Disclaimers: tutti i personaggi appartengono alle CLAMP (purtroppo) Note: i
personaggi sono un po' OOC
E se...
di Bombay
E' giunto finalmente il
tempo della resa dei conti. Ho aspettato a lungo ma ne è valsa la pena.
Qui di fronte a me, imprigionato nell'albero, gli occhi socchiusi da dove
continuano a sgorgare lacrime cristalline, un rivoletto di sangue scivola giù
dalle sue labbra, c'è Subaru.
A quanto pare la scommessa l'ho vinta io, se volesse potrebbe liberarsi e
fuggire, ma è troppo sconvolto per farlo.
Mi avvicino e lui solleva lentamente in viso verso di me. I suoi grandi
occhi verdi sono vuoti e spenti. non c'è più quella scintilla che vi
brillava prima. si e spenta e fra pochi istanti si spegnerà anche la sua
vita.
"Sei.shi.ro"
Solo un bisbiglio, il suo, ma udibilissimo alle mie orecchie in questo
silenzio innaturale.
Chiude gli occhi.la voce gli esce sottile dalle labbra pallide "Io. io.
mi sono. innamorato. di. te."
In quel preciso istante qualcosa si spezza dentro di me.
Impartisco un ordine mentale all'albero, che lo lascia libero. Subaru cade
ai miei piedi svenuto.
Mi inginocchio al suo fianco.lo sollevo tra le braccia, come ho già fatto
altre volte, ma in questo momento mi appare così piccolo e fragile e
bisognoso di protezione.ma è qui che mi accorgo che è da me che lo devo
proteggere.
Perché mi sento così, triste?
E' una sensazione nuova, aliena per me.io non provo sentimenti.io non posso
provare dei sentimenti.eppure sono qui, sto stringendo Subaru tra le
braccia, gli detergo il viso dalle lacrime e dal sangue.che sia vero quello
che ha detto, o l'ha fatto solo per salvarsi? No, Subaru non è capace di
mentire.
Quanto male gli ho fatto.non solo fisicamente. l'ho ferito nella profondità
del suo cuore, della sua anima.mi tornano in mente le parole di sua sorella
Hokuto "Se dovesse affezionarsi a qualcuno e questo qualcuno lo
tradisse, Subaru ne morirebbe"
Subaru, non si è semplicemente affezionato a me.si è innamorato di me!
Ed io che cosa ho fatto.ho distrutto tutto con poche e semplici parole.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente non è da me pensare certe cose.
non può avere questo potere su di me. o forse si?
Forse l'ho sempre saputo, fin da quando l'ho incontrato la prima volta,
quando era ancora un bambino; forse il mio destino è indissolubilmente
legato al suo.forse ho semplicemente perso la scommessa.
Apro gli occhi e contemplo il suo viso pallido.sulle sue labbra cade un
goccia, piccola e trasparente.ma da dove viene?
Mi sfioro la guancia con la mano e fisso le mie dita umide.
Lacrime.
Le mie.
Sto piangendo. Per la prima volta nella mia vita.
Si. Ho perso la scommessa.ma ho perso anche Subaru.il ragazzo di cui mi
sono.innamorato.è questa la verità.
Riporto la mia attenzione su di lui.non ho intenzione di perderlo, non ora
che ho compreso.
Mi alzo, tenendolo tra le braccia.un turbinio di petali di ciliegio ci
avvolge e un istante dopo siamo davanti alla porta dell'appartamento di
Subaru.
Hokuto apre la porta e guarda alternativamente me e suo fratello.
"Che cosa è successo? Che cosa hai fatto a mio fratello?" mi
domanda allibita.
"Fammi entrare!" le ordino, lei si sposta e mi segue fino alla
camera del ragazzo, lo adagio con cautela sul letto.
"Prenditi cura di lui" le dico senza darle alcuna spiegazione, non
ce ne bisogno, Hokuto è molto intuitiva e poi Subaru le racconterà tutto.
A grandi passi esco dalla casa dei gemelli Sumeragi e mi dirigo a piedi
verso il mio appartamento.
Ho bisogno di stare da solo.
Ho bisogno di riflettere.
Ho bisogno di mettere ordine nella mia mente.
Ho bisogno di Subaru.
Tamburello impaziente le dita sulla scrivania del mio studio veterinario.è
passata mezz'ora da quando ho chiuso.
