Le parti scritte in
corsivo tra { } sono il diario di Hanamichi. Buona lettura!
El Zorro
Parte V
di Hymeko
"C-che cosa?"
"Tu...mi piaci molto"
"Io ti...piaccio?"
"Sì"
Hanamichi deglutì, senza riuscire a muoversi.
Davanti a lui Kaede lo fissava, un sorriso sottile gli piegava le labbra.
Il sorriso della vittoria.
Il moro si scostò una ciocca...era suo, il rossino gli apparteneva,
l'aveva desiderato tanto, da quando l'aveva visto entrare nella locanda,
quel giorno ormai lontano...avanzare senza un'ombra di titubanza, di
timore...deciso a buttarsi in quell'impresa con una fiducia assoluta nei
propri mezzi...
Il ragazzo si staccò dal parapetto, appoggiandosi alla parete dietro di
lui.
Uno dei suoi migliori amici...lo...amava.
'Io amo Zorro...ma lui mi ha...rifiutato...se Don Kaede mi ama...Don Akira
è Zorro? Io amo lui?'
Stranamente, quel pensiero non lo entusiasmava...nonostante la falsità di
certi atteggiamenti di Kaede, lo preferiva comunque all'altro...semplicemente
gli piaceva di più.
A meno che...non avesse frainteso l'atteggiamento di Zorro...
'Se Zorro mi corrispondesse, e fosse Don Akira...dovrei rifiutare Don
Kaede? Ma se fosse lui il bandito, come prenderebbe il mio no? Penserebbe
che ciò che gli ho detto nella grotta erano bugie...cosa faccio?!'
Si passò la lingua sulle labbra, in preda ai dubbi.
Kaede si spostò con un gesto secco del capo i capelli dagli occhi,
rivelando la fronte bianca e due polle blu cupo.
Il rossino gemette, senza riuscire a decidere. Quegli occhi...ciò che
amava appassionatamente di Zorro erano loro, quei frammenti di cielo
notturno staccatisi dal firmamento...ma erano davvero quelli di Kaede?
Non lo sapeva...i comportamenti dei due erano così diversi...i lampi che
vedeva nell'essenza di uno non erano mai apparsi in quella dell'altro...
"Non ti piaccio?"
Kaede sorrise, uno scintillio gli illuminò le iridi.
Sì, gli piaceva, però...
Scosse la testa. Gli avrebbe detto la verità. Direttamente, senza giri di
parole. Crudelmente, forse.
"Perdonami, io amo...un altro paio di occhi blu. Sei un mio amico, ma...alcune
volte, trovo i tuoi atteggiamenti troppo...falsi, per piacermi. La persona
che amo è...più genuina, di te"
Lui amava Zorro. Del resto...non comprendeva nulla.
Hanamichi non ebbe il tempo di osservare le sue reazioni. Il sergente
Takamiya arrivò trafelato sul balcone, fermandosi davanti a lui.
"Don Hanamichi, c'è bisogno di voi, Zorro ha rubato gli stipendi di noi
soldati!" spiegò tra gli ansiti.
Il rossino si gelò...Kaede era lì...non era Zorro...lui amava...Akira.
Senza il coraggio di guardare l'amico, corse giù per le scale sfrecciando
verso la stalla, seguito da lontano dal sergente che gli urlava, col poco
fiato rimastogli, dove fosse accaduto il furto.
Hanamichi trovò l'Alcalde ad attenderlo e il suo cavallo pronto...si unì
alla folta compagnia di soldati, galoppando verso il deserto.
Kaede tirò un pugno alla parete. Non gli importava se lo stavano spiando,
né se l'avessero visto dalla piazza.
Hanamichi lo aveva rifiutato.
"Bugiardo...un altro paio d'occhi blu!"
Non aveva sentito altro, dopo che gli aveva chiesto scusa. La sua mente si
era bloccata, rifiutandosi di ascoltarlo. L'aveva respinto...non sarebbe
stato con lui.
Strinse gli occhi, ordinandosi di non piangere.
Lo aveva ingannato, preso in giro. Gli aveva mentito. E soprattutto...spezzato
il cuore.
"Sei un bastardo!"
