Questa ficcì è il continuo – paradossale – di quella precedente… Avevo promesso il continuo a Rasha, dunque eccolo qui ^^’
Dediche: a me, che amo questi due uomini schifosamente! Uno come musicista - Joey - l’altro anche per tutto il resto - Corey - LoL
A: 1 Rasha, che proclameranno santa prima o poi; (…) 2 a Bliss, idem con patate; 3 alla zia L!L!, la quale mi dà sempre il primato di qualcosa, che siano ficcì o confessioni, e mi fa sentire importante per lei *shifty*
Rating: NC 17 Taylor x Jordison (che moto di soddisfazione scriverlo xD)
Devo proprio ribadirlo che loro non saranno mai miei, e che li uso per scopi ben lontani dal lucro ma molto vicini alle mie fantasie più recondite??
Un bacione a tutti, anche a chi leggerà questa schifezzuola e magari, se non ci rimarrà secco, gentilmente commenterà ^^ Stay (sic)
Even in Death
di Starforsaken
Oggi sono felice come un bambino perché finalmente ci siamo presi delle vacanze, del tutto meritate, e siamo partiti per starcene da soli, lontani dagli occhi indiscreti di tutti… Abbiamo affittato una casetta a Granville, in Normandia. Dista cinque minuti dalla spiaggia più vicina, è carina. C’è troppo vento, ma Corey ha insistito tantissimo perché gliel’ha consigliato una sua amica, patita della Francia, dunque eccomi qua, con i capelli completamente per aria e il sole che mi batte in testa scolorendomi il nero della tinta. Lui è raggiante. Mi basta guardarlo in faccia per esserlo anche io. Abbiamo cercato di fare le cose il più anonimamente possibile, come sempre, ma da quando qualche mese fa i giornalisti ci hanno fotografato che camminavamo tenendoci la mano, e successivamente che ci baciavamo, è successo un putiferio assurdo. Sua moglie l’ha lasciato in malo modo, e lui ci ha sofferto perché ci sono andati di mezzo i suoi figli, e so perfettamente quanto volesse che loro avessero avuto una figura paterna stabile come, invece, non ha avuto lui (ogni riferimento a divorzi già avvenuti non è puramente casuale xD nda). In più, è dimagrito tantissimo facendo un sacco di palestra. Diceva che era un modo per sfogarsi, ed io non potevo forzarlo a farlo in diverso modo con me se non se la sentiva, il che non mi dispiace affatto, perché ciò mette ancora più in risalto il suo corpo da favola, anche se non mi andrebbe affatto che altre persone poggiassero gli occhi su di lui, anche se è palesemente inevitabile. “A cosa stai pensando Joey?”, la sua voce interrompe il flusso dei miei pensieri. Mi volto ed incontro i suoi occhi, due zaffiri di inestimabile valore per me. “Che potevamo andare in un posto meno ventoso…”, ho brontolato. “Non stavi pensando a quello…”, dici abbozzando un leggero sorriso. “Perché…?”, rispondo aggrottando le sopracciglia. “Perché stavi sorridendo…”, detto ciò mi baci sulla bocca ed il mio mondo si infrange, cade in mille pezzi, e ci sei solo tu, con la tua bocca calda e la tua lingua che mi accarezza il palato. Le tue mani si fanno strada su di me, e chi l’avrebbe mai detto, sto già morendo dalla voglia di averti sotto di me. Facciamo sì che accada quindi... Camminando all’indietro, dal poggiolo sul quale stavamo parlando raggiungiamo il letto della nostra stanza, e ti ci spingo sopra. I tuoi capelli si spargono sul materasso, come una macchia di vino sulla tovaglia. Tu sei come un nettare, il mio veleno che voglio sorseggiare fino a sentirmene sazio da poter morire felice... Insinui le mani sotto la mia maglia, i tuoi palmi mi stanno toccando con urgenza, percepisco il tuo desiderio dal modo in cui stai fremendo. Mi chino per leccarti la pelle del collo, calda e profumata, questo mi incatena a te, non ti lascerei per nulla al mondo... Scendo più in basso, fino alla gola, vi depongo un piccolo bacio poi passo a sfilarti la maglia senza troppe sdolcinatezze. I colori del tuo tatuaggio hanno vibrato nell’aria per un attimo insieme ai nostri respiri. Ti mordo un fianco e tu mi passi una mano nei capelli, poi scendi su tutta la mia schiena languidamente, eccitandomi pazzamente, come se già non lo fossi! Improvvisamente mi trovo privato della mia t-shirt nera, ma non è affatto un problema adesso. Le tue dita stanno trafficando con i bottoni dei miei jeans, ed io inarco la schiena per aiutarti a disfarmi anche di questo superfluo indumento. Sono seduto sul materasso in questo momento, non giaccio più carponi su di te, e tu mi guardi; il tuo sguardo lascia trapelare un sacco di cose… Ti spogli del tutto a tua volta, poi metti una mano sulla mia spalla incitandomi a girarmi. Sento il tuo respiro flebile sul mio collo, scendi con un gesto sinuoso fino ai gomiti, mi sollevi le braccia e mi spingi contro di te. Passi a mordermi la base del collo, poi mi distendi accanto a te. Inutile dire che mi porti ad uno stato febbricitante al quale non esistono parole abbastanza coerenti da assegnargli... Dire che ti voglio sarebbe limitativo, perché ogni volta che ti penso mi viene voglia di averti come stiamo per fare adesso. Dire che ti amo sarebbe banale, sai che non imbratto la mia bocca con certe parole. Dire che… Che stai facendo? Mi hai porto un dito, evidentemente per prepararmi, ma senza aspettare alcuna mia reazione me lo infili in bocca. Preso dalla foga serro i denti e tu allontani la mano imprecando. Sorrido piano, guardandoti negli occhi in un muto invito. “So che mi vuoi…”, sussurri con la voce roca, e ti posizioni su di me. Gemo al contatto dei nostri corpi bollenti, bramavo per questo da quando mi hai baciato prima, fuori in terrazza… Ti muovi un po’, ma io sto fermo, ti allaccio solamente le gambe intorno al bacino invitandoti nuovamente nel mio regno. “Quanta voglia ne hai oggi Joey…”, ansimi. Finalmente sto portando anche te al limite… “Voglio che mi fotti Corey!”, ti ho risposto alzando la voce. Ti ho afferrato il bacino e fatto si che ti mi entrassi dentro. Vedo i tuoi occhi spalancarsi per poi richiudersi. Sei immobile ma non preoccuparti, non sentirò alcun dolore. Le mie braccia sono appoggiate alle tue spalle, e mi spingo dentro di te. Il dolore striscia sul mio inguine, lo sento mio malgrado. Infosso la testa nel materasso ed alzo il bacino fino a quando non mi sfiori la prostata. Ti piace, lo so… lo sento da come mi chiedi di non smettere, eppure eri tu quello che indugiava sui preliminari, giusto? Ma oggi non avevo voglia e, soprattutto, pazienza per quelli… Intreccio le mie dita tra le tue, poco dopo sei venuto ed anche io con te. Resti ancora su di me senza muoverti, ti sento fluire dentro di me e la cosa è estasiante… Apri gli occhi e mi guardi, uno sguardo tenero ma allo stesso tempo malizioso. Sorridi e ti distendi sull’altra metà di letto. Ti appoggio la testa sul petto e penso che, dopo tutto, la Normandia non è poi così tanto brutta…
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