Note dell'autrice: per farmi perdonare di tutte le mie fic "agnst"! ^___=
Disclaimer: Slam dunk e quindi i personaggi che lo riguardano appartengono al mitico, insuperabile, sommo, eccelso, ecc. Inoue e agli aventi diritto. Io mi limito a prenderli in prestito per scrivere ff senza scopo di lucro e sognare ad occhi aperti! ^^ 



Erotic Angel

parte II

di Eshty


Gli incontri con la voce telefonica andarono avanti per diversi giorni, fino a quando il ragazzo misterioso decise di affrontare l'argomento di petto.
- Mi piace farlo con te Toshio, te l'ho già detto diverse volte, vero? -
- Sì, ma mi fa piacere sentirtelo dire - rispose sorridendo. 
- Ma non possiamo continuare. Tu non puoi -
- Cosa intendi dire? - disse, tirandosi su a sedere.
- Queste telefonate costano un patrimonio e.. -
- I miei non se ne curano, basta che non gli dia fastidio. I soldi non sono un problema. -
- Sì, ma tu dovresti trovarti un ragazzo in carne e ossa, non una voce! -
- Io voglio te -
- ... Toshio... -
- Tu mi piaci, con te riesco anche a parlare, mentre con gli altri... non so, non ci riesco -
- Senti... facciamo così, io ti lascio il mio numero di telefono, almeno non rischi che ti arrivino bollette assurde, ok? -
A Kaede brillarono letteralmente gli occhi e un pensiero si affacciò alla sua mente, agitandolo.
- Toshio, guarda che io NON compaio sull'elenco telefonico... - sottolineò la voce, intuendo a cosa stesse pensando l'altro ragazzo.
A quel punto le speranze del volpino crollarono; già si immaginava a prendere il treno (anche l'aereo se necessario), fare appostamenti, pedinamenti e poi... e poi presentarsi finalmente alla persona che possedeva quella voce così calda e seducente... ma niente da fare, a quanto pare Kiroe (ammesso che si chiamasse così) non era uno stupido.
- Ok, dimmi - sospirò tristemente.
- Il mio numero è xxx-xxxxxx -
- Ma sei di Kanagawa!! - esclamò Rukawa.
- Sì, perchè? Anche tu... -
- Già -
- Ah -
- Voglio incontrarti -
- No, mi spiace -
- Ma perché? -
- Perché non sarebbe giusto. Io ho parecchi problemi, tu devi cercarti uno che conosci... Prova ad aprirti ai tuoi amici -
- No, io voglio te... Senti, ma perché fai questo lavoro? -
- Ehm... per soldi. Vedi, mia madre è morta dandomi alla luce e mio padre è deceduto qualche settimana fa.. quindi... -
- Mi spiace, veramente -
- Ti ringrazio Toshio... Qui mi pagano bene... Nh, io che non sono mai stato un sex simbol sono quello più richiesto come "angelo dell'erotismo"... curioso, no? -
- Non lo definirei curioso! - ringhiò Rukawa, mentre nei suoi occhi saettava una luce inquietante... Stava vedendo rosso dalla gelosia.
- Oi, Toshio... che c'è? -
- Quanti... quante persone senti in un giorno? -
- Vediamo.. otto, dieci... quindici.. dipende -
Rukawa si morse una mano per calmarsi, ma riuscì solo a procurarsi un taglio, mentre la sua gelosia non si era minimamente attenuata.
- A proposito Toshio, ora devo andare. Ci sentiamo domani sera, ok? Chiamami sull'altro numero dopo le 23! Puoi? -
- Certo, ok - e chiuse con rabbia la chiamata. Tra le otto e le quindici telefonate al giorno?!?! Era furioso. Però poi pensò che A LUI aveva dato il numero di casa. A lui. Si chiese se lo avesse dato ad altri, ma scartò l'idea. Sapeva che di giorno andava a scuola, sia al mattino che al pomeriggio. Poi la sera lavorava e infatti gli aveva chiesto di chiamarlo dopo il lavoro praticamente, quindi non aveva il tempo materiale per sentirne anche altri e quindi... quindi aveva dato il suo numero privato SOLO a lui. Sorrise soddisfatto.