Aveva creduto davvero a quelle parole. Si era lasciato abbindolare, gli
aveva consegnato il suo cuore...e ne era stato estasiato. Sentire quella
dichiarazione dal rossino...lo aveva reso felice.
Ma era tutta una bugia.
Strinse i denti...ora lo odiava. Lo detestava, desiderava la sua vita.
Tutti quei bei discorsi...erano solo menzogne. Un modo viscido, schifoso
di avvicinarsi a lui. Aveva usato i suoi sentimenti per abbindolarlo, per
farlo cascare nella sua rete.
Sakuragi voleva solo catturarlo.
Si era illuso...non era affatto diverso dall'Alcalde.
Si sfregò via una lacrima dalla pelle, piantandosi le unghie nelle carni.
Lui era suo, gli apparteneva.
Non si sarebbe arreso. Non lo avrebbe lasciato a un altro.
Anche a costo di ucciderlo.
"Don Hanamichi è ora che compiate il vostro dovere! Zorro va arrestato! È
solo un ladro vigliacco!"
"Alcalde...non trova questo comportamento sospetto? Perché avrebbe dovuto
mettersi a rubare? Non l'ha mai fatto prima"
"La smetta di giustificarlo! Le ricordo che lei è qui per catturarlo! O
devo deporla dal suo incarico?"
Il rossino piantò lo sguardo in quello dell'altro, disinteressandosi al
percorso:
"A parte il fatto che lei non può prevaricare la volontà del Re, io
catturerò Zorro, ma questo non significa che mi lasci abbindolare dalla
prima messinscena che mi capita davanti!"
Le labbra dell'uomo sbiancarono, mentre le mani si stringevano sulle
redini. I due si studiarono in silenzio, in una muta battaglia di sguardi,
finché una nube di polvere attirò l'attenzione di un soldato:
"Zorro! Sta arrivando Zorro!!!"
L'Alcalde rise follemente, girando il cavallo per affrontarlo:
"Ora finalmente la faremo finita! Soldati, sparate!"
Mentre gli uomini premevano il grilletto, il bandito strattonò le redini,
mandando il cavallo dietro un masso. I proiettili colpirono la strada
impolverata, e Zorro approfittò del momento della ricarica per gettarsi su
di loro.
Hanamichi deglutì...quello non era il solito Zorro. Il nemico che aveva
conosciuto combatteva portando rispetto agli avversari, ma colui che aveva
davanti...era carico di rabbia. La frusta nella sinistra, la spada nella
destra...aggrediva con cattiveria, ferendo i soldati.
"Uomini non lasciatevi sconfiggere! È uno solo!"
Don Moichi ammutolì di colpo...ora Zorro stava fissando lui.
Lentamente deglutì, aveva riconosciuto nei suoi occhi la luce folle della
rabbia. Sguainò la spada, non potendosi ritirare davanti ai suoi soldati.
Zorro si lanciò in una carica cieca contro di lui, facendo roteare la
frusta.
Hanamichi si frappose fra i due, ma il bandito, con un colpo di talloni
nei fianchi del cavallo, lo fece girare su sé stesso, abbassandosi a
evitare l'attacco dell'avversario, e colpendolo nello stesso tempo alla
base dello sterno.
Il rossino si afferrò alle redini, lo stomaco che gli doleva. Come diavolo
aveva fatto a raggiungerlo con quel pugno? Non l'aveva visto arrivare...
Lanciato nella sua corsa, fu facile per il bandito far volar via la spada
dell'Alcalde. L'uomo si strinse la mano, abbassando la guardia, esponendo
il volto al ritorno del bandito.
Hanamichi si girò, sentendo l'urlo di Don Moichi: dal suo naso scendevano
fiotti abbondanti di sangue, il labbro spaccato mostrava le carni rosse.
"Zorro..."
Era davvero lui? Ne dubitava...perché tutta quella rabbia?
La frusta nera si allacciò al polso dell'Alcalde, che dopo uno strattone
cadde pesantemente a terra, sbattendo la testa. Un rivolo di sangue colò
dalla sua tempia, raccogliendosi sulla povere.
Gli altri soldati iniziarono a correre via, terrorizzati dalla furia di un
uomo che non aveva mai fatto loro del male.
............
Erano rimasti in due. Zorro si pulì la bocca, sputando per terra. Spinse
il suo cavallo a un leggero trotto, verso un sentiero poco battuto...si
fermò all'imboccatura, osservando il rossino.
