NOTE: i pg sono mieiiii!!!, la canzone è dei Korn, tesori cari (Johnny!!! Waaah!!!! heart shaped
crazy eyes - ma quella che ho pensato per lo spogliarello h degli Enigma, TNT for the brain... e
anche questa la riutilizzerrò ;D), e penso che la riutilizzerò perchè è cosl bella e triste che si merita un angst bello forte, e questo angst proprio non lo è... e quindi non centrano poi molto.
^^;;; Me lo dico da sola. Cmq, è una storia abbastanza lunga e lenta, soprattutto all'inizio, per essere un one-shot pwp. Se vi annoia, ho messo le mani avanti...

 


Evening song 

di Seleines


Lately things won't go my way
Lately everything is grey...
it feels like something,
no it's nothing

Come sempre, si era lasciato fregare come un bambino.
Quella sarebbe stata la sua serata libera, ed era riuscito a farsela sfilare da sotto il naso con una facilità incredibile... veramente.
Se ci pensava... quelle due semplici paroline, poche sillabe messe in croce, davanti ad una domanda diretta di Luca.
"E per domani? progetti?" gli aveva chiesto, appoggiato con un gomito alla spalla di Michele (che stava inutilmente cercando di togliersi il grembiule, senza riuscire a spostarlo). Inebetito da quello sguardo magnetico (e va bene, lo sapeva di essere fesso ma non era l'unico a cascarci sempre... aveva una fama atroce, quello sguardo, figurarsi poi l'effetto che aveva su di lui, che a certe cose non riusciva proprio a resistere...), aveva farfugliato qualcosa tipo: "Sono libero", sperando in chissà cosa poi.
Sapevano tutti che Luca era occupatissimo, indubitabilmente fedele... ed etero, ci poteva giurare.
L'aveva capito perfino lui, che era appena arrivato in quel ristorante...
In quello stesso momento, una mano pesante sulla sua spalla.
"Perfetto, allora è deciso. Domani siete invitati alla festicciola privè per la festa di nubilato delle mie amiche!- Il capo, con pessimi progetti per la giornata di chiusura. -Tutti e due, ovviamente!" 
Si era allontanato senza che avessero il coraggio di ribattere, lo sguardo da 'scusa ma te l'ho fatta' di Luca sostituito da un broncio chilometrico quando aveva sentito la parola 'due'.
Be', gli stava solo che bene.
Il capo si era fermato, voltandosi un attimo, quasi a ripensarci. Lo avevano guardato speranzosi, ma lui aveva solo chiesto: "E... Michele...".
Il ragazzo aveva sospirato, "Libero anch'io", aveva solo detto.
L'uomo aveva sorriso, come chi prende tre piccioni con una fava. "Bene ragazzi, e mi raccomando... domani vi voglio in tiro! Non fatemi fare brutta figura!"
Erano rimasti a fissarsi sconsolati.
"...E pensare che avevo tante belle idee per domani sera..." aveva sospirato Michele, prima di uscire dalla stanza.
In quanto a Luca, si era già volatilizzato.
Bella gente.
E così, eccoli impettiti ad aspettare le ospiti del capo.
Si sposava una sua amica di vecchia data, e lui in regalo le aveva fatto una serata di nubilato -il giorno di chiusura del ristorante, ovviamente-, tutta organizzata e spesata da lui.
Al suo ragazzo, aveva fatto il regalo di controllarla per tutta la serata.
Quindi atmosfera, un sacco di vino e spettacolo di spogliarellisti -tre, perchè uno solo non bastava.
Nella penombra sperava solo che non si sarebbe creato troppo caos, perchè la vedeva brutta, verso fine serata, a girare tra i tavoli nel semibuio dell'ampia sala, con palco creato apposta per l'occasione, tra l'altro.

