensato.

PAM…BUM…PAM… PAM…POM

 

‘’Vorrei avere la personalità di Akira Sendoh…per avere il coraggio di confessare il mio amore a Rukawa affinché possiamo diventare finalmente una coppia’’

 

‘’ Vorrei essere al posto di Hanamichi Sakuragi per poter rimanere sempre vicino a Kaede’’

 

Dopo che tutti i desideri furono espressi tutte le persone si alzarono iniziando a dileguarsi per recarsi ognuno nella propria casa,visto che la festa era terminata e il giorno dopo avrebbero avuto chi lavoro e chi scuola.

Anche lo Shohoku ben presto si dileguò,ognuno per la sua strada…ognuno verso casa sua,con nel cuore il proprio desiderio e la speranza che si potesse da vero realizzare… il dubbio di tutti era..che cosa aveva desiderato il numero 11…lui non aveva desideri da sprecare lui voleva…non desiderava…e voleva Hanamichi…e lo avrebbe avuto…non ancora ma lo avrebbe avuto… lo avrebbe conquistato e si sarebbero baciati dolcemente,lo avrebbe spogliato delicatamente adagiato sul letto e posseduto con infinita dolcezza mentre questo diveniva rosso di vergogna…candido e ingenuo…come sempre,e si sarebbe sentito finalmente sussurrare all’orecchio,mentre continuava ad affondare nel suo corpo,e le mani ambrate erano poggiate sulle sue spalle e stringevano forte “ti amo Kaede” e solo allora sarebbe stato contento…quando la loro relazione non poteva essere intaccata da nessuno…né da Sendoh né da Mitsui….solo allora.

In fondo lo sapeva…lo aveva sempre saputo che lui sapeva e anche lui…anche lui lo amava…troppo codardi e paurosi per fare il primo passo ma anche troppo fieri di se stessi…ma quel sorriso…quando lui si era avvicinato da dietro,desiderando ti poter affondare le mani nella chioma purpurea e sfiorare la pelle della nuca con le labbra,baciandola con calma e passione. In quel sorriso si trovavano tutte le frasi mai dette,poi quel sorriso si era incupito,lui stesso si era chiesto cosa potesse essere stato quel cambiamento…poi aveva notato,una mano sulla sua spalla…un petto troppo vicino al suo viso…un respiro caldo che non era della persona che amava.

Lo avrebbe ucciso…il porcospino…Akira Sendoh…essere bastardo sino al midollo e un completo maniaco…doveva proprio stare dietro a lui…con tutti i ragazzi del pianeta se lo doveva trovare attaccato al sedere…proprio lui.

Lo odiava…lo detestava profondamente.

Doveva sbarazzarsene,affinché il sorriso del rosso non si intristisse nuovamente.

 

Quella notte sia Hanamichi che Sendoh dormirono pesantemente,come se qualcosa in loro non andasse bene.

La mattina dopo il rosso si svegliò,si sentiva stanco e spossato non capendone il motivo,in fondo la sera prima non era tornato tardi e non aveva nemmeno fatto baldoria con gli amici,tuttavia aveva un forte dolore alle spalle e alla testa. La stanza era ancora completamente al buio come tutte le mattine prima andava in  bagno,poi solamente dopo apriva le tapparelle. Mise giù un piede dal letto alzandosi subito dopo,e grattandosi la testa arrivò a quello che doveva essere la porta del bagno, la aprì e si trovò di fronte  a una serie di vestiti….come aveva potuto sbagliare…era sicuro che da quella parte ci fosse la porta del bagno…doveva essere ancora mezzo addormentato,lentamente richiuse la porta per aprire quella non molto distante,       questa volta facendo centro e trovando il bagno,entrò accendendo la luce ma non facendo caso al suo riflesso sullo specchio che si trovava proprio accanto al water,dopo avere terminato di urinare si spostò sul lavandino per lavarsi la faccia,ma risalendo a guardarsi sullo specchio…notò….

 

<< Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah sono diventato Sendoh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Noooooooooooooooooooooooo…..e se io sono lui…lui….lui….lui è me….. noooooooooooo>>

Esclamò il rosso rendendosi conto che il desiderio che la sera prima aveva espresso si era realizzato…non tanto,perché lui voleva avere solamente il carattere di quel ragazzo e non tutto il suo corpo e la sua vita… Capì perché non aveva trovato il bagno quella mattina, quella non era casa sua,ma casa del porcospino,o meglio la camera da letto del porcospino.

 

Nella parte opposta della città un altro ragazzo si svegliava.

Lentamente Sendoh accarezzò il suo corpo sudato dalla notte,non avevo dormito bene poi nell’ultima parte della notte aveva fatto un sogno piuttosto erotico e ora era ancora tutto eccitato ed accaldato. Passò quindi la mano sul suo corpo tastando i pettorali e scendendo velocemente verso il membro già duro tra le gambe, osservò la sua mano che lenta scendeva…gli piaceva osservare la sua mano che scendeva e saliva sul suo pene…immaginando che la sua mano fosse in realtà la bocca del bel moretto che gli piaceva tanto,oramai lo vedeva anche tenendo gli occhi aperti e con la poca luce che dalla finestra filtrava poteva vedere proprio quella parte del suo corpo sotto una debole luce mattutina. La sua mano continuò il suo corso verso il membro teso e eccitato che venne presto raggiunto dall’esperta mano,era strano,ma al tocco era diverso,non gli sembrava il suo…portò lo sguardo verso l’elastico dei boxer sollevandoli e rimanendo shockato,senza parole per quello che vide….da sotto i suoi boxer….la sua peluria…era rossa,pensò che qualcuno gli avesse fatto uno scherzò,si alzò notando uno specchio appeso alla parete che non si ricordava avere messo,aprendo di slancio la finestra illuminò la stanza,si guardò intorno stupido….dove diavolo era….lui non aveva mai visto quella camera e di certo non era la sua. si specchiò e la sua mascella cadde a terra frantumandosi….

 

<< Oh Kami-sama….sono diventato Sakuragi…ma come diavolo è possibile…oh…il desiderio che ho espresso ieri…si è…si è avverato,è meraviglioso…assolutamente meraviglioso…sono veramente felice anche se ho dovuto rinunciare al mio mondo…ora posso….Rukawa…oh si….>>

 

Felice come una pasqua,al contrario del proprietario di quel corpo,che si disperava ancora davanti allo specchio,in cerca di capire come fare a ritornare normale, il nuovo Hanamichi Sakuragi si acconciava i capelli e scopriva tutti i segreti di quel corpo tanto amato da numero11 dello Shohoku,scoprendo delle cose molto interessanti che avrebbe utilizzato a suo favore per conquistare quella persona che voleva.