Sono passate tre settimana da quanto è successo tra me e Subaru, non ho
avuto più sue notizie. fino a due giorni fa.quando ho deciso che dovevo assolutamente
vederlo e così sono andato fino alla sua scuola aspettando che
uscisse.avrei voluto affrontarlo chiedergli se quello che ha detto è
vero.ma non ho potuto.quando l'ho visto il mio cuore ha perso un colpo.
Camminava da solo, la cartella sotto il braccio, lentamente, lo
sguardo perso nel vuoto, il viso troppo pallido e tirato, sembra stanco,
afflitto, angosciato.possibile che sia io la causa di tutto?
Ora me ne rendo conto è so che è così e devo fare qualcosa, prima che
succeda l'irreparabile.
E così ho fatto gli ho mandato un messaggio.ma non so se verrà.se accetterà
di vedermi, di affrontarmi, di parlarmi.
Ma io sono qui e aspetto.
Il campanello suona facendomi sussultare.
"Si?"
Nessun suono dall'altra parte del citofono. Ho la certezza che sia lui.
"Sono Subaru."
Apro e aspetto.
Si chiude la porta alle spalle e avanza nell'ambulatorio.
Sorrido "Accomodati" lo invito con un gesto della mano.
"Preferisco restare in piedi" mi risponde secco.
"Che cosa vuoi ancora da me" esordisce così a bruciapelo, il tono
di voce non si addice a lui sempre così pacato e gentile.
Mi tolgo gli occhiali mi alzo, mi avvicino a lui, mentre Subaru indietreggia
fino ad appoggiarsi al muro. Si guarda intorno smarrito.non ha alcuna via di
fuga.
Mi fermo a pochi passi da lui.
"Devo sapere una cosa"
Socchiude gli occhi e sospira stancamente.
"Cosa" questa volta è solo un sussurro affranto, il viso basso, i
capelli che gli coprono gli occhi.
"Se quello che mi hai detto, l'ultima volta che ci siamo visti,
è vero"
Stringe i pugni "non ti permetterò di giocare ancora con i miei
sentimenti"
la sua voce trema, ma mi fissa negli occhi, i suoi occhi verdi brillano.mi
chiedo quanto gli sia costato venire qui.tanto. lo so.lo leggo in quegli
occhi.lo specchio della sua anima.candida e pura.
E' così diverso da me!
Mi avvicino appoggiando le mani sul muro accanto al suo viso.
"Rispondi alla mia domanda"
"Cambierebbe qualcosa? No. E' questa la verità. Non cambierebbe
nulla!"
mormora mentre calde lacrime prendono a solcare le sue guance chiare.
"Rispondi alla mia domanda"
Un singhiozzo lo scuote, abbassa il viso, un altro singhiozzo e un altro, un
altro, un altro e tra essi un sussurro "S.si"
Di nuovo quella strana sensazione che mi rimescola lo stomaco.forse non è
tutto perduto.
Avvicino il mio viso al suo "Dammi un'altra possibilità"
Solleva la testa di scatto, i suoi occhi sono colmi di rabbia.
"NO, come puoi chiedermi di fidarmi ancora di te, dopo.dopo quello che
mi hai fatto." grida fronteggiandomi.
Lo afferro per le spalle e lo tengo stretto, trema, e so che è di paura. Mi
teme ma non sa che non ne ha più alcuna ragione.
"Ascoltami almeno, mentre ti parlavo non provavo nulla, niente.il vuoto
più assoluto.poi quando hai pronunciato quelle parole.e come se in me
qualcosa si fosse infranto.capisci quello che sto cercando di dirti."
non si muove mi sta solo fissando impaurito, allento un po' la stretta ma
non lo lascio, proseguo parlando piano sommessamente, vergognandomi
profondamente di mostrare il mio lato debole "Quando sei crollato al
suolo svenuto.ti ho preso tra le braccia.ho provato una profonda tristezza.e
per la prima volta in vita mia ho.pianto! Mi sono reso conto che stavo per
perderti.ma forse ti ho perso comunque." Lo lascio ed indietreggio di
un passo.
"Ed io dovrei credere alle tue parole???"
Scuoto lievemente la testa, lo so è difficile da accettare e forse c'è un
modo per dimostrarglielo.
Prendo le sue mani nelle mie gli sfilo i guanti ed intreccio le mie dita con
le sue, non oppone resistenza.è paralizzato dalla paura.
Urla di dolore e si accascia fra le mie braccia ansimando e singhiozzando
forte.