Avevano iniziato ad entrare verso le otto, il primo gruppo con la sposina, raggiante anche se un po' tesa... o così gli parve. La sera prima le future spose erano sempre tese, no?
Poi altre... ed altre. Una cinquantina di persone, tutte donne.
La cena iniziò alle nove, e andò avanti tranquilla.
Nessuno avrebbe detto che sarebbe scoppiato il finimondo in poco tempo... mancava un'oretta al massimo e poi si sarebbero esibiti gli spogliarellisti.
E poi avrebbero dovuto mettere a posto.
Stava servendo il dessert, quando con la cosa dell'occhio vide un movimento nel corridoio. Un tipo, capelli chiari e carnagione candida, stava parlando al capo.
Era un bene che non avesse appena appoggiato l'ultima coppa di gelato.
Aveva il mento a terra.
Era... semplicemente perfetto.
Movimenti liquidi, quasi felini. Un fisico leggero ma ben strutturato, sottolineato da un look casual che però riusciva naturalmente ricercato, voluto, quasi elegante. Era entrato a testa alta, apparendo senza sforzo a proprio agio in quel posto dove metteva evidentemente piede per la prima volta.
E, soprattutto, sapeva di puro sesso... dalla punta dei capelli biondo chiaro alla punta delle scarpe.
Oddiodiodio, se quello era uno degli spogliarellisti non sapeva proprio... "Hei, ti sei incantato?" un sibilo ed una gomitata scherzosa sulle costole, mentre Luca passava ridacchiando.
Addormentato...? Arrossì improvvisamente, rendendosi conto di cosa stava facendo... o meglio NON facendo.
Corse verso le cucine, per il giro seguente.
Il cuore ancora un po' troppo veloce, il viso rosso e gli ormoni che correvano a mille.
Decisamente avrebbe voluto essere in serata libera.

So I came too far
To end un this way
feeling like I'm God
feeling there's no way...