Controllò quindi l’orologio…le 8…tra 30 minuti doveva essere nella sua “nuova” scuola…non vedeva proprio l’ora,avrebbe fatto vedere a tutto il liceo il nuovo Hanamichi Sakuragi,decisamente meglio del vecchio,aprendo l’armadio prese la divisa indossandola,ma cercando di migliorare il suo aspetto pettinandosi i capelli con del gel e modellandoli,in una patetica imitazione dei suoi capelli nel vecchio corpo,che si prestavano maggiormente a quel trattamento che ogni mattina metteva in atto,questi erano più ribelli e  morbidi rispetto ai suoi e non si adattavano facilmente…dopo 10minuti buoni riuscì ad avere un aspetto presentabile e piuttosto sexy. Veloce uscì da casa,riuscendo ad arrivare a scuola in orario e ricevendo gli sguardi sperati da tutti gli altri suoi compagni che erano notevolmente sorpresi dal cambiamento di portamento del rosso.

 

<< Ciao Hana…come mai non sei passato a casa stamattina…ti stavo aspettando…>>

 

Yohei ricevette uno sguardo allucinato come se il rosso si fosse dimenticato della sua esistenza e quindi anche il suo nome.

Nella mente dell’altro si facevano strada i nomi che aveva sentito pronunciare dal rosso…arrivò alla conclusione che sicuramente era quel tipo di nome Yohei…l’amico di infanzia dello scimmione.

 

<< Oh ciao Yohei…scusa è che stanotte ho dormito un po’ male e ora sono ancora intontito. Non sono passato perché mi sono svegliato tardi…>> cercò di sembrare più simile al rosso nel comportamento e modo di fare,altrimenti qualcuno avrebbe potuto dubitare di lui,come stava accadendo in quel preciso istante,quando il moro davanti a lui lo guardava di soppiatto con una strana luce nel volto che non riuscì ad interpretare.

 

<< Non hai avuto tempo di passare a casa mia…però il tempo di pettinarti come quel porcospino lo hai avuto…>>

 

<< Mi è sempre piaciuto il suo stile!!>>

 

Yohei lo guardò ancora più allampanato,non riusciva a capire cosa il suo amico potesse avere,non si era ancora lodato da Tensai e soprattutto parlato di Rukawa,troppo strano,poi quella pettinatura…inconfondibile,per non parlare del comportamento,non era proprio da lui,sembrava stesse recitando un copione,non era per nulla naturale.

Sembrava una persona completamente differente…come se davanti a lui ci fosse qualcun altro e non il suo vecchio amico di infanzia. Decise di lasciare perdere per oggi. Girandosi intravide Rukawa entrare dal cancello della scuola in sella alla sua bici e con il walkman nelle orecchie,che lasciava ogni tanto cadere lo sguardo verso di loro,come succedeva quasi ogni mattina.

 

<< Hai visto chi è appena entrato dal cancello??? E sembra proprio che guardi verso di noi…verso di te sarebbe più corretto>>

 

Sapeva infatti della sua colossale cotta per il volpino,ma non si aspettava di certo quella reazione,solitamente il rosso ricambiava i suoi sguardi e gli sorrideva dolcemente,il volpino parcheggiava,si avvicinava e gli dava del Do’hao,e da lì avanti come tutte le mattine a insultarsi,ma era solamente una scusa per stare vicini,questo lo sapeva anche lui. Ma quella mattina non accadde perché vide il rosso avvicinarsi a passo deciso verso il numero11…quella era una camminata sensuale…rifletté osservando meglio…troppo strano.

 

<<Ciao Ru…come va?? Sei bellissimo stamattina…come sempre d'altronde>>

 

Tutta la scuola rimase a bocca aperta davanti a quella frase sussurrata con voce sensuale e maliziosa,alcune ragazze morirono a quel commento sul loro idolo,ma il diretto interessato si limitò solamente a guardarlo,piuttosto male,oltretutto.

 

<< Cosa hai Do’hao…stai male?? Deve essere la pettinatura del porcospino che influisce…male si intende sui tuoi neuroni>>

 

Disse Rukawa,stupito dallo strano comportamento del ragazzo amato,e ancora di più dal fatto che il rosso non lo aggredì come ogni mattina ma sorrise sornione…quel sorriso…tirato…gli ricordava qualcuno…di odioso…

 

<< Non ti piace la mia nuova pettinatura…va beh… quella si può anche cambiare…lo so che ti piaccio io, è questo l’importante!>> rispose sicuro,forse troppo,perché lo sguardo che il moro gli rivolse non fu quello sperato,anzi tutt’altro…era uno sguardo freddo e cattivo…sembrava di odio,non riusciva veramente a capire cosa non andasse bene,ora era vicino a lui,era così contento,ma se continuava a tenere quel comportamento non sarebbe durato molto.

 

<< A me non piaci…cosa è questo comportamento…cosa diavolo ti è successo…>> mormorò Rukawa,non facendosi sentire dal rossino davanti a lui che era ancora perso nelle sue elucubrazioni,tanto da non degnarlo nemmeno di uno sguardo,concluse che quello non poteva essere il Do’hao ingenuo di cui si era tanto innamorato e che gli riservava dei bellissimi sorrisi dolci e carichi d’amore,quel sorriso che aveva visto comparire su quelle labbra non era il suo.

Non era decisamente il suo.

 

Akira Sendoh,arriva nella “sua” scuola,trovò ad attenderlo un suo compagno di squadra,Koshino.

 

<< Aki…perché non mi hai chiamato ieri…non ti va più di divertirti con me?? O finalmente sei riuscito a conquistare Rukawa?>>

 

A quell’affermazione divenne completamente rosso…ciò tradiva profondamente la sua persona,in quel frangente di tempo. Quando mai si era visto Sendoh che arrossiva? Era proprio…impossibile,eppure lui non era Sendoh…cioè lo era,ma solamente fisicamente,dentro la sua anima e il suo cuore rimanevano quelli di Hanamichi,innamorato alla follia di Rukawa e vergognoso e ingenuo…ma era riuscito a capire bene a che tipo di gioco questi due giocavano…e non era di certo solamente il basket.

 

<< S…sono…sono andato alla festa ieri sera e ho incontrato Rukawa e Hanamichi e sono rimasto tutta la sera con loro!>>

 

<< Hanamichi?!? Da quando chiami la scimmia rossa con il suo nome di battesimo….>>

 

<< Oh scusa…ti volevo prendere un po’ in giro>> rispose,mentre nella sua mente pensava CAZZO,aveva infatti fatto una gaff colossale,doveva assolutamente cambiare argomento.