Hanamichi tentennò....doveva avere qualcosa in mente, ma...non era sicuro
fosse una saggia idea seguirlo. Guardò il terreno, dove gli uomini
giacevano svenuti.
'Se rimanessi qui e si scatenasse uno scontro...verrebbero coinvolti...'
Comprese di non avere scelta...spinse il cavallo verso l'avversario, che
riprese ad avanzare. Dopo un tratto tortuoso, Zorro si lanciò al galoppo,
una saetta nera in mezzo alla polvere del deserto.
Hanamichi faticò a stargli dietro, ma si sentì inebriato dalla cavalcata...l'aria
che gli sferzava il volto, l'odore dei cavalli sudati, il sole cocente
sulla pelle, il cielo blu...si sentiva libero.
E calmo...non aveva più paura di lui. Quella corsa folle, in mezzo al
contrasto fra cielo e rocce...lo aveva quietato. Era certo che...il loro
combattimento sarebbe stato come al solito...
Il cavallo nero si impennò, quando il cavaliere lo frenò. Il suo nitrito
riempì la piccola conca dove si erano fermati, rimbombando fra le rocce
chiare.
Il bandito scese con un volteggio, parlottò un attimo col destriero, e lo
fece andare via...poi si girò verso l'inviato del Re.
Hanamichi lo seguì a terra, e legò la propria cavalcatura ad un albero
fuori vista, per poi tornare nella conca. Sussultò...Zorro si era tolto il
capello, il mantello e le armi...ma dallo sguardo comprendeva che non era
una resa. Voleva uno scontro fisico, a mani nude.
"Come vuoi..."
Imitò il bandito, e alzò la guardia per affrontarlo.
Ma non riuscì a schivare il primo pugno, che di nuovo si stampò violento
nel suo stomaco, piegandolo sulle ginocchia. Non ebbe il tempo di
riprendersi, perché una ginocchiata sul mento lo ribaltò, mandandolo a
sbattere contro un grosso masso.
Tentò di rialzarsi, ma un'ombra nera si gettò contro di lui, bloccandolo
contro la roccia: due mani d'acciaio temprato gli trascinarono in alto il
polsi, bloccandoli contro la pietra arroventata dal sole.
Mugolò, mordendosi le labbra...il calore gli irritava la pelle,
scottandola.
Spalancò gli occhi, mentre avvertiva il corpo del bandito premersi contro
di lui. Il viso pallido dell'altro era appiccicato al suo, gli occhi
accesi gli trapassavano la mente, imprimendogli nel cervello solo la sua
immagine, quella di una nera figura circondata dall'aura accecante del
sole del deserto.
Sentì il suo fiato sulle labbra, mentre la sua forza si annullava, e il
calore del corpo che lo imprigionava iniziava a fargli girare la testa.
"Z-Zorro..."
"Tu sei solo mio!"
Hanamichi sussultò, andando involontariamente a sfregarsi contro l'altro,
che si irrigidì, approfondendo il contatto.
La sua voce...per la prima volta, gli aveva parlato.
Il ragazzo arrossì, mentre le loro gambe strusciavano...tremò, mentre la
fronte mascherata si posava sulla sua, mentre lo costringeva ad aprire le
gambe...Zorro iniziò a muoversi contro di lui, accarezzandogli il bacino
col proprio, sfregandolo con forza, accendendogli l'inguine di desiderio.
"Tu sei solo mio! Vedi di capirla bene! Mi appartieni, non ti lascio a
qualcun altro!"
Il rossino non ebbe il tempo di rispondere...appena aprì la bocca l'altro
vi infilò prepotentemente la lingua, muovendola vorticosamente contro la
sua. La spinse insinuandosi fino nel fondo...ma prima che potesse iniziare
a rispondere al bacio, Zorro uscì da quel calore e gli leccò ferocemente
le labbra, assaggiandole con tante minime suzioni fino a un ultimo morso
rabbioso, che tagliò quella carne tenera.
Hanamichi mugolò, sbattendo le braccia per liberarsi, ma non aveva
scampo...bloccato contro la roccia dal corpo dell'altro, non aveva spazio
per esprimere la sua forza...Zorro l'aveva catturato. I suoi polsi
rimasero nella stretta del bandito, che per farlo stare fermo serrò
ulteriormente la presa.
