NOTE: i pg sono mieiiii!!!, la canzone è dei Korn,
tesori cari (Johnny!!! Waaah!!!! heart shaped
crazy eyes - ma quella che ho pensato per lo spogliarello h degli Enigma, TNT
for the brain... e
anche questa la riutilizzerrò ;D), e penso che la riutilizzerò perchè è cosl
bella e triste che si merita un angst bello forte, e questo angst proprio non lo
è... e quindi non centrano poi molto.
^^;;; Me lo dico da sola. Cmq, è una storia abbastanza lunga e lenta,
soprattutto all'inizio, per essere un one-shot pwp. Se vi annoia, ho messo le
mani avanti...
Evening
song di
Seleines
Lately things won't go my way
Lately everything is grey...
it feels like something,
no it's nothing
Come sempre, si era lasciato fregare come un bambino.
Quella sarebbe stata la sua serata libera, ed era riuscito a farsela
sfilare da sotto il naso con una facilità incredibile... veramente.
Se ci pensava... quelle due semplici paroline, poche sillabe messe in
croce, davanti ad una domanda diretta di Luca.
"E per domani? progetti?" gli aveva chiesto, appoggiato con un
gomito alla spalla di Michele (che stava inutilmente cercando di togliersi
il grembiule, senza riuscire a spostarlo). Inebetito da quello sguardo
magnetico (e va bene, lo sapeva di essere fesso ma non era l'unico a
cascarci sempre... aveva una fama atroce, quello sguardo, figurarsi poi
l'effetto che aveva su di lui, che a certe cose non riusciva proprio a
resistere...), aveva farfugliato qualcosa tipo: "Sono libero",
sperando in chissà cosa poi.
Sapevano tutti che Luca era occupatissimo, indubitabilmente fedele... ed
etero, ci poteva giurare.
L'aveva capito perfino lui, che era appena arrivato in quel ristorante...
In quello stesso momento, una mano pesante sulla sua spalla.
"Perfetto, allora è deciso. Domani siete invitati alla festicciola
privè per la festa di nubilato delle mie amiche!- Il capo, con pessimi
progetti per la giornata di chiusura. -Tutti e due, ovviamente!"
Si era allontanato senza che avessero il coraggio di ribattere, lo sguardo
da 'scusa ma te l'ho fatta' di Luca sostituito da un broncio chilometrico
quando aveva sentito la parola 'due'.
Be', gli stava solo che bene.
Il capo si era fermato, voltandosi un attimo, quasi a ripensarci. Lo
avevano guardato speranzosi, ma lui aveva solo chiesto: "E...
Michele...".
Il ragazzo aveva sospirato, "Libero anch'io", aveva solo detto.
L'uomo aveva sorriso, come chi prende tre piccioni con una fava.
"Bene ragazzi, e mi raccomando... domani vi voglio in tiro! Non
fatemi fare brutta figura!"
Erano rimasti a fissarsi sconsolati.
"...E pensare che avevo tante belle idee per domani sera..."
aveva sospirato Michele, prima di uscire dalla stanza.
In quanto a Luca, si era già volatilizzato.
Bella gente.
E così, eccoli impettiti ad aspettare le ospiti del capo.
Si sposava una sua amica di vecchia data, e lui in regalo le aveva fatto
una serata di nubilato -il giorno di chiusura del ristorante, ovviamente-,
tutta organizzata e spesata da lui.
Al suo ragazzo, aveva fatto il regalo di controllarla per tutta la serata.
Quindi atmosfera, un sacco di vino e spettacolo di spogliarellisti -tre,
perchè uno solo non bastava.
Nella penombra sperava solo che non si sarebbe creato troppo caos, perchè
la vedeva brutta, verso fine serata, a girare tra i tavoli nel semibuio
dell'ampia sala, con palco creato apposta per l'occasione, tra l'altro.
Avevano iniziato ad entrare verso le otto, il primo gruppo con la sposina,
raggiante anche se un po' tesa... o così gli parve. La sera prima le
future spose erano sempre tese, no?
Poi altre... ed altre. Una cinquantina di persone, tutte donne.
La cena iniziò alle nove, e andò avanti tranquilla.
Nessuno avrebbe detto che sarebbe scoppiato il finimondo in poco tempo...
mancava un'oretta al massimo e poi si sarebbero esibiti gli
spogliarellisti.
