Disclaimer un po’ più lungo questa volta. Intanto preciso subito che è una HanaRu (che strano, eh? Rukawa è sempre il mio preferito ^^) e che la dedico a Ria, con un grande bacio anche a Calipso e a Greta. Poi…chi ha avuto la pazienza di leggere le mie precedenti fic avrà notato che, pur autoconclusive, sono temporalmente consequenziali; ecco, questa fic, che si svolgerà in più parti, è del tutto staccata dalle precedenti. Ho voluto sfruttare i tanti, troppi per essere casuali, hints che Inoue ha disseminato per il suo bellissimo manga e mi sono divertita a provare a rielaborare la trama secondo la visione yaoi. Colgo l’occasione per ringraziare davvero il maestro Inoue, anche se non leggerà mai queste righe: lo ringrazio perché SD è una storia piena di voglia di vivere, di amore per lo sport e per l’amicizia, di persone che affrontano le sfide e che hanno il coraggio di guardarsi dentro e migliorarsi, una storia dove gli sconfitti non sono mai dei perdenti. Per favore, siate buone con i giudizi…^^;;;


Endless love

parte I - Il primo incontro dei "rivali inseparabili"

di Nausicaa

 

“Scusa tanto se te lo dico, Hanamichi, ma il tuo è uno dei ragionamenti più cretini che mi sia capitato di ascoltare”.

Io e Yohei siamo soli in un fast-food, ecco perché non gli tiro un pugno dopo questa sua considerazione; se ci fossero stati anche i nostri tre amici magari la discussione sarebbe già degenerata, ma quando siamo da soli in genere è tutto più confidenziale come solo tra amici d’infanzia può essere. Yohei è il mio migliore amico, l’unico che si possa permettere di farmi simili osservazioni…e neanche sempre!

“Davvero? E perché? Che ne sai tu della rivalità tra sportivi?” ribatto con aria seccata.

“Rivalità sportiva? Ma per piacere!! Con me non c’è bisogno che ti atteggi…E’ Haruko il problema e, scusa, ma è proprio qui che il tuo ragionamento fa acqua da tutte le parti”.

Respiro profondamente, ostentando sopportazione: “Cosa c’è che non capisci? Io amo Haruko, lei ama Rukawa e quindi io odio Rukawa…Più semplice di così!!!”.

Ma Yohei scuote il capo: “Guarda che non è mica stato Rukawa a chiedere ad Haruko di innamorarsi di lui! Anzi, credo che non gliene freghi niente o che addirittura ne sia infastidito; devi ammetterlo, Rukawa non la incoraggia in nessun modo, la ignora…allora, perché devi odiarlo? Vedrai che, prima o poi, proprio a causa del suo atteggiamento, Haruko lascerà perdere e tu avrai campo libero”.

Ma quanto la fa facile!!! Se soltanto fosse davvero così facile…

“A dir la verità, mi manda in bestia che quel cubetto di ghiaccio se ne freghi apertamente di qualcosa che io invece desideravo tanto” borbotto.

“Vedrai che ti tornerà utile”.

Ma io non lo ascolto, ripenso alla volpe e non posso fare a meno di esprimere tutta la mia rabbia: “Io quello lo ODIO!! Ma ti rendi conto?! Oggi pretendeva di dare lezioni di tiro a me! A ME, al tensai!! E’ un borioso arrogante…”.

“Veramente erano stati il Gorilla e Kogure a chiedergli di mostrarti il tiro in corsa…”.

Io lo ignoro: “E poi si è permesso di tirarmi una pallonata in faccia!!”.

“Sì, Hanamichi, ma solo dopo che tu hai cercato di farlo inciampare e gli hai lanciato due palloni addosso…”.

“Quel bastardo!! E voleva pure continuare con le sue lezioni saccenti!!!”.

“Però aveva accettato le tue scuse: se solo tu non gli avessi rovesciato il contenitore dei palloni addosso…”.

“OH INSOMMA, YOHEI, MA TU DA CHE PARTE STAI?!” grido, furibondo, facendo voltare parecchie persone verso di noi.

“Volevo solo farti capire che molti degli scontri che hai avuto con Rukawa te li sei cercati”.

Io emetto una specie di ringhio: “LUI se li è cercati! Mister Indifferenza…Sapessi quanto non la sopporto quella sua faccia inespressiva! E poi è l’unico che osa ignorarmi…”.

“Mh?”.

“E’ l’unico che osa ignorarmi e mi manda in bestia!” ripeto.

Yohei sorride: “Ah, ecco cos’è! E’ la tua mania di protagonismo a farti parlare così…Rukawa non ti degna di uno sguardo e questo ti offende nel profondo, vero?”. Io lì per lì non riesco a mettere insieme due parole, senza balbettare nervoso: “Io…lui…lui è un grandissimo presuntuoso che pensa solo a se stesso e…”.

“Scommetto che, se Rukawa si complimentasse con te per i tuoi miglioramenti, tu ti scioglieresti come neve al Sole” ridacchia Yohei.

Ma io urlo di nuovo: “IO SCIOGLIERMI PER LUI??!! Ma sei impazzito? Questi devono essere gli effetti della testata che ti ho dato ieri…Per chi mi hai preso, sentiamo?!” mi sto arrabbiando davvero…Cosa diavolo sta insinuando questo cretino del mio migliore amico?!! Ma lui rimane tranquillo di fronte alle mie grida.

“Abbassa la voce, tanto per cominciare. Senti, io scherzavo, ma tu non fai altro che parlare di Haruko e di Rukawa…e non in quest’ordine. E’ così da quando l’hai conosciuto”.

Le parole sincere di Yohei mi disturbano stranamente. Già, da quando l’ho conosciuto…mi sembra ancora ieri…

 

…Io e Yohei stiamo andando sulla terrazza della scuola con l’intenzione di far pentire amaramente il senpai Norio Hotta e la sua stupida banda della loro sfida. Mi hanno dato dell’idiota e questa è una cosa che io non posso perdonare!!!

“Forza, raggiungiamoli!” mi dice Yohei, che  ha gradito forse meno di me l’incursione di quei bastardi nella nostra classe.

Che lo dice a fare? Non ha certo bisogno di incitarmi quando si tratta di dare una lezione a qualcuno!!! Quasi offesi per non essere stati invitati, alla fine si accodano a noi anche Okusu, Noma e Takamiya, anch’essi ansiosi di menar le mani.

Ecco la porta della terrazza.

“Andiamo!” è il nostro grido unanime. Giriamo la maniglia e …rimaniamo di sasso!!

C’è solo un ragazzo, sulla terrazza, l’unico rimasto in piedi mentre i quattro senpai giacciono scompostamente a terra, svenuti. Deve esserci stata una rissa…

Yohei è esterrefatto: “Ma cos’è questo casino? E Hotta?” chiede.

E proprio in questo momento , il ragazzo si volta, io vedo il suo viso e i nostri sguardi si incontrano…

E’ alto almeno quanto me e dev’essere fortissimo per averli battuti da solo, ma non è a questo che penso adesso, non solo…il suo viso…ha la pelle più bianca che io abbia mai visto e un caschetto di capelli neri lucenti…non so perché ma è questo contrasto di colori che mi colpisce e quasi mi abbaglia…ma non so decifrare questa sensazione.

Ci guardiamo, anche lui mi guarda, e io sento un brivido quando scorgo un lampo attraversare quegli occhi; ma proprio ora Yohei decide di parlare e di fare la sua stramaledettissima domanda: “Tu hai fatto tutto questo da solo? Come diavolo ci sei riuscito? E, soprattutto, chi diavolo sei tu?!”.

Il ragazzo si riabbottona la giacca della divisa e, senza cambiare espressione, gli risponde: “Sono Kaede Rukawa”.

Dire che mi prende un colpo non rende bene l’idea. Maledizione, no!!!! Dannazione, dannazione, ma perché ?! 

Rukawa!!!

Il ragazzo che ho davanti è lo stesso che mi ero ripromesso di odiare eternamente, senza neanche averlo ancora mai visto, senza sapere che faccia avesse, solo perché Haruko mi ha confidato di amarlo…

Ed eccolo qui: devo odiarlo, me lo sono ripromesso, lo odio, io lo odio!!! Eppure…ci sono stati degli attimi, prima, quando non sapevo chi fosse, in cui l’ho guardato e ho sentito…quel calore…e l’unica cosa che mi viene in mente adesso è : NON E’ GIUSTO!!!! Non è…un momento!!! Cosa diavolo sto pensando?! Io avrei sentito qualcosa, prima? Non ho sentito niente! Un accidente di niente, chiaro?! E se anche avessi sentito qualcosa non potrebbe essere che la voglia di prenderlo a pugni!!!! Niente…non può essere, non può essere, non così, NON PER LUI!!!! Cerco di concentrarmi sul fatto che questo Rukawa è il ragazzo di cui Haruko mi ha parlato con voce sognante e che io lo odio. Lo odiavo senza averlo mai visto, figuriamoci ora! Chissà che cosa ci trova in lui? Mi avvicino e lo guardo meglio: è davvero alto quanto me e il suo viso è meravigliosamente bello, questo devo riconoscerlo, pur con un morso allo stomaco…Ad un tratto, la sua voce. Profonda. Fredda. Quasi atona.

