Premessa: Mi scuso tantissimo per la prolungata assenza. Purtroppo non è stato un bel periodo. Per farmi perdonare pubblicherò tre capitoli consecutivi. Sì, avete capito bene, tre capitoli. Dato che in questo mese son riuscita finalmente ad avere un momento di pace, ne ho scritti tre. Spero vogliate lasciarmi un commentino almeno per sapere se la storia piace a qualcun’altro oltre a me.
E' ora di togliersi la maschera Parte IX - Riflessioni ed Incubi di White Mask
“Ascolta Zabini. Qualunque cosa tu abbia visto, farai bene a dimenticarla o comunque a tenertela per Te. Sei un Serpeverde ed ora come ora nessuno ti crederebbe, soprattutto perché sparleresti di Harry”
Assurdo! Era totalmente assurdo. Erano giorni che ci pensava, ed ancora non riusciva a raccapezzarcisi. Era andato in infermeria per curarsi il mal di testa, e invece aveva assistito ad una scena quasi surreale che purtroppo confermava le teorie di Draco su una possibile relazione tra Potter e il professor Wilder. Cosa ci si aspettava che facesse ora? Doveva dire cosa aveva visto, ai suoi amici? Come avrebbe reagito Draco a quella notizia? Se davvero Potter aveva una relazione con Wilder, perché i contatti che avevano al ministero non ne sapevano niente? E che centrava Paciock in tutta quella storia? Doveva capire cosa stava succedendo davvero. C’erano troppe cose sospette intorno a Potter. Dalle informazioni che aveva raccolto, nessuno a scuola sospettava niente sul conto di una possibile relazione tra il professore e il Golden Boy. Harry Potter era un pettegolezzo succulento, quindi in un modo o nell’altro era sempre sotto l’occhio vigile delle peppie della scuola. Perfino i giornali e le riviste non perdevano occasione per nominarlo, anche di sfuggita. Eppure, nessuno sapeva qualcosa. Dannazione, non riusciva a raccapezzarcisi! Perché adesso tutto sembrava diverso? Potter non veniva nominato senza una buona ragione, e la gazzetta del profeta stava chiaramente evitando di menzionarlo. Che avessero paura della sua reazione? Forse non volevano inimicarsi il Salvatore. Forse più probabilmente, in quel momento l’opinione pubblica era tutto della sua parte, e sparare a zero su di lui avrebbe potuto risultare controproducente. Ora come ora, l’unica cosa che poteva fare, prima di parlare con Draco, era indagare su Paciock. Sperando che il biondino non lo sbattesse al muro per costringerlo a vuotare il sacco. Anche in quel Momento sentiva lo sguardo del biondo puntato sulla sua schiena. Dannazione a lui! Draco aveva l’istinto di un animale selvatico, soprattutto per tutto ciò che riguardava Harry Potter, e lui aveva tanto la sfiga cosmica di vedere il Golden Boy in una situazione estremamente compromettente! - Stupeficium! - Un lampo e tutto divenne buio.
Quando si svegliò vide intorno a sé i suoi amici e Potter che lo guardavano preoccupati. - Ma che diavolo ti è preso Blaise? - gli chiese Theo, notevolmente irritato. - Che è successo? - chiese allora cercando di capire cos’era successo. -È successo che ti sei distratto durante l’esercizio con gli incantesimi scudo e Nott, ti ha colpito con uno schiantesimo. Ce la fai ad alzarti? - gli chiese Harry, materializzando una sedia su cui lo fece sedere per poi dargli un bicchiere d’acqua e costringerlo a bere. - Sto bene, cosa sono quelle facce? - sbraitò dopo un po’, notando le facce dei suoi compagni e dei presenti. - Hai preso una bella botta alla tempia Blaise, perdi sangue! - mormorò ansiosa Pansy già pronta a trascinarlo da Madama Chips con una scusa qualsiasi. - Ci penso io, conosco gli incantesimi adatti! - intervenne Ginny che in un batter d’occhio guarì la tempia di Blaise e lo ripulì dal sangue con un colpo di bacchetta. - Dove hai imparato a farlo? - le chiese Pansy ammirata dalla bravura della rossina in un incantesimo che non veniva insegnato a scuola. - Ho trovato dei libri sulla medimagia in biblioteca e li sto studiando. Vorrei diventare una medimaga dopo Hogwarts – mormorò arrossendo lievemente incrociando lo sguardo della mora. Pansy si sentì quasi in paradiso. Poter parlare in modo così spontaneo e tranquillo, con la piccola Weasley, senza astio o’ battutine velenose, era qualcosa di nuovo ed inaspettato, che considerava quasi come fosse un dono. Si fissarono negli occhi senza accorgersi dello scorrere del tempo, ignorando che la situazione potesse sembrare strana agli occhi dei presenti e diventare imbarazzante per loro. Esistevano solo i loro occhi e le risposte che vi si potevano leggere dentro. Ad interrompere l’idillio fu Harry, che una volta assicuratosi dello stato di salute della serpe decise che si poteva continuare con la lezione. - Bene così. Se Zabini adesso sta meglio, possiamo riprendere la lezione. Mi raccomando, non voglio più vedere qualcuno distratto. Madama Chips non è stupida e scoprirebbe subito cosa stiamo facendo qui, e se scopre che ci alleniamo senza un professore di guardia, facciamo tutti una brutta fine. Ai vostri posti! Cominciate! – tra risate e battute tutti si riumisero in posizione da duello. E di nuovo gli incantesimi più svariati cominciarono a volare da tutte le parti, ma per quella sera non vi furono altri incidenti.