E poi avrebbero dovuto mettere a posto.
Stava servendo il dessert, quando con la cosa dell'occhio vide un
movimento nel corridoio. Un tipo, capelli chiari e carnagione candida,
stava parlando al capo.
Era un bene che non avesse appena appoggiato l'ultima coppa di gelato.
Aveva il mento a terra.
Era... semplicemente perfetto.
Movimenti liquidi, quasi felini. Un fisico leggero ma ben strutturato,
sottolineato da un look casual che però riusciva naturalmente ricercato,
voluto, quasi elegante. Era entrato a testa alta, apparendo senza sforzo a
proprio agio in quel posto dove metteva evidentemente piede per la prima
volta.
E, soprattutto, sapeva di puro sesso... dalla punta dei capelli biondo
chiaro alla punta delle scarpe.
Oddiodiodio, se quello era uno degli spogliarellisti non sapeva proprio...
"Hei, ti sei incantato?" un sibilo ed una gomitata scherzosa
sulle costole, mentre Luca passava ridacchiando.
Addormentato...? Arrossì improvvisamente, rendendosi conto di cosa stava
facendo... o meglio NON facendo.
Corse verso le cucine, per il giro seguente.
Il cuore ancora un po' troppo veloce, il viso rosso e gli ormoni che
correvano a mille.
Decisamente avrebbe voluto essere in serata libera.
So I came too far
To end un this way
feeling like I'm God
feeling there's no way...
Quando si spensero le luci e partì la musica era ancora tra i tavoli che
distribuiva gli ultimi cocktails e portava via i bicchieri vuoti.
L'atmosfera si stava riscaldando, e l'attesa era ormai palpabile.
In quanto a lui, non vedeva l'ora che finisse... presto, presto.
Entrò un ragazzo vestito da cowboy, e iniziò a ballare. Era bravino, ma
gli diede sì e no un'occhiata, preso com'era a non combinare qualche
casino, tra un tavolo e l'altro.
Va bene che un bello spettacolo è sempre un bello spettacolo, ma doveva
arrivare vivo alla fine di quella serata...
Tornò dentro e fuori un paio di volte, ma il lavoro andava rilassandosi,
tanto per fortuna le ospiti erano tutte prese dallo spettacolo.
Si mise sul fondo della stanza a chiacchierare svogliatamente con Michele,
tenendo d'occhio la situazione sui tavoli (leggi: fingendosi indaffarato a
tener d'occhio la sala) mentre probabilmente in cucina Luca sistemava il
sistemabile.
In fondo, era colpa sua se erano lì... li aveva fregati lui!
Ancora poco e poi sarebbe finita... chiacchiere un po' vuote, e occhiate
distratte ai tavoli. I pantaloncini che volano -non male il ragazzo... non
male...- e poi finalmente un po' di silenzio, pochi minuti mentre le
ragazze si riaggiustavano.
Rabbrividì leggermente, il tutto era quasi inquietante... spettatori
all'arena...
La musica che riprese dopo, come a smentirlo, era più lenta, quasi...
intossicante. Era diversa, e per un attimo restò interdetto, come tanti
nella stanza.
Morbida, avvolgente.
Il ragazzo che uscì sul palco si muoveva con maestria, inchiodando gli
sguardi a sè. O era solo a lui che sembra così? Eppure in quel momento
non c'era altro nella sala... solo... ehi, ma era proprio il tipo di
prima!
...restò a fissarlo a bocca aperta... completamente dimentico del mondo.
Riuscì a respirare solo quando lo sconosciuto staccò gli occhi dal
pubblico per un pezzo particolare della coreografia.
Perchè stava... strusciandosi... per terra, muovendo le anche
allusivamente... poteva vedere gli occhi socchiusi, le ciglia che
coprivano lo sguardo freddo...
...diodiodiodiodiodiodio...
...altro respiro-singulto, e il giovane si alzò,
incontrando per un attimo i suoi occhi...
...diodiodiodiodio...
...sorridendo un attimo, con fare seducente.
Era così ovvio che stava sbavando? Stava sbavando? Era ancora cosciente?
"Ehi, sveglia!- sobbalzò, mentre Michele al suo fianco lo guardava
con uno sguardo tra il preoccupato ed il divertito -va tutto bene? Mi
sembri un po' perso..."