“Ma tu chi  sei? Un loro amico?” mi chiede, indicando Hotta e la sua banda.

CHE COOOOOSA?! Questa domanda mi fa infuriare…Ma per chi mi ha preso? Per uno che ha come amici questa accozzaglia di perdenti imbecilli?! E’ questo che pensa di me, l’impressione che gli ho dato?!

“Come ti permetti, bastardo?- grido, infuriato- Ascoltami bene, io sono Hanamichi Sakuragi, del primo anno!! Vedi di ricordartene!” nel dirglielo l’ho afferrato per la giacca, avvicino il mio volto al suo, vengo raggiunto da un profumo sensuale, da un odore di incenso e mi rendo conto che mi sta piacendo il SUO profumo…Maledizione, mi sento completamente sottosopra, per colpa di questo dannato bastardo…e lui che fa?!

Ha un’aria annoiata, distoglie gli occhi dai miei come a dire che non si degna neanche di guardarmi e quasi sbuffa: “Ah! L’ho già dimenticato…”.

“Eh?” è l’unica, stupidissima cosa che riesco ad esclamare…

Mi sta ignorando! QUESTO GRANDISSIMO BASTARDO SI COMPORTA COME SE NON ESISTESSI!!! All’improvviso, avviene tutto molto in fretta: arriva Haruko, che fraintende la scena e mi urla contro accuse tipo “Sei un vile!!”, senza sapere che la ferita sulla testa di Rukawa è stata fatta da Hotta e dai suoi e non da me. Niente, non ascolta neanche Yohei, che prova a spiegarle la verità… Quest’ultimo fatto, vi assicuro, ha un effetto devastante sui miei nervi: mi sento tristissimo e furioso allo stesso tempo…mi ha praticamente scaricato da poco e ora mi accusa ingiustamente…e, come se non bastasse, eccola premurosa verso l’artefice di tutte le mie disgrazie!!!

“R…Rukawa, pulisciti la ferita” dice lei, con voce incerta. E’ emozionata, perché gli sta parlando; lui non sembra interessato al fazzoletto che Haruko gli sta porgendo, si pulisce con la manica della divisa.

Stupido…potrebbe venirgli un’infezione…e ancor più stupido io che non riesco a fare a meno di preoccuparmi per lui!!! Mentre sono qui un po’ pensieroso, mi arrivano le parole fredde che Rukawa rivolge ad Haruko, che forse sta diventando un po’ oppressiva con la sua preoccupazione.

“Piantala e sparisci! Chi diavolo sei tu?”.

Sono la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Bastardo…come ti permetti di parlarle così, dopo che lei ha infranto tutti i miei sogni per colpa tua? E, soprattutto, come ti permetti di ignorare ME?! Di ignorarmi dopo che io…dopo che io…

“Rukawa!!!!” grido il suo nome e, come una furia, mi slancio verso di lui, colpendolo al viso con uno dei miei destri micidiali. Ma non è abbastanza. Decisamente non è abbastanza!!! Sono troppo infuriato con lui per quello che mi ha fatto!!! Già…ma cosa mi ha fatto di preciso? Ha fatto innamorare Haruko. E’ la prima risposta che mi viene in mente, la più semplice, la più…scontata? No, no, no, no!!! MA CHE DIAVOLO MI STA PASSANDO PER LA TESTA??!!

Tutti questi pensieri mi attraversano la mente in una frazione di secondo; agisco d’impulso, sono spinto da una rabbia cieca a cui non voglio dare un nome o una causa, così affondo la mano tra i suoi capelli per tenergli fermo il viso e inizio a colpirlo a testate.

Una, due, tre…

Vedo il sangue che esce abbondante dalla ferita che gli sto procurando, vedo le sue labbra vicino alle mie quando lo colpisco, sento il suo profumo e la morbidezza dei capelli che ho afferrato con le dita…E, finalmente, vedo un barlume di espressività sul suo viso.

“Che male…Adesso stai esagerando!” gli esce di bocca, mentre riesce ad allontanarsi da me. E’ velocissimo: prima che riesca a rendermene conto vengo colpito in pieno dal suo destro. Sono stordito…sento qualcosa di liquido sulla faccia, ma che diavolo è?! Mi tocco il volto e scopro che è sangue. SANGUE?! Come ha osato?! MALEDETTO BASTARDO!!!!!! Sono fuori di me, Yohei e Takamiya devono impegnarsi in due per trattenermi dal saltargli alla gola e io non posso fare a meno di fissare il volto perfetto di quel ragazzo dai capelli neri.

Lui  mi rivolge un’ultima occhiata, indifferente, come se fossi un rompiscatole qualsiasi da dimenticare non appena scese le scale, poi si gira e inizia ad andarsene, sempre tamponando le ferite con la manica e ignorando la preoccupazione di Haruko. Se ne va così, semplicemente, senza dirmi una parola, neanche di sfida o di disprezzo, senza voltarsi indietro…

Ma lei no, lei si volta e mi grida che sono un mostro, che mi odia. Poi corre via. Sono sincero, il mio primo impulso e di buttarmi giù dalla terrazza!!! Vi sembro drastico? Ma non mi sono mai sentito così male in vita mia…o meglio…una volta sì, decisamente sì, ma anche ora…

Rukawa.

Finalmente ho visto il destinatario dell’amore di Haruko e quello che ho visto non mi è piaciuto per niente!! PER NIENTE, CHIARO?! Ecco perché ho avuto questa reazione furiosa, certo!!! 50 rifiuti, no dico!! 50 rifiuti…e senza capire il perché tra l’altro!!! Vabbè, mi sono sempre ripreso, non è mai stata una tragedia a dire il vero, mi sono sempre detto che erano loro a perderci e che si sarebbero pentite…poi ho conosciuto Haruko e mi sembrava dolce e gentile e vengo a scoprire che è già innamorata e che non è nemmeno ricambiata. Non potevo non odiare il bastardo, no? Vi pare? E infatti l’ho odiato da subito e mi sono ripromesso di non smettere di odiarlo e poi oggi l’ho conosciuto. 

E lo odio ancora, anzi mille volte più di prima!!! Quel brivido che ho provato non è…non dipende da…oh, insomma, non è quello che pensate  e non è neanche quello che ho pensato io per un dannatissimo istante!!! Eppure sto male…mi fa male qualcosa, qui, al centro del petto e so che la colpa è sua…e vorrei tanto capire, ma non ci riesco e questo mi manda in bestia!!! Perché? Perché per colpa tua, Rukawa?…

 

 

…Già, ho ancora in testa questa domanda: perché per te, Rukawa?

“A che cosa stai pensando?” mi chiede Yohei.

Alzo gli occhi dal bicchiere per guardarlo: in questo momento mi sta osservando con amichevole comprensione, ma anche come se sapesse qualcosa più di me.

“A quando l’ho conosciuto” rispondo, un po’ d’impulso e me ne pento subito…ma perché devo sempre dire la prima cosa che mi passa per la testa che poi è quasi sempre la verità???!!!

“Alla prima volta che hai visto Rukawa?” il mio amico usa un tono più indagatore, adesso.

Io alzo le spalle: “Sì, be’…mi aveva fatto venire un tale nervoso, ricordi?” sono sulla difensiva e questo non mi piace affatto…

“Sarà…” butta lì Yohei.

Ma non è un’espressione felice alle mie orecchie e quindi reagisco subito, naturalmente: “Che vuoi dire?” se ci tiene tanto ad un’altra testata…

“Credo che in fondo tu abbia capito cosa intendo o non mi guarderesti così male. Ma non c’è bisogno che lo ammetti con me, basta anche soltanto che lo ammetti con te stesso” lo dice tranquillo, come suo solito.

Beviamo entrambi un sorso della nostra bibita, poi io lo fisso biecamente: “Ammettere cosa?”.

“Lo sai”.

 

 

Finalmente sono nella mia camera! 

Getto il borsone e la cartella in un angolo e mi sdraio; chiudo gli occhi, assaporando questo riposante silenzio dopo il chiasso della palestra. Sento il mio gatto che si avvicina e che fa le fusa e sono contento…una presenza importante, il mio gatto, e anch’essa silenziosa. Rimango sdraiato, non ho fretta; non c’è nessun altro in casa e nessun altro arriverà. Non mia madre, perché è morta; non mio padre, che vive fra Tokio e New York; non dei fratelli, perché sono figlio unico. Deciderò io a che ora cenare, posso anche attardarmi qui in camera per un po’.