<< Beh andiamo in classe…sono ancora mezzo addormentato…ho fatto un sogno stanotte…>> lasciando intendere qualcosa di peccaminoso e osceno che l’altro riuscì a cogliere nonostante non ci fosse.

Chi sa cosa stava facendo Rukawa in quel momento…e soprattutto cosa quell’animale stava combinando nel suo corpo…chissà se lui se ne sarebbe accorto che c’era stato questo scambio. Pensando al moro che si allenava sudato,ansante e lo guardava con quegli occhi blu come la notte,cercò di farsi coraggio per un intera giornata che doveva passare senza poterlo vedere,sarebbe stata la giornata più lunga della sua vita.

La scuola era abbastanza bella,non ci era mai entrato e quel giorno aveva delle materie che non aveva ancora fatto e quelle che aveva già fatto erano ad un livello molto avanzato,d'altronde,il porcospino era un suo sempai,più che altro non vedeva l’ora di giocare a basket,anche se nella squadra avversaria,sarebbe stato un buono stimolo,vedere come gli altri si allenavano…e triste,sapere che tra quelle persone non c’era lui. Doveva resistere. Dopo la scuola,si ripromise di recarsi allo Shohoku,il giorno di dovevano allenare fino a sera tardi…avrebbe potuto incontrare la persona che ora viveva nel suo corpo. Era in fibrillazione per tutte le cose che doveva fare,e soprattutto la cosa che lo sconvolgeva era,che non si era mai sentito così prima d’ora.

 

Non appena le lezioni finirono si recò in palestra dove i suoi…non molto compagni lo aspettavano credendo  che fosse uno di loro. Questi,durante l’allenamento sembravano accortisi di qualcosa,anche se Hanamichi cercava in tutti i modi di frenare il suo comportamento e sembrare il più simile a Sendoh,e dopo un primo momento di crisi era sicuro di avere convinto anche il resto della squadra. Si era reso conto che il Ryonan era molto forte,si allenava molto più duramente di loro,e ora aveva pure imparato tutti  i loro schemi di gioco,ma essendo molto corretto non gli avrebbe mai rivelati alla sua squadra,ma si domandava se anche quello che si trovava nel suo corpo avesse fatto quel ragionamento.

Al termine degli allenamenti,fece una doccia veloce e si precipitò nella sua scuola e precisamente nella palestra,dalla quale proveniva il caratteristico tonfo della palla che colpisce il parquet,quindi si avvicinò con passo sicuro. Era incredibile,il solo essere nel corpo di un’altra persona lo faceva sentire più sicuro e gli dava una strana eccitazione che non seppe ben definire,ma si sentiva come se potesse fare qualunque cosa…anche provarci senza vergogna con Rukawa.

 

Aprì lentamente la porta della palestra,notando che la squadra si stava ancora allenando,rimpianse il non essere con loro,poi la sua attenzione venne catapultata a bordo campo,sulla panchina stava disteso la kitsune,con una benda sugli occhi. Il suo cuore perse un battito,il solo pensiero che stesse male gli provocò immediatamente un nodo alla gola,avrebbe voluto essere li…voleva essere con lui. Tuttavia qualcuno si accorse della sua presenza,la voce del numero 10 risuonò nella palestra.

 

<< Capitano!!! Sendoh è venuto a spiarci!!>> tuonò il ragazzo dai capelli rossi,e immediatamente sulle se labbra si dipinse il solito caratteristico sorriso.

 

Lentamente tutta la squadra si girò fissando la porta e il ragazzo che vi era poggiato,anche Rukawa si alzò dalla sua posizione,individuando qualcuno di molto simile a Sendoh vicino alla porta,subito notò che aveva i capelli bassi,come solitamente si pettinava il suo rossino,che quel giorno sembra completamente un’altra persona,parlava in una maniera strana,non gli aveva ancora dato della baka kitsune,aveva inoltre modellato sulla testa una strana acconciatura che non gli aveva mai visto,era molto bello lo stesso,ma non era lui. E la cosa che gli sembrava più strana era che tutte le volte che si era avvicinato a lui, non era arrossito e non gli aveva ancora rivolto quei bellissimi sorrisi cui era solito rivolgere a lui.

Si era alzato e aveva raggiunto  la porta,andando dritto verso Sendoh ( NDMiko da ora Hanamichi sarà chiamato Sendoh,e viceversa,altrimenti si crea troppa confusione),il quale in un primo momento rimase sorpreso,credeva seriamente che quella sicurezza che lo aveva pervaso resistesse anche all’effetto Rukawa. Infatti non appena il volpino fu a un passo da lui,divenne completamente e si sentì costretto ad abbassare lo sguardo,mentre il moro sbarrava gli occhi esterrefatto,mai gli era capitato di vedere Sendoh arrossire,e soprattutto davanti a lui.

 

<< C…ciao…ciao Ru…Ru…Rukawa…>> mormorò riuscendo a buttare fuori un filo di voce e sorridendogli come era solito fare.

Il moro di fronte a lui,rimase perplesso… non riusciva a capire se fosse più sconvolto dal fatto che Sendoh balbettasse e arrossisse o dal fatto di avere rivisto in lui lo stesso sorriso a lui tanto caro. Dietro di lui sentì una strana presenza che gli toccava le spalle e….non ne era molto certo…che gli palpasse il sedere. Si girò di scatto pronto a fare partire un bel gancio,ma dietro di lui c’era solamente il rossino,che non poteva avere fatto quello che si era immaginato.

 

<< Bene il nostro Send…Porcospino…che ci fai qua….ci sono già io che faccio la corte al nostro bel volpino…non lo sai che lui è innamorato di me???>> fece con voce di sfida il rosso.

 

<< Io…io…sei un bastardo…per tutto…io…>> si girò improvvisamente e corse via. Non resisteva un attimo di più a vedere quel maniaco che stava appiccicato senza ritegno all’unico vero amore della sua vita. Nella sua mente e nel suo cuore,sperava intanto che il suo amato,lo riconoscesse anche sotto quelle spoglie.

Per la seconda volta quel giorno Rukawa rimase shockato,pensando che quella reazione a cui aveva appena assistito,era tipica del suo Do’hao,troppo irruento e troppo fragile; solo a quel punto si ricordo che il rosso stava ancora attaccato alla sua spalla e che una mano malandrina di questo era scesa sul suo fondoschiena per palparne la consistenza. Veloce si scostò da lui,guardandolo con odio.