"Perdonami" gli sussurro accarezzandogli i capelli soffici,
tentando di calmarlo "E' l'unico modo per liberarti dal mio sigillo ed
è anche l'unico modo che ho per riacquistare la tua fiducia"
Per qualche istante ancora resta con il suo corpo appoggiato al mio, è
davvero una bella sensazione ma dura poco, perché si scosta
bruscamente e barcollando si riappoggia al muro.
Guardandosi il dorso delle mani solleva lo sguardo su di me. E' chiaro come
il sole che è combattuto, non sa cosa dire o fare.
Ho giocato tutte le mie carte, mi volto dandogli le spalle avvicinandomi
alla finestra.
"Sei libero di andartene!"
Passano lunghi e interminabili minuti e nulla si muove.
Poi il rumore dei passi, le braccia di Subaru mi cingono la vita, il suo
capo si posa sulla mia schiena, mentre il suo corpo aderisce al mio.
"Ti amo, ti amo, ti amo e perché ti amo voglio crederti e darti
un'altra possibilità"
Chiudo gli occhi e respiro profondamente li riapro lentamente. no non è un
sogno.e la realtà.
Mi volto e lo stringo forte a me.gli asciugo il viso "Non piangere più
d'accordo"
Annuisce sorridendo, i suoi grandi occhi verdi hanno riacquisito la
lucentezza che avevano perduto.
Poso una mano sul suo petto all'altezza del cuore, trasalisce.
"Sta battendo molto forte, è forse paura?"
"No, non più!"
Gli sollevo il viso e gli sfioro le labbra con le mie, è solo una carezza,
non un bacio vero e proprio.
Subaru si tira indietro arrossendo, ma si riaccosta subito schiudendo un po'
le labbra rosa e morbide, gliele accarezzo con la lingua per poi farmi
strada nella sua bocca assaporandone ogni centimetro di quel paradiso tanto
sognato. Timidamente Subaru risponde al mio bacio, già questo deve essere
il suo primo bacio e lo sta regalando a me.
Spezziamo il bacio per riprendere fiato, Subaru appoggia la testa al mio
petto e sospira piano.
"Devo chiudere. Andiamo ti accompagno a casa!"
Si stringe a me forte. "No, voglio restare con te.per favore"
"Come vuoi"
Per tutto il tragitto Subaru è silenzioso, la testa appoggiata al
finestrino gli occhi socchiusi. Chissà a cosa sta pensando?
Mi segue in silenzio fin dentro il mio appartamento.
"Posso fare una telefonata?"
"Certo, io intanto preparo qualcosa da mangiare, è quasi ora di cena,
hai fame"
Annuisce componendo il numero.
Si siede di fronte a me e per un po' gioca con il cibo che ha nel
piatto.
Solleva il suoi occhi su di me e mi fissa per un lungo istante.
"Io.ho sofferto molto in questi giorni." la sua voce si incrina
sta trattenendo a stento le lacrime. "Non potevo crede a.a."
Gli sfioro un guancia e gli sorrido. "E' tutto finito, ora siamo qui,
insieme, è questo che conta!"
"Si ma."
Gli poso un dito sulle sue labbra "Shhh, mangia ora, altrimenti si
raffredda"
Ubbidisce mangiando a piccoli bocconi. Lo guardo beandomi della sua
presenza. Il suo tormento ma anche il mio è giunto al termine.
Sparecchio mentre Subaru si accoccola sul divano.
Quando lo raggiungo sta dormendo profondamente, sorrido tra me, poverino
doveva essere sfinito e alla fine è crollato.lo sollevo e lo porto in
camera mia, lo adagio su letto e lo copro.
Gli accarezzo i capelli, scendo al viso, indugio sulle sue labbra chiuse è
veramente bello quando dorme, non è la prima volta che lo guardo dormire
però ora è diverso: un nuovo sentimento è nato dentro di me.
Mi sdraio al suo fianco e resto ad osservarlo a lungo.
Le sue palpebre si muovono, per poi aprirsi lentamente e rivelare i suoi
splendidi occhi verdi.
"Mi sono addormentato" mormora. Annuisco, si stropiccia gli occhi
e sbadiglia.
Non so resistere, mi chino su di lui e gli bacio le labbra, un bacio più
passionale di quello di poche ore fa.
Subaru mi cinge il collo con le braccia mentre le sue labbra lasciano le mie
per spostarsi sulla mia guancia.
Sospira profondamente e il suo respiro mi solletica la pelle. gli sbottono
lentamente la camicia, studiando attentamente le sue reazioni.non voglio
spaventarlo.