La mia vita è tranquilla, ruota intorno alla mia unica, grande e assoluta passione: il basket.

La consapevolezza di essere nato per praticare questo sport mi accompagna da quando ero piccolo, è sul basket che ho sempre riversato tutte le mie energie, il mio impegno ed il mio amore, anche se può sembrare strano sentir parlare di amore. Ma per me è così e non ho mai pensato ad altro.

Proprio per questo, ora che sono arrivato al basket delle superiori, voglio mostrare in pieno il mio talento; quando andavo alle medie Tomigaoka ero il capitano della squadra e grazie a me abbiamo vinto molte volte e qualcosa mi dice che anche lo Shohoku ha buone possibilità. 

Il capitano Akagi e il vice-capitano Kogure sono degni di rispetto: Akagi è un giocatore molto forte e un capitano severo, mentre Kogure, anche se non ha la stessa abilità, è gentile e cerca di controbilanciare la severità di Akagi. Ma lui fa bene ad essere così: la disciplina è fondamentale in uno sport.

Degli altri compagni, sinceramente, ricordo a malapena il nome; non spiccano per bravura. Tranne uno…

Uno di loro, che tra l’altro è proprio l’unico a cui non dovrei prestare attenzione: Hanamichi Sakuragi.

Un disastro.

Rumoroso, casinista, attaccabrighe, collerico, sbruffone e presuntuoso.

Un perditempo che fino al mese scorso non aveva mai visto un campo da basket.

Un giocatore con potenziale altissimo.

Se solo la smettesse di fare il cretino potrebbe essere di grande aiuto alla squadra, è l’unico motivo per cui mi sforzo di sopportarlo e per cui lo tengo d’occhio: per seguire i suoi miglioramenti.

Penso che anche Sakuragi sia nato per il basket e ricordo ancora bene il momento in cui l’ho compreso…

 

…Sto cercando di compilare il modulo di iscrizione al club di basket, nonostante la testa mi faccia ancora un po’ male. Alla fine sono andato all’infermeria della scuola, dove mi hanno fasciato…una gran seccatura, di cui devo ringraziare quell’idiota di Hanamichi Sakuragi!!!

Ed è proprio il suo nome che stanno dicendo alcuni miei compagni di classe; dicono che in palestra il capitano del club di basket e la matricola Sakuragi si stanno sfidando e che quella testa dura non ha mai giocato in vita sua, che non ne è capace…

Quel Sakuragi.

Un idiota esaltato, senz’altro: non ho ancora capito bene il perché si sia scagliato contro di me con tanto accanimento, sembrava ci fosse di mezzo un motivo personale, ma era prima volta che lo vedevo in vita mia…

Una sfida. Sarà inesperto, ma è alto. Forse più di me…

Finisco di compilare il modulo e mi reco in palestra, pensando che tra l’altro così avrò modo di farmi subito un’idea di Takenori Akagi, il mio nuovo capitano; quando arrivo vedo una gran folla che fa il tifo, ma io rimango sul fondo: del resto, non ho problemi, sono ben più alto di questa gente, non ho bisogno di stare in prima fila.

Ed ecco lì Sakuragi.

E’ solo un principiante, non dev’essere facile per lui affrontare questa montagna umana di Akagi, ma la testa rossa mi sembra molto concentrato. Ad un tratto scatta e …non ci posso credere!!! Ha fatto una scivolata, come se stesse giocando a calcio… Ma cosa gli dice il cervello a questo cretino?! Sempre ammesso che ne abbia uno: è proprio un do’aho…e sta anche dando del gorilla rimbambito al capitano…

Se qualcuno lo avesse detto a me quando ero capitano della Tomigaoka, ci avrebbe rimesso tutti i denti!!!

Che roba…

La sfida prosegue, ma la disparità di livello è troppa: Akagi realizza il suo ottavo canestro senza che il do’aho possa impedirglielo. Eppure ha un fisico da sportivo…Lo osservo attentamente: è alto ed è forte…che sia forte l’ho constatato a mie spese…ha le spalle larghe ed è molto muscoloso…Mi chiedo che diavolo abbia fatto finora, in quale modo cretino abbia perso il suo tempo invece di dedicarsi allo sport…

“E allora? Questo è lo sport che hai definito ‘un gruppo di cretini che giocano a palla’! NON SOTTOVALUTARE IL BASKET!!” gli grida contro il capitano Akagi.

Ha detto questo? Ha veramente detto questo del basket?! E’ un do’aho, avevo ragione…Certo, se ci si ferma all’apparenza, se lo si guarda senza passione, il basket sembra consistere in dieci ragazzi il cui scopo è far entrare una palla in un cesto. Ma se soltanto la gente si sforzasse, non dico tanto, anche solo un poco, forse potrebbe avvicinarsi a vedere nel basket quello che vedo io…

Ad un tratto in campo accade qualcosa che mi distoglie dai miei pensieri e che riporta lì tutta la mia attenzione.

“Prima Rukawa, poi questo gorilla!!! Possibile che tutti gli idioti del mondo giochino a basket?!” grida Sakuragi, correndo.

Come si permette di darmi dell’idiota?!

Ma non faccio in tempo ad arrabbiarmi che lui mi stupisce: mi rendo conto che è velocissimo nella corsa…ha fatto uno scatto formidabile…ma forse ci ha messo troppa foga, tanto da inciampare; tutto accade in pochi secondi: nella caduta Sakuragi si aggrappa ad Akagi, così alla fine rovinano a terra entrambi, con un tonfo tremendo.

Istintivamente guardo la testa rossa e mi accorgo che ha un’espressione tra lo stupito e lo spaventato…uhm?…oddio…non posso crederci…cadendo è riuscito a tirare giù i pantaloni e i boxer del Goril…ehm, del capitano!!! Che, ovviamente, reagisce male e ignora le patetiche scuse che il do’aho prova a biascicare, anzi per reazione insacca violentemente il nono canestro.

Ancora un altro e Sakuragi avrà perso la sfida.

Uh? E ora che fa?

Oddio, sta guardando quella ragazza scema che era sulla terrazza e la sua espressione è un po’ strana…ebete, direi…

Comincio a pensare che farei meglio ad andarmene, che qui sto perdendo il mio tempo, eppure mi sento un po’ deluso: avrebbe potuto fare di più, se solo…bah, ma che mi frega, dopotutto?!

Sto davvero quasi per andarmene, quando in campo succede una cosa impensabile: quel do’aho sta facendo muro per impedire ad Akagi di tirare e…ed è bravissimo!!!  La sua tecnica è un po’ rozza, d’accordo, ma se davvero è la prima volta che gioca a basket allora è eccezionale!!! Avevo ragione: è forte. Forte e pronto di riflessi…

E’ riuscito a far cadere la palla ad Akagi, ora si stanno lanciando entrambi verso la sfera per recuperarla e, incredibilmente, vince Sakuragi!!!

Lo osservo ancora più attentamente di prima.

Mah, certo che rimane un do’aho anche se ha sottratto il pallone al capitano: eccolo lì che saltella perché la scemetta di prima lo ha incoraggiato ed eccolo lì che corre tenendo la palla da basket come se stesse giocando a rugby…

Non sa neanche palleggiare!!! Eppure, quel muro che ha fatto prima…Mi chiedo dove potrebbe arrivare se si impegnasse…

Sakuragi, vediamo come te la cavi ora: sembra che il capitano Akagi si stia impegnando ancora di più per impedirti di tirare a canestro; deve essersi accorto anche lui delle tue potenzialità…

Mi concentro su Sakuragi: lo vedo teso, i suoi muscoli sono pronti a scattare, noto che sta mirando a qualcosa…sì, il suo sguardo è fisso al di là del capitano; poi, molto velocemente, lancia il pallone: lo lancia alto, troppo alto.

Qualcuno, vicino a me, dice che sta tentando un tiro disperato, ma io so che non è così.

Il mio istinto da canestro me ne fa riconoscere un altro, un altro giocatore dotato dello stesso istinto. Ora non stacco gli occhi dal campo, da lui.

Sakuragi corre velocissimo, supera Akagi e salta. Salta?! Sembra che voli, ha un’elevazione incredibile!!!

Proprio come pensavo: ha lanciato la palla contro il tabellone per prendere il rimbalzo e infilarlo a canestro!!! Ma anche se il suo intuito è eccezionale per un principiante, non può bastare ad ingannare Akagi, che lo precede afferrando lui la palla...peccato, sarebbe sta...Il mio cuore accelera i battiti, come sempre quando assisto a delle grandi azioni…Lui non si sta dando per vinto, ha la grinta giusta che serve nello sport: praticamente toglie il pallone di mano al capitano e va a canestro! C’è riuscito.