 

<< Cosa ti sta succedendo Do’hao…e smettila di palparmi il sedere,altrimenti di distruggo. E poi…io…non sono innamorato di te…>> io mi sono innamorato del Do’hao dolce,ingenuo,premuroso e dalla testa dura,non di un lupo travestito da agnello,pensava nella sua mente. Era veramente confuso,non capiva cosa stesse accadendo quel giorno…erano tutti e due strani,troppo diversi…sembravano che si fossero scambiati le personalità…ma non poteva assolutamente essere vero.

Prese velocemente la via del ritorno,decidendo di passare vicino al parco dove solitamente andava ad allenarsi,e dove,alcune volte,aveva spiato il rosso che si allenava ai tiri liberi,tutte le volte questo non si era mai accorto di essere spiato dall’occhio vigile del volpino.

Mancavano circa 100m al parco e già da quella distanza poteva chiaramente udire il rumore della palla da basket che rimbalzava al suolo,e più che altro inconsciamente si mise a camminare più veloce,ma quando arrivò ad attenderlo fu una brutta sorpresa,non c’era il Do’hao che giocava,ma solamente il porcospino…cazzo lo odiava,si avvicinò in questo modo rendendosi immediatamente visibile.

 

<< Ciao.>> disse senza molta enfasi,tanto avrebbe notato immediatamente la sua presenza,non era di certo come un rossino di sua conoscenza.

 

<< Kitsu…Rukawa che diavolo ci fai>> aveva sbagliato,e anche l’altro se n’era accorto,quel nome familiare con cui lui lo chiamava sempre,aveva sbagliato,troppo confuso,troppo felice che fossero li assieme,nello stesso luogo…come tante altre volte era successo.

 

<< Come mi hai chiamato???>> inveì immediatamente Rukawa,anche lui troppo confuso dal fatto che il moro di fronte a lui lo avesse chiamato con quel nome,ma soprattutto con quell’intonazione di voce troppo simile a…no,non poteva essere << tu non mi puoi chiamare così quante volte te l’ho detto,c’è solo una persona che lo può fare e con mio molto rammarico non è qui>> disse,non immaginando minimamente che quella persona che desiderava ardentemente vicino a lui in quel momento,era quella con cui parlava.

A quelle parole Sendoh fu felicissimo,il volpino concedeva solamente a una persona di chiamarlo così, e quella persona era lui,ma non poteva certamente dirglielo,non gli avrebbe mai creduto,era ancora troppo presto. Avrebbe voluto dirgli tante cose,e poterlo sfiorare, doveva comportarsi come Sendoh,altrimenti. Si avvicinò con fare spavaldo al volpino,anche se dentro di lui tremava dalla vergogna e dalla paura che lui lo rifiutasse,ma sperava anche che lo rifiutasse….insomma non lo sapeva,era proprio un gran casino. Lui era Sendoh,non voleva che si innamorasse di lui,della persona in cui era,ma di Hanamichi,quello originale.

 

<< Dai  Rukawa…cosa c’è,smettila di pensare all’insulso rossino e mettiti con me>> non sapeva nemmeno lui come aveva fatto a dirlo,stava tremando anche all’esterno,inutile dirlo,si sarebbe presto smascherato.

Dopo ciò,e un momento di shock per il volpino, una terza figura fece il suo ingresso,il numero 14 dello Shohoku arrivò tutto trafelato. Lui infatti aveva compreso quale era la verità,o almeno intuito che quello che aveva quasi davanti non poteva essere il giocatore del Ryonan e quello che si spacciava per il rosso,in realtà non lo era,ma dovevano per forza essersi scambiati,e lui immaginava anche dove….alla festa,il desiderio…quando dovevano esprimere il desiderio si erano inconsciamente guardati,lo aveva notato e gli era sembrato strano,aveva immediatamente pensato che avessero espresso qualcosa che li vedesse entrambi presenti, poi il giorno dopo quando aveva visto il rosso giocare come Sendoh…e Sendoh,avere lo stesso comportamento del rosso nei confronti di Rukawa….tutto tornava… ora avrebbe giocato a suo favore,conquistando il così detto Porcospino,in quel preciso momento e salvandolo dalle grinfia di Rukawa,in questo modo anche Hanamichi falso,avrebbe potuto avere ciò che desiderava….il sedere della volpe.

 

<< Ehi…guarda chi si rivede!!>> esclamò,facendo voltare tutti e due, e si mise a ridere per vedere la faccia arrabbiata del volpino, il quale non aveva ancora finito di parlare e Sendoh…più rosso di un peperone per essere stato scoperto da un altro suo compagno.

 

<< Nh>>

 

<< Come mai,Sendoh e Rukawa nello stesso campetto,cosa è successo…sono certo che il nostro porcospino ti ha illustrato un paio di posizioni del kamasutra che potreste assieme mettere in atto.

Alla parola kamasutra gli altri due fecero una strana faccia,soprattutto il volpino che si sentì preso in causa e molto offeso,si girò quindi con sguardo di ghiaccio verso Sendoh…ma vide una scena che non si aspettava,era completamente rosso e si teneva il viso tra le mani,era il solito comportamento che vedeva fare nel rosso quando era imbarazzato…non ci capiva più nulla….

 

<< Non sono affari che ti interessano Mitsui>> si pronunciò quindi Rukawa.

 

<< Che cosa stai affermando Micchi!!!>> gli altri due si voltarono e  guardarono quello che a un primo acchito sembrava veramente Sendoh,ma che forse….prima che il volpino potesse afferrarlo per le spalle e chiedergli quello che voleva dirgli…se lui era il suo amato rosso,Mitsui si fiondò su di lui e prese Sendoh per la mano tirandolo a se e baciandolo sulle labbra. Ora si sentiva peggio di prima,gli avevano rubato il suo primo bacio,gliel’avrebbe  fatta seriamente pagare,nel mentre il numero 14 continuava a cercare di sforzare le sue labbra che non voleva assolutamente aprire,soprattutto per la presenza di quella persona vicino a lui,quello che amava,non sapeva cosa fare,aveva le braccia legate,gli dispiaceva ma….gli diede una potente ginocchiata nei gioielli di famiglia,facendo crollare  a terra l’altro e a scappare via di corsa. Voleva scappare da quella figura,dagli occhi della persona amata e da tutto e da tutti,nella sua mente si malediva per aver espresso quel desiderio. Voleva ritornare come era prima.

Rivoleva il suo corpo,doveva subito andare dall’altro e cercare assieme una soluzione per tornare normali. Corse sino alla sua vecchia casa,trovate le chiavi di scorta nascoste sotto il vaso entrò in casa,non voleva farsi sentire,perché sicuramente l’altro era a casa,tuttavia reputava impossibile non farsi scoprire in quel piccolo appartamento,infatti non appena si voltò potè vedere questo che lo osservava dalla porta della camera.