Più tardi nella sala comune di Grifondoro, deserta a quell’ora, Neville e Harry stavano parlando di quanto fosse accaduto quella sera durante la lezione del ES. - Cosa ne pensi Neville? Hai notato qualcosa di strano oggi? -. - No, a parte la diffidenza che alcuni ancora provano per i Serpeverde, ma in fondo non possiamo pretendere altro. Malfoy e i suoi amici sono stati tra i Serpeverde che si sono fatti più notare, sia per il loro carisma che per il comportamento scorretto verso le altre cose. Tra invidia e risentimento, stiamo freschi. – ridacchiò il brunetto. - Sì, questo l’avevo notato anche io. A dire la verità mi riferivo alla possibilità che Zabini avesse riferito ai suoi amici quello che ha visto in infermeria l’altro giorno. – e come in un orribile incubo, rivide quanto accaduto a causa di Alexander. Se ci ripensava, il sangue gli andava alla testa. - No, credo che prima voglia capire se c’è qualcosa tra te e Alexander. Dalle voci che girano, a quanto pare tutti credono che Alexander sia un tirapiedi del ministero, perciò penso vogliano capire se lui se la fa con te per circuirti e renderti un burattino nelle loro mani o se di tua volontà ti sia schierato dalla loro parte…- Harry sbuffò esasperato. Possibile che nessuno lo ritenesse in grado d’intendere e volere? - Lo so cosa stai pensando Harry, ma non devi prendertela. Non è colpa tua e poi tutto và a tuo favore. Finché gli occhi saranno puntati su Alexander, tu non avrai problemi e agiremo a nostro piacimento. Non è quello che volevamo? – - Sì Nev, ma ci ha visto anche Piton! Non riesco proprio a pensare a cosa potrebbe succedere adesso! – Neville si massaggiò le tempie, e fissando il camino rispose: - L’unica cosa che possiamo fare è aspettare e vedere cosa accadrà. Non sei solo e insieme troveremo una soluzione. E poi ricordati che per tenere buono Piton possiamo usare Malfoy. – Harry sorrise e si alzò, subito imitato da Neville. - Te l’immagini la faccia del vecchio pipistrello quando mi vedrà girare attorno al suo pupillo? – Neville rise e disse: - Cercherà d’avvelenarti! – Le loro risate riecheggiarono nella Sala comune vuota anche quando la lasciarono, dirigendosi alle camerate.
