Disclaimer
un po’ più lungo questa volta. Intanto preciso subito che è una HanaRu (che
strano, eh? Rukawa è sempre il mio preferito ^^) e che la dedico a Ria, con un
grande bacio anche a Calipso e a Greta. Poi…chi ha avuto la pazienza di
leggere le mie precedenti fic avrà notato che, pur autoconclusive, sono
temporalmente consequenziali; ecco, questa fic, che si svolgerà in più parti,
è del tutto staccata dalle precedenti. Ho voluto sfruttare i tanti, troppi per
essere casuali, hints che Inoue ha disseminato per il suo bellissimo manga e mi
sono divertita a provare a rielaborare la trama secondo la visione yaoi. Colgo
l’occasione per ringraziare davvero il maestro Inoue, anche se non leggerà
mai queste righe: lo ringrazio perché SD è una storia piena di voglia di
vivere, di amore per lo sport e per l’amicizia, di persone che affrontano le
sfide e che hanno il coraggio di guardarsi dentro e migliorarsi, una storia dove
gli sconfitti non sono mai dei perdenti. Per favore, siate buone con i
giudizi…^^;;;
Endless
love
parte I - Il
primo incontro dei "rivali inseparabili"
di Nausicaa
“Scusa tanto se te
lo dico, Hanamichi, ma il tuo è uno dei ragionamenti più cretini che mi
sia capitato di ascoltare”.
Io
e Yohei siamo soli in un fast-food, ecco perché non gli tiro un pugno
dopo questa sua considerazione; se ci fossero stati anche i nostri tre
amici magari la discussione sarebbe già degenerata, ma quando siamo da
soli in genere è tutto più confidenziale come solo tra amici
d’infanzia può essere. Yohei è il mio migliore amico, l’unico che si
possa permettere di farmi simili osservazioni…e neanche sempre!
“Davvero?
E perché? Che ne sai tu della rivalità tra sportivi?” ribatto con aria
seccata.
“Rivalità
sportiva? Ma per piacere!! Con me non c’è bisogno che ti atteggi…E’
Haruko il problema e, scusa, ma è proprio qui che il tuo ragionamento fa
acqua da tutte le parti”.
Respiro
profondamente, ostentando sopportazione: “Cosa c’è che non capisci?
Io amo Haruko, lei ama Rukawa e quindi io odio Rukawa…Più semplice di
così!!!”.
Ma
Yohei scuote il capo: “Guarda che non è mica stato Rukawa a chiedere ad
Haruko di innamorarsi di lui! Anzi, credo
che non gliene freghi niente o che addirittura ne sia infastidito;
devi ammetterlo, Rukawa non la incoraggia in nessun modo, la
ignora…allora, perché devi odiarlo? Vedrai che, prima o poi, proprio a
causa del suo atteggiamento, Haruko lascerà perdere e tu avrai campo
libero”.
Ma
quanto la fa facile!!! Se soltanto fosse davvero così facile…
“A
dir la verità, mi manda in bestia che quel cubetto di ghiaccio se ne
freghi apertamente di qualcosa che io invece desideravo tanto” borbotto.
“Vedrai
che ti tornerà utile”.
Ma
io non lo ascolto, ripenso alla volpe e non posso fare a meno di esprimere
tutta la mia rabbia: “Io quello lo ODIO!! Ma ti rendi conto?! Oggi
pretendeva di dare lezioni di tiro a me! A ME, al tensai!! E’ un borioso
arrogante…”.
“Veramente
erano stati il Gorilla e Kogure a chiedergli di mostrarti il tiro in
corsa…”.
Io
lo ignoro: “E poi si è permesso di tirarmi una pallonata in
faccia!!”.
“Sì,
Hanamichi, ma solo dopo che tu hai cercato di farlo inciampare e gli hai
lanciato due palloni addosso…”.
“Quel
bastardo!! E voleva pure continuare con le sue lezioni saccenti!!!”.
“Però
aveva accettato le tue scuse: se solo tu non gli avessi rovesciato il
contenitore dei palloni addosso…”.
“OH
INSOMMA, YOHEI, MA TU DA CHE PARTE STAI?!” grido, furibondo, facendo
voltare parecchie persone verso di noi.
“Volevo
solo farti capire che molti degli scontri che hai avuto con Rukawa te li
sei cercati”.
Io
emetto una specie di ringhio: “LUI se li è cercati! Mister
Indifferenza…Sapessi quanto non la sopporto quella sua faccia
inespressiva! E poi è l’unico che osa ignorarmi…”.
“Mh?”.
“E’
l’unico che osa ignorarmi e mi manda in bestia!” ripeto.
Yohei
sorride: “Ah, ecco cos’è! E’ la tua mania di protagonismo a farti
parlare così…Rukawa non ti degna di uno sguardo e questo ti offende nel
profondo, vero?”. Io lì per lì non riesco a mettere insieme due
parole, senza balbettare nervoso: “Io…lui…lui è un grandissimo
presuntuoso che pensa solo a se stesso e…”.
“Scommetto
che, se Rukawa si complimentasse con te per i tuoi miglioramenti, tu ti
scioglieresti come neve al Sole” ridacchia Yohei.
Ma
io urlo di nuovo: “IO SCIOGLIERMI PER LUI??!! Ma sei impazzito? Questi
devono essere gli effetti della testata che ti ho dato ieri…Per chi mi
hai preso, sentiamo?!” mi sto arrabbiando davvero…Cosa diavolo sta
insinuando questo cretino del mio migliore amico?!! Ma lui rimane
tranquillo di fronte alle mie grida.
“Abbassa
la voce, tanto per cominciare. Senti, io scherzavo, ma tu non fai altro
che parlare di Haruko e di Rukawa…e non in quest’ordine. E’ così da
quando l’hai conosciuto”.
Le
parole sincere di Yohei mi disturbano stranamente. Già, da quando l’ho
conosciuto…mi sembra ancora ieri…
…Io
e Yohei stiamo andando sulla terrazza della scuola con l’intenzione di
far pentire amaramente il senpai Norio Hotta e la sua stupida banda della
loro sfida. Mi hanno dato dell’idiota e questa è una cosa che io non
posso perdonare!!!
“Forza,
raggiungiamoli!” mi dice Yohei, che ha
gradito forse meno di me l’incursione di quei bastardi nella nostra
classe.
Che
lo dice a fare? Non ha certo bisogno di incitarmi quando si tratta di dare
una lezione a qualcuno!!! Quasi offesi per non essere stati invitati, alla
fine si accodano a noi anche Okusu, Noma e Takamiya, anch’essi ansiosi
di menar le mani.
Ecco
la porta della terrazza.
“Andiamo!”
è il nostro grido unanime. Giriamo la maniglia e …rimaniamo di sasso!!
C’è
solo un ragazzo, sulla terrazza, l’unico rimasto in piedi mentre i
quattro senpai giacciono scompostamente a terra, svenuti. Deve esserci
stata una rissa…
Yohei
è esterrefatto: “Ma cos’è questo casino? E Hotta?” chiede.
E
proprio in questo momento , il ragazzo si volta, io vedo il suo viso e i
nostri sguardi si incontrano…
E’
alto almeno quanto me e dev’essere fortissimo per averli battuti da
solo, ma non è a questo che penso adesso, non solo…il suo viso…ha la
pelle più bianca che io abbia mai visto e un caschetto di capelli neri
lucenti…non so perché ma è questo contrasto di colori che mi colpisce
e quasi mi abbaglia…ma non so decifrare questa sensazione.
Ci
guardiamo, anche lui mi guarda, e io sento un brivido quando scorgo un
lampo attraversare quegli occhi; ma proprio ora Yohei decide di parlare e
di fare la sua stramaledettissima domanda: “Tu hai fatto tutto questo da
solo? Come diavolo ci sei riuscito? E, soprattutto, chi diavolo sei
tu?!”.
Il
ragazzo si riabbottona la giacca della divisa e, senza cambiare
espressione, gli risponde: “Sono Kaede Rukawa”.
Dire
che mi prende un colpo non rende bene l’idea. Maledizione, no!!!!
Dannazione, dannazione, ma perché ?!
Rukawa!!!
Il
ragazzo che ho davanti è lo stesso che mi ero ripromesso di odiare
eternamente, senza neanche averlo ancora mai visto, senza sapere che
faccia avesse, solo perché Haruko mi ha confidato di amarlo…
Ed
eccolo qui: devo odiarlo, me lo sono ripromesso, lo odio, io lo odio!!!
Eppure…ci sono stati degli attimi, prima, quando non sapevo chi fosse,
in cui l’ho guardato e ho sentito…quel calore…e l’unica cosa che
mi viene in mente adesso è : NON E’ GIUSTO!!!! Non è…un momento!!!
Cosa diavolo sto pensando?! Io avrei sentito qualcosa, prima? Non ho
sentito niente! Un accidente di niente, chiaro?! E se anche avessi sentito
qualcosa non potrebbe essere che la voglia di prenderlo a pugni!!!!
Niente…non può essere, non può essere, non così, NON PER LUI!!!!