Quando si spensero le luci e partì la musica era ancora tra i tavoli che distribuiva gli ultimi cocktails e portava via i bicchieri vuoti.
L'atmosfera si stava riscaldando, e l'attesa era ormai palpabile.
In quanto a lui, non vedeva l'ora che finisse... presto, presto.
Entrò un ragazzo vestito da cowboy, e iniziò a ballare. Era bravino, ma gli diede sì e no un'occhiata, preso com'era a non combinare qualche casino, tra un tavolo e l'altro.
Va bene che un bello spettacolo è sempre un bello spettacolo, ma doveva arrivare vivo alla fine di quella serata...
Tornò dentro e fuori un paio di volte, ma il lavoro andava rilassandosi, tanto per fortuna le ospiti erano tutte prese dallo spettacolo.
Si mise sul fondo della stanza a chiacchierare svogliatamente con Michele, tenendo d'occhio la situazione sui tavoli (leggi: fingendosi indaffarato a tener d'occhio la sala) mentre probabilmente in cucina Luca sistemava il sistemabile.
In fondo, era colpa sua se erano lì... li aveva fregati lui!
Ancora poco e poi sarebbe finita... chiacchiere un po' vuote, e occhiate distratte ai tavoli. I pantaloncini che volano -non male il ragazzo... non male...- e poi finalmente un po' di silenzio, pochi minuti mentre le ragazze si riaggiustavano.
Rabbrividì leggermente, il tutto era quasi inquietante... spettatori all'arena...
La musica che riprese dopo, come a smentirlo, era più lenta, quasi... intossicante. Era diversa, e per un attimo restò interdetto, come tanti nella stanza.
Morbida, avvolgente.
Il ragazzo che uscì sul palco si muoveva con maestria, inchiodando gli sguardi a sè. O era solo a lui che sembra così? Eppure in quel momento non c'era altro nella sala... solo... ehi, ma era proprio il tipo di prima! 
...restò a fissarlo a bocca aperta... completamente dimentico del mondo.
Riuscì a respirare solo quando lo sconosciuto staccò gli occhi dal pubblico per un pezzo particolare della coreografia.
Perchè stava... strusciandosi... per terra, muovendo le anche allusivamente... poteva vedere gli occhi socchiusi, le ciglia che coprivano lo sguardo freddo...
...diodiodiodiodiodiodio...
...altro respiro-singulto, e il giovane si alzò,
incontrando per un attimo i suoi occhi...
...diodiodiodiodio...
...sorridendo un attimo, con fare seducente.
Era così ovvio che stava sbavando? Stava sbavando? Era ancora cosciente?
"Ehi, sveglia!- sobbalzò, mentre Michele al suo fianco lo guardava con uno sguardo tra il preoccupato ed il divertito -va tutto bene? Mi sembri un po' perso..."
Merda, solo quella ci voleva... era arrivato da poco, ovvio che non aveva ancora parlato di certe cose con i colleghi e... e ora cosa diceva?...
...mentre gli occhi tornavano da soli allo
Spettacolo... sul palco...
"Ehi!"
"No, ecco...- farfugliò -io non... perchè... ecco..."
Collegamento cervello-corde vocali zero, colorito peperone, voce strozzata e di nuovo difficoltà a respirare... ...e Luca scelse esattamente quel momento per uscire dalla cucina, e venire a vedere cosa stavano facendo.
"Che succede qui di bello, sfaccendati?" chiese, arrivandogli da dietro.
Più mezzo attacco cardiaco.
"Ezio stava perdendosi dietro allo spogliarellista... che almeno secondo me ci starebbe."
Più UN attacco cardiaco.
"Be', l'importante è che non ci provi tu... altrimenti sai cosa succede."
Eeh?
"Tzè- sorrise Michele -sempre il solito... lo sai che non sono il tipo..."
"Già- sorriso -fa parte del tuo fascino"
EEEH?!
*Plin!* Stiamo attraversando una realtà parallela.
Potrebbe esserci qualche scossone alla realtà e alla concezione dello spazio-tempo, per amor di cronaca in questo momento Ezio è a letto e sta dormendo sonoramente..... gli arrivò una camicia addosso.