Zorro lo guardò freddamente...costretto sotto di sé, la pelle arrossata
dal sole, dal vento, da lui...i capelli scomposti sulla pietra rosata, gli
occhi un po' lucidi, le labbra gonfie e ferite...non riusciva più a
desiderare la sua morte, mentre, così indifeso, lo supplicava
silenziosamente di dare un perché a quell'assalto.
E lui...di motivi ne aveva solo uno:
"Tu sei solo mio!"
ripeté con rabbia.
Di nuovo, prima che l'altro potesse parlare, calò sulla sua bocca, ma non
per fargli del male, stavolta...posò gentilmente le labbra sulla sue,
sporcandole, timbrandosi col suo sangue...si rialzò piano, perché l'altro
lo guardasse bene, e davanti ai suoi occhi spalancati si leccò via le
tracce rossastre, mandando giù quel liquido di rubino...impossessandosene.
Zorro deglutì, mentre il sole accendeva il plasma che ancora scorreva
fuori dalla ferita...replicando alla sua provocazione, Hanamichi fece lo
stesso, ripulendosi il taglio con la lingua, lisciandosi le labbra in una
lunga carezza sensuale.
Una gocciolina di sudore scese sulla sua gota...Zorro la raccolse con la
punta della lingua, passandola per tutta la lunghezza della guancia, un
lento movimento spiraleggiante che lo ubriacò del gusto della pelle del
rossino.
Hanamichi gemette, piegando la testa, permettendo che l'altro lo
assaggiasse tutto, senza opporsi.
Strofinò il bacino contro il suo, cercando appagamento al fuoco che gli
squagliava l'anima...l'erezione dell'altro premeva contro la sua, i
pantaloni stretti imprigionavano i loro membri duri, torturandoli.
"Tu sei solo mio"
insistette Zorro, a un soffio dal suo orecchio.
"Sì"
mormorò il rossino, troppo stravolto per dire altro.
Urlò, mentre il bandito gli mordeva la pelle dietro l'orecchio, e
allungava la lingua esplorandone i contorni. Avvertiva nitidamente i
capezzoli inturgidirsi, desiderosi d'essere mordicchiati anch'essi...si
strofinò contro il suo petto, pregando di trovare in quella frizione un
po' d'appagamento.
Alzò di scatto i fianchi, non ne poteva più. Sentiva il suo corpo
esplodere, il sangue bruciargli nelle vene, il sudore corrodergli la
pelle. Lo voleva, voleva che Zorro mettesse fine a quella tortura.
Liberò con uno strattone i polsi, graffiandosi il dorso delle mani sulla
roccia, e iniziò ad aprirsi i pantaloni.
Zorro ringhiò, sostituendo le sue mani con le proprie, strappandogli la
fascia che gli avvolgeva i fianchi e gettandola lontano.
Mugolò, mentre Hanamichi si spostava sui suoi pantaloni, accarezzandolo
con le dita forti, mentre li apriva saggiando la consistenza dei suoi
muscoli.
L'indumento del rossino scivolò frusciando a terra, e il ragazzo lo calciò
via assieme agli stivali, non senza parecchie difficoltà...Zorro non si
era curato di fargli un po' si spazio, badando unicamente a non lasciare
la sua bocca, a continuare a mischiare le loro salive.
Hanamichi liberò anche il sesso di Zorro dai pantaloni, sussultando quando
le pelli accaldate vennero a contatto, mescolando i loro gemiti al suono
degli insetti.
Zorro si staccò da lui, fissandolo meravigliato, mentre sentiva il suo
palmo posarsi sul suo membro, e poi scorrere avanti e indietro,
provocandolo, senza dargli un vero appagamento...Hanamichi non lo prese in
mano, non ne saggiò la consistenza con le dita...accarezzò solamente la
punta con la pelle sensibile del centro della mano, scendendo a lambire la
cappella.
Il bandito si portò di scatto una mano alla bocca, e gettò via un guanto;
con un movimento altrettanto veloce si tolse anche l'altro. Lo prese per i
fianchi e lo sollevò, portandoselo contro l'inguine. Il ragazzo si afferrò
alla roccia, tenendosi aggrappato ad essa, e allacciò le gambe ai fianchi
dell'altro, strofinando la minuscola apertura contro il suo sesso.