Cerco di concentrarmi sul fatto che questo Rukawa è il ragazzo di cui
Haruko mi ha parlato con voce sognante e che io lo odio. Lo odiavo senza
averlo mai visto, figuriamoci ora! Chissà che cosa ci trova in lui? Mi
avvicino e lo guardo meglio: è davvero alto quanto me e il suo viso è
meravigliosamente bello, questo devo riconoscerlo, pur con un morso allo
stomaco…Ad un tratto, la sua voce. Profonda. Fredda. Quasi atona.
“Ma
tu chi sei? Un loro amico?”
mi chiede, indicando Hotta e la sua banda.
CHE
COOOOOSA?! Questa domanda mi fa infuriare…Ma per chi mi ha preso? Per
uno che ha come amici questa accozzaglia di perdenti imbecilli?! E’
questo che pensa di me, l’impressione che gli ho dato?!
“Come
ti permetti, bastardo?- grido, infuriato- Ascoltami bene, io sono
Hanamichi Sakuragi, del primo anno!! Vedi di ricordartene!” nel
dirglielo l’ho afferrato per la giacca, avvicino il mio volto al suo,
vengo raggiunto da un profumo sensuale, da un odore di incenso e mi rendo
conto che mi sta piacendo il SUO profumo…Maledizione, mi sento
completamente sottosopra, per colpa di questo dannato bastardo…e lui che
fa?!
Ha
un’aria annoiata, distoglie gli occhi dai miei come a dire che non si
degna neanche di guardarmi e quasi sbuffa: “Ah! L’ho già
dimenticato…”.
“Eh?”
è l’unica, stupidissima cosa che riesco ad esclamare…
Mi
sta ignorando! QUESTO GRANDISSIMO BASTARDO SI COMPORTA COME SE NON
ESISTESSI!!! All’improvviso, avviene tutto molto in fretta: arriva
Haruko, che fraintende la scena e mi urla contro accuse tipo “Sei un
vile!!”, senza sapere che la ferita sulla testa di Rukawa è stata fatta
da Hotta e dai suoi e non da me. Niente, non ascolta neanche Yohei, che
prova a spiegarle la verità… Quest’ultimo fatto, vi assicuro, ha un
effetto devastante sui miei nervi: mi sento tristissimo e furioso allo
stesso tempo…mi ha praticamente scaricato da poco e ora mi accusa
ingiustamente…e, come se non bastasse, eccola premurosa verso
l’artefice di tutte le mie disgrazie!!!
“R…Rukawa,
pulisciti la ferita” dice lei, con voce incerta. E’ emozionata, perché
gli sta parlando; lui non sembra interessato al fazzoletto che Haruko gli
sta porgendo, si pulisce con la manica della divisa.
Stupido…potrebbe
venirgli un’infezione…e ancor più stupido io che non riesco a fare a
meno di preoccuparmi per lui!!! Mentre sono qui un po’ pensieroso, mi
arrivano le parole fredde che Rukawa rivolge ad Haruko, che forse sta
diventando un po’ oppressiva con la sua preoccupazione.
“Piantala
e sparisci! Chi diavolo sei tu?”.
Sono
la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Bastardo…come
ti permetti di parlarle così, dopo che lei ha infranto tutti i miei sogni
per colpa tua? E, soprattutto, come ti permetti di ignorare ME?! Di
ignorarmi dopo che io…dopo che io…
“Rukawa!!!!”
grido il suo nome e, come una furia, mi slancio verso di lui, colpendolo
al viso con uno dei miei destri micidiali. Ma non è abbastanza.
Decisamente non è abbastanza!!! Sono troppo infuriato con lui per quello
che mi ha fatto!!! Già…ma cosa mi ha fatto di preciso? Ha fatto
innamorare Haruko. E’ la prima risposta che mi viene in mente, la più
semplice, la più…scontata? No, no, no, no!!! MA CHE DIAVOLO MI STA
PASSANDO PER LA TESTA??!!
Tutti
questi pensieri mi attraversano la mente in una frazione di secondo;
agisco d’impulso, sono spinto da una rabbia cieca a cui non voglio dare
un nome o una causa, così affondo la mano tra i suoi capelli per tenergli
fermo il viso e inizio a colpirlo a testate.
Una,
due, tre…
Vedo
il sangue che esce abbondante dalla ferita che gli sto procurando, vedo le
sue labbra vicino alle mie quando lo colpisco, sento il suo profumo e la
morbidezza dei capelli che ho afferrato con le dita…E, finalmente, vedo
un barlume di espressività sul suo viso.
“Che
male…Adesso stai esagerando!” gli esce di bocca, mentre riesce ad
allontanarsi da me. E’ velocissimo: prima che riesca a rendermene conto
vengo colpito in pieno dal suo destro. Sono stordito…sento qualcosa di
liquido sulla faccia, ma che diavolo è?! Mi tocco il volto e scopro che
è sangue. SANGUE?! Come ha osato?! MALEDETTO BASTARDO!!!!!! Sono fuori di
me, Yohei e Takamiya devono impegnarsi in due per trattenermi dal
saltargli alla gola e io non posso fare a meno di fissare il volto
perfetto di quel ragazzo dai capelli neri.
Lui
mi rivolge un’ultima occhiata, indifferente, come se fossi un
rompiscatole qualsiasi da dimenticare non appena scese le scale, poi si
gira e inizia ad andarsene, sempre tamponando le ferite con la manica e
ignorando la preoccupazione di Haruko. Se ne va così, semplicemente,
senza dirmi una parola, neanche di sfida o di disprezzo, senza voltarsi
indietro…
Ma
lei no, lei si volta e mi grida che sono un mostro, che mi odia. Poi corre
via. Sono sincero, il mio primo impulso e di buttarmi giù dalla
terrazza!!! Vi sembro drastico? Ma non mi sono mai sentito così male in
vita mia…o meglio…una volta sì, decisamente sì, ma anche ora…
Rukawa.
Finalmente
ho visto il destinatario dell’amore di Haruko e quello che ho visto non
mi è piaciuto per niente!! PER NIENTE, CHIARO?! Ecco perché ho avuto
questa reazione furiosa, certo!!! 50 rifiuti, no dico!! 50 rifiuti…e
senza capire il perché tra l’altro!!! Vabbè, mi sono sempre ripreso,
non è mai stata una tragedia a dire il vero, mi sono sempre detto che
erano loro a perderci e che si sarebbero pentite…poi ho conosciuto
Haruko e mi sembrava dolce e gentile e vengo a scoprire che è già
innamorata e che non è nemmeno ricambiata. Non potevo non odiare il
bastardo, no? Vi pare? E infatti l’ho odiato da subito e mi sono
ripromesso di non smettere di odiarlo e poi oggi l’ho conosciuto.
E
lo odio ancora, anzi mille volte più di prima!!! Quel brivido che ho
provato non è…non dipende da…oh, insomma, non è quello che pensate
e non è neanche quello che ho pensato io per un dannatissimo
istante!!! Eppure sto male…mi fa male qualcosa, qui, al centro del petto
e so che la colpa è sua…e vorrei tanto capire, ma non ci riesco e
questo mi manda in bestia!!! Perché? Perché per colpa tua, Rukawa?…
…Già,
ho ancora in testa questa domanda: perché per te, Rukawa?
“A
che cosa stai pensando?” mi chiede Yohei.
Alzo
gli occhi dal bicchiere per guardarlo: in questo momento mi sta osservando
con amichevole comprensione, ma anche come se sapesse qualcosa più di me.
“A
quando l’ho conosciuto” rispondo, un po’ d’impulso e me ne pento
subito…ma perché devo sempre dire la prima cosa che mi passa per la
testa che poi è quasi sempre la verità???!!!
“Alla
prima volta che hai visto Rukawa?” il mio amico usa un tono più
indagatore, adesso.
Io
alzo le spalle: “Sì, be’…mi aveva fatto venire un tale nervoso,
ricordi?” sono sulla difensiva e questo non mi piace affatto…
“Sarà…”
butta lì Yohei.
Ma
non è un’espressione felice alle mie orecchie e quindi reagisco subito,
naturalmente: “Che vuoi dire?” se ci tiene tanto ad un’altra
testata…
“Credo
che in fondo tu abbia capito cosa intendo o non mi guarderesti così male.
Ma non c’è bisogno che lo ammetti con me, basta anche soltanto che lo
ammetti con te stesso” lo dice tranquillo, come suo solito.
Beviamo
entrambi un sorso della nostra bibita, poi io lo fisso biecamente:
“Ammettere cosa?”.
“Lo
sai”.
Finalmente
sono nella mia camera!
Getto
il borsone e la cartella in un angolo e mi sdraio; chiudo gli occhi,
assaporando questo riposante silenzio dopo il chiasso della palestra.
Sento il mio gatto che si avvicina e che fa le fusa e sono contento…una
presenza importante, il mio gatto, e anch’essa silenziosa. Rimango
sdraiato, non ho fretta; non c’è nessun altro in casa e nessun altro
arriverà. Non mia madre, perché è morta; non mio padre, che vive fra
Tokio e New York; non dei fratelli, perché sono figlio unico. Deciderò
io a che ora cenare, posso anche attardarmi qui in camera per un po’.