“Devo lanciarla al centro del canestro!!!” ha gridato.

Be’, se non altro ha capito che lo scopo del basket è mandare la palla nel cesto.

Nella palestra esplode un boato e io me ne vado. Ho visto abbastanza.

Ce l’hai fatta, Sakuragi.

Chissà…chissà a quale club si iscriverà?

 

…già, è nato per il basket, mi ripeto versandomi del succo di frutta in un bicchiere, ricordando per l’ennesima volta quella sfida. Ma pare che sia nato anche per fare il deficiente.

Ha un tempismo eccezionale in questo, devo dargliene atto, mai che si lasci sfuggire l’occasione per una cretinata!!!

Chissà perché poi io mi preoccupo di questo do’aho casinista e arrogante? Lui dice che io sono presuntuoso, ma non sono io che mi autoproclamo ‘tensai’ ad ogni minuto.    

 

 

“Che vuoi dire che so a cosa ti stai riferendo?” chiedo malamente a Yohei.

E’ riuscito a farmi stare sulle spine e non mi piace per niente. Ma il mio amico, anche se nelle risse è fortissimo e i suoi pugni sono secondi solo ai miei…e a quelli di Rukawa, sì, devo ammetterlo…, è un tipo rilassato che prende le cose con calma. Non l’ho mai visto fuori di sé, neanche prima di fare a pugni, anzi spesso è lui che mi calma quando mi gira male. 

Presso i professori delle medie Wako e anche ora allo Shohoku, Yohei ha la fama di teppista ma in realtà ha davvero un buon carattere e me lo dimostra anche ora.

Si stringe nelle spalle e mi sorride: “Mah…parli sempre di Rukawa e stai sempre a badare a quello che fa! La tua è un po’ una fissazione, Hanamichi”.

“Devo studiarmelo bene per trovare i suoi punti deboli, è semplice!” gli spiego io.

“Al punto da non riuscire a togliergli gli occhi di dosso?” insiste.

Ma che diavolo gli è preso?! Perché sembra che ci tenga tanto a mettermi a disagio? “Non è mai capitato” protesto io, con un tono mortalmente offeso.

“Dici?” e lui alza un sopracciglio, pur continuando a guardarmi amichevolmente.

No, so benissimo che è successo! Più di una volta, anzi ad essere sincero succede continuamente e mi ricordo benissimo quando è iniziato...

 

…Finalmente lo stupido Gorilla mi ha ammesso nel club di basket!!! 

E’ stata una faticaccia, perché in principio lo stupido bestione non voleva saperne; forse l’ho umiliato troppo durante la nostra sfida…

Comunque, ho dovuto regalargli delle banane, delle foto di belle ragazze, ho costretto i miei amici ad aiutarmi a pulire lo spogliatoio del club e poi da solo, e sottolineo DA SOLO (ho un’armata di traditori, altro che armata Sakuragi!!!), ho lucidato tutti i palloni e il parquet della palestra…e mi è anche toccato scassinare più volte il lucchetto della porta del club!!!

Ma il mio impegno è stato premiato, il Gorilla si è inchinato di fronte alla mia forza di carattere e ora sono ufficialmente nel club di cui presto sarò capitano!!!

Ehehehehehe….alla faccia di Rukawa!

Il primo giorno di allenamento me lo sono ritrovato vicino, bellissimo e indifferente a tutto e mi ha mandato in bestia il fatto che lui mi abbia ignorato…si è limitato a guardarmi con la coda dell’occhio per pochi secondi…giuro che nessuno mi aveva mai trattato così, soprattutto dopo aver assaggiato i miei pugni e le mie testate…

Ho scoperto che è più basso di me di un centimetro e che pesa otto kg meno di me…vabbè, ho scoperto anche che alla Tomigaoka era capitano e che le altre matricole lo conoscevano di fama dalla scuola media perché lui li aveva battuti tutti…ma io ho sconfitto il Gorilla Akagi, volete mettere?!

Ho scoperto anche che la manager Ayako lo conosce dalle scuole medie e infatti lei è l’unica persona a cui finora abbia rivolto parole comprensibili…ah, e poi c’è la cosa più assurda!!! Gli piace dormire…ha detto che è il suo hobby!!! Ma si può?! Forse è per questo che è così inespressivo, è sempre mezzo addormentato!! Cosa ci troverà Haruko in lui…ma mi si stringe qualcosa dentro mentre mi ripeto questa domanda e provo di nuovo quel senso di disagio che non mi piace per niente…

Meglio parlare della mia entrata trionfale al club!!! Ehm…ammetto che c’è stato un grave momento di incomprensione con il gorillone e che il club ha rischiato di perdere il suo uomo più forte, ma io HO carattere e mi sono degnato di tornare in squadra! Ed ora sto per assistere ad una partita tra le matricole e i senpai; vicino a me ci sono Ayako e Haruko e io ho i fumi neri per non poter partecipare!!! Ho i fumi neri per un sacco di cose, a dire il vero…

Intanto il gorilla non mi sta ancora facendo esercitare ai canestri!!! E’ vero che ora sto provando i fondamentali del passaggio, ma sai che allegria?! Poi è arrivato un gruppo di deficienti invasate che ha iniziato a gridare il nome di Rukawa e a me sono venuti pericolosi istinti omicidi…Tutte innamorate di lui!!!

Ayako ha scherzato con lui sul successo che ha, ma quel ghiacciolo umano non si è smosso, sembra che non gliene freghi niente, non le degna di uno sguardo.

NON LE DEGNA DI UNO SGUARDO…

Mi irrigidisco quando mi rendo conto che ho provato sollievo nel pensarlo…

Non – devo – pensarci - !!! mi ripeto, infuriato con me stesso.

In più, dopo che avevo chiuso la porta della palestra in faccia a quelle cretine, questa si è riaperta ed è apparso un buffo nonnetto, che mi ha detto subito che ho una faccia assurda!!! Sarà bella la sua…è più grossa che altro, come tutta la sua figura del resto! Comunque ho scoperto che il nonnetto si chiama Anzai, che è l’allenatore e che ora è un pacioccone, mentre prima era una specie di aguzzino con le squadre che allenava. Lo osservo con sospetto quando Ayako mi dice che è stato anche un giocatore di livello nazionale. Questo botolo?! Vabbè, non sarà sempre stato così…

“Allora, ho fissato una partita di allenamento con il liceo Ryonan” ci dice.

Quattrocchi si agita, ma a me il nome Ryonan non dice niente.

“Vedo che ci sono diverse nuove leve…sarà interessante farvi fare una partita: una squadra sarà composta dalle matricole e l’altra dagli studenti del secondo e terzo anno” prosegue il nonno, con la sua aria paffuta e tranquilla.

“Una partita?!” esclamo io.

Stupendo!!! Non sto più nella pelle, ora potrò mostrare a tutti la mia genialità, li schiaccerò come ho schiacciato il gorilla!!! Sì sì sì…

“Tu non puoi ancora giocare”.

Dannazione, ci pensa subito il primate a smorzare il mio entusiasmo!!! Brutto bastardo…ah, ho capito! Ha sicuramente paura di essere di nuovo umiliato da me!!! Arriva anche Haruko e mi tocca pur dirle che dovrò restare a bordo campo a esercitarmi sui fondamentali e a osservare. ARGH!!!!! NON E’ GIUSTO, IO VOGLIO GIOCARE!!!! Voglio fare canestro, muoio dalla voglia di giocare, dalla voglia di…

“Comunque questa partita significa Akagi contro Rukawa” dice Ayako, osservando i due giocatori.

…muoio dalla voglia di sfidare LUI!!!

Eccolo lì che si sta allacciando le scarpe…

Ed ora le due formazioni sono una di fronte all’altra e io ho un brutto presentimento...

Il viso di Rukawa è fermo e sicuro, mentre ricambia lo sguardo di Akagi, non sembra intimidito dal Gorilla…

Mi sento emozionato, forse perché è la prima volta che assisto all’inizio di una partita, certo, è sicuramente per questo e per la presenza di Haruko…

Il Gorilla e Rukawa saltano insieme e arrivano tutti e due a toccare la palla…quanto salta, accidenti a lui!!! Ed è pure più basso del capitano…e ora sta pure creando problemi alla squadra dei senpai!!!! Questo è troppo, brutto bastardo, chi ti credi di essere?!

Ayako dice che le sembra migliorato in difesa; mi sembra di capire che anche alle medie lei avesse a che fare con il club di basket, quindi deve conoscerlo bene…vorrei chiederglielo  ma purtroppo Ayako e Haruko si lanciano in un battibecco su chi sia più in gamba, se Akagi o Rukawa e Haruko addirittura dà addosso al fratello pur di difendere quel…quell’imbecille mezzo addormentato!!!