Zorro ringhiò, circondandogli i fianchi con le braccia. Afferrò con la
sinistra i glutei del ragazzo inerme sotto di lui, e li aprì con
irruenza...appena trovata la piccola apertura vi infilò dentro due dita,
iniziando a prepararlo.
Hanamichi tremò, soffocando un ansito, stringendo gli occhi per sopportare
quelle dita che si facevano largo dentro di lui, massaggiandogli le carni
senza gentilezza, imponendogli di aprirsi per loro...urlò, mentre l'altro,
per aiutarlo, sfregava il proprio sesso contro il suo.
La pelle bollente del suo pene strofinava spietatamente la sua; i
testicoli premevano gli uni contro gli altri, con una carezza leggera come
la seta, facendogli vedere le stelle; le dita sprofondate dentro di lui
non erano più portatrici di dolore, ma d'estasi...si aggrappò alla roccia,
inarcandosi, godendo anche della pietra arroventata che gli scottava la
pelle dei glutei...contrasse i muscoli delle gambe, stringendolo a sé,
impedendogli con la sua morsa di allontanare i loro membri, che ancora si
strusciavano appagandosi della carezza dell'altro.
Gettò indietro la testa, mentre lacrime di piacere gli bagnavano il viso...voleva
di più, non gli bastava più essere posseduto dalle sue dita, era troppo
poco, lo voleva imprigionare nel fondo di sé.
"Z-Zorro..."
Ansimava...davanti ai suoi occhi blu, gemeva...le braccia spalancate per
reggersi, le gambe attorno alla sua vita...tolse le dita, appoggiando la
punta contro l'apertura allenata ad accoglierlo...la inserì piano,
trattenendosi da infilarsi dentro di lui con un'unica spinta...
Hanamichi spalancò gli occhi, mentre lo sentiva entrare dentro di sé, ma...non
gli bastava. Non doveva essere così...non era abbastanza.
Con uno scatto di reni lo sollecitò con un'unica spinta dentro di sé,
impalandosi totalmente sul sesso duro, mordendosi le labbra mentre lo
sentiva risalire veloce nel suo corpo, arrivare in profondità, aprirlo per
possederlo fino in fondo.
Zorro urlò, soverchiato dalla carne bollente che lo stringeva, dalla
sensazione di vertigine che provava ad arrivare nell'abisso di lui, dal
piacere che quella guaina stretta, scivolosa, gli scaricava nel membro...assestò
una spinta, desiderando possedere quel corpo meraviglioso fino in fondo,
ma l'urlo di Hanamichi lo bloccò.
Era troppo presto...gli aveva fatto male.
'No...'
Gli circondò il membro con la mano, stringendolo convulsamente. Il rossino
spalancò gli occhi, mentre l'altro iniziava a pompare, a stringere e
rilasciare la mano su di lui.
La bocca raggiunse il suo orecchio, obbligandolo a piegare lateralmente il
capo, e vi affondò la lingua...Hanamichi gridò, mentre sentiva una goccia
di saliva fredda scendergli lungo il canale uditivo, e infrangersi sul
fondo, mentre l'altro ripeteva una sola parola, una litania ipnotica che
gli ordinava di obbedire:
"Godi!"
Si mosse col bacino, stringendo i muscoli.
Non soffriva più, ora quella parte rigida del corpo dell'altro piantata in
lui gli dava solo calore...Zorro assestò una spinta che lo fece urlare
ancora, ma di piacere...si mosse violentemente per incontrarlo, iniziando
a gareggiare per chi spingesse di più contro l'altro, stringendo ad ogni
sua spinta per sentirlo affondare dentro di sé, sfondargli il corpo,
spaccargli i muscoli.
Zorro gettò indietro la testa, spingendo senza riserve dentro quel corpo
che non lo rifiutava più, ma che faceva ogni cosa in suo potere per farlo
godere...strinse più forte la mano sul suo sesso, imponendole lo stesso
ritmo delle sue spinte, obbligandolo a godere in due modi diversi...serrò
gli occhi, mentre l'orgasmo lo spezzava, troppo intenso da sopportare, e
il rossino, riempito dal suo sperma, veniva nella sua mano, con un ultimo
grido roco.