Merda, solo quella ci voleva... era arrivato da poco, ovvio che non aveva
ancora parlato di certe cose con i colleghi e... e ora cosa diceva?...
...mentre gli occhi tornavano da soli allo
Spettacolo... sul palco...
"Ehi!"
"No, ecco...- farfugliò -io non... perchè... ecco..."
Collegamento cervello-corde vocali zero, colorito peperone, voce strozzata
e di nuovo difficoltà a respirare... ...e Luca scelse esattamente quel
momento per uscire dalla cucina, e venire a vedere cosa stavano facendo.
"Che succede qui di bello, sfaccendati?" chiese, arrivandogli da
dietro.
Più mezzo attacco cardiaco.
"Ezio stava perdendosi dietro allo spogliarellista... che almeno
secondo me ci starebbe."
Più UN attacco cardiaco.
"Be', l'importante è che non ci provi tu... altrimenti sai cosa
succede."
Eeh?
"Tzè- sorrise Michele -sempre il solito... lo sai che non sono il
tipo..."
"Già- sorriso -fa parte del tuo fascino"
EEEH?!
*Plin!* Stiamo attraversando una realtà parallela.
Potrebbe esserci qualche scossone alla realtà e alla concezione dello
spazio-tempo, per amor di cronaca in questo momento Ezio è a letto e sta
dormendo sonoramente..... gli arrivò una camicia addosso.
...camicia?
Ooh.
QUELLA camicia...
"Che ti dicevo?" disse Michele, ma ormai lui era in un altrove
dove...
...Sornione, freddo eppure provocante... e continuava a ballare così
divinamente... era troppo, tra un po' sarebbe scoppiato... mentre una
parte di lui non vedeva l'ora di scoppiare, anzi, di gettarsi su
quell'angelo dannato che si esibiva a pochi metri da lui e poi lasciar
fare alla natura... senza remore per altro che non fosse una sana scopata.
Ecco, quella sì che era un'ottima idea...
...mentre lui continuava il suo numero, e le tipe ridevano e si tendevano
verso di lui...
'Giù le mani!', quasi torvo, e l'altro sorrideva lanciandogli occhiate di
fuoco...
"Come mai già qui?"
"Il capo è arrivato in compagnia e mi ha fatto sloggiare"
"Bah, poveretta"
"De gustibus..."
"Se non altro anche tu hai un attimo di pausa... senza contare che
spero vorrà rimettere a posto lui, no?"
"Lo spero anch'io, ma comunque non mi aspetterei poi una grande pausa
dal lavoro, un paio di minuti e avrà abbondantemente finito..."
(risate)
Era come un sottofondo che ascoltava e non ascoltava, mentre lo assalivano
ondate di caldo.
Doveva assolutamente riuscire ad infilarsi... no, cioè, a farsi
sfilare... no, a togliersi qualcosa...
(I pantaloni, ad esempio!) ridacchiò una vocina nella sua mente, cui non
osò replicare perchè proprio in quel momento il biondo si strappò i
pantaloni di dosso, restando in perizoma.
- Era - semplicemente - perfetto. -
E continuava a muoversi, allusivo, guardando nella sua direzione con un
mezzo sorriso che in altre circostanze lo avrebbe mandato, da solo, a ko.
Ora faceva di peggio: lo risvegliava a sè, e in più di un senso.
"...più di quanto posso reggere..." disse quasi a sè, con voce
strozzata. Sentì appena la risatina di Luca, soffocata sulla spalla di
Michele... e poi la musica finì, e l'oggetto dei suoi desideri se ne tornò
alle stanze adibite a camerini... non prima di distruggerlo ulteriormente
con la vista di un bel sedere sodo che si allontanava da lui.
"Bene bene, la vedo serata buona questa!"
Gli ci volle un attimo per capire che Luca si stava rivolgendo a lui.
Lo guardò senza parole, gli occhi spalancati.
"Ehi, c'è nessuno?"
Questo era Michele.
"No, io... tutto a posto... vado a..." disse, camminando stile
zombie verso la cucina.
"NononoNO!- Luca lo prese per un braccio -Ma dov'eri con la testa? Ok,
domanda stupida... il capo è dentro con una tipa, quindi vedi di evitare
di entrare per un po'..."
"Aah..."