“Se il mio povero fratello è stato battuto dal povero Sakuragi, allora sicuramente può essere battuto anche da Rukawa!!” afferma lei con tono polemico.

CO- COSA?! Sta sminuendo la mia schiacciante vittoria sul Gorilla per colpa di quel pezzo di ghiaccio?! Maledizione a lui, ma perché?! Da quando l’ho conosciuto non ha fatto che darmi problemi!! Io non sono mai stato difeso così a spada tratta da una ragazza e, anzi, adesso Haruko prende a cuore le sue difese, dopo che lui l’ha pure trattata freddamente, a spese mie?!

Quanto lo odio…

LO ODIO  LO ODIO LO ODIO LO ODIO LO ODIO LO ODIO LO ODIO. Ripeterlo mi tranquillizza e allo stesso tempo fa cresce dentro di me il nervosismo e la rabbia; la risata di Ayako mi scuote dai miei biechi pensieri.

“Hahahahaha…ma dai, Haruko, credi davvero che Rukawa possa essere teso solo perché ora gioca nel basket liceale? Lui è uno capace di svegliarsi tardi anche il giorno delle finali, è inespressivo perché non ha grinta!! Come fa ad essere teso, uno così?!”.

“Vero, vero” confermo io, di nuovo tutto allegro per questa demolizione del mio rivale, ma da qualche parte del mio cervello sento una frase ripetersi all’infinito…lui non è così…non è questa l’impressione che hai di lui…

Diavolo, ma che mi viene in mente?! La mia impressione è che IO LO ODIO!!!

Ma c’è qualcun altro furibondo, oltre a me; Haruko si arrabbia per le parole della manager e per calmarla Ayako le spiega che in realtà voleva solo prenderla in giro e io non so se irritarmi o provare sollievo…

Però devo ammettere che mi hanno stufato le chiacchiere di queste due, quindi torno a fissare il campo, a fissare lui…sempre lui…

Sento uno strano fastidio allo stomaco, ma ho subito pronta la spiegazione: devo capire qual è il suo punto debole e poi fregarlo!!! Avrà anche lui un punto debole, no?

Ora è  lui  che ha la palla; i senpai di secondo e terzo anno cambiano sguardo quando è Rukawa a toccare la palla, ma lui non si scompone. Ti senti tanto sicuro di te, eh? Stupido presuntuoso, non ti sei ancora confrontato con il tensai…

Rukawa avanza palleggiando, ha un’andatura magnetica, felina; mi accorgo che non sono solo io a non perderlo di vista. 

Yasuda prova a togliergli la palla, ma lui riesce ad evitarlo e poi fa una serie di passaggi così rapidi che faccio fatica a seguirli; tira a canestro…ma il Gorilla stoppa la palla con il “colpo dello schiacciamosche” e la squadra dei senpai parte all’attacco! E alla fine il Gori fa pure una schiacciata!

“Un ottimo lavoro, no? Ehehehehe…” rido. Incassa, Rukawa…

Davanti ad Ayako e Haruko, nella mia ingrata postazione a bordo campo, voglio mostrarmi indifferente, ma in realtà questa azione mi ha molto colpito!!! Soprattutto perché il capitano ha battuto Rukawa!! Ben fatto, Gorilla, riporta con i piedi per terra questo ghiacciolo, così imparerà!!! Non posso fare a meno di pensare queste cose, ma nel mio intimo le sento forzate…eppure…

“Povero Rukawa…” mormora Haruko.

Che nervi!!! Cioè, in realtà me lo aspettavo, ma perché deve sempre parlare di lui, deve sempre riportare il discorso su di lui, anche quando vorrei dimenticarmi della sua esistenza? Sto cercando di trovare qualche battuta che la distragga (e soprattutto che distragga me), ma poi interviene Ayako.

“Haruko, tu non hai ancora capito com’è Rukawa, non lo conosci affatto. Sembra sempre addormentato e nasconde benissimo le sue emozioni, ma ti assicuro che è un tipo che odia perdere. Sicuramente, ora che Akagi ha fatto questa splendida azione, non avrà pace fino a che non avrà mostrato al capitano e al coach tutto il suo valore”. Sono furibondo con me stesso!!

Perché diavolo ogni volta che Ayako parla di Rukawa io non voglio perdermi una sola parola?!

Lei lo conosce dalle medie, sicuramente saprà capirlo meglio di noi e, quando ne parla, io vorrei con tutte le mie forze interromperla e pensare ad altro e invece vengo preso da un inspiegabile desiderio di sapere tutto di lui…

Per sconfiggerlo, no? In questa palestra e nel mondo c’è posto per un unico grande genio: Hanamichi Sakuragi!!!

Però pare che Ayako abbia ragione: il gioco ricomincia, quattrocchi sbaglia un canestro e il ghiacciolo arriva sulla palla prima del Gorilla, lanciandosi all’attacco. Questa cosa mi manda in bestia!!!

IO odio perdere, IO voglio essere al centro dell’attenzione, IO voglio essere considerato un campione!!

Vorrei poter scendere in campo e fargliela pagare, ma non posso e allora non mi resta che incitare gli altri con foga: “Bloccate Rukawa! Ma che fate, imbecilli, spintonatelo, no? Picchiatelo! Siete una manica di buoni a nulla, prendetelo a calci se necessario!!”.

Quanto vorrei essere io ad andare lì, prenderlo per il collo e ricominciare a dargli le mie testate…ma quando lo penso mi ritorna in mente il suo profumo sensuale, la morbidezza dei suoi capelli fra le dita e la sua bocca così vicina alla mia mentre lo colpivo…le sue labbra socchiuse…Di nuovo questo calore, questa sensazione di rabbia e di menzogna verso me stesso che non riesco a gestire…e poi mi assale la stessa sensazione di quando l’ho visto la prima volta: lo stupore per quelle ciglia lunghe e per quel blu profondo…quella pelle che mi fa pensare alla neve e alla luna…

TI ODIO!!! Perché devo stare così per colpa tua?! 

Ayako mi sgrida per il mio incitamento a commettere fallo: be’, non sarà sportivo, ma è senz’altro molto pratico!!!

Intanto Shiozaki fa veramente fallo su Rukawa, così gli vengono assegnati due tiri liberi. Ma che vuol dire?!

Uhm…in effetti mi stanno insegnando a giocare, ma non COME si gioca. Regole zero: ecco la mia conoscenza.

“Scusa, Ayako, ma ora che succede?”.

Lei sorride, parla con molta sicurezza, be’, per forza, è la manager: “Se si commette fallo su un giocatore che sta tirando, gli viene assegnato il tiro libero, che è l’unico che si effettua indisturbati. Durante il tiro libero, la difesa avversaria non può intervenire, quindi dipende tutto dalla bravura del giocatore”.

Rukawa si posiziona…tiro…canestro!

Maledizione!!!

Però è facile riuscire, senza alcuna azione di disturbo. Troppo facile. Mica crederà di potersene vantare?! Bene, il genio Sakuragi gli mostrerà i suoi immensi limiti…

Mentre Rukawa prepara il secondo tiro io mi piazzo sotto il canestro e inizio a fare smorfie; il resto della squadra sgrana gli occhi e deve trattenere le risate, ma LUI NO! Tira…guarda verso di me, ma è come se io fossi trasparente per lui, i suoi occhi sono gelidi e vuoti, come se avesse solo l’aria e il canestro di fronte a sé.

E, infatti, vedo la palla insaccarsi nella retina. C’è riuscito, dannazione a lui, c’è riuscito!!! E a me arriva un pugno in testa dal Gorilla: “Brutto stupido, ma cosa ti viene in mente? Guarda, mi vergogno io al posto tuo!”.

Hmpt, la sua è tutta invidia perché io ho un bel viso espressivo e lui invece sembra un primate!!!! Ma in una cosa ha ragione: cosa mi è venuto in mente?!

E’ semplice: volevo umiliarlo, volevo farlo sbagliare, perché forse se riuscissi a farlo sentire come mi sento io per colpa sua, allora potrei anche stare meglio…

E invece ho solo peggiorato le cose: per lui non esisto, né nel bene né nel male. Mi guardava senza vedermi davvero, mi ignorava…e io questo non lo sopporto…

Mi avvicino a grandi passi al nonnetto paffuto e lo esorto a mettermi in campo, così tutti andranno in estasi davanti alle prodezze del genio e non baderanno più al ghiacciolo umano; ma la mia impresa non giunge a buon termine: Ayako mi picchia con il ventaglio e poi mi trascina in un angolo del campo da gioco. Diavolo, questa ragazza è peggio di un cane da guardia!!!