Scivolò fuori dal suo corpo caldo, accasciandosi sulle ginocchia. Non
aveva più forze, tutte le sue energie se n'erano andate quando era venuto
dentro di lui...il cuore gli batteva a mille, mentre goccioline di sudore
precipitavano a terra, macchiando la polvere. La testa gli girava, la sua
mente si rifiutava di ragionare, ancora troppo intontita dal piacere
appena provato.
Hanamichi si accasciò tra lui e la roccia, gli occhi fissi nel vuoto,
senza dar peso al sole che gli colpiva le iridi. Il suo corpo...non
reagiva più. Aveva fatto l'amore...con Zorro. E...Zorro era ancora dentro
di lui. La sua mano tremò, andando a posarsi sul suo ventre. Era ancora
dentro di lui...lo riempiva ancora.
Istintivamente il tremito si diffuse in tutte le sue membra...era tutto
finito, ora provava un grande freddo, un senso profondo di disagio...si
sentiva vuoto. Solo.
Mugolò, tendendosi verso Zorro, che fissava la terra.
Il bandito batté le palpebre, sentendolo appoggiarsi contro di sé, e
lentamente lo abbracciò, passandogli le braccia attorno alla vita, senza
stringere. Non ne aveva la forza.
Hanamichi sospirò, appoggiando la fronte contro il suo collo. Era così
dolce, stare nel suo abbraccio...lo riempiva di nuovo di benessere,
colmandolo di quiete. Stava bene, fissando con occhi sfocati quel poco del
suo corpo che vedeva...poteva sperare che durasse per sempre, che...nessuno
gli avrebbe tolto quella felicità. Zorro era forte...si sarebbe affidato a
lui.
.........
Hanamichi sorrise...la sua pelle, tanto vicina, era pericolosamente
invitante...allungò la lingua, assaggiandola. Non era più stanco...e aveva
voglia di lui. Del suo sapore salato.
Ridacchiò, mentre sentiva gli ansimi bassi del bandito perdersi nell'aria
rovente, le sue mani stringere la sua casacca.
La leccò di nuovo, risalendo lungo la scia di una goccia di sudore, fino
alla sua mandibola. Posò un bacio vicino al suo orecchio, e alitò su di
esso, gustandosi i fremiti che trapassavano il corpo che lo stringeva.
Voleva vederlo. Voleva vederlo godere.
Si spostò davanti a lui, alzandogli il volto. Sorrise...gli occhi blu
leggermente annebbiati, la pelle arrossata...erano la testimonianza di
tutto il piacere che gli aveva dato...che avevano condiviso.
Appoggiò le labbra sulle sue, non lo aveva ancora baciato, lui...e i suoi
polpastrelli scesero ad accarezzargli il membro...rise, quando gli occhi
blu si spalancarono.
"Voglio fare ancora l'amore con te...voglio essere di nuovo felice"
Zorro gli afferrò il volto con le mani, affondando la lingua in lui. Le
energie gli erano tornate...era lui la sua forza. Il suo corpo, il suo
essere, il suo profumo rovente...le sue parole.
Lo sbatté indietro, inchiodandolo contro la roccia, strofinandogli
prepotentemente un ginocchio contro le cosce.
Hanamichi mosse il bacino per incontrarlo, allargando le gambe per dargli
tutto lo spazio di cui aveva bisogno, tirandolo verso di sé. Sbatté il
pene contro il suo, cercandolo per farli sfregare per tutta la loro
lunghezza, masturbandosi a vicenda.
Le mani di Zorro gli artigliarono un secondo la pelle, poi scesero ancora
verso la sua apertura, iniziando ad accarezzarla.
"Aspetta"
Il bandito sussultò, stringendogli i glutei. Hanamichi era avvampato, più
rosso dei suoi capelli. E ansimava eccitato, come quando stavano facendo
l'amore, prima.
Deglutì, mentre il ragazzo si passava la lingua sulle labbra.
"Fammi girare"
Zorro spalancò gli occhi, e mollò la presa su di lui.
Hanamichi si spostò, mettendosi a gattoni, appoggiando gli avambracci
sulla sabbia che scottava, offrendosi con impudenza alla sua vista,
consegnandogli il suo corpo, dandogli la libertà di fare tutto ciò che
volesse. Con lui.