 

<< Cosa ci fai a casa mia Do’hao??? È così che ti chiama il tuo amore…patetico…>>

 

A quelle parole si voltò guardandolo scuro in volto,sicuramente nemmeno a lui piaceva quel corpo o almeno quella vita. Lo sperava veramente.

 

<< Veramente questa è casa mia,sei tu che sei fuori posto…e non mi chiamare Do’hao…solo lui può…hai capito??? Rivoglio la mia vita…e tu non vuoi riavere la tua….scommetto che ti sei già stancato di essere me…>>

 

<< Ti sbagli…mi piace molto essere te…mi sono preoccupato di fare insospettire un po’ i tuoi amici che non capiscono ancora come mai sei diventato così hentai….sono sicuro che tra un po’ riuscirò ad avere l’amore di Kaede…infatti è rimasto piacevolmente colpito dal nuovo comportamento…e sono sicuro che tra poco cadrà tra le mie braccia e a te non resterà nulla…>>

 

Dopo quella risposta che sembrò tanto vera ma che vera non era,il finto Sendoh uscì fuori di testa e saltò alla gola del rosso,lo voleva uccidere,voleva il suo corpo e rivoleva la sua vita vicino al volpino,se era vero che questo si stava innamorando di lui,allora si sarebbe messo in mezzo,non sopportava che stesse con qualcun altro che non fosse lui.

 

<< Ti ammazzo…sei un maledetto bastardo…non è vero…lui non si sta innamorando ti te…lui ama me….non te. Me,hai capito…e non è assolutamente che gli piace il nuovo Hanamichi e….se ti azzardi a sfiorarlo anche con un dito…di te non resterà che un mucchietto d’ossa…mi hai capito…

E non fare quel sorriso da ebete,te lo prometto…da domani partirà il mio piano…sopprimi il porcospino,ricordatelo bene>>

 

Disse minacciandolo,e sperando che facesse effetto,la sua promessa era stata fatta,da domani anche a costo di perseguitare il volpino si sarebbe fatto riconoscere…non gli importava nulla….lo voleva troppo…

 

<< Oh…oh…oh…che paura…senti sto tremando…ok se la metti così…vedrai…da domani Kaede sarà mio>>

 e ancora allacciato a lui,potè sentire solamente:

 

<< Non azzardarti a chiamarlo Kaede>> prima di ricevere una poderosa testata.

Se ne andò correndo nuovamente via da lui…da quella casa che era sua e che rivoleva indietro…aveva deciso così di iniziare il suo piano per farsi riconoscere dalla volpe che di sicuro aveva già intuito qualcosa,che era troppo diversa quella persona dai capelli rossi che ora era accanto a lui. Odiava ancora di più quel ragazzo che gli stava rovinando la vita e l’esistenza.

Una volta arrivato a casa decise che il giorno dopo non sarebbe andato all’allenamento del Ryonan…ma si sarebbe recato a quello dello Shohoku,e anche all’ora di pranzo…doveva salire sul tetto assieme e disturbare il solito dormiente…magari in questo modo,parlando…lo avrebbe riconosciuto. Si addormentò perso nei suoi pensieri.

La mattina seguente sia il rosso che il moro si preparavano ognuno per andare nella scuola che gli aspettava e nella loro mente si prefiggevano nuovi compiti,sedurre Rukawa e fare conoscere la verità allo stesso. Inutile dirlo che la mattinata fu lunga per entrambi,sino all’ora di pranzo,dove il rosso rimase in classe troppo preso dai suoi pensieri,mentre un’altra persona saliva di corsa i gradini dello Shohoku,per vedere un persona.

Quando arrivò sul tetto la trovò sdraiata come sempre all’ombra,stereo nelle orecchie e occhi chiusi,si perse a contemplare il viso angelico,la pelle d’avorio e i capelli colore dell’ebano,non gli sembrava davvero vero che era di nuovo li ad osservarlo.

 

<< Cosa diavolo ci fai qui?>> gli giunse una voce,che si accorse essere poi quella del volpino,per tutta risposta lo guardò negli occhi cercando di non arrossire,ma il tentativo fu vano,così si sedette per terra a un metro di distanza da lui,in modo che non si irritasse e iniziò a parlare.

 

<< Kit…mi manchi…mi manchi da morire…>>

 

<< Cosa stai dicendo e te l’ho già detto,tu non mi puoi chiamare in quel modo,quante volte dovrò dirtelo,ti odio…>> non riusciva proprio a capire quello strano comportamento da parte del porcospino,sembrava troppo…

 

<< Io….io….>>disse diventando ancora più rosso << io…ti amo…baka kitsune….ti amo dalla prima volta che ti ho visto..>> il volpino lo guardava senza parole non riuscendo a capacitarsi della scena che aveva davanti agli occhi,era tutto troppo anormale.<< ti amo dalla prima volta che ti ho incontrato su questo terrazzo,anche se ti ho preso a pugni perché tu piacevi alla babbuina e non ero io quello che li piacevo,sono rimasto comunque folgorato dalla tua bellezza,dal tuo modo di giocare in campo…da tutto di te…e ho potuto dirti tutto questo solamente stando nel corpo di questo porcospino hentai…solamente perché ero troppo codardo….>>

 

<< Basta…hai imparato le tue battute ma non voglio sentire altro,e pensare che  ci stavo pure credendo…ma non è veramente possibile che avvenga una cosa così…mi vorresti far credere che tu sei il Do’hao…veramente divertente…non c’e che dire…>> era veramente senza parole,il moro davanti a lui,lo stava prendendo in giro.

 

<< io…non è una parte…come potrebbe sapere queste cose una persona estranea…come avrebbe potuto…dimmelo Ru…dimmelo ti scongiuro… i nostri silenzi…i nostri silenzi che nascondevano tante cose che volevamo dirci,ma che alla fine non siamo mai riusciti a confessare,i nostri sorrisi celati agli sguardi degli altri…i fuochi d’artificio,anche li ti ho sorriso,e…e avrei voluto essere da solo con te…e baciare le tue labbra e…e ….Kami…poi ho espresso un desiderio,quello di poter riuscire a confessarti i miei sentimenti,e ho desiderato di essere come il porcospino….di avere lo stesso coraggio e sono diventato lui…e lui…è diventato me,perché voleva riuscire ad averti…credimi ti prego Kitsune….sigh….sniff….ne potrei morire se…se tu non mi volessi…più….più parlare>> disse terminando il discorso che non si era assolutamente preparato,e sentendo improvvisamente due braccia circondarlo con il loro calore e immediatamente l’odore conosciuto del volpino.