“Guarda e impara, mi raccomando: anche osservare il gioco degli altri fa parte dell’allenamento” insiste lei.

Ho capito, ho capito!!! Ma che rottura…vabbè, in fondo io posso guardare il tutto con occhio clinico, sono l’uomo che ha sconfitto il capitano, quel povero Rukawa non può…

I miei pensieri si interrompono quando vedo quel che sta succedendo in campo: Rukawa blocca un tiro del Gorilla e poi, quando la palla torna in mano sua, scatta velocissimo verso l’altro canestro…supera tutti gli avversari, la palla sembra una prosecuzione del suo braccio mentre rimbalza sul parquet…supera anche  Kogure, il vice – capitano…ora è solo…si dà la spinta sulle gambe e salta…salta come se non facesse sforzo, vedo il suo sguardo concentrato, i capelli liberi nell’aria e il suo braccio fare una curva perfetta e insaccare la palla con uno slam dunk…poi ricade a terra, leggero, senza un rumore, con i capelli un po’ scompigliati e le labbra socchiuse…

C’è silenzio, ora, in palestra.

No, un rumore lo sento.

TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM 

E’ il mio cuore che batte fortissimo.

Continuo a guardare Rukawa, il suo respiro appena un po’ affannato e mi rendo conto che non posso staccare gli occhi da lui, che per niente al mondo prima avrei distolto gli occhi dal suo gioco…

 

…Sospiro mentre mi ricordo di quel giorno.

Bah, alla fine mi avevano fatto giocare ed io cosa ho fatto? Prima ho giurato a Rukawa che non gli avrei MAI passato la palla e poi ho fatto una schiacciata sulla testa del Gorilla, che si è arrabbiato tantissimo. Quante storie!!! Mica è colpa del genio se lui non ha tempismo!!!

“Hanamichi, guarda che non ti sto dicendo queste cose per darti fastidio” mi rassicura Yohei.

“E per cosa, allora?” mugugno io, guardandolo un po’ storto.

“Be’, tu sei un po’ troppo nervoso in questi giorni…Non che ti abbia mai visto calmo, ma il nervosismo è diverso dall’esuberanza, no?”.

“Non significa niente” il mio bofonchiamento è sempre più bieco. Meno male che non voleva darmi fastidio…ma è il mio migliore amico, quello che mi ha sempre aiutato e incoraggiato, so che se mi parla così ci deve essere una ragione ben precisa…

“Ah, no? Sai qual è il problema, amico mio? Che tu sei una persona sincera e schietta e non sei capace di mentire neanche volendo e, ora che stai mentendo a te stesso, ci stai male” conclude Yohei.

“Ma non dire assurdità!!! Che cosa starei cercando di nascondere a me stesso, eh?!” reagisco male, troppo male. Come quando mi pungono sul vivo. E mi agito.

“Che tu non odi affatto Rukawa e sai di che cosa si dice che l’odio sia l’altra faccia, vero?” lo dice sorridendo, ma io mi infurio e mi sento perso allo stesso tempo. Non me ne frega niente che siamo in un locale, lo afferro per la giacca e lo strattono: “Ma che ca**o stai dicendo?! Pensi questo di me, dopo che ci conosciamo dalle elementari? Che ca**o di idea hai di me?!” grido, mentre sento le mie guance andare a fuoco e la testa pulsare  violentemente.

“E tu che idea hai di me? Di uno dalle vedute limitate e pieno di pregiudizi? Non me ne importa niente di chi ti piace, tu resti sempre il mio migliore amico” con molta fermezza Yohei allontana la mia mano dalla sua giacca, dopo che io ho allentato la presa.

So che non mi sta giudicando, però…

Gli altri clienti smettono di guardarci, dopo essersi assicurati che non scoppierà una rissa.

“Perché pensi questo di me?” davvero ho la faccia di uno a cui piace il suo rivale?

“Perché ti guardo quando sei vicino a lui. Perché 50 rifiuti non sono normali e non è normale interessarsi a 50 ragazze…vuol dire che non te ne fregava niente di nessuna di loro, che non era quello che cercavi davvero”.

Accidenti a Yohei, ma come fa a parlare con tanta naturalezza di un simile argomento?!

“Ti sbagli” ribatto io, secco.

“Su cosa?”.

“Non mi piace Rukawa, io lo odio” ribadisco, sempre più deciso.

“Ok” dice lui, ma con un tono che mi fa capire che non mi crede. E forse neanche io credo a me stesso.

“E’ ora di andare. Mia  madre mi aspetta a casa” dico, per togliermi da questa situazione.

 

 

Quando ho finito le scuole medie, ho ricevuto la proposta di iscrivermi al liceo Ryonan, ma ho rifiutato e ho scelto lo Shohoku.

Conosco di fama il Ryonan, perché già dalle medie seguivo anche il basket liceale; lo scorso anno, con quella squadra, ha debuttato Akira Sendoh…47 punti segnati durante la prima partita disputata. Un campione, niente da dire.

Ma due realizzatori in una squadra sono troppi e quello è un ruolo che voglio avere io; questo è uno dei motivi che mi hanno indotto a rifiutare l’invito del coach Taoka. L’altro è che lo Shohoku è più vicino a casa mia, posso arrivarci tranquillamente in bici e con un tragitto più breve rischio di meno di schiantarmi contro qualcosa, visto che la bici tende a farmi venire sonno…

Il terzo motivo è simbolico.

Io non credo affatto ai portafortuna e detesto la superstizione, ma la divisa dello Shohoku ha gli stessi colori di quella dei Chicago Bulls, la squadra di Michael Jordan.

E lui è il numero uno in assoluto, il più grande di tutti e io volevo iniziare la mia carriera di basketballer con i colori della sua squadra.

Non penso che mi pentirò della mia scelta, lo Shohoku potrebbe arrivare ai play-off di Kanagawa se ci impegneremo tutti.

Anche Sakuragi. Soprattutto Sakuragi.

Mi chiedo quanto sia affidabile, in realtà, visto che ha pure lasciato la squadra per mezzo pomeriggio, appena Akagi gli ha imposto di continuare con i fondamentali; ha il fisico e l’istinto da sportivo, ma non la mentalità. 

E’ successo una settimana dopo il suo ingresso nel club: non capiva perché fosse importante esercitarsi ai fondamentali, pensa che una partita si risolva tutta a slam dunk…Ma l’intuito può giovare fino a un certo punto, se non si ha anche la tecnica non si riesce a superare le situazioni difficili in campo e non si può valutare appieno la forza dell’avversario. Poi, quando la tecnica è a un tale livello da essere profondamente memorizzata dal corpo, allora diventa un tutt’uno con l’istinto e un giocatore è completo. Ma lui non lo capisce, vuole solo far colpo, è un egocentrico presuntuoso che spreca il suo talento e io odio il talento sprecato; mi aveva molto deluso quando aveva detto di voler lasciare il club e mi ha deluso anche oggi.

Mentre finisco di mangiare la mia cena, ripenso agli allenamenti di questo pomeriggio e il ricordo non è affatto piacevole…

 

…Il do’aho strepita di gioia e fa casino perché il capitano Akagi vuole che provi il  tiro in corsa col terzo tempo. Si entusiasma facilmente, devo dire, ma per i motivi sbagliati.

“Haruko, dopo che vedrai la mia genialità nei canestri ti passerà la voglia di tifare per quel ghiacciolo di Rukawa!!” grida, ma c’è qualcosa di forzato nella sua voce, come se si sentisse in DOVERE di dirlo.

E poi cosa crede?! Sai che me ne frega di quelle cretine e del loro tifo…

“Avanti, Rukawa, mostra a Sakuragi come si esegue un tiro in corsa col terzo tempo” mi dice Akagi.

Sinceramente non mi va, ma non ho intenzione di discutere gli ordini del capitano, così mi avvicino e prendo la palla che lui mi porge.

“Osserva bene, Sakuragi” lo esorta severamente Akagi, ma credo sia inutile: posso quasi vedere i fumi neri che si levano da questo do’aho!!!

Comunque…inizio a correre, quando sento un lieve rumore sul pavimento e la sua gentile affermazione “Muori, Rukawa!” e mi fermo in tempo per evitare di inciampare su un pallone che quell’idiota ha fatto rotolare verso di me.

Dopo la sgridata del capitano io posso finalmente eseguire quanto richiesto; ora sarebbe il suo turno, ma naturalmente lui deve dare ancora prova della sua stupidità…

“Uffa, queste sono stupidaggini!!! Un tiro così facile non è adatto ad un genio come me, per me ci vuole solo la schiacciata, che è nobile ed elegante!” proclama lui, sogghignando come se ne sapesse più degli altri.