"Se ti dico che c'è un tipo con un bazooka dietro di te ottengo una
reazione degna di tale nome?"
"Ehm... io... non credo." rispose, appoggiandosi sconsolatamente
alla parete. Ridacchiò, imbarazzato.
"Avrei bisogno di una doccia fredda..." disse, dopo un mezzo
minuto.
"O di un mezz'oretta di pausa..." disse con fare esplorativo
Luca.
Lo guardò senza capire.
"Be', potrebbe aver voglia di qualcosa, che ne so... avrà sete dopo
lo spettacolo, e il capo potrebbe averci chiesto di badare anche agli
spogliarellisti... e visto che ai suoi due amici- indicò un altro biondo
che si stava esibendo e il moro di prima che seguiva con disattenzione il
numero, già pronto per il suo -possiamo pensarci noi..."
L'avrebbe baciato in fronte...
"No, non va."
Michele invece l'avrebbe volentieri ucciso. Perchè non andava?!
"...invece, non ti conviene andare a riportargli la sua
camicia?"
Guardò con un'espressione che oltrepassava il vergognoso la stoffa
morbida che aveva in mano, poi ridacchiò leggermente e senza dire altro
-aveva già detto e fatto abbastanza per sentirsi sfottere per una vita da
quei due- con un sorriso smagliante si diresse verso i 'camerini'.
So I'm angry for today
Anger's the only thing I've made
It feels like something
No it's nothing
Prima di entrare tirò un profondo respiro.
Era poi tanto sicuro di quello che stava...? TOC TOC.
Il suo corpo di certo sì.
"Sono del ristorante... un attimo!"
Non rispose nessuno.
Delusione cocente.
Provò a bussare di nuovo, poi si accorse che la porta era socchiusa e
allora, sperando di non stare osando troppo, l'aprì quel poco che bastava
per infilare la testa.
Cosa non si fa in certe situazioni...
"Volevo riporta..hummpf!"
Si trovò catapultato all'interno della stanza, mentre due mani lo
tenevano incollato a forza alle labbra di qualcuno. Un profumo strano...
di limone.
Eccitante.
Rispose al bacio quasi senza accorgersene, la camicia a terra, le sue mani
lungo i fianchi dell'altro. Pelle nuda sotto le sue dita... morbida...
soda... calda... poi finalmente un respiro, spazio per cercare gli
occhi...
"Finalmente! Ti stavo aspettando...- gli sussurrò proprio il suo
sogno, in carne ed ossa -...ti è piaciuto lo spettacolo?" un soffio
dalle sue labbra, per poi catturarle di nuovo senza attendere la risposta.
Questa volta non rimase fermo, ma iniziò ad accarezzarlo... a cercare di
prendere il controllo del bacio, ad assaporare quelle labbra deliziose.
Se baciava bene...
Aprì la bocca, e lasciò che l'altro la invadesse, accarezzandolo con la
sua lingua, rompendogli il fiato in gola. Eppure continuò a stringersi a
lui, a chiedere di più... più contatto, più sensazioni, più forza.
Quando gli capitava un'occasione così un'altra volta?!
Sentì le mani dell'altro scivolare sui suoi vestiti, infilarsi nei
pantaloni e poi passare sotto la camicia... aveva così tanto caldo... ed
accarezzargli il petto, torturare i capezzoli... ruppe il bacio, e scese
su di lui, spingendolo nel contempo contro la porta, che si chiuse con un
-clak!-
Il suono li bloccò entrambi, stranamente definitivo, stranamente
piacevole.
"Adesso non puoi più uscire..." rise il biondo adone sulle sue
labbra.
"Chi ti dice che non sia tu a non potere più uscire?" in fondo
era lui che gli stava premendo addosso...
Il biondino rise, e con uno scatto ribaltò le loro posizioni, scendendo a
mordicchiargli scherzosamente il collo.
"Dicevi?"
Muovendosi contro il suo corpo, lentamente, languidamente.
"...sei uno a cui non piace perdere, vero?"
"Hmmm... mai successo..."
"Mo..desto..." boccheggiò, mentre una mano sbarazzina scendeva
ad aprirgli i pantaloni, scivolando sotto i boxer.
"...troppo parlare per i miei gusti..."