- Mani ben in vista, faccia al muro e gambe spalancate Malfoy – proruppe atona la voce dell’Auror. L’altro gli passava le mani addosso, perquisendolo con scrupolosità. Pronunciarono alcuni incantesimi di rilevamento per controllare che non avesse addosso nulla di sospetto. Quand’ebbero finito, perquisirono l’intera sala comune. Non trovando niente di sospetto, scortarono il biondino fino alla stanza che di solito era destinata ai prefetti ma che lui continuava ad occupare perché così “Non poteva circuire o deviare gli altri studenti”. - Vedi di non uscire da qui fino a domattina. Se dovessi rientrare qui dentro e non trovarti ad aspettarci come è successo questa mattina, io… - Draco l’interruppe irritato - Se vi avessi aspettato ancora sarei arrivato in ritardo a lezione! Ho dovuto perfino saltare la colazione di nuovo… - ma non potè finire la frase perché l’Auror lo schiaffeggiò con violenza, facendolo cadere al suolo. – Non osare mai più interrompermi mangia mote schifoso. - si chinò per afferrargli i capelli e lo tirò su, in piedi. Draco si morse la lingua con forza per non gemere. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione. - Per quanto mi riguarda tu in questo momento dovresti trovarti ad Azkaban e non in questa stanza e tra queste mura. Ti lamenti per la colazione? Quando Harry Potter aveva sconfitto Lord Voldemort, tutti quelli come te finiranno ad Azkaban e tu andrai a fare compagnia al tuo paparino…poi, poi stronzetto, avrete tutti quello che vi meritate. Il bacio di Malfoy. – Lasciò andare il ragazzo che non reggendosi in piedi cadde in ginocchio, tremando impercettibilmente. I due uomini lasciarono la camera, rifugiandosi in quella accanto, assegnatagli per poter controllare meglio il ragazzo. Rimasto finalmente solo cercò di ritornare padrone di sé stesso e rimettersi in piedi ma gli ci vollero alcuni minuti. Quando si chiuse in bagno per cambiarsi si osservò allo specchio guardando con aria critica il labbro spaccato, da cui perdeva ancora sangue. Doveva ricordare l’incantesimo per nascondere certi segni. Se non lo avesse fatto, i suoi amici avrebbero fatto domande, magari anche i professori. Di spiegare cos’era successo non se ne parlava. Avrebbero solo complicato le cose e di sicuro nessuno gli avrebbe creduto e poi quei due “Auror” da strapazzo si sarebbero vendicati. Doveva stare zitto, nascondere i segni e farsi forza. Per sua madre e per suo padre. “…Tutti quelli come te finiranno ad Azkaban…Tu farai compagnia al tuo paparino…avrete tutti quello che vi meritate…il bacio” Le parole del Auror gli tornarono alla mente, stordendolo e una lacrima sfuggì al suo controllo, precipitando verso il merito. Con stizza, cancellò quelle tracce bagnate, andando poi a coricarsi.
[ O|||O Oh mamma, quelli hanno toccato Malfoy. Malfoy è proprietà di Harry, lo sanno tutti ormai! Sono morti, non c’è niente da fare, sono morti e sepolti. Scommetto che le fosse e le bare sono già pronte. Vedo già l’iscrizione per le lapidi “Qui giacciono coloro che in vita osarono toccare ciò che appartiene a Harry Potter.”. Oddio adesso dovremo anche coprire due omicide efferati! ndNev; =_= Che significa “Draco è proprietà di Harry” mica stanno insieme! Datemi tempo e forse, magari, fra un poco di tempo potrei fare qualcosina in merito. Foorse. Ndme; O_O Come sarebbe a dire, “non stanno insieme”? Harry non ha forse messo gli occhi addosso a Malfoy? Non fa pensieri a luci rosse su di lui? Sì. Quindi Malfoy è di Harry, logica inoppugnabile. E lo sai cosa succede a quelli che toccano le sue cose? Li sai? No?? Te lo dico io, fanno tutti una brutta fine! Secondo te perché nessuno studente ha ancora alzato le mani sul furetto? Perché ci tengono alla pelle, ecco perché! Secondo me è così che è andata anche nel libro di mamma Row! Se ci pensi, non sembra strano che la guerra sia finita in così poco tempo, mentre tutti credevano che sarebbe durata anni? Risolto il problema: Harry ha scoperto che Malfoy era prigioniero di Tu-sai-chi (palesemente gay e pedofilo a parere mio*) e lo ha fatto secco. Semplice, veloce e indolore! ndNev; =_= Hogwarts distrutta, Morti a catena e una caterva di feriti e lui questo lo chiama “Semplice veloce ed indolore”. Però non ha tutti i torti. Questo spiega moolte cose. nd me]
Quella notte non dormì bene, orribili incubi affollarono la sua mente, immagini e ricordi della sera in cui era stato marchiato, l’odore della carne bruciata, e quell’orribile marchio che deturpava la pelle del suo braccio. Poi il giorno in cui aveva dovuto sapere da un articolo del Profeta che suo padre era stato arrestato e incarcerato ad Azkaban e da lì, il passo era stato troppo breve e i ricordi si erano trasformati in immagini spaventose dei dissenatori e di cosa avrebbero fatto ai suoi genitori. Li vedeva avventarsi sulla sua famiglia e strappare loro le anime. Draco si svegliò gridando e ancora tremante scoppiò finalmente in lacrime, terrorizzato all’idea che tutto ciò potesse diventare realtà. - Merlino, ti prego, fa che loro non accada nulla. Non importa cosa mi succederà, ma ti prego, ti prego, proteggili! – gemette accasciandosi tra le lenzuola del suo letto. Il mattino seguente oltre a dover nascondere i segni dello schiaffo, dovette usare un paio d’incantesimi per coprire gli occhi gonfi e arrossati dal pianto.