La
mia vita è tranquilla, ruota intorno alla mia unica, grande e assoluta
passione: il basket.
La
consapevolezza di essere nato per praticare questo sport mi accompagna da
quando ero piccolo, è sul basket che ho sempre riversato tutte le mie
energie, il mio impegno ed il mio amore, anche se può sembrare strano
sentir parlare di amore. Ma per me è così e non ho mai pensato ad altro.
Proprio
per questo, ora che sono arrivato al basket delle superiori, voglio
mostrare in pieno il mio talento; quando andavo alle medie Tomigaoka ero
il capitano della squadra e grazie a me abbiamo vinto molte volte e
qualcosa mi dice che anche lo Shohoku ha buone possibilità.
Il
capitano Akagi e il vice-capitano Kogure sono degni di rispetto: Akagi è
un giocatore molto forte e un capitano severo, mentre Kogure, anche se non
ha la stessa abilità, è gentile e cerca di controbilanciare la severità
di Akagi. Ma lui fa bene ad essere così: la disciplina è fondamentale in
uno sport.
Degli
altri compagni, sinceramente, ricordo a malapena il nome; non spiccano per
bravura. Tranne uno…
Uno
di loro, che tra l’altro è proprio l’unico a cui non dovrei prestare
attenzione: Hanamichi Sakuragi.
Un
disastro.
Rumoroso,
casinista, attaccabrighe, collerico, sbruffone e presuntuoso.
Un
perditempo che fino al mese scorso non aveva mai visto un campo da basket.
Un
giocatore con potenziale altissimo.
Se
solo la smettesse di fare il cretino potrebbe essere di grande aiuto alla
squadra, è l’unico motivo per cui mi sforzo di sopportarlo e per cui lo
tengo d’occhio: per seguire i suoi miglioramenti.
Penso
che anche Sakuragi sia nato per il basket e ricordo ancora bene il momento
in cui l’ho compreso…
…Sto
cercando di compilare il modulo di iscrizione al club di basket,
nonostante la testa mi faccia ancora un po’ male. Alla fine sono andato
all’infermeria della scuola, dove mi hanno fasciato…una gran
seccatura, di cui devo ringraziare quell’idiota di Hanamichi Sakuragi!!!
Ed
è proprio il suo nome che stanno dicendo alcuni miei compagni di classe;
dicono che in palestra il capitano del club di basket e la matricola
Sakuragi si stanno sfidando e che quella testa dura non ha mai giocato in
vita sua, che non ne è capace…
Quel
Sakuragi.
Un
idiota esaltato, senz’altro: non ho ancora capito bene il perché si sia
scagliato contro di me con tanto accanimento, sembrava ci fosse di mezzo
un motivo personale, ma era prima volta che lo vedevo in vita mia…
Una
sfida. Sarà inesperto, ma è alto. Forse più di me…
Finisco
di compilare il modulo e mi reco in palestra, pensando che tra l’altro
così avrò modo di farmi subito un’idea di Takenori Akagi, il mio nuovo
capitano; quando arrivo vedo una gran folla che fa il tifo, ma io rimango
sul fondo: del resto, non ho problemi, sono ben più alto di questa gente,
non ho bisogno di stare in prima fila.
Ed
ecco lì Sakuragi.
E’
solo un principiante, non dev’essere facile per lui affrontare questa
montagna umana di Akagi, ma la testa rossa mi sembra molto concentrato. Ad
un tratto scatta e …non ci posso credere!!! Ha fatto una scivolata, come
se stesse giocando a calcio… Ma cosa gli dice il cervello a questo
cretino?! Sempre ammesso che ne abbia uno: è proprio un do’aho…e sta
anche dando del gorilla rimbambito al capitano…
Se
qualcuno lo avesse detto a me quando ero capitano della Tomigaoka, ci
avrebbe rimesso tutti i denti!!!
Che
roba…
La
sfida prosegue, ma la disparità di livello è troppa: Akagi realizza il
suo ottavo canestro senza che il do’aho possa impedirglielo. Eppure ha
un fisico da sportivo…Lo osservo attentamente: è alto ed è forte…che
sia forte l’ho constatato a mie spese…ha le spalle larghe ed è molto
muscoloso…Mi chiedo che diavolo abbia fatto finora, in quale modo
cretino abbia perso il suo tempo invece di dedicarsi allo sport…
“E
allora? Questo è lo sport che hai definito ‘un gruppo di cretini che
giocano a palla’! NON SOTTOVALUTARE IL BASKET!!” gli grida contro il
capitano Akagi.
Ha
detto questo? Ha veramente detto questo del basket?! E’ un do’aho,
avevo ragione…Certo, se ci si ferma all’apparenza, se lo si guarda
senza passione, il basket sembra consistere in dieci ragazzi il cui scopo
è far entrare una palla in un cesto. Ma se soltanto la gente si
sforzasse, non dico tanto, anche solo un poco, forse potrebbe avvicinarsi
a vedere nel basket quello che vedo io…
Ad
un tratto in campo accade qualcosa che mi distoglie dai miei pensieri e
che riporta lì tutta la mia attenzione.
“Prima
Rukawa, poi questo gorilla!!! Possibile che tutti gli idioti del mondo
giochino a basket?!” grida Sakuragi, correndo.
Come
si permette di darmi dell’idiota?!
Ma
non faccio in tempo ad arrabbiarmi che lui mi stupisce: mi rendo conto che
è velocissimo nella corsa…ha fatto uno scatto formidabile…ma forse ci
ha messo troppa foga, tanto da inciampare; tutto accade in pochi secondi:
nella caduta Sakuragi si aggrappa ad Akagi, così alla fine rovinano a
terra entrambi, con un tonfo tremendo.
Istintivamente
guardo la testa rossa e mi accorgo che ha un’espressione tra lo stupito
e lo spaventato…uhm?…oddio…non posso crederci…cadendo è riuscito
a tirare giù i pantaloni e i boxer del Goril…ehm, del capitano!!! Che,
ovviamente, reagisce male e ignora le patetiche scuse che il do’aho
prova a biascicare, anzi per reazione insacca violentemente il nono
canestro.
Ancora
un altro e Sakuragi avrà perso la sfida.
Uh?
E ora che fa?
Oddio,
sta guardando quella ragazza scema che era sulla terrazza e la sua
espressione è un po’ strana…ebete, direi…
Comincio
a pensare che farei meglio ad andarmene, che qui sto perdendo il mio
tempo, eppure mi sento un po’ deluso: avrebbe potuto fare di più, se
solo…bah, ma che mi frega, dopotutto?!
Sto
davvero quasi per andarmene, quando in campo succede una cosa impensabile:
quel do’aho sta facendo muro per impedire ad Akagi di tirare e…ed è
bravissimo!!! La sua tecnica
è un po’ rozza, d’accordo, ma se davvero è la prima volta che gioca
a basket allora è eccezionale!!! Avevo ragione: è forte. Forte e pronto
di riflessi…
E’
riuscito a far cadere la palla ad Akagi, ora si stanno lanciando entrambi
verso la sfera per recuperarla e, incredibilmente, vince Sakuragi!!!
Lo
osservo ancora più attentamente di prima.
Mah,
certo che rimane un do’aho anche se ha sottratto il pallone al capitano:
eccolo lì che saltella perché la scemetta di prima lo ha incoraggiato ed
eccolo lì che corre tenendo la palla da basket come se stesse giocando a
rugby…
Non
sa neanche palleggiare!!! Eppure, quel muro che ha fatto prima…Mi chiedo
dove potrebbe arrivare se si impegnasse…
Sakuragi,
vediamo come te la cavi ora: sembra che il capitano Akagi si stia
impegnando ancora di più per impedirti di tirare a canestro; deve essersi
accorto anche lui delle tue potenzialità…
Mi
concentro su Sakuragi: lo vedo teso, i suoi muscoli sono pronti a
scattare, noto che sta mirando a qualcosa…sì, il suo sguardo è fisso
al di là del capitano; poi, molto velocemente, lancia il pallone: lo
lancia alto, troppo alto.
Qualcuno,
vicino a me, dice che sta tentando un tiro disperato, ma io so che non è
così.
Il
mio istinto da canestro me ne fa riconoscere un altro, un altro giocatore
dotato dello stesso istinto. Ora non stacco gli occhi dal campo, da lui.
Sakuragi
corre velocissimo, supera Akagi e salta. Salta?! Sembra che voli, ha
un’elevazione incredibile!!!
Proprio
come pensavo: ha lanciato la palla contro il tabellone per prendere il
rimbalzo e infilarlo a canestro!!! Ma anche se il suo intuito è
eccezionale per un principiante, non può bastare ad ingannare Akagi, che
lo precede afferrando lui la palla...peccato, sarebbe sta...Il mio cuore
accelera i battiti, come sempre quando assisto a delle grandi azioni…Lui
non si sta dando per vinto, ha la grinta giusta che serve nello sport:
praticamente toglie il pallone di mano al capitano e va a canestro! C’è
riuscito.