Si abbandona alle mie carezze che si fanno via via più audaci, il suo
respira aumenta quando poso le mie labbra sulla sua pelle liscia e chiara.
Sussulta quando gli catturo un capezzolo con le labbra e ci gioco finché
non
si inturgidisce, dopodiché raggiungo l'altro e faccio altrettanto.
Le sue mani si posano sulla mia testa e scendono ad accarezzarmi la schiena
timidamente. sopra il tessuto morbido della camicia.
Mi sollevo e lo guardo in viso, sorrido la sua espressione è qualcosa di
unico.
Si passa la lingua sulle labbra.e sorride abbassando lo sguardo
"Seishiro, io.ecco.non."
Gli chiudo la bocca con la mia in un bacio lento e appassionato che lascia
entrambi senza fiato.
"Non ti preoccupare, non devi dimostrarmi niente"
Spalanca gli occhi "Ma tu.insomma.vuoi di più.lo so.io."
Scuoto la testa e gli poso un dito sulle labbra "Saprò aspettare, è
una cosa
troppo preziosa"
Mi stupisco io stesso delle parole che ho detto.da quando sono diventato
così, io freddo e spietato.sospiro rassegnato mentre Subaru si raggomitola
su se stesso appoggiandosi contro di me.
Lo guardo addormentarsi nuovamente, cullandolo come fosse un bambino.
Due settimane, sono passate due settimane, ancora non ci credo. e invece.
Guardo l'orologio, Subaru è in ritardo e fuori ha cominciato a piovere.
anzi sta proprio diluviando.
Il campanello suona, mi dirigo a grandi passi verso la porta e la apro.
Mi trovo davanti Subaru bagnato come un pulcino e tremante.sta
sgocciolando
sullo zerbino, sto per fare una battuta su quella situazione, ma il mio
sorriso svanisce quando mi accorgo che non è solo pioggia quella che bagna
il viso di Subaru.
"E' successo qualcosa di spiacevole sul lavoro" gli domando
facendolo
entrare.
Annuisce gettandosi tra le mie braccia.
"Ti va di parlarne"
Scuote debolmente la testa "No"
"Va bene, ma vieni di là ti do' qualcosa di asciutto da mettere se
vuoi puoi
fare una doccia calda.e."
"Seishiro.tu.mi ami?"
La domanda è improvvisa e mi coglie impreparato.
"Si"
"In queste due settimane non me lo hai mai detto" sussurra
tristemente.
"Hanno tanta importanza per te due piccole parole"
"Si"
Lo abbraccio e sento che sta tremando e non per il freddo o per i vestiti
bagnati.
Restiamo abbracciati in silenzio per un lungo momento, non gli dico nulla,
non avrebbe alcun senso dirglielo ora e lui lo sa bene!
"Avanti cambiati prima di prenderti un malanno"
Annuisce recandosi nel bagno mentre gli lascio sul letto dei vestiti
asciutti.
Mi raggiunge in cucina, dove sto preparando del the per entrambi.
Ha indossato solo il maglione bianco che gli ho dato.
"I pantaloni sono troppo grandi" sussurra imbarazzato arrossendo.
Gli porgo la tazza "Cerco qualcosa di più piccolo"
"No lascia stare, va bene anche così, tanto è lungo e mi copre
abbastanza"
Già abbastanza è questo il problema.non credo si renda conto di quanto è
provocante.
Mi avvicino a lui e gli circondo le spalle con le braccia appoggiando il
mento ai suoi capelli umidi e profumati.
Posa la tazza e si gira un poco le sue labbra si posano sul mio collo per
poi risalire e cercare la mia bocca.
"Seishiro.voglio.fare.l'amore.con.te."
Gli passo una mano tra i capelli facendogli piegare la testa indietro
baciandogli il collo delicato.
"Sei sicuro?"
Un brivido gli increspa la pelle "Si.sono sicuro" bisbiglia al mio
orecchio.
Devo fare un sforzo di volontà per non spingerlo sul ripiano della cucina,
spogliarlo del mio maglione e affondare in lui per farlo gridare di dolore e
piacere.
Ma non è così che deve andare.no.
Lo prendo per mano e lo conduco in camera mia, lo bacio sulle labbra, sul
collo sospingendolo lentamente a sdraiarsi.sul grande letto.
Gli accarezzo le gambe nude, su e giù, su e giù in un movimento lento e
calmante, rassicurante.