Non ha capito niente del basket…

“Sei un idiota- lo sgrida Akagi- Secondo te, perché finora ti avrei fatto allenare sui fondamentali del palleggio e del passaggio, se non per farti provare il tiro in corsa?!” il capitano mi sembra un po’ esasperato.

Ma il do’aho assume un’espressione tra l’annoiato e l’imbronciato-da-genio-incompreso: “UFFA!!! Sempre e solo con questi fondamentali, io mi sono rotto!!! Sì, sì, magari questi tiri avranno la loro importanza, ma volete mettere con uno slam dunk eseguito dal sottoscritto?”.

Vedo che il volto di Akagi si fa sempre più scuro: “Non sempre la difesa avversaria permette di realizzare uno slam dunk!!! Il tiro in corsa fa parte dei fondamentali e chi non sa farlo non entra in partita”.

Alla fine il do’aho si convince, pur con un’aria di sufficienza, e inizia a correre. Ma all’improvviso salta e ride in quel suo modo così urtante: “Hahahahahaha…ora state a guardare…hahahahaha…io non mi abbasserò mai a fare un tiro semplice come quello, a me si addice solo lo slam dunk!!!”.

Demente.

Per fortuna una pallonata di Akagi lo fa cadere…Mi era sembrato strano che si comportasse in modo ragionevole! E’ testardo e capriccioso, vuole fare solo quello che ha in testa lui e non gliene importa di imparare da chi gioca da molto più tempo, mentre lui qui è l’ultimo arrivato… Se non cambia mentalità, non combinerà mai niente di buono. Alla fine, i pugni di Akagi lo convincono

Salta…e il pallone finisce sul tabellone!

“HAHAHAHAHAH…SEI UNA SCHIAPPA, HANAMICHI!!!!!”.

Alzo gli occhi per vedere chi stia dicendo questa grande verità e vedo 4 ragazzi sulle tribune; li riconosco, sono i suoi amici, erano con lui sulla terrazza.

Rumorosissimi.

Bene, così oltre a lui dovremo sopportare anche loro quando verranno ad assistere ai suoi allenamenti. Però…è una bella prova di amicizia…

“Chiudete il becco e tornatevene a casa!!!” grida lui al loro indirizzo, furioso per le loro prese in giro. Ha un’espressione veramente terribile…certo, non riesce a fare canestro!!!! Proprio lui che strepitava di essere troppo bravo per un tiro così semplice.

Il capitano mi chiede di far vedere di nuovo il terzo tempo a quell’idiota.

E va bene…

Mentre corro, mi arriva una pallonata dritta sul fondoschiena. Mi volto subito verso di lui, che fa una faccia fintamente innocente e sorride.

“Mi è scappata di mano, davvero!” sogghigna.

Crede di essere divertente?

Ora riprova a fare il tiro, bene, credo che sarò io a divertirmi! E infatti…non solo la palla centra il bordo del tabellone, ma rimbalzando lo colpisce in faccia e lui crolla a terra…

Stupendo!

Davvero notevole, se ci si fosse messo di impegno non ci sarebbe riuscito ad ottenere questo risultato.

E ora è arrabbiato nero: “Maledizione, ma perché?! Perché questo tiro non mi riesce?!”.

Forse, se tu ti concentrassi…

E ancora una volta interviene Kogure: “Va bene, ora che ti sei ripreso cerca di seguire bene i movimenti di Rukawa, eh? Dai, Rukawa, ancora una volta!”.

Il vice-capitano è sempre stato gentile con me, così per non essere scortese cerco di trattenere uno sbuffo che pure mi viene spontaneo; Sakuragi si arrabbia  di nuovo a questa frase e io mi chiedo se sia davvero il caso di faticare tanto per questo testone, visto che sembra non sopportarmi.

Mah, pazienza…

Questa volta la pallonata mi colpisce alla testa, poi di nuovo sento la sua presa in giro: “Ops…mi è di nuovo sfuggita di mano…”.

D’accordo…

Ora tocca al do’aho correre verso il canestro e infatti lo fa, gridando che stavolta fa sul serio; ma , tu guarda il caso, gli arriva una pallonata in piena faccia…

“CHI DIAVOLO E’ STATOOOOOOO?!” urla lui, paonazzo dalla rabbia.

Istintivamente mi guarda.

Io osservo un attimo la mia mano destra, poi gliela mostro e dico: “Ops…mi è scivolata di mano…” che ti sia di lezione, Sakuragi: non bisogna provocarmi.

Il senpai Kogure, che sembra vivere nell’incubo di una nostra rissa, si precipita da noi che ci fronteggiamo: “Ok ok…sembra di avere a che fare con due bambini! Ora basta, però, eh?! Dunque…Sakuragi, tu hai un’ottima elevazione e un’incredibile potenza, ma ricorda che la palla deve essere appena appoggiata nel canestro. Rukawa ha uno stile molto bello e corretto, per questo vogliamo che impari da lui”. Anche Akagi è molto scuro in volto: “E soprattutto devi essere UMILE!!! Tutti dobbiamo imparare da chi è più bravo e più esperto di noi!!”.

Sakuragi mastica amaro, poi mi si avvicina: “Scusami, Rukawa”.

Come? Non me lo aspettavo…

“Ho sbagliato, ma non riuscire in questo tiro così semplice mi ha fatto infuriare, per questo me la sono presa con te…”.

Sta davvero parlando con me?!

“Ti sarei grato se tu facessi di nuovo il terzo tempo per me, per favore”.

Il suo volto sembra serio, non l’avevo mai visto così. Non mi hanno chiesto scusa in molti, nella vita, non sono quel genere di persona con cui ci si scusa, anche se si è dalla parte del torto; prima mi sono davvero irritato con lui, ma in fondo è stato gentile.

“D’accordo” annuisco, per fargli capire che accetto le sue scuse.

Inizio a palleggiare, ma sento subito un rumore alle mie spalle e, prima di capire cosa stia succedendo, mi ritrovo per terra, colpito sulla testa e sulla schiena dai palloni che erano nel contenitore. Me lo ha rovesciato addosso…

Vi assicuro che la palla da basket è molto dura, non è piacevole essere il bersaglio di simili colpi.

“Oh, scusami, Rukawa!!! Per sbaglio mi è scivolato il contenitore!!! Quanto sei ingenuo, Rukawa: credevi davvero che io mi sarei abbassato a chiederti scusa?! Prendi questo, bastardo!!” sento la sua voce soddisfatta per il suo stupido scherzo (se così si può chiamare), è contento perché mi sta colpendo e continua, l’idiota…

Va bene.

Imparerai a tue spese che è molto meglio lasciar stare Kaede Rukawa.

Approfitto del fatto che lui si ferma per un attimo, mi rialzo e gli tiro addosso il contenitore, poi passiamo direttamente ai pugni…

 

…Ecco il resoconto del mio piacevole pomeriggio!! Alla fine il Gorilla ha punito anche me. Forse ha fatto bene, sono stato davvero troppo ingenuo a sopravvalutare quel do’aho, a credere che potesse scusarsi per il suo comportamento scorretto. La testa e le spalle mi fanno un po’ male, per via delle pallonate che mi ha lanciato lui e provo sollievo solo quando finalmente mi distendo sul futon.

Non avrei mai dovuto credergli, lo so che le persone mi trovano antipatico, perché sono introverso e silenzioso e non sorrido mai, non rido mai…non mi ricordo neanche l’ultima volta che ho riso… magari mi provocano, infastiditi dal mio carattere, ma dopo un paio dei miei pugni non ci provano più e si allontanano. E questo mi va bene, perché io voglio stare per i fatti miei, senza seccatori tra i piedi. Sakuragi, invece, non si è ancora stancato di litigare con me e in questo modo fa perdere tempo a tutti e due; ripenso a lui, mentre provo a rilassare i muscoli indolenziti delle spalle, ma poi il sonno si fa sentire, avverto che il mio gatto si sta acciambellando al mio fianco e mi lascio andare…il mio ultimo pensiero è che domani devo andare al campetto…

 

 

Quegli stupidi discorsi di Yohei non mi hanno fatto chiudere occhio per tutta la notte. Possibile che abbia ragione e che io sia nervoso perché sto mentendo a me stesso?

Uhm…

50 rifiuti perché in realtà non era quello che volevo veramente? Be’, io sono un gran bravo ragazzo, un tipo in gamba e un autentico basket-man: è chiaro che per me voglio il meglio!!! Certo, ogni volta ci sono rimasto male e soprattutto non sono riuscito a capire quale follia collettiva abbia spinto quelle ragazze a rifiutarmi, ma in effetti non mi sono mai disperato davvero.

Perché?

Sì, vabbe’, e se anche fosse? Che diavolo c’entra con Rukawa?