...camicia?
Ooh.
QUELLA camicia...
"Che ti dicevo?" disse Michele, ma ormai lui era in un altrove dove...
...Sornione, freddo eppure provocante... e continuava a ballare così divinamente... era troppo, tra un po' sarebbe scoppiato... mentre una parte di lui non vedeva l'ora di scoppiare, anzi, di gettarsi su quell'angelo dannato che si esibiva a pochi metri da lui e poi lasciar fare alla natura... senza remore per altro che non fosse una sana scopata.
Ecco, quella sì che era un'ottima idea...
...mentre lui continuava il suo numero, e le tipe ridevano e si tendevano verso di lui...
'Giù le mani!', quasi torvo, e l'altro sorrideva lanciandogli occhiate di fuoco...
"Come mai già qui?"
"Il capo è arrivato in compagnia e mi ha fatto sloggiare"
"Bah, poveretta"
"De gustibus..."
"Se non altro anche tu hai un attimo di pausa... senza contare che spero vorrà rimettere a posto lui, no?"
"Lo spero anch'io, ma comunque non mi aspetterei poi una grande pausa dal lavoro, un paio di minuti e avrà abbondantemente finito..." (risate)
Era come un sottofondo che ascoltava e non ascoltava, mentre lo assalivano ondate di caldo.
Doveva assolutamente riuscire ad infilarsi... no, cioè, a farsi sfilare... no, a togliersi qualcosa... 
(I pantaloni, ad esempio!) ridacchiò una vocina nella sua mente, cui non osò replicare perchè proprio in quel momento il biondo si strappò i pantaloni di dosso, restando in perizoma.
- Era - semplicemente - perfetto. -
E continuava a muoversi, allusivo, guardando nella sua direzione con un mezzo sorriso che in altre circostanze lo avrebbe mandato, da solo, a ko. 
Ora faceva di peggio: lo risvegliava a sè, e in più di un senso.
"...più di quanto posso reggere..." disse quasi a sè, con voce strozzata. Sentì appena la risatina di Luca, soffocata sulla spalla di Michele... e poi la musica finì, e l'oggetto dei suoi desideri se ne tornò alle stanze adibite a camerini... non prima di distruggerlo ulteriormente con la vista di un bel sedere sodo che si allontanava da lui.
"Bene bene, la vedo serata buona questa!"
Gli ci volle un attimo per capire che Luca si stava rivolgendo a lui.
Lo guardò senza parole, gli occhi spalancati.
"Ehi, c'è nessuno?"
Questo era Michele.
"No, io... tutto a posto... vado a..." disse, camminando stile zombie verso la cucina.
"NononoNO!- Luca lo prese per un braccio -Ma dov'eri con la testa? Ok, domanda stupida... il capo è dentro con una tipa, quindi vedi di evitare di entrare per un po'..."
"Aah..."
"Se ti dico che c'è un tipo con un bazooka dietro di te ottengo una reazione degna di tale nome?"
"Ehm... io... non credo." rispose, appoggiandosi sconsolatamente alla parete. Ridacchiò, imbarazzato.
"Avrei bisogno di una doccia fredda..." disse, dopo un mezzo minuto.
"O di un mezz'oretta di pausa..." disse con fare esplorativo Luca.
Lo guardò senza capire.
"Be', potrebbe aver voglia di qualcosa, che ne so... avrà sete dopo lo spettacolo, e il capo potrebbe averci chiesto di badare anche agli spogliarellisti... e visto che ai suoi due amici- indicò un altro biondo che si stava esibendo e il moro di prima che seguiva con disattenzione il numero, già pronto per il suo -possiamo pensarci noi..."
L'avrebbe baciato in fronte...
"No, non va."
Michele invece l'avrebbe volentieri ucciso. Perchè non andava?!
"...invece, non ti conviene andare a riportargli la sua camicia?"
Guardò con un'espressione che oltrepassava il vergognoso la stoffa morbida che aveva in mano, poi ridacchiò leggermente e senza dire altro -aveva già detto e fatto abbastanza per sentirsi sfottere per una vita da quei due- con un sorriso smagliante si diresse verso i 'camerini'.