 

<< Do’hao….ti amo…ti amo anche io…da troppo tempo…da…voglio che tu stia sempre con me>> disse guardandolo negli occhi e,come per magia,potè vedere gli occhi da blu divenire due polle di cioccolato, e i capelli da neri che erano…tornare del bel rosso che conosceva, e che amava…lo amava così per come era,il suo irruento e casinista  Do’hao…

 

<< piccolo mi sei mancato da morire>> gli confidò prima di baciarlo dolcemente sulle labbra.

Dopo tanto tempo avevano finalmente potuto sfiorare reciprocamente le loro labbra,a quel contatto tanto agoniato e desiderato,il rosso si attaccò al collo del moro con le braccia e si spinse sempre di più sul corpo di lui. Le loro lingue si toccarono ripetutamente,saggiando da prima il palato e il resto di quell’antro caldo,per poi iniziare a conoscersi da prima con calma e poi sempre con maggiore foga,sentivano entrambi una passione crescere dentro di loro come un fuoco che arde. L’eccitazione cresceva sempre di più,sempre con maggiore violenza,sino a quando non furono interrotti,questa volta dal vero Sendoh,entrambi lo guardarono e senza commentare il nuovo arrivo,ripresero a baciarsi e a leccare entrambi le labbra dell’altro. Si amavano e si erano trovati,niente poteva andare storto ora.

Improvvisamente il rosso si staccò dal volpino,e si girò verso Sendoh.

 

<< Lui è mio….te lo avevo detto…non ti devi mai più avvicinare a lui….hai capito…altrimenti ti massacro…>> disse con enfasi,prima di sentirsi nuovamente tra le braccia del volpino e legato alle sue labbra in un nuovo bacio mozzafiato,al quale sarebbe seguita una notte di passione.

 

<< Bastardo…>> fu l’unico commento di Sendoh davanti alla sconfitta,aveva vinto su tutto il fronte quel rossino,e lui,come ogni volta ne era uscito vinto…per lui era diventata una vera disgrazia….non avrebbe più potuto conquistare il moretto.

 Visto ciò se ne andò di corsa senza voltarsi indietro,era inutile la sua presenza in quel luogo,tanto le cose non sarebbero molto migliorate a suo favore,anzi. Decise perciò di prendere la strada più lunga per il ritorno,aveva tempo,tutto il tempo che voleva per riordinarsi le idee e capire come il rosso avesse fatto a girare il coltello dalla sua parte,quando un attimo prima il manico di quello lo aveva nelle sue mani lui.

 

Rimasti soli i due ragazzi continuarono a scambiarsi baci e carezze ancora per lunghi attimi,sino a che non sentirono il suono della campanella che gli richiamava nelle loro aule.

 

<< Dobbiamo andare Ru….mmmm….>> disse il rosso non staccando ugualmente le labbra dalla volpe che continuava a leccare le sue labbra avidamente.

 

<< Non mi interessa…ti voglio….ti va, se la saltiamo questa lezione e andiamo a passare il tempo in un altro modo? Ho in mente qualcosa che piacerà molto ad entrambi. Così ti faccio vedere anche la mia collezione di dvd….>>

 

<< Che scusa vecchia…andiamo a casa mia…abito da solo,e il mio letto è molto più bello…>> disse arrossendo sommessamente,ma ricevendo un sorriso caloroso da parte del moro che si alzò con un colpo di reni,prendendo il braccio del rosso e portandolo con se verso l’alto. Una volta tutti e due in piedi,il moro prese l’iniziativa prendendo per la mano il suo imbarazzato ragazzo non molto propenso all’idea di camminare per i corridoi della scuola mano nella mano con il ragazzo più ambito dalle pulzelle della sua scuola.

Dopo tre tentativi di scollare la mano da quella dell’altro si dovette arrendere alla realtà dei fatti,che il suo,più prossimo ragazzo,voleva camminare senza paura in mezzo agli altri mostrando a tutti i loro amore o almeno la loro relazione.

Tuttavia il moro pensava che a quell’ora non ci fosse nessuno negli anditi,tutti dovevano essere rientrati nelle loro aule, quindi potevano girare indisturbati….non aveva ciò nonostante calcolato il fatto che il suo fans club era sempre in agguato…anche in quel momento. Non appena ebbero svoltato l’angolo,un’orda di ragazze adoranti si buttarono ai piedi di Rukawa,ma solamente in un secondo momento notarono che        questo teneva per la mano,nientemeno che il suo compagno di squadra. A quel punto ripresero ad urlare ancora più spasmodicamente al suo indirizzo e a quello del rosso. Con noncuranza il moro le sorpassò accompagnato dall’ ”amico”, e ribadendo maggiormente il concetto di sua proprietà che quelle non capirono neanche lontanamente.

Gli anditi della scuola continuavano sino a giungere all’agoniato cancello che segnava la loro libertà. A quel punto fu il rosso a capeggiare e condurre l’altro verso casa sua,nel mentre che il moro guardava attentamente la strada per poterla poi nuovamente percorrere, non sembrava proprio,ma era veramente nervoso,di passare alle vie di fatto una volta arrivati dentro casa,pensava al modo in cui l’avrebbe sedotto e fatto completamente suo,alle grida e agli ansimi che il rosso avrebbe emesso…al suo nome sussurrato con lussuria e malizia e…

 

<< …wa…Rukawa….ci sei???? Siamo arrivati,dobbiamo….mmm…solo…solo salire le scale e aprire la porta…hai…hai cambiato idea…>> gli domandò cercando di capire se il moro era ancora nel mondo dei sogni o meno.

 

<< Saliamo…non dire scemenze Do’hao…non vuoi diventare mio???>> e senza starci troppo su a pensare,a grandi falcate salì i gradini arrivando a una porta…chiusa con il nome del suo lui tatuato sopra. Girandosi verso di lui,che cercava disperatamente le chiavi dentro lo zaino, << Ti amo Do’hao…non te lo avevo ancora detto??>>

 

<< Si lo avevi già fatto…ma è meglio ribadire il concetto…in modo che anche io ti possa rispondere che ti amo da morire…>> si sorrisero,dolci…la porta si aprì e il moro colse quel momento per sbattere il rosso contro la parete all’interno,richiudere velocemente la porta e baciare questo appassionatamente.