“Devo
lanciarla al centro del canestro!!!” ha gridato.
Be’,
se non altro ha capito che lo scopo del basket è mandare la palla nel
cesto.
Nella
palestra esplode un boato e io me ne vado. Ho visto abbastanza.
Ce
l’hai fatta, Sakuragi.
Chissà…chissà
a quale club si iscriverà?
…già,
è nato per il basket, mi ripeto versandomi del succo di frutta in un
bicchiere, ricordando per l’ennesima volta quella sfida. Ma pare che sia
nato anche per fare il deficiente.
Ha
un tempismo eccezionale in questo, devo dargliene atto, mai che si lasci
sfuggire l’occasione per una cretinata!!!
Chissà
perché poi io mi preoccupo di questo do’aho casinista e arrogante? Lui
dice che io sono presuntuoso, ma non sono io che mi autoproclamo
‘tensai’ ad ogni minuto.
“Che
vuoi dire che so a cosa ti stai riferendo?” chiedo malamente a Yohei.
E’
riuscito a farmi stare sulle spine e non mi piace per niente. Ma il mio
amico, anche se nelle risse è fortissimo e i suoi pugni sono secondi solo
ai miei…e a quelli di Rukawa, sì, devo ammetterlo…, è un tipo
rilassato che prende le cose con calma. Non l’ho mai visto fuori di sé,
neanche prima di fare a pugni, anzi spesso è lui che mi calma quando mi
gira male.
Presso
i professori delle medie Wako e anche ora allo Shohoku, Yohei ha la fama
di teppista ma in realtà ha davvero un buon carattere e me lo dimostra
anche ora.
Si
stringe nelle spalle e mi sorride: “Mah…parli sempre di Rukawa e stai
sempre a badare a quello che fa! La tua è un po’ una fissazione,
Hanamichi”.
“Devo
studiarmelo bene per trovare i suoi punti deboli, è semplice!” gli
spiego io.
“Al
punto da non riuscire a togliergli gli occhi di dosso?” insiste.
Ma
che diavolo gli è preso?! Perché sembra che ci tenga tanto a mettermi a
disagio? “Non è mai capitato” protesto io, con un tono mortalmente
offeso.
“Dici?”
e lui alza un sopracciglio, pur continuando a guardarmi amichevolmente.
No,
so benissimo che è successo! Più di una volta, anzi ad essere sincero
succede continuamente e mi ricordo benissimo quando è iniziato...
…Finalmente
lo stupido Gorilla mi ha ammesso nel club di basket!!!
E’
stata una faticaccia, perché in principio lo stupido bestione non voleva
saperne; forse l’ho umiliato troppo durante la nostra sfida…
Comunque,
ho dovuto regalargli delle banane, delle foto di belle ragazze, ho
costretto i miei amici ad aiutarmi a pulire lo spogliatoio del club e poi
da solo, e sottolineo DA SOLO (ho un’armata di traditori, altro che
armata Sakuragi!!!), ho lucidato tutti i palloni e il parquet della
palestra…e mi è anche toccato scassinare più volte il lucchetto della
porta del club!!!
Ma
il mio impegno è stato premiato, il Gorilla si è inchinato di fronte
alla mia forza di carattere e ora sono ufficialmente nel club di cui
presto sarò capitano!!!
Ehehehehehe….alla
faccia di Rukawa!
Il
primo giorno di allenamento me lo sono ritrovato vicino, bellissimo e
indifferente a tutto e mi ha mandato in bestia il fatto che lui mi abbia
ignorato…si è limitato a guardarmi con la coda dell’occhio per pochi
secondi…giuro che nessuno mi aveva mai trattato così, soprattutto dopo
aver assaggiato i miei pugni e le mie testate…
Ho
scoperto che è più basso di me di un centimetro e che pesa otto kg meno
di me…vabbè, ho scoperto anche che alla Tomigaoka era capitano e che le
altre matricole lo conoscevano di fama dalla scuola media perché lui li
aveva battuti tutti…ma io ho sconfitto il Gorilla Akagi, volete
mettere?!
Ho
scoperto anche che la manager Ayako lo conosce dalle scuole medie e
infatti lei è l’unica persona a cui finora abbia rivolto parole
comprensibili…ah, e poi c’è la cosa più assurda!!! Gli piace
dormire…ha detto che è il suo hobby!!! Ma si può?! Forse è per questo
che è così inespressivo, è sempre mezzo addormentato!! Cosa ci troverà
Haruko in lui…ma mi si stringe qualcosa dentro mentre mi ripeto questa
domanda e provo di nuovo quel senso di disagio che non mi piace per
niente…
Meglio
parlare della mia entrata trionfale al club!!! Ehm…ammetto che c’è
stato un grave momento di incomprensione con il gorillone e che il club ha
rischiato di perdere il suo uomo più forte, ma io HO carattere e mi sono
degnato di tornare in squadra! Ed ora sto per assistere ad una partita tra
le matricole e i senpai; vicino a me ci sono Ayako e Haruko e io ho i fumi
neri per non poter partecipare!!! Ho i fumi neri per un sacco di cose, a
dire il vero…
Intanto
il gorilla non mi sta ancora facendo esercitare ai canestri!!! E’ vero
che ora sto provando i fondamentali del passaggio, ma sai che allegria?!
Poi è arrivato un gruppo di deficienti invasate che ha iniziato a gridare
il nome di Rukawa e a me sono venuti pericolosi istinti omicidi…Tutte
innamorate di lui!!!
Ayako
ha scherzato con lui sul successo che ha, ma quel ghiacciolo umano non si
è smosso, sembra che non gliene freghi niente, non le degna di uno
sguardo.
NON
LE DEGNA DI UNO SGUARDO…
Mi
irrigidisco quando mi rendo conto che ho provato sollievo nel pensarlo…
Non
– devo – pensarci - !!! mi ripeto, infuriato con me stesso.
In
più, dopo che avevo chiuso la porta della palestra in faccia a quelle
cretine, questa si è riaperta ed è apparso un buffo nonnetto, che mi ha
detto subito che ho una faccia assurda!!! Sarà bella la sua…è più
grossa che altro, come tutta la sua figura del resto! Comunque ho scoperto
che il nonnetto si chiama Anzai, che è l’allenatore e che ora è un
pacioccone, mentre prima era una specie di aguzzino con le squadre che
allenava. Lo osservo con sospetto quando Ayako mi dice che è stato anche
un giocatore di livello nazionale. Questo botolo?! Vabbè, non sarà
sempre stato così…
“Allora,
ho fissato una partita di allenamento con il liceo Ryonan” ci dice.
Quattrocchi
si agita, ma a me il nome Ryonan non dice niente.
“Vedo
che ci sono diverse nuove leve…sarà interessante farvi fare una
partita: una squadra sarà composta dalle matricole e l’altra dagli
studenti del secondo e terzo anno” prosegue il nonno, con la sua aria
paffuta e tranquilla.
“Una
partita?!” esclamo io.
Stupendo!!!
Non sto più nella pelle, ora potrò mostrare a tutti la mia genialità,
li schiaccerò come ho schiacciato il gorilla!!! Sì sì sì…
“Tu
non puoi ancora giocare”.
Dannazione,
ci pensa subito il primate a smorzare il mio entusiasmo!!! Brutto
bastardo…ah, ho capito! Ha sicuramente paura di essere di nuovo umiliato
da me!!! Arriva anche Haruko e mi tocca pur dirle che dovrò restare a
bordo campo a esercitarmi sui fondamentali e a osservare. ARGH!!!!! NON
E’ GIUSTO, IO VOGLIO GIOCARE!!!! Voglio fare canestro, muoio dalla
voglia di giocare, dalla voglia di…
“Comunque
questa partita significa Akagi contro Rukawa” dice Ayako, osservando i
due giocatori.
…muoio
dalla voglia di sfidare LUI!!!
Eccolo
lì che si sta allacciando le scarpe…
Ed
ora le due formazioni sono una di fronte all’altra e io ho un brutto
presentimento...
Il
viso di Rukawa è fermo e sicuro, mentre ricambia lo sguardo di Akagi, non
sembra intimidito dal Gorilla…
Mi
sento emozionato, forse perché è la prima volta che assisto all’inizio
di una partita, certo, è sicuramente per questo e per la presenza di
Haruko…
Il
Gorilla e Rukawa saltano insieme e arrivano tutti e due a toccare la
palla…quanto salta, accidenti a lui!!! Ed è pure più basso del
capitano…e ora sta pure creando problemi alla squadra dei senpai!!!!
Questo è troppo, brutto bastardo, chi ti credi di essere?!
Ayako
dice che le sembra migliorato in difesa; mi sembra di capire che anche
alle medie lei avesse a che fare con il club di basket, quindi deve
conoscerlo bene…vorrei chiederglielo
ma purtroppo Ayako e Haruko si lanciano in un battibecco su chi sia
più in gamba, se Akagi o Rukawa e Haruko addirittura dà addosso al
fratello pur di difendere quel…quell’imbecille mezzo addormentato!!!