"Dai..."
Zorro deglutì, la bocca piena di saliva. Il suo corpo eccitato gli urlava
di prenderlo in un solo colpo, di affondare violentemente in lui e farlo
gridare di puro animalesco piacere...ma non voleva fosse così. Non era un
egoista, voleva portarlo alla follia attraverso il piacere, non il dolore.
Se l'avesse preso di colpo, avrebbe goduto solo lui, non entrambi. E lo
amava troppo per fargli una cosa simile.
Zittendo tutti i suoi più bassi istinti lo afferrò per i glutei,
allargandoli più che poteva, esponendo la pelle delicata al bacio dei
raggi del sole.
Osservò incantato il corpo che lo attendeva, fiducioso in lui, e allungò
la lingua.
Hanamichi urlò, mentre avvertiva il suo muscolo bagnato toccargli i
testicoli, roteando attorno ad essi, per poi iniziare a risalire,
premendosi contro la sua cute, fino alla sua apertura...la punta ne
stuzzicò i contorni, prima di proseguire la sua corsa fino all'osso sacro
e di nuovo giù, senza interrompere il contatto, fino ai testicoli e poi
risalire, un movimento ininterrotto, ipnotico, intossicante.
"Zorro!!! Entra entra entra!!!"
Strinse gli occhi...godeva così tanto che piangeva, il sesso duro che
urlava, per le attenzioni che non riceveva, il suo corpo pronto alla
penetrazione che rimaneva ancora vuoto, senza di lui.
"Entra!!!"
Lo stava implorando, ma non gli importava. Aveva bisogno di lui, non
poteva più resistere da solo, voleva essere di nuovo posseduto, sentirsi
spalancato, e annegare in quel piacere.
La lingua del bandito tornò sui suoi testicoli, mentre le sue dita
affondavano in lui. Lo sentì gridare, ma era piacere...si morse la lingua,
tanto era caldo il corpo che lo avvolgeva, non lo ricordava così bollente
prima...
Mordicchiò i due testicoli, annullando col lavoro della sua bocca il
fastidio che temeva le sue dita gli provocassero, e allungò la punta della
lingua, a sfiorare per quanto potesse la sua asta tesa.
Hanamichi allargò le gambe, per permettergli di raggiungerlo, ma Zorro si
tirò indietro.
Anche lui era al limite, nonostante il grido di frustrazione dell'altro
non poteva accontentarlo.
Tolse delicatamente le dita dal suo corpo, benché tutto intorno a lui gli
dicesse di fare in fretta, e appoggiò le mani sui glutei, allargandoli.
Appoggiò la punta al suo corpo e spinse.
Hanamichi sussultò, mentre l'estremità del suo pene rientrava in lui. Ma
non provava dolore, Zorro si era fermato.
"Entra"
supplicò.
Il suo sguardo s'appannò, mentre l'altro scivolavano piano dentro di lui,
troppo lentamente per soddisfare il suo desiderio lussurioso di sesso. Si
tese indietro per prenderlo completamente dentro di sé, ma le mani
dell'altro lo bloccarono.
"Non voglio farti male"
"Me ne stai facendo torturandomi così"
ribatté in rossino, spingendosi ancora indietro, annaspando alla ricerca
di soddisfazione.
"Resisti..."
Hanamichi chiuse gli occhi, rilassandosi, mentre Zorro continuava la sua
lenta penetrazione.
Non aveva tutti i torti...in quel modo il dolore era sostenibile, quasi
ben accetto...avvampò, mentre assaggiava ogni centimetro del suo membro
entrare in lui.
'...mi sta penetrando'
Appoggiò la fronte alla sabbia, che benché fosse rovente a lui pareva
fresca, se confrontata col calore del suo corpo. Gli sembrava di essere
incendiato dalla presenza quasi totale dell'altro, dai suoi movimenti
minimi al limite della cattiveria, dalle sue mani che si erano spostate a
massaggiargli il membro...anche dalla polvere riarsa riceveva
soddisfazione...
Zorro ansimò, immobilizzandosi. Il calore del rossino lo stava facendo
andare a fuoco, sembrava che la pelle del suo membro dovesse sciogliersi
all'istante, e far fondere insieme i loro corpi.