   So I'm angry for today
   Anger's the only thing I've made
   It feels like something
   No it's nothing

Prima di entrare tirò un profondo respiro.
Era poi tanto sicuro di quello che stava...? TOC TOC.
Il suo corpo di certo sì.
"Sono del ristorante... un attimo!"
Non rispose nessuno.
Delusione cocente.
Provò a bussare di nuovo, poi si accorse che la porta era socchiusa e allora, sperando di non stare osando troppo, l'aprì quel poco che bastava per infilare la testa.
Cosa non si fa in certe situazioni...
"Volevo riporta..hummpf!"
Si trovò catapultato all'interno della stanza, mentre due mani lo tenevano incollato a forza alle labbra di qualcuno. Un profumo strano... di limone. 
Eccitante.
Rispose al bacio quasi senza accorgersene, la camicia a terra, le sue mani lungo i fianchi dell'altro. Pelle nuda sotto le sue dita... morbida... soda... calda... poi finalmente un respiro, spazio per cercare gli occhi...
"Finalmente! Ti stavo aspettando...- gli sussurrò proprio il suo sogno, in carne ed ossa -...ti è piaciuto lo spettacolo?" un soffio dalle sue labbra, per poi catturarle di nuovo senza attendere la risposta.
Questa volta non rimase fermo, ma iniziò ad accarezzarlo... a cercare di prendere il controllo del bacio, ad assaporare quelle labbra deliziose.
Se baciava bene...
Aprì la bocca, e lasciò che l'altro la invadesse, accarezzandolo con la sua lingua, rompendogli il fiato in gola. Eppure continuò a stringersi a lui, a chiedere di più... più contatto, più sensazioni, più forza.
Quando gli capitava un'occasione così un'altra volta?!
Sentì le mani dell'altro scivolare sui suoi vestiti, infilarsi nei pantaloni e poi passare sotto la camicia... aveva così tanto caldo... ed accarezzargli il petto, torturare i capezzoli... ruppe il bacio, e scese su di lui, spingendolo nel contempo contro la porta, che si chiuse con un -clak!-
Il suono li bloccò entrambi, stranamente definitivo, stranamente piacevole.
"Adesso non puoi più uscire..." rise il biondo adone sulle sue labbra.
"Chi ti dice che non sia tu a non potere più uscire?" in fondo era lui che gli stava premendo addosso...
Il biondino rise, e con uno scatto ribaltò le loro posizioni, scendendo a mordicchiargli scherzosamente il collo.
"Dicevi?"
Muovendosi contro il suo corpo, lentamente, languidamente.
"...sei uno a cui non piace perdere, vero?"
"Hmmm... mai successo..."
"Mo..desto..." boccheggiò, mentre una mano sbarazzina scendeva ad aprirgli i pantaloni, scivolando sotto i boxer.
"...troppo parlare per i miei gusti..."
Iniziò ad accarezzarlo, lentamente, con gusto. Ezio sussultava sotto a quelle mani, stringendosi alle sue spalle, baciando e mordendo la pelle morbida del collo, soffocandovi i suoi gemiti.
Il suono di una bottiglia che viene aperta, e sobbalzò di sorpresa quando sentì il giovane sfiorarlo lentamente, e poi penetrarlo con un dito, umido.
Odore di limone, più forte.
Un olio, forse?
Non aveva calcolato che sarebbe andata così... ma d'altronde non gli andava male.
E poi, se anche quello era fatto come il resto... non vedeva l'ora di prenderselo tutto... per quanto più tempo poteva.
Lo fece girare, e lui si mise a gattoni, seguendo le mani che lo accarezzavano, lo tormentavano.
Stupendo...
...e poi ripresero a penetrarlo, ad accarezzarlo... stringendo il suo sesso ormai bollente, facendolo gemere senza più ritegno.
Sì, era tanto che non scopava così bene... con un sussulto, si rese conto di non essersi neppure accorto di quando gli aveva tolto i pantaloni...
...ma si accorse benissimo quando il biondo si alzò, lasciandolo fermo a terra.
Con un gemito di disappunto si voltò, e lo vide armeggiare con una borsa.
Gli dava le spalle, e che spalle... muscolose, perfette... e poi, il culo, morbido, sodo, e la linea delle gambe... per non parlare per quello che iniziava a considerare il suo regalo personale per la serata... gattonò verso di lui, e raggiuntolo si alzò ad abbracciargli i fianchi.
Alzando gli occhi su di lui, vide che stava armeggiando febbrilmente con un gommino.
Sorrise, sentendosi per un attimo più cacciatore che cacciato... e veramente sornione.
Gli girò davanti, e strofinandosi contro una gamba portò con leggere carezze le mani all'altezza dei suoi glutei, ed iniziò a passare la punta della lingua sul suo cazzo bollente, artigliandogli il sedere.
Lo sentì sciogliersi tra le sue mani, spingendo nel contempo contro di lui.
Con un mezzo sorriso, prese a leccarlo con più convinzione... lappando e succhiando... e poi lo prese per un attimo in gola, avvolgendolo tutto.
Dura, calda pelle fremente... non vedeva l'ora di sentirselo dentro.
L'altro aveva gettato indietro la testa, gemendo roco.