 

Le lingue vorticavano…le mani spogliavano più velocemente possibile…cercando di eliminare tutti gli abiti, per lasciare solamente la pelle nuda al successivo tocco…quella e niente più. Il rosso si era staccato dal muro,anche per farsi spogliare più velocemente e senza difficoltà,arretrando lentamente verso la propria camera da letto e godendosi allo stesso tempo le sensazioni che gli dava l’altro. Adorava sentire il suo corpo avviluppato in quello del moro,che lo copriva come una seconda pelle e si incastrava magnificamente contro il suo corpo,si rese quindi conto di essere arrivato a toccare lo stipite della porta della camera,ci si buttò dentro di peso,facendo cadere il moro di peso sul bordo del letto e calciando con un piede la porta in modo che questa si chiudesse dietro di loro. Erano finalmente soli e ora potevano fare quello che avevano sempre desiderato…amarsi.

rukawa si lasciò in quel momento sopraffare dal calore e dalla passione che il rosso dimostrava mentre univa le labbra con le sue e lo esplorava senza indugi e paure,lo lasciò fare sino a che non dovette lui,imporre la propria volontà di fargli provare nuove ed eccitanti sensazioni. Con un colpo di reni invertì le posizioni prima di sollevarsi da lui e farlo posizionare meglio nel giusto verso del letto in modo che dopo si sarebbero potuti coprire con il piumone e stare così accoccolati assieme. Era la sua visione dopo l’amore,e l’avrebbe messa in pratica.

Non appena il rosso si fu sistemato meglio,il volpino gli saltò addosso affamato di nuovi baci e nuove carezze. La bocca del rossino gli sembrava così tremendamente seducente e vogliosa delle sue attenzioni,che non potè che dargliele. Scese avido su quelle labbra che lo sfidavano inconsapevoli del loro fascino,le lambì velocemente con la lingua,prima il labbro di giù,poi quello di su,ma quando sfiorò questo,si sentì sfiorato anche lui dallo stesso calore,la lingua del rosso infatti stava rispondendo alla sua carezza,ma non volle dargli soddisfazione immediata,si staccò così da lui e il rossino dovette ritirare dentro la lingua. In quel momento il moro riprese il suo percorso inserendosi nella cavità calda e accogliente che aveva davanti a lui e sfregando le sue labbra con quelle dell’altro che più felice che mai potè riprendere a baciare il suo amato volpino. Legò le braccia dietro il collo d’avorio agganciandosi spasmodicamente per ricevere meglio quel contatto,mandando indietro la testa per facilitare e agevolare la penetrazione di quella lingua nella sua bocca. Sentì la lingua volpina lambire ogni minima parte della sua bocca….il palato…i denti…le labbra…la lingua…con la quale si fermava molto spesso e volentieri a giocare e a sfiorarsi,gli piaceva da morire il sapore di quella bocca…

 

<< Ru….>> ansimò,rendendosi conto solamente in quel momento,di essere talmente eccitato che il suo basso ventre iniziò a farlo gemere dal dolore per non essere soddisfatto. A quel punto sentendosi chiamato in causa,lo guardò negli occhi senza comprendere e vedendo che gli occhi del suo bellissimo ragazzo gli facevano segno di guardare verso il basso….spostando anche lui lo sguardo capì. Vide l’erezione del rosso tendere prepotente verso l’alto e pretendere le sue attenzioni,anche un minimo sfregamento della mano sarebbe andato bene,ma lui voleva dargli molto di più.

 

<< torno subito piccolo…>> gli sussurrò,per poi recarsi velocemente verso il basso del corpo ambrato,accarezzando languidamente con la mano una scia immaginaria che contribuiva a far eccitare maggiormente il rosso, che a     quei tocchi potè solamente inarcarsi con la schiena facendo salire verso l’alto il bacino. Rukawa fu più che entusiasta di quella visione,e non resisteva davvero  più, molte volte infatti aveva sognato di potergli dare quel trattamento e poter assaggiare il frutto del piacere dell’altro…nei suoi sogni…ricordava che fosse dolce e acre allo stesso tempo però….lo amava da morire perché era una parte di lui. E poi quella parte era così invitante…non riusciva veramente a crederci,lui Kaede Rukawa,il numero uno dello Shohoku,desiderava ardentemente prendere tra le sue fauci il membro umido di umori e gonfio di eccitazione del suo ragazzo, tuttavia era ansioso di sentire il sapore di provare e…

 

<< …ruuu….>>

 

Convintosi che quello che faceva era la cosa giusta,ed era notevolmente eccitante,fece uscire la lingua guardando in contemporanea quelle polle di cioccolato che continuavano a fissarlo,e scendendo lentamente raggiunse finalmente la punta del membro dell’altro,che a quel contatto non potè far a meno di buttare fuori la sua insoddisfazione per quel gesto che da una parte lo appagava,mentre dall’altro gli negava tutte le altre cose che si era immaginato,lasciò ugualmente da parte tutti i pensieri e si concentrò sul piacere che in quel frangente di tempo gli dava quella calda lingua.

Prese a lambire quel membro in maniera circolare con piccoli tocchi,per poi lapparne velocemente la punta raccogliendone ogni traccia di pre sperma che iniziava a fuori uscire dalla punta violacea,decretato che il sapore gli piaceva,spalancò la bocca e la richiuse sul membro.

 

<< Kaedeeeeeeeeeeeeeeeeee……>> uscì fuori dalla bocca del ragazzo dal corpo ambrato che iniziò a respirare spasmodicamente,cercando di inglobare più aria possibile, il gesto compiuto dal moro gli aveva tolto tutte le forze,lo aveva lasciato senza parole…senza pensieri…la sua mente era andato in totale black out.

Senza dagli ascolto Kaede iniziò a aspirare,gli piaceva sentire la sua bocca così piena,così…e…decise di staccare la mente e fare quello che il suo corpo gli ordinava e i suoi desideri gli dicevano di fare. Prese a salire e scendere su quel palo di carne,portando prima verso l’alto poi verso il basso la pelle che lo ricopriva,provocando in questo modo uno sfregamento molto gradito all’altro,la sua saliva bagnava le pareti rendendole più scivolose e in questo modo aiutava lo sfregamento e il movimento,con le mani cercava di dare piacere al resto del corpo,e aiutato dalla saliva che colava dalla sua bocca verso i testicoli prima e verso il buchino poi,si assicurò di prepararlo alla penetrazione che sarebbe avvenuta di li a poco,inserendo dentro il corpo un dito,che muoveva avanti e indietro,in contemporanea con il movimento della bocca,la mano libera era andata ad aiutare il movimento della bocca, era impegnato in tutti i fronti. Ora muoveva la mano e la bocca sul membro,concentrandosi talvolta sulla punta,dove poteva assaporare meglio il gusto del seme dell’altro,la mano in questo modo saliva e scendeva sul membro,e la bocca lavorava per dare maggiore piacere, baciava la punta,la lambiva con la lingua,che muoveva in modo circolare,come quando stava baciando,gli sembrava di pomiciare con il glande di Hanamichi.

Già Hanamichi….si era ancora accorto di non averlo chiamato per nome…il suo dolce Hanamichi….