Rukawa…

Devo essere sincero, mi vergogno un po’ del mio comportamento di ieri, di quanto ho fatto quando volevano che imparassi da lui il tiro in corsa col terzo tempo. Uh? Cosa ho fatto? Ehm…forse sono stato un po’ intemperante…

Forse.

Ma ho perso la testa: tutti là a considerarmi un principiante e a farmi fare sempre le stesse cose, esercizi cretini che neanche al mini-basket si fanno più, e invece io ho voglia di darmi da fare ed imparare il più possibile, non di fissarmi per più giorni sempre sulla stessa cosa!!!

E poi c’erano quelle tre invasate che non facevano che gridare slogan al ghiacciolo umano e, infine, non mi andava giù di dover imparare da lui!!! Di trovarmelo davanti con quella faccia da schiaffi, immobile, senza neanche un moto al pensiero di dovermi insegnare qualcosa, che so…irritazione, noia…NIENTE!!! Se ne stava lì, con quel viso…quel viso…bellissimo…

E’ la prima volta che incontro una persona così: i miei amici sono come me, estroversi e chiacchieroni, è un’impresa farci stare zitti, ridiamo facilmente, stiamo sempre lì a prenderci in giro, abbiamo senso dell’umorismo, insieme abbiamo passato pomeriggi stupendi anche senza fare niente di speciale, soltanto andando in giro e parlando, ridendo… Lui non è così, non riesco mai a interpretare i suoi silenzi, a capire cosa ci sia dietro il suo sguardo di ghiaccio e poi mi turba il fatto che non sorrida mai…chissà perché…

Vabbe’, per farla breve gli ho tirato qualche pallonata addosso. E già il ricordo mi irrita…Poi ci si è messo pure Yohei! Il risultato è che non ce la facevo più a stare in casa dopo questa nottata: è dall’alba che sto in questo stupido campetto per provare questo cavolo di tiro che NON MI RIESCE!!!

Ma ho deciso che non me ne andrò di qui finché non ci sarò riuscito!!!

All’improvviso la palla mi scivola di mano, mi giro per andare a raccoglierla e vedo Haruko che mi saluta. Mi innervosisce vederla, un po’ perché non voglio che nessuno mi veda quando non mi riesce qualcosa, un po’ perché…a dire il vero, non lo so… Lei si offre di insegnarmi il terzo tempo e io accetto: in fondo è la sorella del Gorilla, no? E poi mi ha già spiegato lo slam dunk…e poi? Be’, è per lei che ho deciso di iscrivermi al club di basket, no? Ed è per lei che ho deciso di rimanerci, no?

Vero?

No. Non è vero.

Comunque, lei esegue il terzo tempo e fa canestro!!! Davanti ad Haruko sorrido, ma in realtà la cosa mi fa incavolare non poco!!! Ma come? Ci riesce lei che sarà alta sì e no un metro e mezzo e non io?!

Grrrrr…ora mi ci metto di brutto…

Uno, due, tre, quattro tentativi…

NIENTE!!!!

Giuro che sto andando in bestia!!!

Haruko mi incoraggia, mi dice che all’inizio è difficile per tutti; io, intanto, mi sforzo di capire quale sia il trucco. E all’improvviso penso a LUI.

Rukawa saltava con molta più leggerezza…

Nella mia mente rivedo Rukawa che salta, leggero come una farfalla, con i capelli neri che gli velavano gli occhi concentrati, la sua mano candida che posava la palla nel canestro, i suoi movimenti eleganti e felini…

Sento che le mie guance diventano rosse e che il sudore mi scivola sul viso.

Perché ho pensato a lui.

Maledizione a te, Rukawa, esci dalla mia testa!!!! Però…un attimo…

Rukawa stava posando la palla nel canestro, come se dovesse solo appoggiarla, forse io ci metto troppa forza. Ora ci riprovo.

Ricomincio a correre verso il canestro con molta determinazione, nella mia mente rivedo i suoi gesti, la sua figura, il pallone che scivolava dalle sue mani sottili ma forti per insaccarsi perfettamente…

Ginocchia morbide-slancio-posare la palla: questa è la sequenza. La eseguo e sento il fruscio della palla che entra nella rete e che poi rimbalza a terra. Sul momento la guardo quasi incredulo, poi il mio entusiasmo diventa incontenibile: “CE L’HO FATTA, CI SONO RIUSCITOOOOOO!!!”.

Lo sapevo, lo sapevo che ce l’avrei fatta, posso fare tutto quello che voglio quando gioco a basket e questa ne è stata la dimostrazione!!! Ehehehehehe…quando il grande tensai non riesce in qualcosa è solo perché non si impegna abbastanza!!! ^^

Haruko  mi viene vicino, mi fa i complimenti, io la ringrazio per avermi incoraggiato, ma, anche se non lo ammetterò mai davanti a nessuno, il merito è di un altro, che adesso non c’è. Se non avessi pensato a Rukawa, avrei impiegato più tempo per intuire quale fosse il movimento corretto e ora non avrei potuto provare la bellissima sensazione di aver fatto canestro. Rukawa. Vorrei che mi avesse visto mentre riuscivo ad eseguire il tiro correttamente. Ripenso a lui, alle parole di Yohei, a quello che ho provato prima…

Forse, dopotutto, non lo odio…

 

 

Dormire mi piace tantissimo, ma per il basket mi alzo presto tutti i giorni, perché vado ad allenarmi prima di scuola in un campetto non  lontano da casa mia.

Pedalo velocemente, per arrivare il prima possibile, mentre con le cuffiette ascolto della musica americana per svegliarmi del tutto.

Io penso sempre al basket.

Da quando mi sveglio a quando vado a dormire, la sera; non lo faccio apposta, è che la mia mente torna sempre là, agli allenamenti da fare, per quanto possa essere stanco quando mi distendo sul futon penso già ai tiri da provare e riprovare l’indomani, a cosa potrei cambiare per migliorare ancora…

Non riesco a smettere di pensarci e questo non lo ha mai capito nessuno, neanche i miei compagni di club.

Per loro il basket era un gioco, non l’amore della vita, sapevano che finite le medie e terminate le superiori avrebbero smesso di dedicarvisi; per me è il centro di tutto, è la libertà della corsa, la coordinazione perfetta dei movimenti, l’istinto del corpo, l’ebbrezza della sospensione durante uno slam dunk, l’appagamento di sentire il rumore del pallone che scivola nel cesto…

E poi ci sono le partite.

Un concentrato di emozioni e adrenalina, qualcosa di eccitante e difficile come la vita: la rivalità con gli avversari, la voglia di primeggiare e di veder riconosciuti i propri meriti, lo sfidarsi rispettandosi, il trionfo nella vittoria e la dignità di chi è sconfitto, la consapevolezza che essere sconfitti non significa essere perdenti, il desiderio di fare sempre meglio…

Senza queste sensazioni non potrei vivere; senza il basket non potrei resistere.

Gli altri mi trovano strano, ma  non me ne frega niente: è il basket a riempire ogni mio pensiero.

Io non mi sono mai innamorato di nessuno in vita mia, ma so che l’amore è quello che io provo per questo sport…chissà se un giorno qualcuno riuscirà a farmi provare un sentimento anche solo vagamente simile…

 

Arrivo al campetto per scoprire che è occupato. Lì per lì mi arrabbio, poi scopro che l’usurpatore del mio spazio preferito è Sakuragi, che sta provando il tiro in corsa con l’aiuto della sorella del capitano.

Be’, non me lo aspettavo da lui, devo ammetterlo…

Visto che ora non posso usare il campetto, rimango dietro la rete e inizio a far roteare il mio pallone sulle dita; voglio proprio vedere cosa riesce a fare…

Continua a sbagliare.

Sbaglia perché usa male le mani, ma non riesce ad intuirlo; ora salta in alto…sì, la spinta è buona…ma non ci riesce…il problema continuano ad essere le mani, le usa con troppa forza e la palla  va oltre il cesto…

Lui si ferma, sembra rimuginare su qualcosa. Ma che fa?! Arrossisce?! Che tipo strano…

Ora ci riprova…bene, sta eseguendo tutto alla perfezione, non può fallire…e, infatti, finalmente, ci riesce!!! Stavolta ha ragione di essere così entusiasta, è stato davvero bravo. Forse, ci sono speranze di venire a capo di qualcosa con lui…anzi, sicuramente, io non sbaglio mai a giudicare un altro giocatore.

Ok, ci sei riuscito, ma ora sbrigati a lasciare il campo!!! Non vorrei aver fatto una levataccia per niente. Lui e la Akagi se ne vanno poco dopo.

Perfetto!

Ora siamo io, il pallone e un canestro: non ho bisogno di nient’altro…

 

 

Fine della prima parte (continua…^^)        

 

 


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