Filò tutto liscio come l’olio, nessuno si accorse dei segni, né che fremette leggermente quando si ritrovò di fronte ai due Auror al di fuori del dormitorio. Come sempre lo seguirono fino alla Sala Grande (per una volta non aveva dovuto saltare la colazione). Quel giorno però successe una cosa strana; per quanto fosse presto, mentre entrava nella sala grande coi suoi amici, si scontrò con Potter che lo fissò confuso per qualche istante prima di salutarlo cordialmente e salutare i suoi amici, subito imitato da Paciock che lo affiancava, per poi sorpassarli e lasciare la Sala. Ciò che confuse Draco non fu tanto lo sguardo confuso di Potter, intendiamoci, si parlava di Potter! Quando mai non aveva lo sguardo confuso? Né il fatto che l’avesse salutato (probabilmente cercava di dimostrare all’intera scuola che i Serpeverde non erano pericolosi come tutti pensavano); neppure l’averlo visto con Paciock anziché Granger e Weasel (ma non erano il trio delle meraviglie?) ma il fatto che Potter aveva indurito lo sguardo e i lineamenti del suo viso e aveva salutato con freddezza i due Auror che, imbecilli, non si erano accorti di nulla e avevano risposto al saluto col loro solito modo deferente (e leccaculo, a detta di Pansy) il moretto, ignorando Paciock (altro grosso errore. Mai ignorare gli amici di Potter!) Che cos’era successo allora? Cosa aveva visto Potter per farlo comportare così?
- Draco? Draco! – lo richiamò Pansy poggiandogli la mano sulla spalla. - Hum? Che c’è Pansy? – - Draco! Ma che hai oggi? È dalla colazione che sei strano! Ti sei fatto beccare distratto perfino dalla McGranitt! – il biondo sospirò e cercò una scusa plausibile per tranquillizzare l’amica. - Stavo pensando a Blaise. Non ti sembra strano ultimamente? -. - Sì, l’abbiamo notato tutti, ma lo sai com’è fatto! Quando non vuole parlare, non c’è verso di farglielo fare. Che testa dura! – sbuffò seccata. Draco ghignò. - A meno che non lo sbatti al muro e gli punti la bacchetta alle palle. Ci pensi tu cara? – - Ci credo! L’ultima volta che mi ha fatto arrabbiare gliele ho esiliate! -. I due scoppiarono a ridere, ripensando a quel giorno di quattro anni prima. Era una domenica pomeriggio, erano nella casa al mare della famiglia Nott, durante le vacanze estive. Si erano allontanati dalla residenza su richiesta di Pansy che doveva parlare loro di un segreto che la riguardava. Si erano perciò rifugiati in una piccola baia travata al di là della spiaggia privata dei Nott e avevano atteso che la loro amica parlasse. C’era voluto un po’, ma alla fine Pansy, più nervosa che mai, aveva avuto finalmente il coraggio di “vuotare il sacco” come dicevano i babbani (i modi di dire babbani erano la nuova passione di Theo) dicendo d’aver capito di preferire le donne agli uomini.
[ U_U L’ho sempre detto io, che quella è troppo precoce! nd Draco; ?_? Perché? Ndme; ^_^ Perché all’epoca aveva 13 anni! nd Draco; =_= Povero illuso, deve ancora conoscere il personaggio che spicca per la sua precocità ndme; -_- Non so perché ma vi son venuti i brividi ndDraco; ].