“Se
il mio povero fratello è stato battuto dal povero Sakuragi, allora
sicuramente può essere battuto anche da Rukawa!!” afferma lei con tono
polemico.
CO-
COSA?! Sta sminuendo la mia schiacciante vittoria sul Gorilla per colpa di
quel pezzo di ghiaccio?! Maledizione a lui, ma perché?! Da quando l’ho
conosciuto non ha fatto che darmi problemi!! Io non sono mai stato difeso
così a spada tratta da una ragazza e, anzi, adesso Haruko prende a cuore
le sue difese, dopo che lui l’ha pure trattata freddamente, a spese
mie?!
Quanto
lo odio…
LO
ODIO LO ODIO LO ODIO LO ODIO
LO ODIO LO ODIO LO ODIO. Ripeterlo mi tranquillizza e allo stesso tempo fa
cresce dentro di me il nervosismo e la rabbia; la risata di Ayako mi
scuote dai miei biechi pensieri.
“Hahahahaha…ma
dai, Haruko, credi davvero che Rukawa possa essere teso solo perché ora
gioca nel basket liceale? Lui è uno capace di svegliarsi tardi anche il
giorno delle finali, è inespressivo perché non ha grinta!! Come fa ad
essere teso, uno così?!”.
“Vero,
vero” confermo io, di nuovo tutto allegro per questa demolizione del mio
rivale, ma da qualche parte del mio cervello sento una frase ripetersi
all’infinito…lui non è così…non
è questa l’impressione che hai di lui…
Diavolo,
ma che mi viene in mente?! La mia impressione è che IO LO ODIO!!!
Ma
c’è qualcun altro furibondo, oltre a me; Haruko si arrabbia per le
parole della manager e per calmarla Ayako le spiega che in realtà voleva
solo prenderla in giro e io non so se irritarmi o provare sollievo…
Però
devo ammettere che mi hanno stufato le chiacchiere di queste due, quindi
torno a fissare il campo, a fissare lui…sempre lui…
Sento
uno strano fastidio allo stomaco, ma ho subito pronta la spiegazione: devo
capire qual è il suo punto debole e poi fregarlo!!! Avrà anche lui un
punto debole, no?
Ora
è lui
che ha la palla; i senpai di secondo e terzo anno cambiano sguardo
quando è Rukawa a toccare la palla, ma lui non si scompone. Ti senti
tanto sicuro di te, eh? Stupido presuntuoso, non ti sei ancora confrontato
con il tensai…
Rukawa
avanza palleggiando, ha un’andatura magnetica, felina; mi accorgo che
non sono solo io a non perderlo di vista.
Yasuda
prova a togliergli la palla, ma lui riesce ad evitarlo e poi fa una serie
di passaggi così rapidi che faccio fatica a seguirli; tira a
canestro…ma il Gorilla stoppa la palla con il “colpo dello
schiacciamosche” e la squadra dei senpai parte all’attacco! E alla
fine il Gori fa pure una schiacciata!
“Un
ottimo lavoro, no? Ehehehehe…” rido. Incassa, Rukawa…
Davanti
ad Ayako e Haruko, nella mia ingrata postazione a bordo campo, voglio
mostrarmi indifferente, ma in realtà questa azione mi ha molto colpito!!!
Soprattutto perché il capitano ha battuto Rukawa!! Ben fatto, Gorilla,
riporta con i piedi per terra questo ghiacciolo, così imparerà!!! Non
posso fare a meno di pensare queste cose, ma nel mio intimo le sento
forzate…eppure…
“Povero
Rukawa…” mormora Haruko.
Che
nervi!!! Cioè, in realtà me lo aspettavo, ma perché deve sempre parlare
di lui, deve sempre riportare il discorso su di lui, anche quando vorrei
dimenticarmi della sua esistenza? Sto cercando di trovare qualche battuta
che la distragga (e soprattutto che distragga me), ma poi interviene Ayako.
“Haruko,
tu non hai ancora capito com’è Rukawa, non lo conosci affatto. Sembra
sempre addormentato e nasconde benissimo le sue emozioni, ma ti assicuro
che è un tipo che odia perdere. Sicuramente, ora che Akagi ha fatto
questa splendida azione, non avrà pace fino a che non avrà mostrato al
capitano e al coach tutto il suo valore”. Sono furibondo con me stesso!!
Perché
diavolo ogni volta che Ayako parla di Rukawa io non voglio perdermi una
sola parola?!
Lei
lo conosce dalle medie, sicuramente saprà capirlo meglio di noi e, quando
ne parla, io vorrei con tutte le mie forze interromperla e pensare ad
altro e invece vengo preso da un inspiegabile desiderio di sapere tutto di
lui…
Per
sconfiggerlo, no? In questa palestra e nel mondo c’è posto per un unico
grande genio: Hanamichi Sakuragi!!!
Però
pare che Ayako abbia ragione: il gioco ricomincia, quattrocchi sbaglia un
canestro e il ghiacciolo arriva sulla palla prima del Gorilla, lanciandosi
all’attacco. Questa cosa mi manda in bestia!!!
IO
odio perdere, IO voglio essere al centro dell’attenzione, IO voglio
essere considerato un campione!!
Vorrei
poter scendere in campo e fargliela pagare, ma non posso e allora non mi
resta che incitare gli altri con foga: “Bloccate Rukawa! Ma che fate,
imbecilli, spintonatelo, no? Picchiatelo! Siete una manica di buoni a
nulla, prendetelo a calci se necessario!!”.
Quanto
vorrei essere io ad andare lì, prenderlo per il collo e ricominciare a
dargli le mie testate…ma quando lo penso mi ritorna in mente il suo
profumo sensuale, la morbidezza dei suoi capelli fra le dita e la sua
bocca così vicina alla mia mentre lo colpivo…le sue labbra
socchiuse…Di nuovo questo calore, questa sensazione di rabbia e di
menzogna verso me stesso che non riesco a gestire…e poi mi assale la
stessa sensazione di quando l’ho visto la prima volta: lo stupore per
quelle ciglia lunghe e per quel blu profondo…quella pelle che mi fa
pensare alla neve e alla luna…
TI
ODIO!!! Perché devo stare così per colpa tua?!
Ayako
mi sgrida per il mio incitamento a commettere fallo: be’, non sarà
sportivo, ma è senz’altro molto pratico!!!
Intanto
Shiozaki fa veramente fallo su Rukawa, così gli vengono assegnati due
tiri liberi. Ma che vuol dire?!
Uhm…in
effetti mi stanno insegnando a giocare, ma non COME si gioca. Regole zero:
ecco la mia conoscenza.
“Scusa,
Ayako, ma ora che succede?”.
Lei
sorride, parla con molta sicurezza, be’, per forza, è la manager: “Se
si commette fallo su un giocatore che sta tirando, gli viene assegnato il
tiro libero, che è l’unico che si effettua indisturbati. Durante il
tiro libero, la difesa avversaria non può intervenire, quindi dipende
tutto dalla bravura del giocatore”.
Rukawa
si posiziona…tiro…canestro!
Maledizione!!!
Però
è facile riuscire, senza alcuna azione di disturbo. Troppo facile. Mica
crederà di potersene vantare?! Bene, il genio Sakuragi gli mostrerà i
suoi immensi limiti…
Mentre
Rukawa prepara il secondo tiro io mi piazzo sotto il canestro e inizio a
fare smorfie; il resto della squadra sgrana gli occhi e deve trattenere le
risate, ma LUI NO! Tira…guarda verso di me, ma è come se io fossi
trasparente per lui, i suoi occhi sono gelidi e vuoti, come se avesse solo
l’aria e il canestro di fronte a sé.
E,
infatti, vedo la palla insaccarsi nella retina. C’è riuscito,
dannazione a lui, c’è riuscito!!! E a me arriva un pugno in testa dal
Gorilla: “Brutto stupido, ma cosa ti viene in mente? Guarda, mi vergogno
io al posto tuo!”.
Hmpt,
la sua è tutta invidia perché io ho un bel viso espressivo e lui invece
sembra un primate!!!! Ma in una cosa ha ragione: cosa mi è venuto in
mente?!
E’
semplice: volevo umiliarlo, volevo farlo sbagliare, perché forse se
riuscissi a farlo sentire come mi sento io per colpa sua, allora potrei
anche stare meglio…
E
invece ho solo peggiorato le cose: per lui non esisto, né nel bene né
nel male. Mi guardava senza vedermi davvero, mi ignorava…e io questo non
lo sopporto…
Mi
avvicino a grandi passi al nonnetto paffuto e lo esorto a mettermi in
campo, così tutti andranno in estasi davanti alle prodezze del genio e
non baderanno più al ghiacciolo umano; ma la mia impresa non giunge a
buon termine: Ayako mi picchia con il ventaglio e poi mi trascina in un
angolo del campo da gioco. Diavolo, questa ragazza è peggio di un cane da
guardia!!!