Iniziò ad accarezzarlo, lentamente, con gusto. Ezio sussultava sotto a
quelle mani, stringendosi alle sue spalle, baciando e mordendo la pelle
morbida del collo, soffocandovi i suoi gemiti.
Il suono di una bottiglia che viene aperta, e sobbalzò di sorpresa quando
sentì il giovane sfiorarlo lentamente, e poi penetrarlo con un dito,
umido.
Odore di limone, più forte.
Un olio, forse?
Non aveva calcolato che sarebbe andata così... ma d'altronde non gli
andava male.
E poi, se anche quello era fatto come il resto... non vedeva l'ora di
prenderselo tutto... per quanto più tempo poteva.
Lo fece girare, e lui si mise a gattoni, seguendo le mani che lo
accarezzavano, lo tormentavano.
Stupendo...
...e poi ripresero a penetrarlo, ad accarezzarlo... stringendo il suo
sesso ormai bollente, facendolo gemere senza più ritegno.
Sì, era tanto che non scopava così bene... con un sussulto, si rese
conto di non essersi neppure accorto di quando gli aveva tolto i
pantaloni...
...ma si accorse benissimo quando il biondo si alzò, lasciandolo fermo a
terra.
Con un gemito di disappunto si voltò, e lo vide armeggiare con una borsa.
Gli dava le spalle, e che spalle... muscolose, perfette... e poi, il culo,
morbido, sodo, e la linea delle gambe... per non parlare per quello che
iniziava a considerare il suo regalo personale per la serata... gattonò
verso di lui, e raggiuntolo si alzò ad abbracciargli i fianchi.
Alzando gli occhi su di lui, vide che stava armeggiando febbrilmente con
un gommino.
Sorrise, sentendosi per un attimo più cacciatore che cacciato... e
veramente sornione.
Gli girò davanti, e strofinandosi contro una gamba portò con leggere
carezze le mani all'altezza dei suoi glutei, ed iniziò a passare la punta
della lingua sul suo cazzo bollente, artigliandogli il sedere.
Lo sentì sciogliersi tra le sue mani, spingendo nel contempo contro di
lui.
Con un mezzo sorriso, prese a leccarlo con più convinzione... lappando e
succhiando... e poi lo prese per un attimo in gola, avvolgendolo tutto.
Dura, calda pelle fremente... non vedeva l'ora di sentirselo dentro.
L'altro aveva gettato indietro la testa, gemendo roco.
Gli lasciò fare un paio di spinte, poi si staccò violentemente dalle sue
mani ed andò a distendersi a pancia in giù su un divanetto, sfregandosi
lussuriosamente e guardandolo uscire dalla nebbia leggera che aveva
provocato.
"Allora?" gli sorrise, guardandolo con occhi socchiusi,
vogliosi.
Hating, feeling, falling
To the place where people haunt me
I can't help but give up
Falling to the place where people know me
I can't wait
To give them these feelings of hating
Keeping in side me
For all to take
Picking at me
They're ripping at me
Ripping at me
L'altro non rispose, ma si sistemò dietro di lui, tra le sue gambe, e lo
penetrò senza tanti complimenti.
Sussultò, e lo sentì bloccarsi mentre il suo corpo si adattava alla
nuova situazione.
E poi, iniziò a muoversi dentro di lui... con forza... e quella
meravigliosa sensazione si espanse, facendolo tendere con un singulto.
Il suo amante se n'era certo accorto, perchè prese a ripetere
quell'esatto movimento, con sempre più forza e ritmo più sostenuto. Si
sentì pregare per avere di più... e di più ebbe... mentre l'altro
spingeva sempre più forte, sempre più a fondo, spingendosi dentro di
lui, toccando i punti più nascosti del piacere.
Era quasi incollato al divano, ma riuscì a far passare una mano tra la
stoffa ed il suo corpo e prese ad accarezzarsi al ritmo imposto dal suo
tormentatore, chiedendo nel contempo di più, più forte, e ancora...
ancora... venne un attimo prima dell'altro, con quelle labbra morbide che
soffocavano un grido di piacere sulla sua nuca.
Rimasero fermi, ansimanti... sazi.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, soddisfatto, eppure desiderando poter
ricominciare daccapo...
Con un sospiro il suo amante uscì da lui, e poi si diresse verso la
doccia.
Arrivato alla porta si voltò a guardarlo con un sorriso malizioso, e poi
lasciò la porta socchiusa alle sue spalle.