Lì per lì ovviamente erano rimasti un poco scioccati, lui per primo, ma ehi! Erano Serpeverde, mica Tassorosso! Solo che Blaise, non si era ripreso abbastanza in fretta, e senza collegare il cervello alla bocca, aveva fatto un commento poco lusinghiero sulla salute mentale di Pansy. Inutile cercare di descrivere la reazione di Pansy. Sfortunatamente per Blaise, pur sotto tensione, Pensy riusciva ad usare gli incantesimi peggiori…
[ ^_^ Per gli attributi di voi maschietti, ovvio! nd me; ç_ç Il mio tessooro! nd Blaise; ^_^ Hai notato che tutti i maschietti hanno le mani a coppa sui paesi bassi? nd Pansy; O||OAlex!!! Togli le mani dalla patta di Zio Sevvy!! nd me; U_U Assolutamente no! Ci tengo ai gioiellini del mio Sev! nd Alex; è_é nd Zio Sevvy]
…con una precisione agghiacciante! Perfino il capo degli Auror se la sogna una precisione così! Alla fine tutto si era sistemato…dopo una folle corsa al San Mungo, e tre ore d’angoscia per possibili danni permanenti agli attributi di Blaise e tre giorni di cure intensive. Entrambi si erano poi scusati l’un l’altro per le reazioni eccessive, e tutto era tornato alla normalità, anche grazie alle balle che Draco aveva rifilato ai loro genitori per giustificare l’accaduto, riuscendo ad evitare il peggio, ma non la punizione di tre settimane che avevano ricevuto. Da quel giorno Blaise evitava accuratamente di trovarsi ad avere a che fare con una Pansy arrabbiata.
[ ^_- O’ di farla arrabbiare! nd me; OlllO Ci tengo ai gioielli di famiglia! nd Blaise]
- Seriamente Pan, lasciamogli ancora un paio di giorni, poi lo faremo confessare a furia di schiaffi se necessario! – ridacchiò il biondino seguito a ruota dall’amica prima d’essere interrotti bruscamente dall’entrata di Theo che gli sia avvicinò per parlargli. - Ragazzi, non avete idea di quello che è successo! Finnigan ha litigato furiosamente con Dean Thomas e non ci si crederete, ma sono arrivati alle mani! – spiegò concitatamente. - Cosa? Ma perché? – chiese Pansy confusa mentre Draco rincarò la dose di domande. - Quei due non sono amici per la pelle? Stanno sempre insieme! -. -Lo credevamo tutti ma credo che c’entri la Weasly in questo. – gli occhi di Pansy s’incupirono, ma spronò l’amico a continuare – A quanto pare, stavano parlando della Weasley e la cosa è degenerata. Alla fine è arrivato Potter e ha diviso i due, prima che li beccasse qualche professore. – Draco guardò Pansy e senza bisogno di parole, la moretta capì cosa doveva fare. – Appena scopro qualcosa ti faccio sapere Draco. – detto questo marciò dritta fuori dalla stanza, decisa a torchiare tutte le fonti a sua disposizione, e magari sfogare così un po’ di frustrazione.
Le ombre avanzavano tra le vie della cittadina addormentata. Ritte, imponenti, implacabili. Non un suono si udì nell’ area circostante. All’improvviso una luce rossa infranse il buio della notte. Quello fu il segnale. Urla, incantesimi, luci verdi e rosse volarono da tutte le parti. Quella che un tempo era una ridente cittadina di campagne, presto diventò un campo di battaglia a tutti gli effetti. Ben poco poterono fare gli Auror arrivati al villaggio per fermarli. Quel giorno avevano vinto i Mangiamorte. Un punto a Voldemort, ma la partita era tutta da giocare.
---Continua---
* Scusate, ma questo lo ho sempre sospettato. E' l'unico motivo che spiega il fatto che ignori chiunque a parte Harry.
Anticipazione del prossimo capitolo: - Draco rischia qualcosa di serio? – gli chiese ormai preoccupata davvero. Se san Potter si sprecava a prenderla da parte per offrirle il suo aiuto e violava così le regole del Grifondoro DOC accusando senza prove le altre case, allora era suo dovere preoccuparsi.
Ç_ç Un Commentino? Perdonate eventuali strafalcioni, ma senza beta, temo di non riuscire a controllare bene ciò che scrivo. Se c’è qualche errore clamoroso, fatemelo sapere. A presto WM
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