Errore nel respirare
di 8°elevazione
Perché rimani lì?
Con le macchie nere attorno alla testa, le dita congiunte in una muta
preghiera, dimenticate sull´addome, in qualche nota.
Perché rimani lì.
Dondolando critico la testa, creando connessioni con quel suono
immaginario e razionale che scaturisce dal mio isolamento. Sei
innaturalmente bello, così. Rimani lì?
Con le gambe divaricate dal tratto adolescenziale, le spalle rilassate
dentro all´anca, occhi chiusi. Meraviglioso, non è vero. La frangia sviene
oltre le sopracciglia, le gote pallide che agonizzano nel latte dei tuoi
pensieri... forse.
Sono mirabilmente dimenticato dietro a questo spigolo bianco, con l´iride
incastonato in uno sguardo da persona spiazzata, concentrata, inesistente.
Ora, l´azzurro scuro si schiude. Bozzolo del primo tormento, accenni più
velocemente al ritmo che pervade il tuo corpo, ora.
Pianoforte sciolto.
Sei d´inimmaginabile ammirazione, con il collo teso, il mento proteso
verso l´infinito, la compassione che sembri avere delle tue braccia.
Sorriso. Morte.
Esiste qualcosa di meno bruciante? Dammela. Sono il morso al mio sospiro,
corrodo da solo gli istanti momentanei, le fotografie dei miei spostamenti
e mi compiaccio di questo annullamento totale. Corrispondo ad un insieme
di vuoti, emarginazioni dell´esistere ed altre parole.
Perché rimani lì...
Tremendamente carneficie di questi passi che si allungano, di quelle ombre
che conversano, del the che ho voglia di consumare e che vedo inquinarsi
di bianco, come le mie vene, come le tue unghie.
In una sera d´inverno, le costellazioni si fermeranno, ma per ora sei lì
ed armeggi con questo presente che ti affascina, per la sua estetica
composizione altolocata.
Ti ho visto. Danzavi con quello che non mi riguarda. Discutevi
animatamente, per quanto ti concerne, con le teste più intellettuali,
mentalmente preparato a rendere la tua superiorità.
Ma dico questo? Lo dico veramente? O è semplicemente un gioco con la parte
più cerebrale del mio dolore. Quel continuo stuzzicare la propria
personalità, picchiando sull´errore commesso, perché l´ho commesso.
Un errore nel respirare, e tu hai volgarmente ricoperto d´amianto la mia
impercettibile follia. Ora. C´è solo quel marmo bianco che si protende e
che tu baci.
Non risponde? È marmo. Potessi essere... desiderassi anche solo una minima
porzione di quello che riservi al cielo sottostante. Volarti nel ventre e
succhiare senza ritegno l´amalgama di splendore che ti appartiene. Tu hai.
Potrei sperare nella misericordia del tuo corpo sotto al mio? Forse. Ma
diventerebbe un continuo genuflettersi di fronte alla concezione che ho di
te. Intoccabile.
Non voglio profanare, desidero irrompere e distruggere, come te. Come te,
in me. Come te, in me, senza coraggio né desideri. Voglio il sesso.
Ringrazio di fare parte della generazione che ti contiene, come una madre,
e culla quei tuoi gesti perentori, avversi alla mediocrità media dell´uomo.
Sei flebile, sottile, disegnato da una conoscenza così ampia e da imparare
a memoria, che fa male la testa al solo contatto con la superficie più
liscia di questa. Sei la distrazione. Per me, in te.
Non c´è spazio, vero?
Perché rimani lì. Ed occupi voracemente secondi chilometrici, senza
incoraggiare l´esigenza che ho di cibarmi del tuo tepore, del tuo
incalcolabile balbettio quando sei in imbarazzo. Cosa significa?
Stai cercando di uccidermi.
Stai cercando di commentare sapiente l´infatuazione di un bambino per il
suo amante personale. Esclusività sul versante del sentimento. Non esiste,
per te, per me. Per quella statua di marmo bianco.
Sei ermetico nell´inesperienza della freddezza. Sei asettico e coltivi
l´intelligenza più spaventosa che abbia mai ammirato. Senza possibilità di
sbagliare. Non ne hai la forza.
Ma io un errore l´ho fatto... un errore nel respirare, vero?
Quante volte l´hai visto. La trattenuta e l´insispidità delle teste
attorno. Non potrò prenderti... Sei in alto, ma sfioro, carambolando verso
il vetro, questo petto che si piega a malapena.
Potrò stringere più piano, concentrarmi sulla morbidezza e dimenticare. Va
bene. Mi sono ucciso ed ho taciuto, di nuovo, dietro a questo spigolo
bianco, lasciandomi ingoiare dalla gola bianca e dalle sue innumerveoli
finestre. I miei complimenti.
Rimanimi ancora dentro e lascia che ti concepisca esatto. Qui. Steso sul
velo della consistenza.
Perché rimani lì.
Forse deciderei per un movimento e coglierei un petalo, ma lo
dimenticherei. Non esisto e sono il fulcro di ogni cosa. Un paradosso
dalle nocche che sanguinano, senza un nome, senza una connessione, senza
di te, che rimani lì.
Non darmi nulla che io non possa assorbire. Chiunque. Tutti ciechi
attorno. Da qualche parte.
Allora mi siedo e comincio a pestare pedali, tasti bianchi e neri.
Pianoforte sciolto sotto alle mie lacrime senza il coccodrillo. Rimango,
senza sosta, ed il tuo organismo si eleva all´alto, diviene luce, mentre
intorno non resta... non si ferma, fugge e scalpita.
Ora sei un´interminabile onda di consapevolezza, dietro di me.
Un tondo grigio nella mano, i fili che entrano nelle tue tempie, poco
sotto.
È la voce di una donna quella che esce dai tuoi occhi? Lirica. Un ghigno
si rifugia sotto al mio naso.
Te lo sto chiedendo.
-Perché rimani lì, Kaede?-
à
Posso smetterla di impossessarmi della tua immagine, forse?
No. Allora lascia che agonizzi nel desiderio di averti, perché nessun muro
saprà sorpassare la mia fronte, nessun sole imparerà a schiaffeggiarmi,
solamente l´idea che non ti posso osservare, studiare ed analizzare senza
vergogna.
Ho le guance più rosse.
Ho il termine del braccio, percorso da vene efebiche.
Ora muoio, perché ti ho visto mentre parlavi di me. Eri obliquo al resto
delle nuvole.
Ora muoio, ti abbandono, come tu non hai mai fatto.
Senza il singhiozzo, nella mano mantengo un taglio e qualche goccia di
disperazione.
Perché ti voglio, dopo che hai baciato il marmo bianco.
Era lirica, giusto? Allora spiegami... urlami...perché rimani lì?
Hanamichi S.
-Perché ho commesso un errore-
I personaggi sono stati creati ed appartengono a Takeiko Inoue.
Per eventuali spiegazioni o commenti (molto graditi), scrivetemi all´indirizzo
tsutomu_tron8@libero.it
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