Gli sfilo il maglione con un movimento fluido e unico, mi fermo un istante
per togliermi la camicia.prendo le sue piccole mani e me le poso sul petto
guidandole.
"Toccami, Subaru, non aver paura."
Timidamente fa come gli dico arrossendo ancora di più e sorridendo
dolcemente.mi slaccio la cintura e apro i pantaloni.
Mi allontano da li quel che basta per sfilarmeli.
Subaru osserva ogni mio movimento con gli occhi socchiusi, languidamente
abbandonato sul letto.
Stende le braccia invitandomi ad abbracciarlo a mia volta.lo bacio con foga
sulle labbra sul collo.facendolo gemere di piacere.
Gli bacio il petto esile scendendo sempre più giù sfiorandogli con le
labbra
il gonfiore che tende il tessuto dei suoi slip leggeri.glieli tolgo e passo
un mano nella peluria morbida e scura.
Subaru grida il mio nome quando poso le labbra sul suo sesso turgido e
congestionato.lo avvolgo completamente.facendolo gridare ancora e lui
asseconda i movimenti delle mie labbra.viene con un singhiozzo e io bevo
avidamente il liquido della sua passione.
Mi libero dei boxer mettendo a nudo la mia eccitazione.
Subaru spalanca gli occhi.
"Vuoi davvero continuare" mormoro mordendogli l'orecchio...
"S.si!"
"Ti faro male"
"Non importa.voglio farlo.adesso."
Mi porto tre dita alle labbra e le bagno per bene.
"Rilassati" gli sussurro entrando dentro di lui con dito.è caldo
e
meravigliosamente stretto.
Il suo respiro accelerato mi solletica la pelle.aggiungo un secondo dito e
Subaru si tende. muovo le dita avanti e indietro spingendomi ogni volta più
a fondo dentro di lui.
Il terzo dito si unisce agli altri e Subaru trema e si lamenta.faccio per
lasciare il suo corpo ma mi ferma. "No.ti prego.continua."
Lo massaggio lentamente studiando le sue reazioni.
Quando tolgo le dita Subaru esala un piccolo sospiro di sollievo.
Gli lascio il tempo di riprendersi mentre mi posiziono tra le sue cosce, lo
accarezzo e lo penetro un poco, ma quel tunnel caldo e stretto mi fa perdere
il controllo e con un spinta affondo completamente in lui.
Il suo grido di dolore disperde la cortina di piacere che mi annebbia la
mente e lo vedo, le guance rigate di lacrime, i pugni che stringono le
lenzuola con forza. Tutto questo mi immobilizza.
Gli bacio le guance.
"Perdonami.perdonami.perdonami."
Subaru apre gli occhi e fa un debole sorriso "Il.peggio.è
passato." sussurra
baciandomi le labbra.
Lentamente mi tiro indietro e affondo in lui lentamente avanti e indietro.in
una danza.i cui passi sono noti solo a noi due.
Subaru asseconda i miei movimenti venendomi incontro la sua erezione è
imprigionata tra i nostri corpi sudati.
Ai miei gemiti di piacere si uniscono anche quelli di Subaru e questo mi rende immensamente felice e con altre poche spinte raggiungiamo l'orgasmo e l'estasi che esso porta con sé.
Scivolo fuori da lui e lo stringo forte a me cullandolo, gli scosto le
ciocche sudate dalla fronte.e gliela bacio.
Il mio sguardo cade tra le lenzuola, ci sono delle piccole macchie
scarlatte, il sangue di Subaru, mi ha donato la sua verginità senza
pretendere nulla in cambio.
"Subaru"
Socchiude a fatica gli occhi e mi sorride, sta per addormentarsi.
"Ti amo" gli sussurro sulle labbra sfiorandogliele appena.
"Lo so"
Lo guardo addormentarsi accoccolato tra le mie braccia.fino a poche
settimane fa non mi importava nulla di questo ragazzo o forse mi sono solo e
sempre ingannato.si è probabile che sia così.
Ho quasi paura di addormentarmi temendo che al mio risveglio tutto questo
sia svanito.
Se non avessi incontrato Subaru quand'era ancora un bambino.
Se non gli avessi imposto il mio sigillo.
Se non avessi stipulato quel patto.
Se non l'avessi incontrato ancora.
E soprattutto se non mi fossi innamorato di lui.non sarei qui adesso con
questa splendida creatura addormenta tra le braccia.che d'ora in avanti
riempirà la mia vita.
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