Gli lasciò fare un paio di spinte, poi si staccò violentemente dalle sue mani ed andò a distendersi a pancia in giù su un divanetto, sfregandosi lussuriosamente e guardandolo uscire dalla nebbia leggera che aveva provocato.
"Allora?" gli sorrise, guardandolo con occhi socchiusi, vogliosi.

   Hating, feeling, falling
   To the place where people haunt me
   I can't help but give up
   Falling to the place where people know me
   I can't wait
   To give them these feelings of hating
   Keeping in side me
   For all to take
   Picking at me
   They're ripping at me
   Ripping at me

L'altro non rispose, ma si sistemò dietro di lui, tra le sue gambe, e lo penetrò senza tanti complimenti.
Sussultò, e lo sentì bloccarsi mentre il suo corpo si adattava alla nuova situazione.
E poi, iniziò a muoversi dentro di lui... con forza... e quella meravigliosa sensazione si espanse, facendolo tendere con un singulto.
Il suo amante se n'era certo accorto, perchè prese a ripetere quell'esatto movimento, con sempre più forza e ritmo più sostenuto. Si sentì pregare per avere di più... e di più ebbe... mentre l'altro spingeva sempre più forte, sempre più a fondo, spingendosi dentro di lui, toccando i punti più nascosti del piacere.
Era quasi incollato al divano, ma riuscì a far passare una mano tra la stoffa ed il suo corpo e prese ad accarezzarsi al ritmo imposto dal suo tormentatore, chiedendo nel contempo di più, più forte, e ancora... ancora... venne un attimo prima dell'altro, con quelle labbra morbide che soffocavano un grido di piacere sulla sua nuca.
Rimasero fermi, ansimanti... sazi.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, soddisfatto, eppure desiderando poter ricominciare daccapo...
Con un sospiro il suo amante uscì da lui, e poi si diresse verso la doccia.
Arrivato alla porta si voltò a guardarlo con un sorriso malizioso, e poi lasciò la porta socchiusa alle sue spalle.
Rimase a guardare per un po', incerto.
Assomigliava ad un invito.
Aveva veramente voglia che fosse un invito.
Si alzò, ed entrò nello stanzino che serviva da bagno.
Bagnato, era ancora meglio che asciutto.
I capelli non li aveva toccati -doveva esibirsi di nuovo?-, ma il suo corpo lucido che si muoveva sotto a quelle mani dalle dita lunghe... era atrocemente sexy.
Anche qualcun'altro la pensava così, si rese conto.
Arrossì, e si avvicinò all'altro, che scivolava languidamente ad occhi chiusi sotto il getto dell'acqua, il volto alzato per non bagnare i capelli. 
Lo strinse, e gli parve che la sua mossa fosse in qualche senso attesa... sperata.
"Non mi hai detto il tuo nome...- gli sussurrò all'orecchio, mentre con le mani gli cingeva la vita -non amo chiudere una serata senza neppure sapere il nome dell'uomo con cui ho appena passato un'ora di fuoco" e con una mano scese ad accarezzargli i fianchi, mentre l'altra indugiava sul petto ben cesellato.
"Alex- sussurrò leggero l'altro, spingendosi contro di lui, spostando il volto per poterlo baciare.
-E ti consiglio di non pensarci neppure perchè adesso devo andare a ballare!"
"Pensare a cosa?" arrossì, senza neppure tentare di nascondere la nuova erezione che quella situazione aveva risvegliato.
"A quello che mi si sta strofinando contro il culo" sospirò, quasi gemendo, il biondo... prima di baciarlo, mordicchiando e sfuggendo un bacio serio, strofinandosi con tutto il corpo contro di lui.
Ezio prese ad accarezzarlo con più entusiasmo, mentre una mano scendeva verso il suo pene...
"Ah! No! Fermo!" una mano sul suo polso, e la voce ferma. Si trovò premuto contro il muro, mentre due gelidi occhi azzurri lo bloccavano più di quel corpo caldo.
"Devo veramente andare ad esibirmi, adesso. La musica di Giò sta finendo, e io devo essere pronto per quando esce... ma...- guardò in basso, sorridendo malizioso e facendolo arrossire -...se vuoi venire nelle 'quinte' e finire lì, nascosto da qualche parte da cui puoi vedermi ballare e magari in cui io posso dare un'occhiata, quello che hai iniziato...- e così dicendo si leccò il labbro inferiore, con deliberata lentezza -farai di me un bravo ragazzo molto felice... che te ne pare?" finì sussurrando sulla sua bocca.
Prima che potesse rispondere uscì dalla stanza.
Ezio riprese fiato, poi uscì dal bagno per trovare lo stanzino vuoto.
Era già andato.
Non poteva arrischiarsi a seguirlo... anzi, avrebbe dovuto tornare al lavoro... il capo poteva già essersi ripreso, anzi era più che probabile... e poi, anche se sapeva bene com'era quel palco arrangiato, c'era sempre il rischio che qualcuno lo beccasse, e lui lì doveva tornare a lavorare...
Si rimise la camicia, ed i calzoni.
Le scarpe.
Prese in mano la cintura... e si trovò a correre, con la camicia ancora aperta e la cintura in mano, verso il palco improvvisato.
Voleva veramente vederlo ballare... e sapere che ballava per lui, che lo avrebbe visto venire.
In fondo, non si vive più di una volta... e quella era di certo la sua serata.

   So I came too far
   To end up this way
   Feeling like I'm God
   Feeling is no way
   To live this way

++++++++++++++++++++


Ok, il finale è un po' veloce, ma è che ne stava venendo fuori un romanzo... non è tanto male però, vero? Penso di aver scritto di peggio... il problema è che c'è già una vocina sottile ed insistente che mi dice che sa come va avanti, e non sarebbe male... ma non voglio rovinarmi.
Intanto va così, poi si vedrà. Ho tante di quelle cose perse dietro che il minimo che posso fare è lasciarlo un pwp, semplice semplice... e poi, chissà, se un giorno ci sarà tempo e voglia...
Grazie a tutti quelli che sono arrivati alla fine! ;)
Chu chu
Seilenes

...and in the end... could this be just a 'to be continued'? ;P



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