PARTE: 6/6
DISCLAIMER: Qs personaggi sono miei e ci
faccio quello che voglio
Enjoji
di Ki-chan
« ciao Enjoji come va? Non ti senti bene? Hai un aspetto pessimo!»
« … »
« tuo padre a detto che ti vuole vedere e che devi andare da lui …
… cos'hai? Ho detto qualcosa che ti ha turbato?»
Kato infatti, si era accorto del repentino cambiamento di Enjoji, quando gli
aveva detto che lo stava cercando suo padre. Era diventato ancora più
cadaverico di prima.
« niente, niente, sarà meglio non farlo aspettare troppo, non credi?»
Mentre si dirigeva nell'ufficio del padre cominciò a fare delle congetture
sul motivo dell'incontro: Enjoji era sicuro che Inawa avesse mostrato le
foto al padre che voleva da lui delle spiegazioni, ma quello che lo
impensieriva di più era ciò che avrebbe potuto dire Akira, magari aveva già
raccontato al padre ciò che era accaduto, dopo tutto aveva minacciato anche
Inawa di farlo.
Bussò ed entrò. Nella stanza c'era suo padre ed Akira ed un altro uomo che
inizialmente non riconobbe.
Avanzò titubante verso il padre. Notò che nella poltrona accanto ad Akira
sedeva Inawa.
« ciao Enjoji, adesso che ci siamo tutti posiamo anche cominciare! - Enjoji
senza proferire parola si sedette sulla sedia libara, posta lì per lui - mi
sono giunte delle voci che non mi sono per niente piaciute … ho qui
davanti delle foto … mi sono rammaricato molto nel vederle, esigo delle
spiegazioni dettagliate a riguardo! »
porse le foto ad Inawa aspettando una risposta che si fece attendere più
del dovuto.
« non capisco … »
« io sì! - proruppe Koshino - e sai cosa ne penso? che tu mi abbia
tradito, abbia tradito tutti noi e queste foto lo dimostrano. Non posso
permettere che un uomo tradisca la mia fiducia alleandosi con i componenti
della ksf. La tua collusione con i nostri nemici è dimostrata da queste
foto e scommetto che non dovremo faticare molto per trovare le prove del tuo
legame con l'omicidio di mio figlio! … non posso perdonarti per questo e
lo sai bene cosa succede ai traditori! »
Inawa fu portato da due uomini dell'organizzazione in una stanza appartata
da cui uscì senza vita con una pallottola nel cervello. Prima di uscire
dalla stanza però volle svelare la sua ultima carta, conscio del fatto che
non sarebbe, ugualmente, riuscito a cambiare le sue sorti.
« io morirò, ma non voglio certo affondare da solo! Mi permetta almeno di
mostrarle una cosa prima di essere portato via, scommetto che la troverà
molto interessante!»
Estrasse dalla tasca della giacca tre foto e le diede a Koshino.
Inawa infatti, a conoscenza della severità e della rigidità dei costumi di
Koshino, sperava in questo modo di persuadere il padre di Enjoji a non
sceglierlo come suo successore perché indegno.
« portatelo via, non lo voglio vederlo un minuto di più!»
Quando la porta si chiuse, cominciò a parlare rivolgendosi al figlio con
voce grave.
« cosa significano? … … … Sei … gay? È vero?»
« … … si!»
« … … … beh non posso negare di essere stupito, … … ma non posso
cambiarti e sarebbe stupido da parte mia illudermi del contrario … è una
tua scelta e non posso certo contestarla … ho solo bisogno di qualche
tempo per abituarmi all'idea, ma non voglio che per una cosa così futile si
incrinino ulteriormente i nostri già precari rapporti … …»
*** ***
Abbandonò l'ufficio del padre frastornato, in pochi giorni erano successe
troppe cose. L’insolita e inaspettata tolleranza da parte del padre lo
aveva disorientato.
Andò sulla terrazza del palazzo, aveva bisogno di un po’ d'aria per
riordinare le idee.
Dopo pochi minuti però sentì la porta del terrazzo aprirsi e vide Akira
avvicinarsi. Si appoggiò alla ringhiera alla quale anche lui si era
appoggiato ad ammirare il tramonto.
«dobbiamo finire il discorso di questa mattina …»
« il discorso è terminato quando sono uscito dal tuo appartamento»
« per me no! Non è ancora finito, voglio chiarire la situazione!»
«scommetto che non potrei impedirti di farlo!»
« no!»
« … »
« … conoscevo un uomo, … … neanche lui accettava di desiderare e
d’aver bisogno della compagnia di un altro uomo, la famiglia lo aveva
rinnegato, lui si disprezzava, si sentiva colpevole, diverso, sbagliato. Si
odiava e cercava sostegno e amore nella fredda notte dei locali. Tutto
quello che trovò fu il piacere fisico. Odiava tutto quello ma non poteva
evitarlo.
Fino a che la sua frustrazione e il suo odio per se stesso lo dilaniarono
… l'ho visto gettarsi nel vuoto, ho visto le sue lacrime e l'ho sentito
chiedere perdono per quello che stava facendo e per ciò che aveva fatto. Ho
visto il suo corpo senza vita … ho sentito la sua tristezza»
Era una vicenda che lo aveva segnato profondamente, si poteva capire
facilmente. Stava ancora soffrendo mentre glielo raccontava. Come era
possibile che non si fosse accorto di nulla quando era accaduto? Erano
sempre stati vicini, come era riuscito a nascondere perfino a lui, che si
riteneva il suo amico più fidato, una cosa tanto dolorosa? O forse in tutti
quegl’anni lui si era stato interessato solamente ai suoi problemi
ignorando, senza accorgersene, l’amico che al contrario gli era stato
sempre accanto capendolo, rassicurandolo e senza mai fargli pesare nulla.
Sosteneva di amare l’amico come nulla al mondo, ma come si poteva
considerare amore se non era stato nemmeno in grado di capirlo in quei
lunghi anni. Era stato capace, solamente, di compiangersi per i suoi
problemi e solo ora capiva quanto anche l’altro aveva sofferto nella sua
vita e lui non era stato capace di sostenerlo.
“egoista … sono solo uno stupido egoista! Un bambino viziato!”
« io non voglio vederti riverso su qualche marciapiede, non potrei
sopportare la tua perdita … non posso vedere un'altra persona suicidarsi
perché non riesce ad accettarsi, perché la società ha imposto un
modo di vivere che deve essere uguale per tutti … … se non vuoi vivere
per te stesso, ti prego, fallo almeno per me … non uccidere la persona che
amo!
Non mi far soffrire ancora! Non chiedo il tuo amore ma … »
« ti prego smettila … non andare avanti oltre! Baciamo soltanto!»
Enjoji era confuso, disorientato ma per la prima volta dopo tanti anni
felice. Molte sue domande ricevettero in quell'istante la risposta, adesso
sapeva per chi voleva e doveva lottare, per chi doveva vivere e soffrire.
Poteva togliersi quella maschera che gli offuscava il viso, adesso avrebbe
potuto amare senza restrizioni. Da quel momento avrebbe ricominciato la sua
vita, non s’illudeva che adesso sarebbe stata felice la sua esistenza ma
sapeva che ci sarebbe sempre stato un posto per lui, il caldo abbraccio d’Akira.
fine
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original Fictions
|
|