La loro relazione telefonica si approfondì giorno dopo giorno. Ormai erano più di due mesi che si sentivano, telefonandosi a turno e non limitandosi più a fare sesso. Parlavano di tutto, di qualsiasi argomento. Kiroe era molto più espansivo di lui e notò che tendeva sempre a mascherare leggermente la sua voce; assumeva un tono basso, suadente... quel tono caldo ed erotico che lo aveva conquistato fin dall'inizio. 
Quel pomeriggio gli allenamenti durarono meno del solito e pensò di andare a casa per vedere se riusciva a sentire il suo amante, ma gli altri ragazzi riuscirono a convincerlo ad andare con loro. A Kiroe aveva promesso di cercare di essere più aperto con loro, almeno poteva fare questo sforzo.
Mitsui, che era seduto tra Sakuragi e Kogure, iniziò a fare lo scemo, come al suo solito, seguito prontamente dal rossino. A Rukawa scappò da ridere, ma riuscì a mascherare quel gesto con uno sbuffo. Guardava fuori dalla vetrata, pensando che forse, tra quei passanti, c'era il ragazzo di cui era innamorato. Non gli interessava come fosse fisicamente, ormai era mentalmente, sentimentalmente e chimicamente innamorato di lui. Certo, sapeva di essere fisicamente attratto da Hanamichi... e in fondo non solo fisicamente. Il rossino aveva tutte quelle caratteristiche che anche lui avrebbe voluto possedere, ma invece era cresciuto con un carattere freddo e riservato. Magari Sakuragi fosse stato come Kiroe; gentile, affettuoso... Invece no, a causa di uno stupido malinteso, di nome Haruko Akagi, lui si era ritrovato ad essere il suo nemico numero uno... Scosse la testa, pensando a quanto fossero ridicoli quei pensieri. Lui e... il Do'aho! Ironico, no?
Poi la udì. 
Kiroe, la sua voce. Poteva riconoscerla ovunque ormai.
Si voltò e vide... Vide che era Sakuragi, che stava facendo finta di tentarci con Hisashi (per far ingelosire Megane kun). Gli stava parlando con quella voce calda, seducente... 
- Hanamichi, potresti lavorare presso una linea erotica!!! Ahahaha! - gli disse Ryota, mettendosi a ridere insieme a tutti gli altri. Stavano ancora cercando di tornare seri, quando udirono la voce di Rukawa...
- Kiroe... tu sei Kiroe, Sakuragi? -
Alché videro che il volpino e il rossino si stavano fissando negli occhi. 
- Ehi, ma che succede? - chiese Kiminobu, confuso.
- N.. nien..te.. - rispose balbettando Hanamichi.
- Andiamo - e, con quest'unica parola, la kitsune si alzò, prese per un braccio Hanamichi e lo trascinò fuori dal locale. Senza dire altro lo costrinse a seguirlo fino a casa. (tranquille, non diventa una fic horror come "tu sei mio per sempre"! ^^)
Si sedettero sul divano, Sakuragi teneva la testa china, visibilmente imbarazzato. Toshio, il ragazzo di cui si era innamorato, era in realtà la sua nemesi, Rukawa!
- Tu sei Kiroe, vero? - gli chiese gelidamente Rukawa.
- S..sì.. tu sei.. sei Toshio? - domandò il rossino, alzando lo sguardo verso il moro.
- Sì. Tu.. Io.. Io ti amo - disse Kaede, accucciandosi tra le gambe di Hanamichi.
- Nani?? Non.. non sei.. arrabbiato? Sorpreso? Disgustato? - 
- No, io.. Tu mi piacevi già, ma mi... Tu mi odi? -
Sakuragi stette un attimo zitto, senza rispondere. Rukawa sudava freddo; ciò che avrebbe detto il ragazzo seduto davanti a lui avrebbe decretato o il suo inferno o il suo paradiso.
Poi il sorriso, quel dolce e fantastico sorriso che solo Hanamichi aveva. Quel sorriso capace di riscaldare le fredde giornate d'inverno e di illuminare i pomeriggi piovosi...
- No... io ti amo, Kaede kun! - e, sporgendosi, baciò delicatamente il ragazzo.
- Hana... - 
- Che c'è volpe? -
- Domani lasci quel lavoro e te ne trovi un'altro.. - Non era una domanda e capendo che quel "comando" era dettato unicamente dalla gelosia, il rossino si limitò a fargli un sorrisetto malizioso. 
- Ora... che ne dici di andare su in camera mia?... - 
- Non aspettavo altro, kitsune! -
- Do'aho... - fu l'ultima parola che disse Rukawa, prima di divorare nuovamente le labbra del suo erotic angel.

OWARI!


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