“Guarda
e impara, mi raccomando: anche osservare il gioco degli altri fa parte
dell’allenamento” insiste lei.
Ho
capito, ho capito!!! Ma che rottura…vabbè, in fondo io posso guardare
il tutto con occhio clinico, sono l’uomo che ha sconfitto il capitano,
quel povero Rukawa non può…
I
miei pensieri si interrompono quando vedo quel che sta succedendo in
campo: Rukawa blocca un tiro del Gorilla e poi, quando la palla torna in
mano sua, scatta velocissimo verso l’altro canestro…supera tutti gli
avversari, la palla sembra una prosecuzione del suo braccio mentre
rimbalza sul parquet…supera anche Kogure,
il vice – capitano…ora è solo…si dà la spinta sulle gambe e
salta…salta come se non facesse sforzo, vedo il suo sguardo concentrato,
i capelli liberi nell’aria e il suo braccio fare una curva perfetta e
insaccare la palla con uno slam dunk…poi ricade a terra, leggero, senza
un rumore, con i capelli un po’ scompigliati e le labbra socchiuse…
C’è
silenzio, ora, in palestra.
No,
un rumore lo sento.
TU-TUM
TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM
E’
il mio cuore che batte fortissimo.
Continuo
a guardare Rukawa, il suo respiro appena un po’ affannato e mi rendo
conto che non posso staccare gli occhi da lui, che per niente al mondo
prima avrei distolto gli occhi dal suo gioco…
…Sospiro
mentre mi ricordo di quel giorno.
Bah,
alla fine mi avevano fatto giocare ed io cosa ho fatto? Prima ho giurato a
Rukawa che non gli avrei MAI passato la palla e poi ho fatto una
schiacciata sulla testa del Gorilla, che si è arrabbiato tantissimo.
Quante storie!!! Mica è colpa del genio se lui non ha tempismo!!!
“Hanamichi,
guarda che non ti sto dicendo queste cose per darti fastidio” mi
rassicura Yohei.
“E
per cosa, allora?” mugugno io, guardandolo un po’ storto.
“Be’,
tu sei un po’ troppo nervoso in questi giorni…Non che ti abbia mai
visto calmo, ma il nervosismo è diverso dall’esuberanza, no?”.
“Non
significa niente” il mio bofonchiamento è sempre più bieco. Meno male
che non voleva darmi fastidio…ma è il mio migliore amico, quello che mi
ha sempre aiutato e incoraggiato, so che se mi parla così ci deve essere
una ragione ben precisa…
“Ah,
no? Sai qual è il problema, amico mio? Che tu sei una persona sincera e
schietta e non sei capace di mentire neanche volendo e, ora che stai
mentendo a te stesso, ci stai male” conclude Yohei.
“Ma
non dire assurdità!!! Che cosa starei cercando di nascondere a me stesso,
eh?!” reagisco male, troppo male. Come quando mi pungono sul vivo. E mi
agito.
“Che
tu non odi affatto Rukawa e sai di che cosa si dice che l’odio sia
l’altra faccia, vero?” lo dice sorridendo, ma io mi infurio e mi sento
perso allo stesso tempo. Non me ne frega niente che siamo in un locale, lo
afferro per la giacca e lo strattono: “Ma che ca**o stai dicendo?! Pensi
questo di me, dopo che ci conosciamo dalle elementari? Che ca**o di idea
hai di me?!” grido, mentre sento le mie guance andare a fuoco e la testa
pulsare violentemente.
“E
tu che idea hai di me? Di uno dalle vedute limitate e pieno di pregiudizi?
Non me ne importa niente di chi ti piace, tu resti sempre il mio migliore
amico” con molta fermezza Yohei allontana la mia mano dalla sua giacca,
dopo che io ho allentato la presa.
So
che non mi sta giudicando, però…
Gli
altri clienti smettono di guardarci, dopo essersi assicurati che non
scoppierà una rissa.
“Perché
pensi questo di me?” davvero ho la faccia di uno a cui piace il suo
rivale?
“Perché
ti guardo quando sei vicino a lui. Perché 50 rifiuti non sono normali e
non è normale interessarsi a 50 ragazze…vuol dire che non te ne fregava
niente di nessuna di loro, che non era quello che cercavi davvero”.
Accidenti
a Yohei, ma come fa a parlare con tanta naturalezza di un simile
argomento?!
“Ti
sbagli” ribatto io, secco.
“Su
cosa?”.
“Non
mi piace Rukawa, io lo odio” ribadisco, sempre più deciso.
“Ok”
dice lui, ma con un tono che mi fa capire che non mi crede. E forse
neanche io credo a me stesso.
“E’
ora di andare. Mia madre mi aspetta a casa” dico, per togliermi da questa
situazione.
Quando ho finito
le scuole medie, ho ricevuto la proposta di iscrivermi al liceo Ryonan, ma
ho rifiutato e ho scelto lo Shohoku.
Conosco
di fama il Ryonan, perché già dalle medie seguivo anche il basket
liceale; lo scorso anno, con quella squadra, ha debuttato Akira Sendoh…47
punti segnati durante la prima partita disputata. Un campione, niente da
dire.
Ma
due realizzatori in una squadra sono troppi e quello è un ruolo che
voglio avere io; questo è uno dei motivi che mi hanno indotto a rifiutare
l’invito del coach Taoka. L’altro è che lo Shohoku è più vicino a
casa mia, posso arrivarci tranquillamente in bici e con un tragitto più
breve rischio di meno di schiantarmi contro qualcosa, visto che la bici
tende a farmi venire sonno…
Il
terzo motivo è simbolico.
Io
non credo affatto ai portafortuna e detesto la superstizione, ma la divisa
dello Shohoku ha gli stessi colori di quella dei Chicago Bulls, la squadra
di Michael Jordan.
E
lui è il numero uno in assoluto, il più grande di tutti e io volevo
iniziare la mia carriera di basketballer con i colori della sua squadra.
Non
penso che mi pentirò della mia scelta, lo Shohoku potrebbe arrivare ai
play-off di Kanagawa se ci impegneremo tutti.
Anche
Sakuragi. Soprattutto Sakuragi.
Mi
chiedo quanto sia affidabile, in realtà, visto che ha pure lasciato la
squadra per mezzo pomeriggio, appena Akagi gli ha imposto di continuare
con i fondamentali; ha il fisico e l’istinto da sportivo, ma non la
mentalità.
E’
successo una settimana dopo il suo ingresso nel club: non capiva perché
fosse importante esercitarsi ai fondamentali, pensa che una partita si
risolva tutta a slam dunk…Ma l’intuito può giovare fino a un certo
punto, se non si ha anche la tecnica non si riesce a superare le
situazioni difficili in campo e non si può valutare appieno la forza
dell’avversario. Poi, quando la tecnica è a un tale livello da essere
profondamente memorizzata dal corpo, allora diventa un tutt’uno con
l’istinto e un giocatore è completo. Ma lui non lo capisce, vuole solo
far colpo, è un egocentrico presuntuoso che spreca il suo talento e io
odio il talento sprecato; mi aveva molto deluso quando aveva detto di
voler lasciare il club e mi ha deluso anche oggi.
Mentre
finisco di mangiare la mia cena, ripenso agli allenamenti di questo
pomeriggio e il ricordo non è affatto piacevole…
…Il
do’aho strepita di gioia e fa casino perché il capitano Akagi vuole che
provi il tiro in corsa col
terzo tempo. Si entusiasma facilmente, devo dire, ma per i motivi
sbagliati.
“Haruko,
dopo che vedrai la mia genialità nei canestri ti passerà la voglia di
tifare per quel ghiacciolo di Rukawa!!” grida, ma c’è qualcosa di
forzato nella sua voce, come se si sentisse in DOVERE di dirlo.
E
poi cosa crede?! Sai che me ne frega di quelle cretine e del loro tifo…
“Avanti,
Rukawa, mostra a Sakuragi come si esegue un tiro in corsa col terzo
tempo” mi dice Akagi.
Sinceramente
non mi va, ma non ho intenzione di discutere gli ordini del capitano, così
mi avvicino e prendo la palla che lui mi porge.
“Osserva
bene, Sakuragi” lo esorta severamente Akagi, ma credo sia inutile: posso
quasi vedere i fumi neri che si levano da questo do’aho!!!
Comunque…inizio
a correre, quando sento un lieve rumore sul pavimento e la sua gentile
affermazione “Muori, Rukawa!” e mi fermo in tempo per evitare di
inciampare su un pallone che quell’idiota ha fatto rotolare verso di me.
Dopo
la sgridata del capitano io posso finalmente eseguire quanto richiesto;
ora sarebbe il suo turno, ma naturalmente lui deve dare ancora prova della
sua stupidità…
“Uffa,
queste sono stupidaggini!!! Un tiro così facile non è adatto ad un genio
come me, per me ci vuole solo la schiacciata, che è nobile ed
elegante!” proclama lui, sogghignando come se ne sapesse più degli
altri.