 

<< Ka….a….de…..ve…nnnnnnn…..go….>> mormorò in quel momento,conscio che se il suo ragazzo non si sarebbe spostato avrebbe ingoiato il suo piacere,e fu proprio questo che accadde,infatti il moro attese che il fiotto caldo colpisse la sua gola,non appena avvenne ciò sentì quel sapore che tanto aveva desiderato e lo adorò. Bevette tutto pulendo per bene la punta,una volta che tutto terminò. Si sollevò,sguardo vacuo osservava il suo Lui che con la testa abbandonata sul cuscino,i capelli rossi spettinati,il respiro ansante e la bocca aperta,si riprendeva dall’orgasmo.

Non attese molto,era eccitato…e voglioso di ricevere anche lui lo stesso piacere,si accertò di prepararlo al meglio,scese con la bocca all’orifizio anale leccando avidamente e stravolgendo nuovamente il corpo del rosso che fu percorso da spasmi. Inseriva la lingua sempre più a fondo,leccando dentro il suo ano e bagnandone le pareti,nel mentre si masturbava vigorosamente,non che non fosse già eccitato,ma non voleva perdere tempo,sapeva che se ci impiegava molto,non appena si sarebbe inserito all’interno,sarebbe venuto,e non voleva che ciò avvenisse. A quello stimolo,il corpo ambrato riiniziò a reagire,potè assistere così al mutamento del membro,non ancora completamente svuotato,riprendere durezza e consistenza,per ergersi nuovamente imperioso.

 

<< Ru…ora….ti voglio…..ti voglio dentro di me….>>

 

Non resistette ulteriormente,sentiva la sua voglia crescere sempre di più,non aveva preservativi con se….non aveva…nulla….ma una cosa l’aveva,la sua verginità…era vergine,non avrebbe in questo modo trasmesso a lui nessuna malattia,questo si. Staccò la sua lingua dall’orifizio poggiandoci la punta del suo pene e iniziando a spingere lentamente per non provocargli molto dolore,ma quello che non si era aspettato,era che lo stesso rosso si spingesse verso il suo membro,impalandosi completamente. Passarono pochi minuti,giusto il tempo per abituarsi a quella nuova presenza dentro di lui,quando il moro,eccitato dal calore che provava nell’essere all’interno del rosso,si spinse sempre con maggior vigore,dentro e fuori dall’altro. Si muoveva armonioso,ad ogni affondo…a ogni carezza che si scambiavano,il rosso gemeva,lui pure gemeva senza ritegno,l’unica cosa importante era che lo facevano per loro stessi,il compimento del loro amore,l’unione carnale.

Furono sufficienti ancora poche spinte per sentire il liquido seminale di Rukawa,spargersi nella cavità del rosso,quando anche questo,veniva per la seconda volta e si accasciava privo di forze,mentre sul suo ventre si poggiava il moro dopo aver raggiunto l’orgasmo.

Stettero così immobili l’uno sull’altro,accompagnati dai propri respiri e dai battiti del loro cuore.

 

<< Kaede….>>

 

<< Nh…>>

 

<< Lo sai che ti amo da morire….>>

 

<< Anche io…Hana…anche io…>>

 

<< Promettimi che non ci lasceremo mai…non voglio più stare senza di te… ho sofferto troppo quando non ti ho potuto vedere…ti piaceva…quando Sendoh era me…>>

 

A quel punto il moro si sollevò,accorgendosi di essere ancora dentro il corpo del suo ragazzo,si preoccupò di uscire fuori prima di riempirlo di pugni,ma poi lo vide,i suoi occhi erano seri,lo stava pensando veramente quello che gli aveva domandato.

 

<< Lui non poteva essere te…tu non sei così…e io ti amo per quello che sei…>>

 

<< …e come sono…kitsune…>>

 

<< Casinista…megalomane…egocentrico…attaccabrighe…ingenuo…dolce…e…tremendamente sexy>> concluse suscitando l’ilarità dell’altro.

 

<< e tu…tu sei una brutta e montata Kitsune…mia...sei la mia Kitsune…fa nuovamente l’amore con me Kitsune….voglio sentirti nuovamente dentro di me>>

 

Il moro non riusciva a credere a quello che aveva sentito,il rosso gli aveva chiesto…si avvicinò alle labbra di questo e riprese a muoversi su di loro e baciarle con ritrovata passione,il rosso piegò le gambe,concedendogli in questo modo l’invito a entrare nel suo corpo. invito che Kaede raccolse,inserendosi nuovamente e muovendosi subito dentro di lui,ma fu nuovamente colto da un imprevisto,il rosso si alzò un po’ con la schiena spingendo l’altro verso il basso. Quando i capelli d’ebano si sparsero sul materasso,il rossino prese a cavalcare il suo ragazzo,impalandosi sempre con maggiore forza su quel membro, Rukawa non riusciva a crederci,guardava in modo di assoluta meraviglia il corpo ambrato che si muoveva armonicamente su di lui,l’espressione del volto di questo,i muscoli guizzanti,il desiderio che fuoriusciva dai loro corpi uniti assieme.

 

<< Kaede…Kami….Kaede…>> mormorava come un mantra.

 

<< Si…piccolo….aaah…sei bellissimo….mmm…ti adoro…sei mio…dì che sei solamente mio….>> rispondeva incoscientemente il moro.

 

<< Sono tuo…tuo…aaah…a…ah…t…tuo….>>

 

<< Si…il…il mio Do’hao…>>

 

<<…mmm…>>

 

<< Dì…il mio…nome…>> oramai urlavano senza contegno e ricercavano la sicurezza del loro amore e la prova indissolubile che loro erano la insieme.

 

<< Kae…kaede….aaaaaaaaaah!!! Kaedeeeeeeeeee!!!>> disse impalandosi per l’ultima volta,era sfinito,il moro si muoveva ancora dentro di lui,lo sentì irrigidirsi..

 

<< Hanaaaaa!!>>

 

…e gridare il suo nome,si sentì felice e appagato,con l’ultimo briciolo di forza rimasta si alzò il giusto tanto per svuotarsi da quel membro e ricadere sulla spalliera,seguito a ruota dal moro che si accoccolò meglio accanto a lui,portandosi dietro la coperta con cui si preoccupò di coprire anche il suo ragazzo.

Prima di cadere tra le braccia di Morfeo si baciarono ancora una volta,a occhi chiusi per la stanchezza riuscirono a far combaciare perfettamente le loro labbra.

 

<< Sempre mio…ti amo baka…buonanotte…>>

 

<<  Anche io Hana…ai shiteru…>>

 

 

                                    

                                                                  FINE