"Caldo..."
mormorò a bassa voce.
Si mosse piano dentro di lui, saggiando le sue reazioni.
Si maledisse, mentre lui soffocava un gemito non totalmente di piacere,
preoccupandosi di cancellarlo in fretta. Si inumidì i polpastrelli, e li
passò sulla punta del suo membro, roteandoli attorno alla cappella.
Hanamichi gemette, spingendosi contro di essi, muovendo inconsciamente i
fianchi, trasmettendo una fortissima scarica di godimento al bandito.
Zorro spinse di nuovo, più in profondità.
L'urlo che ne seguì non era di dolore.
Il rossino si piantò contro il terreno, senza badare alla pelle che gli si
scottava, facendo forza contro di lui perché potesse affondare di più ad
ogni spinta.
"Spingi spingi! Ti supplico spingi!"
"Sì"
Zorro iniziò a affrettare i movimenti, inabissandosi con forza dentro di
lui, sussultando ogni volta che il corpo dell'altro si stringeva per
sentirlo meglio. Pensava di fargli male, eppure Hanamichi stava godendo...i
suoi ansiti, le sue urla di piacere...non c'era altro che appagamento,
lussuria, libidine. Spostò le mani dal suo membro di nuovo ai suoi glutei,
e li allargò, spalancandosi l'accesso al cielo...gettò indietro la testa,
poteva finalmente perdere anche lui ogni freno...
Mise tutta la sua forza nelle spinte, aiutandosi inarcando il corpo,
imponendo un ritmo impossibile che lo faceva risucchiare in lui...Hanamichi
gridava, chiedendogli di più, di farlo completo, di renderlo suo, di
arrivare sino in fondo...e Zorro alla fine accontentò la sua preghiera,
raggiungendo di colpo l'ansa del suo intestino...Hanamichi spalancò gli
occhi, ammutolendo...sentendosi realmente <suo>.
'Suo'
Venne sulla sabbia chiara, senza un suono, liberandosi a quel pensiero di
appartenenza, sciogliendosi nella luce ovattata di quel pensiero.
Al contrario la voce di Zorro colmò la conca, appena raggiunse quel
punto...era totalmente, completamente perso dentro di lui...non avrebbe
potuto possederlo più di così, in quel momento il rossino...era ciò che
aveva sempre desiderato fosse.
"Mio"
urlò, venendo dentro di lui.
Hanamichi si accasciò sulla sabbia, schiacciato anche dal peso del bandito
che si era lasciato andare su di lui.
Faceva fatica a respirare, il suo cuore impazzito non accennava a
calmarsi, mentre lacrime incomprensibili gli rigavano il viso.
Perché piangeva?
"S-Sta-i-i b-ben-ne?"
La voce di Zorro...si infiammò, sentendo ancora il suo corpo bloccato in
sé.
Annuì, troppo scombussolato per parlare. Stava bene, troppo bene...ed era
felice.
Zorro si appoggiò sospirando alla sua spalla, accarezzandogli i capelli.
Sentiva il cuore sotto di lui battere più velocemente rispetto al proprio,
con quel ritmo pazzo che avevano tenuto mentre facevano l'amore...diventò
rosso, mentre comprendeva che probabilmente era dovuto al suo membro
ancora in lui...
Si mosse per scivolare fuori, ma Hanamichi strinse i muscoli, tentando di
trattenerlo.
"Ti farai male se mi stringi così..."
Zorro gli baciò il collo, leccando via tutto il sudore dalla sua pelle.
Hanamichi girò il volto, cercando i suoi occhi:
"Non andartene...se te ne vai adesso, finirà tutto...l'incanto"
Il bandito chiuse gli occhi, maledicendosi per non poter esaudire la sua
preghiera:
"Perdonami..."
Più lentamente di quanto non fosse entrato, lo liberò, stendendosi al suo
fianco e attirandolo contro di sé.
Hanamichi sospirò, accoccolandosi accanto a lui, e chiuse gli occhi,
cullato dal dolce calore del corpo del bandito...
Fine capitolo quinto
Ops...non doveva venire tanto lungo...mi sa che ci dovrò mettere un
capitolo in più...n.d.Hymeko
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