Non
ha capito niente del basket…
“Sei
un idiota- lo sgrida Akagi- Secondo te, perché finora ti avrei fatto
allenare sui fondamentali del palleggio e del passaggio, se non per farti
provare il tiro in corsa?!” il capitano mi sembra un po’ esasperato.
Ma
il do’aho assume un’espressione tra l’annoiato e l’imbronciato-da-genio-incompreso:
“UFFA!!! Sempre e solo con questi fondamentali, io mi sono rotto!!! Sì,
sì, magari questi tiri avranno la loro importanza, ma volete mettere con
uno slam dunk eseguito dal sottoscritto?”.
Vedo
che il volto di Akagi si fa sempre più scuro: “Non sempre la difesa
avversaria permette di realizzare uno slam dunk!!! Il tiro in corsa fa
parte dei fondamentali e chi non sa farlo non entra in partita”.
Alla
fine il do’aho si convince, pur con un’aria di sufficienza, e inizia a
correre. Ma all’improvviso salta e ride in quel suo modo così urtante:
“Hahahahahaha…ora state a guardare…hahahahaha…io non mi abbasserò
mai a fare un tiro semplice come quello, a me si addice solo lo slam dunk!!!”.
Demente.
Per
fortuna una pallonata di Akagi lo fa cadere…Mi era sembrato strano che
si comportasse in modo ragionevole! E’ testardo e capriccioso, vuole
fare solo quello che ha in testa lui e non gliene importa di imparare da
chi gioca da molto più tempo, mentre lui qui è l’ultimo arrivato… Se
non cambia mentalità, non combinerà mai niente di buono. Alla fine, i
pugni di Akagi lo convincono
Salta…e
il pallone finisce sul tabellone!
“HAHAHAHAHAH…SEI
UNA SCHIAPPA, HANAMICHI!!!!!”.
Alzo
gli occhi per vedere chi stia dicendo questa grande verità e vedo 4
ragazzi sulle tribune; li riconosco, sono i suoi amici, erano con lui
sulla terrazza.
Rumorosissimi.
Bene,
così oltre a lui dovremo sopportare anche loro quando verranno ad
assistere ai suoi allenamenti. Però…è una bella prova di amicizia…
“Chiudete
il becco e tornatevene a casa!!!” grida lui al loro indirizzo, furioso
per le loro prese in giro. Ha un’espressione veramente
terribile…certo, non riesce a fare canestro!!!! Proprio lui che
strepitava di essere troppo bravo per un tiro così semplice.
Il
capitano mi chiede di far vedere di nuovo il terzo tempo a quell’idiota.
E
va bene…
Mentre
corro, mi arriva una pallonata dritta sul fondoschiena. Mi volto subito
verso di lui, che fa una faccia fintamente innocente e sorride.
“Mi
è scappata di mano, davvero!” sogghigna.
Crede
di essere divertente?
Ora
riprova a fare il tiro, bene, credo che sarò io a divertirmi! E
infatti…non solo la palla centra il bordo del tabellone, ma rimbalzando
lo colpisce in faccia e lui crolla a terra…
Stupendo!
Davvero
notevole, se ci si fosse messo di impegno non ci sarebbe riuscito ad
ottenere questo risultato.
E
ora è arrabbiato nero: “Maledizione, ma perché?! Perché questo tiro
non mi riesce?!”.
Forse,
se tu ti concentrassi…
E
ancora una volta interviene Kogure: “Va bene, ora che ti sei ripreso
cerca di seguire bene i movimenti di Rukawa, eh? Dai, Rukawa, ancora una
volta!”.
Il
vice-capitano è sempre stato gentile con me, così per non essere
scortese cerco di trattenere uno sbuffo che pure mi viene spontaneo;
Sakuragi si arrabbia di nuovo
a questa frase e io mi chiedo se sia davvero il caso di faticare tanto per
questo testone, visto che sembra non sopportarmi.
Mah,
pazienza…
Questa
volta la pallonata mi colpisce alla testa, poi di nuovo sento la sua presa
in giro: “Ops…mi è di nuovo sfuggita di mano…”.
D’accordo…
Ora
tocca al do’aho correre verso il canestro e infatti lo fa, gridando che
stavolta fa sul serio; ma , tu guarda il caso, gli arriva una pallonata in
piena faccia…
“CHI
DIAVOLO E’ STATOOOOOOO?!” urla lui, paonazzo dalla rabbia.
Istintivamente
mi guarda.
Io
osservo un attimo la mia mano destra, poi gliela mostro e dico:
“Ops…mi è scivolata di mano…” che ti sia di lezione, Sakuragi:
non bisogna provocarmi.
Il
senpai Kogure, che sembra vivere nell’incubo di una nostra rissa, si
precipita da noi che ci fronteggiamo: “Ok ok…sembra di avere a che
fare con due bambini! Ora basta, però, eh?! Dunque…Sakuragi, tu hai
un’ottima elevazione e un’incredibile potenza, ma ricorda che la palla
deve essere appena appoggiata nel canestro. Rukawa ha uno stile molto
bello e corretto, per questo vogliamo che impari da lui”. Anche Akagi è
molto scuro in volto: “E soprattutto devi essere UMILE!!! Tutti dobbiamo
imparare da chi è più bravo e più esperto di noi!!”.
Sakuragi
mastica amaro, poi mi si avvicina: “Scusami, Rukawa”.
Come?
Non me lo aspettavo…
“Ho
sbagliato, ma non riuscire in questo tiro così semplice mi ha fatto
infuriare, per questo me la sono presa con te…”.
Sta
davvero parlando con me?!
“Ti
sarei grato se tu facessi di nuovo il terzo tempo per me, per favore”.
Il
suo volto sembra serio, non l’avevo mai visto così. Non mi hanno
chiesto scusa in molti, nella vita, non sono quel genere di persona con
cui ci si scusa, anche se si è dalla parte del torto; prima mi sono
davvero irritato con lui, ma in fondo è stato gentile.
“D’accordo”
annuisco, per fargli capire che accetto le sue scuse.
Inizio
a palleggiare, ma sento subito un rumore alle mie spalle e, prima di
capire cosa stia succedendo, mi ritrovo per terra, colpito sulla testa e
sulla schiena dai palloni che erano nel contenitore. Me lo ha rovesciato
addosso…
Vi
assicuro che la palla da basket è molto dura, non è piacevole essere il
bersaglio di simili colpi.
“Oh,
scusami, Rukawa!!! Per sbaglio mi è scivolato il contenitore!!! Quanto
sei ingenuo, Rukawa: credevi davvero che io mi sarei abbassato a chiederti
scusa?! Prendi questo, bastardo!!” sento la sua voce soddisfatta per il
suo stupido scherzo (se così si può chiamare), è contento perché mi
sta colpendo e continua, l’idiota…
Va
bene.
Imparerai
a tue spese che è molto meglio lasciar stare Kaede Rukawa.
Approfitto
del fatto che lui si ferma per un attimo, mi rialzo e gli tiro addosso il
contenitore, poi passiamo direttamente ai pugni…
…Ecco
il resoconto del mio piacevole pomeriggio!! Alla fine il Gorilla ha punito
anche me. Forse ha fatto bene, sono stato davvero troppo ingenuo a
sopravvalutare quel do’aho, a credere che potesse scusarsi per il suo
comportamento scorretto. La testa e le spalle mi fanno un po’ male, per
via delle pallonate che mi ha lanciato lui e provo sollievo solo quando
finalmente mi distendo sul futon.
Non
avrei mai dovuto credergli, lo so che le persone mi trovano antipatico,
perché sono introverso e silenzioso e non sorrido mai, non rido mai…non
mi ricordo neanche l’ultima volta che ho riso… magari mi provocano,
infastiditi dal mio carattere, ma dopo un paio dei miei pugni non ci
provano più e si allontanano. E questo mi va bene, perché io voglio
stare per i fatti miei, senza seccatori tra i piedi. Sakuragi, invece, non
si è ancora stancato di litigare con me e in questo modo fa perdere tempo
a tutti e due; ripenso a lui, mentre provo a rilassare i muscoli
indolenziti delle spalle, ma poi il sonno si fa sentire, avverto che il
mio gatto si sta acciambellando al mio fianco e mi lascio andare…il mio
ultimo pensiero è che domani devo andare al campetto…
Quegli stupidi
discorsi di Yohei non mi hanno fatto chiudere occhio per tutta la notte.
Possibile che abbia ragione e che io sia nervoso perché sto mentendo a me
stesso?
Uhm…
50
rifiuti perché in realtà non era quello che volevo veramente? Be’, io
sono un gran bravo ragazzo, un tipo in gamba e un autentico basket-man: è
chiaro che per me voglio il meglio!!! Certo, ogni volta ci sono rimasto
male e soprattutto non sono riuscito a capire quale follia collettiva
abbia spinto quelle ragazze a rifiutarmi, ma in effetti non mi sono mai
disperato davvero.
Perché?
Sì,
vabbe’, e se anche fosse? Che diavolo c’entra con Rukawa?