Rimase a guardare per un po', incerto.
Assomigliava ad un invito.
Aveva veramente voglia che fosse un invito.
Si alzò, ed entrò nello stanzino che serviva da bagno.
Bagnato, era ancora meglio che asciutto.
I capelli non li aveva toccati -doveva esibirsi di nuovo?-, ma il suo
corpo lucido che si muoveva sotto a quelle mani dalle dita lunghe... era
atrocemente sexy.
Anche qualcun'altro la pensava così, si rese conto.
Arrossì, e si avvicinò all'altro, che scivolava languidamente ad occhi
chiusi sotto il getto dell'acqua, il volto alzato per non bagnare i
capelli.
Lo strinse, e gli parve che la sua mossa fosse in qualche senso attesa...
sperata.
"Non mi hai detto il tuo nome...- gli sussurrò all'orecchio, mentre
con le mani gli cingeva la vita -non amo chiudere una serata senza neppure
sapere il nome dell'uomo con cui ho appena passato un'ora di fuoco" e
con una mano scese ad accarezzargli i fianchi, mentre l'altra indugiava
sul petto ben cesellato.
"Alex- sussurrò leggero l'altro, spingendosi contro di lui,
spostando il volto per poterlo baciare.
-E ti consiglio di non pensarci neppure perchè adesso devo andare a
ballare!"
"Pensare a cosa?" arrossì, senza neppure tentare di nascondere
la nuova erezione che quella situazione aveva risvegliato.
"A quello che mi si sta strofinando contro il culo" sospirò,
quasi gemendo, il biondo... prima di baciarlo, mordicchiando e sfuggendo
un bacio serio, strofinandosi con tutto il corpo contro di lui.
Ezio prese ad accarezzarlo con più entusiasmo, mentre una mano scendeva
verso il suo pene...
"Ah! No! Fermo!" una mano sul suo polso, e la voce ferma. Si
trovò premuto contro il muro, mentre due gelidi occhi azzurri lo
bloccavano più di quel corpo caldo.
"Devo veramente andare ad esibirmi, adesso. La musica di Giò sta
finendo, e io devo essere pronto per quando esce... ma...- guardò in
basso, sorridendo malizioso e facendolo arrossire -...se vuoi venire nelle
'quinte' e finire lì, nascosto da qualche parte da cui puoi vedermi
ballare e magari in cui io posso dare un'occhiata, quello che hai
iniziato...- e così dicendo si leccò il labbro inferiore, con deliberata
lentezza -farai di me un bravo ragazzo molto felice... che te ne
pare?" finì sussurrando sulla sua bocca.
Prima che potesse rispondere uscì dalla stanza.
Ezio riprese fiato, poi uscì dal bagno per trovare lo stanzino vuoto.
Era già andato.
Non poteva arrischiarsi a seguirlo... anzi, avrebbe dovuto tornare al
lavoro... il capo poteva già essersi ripreso, anzi era più che
probabile... e poi, anche se sapeva bene com'era quel palco arrangiato,
c'era sempre il rischio che qualcuno lo beccasse, e lui lì doveva tornare
a lavorare...
Si rimise la camicia, ed i calzoni.
Le scarpe.
Prese in mano la cintura... e si trovò a correre, con la camicia ancora
aperta e la cintura in mano, verso il palco improvvisato.
Voleva veramente vederlo ballare... e sapere che ballava per lui, che lo
avrebbe visto venire.
In fondo, non si vive più di una volta... e quella era di certo la sua
serata.
So I came too far
To end up this way
Feeling like I'm God
Feeling is no way
To live this way
++++++++++++++++++++
Ok, il finale è un po' veloce, ma è che ne stava venendo fuori un
romanzo... non è tanto male però, vero? Penso di aver scritto di
peggio... il problema è che c'è già una vocina sottile ed insistente
che mi dice che sa come va avanti, e non sarebbe male... ma non voglio
rovinarmi.
Intanto va così, poi si vedrà. Ho tante di quelle cose perse dietro che
il minimo che posso fare è lasciarlo un pwp, semplice semplice... e poi,
chissà, se un giorno ci sarà tempo e voglia...
Grazie a tutti quelli che sono arrivati alla fine! ;)
Chu chu
Seilenes
...and in the end... could this be just a 'to be continued'? ;P
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