Rukawa…
Devo
essere sincero, mi vergogno un po’ del mio comportamento di ieri, di
quanto ho fatto quando volevano che imparassi da lui il tiro in corsa col
terzo tempo. Uh? Cosa ho fatto? Ehm…forse sono stato un po’
intemperante…
Forse.
Ma
ho perso la testa: tutti là a considerarmi un principiante e a farmi fare
sempre le stesse cose, esercizi cretini che neanche al mini-basket si
fanno più, e invece io ho voglia di darmi da fare ed imparare il più
possibile, non di fissarmi per più giorni sempre sulla stessa cosa!!!
E
poi c’erano quelle tre invasate che non facevano che gridare slogan al
ghiacciolo umano e, infine, non mi andava giù di dover imparare da lui!!!
Di trovarmelo davanti con quella faccia da schiaffi, immobile, senza
neanche un moto al pensiero di dovermi insegnare qualcosa, che
so…irritazione, noia…NIENTE!!! Se ne stava lì, con quel viso…quel
viso…bellissimo…
E’
la prima volta che incontro una persona così: i miei amici sono come me,
estroversi e chiacchieroni, è un’impresa farci stare zitti, ridiamo
facilmente, stiamo sempre lì a prenderci in giro, abbiamo senso
dell’umorismo, insieme abbiamo passato pomeriggi stupendi anche senza
fare niente di speciale, soltanto andando in giro e parlando, ridendo…
Lui non è così, non riesco mai a interpretare i suoi silenzi, a capire
cosa ci sia dietro il suo sguardo di ghiaccio e poi mi turba il fatto che
non sorrida mai…chissà perché…
Vabbe’,
per farla breve gli ho tirato qualche pallonata addosso. E già il ricordo
mi irrita…Poi ci si è messo pure Yohei! Il risultato è che non ce la
facevo più a stare in casa dopo questa nottata: è dall’alba che sto in
questo stupido campetto per provare questo cavolo di tiro che NON MI
RIESCE!!!
Ma
ho deciso che non me ne andrò di qui finché non ci sarò riuscito!!!
All’improvviso
la palla mi scivola di mano, mi giro per andare a raccoglierla e vedo
Haruko che mi saluta. Mi innervosisce vederla, un po’ perché non voglio
che nessuno mi veda quando non mi riesce qualcosa, un po’ perché…a
dire il vero, non lo so… Lei si offre di insegnarmi il terzo tempo e io
accetto: in fondo è la sorella del Gorilla, no? E poi mi ha già spiegato
lo slam dunk…e poi? Be’, è per lei che ho deciso di iscrivermi al
club di basket, no? Ed è per lei che ho deciso di rimanerci, no?
Vero?
No.
Non è vero.
Comunque,
lei esegue il terzo tempo e fa canestro!!! Davanti ad Haruko sorrido, ma
in realtà la cosa mi fa incavolare non poco!!! Ma come? Ci riesce lei che
sarà alta sì e no un metro e mezzo e non io?!
Grrrrr…ora
mi ci metto di brutto…
Uno,
due, tre, quattro tentativi…
NIENTE!!!!
Giuro
che sto andando in bestia!!!
Haruko
mi incoraggia, mi dice che all’inizio è difficile per tutti; io,
intanto, mi sforzo di capire quale sia il trucco. E all’improvviso penso
a LUI.
Rukawa
saltava con molta più leggerezza…
Nella
mia mente rivedo Rukawa che salta, leggero come una farfalla, con i
capelli neri che gli velavano gli occhi concentrati, la sua mano candida
che posava la palla nel canestro, i suoi movimenti eleganti e felini…
Sento
che le mie guance diventano rosse e che il sudore mi scivola sul viso.
Perché
ho pensato a lui.
Maledizione
a te, Rukawa, esci dalla mia testa!!!! Però…un attimo…
Rukawa
stava posando la palla nel canestro, come se dovesse solo appoggiarla,
forse io ci metto troppa forza. Ora ci riprovo.
Ricomincio
a correre verso il canestro con molta determinazione, nella mia mente
rivedo i suoi gesti, la sua figura, il pallone che scivolava dalle sue
mani sottili ma forti per insaccarsi perfettamente…
Ginocchia
morbide-slancio-posare la palla: questa è la sequenza. La eseguo e sento
il fruscio della palla che entra nella rete e che poi rimbalza a terra.
Sul momento la guardo quasi incredulo, poi il mio entusiasmo diventa
incontenibile: “CE L’HO FATTA, CI SONO RIUSCITOOOOOO!!!”.
Lo
sapevo, lo sapevo che ce l’avrei fatta, posso fare tutto quello che
voglio quando gioco a basket e questa ne è stata la dimostrazione!!!
Ehehehehehe…quando il grande tensai non riesce in qualcosa è solo perché
non si impegna abbastanza!!! ^^
Haruko
mi viene vicino, mi fa i complimenti, io la ringrazio per avermi
incoraggiato, ma, anche se non lo ammetterò mai davanti a nessuno, il
merito è di un altro, che adesso non c’è. Se non avessi pensato a
Rukawa, avrei impiegato più tempo per intuire quale fosse il movimento
corretto e ora non avrei potuto provare la bellissima sensazione di aver
fatto canestro. Rukawa. Vorrei che mi avesse visto mentre riuscivo ad
eseguire il tiro correttamente. Ripenso a lui, alle parole di Yohei, a
quello che ho provato prima…
Forse,
dopotutto, non lo odio…
Dormire mi piace
tantissimo, ma per il basket mi alzo presto tutti i giorni, perché vado
ad allenarmi prima di scuola in un campetto non
lontano da casa mia.
Pedalo
velocemente, per arrivare il prima possibile, mentre con le cuffiette
ascolto della musica americana per svegliarmi del tutto.
Io
penso sempre al basket.
Da
quando mi sveglio a quando vado a dormire, la sera; non lo faccio apposta,
è che la mia mente torna sempre là, agli allenamenti da fare, per quanto
possa essere stanco quando mi distendo sul futon penso già ai tiri da
provare e riprovare l’indomani, a cosa potrei cambiare per migliorare
ancora…
Non
riesco a smettere di pensarci e questo non lo ha mai capito nessuno,
neanche i miei compagni di club.
Per
loro il basket era un gioco, non l’amore della vita, sapevano che finite
le medie e terminate le superiori avrebbero smesso di dedicarvisi; per me
è il centro di tutto, è la libertà della corsa, la coordinazione
perfetta dei movimenti, l’istinto del corpo, l’ebbrezza della
sospensione durante uno slam dunk, l’appagamento di sentire il rumore
del pallone che scivola nel cesto…
E
poi ci sono le partite.
Un
concentrato di emozioni e adrenalina, qualcosa di eccitante e difficile
come la vita: la rivalità con gli avversari, la voglia di primeggiare e
di veder riconosciuti i propri meriti, lo sfidarsi rispettandosi, il
trionfo nella vittoria e la dignità di chi è sconfitto, la
consapevolezza che essere sconfitti non significa essere perdenti, il
desiderio di fare sempre meglio…
Senza
queste sensazioni non potrei vivere; senza il basket non potrei resistere.
Gli
altri mi trovano strano, ma non
me ne frega niente: è il basket a riempire ogni mio pensiero.
Io
non mi sono mai innamorato di nessuno in vita mia, ma so che l’amore è
quello che io provo per questo sport…chissà se un giorno qualcuno
riuscirà a farmi provare un sentimento anche solo vagamente simile…
Arrivo
al campetto per scoprire che è occupato. Lì per lì mi arrabbio, poi
scopro che l’usurpatore del mio spazio preferito è Sakuragi, che sta
provando il tiro in corsa con l’aiuto della sorella del capitano.
Be’,
non me lo aspettavo da lui, devo ammetterlo…
Visto
che ora non posso usare il campetto, rimango dietro la rete e inizio a far
roteare il mio pallone sulle dita; voglio proprio vedere cosa riesce a
fare…
Continua
a sbagliare.
Sbaglia
perché usa male le mani, ma non riesce ad intuirlo; ora salta in alto…sì,
la spinta è buona…ma non ci riesce…il problema continuano ad essere
le mani, le usa con troppa forza e la palla
va oltre il cesto…
Lui
si ferma, sembra rimuginare su qualcosa. Ma che fa?! Arrossisce?! Che tipo
strano…
Ora
ci riprova…bene, sta eseguendo tutto alla perfezione, non può
fallire…e, infatti, finalmente, ci riesce!!! Stavolta ha ragione di
essere così entusiasta, è stato davvero bravo. Forse, ci sono speranze
di venire a capo di qualcosa con lui…anzi, sicuramente, io non sbaglio
mai a giudicare un altro giocatore.
Ok,
ci sei riuscito, ma ora sbrigati a lasciare il campo!!! Non vorrei aver
fatto una levataccia per niente. Lui e la Akagi se ne vanno poco dopo.
Perfetto!
Ora
siamo io, il pallone e un canestro: non ho bisogno di nient’altro…
Fine
della prima parte (continua…^^)
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